martedì 24 dicembre 2013

E’ Natale quando....


E’ Natale quando si è luce da accendere, si diventa Amore da Amare, gioia da donare, pace da diffondere, vita da vivere, verità da dire…

È necessaria l’infelicità per capire la gioia, il dubbio per capire la verità… la morte per comprendere la vita. Perciò affronta e abbraccia la tristezza quando viene.
Non cercare la gioia nei beni di consumo, perché questo ti costerà caro.
Non preoccuparti di sapere i problemi del mondo, limitati a rispondere alle esigenze della gente.
Prometti a te stesso di parlare di bontà, bellezza, amore a ogni persona che incontri; di far sentire a tutti i tuoi amici che c’è qualcosa di grande in loro; di guardare al lato bello di ogni cosa e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.

Sii pieno di gioia, tutto sommato.
Successo o insuccesso non hanno nessun senso agli occhi di Dio, purché tu faccia quello che lui ti chiede e come te lo chiede.

Quando diffondi l’amore del Signore, sei la buona novella di Dio.
Dio vi rendarà in amore tutto l’amore che avete donato o tutta la gioia e la pace che avete seminato attorno a voi, da un capo all’altro del mondo.

Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice. Tutti devono vedere la bontà del vostro viso, nei vostri occhi, nel vostro sorriso.
La gioia traspare dagli occhi, si manifesta quando parliamo e camminiamo. Non può essere racchiusa dentro di noi. Trabocca.

Amiamo.. non nelle grandi ma nelle piccole cose fatte con grande amore.
C’è tanto amore in tutti gli esseri umani.
Non dobbiamo temere di manifestarlo.

Non importa quanto si dà ma quanto amore si mette nel dare!

B.M.Teresa di Calcutta




Buon Natale a tutti Voi

giovedì 19 dicembre 2013

Invitalia, ripartono i finanziamenti per l’Autoimprenditorialità e l’Autoimpiego

Sono stati rifinanziati con 80 milioni di euro gli incentivi per l’Autoimpiego e l’Autoimprenditorialità gestiti da Invitalia (D.Lgs. 185/2000).
Da oggi sarà possibile presentare nuove domande di ammissione alle agevolazioni per iniziative da realizzarsi esclusivamente nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Sono stati inoltre stanziati 18 milioni di euro per incentivare lo sviluppo delle imprese turistiche, culturali e naturalistiche nei Poli di attrazione culturali, naturali e/o paesaggistici localizzati nei comuni di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.È ora di pensare all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità.

Infatti, Invitalia ha stanziato 80 milioni di euro in favore di coloro che intendono mettersi in proprio, e ai giovani che vogliono avviare o ampliare un’impresa. Mentre sul fronte della valorizzazione di realtà turistiche, culturali e naturalistiche, situate nei poli d’attrazione artistici e paesaggistici di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia vengono dedicati ulteriori 18 milioni di euro. Tali risorse, in particolare, sono state rese disponibili dal Ministero dello Sviluppo Economico e provengono dal POIN Attrattori (FESR 2007-2013). In realtà i suddetti interventi sono dei rifinanziamenti per coprire gli incentivi già previsti dal D.Lgs. n. 185/2000. Per Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia, “si tratta di una misura decisiva per favorire la nascita di nuove imprese e per consentire a chi è senza lavoro di mettersi in proprio. I due strumenti appena rifinanziati – prosegue Arcuri - intercettano un target di prioritario interesse per il Paese, donne e giovani, che rappresentano una percentuale significativa degli aspiranti beneficiari”.

Per accedere alle nuove risorse sulle agevolazioni gestite da Invitalia, gli interessati possono presentare nuovamente le domande dal 17 dicembre scorso (l’invio delle domande era stato sospeso il 26 aprile 2013 per esaurimento dei fondi). Le iniziative, in particolare, possono essere realizzate esclusivamente in otto regioni del centrosud della penisola: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

I beneficiari dei “bonus” sono disoccupati, o individui in cerca di una prima occupazione, a cui è consentito orientarsi su tre versanti, a partire dal lavoro autonomo, sul quale si è deciso di prevedere investimenti non superiori a 25.823 euro, a seguire c'è la formula della microimpresa (nel modello della società di persone) forte di una dotazione massima di 129.114 euro e, in ultimo, si dà l'opportunità di cimentarsi nel franchising, individuale o societario che sia, scegliendo fra i marchi di successo accreditati presso l'agenzia, sotto le cui insegne dare vita a un esercizio commerciale.

Il colloquio - Dopo aver presentato la domanda comprensiva di un piano d'impresa che evidenzi la coerenza tra il profilo del soggetto promotore e l'iniziativa, nonché illustri la validità tecnica, economica e finanziaria dell'idea, è necessario sottoporsi a un colloquio finalizzato alla verifica del possesso di abilità e competenze necessarie a far divenire il progetto una realtà. Al riguardo, Invitalia rammenta di aver messo in atto, in conseguenza di un'intesa con la Guardia di Finanza, un processo di monitoraggio dell'intero ciclo delle sovvenzioni, dall'analisi del piano, fino all'erogazione dei fondi; ciò al fine di scoraggiare i comportamenti scorretti da parte della platea che acquisisce le agevolazioni.

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COMMERCIALISTI: PAROLE CHE ARRIVANO AL CUORE
A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
oggi voglio mettere a disposizione della categoria lo spazio e la visibilità di queste pagine. Negli ultimi giorni è infatti giunta in redazione, tra le tante missive inoltrate da voi, colleghi lettori, una lettera che ha smosso in maniera profonda e particolare la mia sensibilità. Ho deciso pertanto di condividerla con voi, senza aggiungere alcun commento. Nelle parole che troverete qui di seguito vi capiterà, così come è successo a me, di leggere quella storia comune di una quotidianità che ormai da troppo tempo ci opprime.


Caro Dott. Gigliotti,

sono un collega commercialista iscritto all'Ordine di XXX.
Un paio di volte ci siamo incontrati in qualche convegno.
Sono anche un cliente della rivista fiscale Fiscal Focus.
Sto rubando 5 minuti al mio lavoro per scriverLe qualche frase che mi frulla per la testa.
Da sempre ho ammirato la sua chiarezza, schiettezza e onestà di pensiero nei convegni o nelle introduzioni della sua rivista.
La situazione attuale è molto critica. Nella mia città specialmente, già zona emarginata del profondo sud ancora prima della crisi economica.
La gente è disperata. Le piccole aziende che caratterizzano il nostro territorio sono allo sbando.
Molte hanno cessato l'attività altre non pagano più né tasse né contributi.
Molti operai sono stati licenziati, molte famiglie sono entrate in un profondo tunnel di povertà.
Come professionista non riesco più ad incassare un centesimo di onorario e ultimamente non ho più nemmeno il coraggio di chiederlo.
Molti clienti imprenditori sono stressati, in depressione mentale e molto spesso mi ritrovo ad assistere nel mio studio a scene di padri di famiglia in lacrime.
Cerco di fare coraggio a tutti i miei clienti, ma capisco che la cosa è davvero difficile.
Arrivati alla vigilia delle festività di Natale, dopo le ulteriori stangate di IMU, Tares, acconto IVA,
non avendo un centesimo in tasca, vantando solo crediti per dozzine e dozzine di migliaia di euro, non avendo avuto la possibilità neppure di poter pagare gli ultimi 2 anni di contributi alla cassa di previdenza, le fatture per il canone del software, il contributo annuale all'ordine, che futuro devo aspettarmi?
Ho perso la voglia di lavorare, mi manca lo stimolo, la sera non vedo l'ora di tornare a casa e abbracciare i miei 2 figli e mia moglie, cercando di non fare trapelare nulla sul mio stato d'animo.
Mi viene poi da pensare. E se l'intero ordine nazionale dei commercialisti, sfruttati dall'amministrazione finanziaria con mille adempimenti, mille scadenze, mille imposte, mille tasse,
mille balzelli mai certi e sempre soggetti a modifiche e variazioni tanto da non capirci più nulla, si rivoltasse organizzando uno sciopero generale o qualcosa di simile, non facendo pagare ai clienti nessun F24, potrebbe essere un segnale chiaro per questi ladri, incompetenti e inconcludenti che ci governano.
È mai possibile che non riescano a capire che ci stanno asfissiando di tasse e adempimenti?
È così complicato capire che se le aziende chiudono, non beccano più un quattrino di tasse, ma che abbassando la pressione fiscale le aziende possono respirare e rimanere in piedi?
Ma i posti di lavoro chi li crea lo Stato o le imprese?
Mi viene allora da pensare che è tutto voluto per ridurre gli italiani in povertà.
Eppure mi reputo in "italianista". Cioè una persona che pensa che l'Italia sia un Paese al quale non manchi nulla per essere il n.1 nel mondo.
Il Bel Paese fatto di bellezze naturali, storia, cultura, artigianato, turismo, moda, auto, cervelli, arte culinaria, prodotti agricoli e alimentari che tutto il mondo ci invidia e ci copia, energie naturali come il sole e il vento, cosa potremmo volere di più se non quello di essere governati da persone competenti anziché da bastardi e ladri.
Mi scusi per questo sfogo, mi è servito per svuotarmi da un po’ di tensione accumulata durante la giornata lavorativa.

Le Auguro un Sereno Natale e un Felice Anno Nuovo.

Bando Regione Calabria per l'installazione di impianti di allarme e videosorveglianza


Domani sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un bando che prevede contributi per la concessione di contributi in regime de minimis finalizzati alla realizzazione di investimenti delle piccole e medie imprese industriali, artigianali, di servizi commerciali e turistiche, esposte, a rischio di criminalità, mediante installazione di impianti di allarme e dispositivi di sicurezza.

Entro il 25 gennaio 2014 avrai tempo per potervi partecipare, ma è in ordine cronologico.

Contattaci per avere la certezza di non perdere quest'opportunità

mercoledì 18 dicembre 2013

CURRICULUM INVITANTE: 7 CONSIGLI DALLA PSICOLOGIA


Un curriculum che aumenti le possibilità per un colloquio di lavoro, è più che mai necessario ora. La psicologia prova a darti una mano!

Si calcola che ogni anno vengano spediti circa 1 miliardo di curricula in tutto il mondo. I cacciatori di teste delle aziende o gli stessi datori di lavoro impiegano in media 45 secondi per spulciare il tuo curriculum e decidere se chiamarti ad un colloquio oppure no.

Spedire il curriculum in quel mucchio già esistente, ed eventualmente essere scelti per un possibile colloquio, dipende anche dalla tua esperienza, la tua formazione e la tua idoneità per il lavoro; non solo però, esiste anche un X-factor, quel qualcosa che fa spiccare da quell’oceano cartaceo, il tuo curriculum come una boa segnaletica!

La selezione di un individuo è un processo umano, esistono tutta una serie di pregiudizi in psicologia che si possono sfruttare, se sai come fare. Ti lascio alcuni suggerimenti che ti potrebbero aiutare a creare un curriculum invitante, che ti possano dare una spinta in più per saltare più in alto degli altri e farti notare! Leggili, abbandonando per un momento ogni critica al sistema della società; lo sai tu come lo so io, che trovare un lavoro nel nostro “Bel Paese” è diventato oltre modo faticoso ma non è il momento di abbattersi, e ora fila a leggere!

1. Non fare un Curriculum esagerato!

E’ importante che tu sia capace d’impressionare il reclutatore, ma non devi esagerare! Mostra sul tuo curriculum ciò che hai fatto e realizzato con esempi solidi e concreti. Knouse (1994) ha verificato che chi esagera le proprie competenze personali, cercando di voler fare bella figura con il lettore, non è efficace e abbassa le sue probabilità di essere intervistato. Potresti esagerare un po’ nel caso in cui tu abbia ottenuto un colloquio, ma a questo punto nel colloquio dovresti mantenere un linguaggio dolce e tranquillo, insomma dare un senso di garanzia in chi ti ascolta.

2.Nel curriculum le tue competenze son descritte in maniera adeguata?

Cerca di essere molto specifico sulle tue conoscenze, competenze e abilità e dove possibile rendile attinenti alle esigenze del lavoro che ti propongono. I candidati che hanno dichiarato di avere competenze rilevanti, sono stati valutati meglio secondo lo studio di Bright & Hutton, (2000).

Se io dovessi scrivere una competenza nel mio curriculum, scriverei una cosa del genere: “Ho creato un nuovo sito che parla di psicologia, dimostrando forte energia, auto-motivazione e impegno”. Non dimenticare di inserire il verbo “dimostrare” nel tuo curriculum, rende le tue qualità e competenze più tangibili. Non credere mai che chi legge il tuo curriculum sia un’automa. Quando tu leggi le parole “dimostrare”, “dimostrando”, “ho dimostrato” forse non crei nella tua mente già un’immagine? Le parole lette e scritte non sono solo una sequenza di lettere, sono uno strumento per stuzzicare la mente!

3. Nel curriculum puoi usare il tuo aspetto

Se sei stato baciato o baciata dalla fortuna, quindi ti è stato donato un gran bell’aspetto, sfruttalo inviando nel tuo curriculum anche una foto tessera! Questo solamente se pensi di avere un curriculum nella media.Uno studio condotto da Watkin e Johnston (2000) ha evidenziato che per un curriculum di alta qualità, l’aspetto incide molto poco; al contrario, se il selezionatore si trova molti curricula che si equiparano, un bel visino può fare la differenza e influenzare la sua scelta verso il candidato con l’aspetto migliore.

Purtroppo, per quanto un esaminatore possa controllare razionalmente le sue decisioni, l’effetto discriminazione è sempre in agguato e i dati della ricerca confermano questo aspetto del sistema cognitivo.

Assicurati sempre di seguire le linee guida dell’azienda per la spedizione del curriculum, infatti può capitare che le aziende specifichino di non inviare foto, in questo caso sarebbe consigliabile attenersi alla loro richiesta.

4. Curriculum potenziato sull’esperienza piuttosto che sulla formazione

La maggior parte delle aziende non sono particolarmente interessate alla tua formazione, è l’esperienza che conta. Per quanto tu possa essere orgoglioso delle qualifiche che hai conseguito, i reclutatori in genere non sono così interessati. Se ti è possibile, prova a evidenziare la tua esperienza lavorativa anche nel campo delle attività di studio, quindi sii più scrupoloso nel descrivere le esperienze e più schematico nel presentare la formazione.

Questo modo di costruire il curriculum, è stato testato da McNeilly e Barr (1997) , in cui si evidenzia quanto i reclutatori abbiano preferito gli studenti di economia che hanno arricchito il proprio curriculum fornendo dettagli sulle esperienze didattiche, legate al lavoro o alle attività extrascolastiche. Rendere la sezione del curriculum destinata alle esperienze, più ricca e dettagliata, secondo questi studi, ti trasforma in una persona più occupabile!

5. Non essere avaro nelle informazioni

Quante informazioni stai includendo nel tuo curriculum? Se hai le braccine corte nel fornire informazioni a chi ti legge, ridurrai drasticamente le possibilità di essere selezionato. Quindi, assicurati di dare al futuro datore di lavoro ampie informazioni.

Ovviamente tieni conto, sebbene so benissimo quanto sia complicato farci stare tutto, che il curriculum che supera le 2 pagine scoraggia il lettore. Sai com’è, i cacciatori di teste son sempre di fretta e non hanno voglia di sfogliare un enciclopedia!

6. Non fare mai un curriculum su carta colorata

Secondo  uno studio condotto da Penrose, i selezionatori sono molto prevenuti verso i fogli colorati . Potresti essere tentato di utilizzare un curriculum colorato per distinguerti dalla massa, ma a quanto pare risalteresti in modo sbagliato!

7. Abbasso il layout creativo nel curriculum!

Sembra che alla maggior parte dei reclutatori non piacciano i layout creativi. Arnulf et al. (2010) hanno scoperto che i curricula “creativi” hanno avuto solo la metà delle probabilità di essere selezionati rispetto ai curricula “formali”. Come vedi il conformismo è sempre in agguato perciò attieniti alla formalità!

Bisogna precisare che questi dati potrebbero non valere per le aziende creative come case di moda, aziende pubblicitarie ecc.

Obiettivo: evitare il rifiuto

In teoria i reclutatori non dovrebbero essere influenzati da cose banali come il colore della carta, dichiarazioni di competenza o una foto; Dovrebbero essere in grado di contrastare i pregiudizi e gli stereotipi. Nella realtà, ci cascano anche loro!

Ricordati sempre che l’analisi o come la chiamo io, lo spulciamento del curriculum vitae è un processo umano, quindi fai il possibile per evitare che il reclutatore ti respinga! Ti auguro un grosso in bocca al lupo!

martedì 17 dicembre 2013

Ferie residue: Entro il 31 dicembre 2013 i datori di lavoro devono verificare che i dipendenti abbiano fruito almeno di due settimane relative all’anno 2013

La fine del corrente mese coincide con un importante adempimento da tenere d’occhio. Infatti, i datori di lavoro che non hanno concesso la fruizione delle due settimane di ferie maturati quest’anno, devono farlo entro il 31 dicembre 2013. In caso contrario, sarà applicata una sanzione pecuniaria che varia in base al numero di lavoratori per i quali non è stato concesso il periodo feriale. Al riguardo, occorre ricordare che entro il 30 giugno 2014 invece, dovranno essere godute le ultime due settimane di ferie dell'anno 2012.

 Le ferie, la cui durata è prestabilita dai rispettivi CCNL, è un diritto irrinunciabile del lavoratore in quanto è garantito dalla Costituzione. In ogni caso, la sua durata non può essere inferiore alle 4 settimane annuali, così come stabilito dal D.Lgs. 66/2003. Infatti, il predetto decreto distingue tre periodi di riposi: i primi due periodi corrispondono a due settimane l’uno; mentre il terzo periodo, quello eccedente il minimo sindacale, può essere previsto dai C.C.N.L. o dal contratto di assunzione.  Il primo periodo di ferie, pari a due settimane, va fruito nello stesso anno di maturazione, in modo ininterrotto, purché non vengano violati i principi del codice civile. Nel senso che la richiesta deve essere comunque formulata in anticipo in modo tale da rispettare le esigenze dell’impresa. Qualora il lavoratore non abbia beneficiato del suddetto periodo di ferie nel corso dell’anno, il datore diventa passibile di sanzione; il lavoratore, invece, vanta un credito per ciascun giorno di mancato godimento delle ferie, questi giorni gli verranno liquidati a fine rapporto. Il secondo periodo di ferie, sempre pari a due settimane, può essere fruito in modo ininterrotto o frazionato entro e non oltre 18 mesi dalla fine dell’anno di maturazione. Se non viene rispettato il suddetto termine: il datore di lavoro sarà sanzionato; mentre il lavoratore vanterà un credito di ferie arretrate di cui potrà fruire successivamente (in ultima istanza, gli verranno indennizzate a fine rapporto lavoro). Infine, il terzo periodo, vale a dire quello che eccede il periodo minimale, è piuttosto flessibile rispetto ai precedenti periodi in quanto è generalmente previsto dalla contrattazione collettiva o dal contratto di assunzione. Infatti, è addirittura possibile monetizzare le ferie non fruite mediante un’indennità sostitutiva.

Per quanto riguarda la questione della monetizzazione o meno, le quattro settimane annue previste dalla legge, salvo il caso di risoluzione del rapporto di lavoro nell'anno, non possono essere monetizzate. È sempre possibile, invece, "monetizzare", ossia erogare l'indennità sostitutiva per i giorni di ferie eventualmente previsti dal contratto collettivo che eccedono le quattro settimane annue. È opportuno, dunque, in vista della fine dell'anno, che il datore verifichi se tutti i dipendenti hanno effettivamente fruito di almeno due settimane di ferie perché, se così non è, bisogna rapidamente individuare i giorni per lo smaltimento. Fanno eccezione i casi nei quali non sia stato possibile godere in tutto o in parte delle prime due settimane, per maternità, malattie o altri eventi non riconducibili alla volontà delle parti: in questo caso, datore e dipendente dovranno accordarsi individuando un nuovo periodo per recuperare le ferie non godute.

Sanzioni – Qualora il datore di lavoro non conceda ai propri dipendenti le ferie spettanti, sarà sanzionato in base a quanto previsto dall'articolo 18-bis del D.Lgs. n. 66/2003. Il meccanismo sanzionatorio è articolato nel seguente modo: la sanzione base va da 100 a 600 euro; se la violazione è riferita a più di cinque lavoratori (quindi almeno 6) o si è verificata in almeno due anni, la sanzione va da 400 a 1.500 euro; se la violazione riferita a più di 10 lavoratori o si è verificata in almeno quattro anni, la sanzione è compresa fra 800 a 4.500 euro.

Inviti a presentare proposte e relative attività a titolo dei programmi di lavoro 2014-2015 nel quadro del programma Orizzonte 2020 — il programma quadro di ricerca e innovazione (2014- 2020) e del programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell’energia atomica (2014- 2018) che integra il programma Orizzonte 2020


Con oltre 15 miliardi di euro di fondi previsti per il primo biennio, il programma rappresenta il principale sostegno per l'economia della conoscenza gestito da Bruxelles. Per gli inviti 2014 sono stati stanziati 7,8 miliardi di euro.
I finanziamenti sono orientati ai tre pilastri fondamentali di Orizzonte 2020:

•Eccellenza scientifica : sono previsti stanziamenti per circa 3 miliardi di euro, cosi' distribuiti : al Consiglio europeo della ricerca : 4 bandi per un totale di 1.662 milioni di euro ; Borse Marie Skłodowska- Azioni Curie: 6 bandi per un totale di 800 milioni di euro; Tecnologie emergenti e future (TEF): 4 bandi per un totale di 200 milioni di euro ; Infrastrutture europee di ricerca (comprese le infrastrutture elettroniche) : 4 bandi per un totale di 277 milioni di euro .

•Leadership industriale: sono stati messi a disposizione 1,8 miliardi di euro , così distribuiti:
Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) : 2 bandi per un totale di 700 milioni di euro ; Nanotecnologie, Materiali avanzati, Biotechnologia e Produzione: 5 bandi per un totale di 500 milioni di euro ; Spazio :5 bandi per un totale di 128 milioni di euro; Accesso al capitale di rischio (strumenti finanziari): 2 bandi per un totale di 5 milioni di euro ; Innovazione nelle PMI : 1 bando per un totale di 10 milioni di euro .

•Sfide della società: sono previsti finanziamenti per 2,8 miliardi di euro per progetti innovativi realizzati nel quadro delle sette sfide della società di Orizzonte 2020, riconducibili a:
Salute, cambiamento demografico e benessere :2 bandi per 600 milioni di euro ; Sicurezza alimentare, Agricoltura e silvicoltura sostenibili, Ricerca marina, marittima e sulle acque interne e Bioeconomia:3 bandi per 300 milioni di euro ; Energia sicura, pulita ed efficiente :4 bandi per 600 milioni di euro ; Trasporti intelligenti, verdi e integrati :3 bandi per 540 milioni di euro ;
Azione sul clima, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime :3 bandi per 300 milioni di euro. L'Europa in un mondo che cambia– Società inclusive, innovative e riflessive: 5 bandi per 112 milioni di euro ; Società sicure :4 bandi per 200 milioni di euro

Pubblicati 64 bandi e altri seguiranno nel corso dell’anno. Con oltre 15 miliardi di euro di fondi previsti per il primo biennio, Horizon 2020 individua le aree su cui saranno incentrate le iniziative nel 2014 e nel 2015:

- Eccellenza scientifica: sono previsti fondi per circa 3 miliardi di euro, che includono 1,7 miliardi di euro dal Consiglio europeo della ricerca per ricercatori di alto livello e 800 milioni di euro per le borse di ricerca Marie Sklodowska-Curie;

- Leadership industriale: sono messi a disposizione 1,8 miliardi di euro per sostenere la leadership industriale europea in settori chiave quali: ITC, nanotecnologie, biotecnologie e la ricerca spaziale;

- Sfide della società: finanziamenti per 2,8 miliardi di euro per progetti innovativi realizzati nel quadro delle sette sfide della società quali: sanità; agricoltura, ricerca marittima e bioeconomia; energia; trasporti; azione per il clima, ambiente, efficienza energetica e delle materie prime; società inclusive; sicurezza.



CHI PUÒ PARTECIPARE:
Qualsiasi impresa, università, centro di ricerca o qualsiasi altro soggetto giuridico, stabilito in uno Stato membro, in un paese associato o in un paese terzo, può partecipare ad un'azione indiretta a condizione che soddisfi le condizioni minime di partecipazione.
Devono partecipare almeno 3 soggetti giuridici, ognuno dei quali dev'essere stabilito in uno Stato membro o in un paese associato. In nessun caso, 2 di questi soggetti giuridici possono essere stabiliti nello stesso Stato membro o paese associato. Tutti e 3 i soggetti giuridici devono essere indipendenti l'uno dall'altro.

La Commissione europea ha messo online la nuova versione del portale per i partecipanti a Horizon 2020. È stato predisposto un nuovo sistema per rendere la ricerca più immediata. Il Participant Portal ospiterà anche un’area riservata agli iscritti che saranno chiamati a svolgere le funzioni di valutatori delle proposte in ambito H2020.

Participant Portal: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html

Esperti individuali: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/experts/index.html

giovedì 12 dicembre 2013

AGEVOLAZIONI PER GLI INVESTIMENTI INNOVATIVI IN MACCHINARI DELLE IMPRESE OPERATIVE NELL'AREA CONVERGENZA (REGIONI CAMPANIA - PUGLIA - CALABRIA E SICILIA). LE MODIFICHE.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha comunicato che con decreto 4 dicembre 2013 sono state apportate modifiche in relazione alla procedura per accedere alle agevolazioni in favore di programmi di investimento innovativi nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia (Decreto 29 luglio 2013).

Il decreto 29 luglio 2013 disciplina, all’art. 8, comma 5, la fattispecie delle domande presentate nell’ultimo giorno utile e istruite con esito positivo, disponendo che in caso di insufficienza delle risorse disponibili tali domande siano ammesse alle agevolazioni in misura parziale, commisurata ai rispettivi costi agevolabili.

Al fine di garantire un’adeguata copertura finanziaria anche ai programmi d’investimento presentati l’ultimo giorno utile, è stata modificata la procedura introducendo una specifica graduatoria di merito formata, in ordine decrescente, sulla base del punteggio attribuito a ciascun programma in relazione al criterio di cui all’art. 8, comma 8, lettera a), del bando, concernente le caratteristiche dell’impresa proponente dal punto di vista economico-finanziario.
In tal modo le domande presentate nello stesso giorno saranno ammesse alla fase istruttoria in base alla posizione assunta nella predetta graduatoria, fino a esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.
Ciò consentirà di agevolare adeguatamente le imprese più meritevoli, selezionate non casualmente ma in relazione alle rispettive capacità finanziarie, considerato che le agevolazioni sono concesse nella forma della sovvenzione rimborsabile a fronte della quale non è richiesta alcuna garanzia reale o personale.

La domanda di agevolazioni e la documentazione indicata, firmate digitalmente, devono essere presentate, pena l’invalidità, a partire dalle ore 10.00 del 27 febbraio 2014, attraverso un’apposita procedura informatica che sarà accessibile dalla sezione “Investimenti innovativi nelle Regioni Convergenza” del sito del Ministero dello sviluppo economico www.mise.gov.it.
L’intervento, varato con il citato Decreto ministeriale 29 luglio 2013, è volto a rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nelle aree delle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
Ricordiamo che i programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento delle attività economiche contenute nell’allegato al decreto stesso e, tra l’altro riguardano, anche:
attività professionali, scientifiche e tecniche, limitatamente ad attività degli studi di architettura, ingegneria e altri studi tecnici;
consulenza in materia di sicurezza;
design e styling relativo a tessili, abbigliamento, calzature, gioielleria, mobili e altri beni personali o per la casa.

I programmi ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di investimenti innovativi, ossia l’acquisizione di immobilizzazioni materiali e immateriali tecnologicamente avanzate in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica oggetto del programma di investimento, valutabile in termini di:

  • riduzione dei costi
  • aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi
  • aumento della capacità produttiva
  • introduzione di nuovi prodotti e/o servizi
  • riduzione dell’impatto ambientale
  • miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.

IL PIÙ BEL DISCORSO SULLA LEADERSHIP…



OGNI CAPOUFFICIO, IMPIEGATO, TITOLARE DI NEGOZIO, PRESIDENTE DI UN’AZIENDA, O CHIUNQUE OCCUPA UN RUOLO DI LEADERSHIP DOVREBBE CONOSCERLO!

Nessun pensatore accurato giudicherà un’altra persona da quello che i nemici di quella stessa persona dicono di lei
Napoleon Hill

Tra poco ognuno di voi potrà controllare l’esistenza di un certo numero di uomini. Avrete ai vostri ordini cittadini leali ma non addestrati, i quali dipenderanno da voi e vorranno essere guidati, istruiti. La vostra parola sarà per loro legge. Un’allusione che lascerete cadere casualmente sarà da loro ricordata. I vostri vezzi verranno imitati, i vestiti che indossate, il mezzo di trasporto che possedete, le parole che usate e la maniera che avete di comandare saranno emulati. Quando sarete destinati al vostro corpo, vi troverete un gruppo volenteroso di uomini che non vi chiederanno altro che di possedere le qualità che susciteranno il loro rispetto, la loro fedeltà e obbedienza.

Essi saranno pronti a seguirvi ciecamente finché saprete convincerli di avere tali qualità. Venisse il tempo in cui vi renderete conto di non possederle, fareste bene a confidarvi. La vostra utilità nel corpo sarà pari a zero.

Questo è vero in ogni tipo di organizzazione con leader! Nell’attiva della società, possiamo dividere il mondo tra leader e seguaci. Le professioni hanno i loro leader, così come l’universo della finanza. Ma in tale leadership è sempre difficile, se non impossibile, sceverare l’elemento del suo comando dall’assetto egoistico del guadagno personale per i singoli individui, senza il quale ogni leadership perderebbe valore. Solo nel servizio militare, dove gli uomini si sacrificano liberamente, a costo della loro vita, per una fede, dove essi sono disposti a soffrire e morire per il diritto o la prevenzione di un torto, possiamo auspicare di veder attuata la capacità di guida nel senso più sublime e disinteressato del concetto. Perciò quando dico leadership, intendo la leadership.

Tra pochi giorni la maggior parte di voi, aspiranti ufficiali, dovrà assumere il comando di una compagnia. Ciò non vi renderà automaticamente dei capi ma semplici ufficiali. Esso vi metterà nella condizione di poter diventare veri leader, purché possediate gli attributi adatti. Ma dovrete comportarvi al meglio delle vostre possibilità, non tanto con i superiori quanto con i sottoposti. I soldati devono seguire in battaglia anche quegli ufficiali che non sono leader, ma la forza che li spinge non è l’entusiasmo, bensì la disciplina. Lo faranno pieni di dubbi, tremanti, e saranno indotti a chiedersi: “Quale sarà la sua prossima mossa?” diversi uomini obbediscono alla lettera del comando ma nulla più. Essi non conoscono la devozione per il comandante, l’entusiasmo esaltato a sprezzo del pericolo personale, il sacrificio individuale per difenderlo. Si trascinano stancamente sulle gambe perché il loro cervello addestrato dice loro che devono precedere. Ma non porteranno il loro spirito con sé.

I soldati freddi, passivi e insensibili non procurano grandi vittorie. Non vanno molto lontano e si fermano non appena possibile. La leadership non solo richiedere, ma ottiene la lealtà e l’obbedienza volontaria, ferma e risoluta di altri; e una devozione che li indurrà, a tempo debito, a seguire il re senza corona ovunque, se necessario. Forse vi chiederete: “In cosa consiste allora la leadership? Che cosa devo fare per divenire un leader? Quali sono gli attributi della leadership e come posso alimentarli?”.

La leadership è composta di diverse qualità . Tra le più importanti ritengo sia utile elencare


  1. la fiducia in sé,
  2. l’influenza morale,
  3. la capacità di sacrificarsi,
  4. l’atteggiamento paterno,
  5. la giustizia,
  6. l’iniziativa,
  7. il decisionismo,
  8. la dignità,
  9. il coraggio.

La fiducia in sé deriva, in primo luogo, dall’esattezza delle conoscenze; in secondo luogo, dalla capacità di impartirle; e, in terzo luogo, dalla sensazione di superiorità sugli altri che ne consegue. Tutto ciò conferisce a un ufficiale il suo senso di calma ed equilibrio. Per comandare bisogna sapere. Potreste ingannare alcuni uomini per un po’ di tempo, ma non potrete farlo all’infinito. I soldati non si fideranno del loro superiore se questi non conosce già ciò che deve conoscere: dai primi rudimenti fino alle nozioni più elevate.

L’ufficiale dovrebbe essere più informato dei documenti di quanto lo siano il suo sergente di compagnia e il furiere, messi assieme; dovrebbe saperne si approviggionamento più di quanto ne sappiano i sotto-ufficiali addetti alla mensa; dovrebbe conoscere le malattie equine meglio del veterinario della sua cavalleria. Dovrebbe essere altrettanto bravo come tiratore di qualunque soldato del suo reparto. Se l’ufficiale non ne sa abbastanza, e lo dimostra, è del tutto umano che il soldato semplice dica a se stesso: “ Che vada all’infero, non ne sa nemmeno quanto me”, e che si senta autorizzato a non tener in alcun conto gli ordini ricevuti.

Non c’è surrogato alla conoscenza accurata!

Informatevi nella maniera più completa, al punto che i vostri uomini vorranno cercarvi per porvi domande e che i vostri pari grado diranno gli uni agli altri: “ Chiedi a Smith, lui lo sa”. Non solo ciascun ufficiale dovrebbe conoscere tutti i doveri che rientrano nel suo rango, ma dovrebbe studiare anche quelli pertinenti ai due gradi direttamente superiori ai suoi. Ciò gli procurerà un duplice vantaggio. Si prepara ai compiti che potrebbero spettargli in qualunque momento della battaglia e si dota di una prospettiva più ampia, che gli permetterà di apprezzare la necessità di emanare ordini, essendo più pronto a eseguirli in modo intelligente.

L’ufficiale non solo deve sapere, ma deve essere in grado di enunciare quel che sa con proprietà di linguaggio, correttezza grammaticale ed espressività. Deve cavarsela da solo e parlare senza imbarazzo.  Mi dicono che nei campi di addestramento per cadetti britannici gli aspiranti ufficiali devono pronunciare un discorso di una decina di minuti su un argomento a piacere. Questo è un ottimo esercizio. Per parlare con chiarezza occorre infatti pensare altrettanto limpidamente. Se il pensiero è logico, ne conseguiranno ordini precisi ed efficaci.

Mentre la fiducia in sé deriva dalle superiori conoscenze rispetto ai sottoposti, l’influsso morale su di loro dipende dal fatto di credere di essere un uomo migliore. Per guadagnare e mantenerne tale influenza, dovrete possedere autocontrollo, forza fisica, capacità di resistenza e grande statura etica.

Bisogna che sappiate controllarvi così bene da non mostrare mai di aver paura, nemmeno negli eventi più spaventosi dei conflitti bellici. Se infatti indicaste la vostra condizione mentale con un movimento affrettato, come un tremore delle mani, un cambiamento dell’espressione del volto o un ordine frettoloso revocato frettolosamente, ciò si rifletterà amplificato nei vostri uomini.

In caserma o durante gli accampamenti, sorgeranno numerose occasioni che metteranno a dura prova il vostro carattere, amareggiandovi quanto più possibile. Se in tali circostanza perderete le staffe, non sarete all’altezza di comandare sugli altri. Gli uomini arrabbiati, infatti, fanno e dicono cosa che poi si pentono di aver detto o fatto. Un ufficiale non dovrebbe mai scusarsi con i suoi uomini, ma neppure rendersi mai colpevole di un atto per il quale il suo senso di giustizia gli suggerisce che deve scusarsi.

Un altro fattore che favorisce l’ascendenza morale è il possesso di una forza fisica e di una resistenza vitale che vi permetteranno di sopportare gli stenti a cui sarete oggetti insieme ai vostri soldati.  Né dovrà mancarvi l’intrepidezza con cui accettarli, facendo buon viso a cattiva sorte, minimizzandone perfino l’avversità. Non sdrammatizzate i guai, sminuite i cimenti che dovrete affrontare, contribuendo così a edificare la vitalità della vostra truppa, che quindi si doterà di uno spirito di corpo il cui valore è incalcolabile, specie nei momenti di grande tensione.

La statura etica è un terzo elemento che vi farà guadagnare ascendenza morale. Per averla dovrete comportarvi in modo adeguato, con la lucidità mentale per distinguere il diritto ed essere decisi ad adoperarvi per il giusto.

Siate un esempio per i vostri uomini!

Un ufficiale può essere un propulsore del bene come del male. Non predicate ai soldati, ciò che potrebbe essere inutile, o peggio. Vivete l’esistenza come vorreste che la conducano loro e sarete sorpresi nel vedere quanti sottoposti v’imiteranno. Un capitano spaccone e bestemmiatore, che non si cura del suo aspetto fisico, avrà una compagnia composta da soldati sporchi, spacconi e blasfemi. Non dimenticare quel che dico: il vostro reparto sarà uno specchio per voi! Se la truppa è marcia, il motivo è il capitano depravato.

Un fattore essenziale della leadership è la capacità di sacrificarsi. Dovrete dare, dare continuamente. Donatevi in senso fisico, poiché le ore più lunghe, i lavori più ingrati e le maggiori responsabilità sono dovere del capitano. Questi deve essere il primo uomo ad alzarsi la mattina e l’ultimo a coricarsi di sera. Mentre gli altri dormono, lui lavora. Dovrete dare in senso mentale, mostrando simpatia e apprezzamento per le fatiche e le preoccupazioni degli uomini alle vostre dipendenze. La madre di questo soldato è morta, quell’altro ha perso tutti i risparmi nel fallimento della sua banca. Forse entrambi vogliono un aiuto, ma più che altro desiderano empatia. Non commettete l’errore di deluderli, affermando che anche voi avete i vostri guai, perché ogni volta che lo farete sarebbe come togliere un mattone dalle fondamenta della vostra dimora. I vostri uomini sono le vostra fondamenta, e la dimora della vostra leadership vi cadrà in testa se non la radicherete bene a terra.

Infine, dovrete donare qualcosa di voi stessi, essendo generosi con le vostre magre risorse finanziarie. Spenderete, infatti, spesso del denaro, prendendolo dalle vostre tasche, per difendere la salute e il benessere dei sottoposti, per aiutarli quando saranno nei guai. Di solito vi sarà restituito tutto. Ma talvolta dovrete metterlo tra le perdite irrecuperabili. Anche in questo caso varrà la pena farlo.

Quando dico che il paternalismo è fondamentale per la leadership, uso il termine nel suo senso migliore. Non mi riferisco al paternalismo che sottrae iniziativa, autostima e fiducia personale alle persone. Voglio invece evocare l’attitudine di benevolenza che si manifesta nella preoccupazione per l’agio e il benessere di chi è alle dipendenze.

I soldati sono come i bambini. Dovete provvedere affinché abbiano di che mangiare, vestirsi e ripararsi, e lo farete nel modo migliore che vi sarà possibile. Dovete garantire loro il cibo prima che possiate mangiare voi, e che ognuno abbia un letto comodo, nelle condizioni date, prima che possiate pensare a dove coricarvi voi. Dovete essere più solleciti per il loro benessere che per il vostro. Non potete trascurare il loro stato di salute, evitate quindi di stancarli eccessivamente con fatiche e lavori inutili. Così facendo, infonderete nuova vita in quel che altrimenti sarebbero semplici macchine. Darete un’anima alla vostra organizzazione, cosicché la sua massa risponderà come se fosse un uomo solo! Questo è lo spirito di corpo.

Quando la vostra compagnia avrà spirito di corpo, una mattina vi sveglierete per scoprire che è cambiata la situazione: invece di essere sempre voi a curarvi di loro, saranno loro, senza che ve lo immaginavate minimamente, a essersi assunti il compito di preoccuparsi per voi. Vedrete che un piccolo distaccamento provvederà a piantarvi subito la tenda, se siete in accampamento; a portarvi in caso di bisogno il giaciglio più pulito nella tenda; a farvi trovare misteriosamente due uova nella vostra cena, mentre nessun altro le ha; ad aggiungere un soldato agli attenti che strigliano il vostro cavallo; ad anticipare i vostri desideri. Allora, tutti i soldati saranno per voi pronti a ogni evenienza, e sarete arrivati!

Non potete trattare tutti gli uomini allo stesso modo! Una punizione che provocherebbe un’alzata di spalle da parte di un sottoposto potrebbe essere una tortura mentale per un altro milite. Un comandante di compagnia che, per una determinata trasgressione, infligge sempre la stessa pena a chiunque, è troppo pigro oppure è uno stupido che non si premura di studiare il carattere dei suoi uomini. Allora, la sua giustizia sarà cieca. Studiate i vostri soldati attentamente, come un chirurgo studierebbe un caso difficile. Quando sarete sicuri della diagnosi, somministrate il rimedio. Ricordate che si applicano i rimedi per compiere una terapia, non per vedere la vittima che si dimena dal dolore. Forse sarà necessario incidere a fondo ma, se la vostra diagnosi vi convince, non fatevi stornare dallo scopo, magari mossi da una falsa simpatia per il paziente.

A braccetto con le meritate punizioni vanno gli atti di giustizia nei confronti di chi deve essere avvalorato. Gli screanzati non piacciono a nessuno. Se uno nella truppa compie un lavoro particolarmente buono, fate in modo di ricompensarlo a dovere. Qualcosa ce ne fosse bisogno, fate il diavolo a quattro per conferirgli il giusto credito. Non provate nemmeno a derubarglielo, riservandovelo per voi. Se lo faceste alla chetichella, perdereste il rispetto e la fedeltà di tutti i soldati. Alla fine lo verranno a sapere anche gli altri ufficiali di pari grado, i quali prenderanno a evitarvi come una peste. In guerra c’è abbastanza gloria per tutti. Date ai vostri sottoposti quello che gli spetta. Chi prende sempre e non dà mai non è un leader, ma un parassita.

Esiste un altro tipo di giustizia, quella che impedisce a un ufficiale di abusare dei suoi privilegi. Se chiedete rispetto ai soldati, assicuratevi di trattarli con pari rispetto. Edificate la loro virilità e autostima. Non tentate assolutamente di diminuirle. Un ufficiale prepotente e dispotico nel trattamento dei coscritti si comporta da vigliacco. Sarebbe come legare un uomo a un albero con le corde della disciplina e poi colpirlo in faccia sapendo bene che non può reagire. Gentilezza, rispetto e sollecitudine da parte degli ufficiali verso la truppa non sono incompatibili con la disciplina. Anzi, fanno parte della disciplina.

Senza decisione e spirito dì iniziativa, nessuno può pretendere di fungere da leader. Durante le manovre, quando capita un’emergenza, si vede spesso che alcuni diramano con calma ordini perentori che in seguito, dopo accurata analisi, si dimostrano, se non la cosa esatta da fare, quella che più le si avvicina. Altri invece blaterano a vanvera: non riflettono oppure emanano ordini che revocano subito; poi danno in fretta un altro ordine, che parimenti revocano perché inefficace, dimostrando così di trovarsi in uno stato di paura e agitazione.

A proposito del primo potreste dire: “Quell’uomo è un genio. Non ha avuto neanche il tempo di ragione sulla situazione. Agisce d’intuito”. Nient’affatto! Il genio è soltanto la capacità di riflettere in anticipo, spesso a costo di grandi pene.

La persona pronta è quella che si prepara per le evenienze. Studia prima gli eventi che possono accadere e stila dei piani provvisori per difendersi. Quando si troverà di fronte a un’emergenza, sarà pronta ad affrontarla. Deve possedere una sufficiente vivacità mentale per analizzare il problema e l’abilità di pensare rapidamente per determinare quali cambiamenti ai suoi piani si renderanno necessari. Deve inoltre essere decisa quando dirama gli ordini da eseguire e poi dovrà attenervisi. In una situazione d’emergenza, qualsiasi ordine ragionevole sarà meglio di nessun ordine dato.

La situazione esiste: affrontatela.

È meglio fare qualcosa, seppur errata, che esitare a lungo e arrovellarsi per trovare la cosa giusta, finendo però per non fare nulla. Una volta che avrete deciso, attenetevi a quella linea d’azione. Non oscillate. I soldati non si fidano di un ufficiale che non sa dominare la sua mente.

Talvolta potrete trovarvi a dover fronteggiare una situazione che nessun essere umano saprebbe prevedere. Ma se vi siete preparati ad affrontare altre possibili emergenze, l’addestramento mentale di cui sarete provvisti vi permetterà di agire con calma e prontezza. Spesso vi capiterà di dover agire senza alcun ordine dai gradi superiori. Il tempo non vi consente di aspettarli, e allora sarà di nuovo importante lo studio che avrete fatto sul loro comportamento. Se avete una visione generale dell’interna situazione e potete farvi un’idea del probabile piano dei vostri superiori, in base all’addestramento ricevuto per affrontare le situazioni d’emergenza sarete stabile se la responsabilità è vostra, determinando senza eccessivo ritardo gli ordini appropriati.

Nella leadership militare è importante l’elemento della dignità personale. Stringete amicizia con i vostri uomini, ma non diventatene intimi. Essi dovrebbero rispettarvi e avere soggezione, ma non temervi! Se ritengono di potersi permettere un atteggiamento di familiarità con voi, la colpa è vostra e non loro. Saranno le vostre azioni ad averli incoraggiati. Ma soprattutto non svilitevi corteggiando la loro amicizia per accaparrarvene i favori. Se lo fate, vi disprezzeranno. Se siete degni di lealtà, rispetto e devozione, i soldati ve li riconosceranno senza che glielo chiediate. Se non ne siete degni, non potrete far nulla per procurarveli. È estremamente difficile che un ufficiale sia dignitoso se indossa una divisa sporca e piena di macchie, se non si rade da tre giorni e sulla faccia gli spunta la barba. Un uomo simile non ha rispetto di sé e quindi non può neppure pretendere di avere dignità. Ci saranno circostanza in cui vi sporcherete i vestiti e non potrete radervi per diversi giorni. Sarà così anche per i vostri uomini. Allora, sarete scusati se non sarete impeccabili. Anzi, in tali occasioni apparire troppo puliti sarebbe un errore, poiché i soldati penserebbero che non abbiate fatto la vostra parte. Ma non appena le cose torneranno alla normalità, siate l’esempio per quanto concerne la pulizia personale.

E ora parliamo del coraggio. Dovrete averlo a livello sia mentale sia morale, che userete per aderire senza tergiversare a un preciso corso di attività, le azioni che secondo il vostro giudizio saranno indispensabili per conseguire i risultati più adatti. Specie durante le operazioni, spesso vi accorgerete che, dopo aver emesso un ordine esecutivo, sarete assaliti da dubbi e apprensioni, credendo di avere mezzi migliori per realizzare l’esito desiderato. Allora, sarete tentati di cambiare gli ordini. Non fatelo finché non sarà palese che il primo ordine fosse del tutto erroneo. Nel caso anticipaste i tempi, verreste di nuovo assaliti da altri dubbi circa l’efficacia del nuovo corso d’azione. ogni volta che cambiate gli ordini senza ragioni apparenti, indebolirete la vostra autorità ed eroderete la fiducia che i soldati hanno in voi.

Abbiate il coraggio morale di attenervi ai vostri ordini fino alla fine.

Il coraggio morale richiede inoltre che vi assumiate la responsabilità delle vostre azioni. Se i subordinati eseguono fedelmente i comandi, che però li conducono al fallimento, l’insuccesso sarà vostro, non loro. Peraltro, vi sarebbero spettati gli onori se le cose fossero andate bene. Prendetevi tutte le colpe se l’azione finisce in disastro. Non azzardatevi ad attribuirle a un subordinato, facendo di lui il capro espiatorio. Questo sarebbe un atto di grande viltà. Il coraggio morale vi servirà anche per decidere il destino di chi sta sotto di voi. Spesso vi chiederanno un consiglio sulla promozione o sulla degradazione di ufficiali e sottoufficiali alle vostre dipendenze. Non dimenticate mai l’integrità personale e il dovere nei confronti della patria. Non deviate mai dal senso di giustizia, facendovi condizionare dai sentimenti di amicizia. Anche se il vostro sottotenente fosse vostro fratello carnale, degradatelo nel caso vi rendeste conto che è inadatto all’incarico. Qualora non lo degradiate, la vostra mancanza di integrità morale potrebbe causare la perdita di vite umane. Se per contro vi si chiede un rapporto su un uomo che, per motivi personali, non vi piace, non mancate di rendergli giustizia. Ricordate che dovete mirare al bene generale, non a soddisfare un rancore individuale.

Deve essere d’altronde scontato che abbiate una buona dose di coraggio fisico. Non c’è bisogno che sottolinei quanto ciò sia necessario. Il coraggio è qualcosa di più della temerarietà, la quale comporta l’arditezza, cioè assenza di paure. Solo gli ottusi sono temerari in questo senso, perché non hanno il senno per valutare i pericoli e non ne sanno abbastanza da provare paura.

Il coraggio, comunque, è quella fermezza d’animo, quell’integrità morale che, pure riconoscendo il pericolo in agguato, non distoglie da ciò che si deve fare. La temerarietà è fisica, il coraggio è mentale e morale. Potreste sentire freddo dappertutto; potrebbero tremarvi le mani, cedervi le ginocchia: questa è paura. Tuttavia, se non vi fermerete, se malgrado questo cedimento fisico continuerete a incitare la truppa contro il nemico, dimostrerete di avere coraggio. E le manifestazioni fisiche della paura svaniranno. Forse le sperimenterete una sola volta. E’ il “nervosismo del cacciatore” che cerca di sparare al suo primo cervo.

Non arrendetevi davanti a tali manifestazioni fisiche.
Il più bel discorso sulla Leadership….
Diversi anni fa, mentre seguivo un corso sulle demolizioni, la mia classe dovette esercitarsi con la dinamite. L’istruttore ci disse di fare attenzione a come ci muovevamo: “È  mio dovere avvisarvi nella manipolazione di esplosivi. Ognuno di noi può contare su un solo incidente”. Lo stesso avvertimento lo trasmetto a voi. Se cedete alla paura che proverete senza’altro al momento della vostra prima azione, se sarete dei fifoni e, esplorando i crateri delle granate, manderete allo sbaraglio i soldati, stati sicuri che non avrete più l’occasione di comandarli.

Usate il giudizio quando chiedete ai sottoposti di mostrare coraggio fisico o audacia. Non domandate a nessuno di loro di andare dove non oserete mai. Se in base al buon senso capite che un posto è troppo rischioso per voi, lo sarà anche per i soldati. Sapete bene che la vita è preziosa per loro quanto lo è per voi. Talvolta alcuni tra i vostri uomini saranno esposti a pericoli che non potete condividere. Si deve portare un messaggio al di là della linea di fuoco. Chiedete dei volontari. Se i soldati vi conoscono e sanno che siete nel “giusto”, non mancheranno mai dei volontari, poiché essi sapranno che mettete passione nel vostro lavoro, che state dando il massimo per la patria, che portereste volentieri voi il messaggio oltre le linee se poteste farlo. Così, li ispirerete con il vostro esempio ed entusiasmo.

Infine, se aspirate a essere capi, vi consiglio vivamente di studiare gli essere umani. Non restate alla superficie, scoprite cos’è che hanno dentro. Alcuni sono molto diversi da quello che sembrano a prima vista. Cogliete i loro meccanismi mentali.

Gran parte del successo del generale Roberto E. Lee come leader è ascrivibile alle sue capacità psicologiche. Egli conosceva molti scuoi avversari fin dai tempi di West Point, ne conosceva le idee e le concezioni, sapeva che in certe circostanze avrebbero fatto determinate cose. Era pressoché sempre in grado di anticipare le loro mosse e di bloccarne le velleità.

Nell'attuale guerra non conoscerete mai i vostri nemici come lui conosceva i suoi. Potrete conoscere però i vostri soldati. Studiateli uno a uno per capire quali sono i loro pregi e difetti, su quali potete contare fino all’ultimo respiro e su quali non potete contare. Conoscete i vostri uomini, conoscete la vostra attività, conoscete voi stessi!

Come preparare gustosi biscotti alla banana per il vostro cane


Stanchi dei soliti snack per cani? Provate a farli voi con la ricetta dei biscotti alla banana.

I cani sono molto golosi e difficilmente fanno gli schizzinosi quando si tratta di mangiare. Ma ancora più della loro pappa, vanno matti per le cose da rosicchiare e per i cosiddetti “fuoripasto”.
Snack, bastoncini, crocchette e biscotti sono la loro passione, soprattutto se imparano ad associarli a un premio per aver fatto qualcosa che avete apprezzato. Ce ne sono per tutti gli usi e di tutte le forme. E anche quanto a gusti c’è solo l’imbarazzo della scelta: manzo, pollo, pesce con o senza verdure sono i più gettonati.
Di biscotti alle banane ne troverete però difficilmente in giro.

Ecco come farli voi stessi per prendere il vostro cane ancora più per la gola con uno snack preparato apposta per lui.

Ingredienti

350 ml d’acqua
225 g di farina mista (bianca e integrale)
50 g di farina di mais
50 g di fiocchi d’avena
100 ml di olio di oliva
45 di burro di arachidi (senza zucchero)
2 uova
2 banane schiacciate
Aroma di vaniglia (qualche goccia)

Procedura

Accendete il forno e portate la temperatura a 200°C per farlo preriscaldare.
Mettete insieme in una terrina l’acqua, l’olio le uova, il burro di arachidi, le banane e l’aroma di vaniglia e mischiate per qualche minuto con la frusta.
Aggiungete la farina mista, quella di mais e i fiocchi d’avena e frullate con il mixer.
Prendete il composto così ottenuto, ponetelo su una superficie infarinata e spargeteci su della farina. Quindi impastate delicatamente, aggiungendo più farina se necessario, in modo da ottenere un impasto elastico.
Stendete l’impasto aiutandovi con un mattarello a uno spessore di circa 1 cm e tagliatelo usando gli appositi stampini di forme diverse fino a esaurirlo.
Sistemate i biscotti su una teglia rivestita con carta da forno e infornate a 200°C per 20-25 minuti o fino a quando non saranno dorati. Spegnete il forno e lasciate dentro i biscotti ancora una ventina di minuti per farli diventare croccanti.
Tirate fuori i biscotti, fateli raffreddare e metteteli in un contenitore ermetico. Ma non dimenticate di far fare al vostro cane almeno un piccolo assaggio, dopo tanta fatica avrete la soddisfazione di vederlo impazzire di gioia.
Articolo e ricetta di Emanuela Zerbinatti

A forma di stella, morbidissimo e pieno di zucchero a velo che ti sporca le mani e ti fa leccare i baffi! Ecco il pandoro, da sempre rivale del panettone nella gara a dolce di Natale. Ma tu sai chi l'ha inventato?



I dolci natalizi sono tantissimi, di tutte le forme e per tutti i gusti, ma i veri protagonisti in fatto di tradizione sono loro: il panettone e il pandoro. Ogni dolce è ben gradito sulla tavola di Natale ma sicuramente, fra i tanti, “loro” non possono mancare!
Ed essendo golosità tipiche italiane, perché non conoscerle meglio?

In questo post ti parliamo del pandoro....

Il pandoro è nato a Verona e la sua storia è un intreccio di aneddoti e leggende. Si dice che la versione attuale risalga all’800 come evoluzione del “nadalin”, ovvero il dolce duecentesco della città di Verona.
Il nome, invece, sembra risalire ai tempi della Repubblica Veneziana, quando si usava offrire un dolce tipico chiamato “pan de oro”.
Un altro racconto vuole che il pandoro si sia ispirato alla brioche francese: il dessert per eccellenza della corte dei Dogi.
Nonostante le diverse credenze, fortunatamente, si può attribuire alla nascita di questa delizia veronese una data precisa: il 14 ottobre 1894 Domenico Melegatti depositò il brevetto ufficiale di un dolce dall’impasto morbido e dalla caratteristica forma a stella troncoconica a otto punte ispirata all’opera dell’artista impressionista Dall’Oca Bianca.

Dolce la cui storia si perde nella notte dei tempi; c’è chi riconduce la sua scoperta all’epoca della Repubblica Veneziana nel ‘500 e c’è chi invece pensa che sia la trasformazione di un altro dolce tipico veronese, sempre a forma di stella, il Nadalin.
Un’ulteriore ipotesi sulla nascita del pandoro lo farebbe derivare dal tipico Pane di Vienna, ottenuto dalla lavorazione di un impasto ricco di burro.
Di sicuro il pandoro a Verona ha cominciato ad essere prodotto industrialmente verso la fine dell’800 ed è divenuto un vero e proprio alimento tipico, in un primo momento della zona veronese e poi a livello nazionale. Ogni anno crescono i quantitativi di prodotto delle industrie veronesi, Bauli e Paluani su tutte, per poter assolvere alla grandissima richiesta da parte dei consumatori e le varie aziende, industriali ed artigianali, iniziano la lavorazione con qualche mese di anticipo rispetto alla commercializzazione.

Dal “Nadalin” al pandoro il percorso è stato lungo ed articolato, e ha visto l’influenza di culture (e soprattutto di tradizioni culinarie) estere come ad esempio quella asburgica del diciottesimo secolo che, a sua volta, si ispirava alle ricette francesi dei croissant. È questo il caso del dolce conosciuto come “Pan di Vienna”, una sorta di rivisitazione del pan brioche di origine transalpine che in molti identificano come l’antenato dell’odierno pandoro. Queste ricette prevedevano l’utilizzo di grandi quantità di burro nella preparazione degli impasti (almeno il 20%), caratteristica che ancor oggi contraddistingue il pandoro e ne garantisce l’eccezionale sofficità.
Per la nascita “ufficiale” del Pandoro di Verona bisogna tuttavia attendere il 14 ottobre 1884. In quel martedì d’autunno il pasticcere veronese Domenico Melegatti presentò all’allora Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d’Italia la ricetta di un morbido dolce natalizio allo scopo di registrarlo. Questo dolce era a pasta lievitata, da cuocere in un particolarissimo stampo a forma di piramide tronca ad otto punte il cui design si deve ad Angelo Dall’Oca Bianca, pittore di origine veronese. Fu così che al pandoro venne conferito l’Attestato di Privativa Industriale (l’antenato dell’odierno brevetto). L’origine e soprattutto l’inventore del termine “pandoro” rimangono tuttora avvolti in un ‘piccolo’ mistero anche se – secondo quella che ormai è diventata una leggenda – le cose andarono così: un garzone rimase talmente stupito dal bel colore giallo dorato di questo dolce che, non appena ne ebbe tagliata una fetta, esclamò (testuali parole): “L’è proprio un pan de oro!”.

Per la sua ricetta, Domenico Melegatti si ispirò ad una tradizione tipica veronese di lunga storia. Durante il periodo natalizio, e precisamente la sera della Vigilia di Natale, le donne usavano infatti riunirsi per impastare il cosiddetto “Levà”, un dolce lievitato ricoperto da granella di zucchero e mandorle. L’inventore del pandoro prese la ricetta del Levà, eliminandone la copertura che poteva ostacolare la lievitazione ed aggiungendovi uova e burro allo scopo di renderlo morbido.

Sin dai primi anni il pandoro subì innumerevoli tentativi di imitazione, e in queste circostanze passò alla storia la cosiddetta “Sfida delle mille lire”. All’epoca questi soldi rappresentavano una piccola fortuna, e vennero messi in palio da Domenico Melegatti in persona per gli imitatori che si fossero presentato con la “vera” ricetta del pandoro. Il risultato fu che nessuno vinse mai quelle mille lire! Dal 1884 questo prodotto di strada ne ha fatta parecchia, sino a diventare uno dei dolci natalizi più apprezzati e consumati in Italia. Il primato è, come ben si sa, conteso con il panettone milanese, al punto che la popolazione italiana si divide puntualmente, tutti gli anni, sulla domanda: pandoro o panettone?
 La linea di produzione di pandori Bauli è la più grande al mondo: ogni fase è spiata da una sala che gli addetti chiamano Grande Fratello, 14 monitor puntati sui diversi passaggi, sonno del lievito madre incluso. «Qui, di fatto, viene standardizzato un processo che resta simile a quello del pandoro fatto in casa», spiegano i Bauli, padre e figlio, alla guida di una azienda che resta familiare. I 1.200 dipendenti diventano 2mila sotto le feste, con gli stagionali. Quattro acquisizioni in 8 anni sono servite a portare sotto la quota cruciale del 50% la produzione di dolci da ricorrenze. Così il fatturato (500 milioni la stima 2013) è al riparo grazie alla diversificazione fatta di biscotti, merendine, croissant. Per questi ultimi, produzione avviata "quasi nel sottoscala, per vedere dove andava" – l’azienda veronese è la prima al mondo. I prodotti vengono esportati in tutto il mondo, 72 Paesi, «ma non è un pezzo di meccanica nuovo che presenti alle fiere e vende. Le tradizioni sono difficili da esportare, soprattutto se hanno tre mesi di vita prima della scadenza. Il pandoro e il panettone, a parte gourmet e italiani all’estero, restano legati a questo territorio». E poi c’è la questione dei gusti, che cambiano: Bauli produce croissant anche in India, grazie a una joint venture con una azienda locale. Un’esperienza positiva, ma gli ingredienti sono diversi per incontrare le abitudini locali. A Calcutta dove lo vendi un dolce ripieno di lamponi? Meglio, molto meglio il mango.

RICETTA FINALE - Com’è venuto il pandoro fatto in casa? Sapore non malaccio, certo dove si era attaccato allo stampo è un po’ acciaccato. Con due chili di zucchero a velo sopra non se ne accorgerà nessuno. È un po’ più largo che alto, ma forse è colpa del forno (deve essere così, lo dicevo che era da cambiare). La prossima volta meglio abbassare la temperatura.
Comunque la ricetta – una delle tante che gira, c’è chi ci mette anche le patate – è questa:
350 grammi farina manitoba:
150 farina 00
200 lievito madre
170 zucchero
4 uova (2 uova 2 tuorli)
250 burro
100 panna fresca liquida
1 cucchiaino raso di sale
40/50 acqua tiepida
2 bastione di vaniglia (1/2 cucchiaino di estratto)
zucchero a velo


mercoledì 11 dicembre 2013

Terza edizione per il “Manuale dello Stage in Europa” per giovani interessati a svolgere un periodo di tirocinio all’estero


Tra gli argomenti trattati, approfondimenti sui paesi aderenti, le aziende disponibili ed esperienze vissute da altri stagisti

Pubblicato da ISFOL il nuovo “Manuale dello stage in Europa”, guida pratica per orientarsi nel mondo dello stage, creata da ISFOL - Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori per i giovani interessati a una prima esperienza professionale all’estero (in uno degli stati europei).

Il Manuale è scaricabile all'interno del sito www.isfol.it ed è diviso in tre parti:

1 - L’Europa ti aspetta
Questo capitolo presenta il panorama europeo degli stage:
a cosa servono;
come accedervi, ovvero quali programmi, organizzazioni, associazioni e portali specializzati esistono;
come presentarsi, ovvero quale documentazione preparare (curriculum, lettera di presentazione, certificazione linguistica);
consigli utili (esistenza di carte vantaggi, come trovare alloggio, come lavorare al meglio una volta iniziato);
a chi e come rivolgersi, dopo la conclusione dell’esperienza.
2 - I protagonisti dello stage

Questo capitolo offre informazioni sulle aziende:
come contattarle;
cosa cercano negli stagisti (“identikit dello stagista ideale”);
cosa offrono (progetto formativo; rimborso spese, possibilità di assunzione, ecc.).
La sezione è arricchita da dei focus su alcune grandi aziende e dalle esperienze di alcuni stagisti, esempi concreti per dare un’idea delle questioni trattate.

3 - Paese per Paese
L’ultimo capitolo fornisce informazioni dettagliate sui 32 paesi coinvolti, attraverso schede composte da 8 sezioni:
i settori più dinamici;
lingua e moneta;
lo stage (obiettivi del tirocinio, destinatari, durata, riferimenti legislativi, soggetti promotori, ecc.);
cosa fare per trovare un’azienda;
dove alloggiare;
tempo libero;
indirizzi utili;
alcune aziende italiane presenti sul territorio.

In Appendice, tre documenti utili:
Europass Curriculum Vitae (Inglese);
la normativa sullo stage;
la Carta europea della qualità per i tirocini e gli apprendistati.

“Il Manuale dello stage in Europa” rientra nell’iniziativa di ISFOL “Lo sviluppo dell’apprendistato e dei tirocini”, finanziata dal FSE – Fondo Sociale Europeo e dal LPS - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.



“Erasmus +” al via nel prossimo 2014 dalla Ue 14,7 miliardi in 7 anni


Tra le novità, l’avvio di un nuovo sistema di prestiti agevolati per gli studenti universitari che intendono conseguire una laurea di secondo livello all’estero




Il nuovo programma “Erasmus +” sarà pienamente operativo dal gennaio 2014. Il via libera è stato dato dai ministri dei 28 paesi Ue riuniti nel Consiglio Competitività.

Per il prossimo settennio 2014/2020 sono stati stanziati complessivamente 14,7 miliardi, pari a un aumento del 40% rispetto al budget precedente.

Inoltre, il programma potrà beneficiare di finanziamenti aggiuntivi provenienti dagli strumenti per l’azione esterna (come quelli per l’assistenza per il pre-accesso, per la cooperazione allo sviluppo, per il vicinato europeo, e il fondo europeo per lo sviluppo).

“Erasmus +” prevede nuove possibilità, come una garanzia per i prestiti agli studenti che consentirà a chi vuole ottenere un Master all’estero l’accesso a finanziamenti sostenibili, o ancora la promozione di accordi fra mondo del lavoro e università per aiutare la transizione fra studio e lavoro contribuendo alla riduzione della disoccupazione giovanile.

L’obiettivo del nuovo programma è infatti quello di sostenere gli sforzi europei a superare uno dei periodi economici più difficili della storia del vecchio continente, avvicinandosi agli obiettivi della strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione, in cui educazione e formazione giocano un ruolo essenziale.

«L’aumento del bilancio del 40% dimostra l’impegno dell’Ue per l’educazione e la formazione», e questo ha sottolineato la commissaria europea all’educazione Androulla Vassiliou, permettendo ai giovani di «accrescere le loro conoscenze e competenze attraverso esperienze all’estero che aumenteranno la loro occupabilità».

PROGRAMMA BUONE FESTE COSENTINE 2013/2014 dall'Immacolata alla Befana




venerdì 6 dicembre
10.00 - 13.00/ 16.00- 20.00 Sale del Museo di Arti e Mestieri - corso Telesio
Mostra opere presepiali e laboratori artigianali a cura dell'Associazione Amici del Presepio
19.00 Teatro A. Tieri
Trailer del film RIPPED Women's heart e successivo dibattito sul femminicidio

sabato 7 dicembre
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Il magico mondo delle fate e dei folletti: truccabimbi, balli di gruppo e sculture di palloncini
10.00 - 13.00/ 16.00- 20.00 Sale del Museo di Arti e Mestieri - corso Telesio
Mostra opere presepiali e laboratori artigianali a cura dell'Associazione Amici del Presepio
16.00 Cinema A. Tieri
IV edizione "Bambini e solidarietà" a cura dell'associazione il Girasole
18.00 A. Rendano - Sala Quintieri
Cerimonia di consegna del Premio Sila '49
18.00 Museo dei Brettii e degli Enotri
XVI Stagione concertistica internazionale Autunno musicale "Note romantiche per il nutrimento
dell'amore" pianoforte Filippo Arlia*
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Vintage band in concerto - musica anni '70
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Jacelin Parry in concerto - musica anni '70-'80



domenica 8 dicembre
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Laboratorio creativo di gioielli in pasta di fimo, animazione e sculture di pallonciniAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli
10.00 - 13.00/ 16.00- 20.00 Sale del Museo di Arti e Mestieri - corso Telesio
Mostra opere presepiali e laboratori artigianali a cura dell'Associazione Amici del Presepio
10.00-13.00
Gara Podistica “Cosenza corre”. Partenza Spirito Santo, arrivo e premiazione a Piazza dei Bruzi
18.00 Piazza dei Bruzi
Accensione luci albero di Natale - Esibizione coro
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Trentallora in concerto
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Natalie Russo in concerto

lunedì 9 dicembre
10.00 - 13.00/ 16.00- 20.00 Sale del Museo di Arti e Mestieri - corso Telesio
Mostra opere presepiali e laboratori artigianali a cura dell'Associazione Amici del Presepio

martedì 10 dicembre
10.00 - 13.00/ 16.00- 20.00 Sale del Museo di Arti e Mestieri - corso Telesio
Mostra opere presepiali e laboratori artigianali a cura dell'Associazione Amici del Presepio
18.00 Teatro Morelli
Spettacolo teatrale “Rachele la suora fantasma” a cura del Centro Diurno La Ghironda di Cosenza
regia di Ferruccio Stumpo
19.30 Teatro Morelli
Spettacolo teatrale “La piccola dei fiammiferi” a cura dell’Associazione Famiglie Disabili di
Castrovillari regia di Dario De Luca

mercoledì 11 dicembre
10.30 Casa delle culture – Sala Gullo
Il Trio Magamò nello spettacolo “Lezioni indisciplinate”
10.00 - 13.00/ 16.00- 20.00 Sale del Museo di Arti e Mestieri - corso Telesio
Mostra opere presepiali e laboratori artigianali a cura dell'Associazione Amici del PresepioAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli
ore 15.30 Teatro Morelli – Sala Montimurro
Seminario “Incontriamoci a Teatro: esperienze a confronto nel territorio cosentino. Discussione su
modalità di accoglienza ed integrazione nel Teatro del Disagio”
21.00 Teatro A.Rendano - Sala Quintieri
Concerto "Incontri musicali mediterranei”
21.00 Teatro Morelli
Rappresentazione teatrale "Malaluna" con Rosy Canale


giovedì 12 dicembre
10.00 - 13.00/ 16.00- 20.00 Sale del Museo di Arti e Mestieri - corso Telesio
Mostra opere presepiali e laboratori artigianali a cura dell'Associazione Amici del Presepio
15.30-17.30 Casa delle culture - Corso Telesio
“Storie e suoni sotto l’albero” fiabe per bambini e adulti a cura dell’associazione Zahir
17.30 - Teatro A. Tieri
Sfilata di Moda a cura del club Zonta International
21.00 Teatro Rendano
Cosenza Talent show, intrattenimento e premiazione finale
21.00 Teatro Morelli
"SKINS - youth experience” teatro e danza a cura della compagnia Balletto di Calabria*

venerdì 13 dicembre
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Ismaila Mbaye e Masthafa Zam - musica etno-afro
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Rowland Jones - musica country
19.30 Teatro A.Tieri
Commedia in vernacolo "Interrogatu u muertu....ti respunna" a cura della compagnia teatrale Don Ciccio Salvino


sabato 14 dicembre
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
L'isola dei pirati e dei corsari: truccabimbi, animazione e balli di gruppoAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli
15.00 corso Telesio
“5sensi di marcia” percorso dei sensi nel centro storico
17.00 corso Telesio
Inaugurazione mostra "Il Salterio colorato" di Gennaro Falcone
18.00 Teatro Rendano - Sala Quintieri
Concerto "Autori calabresi" a cura dell'associazione musicale M. Quintieri
18.00 Teatro A.Tieri
Rappresentazione teatrale "Natale con noi" a cura dell'associazione Regina Pacis
18.00 Museo dei Brettii e degli Enotri
XVI Stagione concertistica internazionale Autunno musicale "Interpretazioni infinite con il
linguaggio musicale" pianoforte*
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Confusion - musica blues-funky
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Live dalle Falde del Kilimangiaro

domenica 15 dicembre
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Giochi senza frontiere: caccia al tesoro, musichiere, fazzoletto e tanti altri giochi
17.00 Teatro A. Tieri
VI^ edizione Concerto di Natale a cura dell'associazione musicale Cantica
17.00 corso Mazzini
Sbandieratori di Bisignano
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Rowland Jones - musica country
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Ismaila Mbaye e Masthafa Zam - musica etno-afro
20.00 Teatro A. Rendano
Concerto di Natale per Bambi – Antonio Consales Piano recitalAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli

lunedì 16 dicembre
20.00 Teatro A. Tieri
Commedia teatrale "La locandiera" a cura della compagnia teatrale Ragazzi per il teatro
martedì 17 dicembre
17.00 - 19.00 Casa delle culture - Sala GulloConvegno

mercoledì 18 dicembre
18.00 Ridotto Teatro Morelli
“Ombra di luce – versi per versi” presentazione del libro di Massimo Morrone a cura
dell’associazione Zahir
21.00 Teatro Morelli - Sala Montimurro
Tomfool Project in concerto*

giovedì 19 dicembre
16.00 Liceo Scorza
Concerto di Natale a cura dell’Università della terza età
18.00 Piazza Kennedy
Concerto natalizio a cura della Banda elastica del CCNV

venerdì 20 dicembre
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Concerto natalizio cura della Banda elastica del CCNV
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Mario Gualtieri in concerto
18.30 Teatro A. Rendano - Sala Quintieri
Concerto di Natale del Piccolo Coro del Teatro A. Rendano
20.00 Teatro A. RendanoAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli
7^ edizione La Primavera del Cinema Italiano – concerto del M° Nicola Piovani in Quintetto a
seguire consegna dei premi Federico II
20.00 Teatro A. Tieri
Mostra fotografica e Gran concerto di Natale - Freedom a cura dell'associazione C-siamo

sabato 21 dicembre
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Disney's day: la favola Pesciolino rosso e il teatrino delle marionette, la mascotte Minnie
14.30 Stadio San Vito
Calcio e solidarietà: incontro amatoriale di calcio Nazionale Attori e Cantanti vs Medici Cosenza
15.00-19.00 Piazza XI Settembre
Decorazione frutta e vegetali, laboratorio dolci natalizi a cura dell'Istituto Mancini
16.30 Casa delle culture – sala Gullo
Presentazione libro “La chiamavano B.B.” a cura di Simona Stammelluti
18.00 Museo dei Brettii e degli Enotri
XVI Stagione concertistica internazionale Autunno musicale "Musica: istinto antico e moderno"
violoncello Angelo Zupi Castagno, pianoforte Cira Lariccia*
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Jiggy Jazz, concerto di jazz elettronico
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Francesca de Fazi, concerto blues
21.00 Teatro A. Tieri
Saggio di Natale a cura dell'associazione La Voce Produzione

domenica 22 dicembre
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
La lettera a Babbo Natale: laboratorio creativo, balli di gruppo e animazione
17.30 Museo Brettii e Enotri
“Leonardo, il Mondo Riflesso”, conferenza sui messaggi nascosti di Leonardo
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Festa Tonino Lamborghini by Multi channelAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Blueswoman Francesca De Fazi
19.00 Duomo
Concerto di Natale- Auguri alla città Orchestra Barocca del Conservatorio di Musica S.
Giacomantonio.

lunedì 23 dicembre
10.30 Teatro A. Tieri
Rassegna cinematografica per ragazzi “Kung Fu Panda 2”
15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Laboratorio creativo di gioielli in pasta di fimo, animazione e sculture di palloncini
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Ensemble acostique, musica rock anni '70

martedì 24 dicembre
10.00-13.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
La lettera a Babbo Natale: laboratorio creativo, balli di gruppo e animazione
10.00-13.00 Piazza XI Settembre
Luna A. Whibbe, musica bossa nova

mercoledì 25 dicembre
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Giochi senza frontiere: caccia al tesoro, musichiere, fazzoletto e tanti altri giochi
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico

giovedì 26 dicembre
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Disney's day: la favola Nano Tremontino e il teatrino delle marionette, la mascotte Topolino
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico di Cosenza
17.30-21.30 Donnici superiore
Presepe vivente a cura dell’associazione Piscopo VincenzoAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Tributo a Bob Marley
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Serata musicale medievale, mandolino, flauto e chitarra

venerdì 27 dicembre
9.00-13.00 / 16.00-20.00 corso Telesio
Laboratorio adulti "Arte a quattro mani"
10.30 Teatro A. Tieri
Rassegna cinematografica per ragazzi “Le 5 leggende”
15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Il magico mondo delle fate e dei folletti: truccabimbi, balli di gruppo e sculture di palloncini
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico di Cosenza
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Trio Scaramuzzino in concerto
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Laurent Dig Beu, musica afro-jazz


sabato 28 dicembre
9.00-13.00 / 16.00-20.00 corso Telesio
Laboratorio bambini "Arte a quattro mani per piccini"
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Laboratorio Art Attak, animazione e balli di gruppo
15.00 corso Telesio
“5 sensi di marcia” percorso dei sensi nel centro storico
17.00 Teatro A. Tieri
Cerimonia di apertura 8* Festival Internazionale Mendicino Corto, a seguire proiezione del film
"Quel che resta"
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico di Cosenza
18.00 Piazza XI settembre
Mescolanze, concerto jazz e musica dub
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Badara Seck, Griot musicAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli

domenica 29 dicembre
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Gli animali della savana: truccabimbi e animazione
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico di Cosenza
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Ki Di Dá taranta e pizzica
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Gran parata di Pulcinella a cura di Bertold Brecht e centro RAT

lunedì 30 dicembre
10.00-13.00 - 16.00-20.00 corso Telesio
Inaugurazione mostra collettiva "Artisti di Natale"
10.30 Teatro A. Tieri
Rassegna cinematografica per ragazzi “Il gatto con gli stivali”
15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Disney's day: la favola Nano Tremontino e il teatrino delle marionette, la mascotte Topolino
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Ensamble acustique
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Jacelyn Parry in concerto

martedì 31 dicembre
10.00-13.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
L'isola dei pirati e dei corsari: truccabimbi, animazione e balli di gruppo
mezzanotte in piazza
Cosenza in festa

mercoledì 1 gennaio
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico di Cosenza
19.30 Teatro A. Rendano
XV edizione Concerto di Capodanno nel centro storico a cura di Sergio NucciAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli

giovedì 2 gennaio
10.30 Teatro A. Tieri
Rassegna cinematografica per ragazzi “Shrerk: e vissero felici e contenti”
15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Gli animali della savana: truccabimbi e animazione
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Trentallora, musica anni '70
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Serata musicale con Ercole Castrovillari
21.00 Teatro A. Rendano
Festival internazionale della musica presenta "Concerto di Capodanno Famiglia Strauss"
Orchestra Accademica Sinfonica della Chernivtsy Philharmonic Society, Direttore Yosip Sozansky*

venerdì 3 gennaio
10.30 Teatro A. Tieri
Rassegna cinematografica per ragazzi “Madagascar 3”
15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Laboratorio Art Attak, animazione e balli di gruppo
16.00 Biblioteca Civica
“1953-2013 Sessanta anni di iniziative editoriali della casa editrice Brenner per la crescita culturale
nazionale” Conversazione di studio e inaugurazione mostra a cura del gruppo face book Il senso
del tempo. Il valore di un posto. Cosenza
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico di Cosenza
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Rino De Angelis e M° Roberto Di Fino e i favolosi anni ‘70
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Emilio Spataro in concerto

sabato 4 gennaio
10.00 Teatro Rendano – Sala Quintieri
Convegno “Cascella fra cielo e terra” a seguire presentazione mostra del M° Giuseppe Cascella
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Disney's day: la favola Pesciolino rosso e il teatrino delle marionette, la mascotte MinnieAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli
17.00 - 22.00 Teatro A. Tieri
8* Festival Internazionale Mendicino Corto, proiezione dei film vincitori
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico di Cosenza
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Incontri notturni, serata musicale
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Dj-set anni '70-'80

domenica 5 gennaio
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
La lettera alla befana: laboratorio creativo, balli di gruppo e sculture di palloncini
15.30-17.30 Corso Telesio – temporary store
“Storie e suoni sotto l’albero” fiabe per bambini e adulti a cura dell’associazione Zahir
16.00 Teatro A. Tieri
8* Festival Internazionale Mendicino Corto, serata di gala e cerimonia di chiusura
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico di Cosenza
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Cinema Mon amour, le più celebri colonne sonore di film e musical
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Trentallora in concerto
21.00 - Teatro A. Rendano
Concerto di beneficenza "Rime per un sogno" con la partecipazione di Amedeo Minghi e del
Maestro Cascella, a cura dell'associazione Bracciaperte

lunedì 6 gennaio
10.00-13.00 / 15.00-19.00 Villaggio dei bambini - Piazza dei Bruzi
Gran galá di arrivederci: animazione, truccabimbi, balli di gruppo, Minnie e Topolino, teatro
marionette, giochi di gruppo
17.30-21.30 Piazzetta Toscano
Presepe vivente a cura del Comitato per la salvaguardia del centro storico di Cosenza
17.30-21.30 Donnici superiore
Presepe vivente a cura dell’associazione Piscopo VincenzoAssessorato Comunicazione,
Turismo e Marketing territoriale,
Teatro, Eventi e Spettacoli
18.00 Teatro A. Tieri
Rappresentazione teatrale in vernacolo calabrese "Uno qualunque" a cura dell'Accademia teatrale
Ciardullo
18.00-20.30 Piazza XI Settembre
Concerto della Befana
18.00-20.30 Piazza Kennedy
Dj-set anni '70-'80

Pensioni : Come sono cambiate le "regole" dal 1996 ai giorni nostri e come cambieranno dal 2014 in poi


Prima di illustrarti i cambiamenti delle pensioni che saranno attuati nel 2014, vi facciamo una carrellata "storica" per illustrarvi che cosa è successo ai meccanismi di indicizzazione delle pensino dal 1996 a oggi (elaborazione su dati UIL PENSIONI).

1996
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 2 volte il trattamento minimo (fino a 1.252.900 lire lorde mensili).
• 90% sulla quota di pensione tra 2 e 3 volte il trattamento minimo (da 1.252.950 a 1.879.350 lire lorde mensili).
• 75% sulla quota di pensione superiore a 3 volte il trattamento minimo (da 1.879.400 lire lorde mensili).

1997 
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 2 volte il trattamento minimo (fino a 1.320.600 lire lorde mensili).
• 90% sulla quota di pensione tra 2 e 3 volte il trattamento minimo (da 1.320.650 a 1.980.900 lire lorde mensili).
• 75% sulla quota di pensione superiore a 3 volte il trattamento minimo (da 1.980.950 lire lorde mensili).

1998
C’è un intervento restrittivo per le pensioni più elevate: le pensioni di importo superiore a 5 volte il trattamento minimo non hanno alcuna perequazione.
• Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 2 volte il trattamento minimo (fino a 1.372.100 lire lorde mensili).
• 90% sulla quota di pensione tra 2 e 3 volte il trattamento minimo (da 1.372.150 a 2.058.150 lire lorde mensili).
• 75% sulla quota di pensione tra 3 e 5 volte il minimo (da 2.058.200 a 3.430.250 lire lorde mensili).
• Le pensioni d’importo superiore a 5 volte il minimo non ricevono alcuna rivalutazione.

1999
Con la legge finanziaria del 1998 si stabilisce che nel triennio 1999-2001 sia introdotta una quarta fascia di perequazione per la quota di pensione compresa tra 5 e 8 volte il minimo. Mentre la quota superiore non avrà alcuna perequazione.
• Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 2 volte il trattamento minimo (fino a 1.395.400 lire lorde mensili).
• 90% sulla quota di pensione tra 2 e 3 volte il trattamento minimo (da 1.395.401 a 2.093.100 lire lorde mensili).
• 75% sulla quota di pensione tra 3 e 5 volte il minimo (da 2.093.101 a 3.488.500 lire lorde mensili).
• 30% sulla quota di pensione tra 5 e 8 volte il minimo (da 3.488.501 a 5.581.600 lire lorde mensili).
• 0 sulla quota di pensione superiore a 8 volte il trattamento minimo (da 5.581.601 lire lorde mensili).

2000
Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 2 volte il trattamento minimo (fino a 1.420.500 lire lorde mensili).
• 90% sulla quota di pensione tra 2 e 3 volte il trattamento minimo (da 1.420.501 a 2.130.750 lire lorde mensili).
• 75% sulla quota di pensione tra 3 e 5 volte il minimo (da 2.130.751 a 3.551.250 lire lorde mensili).
• 30% sulla quota di pensione compresa tra 5 e 8 volte il minimo (da 3.551.251 a 5.682.000 lire lorde mensili).
• 0 sulla quota di pensione superiore a 8 volte il trattamento minimo (da 5.682.001 lire lorde mensili).

2001
Con la legge finanziaria del 2001 si rideterminano le fasce di pensione soggette alla perequazione automatica e si ripristina la perequazione anche sulla quota di pensione di importo superiore a 8 volte il minimo.
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 3 volte il trattamento minimo (fino a 2.164.800 lire lorde mensili = 1.118,03 euro).
• 90% sulla quota di pensione compresa tra 3 e 5 volte il trattamento minimo (da 2.164.850 = 1.118,04 euro a 3.608.000 lire lorde mensili = 1.863,38 euro).
• 75% sulla quota di pensione superiore a 5 volte il trattamento minimo (da 3.608.050 lire lorde mensili = 1.863,39 euro).

2002-2007
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 3 volte il trattamento minimo (con limiti che variavano dai 1.147,08 euro lordi mensili del 2002 ai 1.282,74 del 2007).
• 90% sulla quota di pensione compresa tra 3 e 5 volte il trattamento minimo (da 1.047,09 euro lordi mensili del 2002 a 2.137,90 del 2007).
• 75% sulla quota di pensione superiore a 5 volte il trattamento minimo (da 1.911,81 euro lordi mensili del 2002 a 2.137,91 del 2007

2008
Si amplia per il triennio 2008-2009-2010 la quota di pensione coperta integralmente dall’inflazione. Nel dicembre 2007 si blocca per il solo anno 2008 la perequazione per le pensioni d’importo superiore a 8 volte il minimo.
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 5 volte il trattamento minimo (fino a 2.180,70 euro lordi mensili).
• 75% sulla quota di pensione tra 5 e 8 volte il trattamento minimo (da 2.180,71 a 3.489,12 euro lordi mensili).
• Le pensioni di importo superiore a 8 volte il minimo non ricevono alcuna rivalutazione

2009-2010
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 5 volte il trattamento minimo (fino a 2.217,80 euro lordi mensili del 2009 e 2.288,80 euro del 2010).
- 75% sulla quota di pensione superiore a 5 volte il trattamento minimo (da 2.217,81 euro lordi mensili del 2009 e da 2.288,81 euro nel 2010

2011
Terminato il triennio previsto di ampliamento della quota di pensione coperta integralmente dall’inflazione, si torna alla situazione del 2007
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 3 volte il trattamento minimo (fino a 1.382,91 euro lordi mensili).
• 90% sulla quota di pensione compresa tra 3 e 5 volte il trattamento minimo (da 1.382,92 a 2.304,85 euro lordi mensili).
• 75% sulla quota di pensione superiore a 5 volte il trattamento minimo (da 2.304,86 euro lordi mensili).

2012
Il governo Monti, con la manovra «salva Italia» di fine 2011, blocca la perequazione per le pensioni d’importo superiore a 3 volte il minimo per gli anni 2012 e 2013
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 3 volte il trattamento minimo (fino a 1.405,05 euro lordi mensili).
• Le pensioni di importo superiore a 3 volte il minimo non ricevono alcuna rivalutazione

2013
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 3 volte il trattamento minimo (fino a 1.443,00 euro lordi mensili).
• Le pensioni di importo superiore a 3 volte il minimo non ricevono alcuna rivalutazione.

2014
Così nella bozza della legge di stabilità 2013:
- Indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 3 volte il minimo (fino a 1.500 euro lordi mensili).
• 90% sulla quota di pensione compresa tra 3 e 4 volte il minimo (tra 1.550 e 2.000 euro). • 75% sulla quota di pensione compresa tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000 e 2.500 euro).
• 50% sulla quota di pensione superiore a 5 volte il minimo (tra 2.500 e 3.000).
• Le pensioni di importo superiore a 6 volte il minimo (cioè oltre 3.000 euro) non ricevono alcuna rivalutazione.
Blocco delle pensioni superiori a 3mila euro.
E' la misura preannunciata dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini , che vuole risparmiare così qualche milione di euro da utilizzare per provvedimenti di solidarietà sociale.
Gli assegni dell'Inps pari a 6 volte il trattamento minimo (circa 3mila euro lordi al mese, appunto) nel 2014 non verranno dunque aumentati in base all'inflazione, come invece dovrebbe avvenire di regola (anche se il governo Monti, in via temporanea per un biennio, fino a dicembre 2013, ha sospeso la rivalutazione di tutte le rendite sopra i 1.443 euro). Il blocco delle pensioni più alte non è però l'unica novità in arrivo dal prossimo anno in materia previdenziale. Da gennaio, verranno infatti innalzate anche le soglie d'età per mettersi a riposo, secondo la tabella di marcia stabilita a fine 2011 dalla riforma Fornero. Ecco, nel dettaglio, tutti i cambiamenti in vista.
Per calcolare quanto costerà ai pensionati la mancata rivalutazione delle pensioni, bisognerà aspettare i dati definitivi sull'inflazione del 2013. Nei primi 8 mesi dell'anno, l'aumento dei prezzi si è attestato attorno all'1,5%. Nell'ipotesi che resti su tali livelli fino a gennaio, i pensionati con un assegno pari a 6 volte il minimo dovranno dunque rinunciare a una crescita della loro rendita di un punto e mezzo percentuale. Su un importo lordo di 3mila euro, la mancata rivalutazione sarebbe dunque di circa 40-45 euro lordi al mese e poco più di 25 euro al netto delle tasse.

PENSIONE DI VECCHIAIA
Cambiano, seppur di poco, le regole per accedere alla pensione di vecchiaia, che matura al raggiungimento di una determinata soglia di età, indipendentemente dai contributi versati (anche se è necessario comunque un minimo di 20 anni di carriera). Per le donne lavoratrici dipendenti del settore privato, l'età minima per avere l'assegno di vecchiaia crescerà da gennaio 2014 di ben un anno e mezzo: da 62 anni e 3 mesi a 63 anni e 9 mesi. Per le lavoratrici autonome, invece, la soglia anagrafica minima si innalzerà di un anno: da 63 anni e 9 mesi a 64 anni e 9 mesi. Restano invece invariati fino al 31 dicembre 2015 i requisiti di anzianità per gli uomini e per le donne dipendenti pubbliche: 66 anni e 3 mesi.

PENSIONE ANTICIPATA
Salirà di un mese (sia per gli uomini che per le donne) l'anzianità minima per avere la pensione anticipata, cioè quella che matura dopo un certo numero di anni di carriera, indipendentemente dall'età. Da gennaio prossimo, gli uomini potranno mettersi a riposo con 42 anni e 6 mesi di contributi versati (contro i 42 anni e 5 mesi previsti nel 2013) mentre le donne, sempre dal 2014 in poi, dovranno avere alle spalle almeno 41 anni e mezzo di carriera (contro i 41 anni e 5 mesi di quest'anno). Non va dimenticato, però, che per la pensione anticipata sono previste comunque delle penalizzazioni a carico di chi sceglie di ritirarsi dal lavoro prima dei 60-62 anni di età. In particolare, l'assegno viene tagliato dell'1% per ogni anno che separa il pensionato dal raggiungimento dei 62 anni e di ben il 2% per ogni anno che precede il compimento dei 60 anni.