venerdì 28 aprile 2017

Pensione di vecchiaia, anticipata, lavori usuranti e precoci, Opzione Donna, professionisti: requisiti 2017 e aspettative di vita, tutti i calcoli e i prossimi adeguamenti

I requisiti per la pensione dal 2017 in poi😞💪💪💪💪💪💪

 Fra le misure riguardanti la Riforma Pensioni all’interno della Legge di Stabilità c’è lo stop agli adeguamenti alle speranze di vita per alcune categorie di lavoratori (in particolare precoci e addetti a mansioni usuranti), mentre non si registrano novità per le altre tipologie di pensioni, che quindi continuano ad applicare gli aumenti delle aspettative di vita previsti dal Dl 78/2010.
Vediamo dal sito delle piccole-medie imprese pmi.it tutti i requisiti per andare in pensione nel 2017 e negli anni a seguire, almeno in relazione a questo parametro.

Il primo adeguamento alle speranze di vita è scattato nel 2013 ed era pari a tre mesi, a cui si sono aggiunti altri quattro mesi nel 2016. Risultato: ai requisiti anagrafici previsti per la pensione di vecchiaia e a quelli contributivi per la pensione anticipata, nel 2017 vanno aggiunti sette mesi. Quindi, l’età per la pensione di vecchiaia 2017 è pari a:


  • 66 anni e 7 mesi per lavoratori dipendenti del privato
  • 66 anni e 7 mesi per lavoratori autonomi
  • 66 anni e 7 mesi per lavoratrici del pubblico impiego
  • 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome
  • 65 anni e 7 mesi per lavoratrici del privato

Per quanto riguarda la pensione anticipata, invece, il requisito 2017 è pari a 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.

C’è poi il caso particolare della pensione contributiva, applicabile sia ai trattamenti di vecchiaia sia alle pensioni anticipate. La pensione di vecchiaia contributiva riguarda lavoratori che quando raggiungono l’età pensionabile sopra riportata non hanno perfezionato i requisiti contributivi (20 anni di contributi versati, e un assegno pari ad almeno 1,5 volte il minimo). Se hanno 5 anni di contributivi versati, nel 2017 accedono comunque a una pensione di vecchiaia con 70 anni e 7 mesi di età. La pensione anticipata contributiva è invece riservata a coloro che hanno 20 anni di contributi e un assegno pari ad almeno 2,8 volte il minimo: il requisito anagrafico 2017 è pari a 63 anni e sette mesi.

E veniamo alle tipologie per le quali la manovra 2017 ha eliminato l’aspettativa di vita. Aboliti del tutto per la pensione anticipata lavori usuranti.

Per quanto riguarda i precoci (con almeno un anno di contributi entro i 19 anni), sono stati eliminati gli adeguamenti 2013 e 2016, e il requisito 2017 per la pensione anticipata è stato fissato in 41 anni di contributi (bisogna comunque rientrare in una serie di categorie, elencate dalla legge). I prossimi adeguamenti alle aspettative di vita, però, dal 2019 saranno calcolati.

L’adeguamento alle speranze di vita si applica anche all’Opzione Donna, forma di pensione anticipata su cui la Legge di Stabilità 2017 ha introdotto nuove forme di flessibilità, aprendo alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre dell’anno. Accedono all’Opzione Donna le lavoratrici che hanno almeno 35 anni di contributi. L’età anagrafica comprensiva di aspettativa di vita, è pari a 57 anni e sette mesi per le dipendenti e 58 anni e sette mesi per le autonome.

Infine, ricordiamo che gli adeguamenti alle aspettative di vita non riguardano gli autonomi iscritti alla gestione separata e alle casse previdenziali dei professionisti.

Per quanto riguarda i prossimi adeguamenti, sono previsti nel 2019 e poi ogni due anni (quindi 2021, 2023, 2025 e così via). L’entità degli aumenti è decisa di volta in volta, in base ai dati Istat. L’adeguamento 2019 sarà stabilito alla fine del 2017: secondo l’analisi della Ragioneria Generale dello Stato, potrebbe essere inferiore a quelli precedenti, e non si esclude che sia pari a zero, nel qual caso i requisiti resterebbero immutati fino al 2021.

I lavori più pagati nel 2017: vuoi sapere quali sono?


Tra i lavori più pagati nel 2017 ci sono figure come ingegneri informatici, responsabili vendite e addetti alla dogana.

Fa sempre comodo saperlo, vero? 💪💪💪💪💪💪

Spese scolastiche: detrazione e documentazione.


La Circolare Agenzia Entrate 4 aprile 2017, N. 7/E ha specificato con maggior dettaglio le spese di istruzione non universitaria, detraibili nella misura del 19 per cento calcolata su un importo massimo di euro 564 per l’anno 2016 per alunno o studente (Art. 15, comma 1, lettera e-bis, del TUIR, non cumulabili con le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado dell’Art. 15, comma 1, lettera i-octies, del TUIR).

I pagamenti vanno ovviamente documentati ed il contribuente deve esibire e conservare le ricevute o quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti nel corso del 2016 e i dati dell’alunno o studente.

Nessun problema quindi per le tasse (di iscrizione e di frequenza) in quanto versate a mezzo conto corrente postale ed in genere per tutti i pagamenti effettuati a mezzo bollettino postale o bonifico bancario intestato alla scuola.

Per la mensa la Circolare precisa che la spesa può essere documentata mediante la ricevuta del bollettino o del bonifico intestata al soggetto destinatario del pagamento – scuola, Comune o altro fornitore del servizio – e deve riportare nella causale l’indicazione del servizio mensa, nonché sin dall’origine la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno, giacché tali dati non saranno integrabili successivamente.

In caso di pagamento in contanti o con altre modalità (ad esempio, bancomat) o acquisto di buoni mensa in formato cartaceo o elettronico, occorrerà attestazione (esente dall’imposta di bollo come la relativa istanza, purché indichi l’uso cui è destinata), rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento o dalla scuola che certifichi l’ammontare della spesa sostenuta nell’anno e i dati dell’alunno o studente.

Riguardo poi le spese per gite scolastiche, assicurazione della scuola e altri contributi scolastici finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua, teatro) deliberati, qualora il pagamento sia stato effettuato nei confronti di soggetti terzi (ad es.: all’agenzia di viaggio) occorre l’attestazione dell’istituto scolastico dalla quale si rilevi la delibera di approvazione e i dati dell’alunno o studente. Se le spese sono pagate alla scuola non è richiesta la copia della delibera scolastica che ha disposto tali versamenti.

Tanto comporta evidentemente una attività di documentazione dell’istituzione scolastica.

Si rafforza quindi la necessità di pubblicazione delle delibere del consiglio di istituto sul sito web.

A tal proposito è da ritenere ormai anacronistico e superato il termine di 10 giorni della durata della pubblicazione previsto dall’art. 13 comma 2 della CM 105/75 (da intendersi come spazio temporale minimo). Sarebbe opportuno che restassero pubblicate quanto meno per tutta la durata dell’anno scolastico.

Occorrerà peraltro a maggior ragione superare talune prassi che vedono i rappresentanti, specie laddove si tratta importi individuali di non rilevante entità per attività della classe, impegnati a raccogliere le somme per poi eseguire un unico versamento alla scuola. In tal caso, il pagamento è effettuato all’istituto ma solo una attestazione della scuola può ricondurlo al singolo studente, giacché il genitore è sprovvisto di ricevuta o quietanza propria.

Inserimento in 3 Fascia nelle Graduatorie d'Istituto : vuoi sapere come e cosa devi fare?

Le nuove classi di concorso e i relativi titoli d’accesso sono indicati nel DPR n. 19/2016, nel quale sono stati evidenziati diversi errori formali e non, che il Miur si è impegnato a correggere (ancora comunque non è stato fatto nulla in merito).

Da sottolineare, che il decreto suddetto, relativamente all’accesso alle classi di concorso (nel decreto si parla di accesso al TFA, che è ormai superato dal nuovo sistema di formazione e reclutamento) non ha indicato nulla per quei docenti già in possesso dei titoli di studio richiesti dalla normativa previgente, alla data di entrata in vigore del medesimo.


Risultati immagini per graduatorie 3 fascia

Allegate al decreto, comunque, vi sono le due tabelle riportanti le nuove classi di concorso e i relativi titoli d’accesso.

La Tabella A  individua: le classi di concorso per  la scuola secondaria di primo e secondo grado,  identificate  attraverso uno specifico codice alfanumerico; gli insegnamenti  ad  esse relativi; le corrispondenze con le  classi  di concorso di cui alle Tabelle A e D, allegate al decreto del  Ministro della pubblica istruzione 30 gennaio 1998.

La Tabella B individua: le classi di concorso a posti di insegnante tecnico-pratico per la scuola  secondaria  di  primo  e secondo  grado,  identificate   attraverso   uno   specifico   codice alfanumerico, e gli insegnamenti ad  esse  relativi,  le corrispondenze con le classi  di  concorso  di  cui alla Tabella C allegata al decreto del  Ministro  della  pubblica istruzione 30 gennaio 1998.

Attendiamo che il Miur intervenga per correggere gli errori presenti nel Decreto e per superare la criticità di chi, al momento dell’entrata in vigore del DPR (23/02/2016), era in possesso di un titolo di studio valido per l’accesso alle “vecchie” classi di concorso.

martedì 25 aprile 2017

Antonio Gramsci - Indifferenti



“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

domenica 16 aprile 2017

Buona Pasqua 2017

Buona Pasqua : Che La LUCE di Dio Risorto inondi te e la tua vita di tante nuove benedizioni.

giovedì 13 aprile 2017

Fare impresa in spiaggia? I consigli di chi ce l’ha fatta e un bando in Liguria







Fare impresa in spiaggia? I consigli di chi ce l’ha fatta e un bando in Liguria: Trasformare un pezzo di spiaggia italiana in un’impresa. Non è un sogno impossibile. Ecco come si fa. Inizia una nuova avventura imprenditoriale, per due donne milanesi. E una nuova vita. In spiaggia! Renata Bulleddu e Valeria Leone, madre e figlia, da un anno hanno affiancato la gestione di un lido nella Riviera romagnola alla loro…

Come Analizzare il Fatturato del Tuo Studio Professionale


Come analizzare il fatturato del tuo studio professionale? Quali sono i clienti più redditizi del tuo studio professionale? Ci sono ancora margini di miglioramento? E’ possibile aumentare il fatturato? La risposta a queste domande può arrivare solo da un’attenta analisi del fatturato.

Per determinare il profilo dello studio professionale e la definizione dei segmenti di clientela corretti, ogni professionista dovrebbe prevedere un’attenta valutazione del fatturato e dei clienti che compongono il proprio portafoglio. Lo scopo è quello di mettere in luce le differenti categorie di bisogni e su questi orientare le corrette azioni di marketing.

Se, ad esempio, prendiamo uno studio professionale che ha nel suo portafoglio 200 clienti attivi, possiamo notare come circa l’80% del fatturato lo producono il 20% di clienti. Utilizzando delle semplici formule possiamo calcolare il rapporto del fatturato di ogni cliente rispetto al fatturato totale dello studio professionale.

Già da questa semplice analisi del fatturato saremo in grado di capire come ci vedono i nostri clienti (acquisiti e potenziali) e come il mercato ci percepisce (piuttosto da come crediamo noi di essere percepiti).

Il concetto base di questa divisione 80/20 (nota come la legge di Pareto) è che il valore di efficienza è raggiunto con un numero limitato di risorse (il 20%). Ovviamente ci tengo a chiarire che la divisione 80/20 è in realtà un valore di riferimento, perchè nella pratica la proporzione non sarà sempre così netta (anzi molte volte il rapporto potrebbe essere davvero molto diverso).

Da questo tipo di analisi è possibile costruire il diagramma di Pareto. Come? In che modo? Ti spiego subito. Per costruire il diagramma di Pareto è necessario elencare i servizi professionali che offri in ordine decrescente in base al loro contributo sul fatturato.

Avrai cosi servizi di primaria importanza con numerosità di circa il 20% del totale, servizi di secondaria importanza con numerosità di circa il 50% del totale e servizi di scarso impatto con numerosità intorno al 30% del totale.

I servizi di primaria importanza sono quelli che meritano maggiore attenzione perché generano maggior fatturato nell’ambito della tua attività professionale. Seguono poi i servizi di secondaria importanza.

Grazie a queste semplici analisi e all’utilizzo del diagramma di Pareto puoi individuare con molta facilità quali siano i clienti e i servizi professionali che influiscono maggiormente sul fatturato del tuo studio professionale.

Inoltre, le analisi sul fatturato prodotto ci consentono di indirizzare le nostre professionalità verso un servizio piuttosto che un altro. Spostando poi l’attenzione su altri aspetti, è possibile fare ulteriori analisi riferibili alla misurazione delle prestazioni professionali, sul numero dei clienti gestiti, sul numero di nuovi clienti acquisiti, sul numero di clienti persi, sul tasso di rotazione della clientela e sul grado di soddisfazione della clientela.

Dopo avere definito e diviso i clienti per importanza a livello di fatturato, potrai decidere di intraprendere quelle azioni di marketing per far si che quei clienti continuino a contribuire allo stesso modo al fatturato finale e/o seguire in modo diverso i clienti compresi nella “zona 80” per decidere di portarli nella “zona 20” o in casi estremi a decidere per un taglio dei clienti non redditizi, anche se in realtà, diversi potrebbero essere i motivi a favore del loro mantenimento (parentela, amicizia, influenze politiche, convenienze non economiche, etc.)

Come mettersi in proprio oggi in tempi di crisi?

Hai da poco perso il lavoro o non riesci più a vivere dignitosamente con il tuo stipendio? Temi di non riuscire più ad arrivare a fine mese?
Risultati immagini per Come mettersi in proprio oggi in tempi di crisi?
Se la risposta a queste domande è “si” ma non hai la più pallida idea di come fare a mettersi in proprio sappi che ho una buona notizia per te: sei capitato nel posto giusto. In questo articolo ti spiegherò infatti i primi passi da fare per mettersi in proprio.

Prima che tu possa pensare di non farcela o al fatto che finora non hai mai avuto una partita IVA voglio subito tranquillizzarti. Anche se potrà sembrarti una cosa complicata, mettersi in proprio non è così complicato se sei bene informato e sai come fare. Inoltre, attenendoti alle mie indicazioni e seguendo i miei consigli, sono certo del fatto che non avrai alcun tipo di problema sui primi passi da fare per metterti in proprio.

Se vuoi dunque scoprire che cosa bisogna fare per mettersi in proprio, ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero e di dedicarti alla lettura di questo articolo. Sono certo che alla fine sarai pronto a darmi ragione sul fatto che con la giuste informazioni chiunque può lanciare la sua attività economica.

Come mettersi in proprio

All’inizio della tua avventura, la prima cosa che devi fare è investire del tempo nella pianificazione della tua attività economica o nel progetto che intendi realizzare. Avere una visione di insieme del progetto che intendi realizzare significa avere le idee molto chiare e soprattutto sapere come muoverti in ogni circostanza.

Terminata la fase della pianificazione della tua attività economica, metti nero su bianco tutte le valutazioni che hai fatto e i numeri che pensi di fare (sto parlando di costi da sostenere, di ricavi da conseguire, di entrate giornaliere o mensili, etc…). E’ molto importante pianificare bene tutto perché potrai capire nel dettaglio i passi che dovrai compiere dalla fase di progettazione alla fase di consegna del tuo prodotto o servizio.

In buona sostanza, prima di mettersi in proprio è opportuno simulare il funzionamento del tuo progetto e scriverlo in un piano dettagliato in modo da renderti conto se e come puoi iniziare la tua avventura, quanti soldi ti servono, su quali risorse puoi contare e sui tempi di avvio.

Questo piano, che prende il nome di business plan, ti permetterà di focalizzarti sul tuo progetto in maniera molto dettagliata. Il business plan è un documento che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto e ti permette di verificarne a priori la fattibilità e successivamente il raggiungimento degli obiettivi.

E dopo? Cosa devi fare dunque quando hai terminato di fare le tue valutazioni e hai capito che è arrivato il momento di mettersi in proprio? La cosa da fare è prendere appuntamento con un commercialista di fiducia per avere una consulenza specialistica che ti permetterà di comprendere tutti gli adempimenti burocratici e fiscali necessari per metterti in proprio e aprire la tua attività.

Devi capire infatti come inquadrare la tua attività. Mettersi in proprio può voler dire avviare un’attività autonoma (o professionale) o diventare imprenditore.

Un’attività di lavoro autonomo si differenzia dall’impresa principalmente per l’assenza di una significativa organizzazione e cioè di un’azienda.

Un’attività economica è invece un’attività diretta alla creazione di nuova ricchezza attraverso la produzione di nuovi beni e/o servizi o attraverso l’aumento di valore di quelli esistenti. Si considera organizzata e quindi può assumere le caratteristiche d’impresa, quando è svolta attraverso un’azienda.

La consulenza del commercialista ti servirà anche per la scelta del tipo di azienda da avviare (aprire una ditta individuale, costituire una società di persone o una società di capitali).

Nel caso in cui non sei da solo e vuoi condividere la tua avventura imprenditoriale con un altra persona (o più persone), devi costituire una società. In tal caso ti servirà anche un notaio che puoi scegliere tra quelli della tua zona o tra quelli che ti può consigliare il tuo commercialista.

Quando hai deciso di metterti in proprio devi considerare di avere a disposizione un piccolo capitale necessario per l’avvio della tua attività.

Quindi, devi verificare che le tue finanze siano in grado di supportare questa delicata fase di avvio della tua attività. Se non hai fondi a sufficienza devi prevedere di ricorrere al capitale di terze persone (prestiti di parenti o amici, finanziamento bancario, etc…). All’inizio della tua avventura infatti dovrai valutare quali saranno i costi da sostenere prima che la tua attività inizi a fatturare (costi per consulenze, costi amministrativi, costi per le utenze, costi per l’acquisto delle attrezzature di prima necessità, etc….).

L’ultimo consiglio è quello di seguire alla lettera le istruzioni impartite dai professionisti che hai contattato (commercialista, consulente del lavoro, notaio, etc…). Essere in regola con il fisco è importante e può farti risparmiare inutili sanzioni. Purtroppo negli ultimi anni c’è stata una proliferazione non indifferente di adempimenti fiscali posti a carico dei contribuenti. La normativa fiscale è in continua evoluzione e comporta un’ingente numero di scadenze (sia di versamenti che di comunicazioni e dichiarazioni) ed è per questo che il consiglio è quello di affidarsi a professionisti seri e preparati che possano supportarti nella tua crescita.

3 consigli per mettersi in proprio

Pianifica sempre tutto! La fase della pianificazione è un momento davvero molto importante perché potrai stabilire i tuoi obiettivi e le linee guida per concentrare tutti i tuoi sforzi.

Scegli con cura, insieme al tuo commercialista di fiducia, l’inquadramento della tua attività (avviare un’attività autonoma o diventare imprenditore?)

Opera sempre in piena regola con tutte le disposizioni normative onde evitare l’applicazione di sanzioni amministrative o penali che potrebbero seriamente danneggiarti.

E tu sei pronto per metterti in proprio? Oppure hai qualche dubbio o domanda da fare?

Scuola, il Miur blinda le graduatorie


Le Graduatorie a Esaurimento nella scuola non si svuoteranno mai: il Miur le ha di fatto blindate rinviandone ancora l’aggiornamento. La denuncia arriva dal giovane sindacato della scuola Anief, che più volte ha messo in luce il problema e preannuncia ricorsi in arrivo.

La decisione dell’amministrazione di confermare lo sbarramento a diverse categorie di abilitati e il mancato previsto aggiornamento delle graduatorie, rimandato di almeno 12 mesi, causerà un grave e ingiustificato danno a chi è inserito nella terza fascia o in quella aggiuntiva: lo slittamento, infatti, impedisce l’aggiornamento del punteggio e, soprattutto, il diritto al trasferimento in province dove vi sono posti liberi.

“Le Graduatorie a esaurimento devono essere funzionali all’incontro tra domanda e offerta dei supplenti”, ricorda il Presidente del sindacato Marcello Pacifico, domandandosi “che senso ha tenerli fermi ai box per anni, magari in province dove non ci sono posti, senza dare loro la possibilità di aggiornarle e di spostarsi in altre province dove invece c’è disponibilità e non di rado nemmeno più colleghi disoccupati in lista d’attesa?”

“Lo stesso atteggiamento di chiusura – aggiunge –  viene adottato per le tante categorie di abilitati che chiedono d’inserirsi nelle graduatorie, dal momento che la loro formazione è analoga a quella di chi li ha preceduti fino al 2011. È un’ostruzione incomprensibile, di cui sono vittime i docenti precari e gli stessi studenti, ai quali vengono affidati supplenti annuali in notevole ritardo, anche a Natale, e magari privi di abilitazione all’insegnamento. Mentre, chi ce l’ha rimane bloccato”.

Giovedì Santo, poesia di Pio Antonio Caso.





GIOVEDI' SANTO





La cena è pronta

ti siedi e ancora speri

che il calice amaro

possa passare oltre,

le Scritture debbono compiersi

ma ancora non sei pronto

hai paura e tristezza

chi hai amato, accolto

conosciuto

ti manderà dal boia

lo sai e non vuoi

averne la certezza.



Con occhi soffusi di lacrime

guardi Giuda e poi Pietro

entrambi ti tradiranno

chi per denaro

chi per viltà

e tu sei lì ad attendere

un gesto

che non ti faccia capire

che hai deposto male

il tuo messaggio.



Le ore si consumano

come quel Pane che tu stai spezzando

vorresti che tutto fosse terminato

vorresti urlare e abbandonare

gli uomini che ti deridono

che non ti credono

che non si fidano.



Gesù

dopo milioni di anni

l'odio è più forte

del tuo amare incondizionato

lasciaci lì

non meritiamo la tua sofferenza

lasciaci soffrire

perchè siamo duri di cuore

e stolti e ingrati,

tu sei l'Agnello innocente

e il mattatoio ti attende

per ridarci speranza

che non meritiamo

e che troppi non desiderano.










mercoledì 12 aprile 2017

BONUS MOBILI PER GIOVANI COPPIE NEL MODELLO 730/2017

 Alle giovani coppie composte da coniugi o da conviventi more uxorio che abbiano costituito nucleo da almeno tre anni, in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato i trentacinque anni, per l’acquisto di mobili nuovi destinati all’arredo della casa principale è riconosciuta per il solo 2016 la detrazione del 50 per cento delle spese sostenute (nel 2016) entro il limite di 16.000 euro.
La detrazione potrà essere fruita in 10 rate e il beneficio sarà al massimo di euro 800. Il bonus dovrà essere indicato nel rigo E58 del modello 730/2017.

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DETRAZIONI PER SPESE DI CANONE DI LEASING PER ABITAZIONE PRINCIPALE

 Nel modello 730/2017, il contribuente potrà indicare al rigo E14 i canoni e i relativi oneri accessori derivanti dalla stipula di contratti di locazione finanziaria su unità immobiliari, anche da costruire, da adibire ad abitazione principale. Tra i requisiti, la legge prevede che il contratto venga stipulato entro un anno dalla consegna dell’immobile, che i canoni siano sostenuti da contribuenti con un reddito complessivo non superiore a euro 55.000 all’atto della stipula del contratto di locazione finanziaria e che non siano titolari di diritti di proprietà su immobili a destinazione abitativa.
Si ricorda che il contribuente potrà beneficiare della detrazione Irpef del 19 per cento in relazione
• ai canoni e ai relativi oneri accessori, per un ammontare non superiore a euro 8.000, nonché al costo di acquisto (il riscatto) a fronte dell’esercizio dell’opzione finale, per un importo non superiore a euro 20.000 se le spese sono sostenute da contribuenti che, all’atto della stipula del contratto, abbiano un’età inferiore a 35 anni e un reddito complessivo non superiore ad euro 55.000;
• ai canoni e ai relativi oneri accessori come sopra individuati ridotti al 50 per cento se il soggetto invece ha un’età pari o superiore a 35 anni.

ASSICURAZIONE A TUTELA DELLE PERSONE CON DISABILITA’ GRAVE : LEGGE COSIDDETTA ‘DOPO DI NOI’

 Dal 2016 è stata introdotta una specifica detrazione per premi versati in relazione alle assicurazioni finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave (per la definizione, si consulti l’articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992).
Risultati immagini per DOPO DI NOI
Per le persone con disabilità grave sono previste agevolazioni per le assicurazioni sulla vita destinate a garantire una rendita alla morte dei genitori.

L’importo massimo che può essere portato in detrazione non deve complessivamente superare euro 750 al netto dei premi per le assicurazioni aventi per oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente (indicati con il codice 36) e deve comprendere anche i premi di assicurazione indicati nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 38.
Si ricorda che nel modello 730/2017, è stato previsto un nuovo codice 38 da riportare nei righi da E8 a E10 per indicare tale beneficio.

Debuttano nel modello 730/2017 anche le unioni civili.



Risultati immagini per unioni civili.

A tal fine, infatti, le parole “coniuge”, “coniugi” o i termini equivalenti si intendono riferiti anche a ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso (come previsto dall’articolo 1, comma 20, della legge 76/2016). Ne discende che, sia sul fronte dei carichi familiari che delle ulteriori agevolazioni fiscali, nel modello 730 potranno essere, ad esempio, detratti oneri riferiti sia a coniugi di sesso diverso che dello stesso sesso.

DICHIARAZIONI OGGETTO DI RETTIFICA

Con il modello 730/2017 diventano finalmente operative le disposizioni che permettono ai contribuenti di beneficiare degli effetti delle dichiarazioni integrative a favore, relativi a periodi d’imposta per i quali era possibile (fino a poco tempo fa) presentare solo l’istanza di rimborso. In altri termini, per il contribuente sarà possibile, seppur a specifiche condizioni, inserire nel modello 730/2017 le eccedenze Irpef risultanti da dichiarazioni integrative a favore presentate oltre l’anno successivo.

Risultati immagini per DICHIARAZIONI OGGETTO DI RETTIFICA

Le istruzioni per l’elaborazione del modello 730/2017, nel suggellare quanto precisato dalla normativa, precisano che i termini per la presentazione della dichiarazione integrativa a favore vengono posticipati entro quelli previsti per l’accertamento fiscale, ovvero entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi modello 730/2017.

Repetita iuvant : SCADENZE MODELLO 730/2017

 Rispetto allo scorso anno, i contribuenti che presentano la dichiarazione in forma autonoma, tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate, potranno ultimare l’elaborazione e inviare la dichiarazione così compilata entro il 23 luglio 2017.
I contribuenti che intendono avvalersi di un Caf/professionista abilitato dovranno consegnare la relativa documentazione entro il 7 luglio in modo da permettere a tali soggetti di elaborare ma soprattutto inviare le dichiarazioni entro il 23 luglio 2017.

Mare, profumo di mare......|♫

Lo studio dimostra come l’acqua – e quindi, mare, lago o fiume – porti al cervello cinque benefici fondamentali per la felicità:
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1. Il colore blu da’ sollievo
A quanto pare il colore blu è anche il colore preferito del mondo. L’autore cita un progetto di ricerca del 2003, in cui è stato chiesto a 232 persone in tutto il mondo di indicare il proprio colore preferito. Ancora una volta è risultato essere il blu.

2. Stare lungo la costa rende più rilassati
Secondo uno studio citato nel libro, per calmarci a livello di subconscio, basta anche solo osservare un paesaggio marittimo: guardare immagini della natura, infatti, fa attivare le parti del nostro cervello associate “a un atteggiamento positivo, alla stabilità emotiva e al recupero di ricordi felici”.

3. L’acqua ringiovanisce le menti stanche
In uno studio del 1995 pubblicato su Environmental Psychology sono stati analizzati il rendimento e la concentrazione di due gruppi di studenti: uno a cui erano state assegnate stanze con vista più paesaggistica (alberi, laghi, prati) e un altro a cui erano state date stanze su vedute più urbane. Il primo gruppo non solo dava risultati più brillanti, ma dimostrava anche una maggiore capacità di attenzione.

4. Guardare le fotografie fa bene, ma l’acqua nella vita reale fa meglio
Secondo le risposte inviate durante uno studio con l’applicazione Mappiness (più di un milione), non solo le persone sono più serene quando stanno all’aria aperta, ma sono più felici del 5,2% quando si trovavano vicino a un corso d’acqua.

5. L’acqua ci riporta al nostro stato naturale
Siamo connessi all’acqua fin dal principio della nostra vita. Il corpo è mediamente composto per il 75% da acqua e il mantenimento della quantità adeguata di idratazione è basilare per il corretto funzionamento dei nostri organi.

I benefici del mare

Ecco alcuni dei principali benefici apportati dal mare:
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Migliora il respiro: l’aria vicina alla costa contiene una quantità più elevata di sali minerali. Cloruro di sodio e di magnesio, iodio, calcio, potassio, bromo e silicio provengono dalle onde che si rompono sulla riva e dagli spruzzi di acqua marina sollevati dal vento. I primi a beneficiarne sono i polmoni: la respirazione migliora sensibilmente fin dai primi giorni. Una sorta di aerosol marino.

Combatte la ritenzione idrica: nell’acqua marina c’è una notevole concentrazione di sali minerali e ciò, per osmosi, favorisce l’eliminazione, attraverso la pelle, dei liquidi accumulati nei tessuti.

Combatte i chili di troppo: il sale stimola le terminazioni nervose dell’epidermide e, come conseguenza, accelera il metabolismo così il corpo brucia più velocemente i grassi.

Rinforza il sistema circolatorio: per merito della pressione che l’acqua esercita mentre si è immersi, della temperatura e del moto ondoso, che pratica un massaggio su tutto il corpo, la circolazione viene riattivata naturalmente.

Migliora il tono muscolare: il nuoto rilassa i muscoli, scioglie le contratture e regala mobilità alle articolazioni bloccate da artrite e artrosi.

Aiuta i reni: l’acqua del mare aiuta intestino e reni, depurando così tutto l’organismo.

Andiamo tutti al mare per questo prossimo ponte di Pasqua e Pasquetta 2017

La disciplina dei buoni pasto

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I buoni pasto costituiscono un mezzo di pagamento, utilizzabile per acquistare esclusivamente un pasto o prodotti alimentari, che viene utilizzato dalle aziende, pubbliche e private, per remunerare i lavoratori, in alternativa alla mensa aziendale interna. Come "servizio sostitutivo di mensa", il buono pasto non prevede oneri fiscali o previdenziali, né a carico del datore di lavoro, né del lavoratore, fino a un valore di 5,29 euro per singolo buono cartaceo e 7 euro per singolo buono elettronico. Inoltre, il costo del servizio è deducibile e l'IVA è detraibile integralmente. Tale regime fiscale rende il servizio di buoni pasto vantaggioso, soprattutto per le aziende, rispetto un’equivalente cifra netta versata in busta paga, (ad esempio, a titolo di indennità di mensa)

Responsabilità del commercialista per il falso del cliente


Il commercialista che ha predisposto la dichiarazione fiscale rivelatasi inveritiera, utilizzata nell’ambito della procedura di emersione di lavoratori extracomunitari irregolarmente occupati nel territorio dello Stato, non può essere condannato in concorso con l’imprenditore per il reato di falso, se non si dimostra che era a conoscenza della falsità ideologica di quanto attestato dal Modello Unico e del fatto che il cliente se ne sarebbe avvalso per l’avvio dell’iter burocratico di regolarizzazione del cittadino extracomunitario (per il tramite di un consulente del lavoro).

È quanto emerge da una recente pronuncia della Corte di Cassazione che ha annullato, con rinvio, la
condanna pronunciata dalla Corte d’Appello a carico di un professionista incaricato della tenuta della
contabilità dell’impresa e della redazione e trasmissione delle Dichiarazioni dei Redditi

Fatture false: occorre provare l’effettività dell’operazione

Per contestare il reato di utilizzo di fatture false, con contestuale presentazione della dichiarazione
fraudolenta, occorre provare l’effettività delle operazioni effettuate, non essendo sufficienti semplici
indizi, anche se connotati dai caratteri di gravità, precisione e concordanza. In tale contesto, la suprema Corte di Cassazione ha recentemente formulato interessanti argomentazioni logico-giuridiche che consentono di individuare quali comportamenti risultano penalmente rilevanti. In particolare, il giudice penale dovrà adeguatamente motivare l’inesistenza oggettiva delle operazioni poste in essere.

Nel presente intervento saranno illustrati i profili ermeneutici espressi da parte del giudice di legittimità su un tema particolarmente delicato, riconducibile alle tipiche caratteristiche della frode fiscale realizzata mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

CIG: contributo addizionale entro il 16 Aprile 2017

L’INPS, con la Circolare n. 9/2017, ha fornito le modalità operative per il versamento del contributo addizionale dovuto dalle imprese che presentano domanda di integrazione salariale, ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. n. 148/2015. A tal fine, i datori di lavoro avranno tempo fino al 16 aprile p.v. per regolarizzare i periodi pregressi
esponendo nel flusso UniEmens i codici:
 “E501”, presente nell’elemento CongCIGOCausAdd per il sistema CIGO con Ticket;
 “E600”, presente nell’elemento CongCIGSCausAdd per il sistema CIGS con Ticket.
Mentre per il sistema di “CIG Aggregata”, le aziende utilizzeranno gli stessi codici utilizzati per l’esposizione del
contributo addizionale per le autorizzazioni post D.Lgs. 148/2015:
 “E301”, presente nell’elemento CausaleContrAddCIGO;
 “E399”, presente nell’elemento CausaleContrAddCIGS

mercoledì 5 aprile 2017

INIZIA IL COUNTDOWN DI 97 GIORNI STAGIONE 730/2017

La stessa Agenzia ha messo online anche un minisito con il calendario della precompilata 2017 con un countdown di 97 giorni: sono quelli che intercorrono tra la data in cui si alzerà il sipario sul 730 precompilato del 2017 e quella in cui sarà possibile trasmettere in autonomia il modello direttamente sul sito dedicato delle Entrate.

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DEBUTTO IL 18 APRILE – La dichiarazione dei redditi precompilata sarà online dal 18 aprile. Rispetto ai primi due anni di sperimentazione si parte con tre giorni di ritardo dovuti alle festività pasquali.

MODIFICHE DAL 2 MAGGIO – Sarà possibile fare modifiche alla dichiarazione precompilata a partire da martedì 2 maggio. È il primo giorno in cui saranno operative le funzioni di accettazione, modifica o integrazione. Questo varrà tanto per i 730 quanto per i modelli Redditi.

SCADENZA DEL 30 GIUGNO – È il primo appuntamento per i versamenti del saldo e del primo acconto che riguarda i contribuenti con 730 senza sostituto d’imposta e quelli che presentano il modello Redditi, se sono a debito d’imposta.

ENTRO IL 7 LUGLIO AL CAF O AL PROFESSIONISTA ABILITATO – Venerdì 7 luglio è la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi tramite Caf o professionista abilitato. Anche se possono scattare i tempi supplementari al 24 luglio per il 2017 (il termine slitta di un giorno perché il 23 è domenica), a condizione che entro il 7 luglio dello stesso anno abbiano effettuato la trasmissione di almeno l’80% delle dichiarazioni a loro carico.

24 LUGLIO ULTIMO GIORNO PER L’INVIO FAI DA TE – Chi sceglie di fare tutto online da sé, direttamente dal sito delle Entrate, ha più tempo: la scadenza è il 24 luglio.

2 OTTOBRE – Chi presenta il modello Redditi, perché ha una partita Iva aperta o perché ha conseguito redditi d’impresa, potrà trasmettere la dichiarazione sulla piattaforma delle Entrate (o attraverso un intermediario abilitato o Caf) entro il 2 ottobre di quest’anno, perché il tradizionale termine del 30 settembre cade di sabato e quindi slitta al lunedì successivo. Entro la stessa data si potrà inviare un modello Redditi correttivo del 730 nel caso in cui il contribuente si accorga di aver inserito una detrazione o una deduzione non spettante (in tutto o in parte) o abbiano indicato redditi per un valore inferiore.

Nel tuo prossimo Modello 730/2017 potrai detrarre anche......



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Nel modello 730 del 2017 sarà possibile detrarre anche i costi sostenuti per la mensa e le gite scolastiche. Lo prevede la circolare-guida che contiene tutte le indicazioni su deduzioni, detrazioni, crediti d’imposta e altri elementi rilevanti per il rilascio del visto di conformità per il prossimo 730, frutto del lavoro dell’Agenzia delle Entrate e della Consulta dei Caf.

La circolare stabilisce che la detrazione pari al 19% già prevista per le spese di frequenza scolastica venga estesa anche alle spese per le gite scolastiche e servizi integrativi pre e post scuola o assistenza al pasto. Inoltre, il bonus scatta anche se il servizio è reso tramite il Comune o soggetti terzi rispetto alla scuola.

L’Agenzia delle Entrate dà anche l’ok alla detrazione sulle spese per l‘assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa, come corsi di lingua, di teatro e così via, deliberati dagli organi di istituto.

La guida chiarisce inoltre che rientrano tra le spese di istruzione universitaria agevolabili, e beneficiano quindi della relativa detrazione, quelle sostenute per la frequenza degli istituti tecnici superiori (poiché assimilabili alle spese per la frequenza di corsi universitari). Per lo stesso motivo, gli studenti degli Its hanno diritto a usufruire anche della detrazione per i canoni di locazione.

Bando Inps Long Term Premium 2017

Pubblicato il Bando Inps Long Term Premium 2017, che consente, ai soggetti che necessitano di cure di lungo periodo, di ottenere un contributo di 1800 euro mensili.
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Nell’ambito delle prestazioni sociali previste in favore degli iscritti alla «Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali» e degli iscritti alla «Gestione speciale di previdenza Gruppo Poste Italiane S.p.a.», l’Inps intende avviare una procedura finalizzata al riconoscimento di contributi a copertura totale o parziale del costo sostenuto da soggetti affetti da patologie che necessitano di cure di lungo periodo per il ricovero presso Residenze Sanitarie Assistenziali.

Long Term Premium permette di ricevere un contributo per l’assistenza che può arrivare fino a 1800 euro al mese da utilizzare per il pagamento della retta di degenza: è possibile presentare domanda a decorrere dalle ore 12 del 5 aprile 2017 e fino alle ore 12 del 4 maggio 2017.