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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Lo psicologo: «Nei festivi non bisogna lavorare»

Papa Francesco ha difeso il riposo domenicale, Di Maio chiede la chiusura dei negozi nei giorni festivi. Ma il riposo è davvero l’opzione migliore, in un periodo di crisi economica generalizzata? Ne abbiamo parlato con un esperto «Il settimo giorno è per il riposo». Lo ha detto ieri Papa Francesco, difendendo il diritto al riposo domenicale, nell’udienza generale del mercoledì. «È un’invenzione cristiana, quella del giorno settimanale di astensione dai lavori. In età romana non esisteva. Per tradizione biblica gli ebrei riposano il sabato, mentre nella società romana non era previsto un giorno settimanale di astensione dai lavori servili. Fu il senso cristiano del vivere da figli e non da schiavi, animato dall’Eucarestia, a fare della domenica il giorno del riposo». Pochi giorni fa, anche Di Maio aveva lanciato un appello per l’approvazione della proposta di legge per la chiusura dei negozi nei giorni festivi: «Le liberalizzazioni selvagge di Monti e dei decreti Bersani hanno falli

Congedo parentale per chi adotta un cucciolo

Fino a due settimane di permesso retribuito per chi adotta un cane. Arriva da alcune aziende Usa il provvedimento che sostiene i dipendenti che hanno animali domestici Se portare il proprio cane al lavoro è il desiderio di molti, per gli amanti degli animali si apre un nuovo capitolo sul fronte dei diritti. Arriva il congedo parentale per chi adotta un cucciolo, una settimana retribuita da dedicare alle cure del nuovo arrivato. Proprio come accade, in quasi tutti i Paesi, quando si diventa genitori. L’iniziativa, già esistente in diverse aziende Usa, è stata lanciata dal birrificio scozzese BrewDog, che nella sua sede di Abeerdenshire ospita 50 cani, considerati come «componenti del personale». Lo stesso accade anche nella sede di Columbus in Ohio. Un provvedimento che sta prendendo piede soprattutto in diverse realtà aziendali americane. Si chiama «Pawternity leave» e coinvolge sia cani che gatti, soprattutto a Manhattan dove i fedeli amici pelosi dell’uomo sono sempre più pres

Che cos'è il carisma? Quali sono i suoi pilastri? Qualche trucco per migliorarlo, comunque, c'è

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Cos’è il carisma? Bella domanda. In molti hanno provato a dare risposte. Vediamo di fare un po’ di chiarezza sul che cos’è e come si può migliorare il carisma personale. Un attore, per esempio, si dice comunemente che ha carisma. In realtà il carisma è la forza di attrazione che produce su di noi con i suoi comportamenti, la sua storia e il suo modo di relazionarsi. Non è un qualcosa che ha lui, è qualcosa che provoca su di noi. È una forza di attrazione. Il carisma è come una calamita: attrae chi lo subisce. Una persona di fascino, sicura di sé, interessante, che ha particolari doti, avrà dei followers, cioè persone che ne sono attratte e che tenderanno a fidarsi di lei, a seguirlo, ad imitarlo. Pensate ad un personaggio televisivo, ad uno scienziato, ad uno sportivo, ad un musicista: costoro ci cattureranno nella loro “orbita” e giocheranno su di noi una certa attrazione perché scatenano desideri di come vorremmo essere e di avere ciò che ci manca. Andranno dunque a toccare il deside

Canone Rai 2018, modello F24 a rate: scadenze e importo, ecco come fare

I contribuenti tenuti a versare il canone Rai 2018 con modello F24 potranno scegliere di non pagare tutto l’importo entro la scadenza del 31 gennaio ma dilazionare il costo della tassa sulla TV fino ad un massimo di 4 rate. Il pagamento a rate potrà essere effettuato nelle seguenti modalità: Canone Rai 2018 in due rate: scadenze 31 gennaio 2018 e il 31 luglio 2018 - importo complessivo di 91,88 euro e importo delle rate pari a 45,94 euro; Canone Rai 2018 in quattro rate: scadenze 31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre 2018 - importo complessivo 95,72 euro e importo delle rate pari a 23,93 euro

Canone Rai 2018: Mamma Rai batte cassa

Canone Rai 2018: è in arrivo la scadenza per il pagamento con modello F24 per i contribuenti ai quali non viene addebitato l’importo nella bolletta della luce. Il termine per effettuare il versamento è fissato al 31 gennaio 2018 ma, per i contribuenti che effettuano il pagamento del canone Tv con modello F24, è possibile rateizzare l’importo di 90 euro dovuto e versare quanto dovuto in un massimo di quattro rate trimestrali. Tutte le istruzioni per i contribuenti che pagano i 90 euro di canone Rai con modello F24 sono contenute nella circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 45/E del 30 dicembre 2016 e di seguito vedremo regole e quali sono i codici tributo da utilizzare. L’importo del Canone Rai 2018 sarà, nel caso di pagamento a rate con modello F24, maggiorato dagli oneri tributari pari a un venticinquesimo della somma prevista. Ricordiamo che anche per il 2018 l’importo del canone Rai sarà di 90 euro e i contribuenti titolari di fornitura elettrica si troveranno addebitato in

Superbollo auto 2018

Superbollo auto 2018: è fissata al 31 gennaio 2018 la scadenza per il versamento dell’addizionale erariale sulle tasse automobilistiche.

Febbraio 2018: il tuo calendario fiscale

Le scadenze fiscali del mese di febbraio 2018 si presentano come di consueto molto intense, soprattutto per i contribuenti titolari di partita IVA, professionisti e imprese. Nel mese di febbraio parte la stagione delle dichiarazioni fiscali 2018 relative al periodo d’imposta 2017. Due appuntamenti su tutti. Dal prossimo 1° febbraio sarà possibile inviare telematicamente la dichiarazione IVA 2018, il cui termine di scadenza è fissato, a partire da quest’anno, al 30 aprile (era il 28 febbraio sino allo scorso anno). A fine mese, rimanendo in tema di IVA, c’è l’ultima scadenza delle comunicazioni trimestrali IVA delle liquidazioni relative al 2017. Ma non solo, lo scadenzario fiscale di febbraio presenta anche gli appuntamenti con gli adempimenti periodici Irpef, Inps e sostituti d’imposta in generale. Ecco le principali scadenze fiscali per il mese di febbraio. Dichiarazione IVA 2018: invio dal 1° febbraio 2018 La prima scadenza da considerare per i contribuenti titolari di pa

Super ammortamento 130% nel 2018: soggetti beneficiari

Il super ammortamento o maxi ammortamento al 130 per cento può essere applicato da «tutte le aziende che investono in beni strumentali strettamente inerenti al core business aziendale», comprendendo in questa definizione tutti i titolari di: reddito d’impresa; reddito da lavoro autonomo (tranne i contribuenti in regime forfetario). L’applicazione del super ammortamento o maxi ammortamento al 130 per cento riguarda anche i soggetti che si avvalgono del regime dei minimi ma non del nuovo regime forfetario. I beni oggetto del super ammortamento sono soltanto quelli il cui coefficiente di ammortamento civilistico è pari o superiore al 6,5%. Super ammortamento beni strumentali: che significa? Il super ammortamento al 130% nel 2018 si applica esclusivamente ai beni materiali nuovi e strumentali all’attività esercitata dall’impresa. Importanti chiarimenti sono stati forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 23/E del 26 maggio 2016: “I beni, conseguentemente, devono

Super ammortamento 2018: nuove regole in Legge di Bilancio 2018.

Il super ammortamento per le imprese che effettueranno investimenti in beni strumentali passa dal 140% al 130% e, tra le novità, vi è l’ufficiale e totale esclusione dei veicoli dalla possibilità di beneficiare dell’agevolazione. La Legge di Bilancio 2018 ha disposto la proroga del super ammortamento al 130% e dell’iperammortamento al 250% per i beni ad alto contenuto digitale. Si potrà beneficiare dell’extra deduzione contabile per gli acquisti effettuati fino al 31 dicembre 2018, ovvero entro il 30 giugno 2019 a condizione che entro il 31 dicembre l’ordine risulti accettato dal venditore e siano pagati acconti pari almeno al 20% del costo di acquisizione. Vediamo di seguito tutte le regole del super ammortamento 2018, le scadenze da rispettare e quali sono nel dettaglio le novità introdotte con la Legge di Bilancio 2018. Super ammortamento 2018: tutte le regole I titolari di reddito d’impresa e gli esercenti arti e professioni potranno beneficiare del super ammortamento su

Detrazione IVA acquisti: nuovi termini dal 2018

L’Agenzia delle Entrate è intervenuta sulla spinosa questione della detrazione IVA sugli acquisti in seguito alle novità introdotte dal DL 50/2017. Con la circolare numero 1/E del 17 gennaio 2018, infatti, l’amministrazione finanziaria chiarisce quale debba essere il comportamento che i contribuenti devono rispettare per poter portare in detrazione l’IVA sulle fatture acquisti nei termini corretti. La circolare è in linea con l’interpretazione della giurisprudenza europea in materia; tuttavia molti operatori professionali sono rimasti sorpresi rispetto a come poteva essere interpretato letteralmente il combinato disposto dei nuovi articoli 19 e 25 del d.p.r. 633/1972. Due sono i requisiti fondamentali da rispettare per poter esercitare il diritto alla detrazione IVA sugli acquisti: esigibilità dell’imposta e ricezione della fattura. Detrazione IVA fatture acquisti dal 2018, ecco i nuovi termini di registrazione previsti dal DL 50/2017 così come esplicitato dalla circolare Agenz

Imposta di donazione: calcolo, versamento e beni interessati .

Imposta di donazione: calcolo, versamento e beni interessati L’imposta sulle donazioni si applica sui beni o sui diritti per i quali avviene il trasferimento della proprietà. La donazione infatti non è esente da costi poiché su questa si applica un’imposta calcolata in base al valore dei beni o di eventuali diritti reali interessati dal provvedimento e ai soggetti coinvolti. Come noto, infatti, la donazione è quell’atto di liberalità con il quale si trasferisce ad altri un bene mobile o immobile. Possono rientrare nella donazione anche la costituzione di un nuovo diritto (per esempio l’usufrutto o l’abitazione), la cessione di un credito o anche la liberazione da un obbligo. Degli aspetti fondamentali della donazione, come ad esempio su come farla e a chi rivolgersi, ne abbiamo parlato nell’articolo guida di riferimento (clicca qui per consultarlo) mentre qui ci soffermeremo sull’aspetto economico di questo strumento per il trasferimento della proprietà di un bene o della titolar

Insegnanti e personale ATA possono avere il secondo lavoro? Scopri la risposta in quest'articolo

Sia il personale docente che ATA assunto con contratto a tempo indeterminato da un istituto scolastico può avere un secondo lavoro, ma come per tutti i dipendenti pubblici ci sono degli obblighi e dei divieti da rispettare. Ci sono dei lavori, infatti, che sono incompatibili con un impiego nella pubblica amministrazione e come tali non possono essere effettuati nemmeno da insegnanti e personale ATA. La normativa in merito è piuttosto articolata poiché il primo decreto in cui sono indicate le norme sul secondo lavoro per i dipendenti pubblici risale al 1957 e negli anni successivi ci sono stati diversi provvedimenti del legislatore che ne ha modificato alcuni aspetti. Di seguito, analizzando tutti i provvedimenti che disciplinano le norme sul doppio lavoro dei dipendenti pubblici faremo chiarezza su quali sono gli obblighi che il personale impiegato in una scuola pubblica deve rispettare per non rischiare una sanzione disciplinare. Quali lavori non possono fare i dipendenti pubb

Bonus asilo nido 2018, come chiedere all’Inps il contributo da mille euro per la frequenza dell’asilo nido

Dal 29 gennaio 2018 è possibile richiedere il bonus nido. Si tratta di un contributo di massimo 1.000 euro che spetta ai figli nati o adottati dal 1° gennaio 2016 per il pagamento delle rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati e per pagare forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. La fruizione del bonus è sganciata dall’accertamento dell’Isee o dei redditi Irpef del genitore. COS’È- Il bonus asilo nido è un’agevolazione costituita da un assegno di massimo 1.000 euro l’anno che verrà erogato alle famiglie per sostenerle economicamente nel pagamento della retta e delle spese d’iscrizione ai nido pubblici o privati. È erogato direttamente dall’INPS con pagamenti con cadenza mensile. I genitori saranno rimborsati dell’importo sostenuto per iscrizione e rette dell’asilo nido, fino ad un massimo di 1.000€ annui, per un massimo di 90,91 euro mensili. REQUISITI – La richiesta può essere presentata da un ge

voglio FARE o voglio IMPARARE A FARE?

Questa domanda non serve nel caso di servizi professionali specifici, per esempio in ambito fiscale o legale, ma è fondamentale quando l’azienda si trova di fronte a scelte strategiche importanti. Scelte che possono riguardare la strategia globale dell’impresa, o specifiche aree funzionali (il commerciale, il marketing, le operations, le risorse umane e così via). In alcuni casi, quando l’azienda si trova di fronte a problematiche o opportunità alle quali far fronte in tempi molto stretti, la scelta del fare è obbligata, e quindi la soluzione ottimale è affidarsi a un manager in grado di portare velocemente dei risultati. Quando parlo di manager intendo sia dipendente dell’azienda, a tempo determinato o indeterminato, che temporary manager. Quest’ultimo, pur avendo un rapporto di collaborazione professionale simile a quello del consulente, è in sostanza un manager a tutti gli effetti in termini di deleghe e poteri a lui concessi. La scelta dell’imparare a fare, e quindi della co

Fare della consulenza una professione - 2

Le caratteristiche vincenti di un buon consulente La prima caratteristica che ci fa capire al volo se saremo o no dei bravi consulenti è la nostra predisposizione alla crescita professionale e all'autoformazione quotidiana. Se si desidera progredire rapidamente, è necessario impegnarsi un po' ogni giorno, ampliando le nostre conoscenze, parlando con i colleghi con più esperienza e mettendoci alla prova continuamente per verificare i nostri progressi. I giorni sprecati, i mesi e gli anni buttati via senza crescere possono essere molto gravi per la carriera di un consulente. Un'altra caratteristica estremamente importante per chi si occupa di consulenza è l'essere realisti ma con una tendenza all'ottimismo. Ancora: un bravo consulente è in grado di tenere sotto controllo il proprio ego. Questo non significa che dovremo mostrarci insicuri davanti ai clienti ma solamente che questa sicurezza dovrà derivare dalle nostre conoscenze e da una reale fiducia in noi stes

Qualsiasi sia il nostro lavoro dobbiamo amarlo!

"Il solo fatto che quel lavoro lo stiamo facendo, vuol dire che non averlo ed essere disoccupati sarebbe peggio" Qualsiasi sia il nostro lavoro, dobbiamo amarlo; fare per sei, sette, otto, nove ore al giorno un lavoro che si odia è terribile. Noi dobbiamo essere i padroni di noi stessi, della nostra mente e della nostra anima, anche quando lavoriamo: questo è l’unico mezzo per non odiare il nostro lavoro, anche quando non è quello che noi vorremmo. Il solo fatto che quel lavoro lo stiamo facendo, vuol dire che non averlo ed essere disoccupati sarebbe peggio, quindi la frase magica dell’ottimismo si può inserire nel discorso. La frase magica è “potrebbe andare peggio”. Il concetto di lavoro è che stiamo vendendo il nostro tempo in cambio del denaro necessario a sopravvivere, certo, se applichiamo questa definizione, siamo molto ben avviati a una vita di rancore e depressione cronica. Ogni tanto andiamo indietro con lo sguardo alla storia: abbiamo una qualità di vita su

Papa Francesco e la sua leadership vincente

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Con la celebrazione dei quattro anni dalla sua elezione a Papa, il mondo dell’editoria è tornato a diffondere alcuni testi che parlano di Francesco, delle sue fonti di ispirazione, dei problemi incontrati nel rinnovamento della curia romana o della finanza vaticana, eccetera. Ma in pochi hanno avuto un approccio tanto singolare come quello avuto nel 2014 da Jeffrey A. Kermes, un esperto di leadership. Kermes è figlio dell’Olocausto, anche se nato a Chicago. La madre e il padre sono incontrati negli Stati Uniti, ma entrambi – di discendenza ebraica – erano in fuga da Hitler. Il suo ambito di lavoro è stata la ricerca sul modo in cui esercitano la propria influenza i responsabili delle grandi imprese industriali, commerciali e di servizi, i leader politici e quelli militari. Nulla sembrerebbe essere più lontano da un Papa della Chiesa Cattolica. Ma Francesco ha cambiato ogni cosa. Tra cui il punto di vista di un saggista ebreo abituato a scrutare all’interno di aziende e dare consig

È morto, a 91 anni, l’imprenditore svedese Ingvar Kamprad, fondatore di Ikea.

Il chiodo fisso di Ingvar è uno solo: prodotti a basso prezzo Ingvar fonda Ikea a 17 anni e non dimentica le origini neppure quando sceglie il marchio: IK sono le iniziali del suo nome e cognome, EA sono quelle della fattoria e del villaggio in cui è nato e cresciuto.

Il licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo: quando e come si può fare, quando e come fare causa. Cos’è cambiato con il Jobs Act.

La giusta causa ed il giustificato motivo soggettivo: ecco le due ragioni per cui può scattare un licenziamento disciplinare. Una misura che il datore di lavoro prende nei confronti dei dipendente la cui condotta fa venire meno il vincolo di fiducia tra il lavoratore e l’azienda, un vincolo indispensabile per poter continuare un qualsiasi rapporto di lavoro. Per quanto in entrambi i casi si parli di licenziamento disciplinare, tra la giusta causa ed il giustificato motivo soggettivo ci sono delle differenze importanti, sia da un punto di vista, diciamo così di sostanza (più grave la prima rispetto al secondo), sia per le conseguenze che comportano l’uno e l’altro tipo di licenziamento (cessione del rapporto in tronco nel primo caso, licenziamento con preavviso nel secondo). Indice 1 Il licenziamento disciplinare per giusta causa 1.1 Quando si arriva ad un licenziamento disciplinare per giusta causa 1.2 Come deve comportarsi il datore di lavoro 1.3 Elementi oggettivi di valutazi

I giovani non possono più aspettare

Il 2017 è stato un anno a due velocità. L’economia italiana è in ripresa e si sono generati nuovi posti di lavoro che hanno fatto lievemente salire il tasso di occupazione. Ma per i ragazzi non è stato fatto ancora abbastanza e sono diversi gli indicatori che ci portano a chiederci se l’Italia sia o meno un Paese per giovani. Cominciamo dal sistema educativo, così complesso che piuttosto che avvicinare i giovani al lavoro li allontana. Infatti in Italia abbiamo una percentuale di laureati molto bassa rispetto al resto dell’Europa e in generale il nostro percorso di studi è più lungo e non incentiva i ragazzi ad entrare nel mondo del lavoro. Solo il 29% dei giovani sceglie il corso di laurea prendendo in considerazione le statistiche occupazionali, le competenze dei giovani sono ritenute adeguate dal 70% di scuole e università, ma solo dal 43% degli studenti e dal 42% dei datori di lavoro. Questo genera un disallineamento tra competenze richieste dal mercato del lavoro e competenze p

L’Infortunio Mentale

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Quante volte si sente dire “è questione di testa?” Soprattutto dopo una sconfitta… ciascuno di noi, sentendo e leggendo queste affermazioni, si fa una propria idea di come si “lavora sulla testa”. C’è chi ritiene salutare una bella lavata di capo, per spronare i calciatori (presupponendo che la carenza di risultati sia legata alla poca professionalità); altri interpretano il “lavorare sulla testa”, come il dialogare con i ragazzi, parlare con loro e, in una qualche misura, coccolarli, facendoli sentire al riparo dai sensi di colpa… È strano come si presti così tanta attenzione (in alcuni casi in maniera quasi maniacale) alla preparazione atletica dei calciatori, tanto da avere nello staff più di un preparatore, a volte una vera e propria equipe di studiosi della risposta del fisico allo stress atletico. Così facendo si stanno trasformando i calciatori in atleti sovra preparati dal punto di vista fisico: corrono di più, resistono di più, hanno strutture fisiche che li fanno assomig