venerdì 28 novembre 2014

Bando ‘Comuni per la Sostenibilità’: assegnati i 15 milioni disponibili



Lo fa sapere, con un comunicato, il Ministero dello Sviluppo Economico, ricordando che il Bando agevola con contributi a fondo perduto progetti di efficientamento e/o produzione di energia da fonti rinnovabili sugli edifici delle Amministrazioni comunali delle Regioni Convergenza che, secondo le prescrizioni di una diagnosi energetica effettuata preliminarmente, hanno acquisito tramite il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA) i prodotti e i servizi indicati dallo stesso (categorie e prodotti della Tabella Prodotti POI e Capitolati Speciali POI).

In poche settimane - informa il Ministero - oltre 240 Comuni si sono registrati sulla piattaforma informatica per la presentazione delle richieste di concessione del contributo al MiSE DG MEREEN, Autorità di Gestione del POI, e oltre 150 istanze sono state ammesse alle agevolazioni.

Si registra - prosegue la nota - una preponderanza di spesa sulla produzione di energia da fonti rinnovabili rispetto all’efficientamento energetico e la tecnologia di maggiore interesse è il fotovoltaico.

Lo sportello per la presentazione delle domande tramite la piattaforma informatica http://cse.mise.gov.it non consentirà quindi alle amministrazioni comunali di caricare ulteriori istanze.

L'acqua della pasta ancora non bolle e vuoi sapere come impiegare fruttuosamente 5 minuti? Dai un'occhiata a questo link


L'acqua della pasta ancora non bolle e vuoi sapere come impiegare fruttuosamente 5 minuti?
Dai un'occhiata a questo link

http://www.ilsole24ore.com/norme-e-tributi/calcolo-imu-tasi.shtml

BATTUTE FLASH - Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo adesso, mac...





Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno...! BUON PRANZO A TUTTI DAL VOSTRO STUDIO COMMERCIALE SEMERARO



Lo sconto sui premi INAIL passa dal 14,17% al 15,38%
 


È stato reso noto lo sconto applicabile dalle aziende ai premi INAIL. Esso, in particolare, è passato dal 14,17% al 15,38% e si applica a tutte le tipologie di premi, di ogni gestione. A stabilirlo è la determina del presidente dell’INAIL n. 327/2014, che dà attuazione all’art. 1, c. 128 della Legge di Stabilità 2014 (L. n. 147/2013).
Tale sconto, cumulabile con altre eventuali riduzioni e/o agevolazioni spettanti all'impresa ad altro titolo, viene adottato sul premio finale dovuto al netto delle altre riduzioni. Esso si applica, inoltre, sia alla rata anticipata (in scadenza il 16 maggio) sia a quella di regolazione. Le modalità applicative sono diverse in base al tipo di impresa e all'anzianità assicurativa.
Con riferimento alle imprese assicurate da oltre un biennio, si applica lo sconto del 15,38% sulle lavorazioni per le quali nell'anno 2015 l'INAIL abbia comunicato un “tasso applicabile” di misura pari o inferiore al “tasso medio” delle tariffe vigenti.
Per quanto riguarda invece le imprese non assicurate da oltre un biennio, lo sconto spetta se l'impresa dimostra l'osservanza delle norme su sicurezza e lavoro. Al riguardo, l’INAIL fa riferimento alla stessa procedura che consente di aver diritto alla cosiddetta “oscillazione” del tasso nel primo biennio di attività (riduzione del 15%). L'INAIL ha stabilito che il nuovo sconto del 15,38% (che si cumula al 15%) si applica automaticamente alle imprese che hanno già presentato domanda per l'oscillazione e che, pertanto, non devono ripresentare domanda. Alle imprese alle quali il primo biennio di attività scada tra “gennaio e giugno 2015”, la domanda può essere inviata entro il 30 giugno.
 Infine, le imprese che versano premi unitari, con lavorazioni iniziate da oltre un biennio, applicano lo sconto del 15,38% se per l'attività svolta l'INAIL abbia calcolato un Indice di Gravità Aziendale (Iga) non superiore all'Indice di Gravità Medio di categoria. L'Iga è calcolato dall'Inail ogni anno, mentre l'Igm è valido per il triennio 2014/2016.

La sicurezza guarda al femminile : È stato distribuito un questionario con l’obiettivo redigere un documento di sicurezza che tenga maggiormente conto delle esigenze femminili



Premessa – Parità di genere anche in materia di sicurezza sul lavoro. È questo l’auspicio che l’Ordine degli ingegneri di Napoli intende raggiungere che, in collaborazione con la Contarp Inail della Campania, ha distribuito un questionario tra le proprie iscritte per raccogliere informazione sui potenziali fattori di rischio e sulle diverse esigenze che una donna può avere in un settore come quello ingegneristico. Il fine ultimo è quello di redigere un nuovo documento che tenga appunto conto delle esigenze femminili sul posto di lavoro.

DVR al femminile – L’idea della distribuzione del sondaggio nasce dalla necessità di redigere nuove linee guida che semplifichino la compilazione di un documento di valutazione dei rischi sul lavoro (Dvr) di genere; con la differenza, in questo caso, di non limitarsi solo ai settori ad alta occupazione femminile, ma analizzando anche rischi tipicamente “maschili”, come quelli legati al movimento dei carichi o alle posture sbagliate. L’indagine, in particolare, sarà strutturata in due parti: la prima, come detto, prevede la distribuzione del questionario a tutte le professioniste dell’area tecnica esposte a rischi peculiari, mentre la seconda parte, sarà dedicata alla lettura e all’analisi dei dati, affidata alla Contarp dell’Inail.

I commenti – Piena soddisfazione viene manifestata da Rossella Continisio, della Contarp della Campania, “il progetto è in fase sperimentale ma siamo soddisfatte della collaborazione fornita dall’Ordine degli ingegneri. Il sondaggio sarà un utile strumento che ci permetterà di indagare e capire meglio quelli che oggi vengono definiti ‘rischi al femminile’, specialmente in un settore che, storicamente è stato disegnato intorno agli uomini e alle loro esigenze biologiche e antropomorfiche. Questo settore sta invece registrando un incremento della presenza femminile. Tra i nostri obiettivi futuri c’è il coinvolgimento anche di altre categorie professionali di area tecnica”. Mentre il vicepresidente dell’Ordine degli ingegneri di Napoli, Paola Marone, sottolinea come il progetto è di estrema importanza visto che il settore ingegneristico comporta rischi molto alti per le donne, pericoli che tra l’altro non sono limitati solo al periodo della maternità ma riguardano tutto l’arco lavorativo. “Negli anni Novanta – evidenzia Paola Marone - le iscritte al nostro albo non andavano oltre il 2%, oggi abbiamo superato il 13%. L’ingegneria civile e quella chimica stanno diventando sempre più ‘rosa’, per questo anche la valutazione dei rischi deve essere fatta in una ottica di genere. È un modello che vogliamo replicare su tutto il territorio, estendendolo anche al Nord e al Centro Italia”.

Risparmio energetico per immobili in locazione Pareri discordanti tra prassi e giurisprudenza


Premessa – Secondo l’Agenzia delle Entrate, per i titolari di reddito d’impresa (ditte individuali, società di persone o di capitali), la detrazione del 65 per cento (ex articolo 1, comma 139, della Legge 147/2013) spetta solo se gli interventi di riqualificazione energetica sono eseguiti su fabbricati strumentali utilizzati nell’esercizio dell’attività imprenditoriale. Sono pertanto esclusi gli immobili locati a terzi (risoluzione 340/E del 1° agosto 2008). Di parere diverso la giurisprudenza secondo la quale l'impresa proprietaria che effettua i lavori su un fabbricato locato a terzi può beneficiare della detrazione Irpef o Ires del 55-65% sul risparmio energetico.

Detrazione – L'agevolazione consiste nel riconoscimento di una detrazione d'imposta (IRPEF o IRES) del 55%/65% delle spese sostenute per gli interventi di “riqualificazione energetica” con importi massimi variabili a seconda della tipologia di intervento previsto, da ripartire in 10 anni.

Decreto - Con il decreto del 19 febbraio 2007 (e successive modificazioni) adottato dal ministro dell'Economia e delle Finanze di concerto con il ministro dello Sviluppo economico sono state stabilite le modalità di attuazione dell'agevolazione per quanto riguarda la tipologia degli interventi, i soggetti ammessi alla detrazione e gli adempimenti necessari.

Titolare d’impresa - Con riguardo ai soggetti che possono avvalersi della detrazione, l'art. 2 del decreto citato contempla anche i soggetti titolari di reddito d'impresa che sostengono le spese per l'esecuzione degli interventi su edifici esistenti, su parti di essi o su unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, da essi posseduti o detenuti.

Utilizzatori - Occorre rilevare che la normativa fiscale in materia di riqualificazione energetica è finalizzata a promuovere il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici esistenti attraverso l'attribuzione di un beneficio che, per un'interpretazione sistematica, è riferibile esclusivamente agli utilizzatori degli immobili oggetto degli interventi. Quindi, per quanto concerne la fruizione della detrazione da parte delle società o, più in generale da parte dei titolari di reddito d'impresa, l’Agenzia delle Entrate ritiene che la stessa competa con esclusivo riferimento ai fabbricati strumentali da questi utilizzati nell'esercizio della propria attività imprenditoriale.

Locazione - Con la risoluzione n. 01/08/2008 n. 340 l’Amministrazione Finanziaria ha quindi ritenuto che per la società esercente l'attività di pura locazione, gli immobili sui quali dovrebbero essere realizzati gli interventi di riqualificazione energetica rappresentano l'oggetto dell'attività esercitata e non cespiti strumentali per questo motivo non è possibile fruire della detrazione del 55%/65% per i lavori di riqualificazione energetica eseguiti sugli immobili adibiti a locazione abitativa.

Giurisprudenza – Di parere diverso la giurisprudenza: secondo la sentenza della Commissione tributaria provinciale di Varese 21 giugno 2013, n. 94, l'agevolazione ha un “obiettivo generalizzato” che comprende “qualsiasi categoria catastale, cioè abitazioni, uffici, negozi eccetera”. Sulla stessa linea la Commissione tributaria provinciale di Lecco 26 marzo 2013, n. 54, secondo la quale “nessuna norma prevede che l'agevolazione fiscale contempli alcuna esclusione per beni concessi in locazione o comunque per beni che non possano rientrare tra i beni strumentali della società”. Stessa posizione per la Commissione tributaria provinciale di Como 2 luglio 2012, n. 109, la quale sostiene che “il dettato normativo” dell'agevolazione è “abbastanza chiaro, perché non pone alcun vincolo in ordine alla tipologia e alla classificazione degli immobili posseduti, così come alla classificazione degli stessi in bilancio e non prevede restrizioni o condizioni particolari per i titolari di reddito d'impresa e tantomeno per gli operatori economici che svolgono attività edile”.
Autore: Redazione Fiscal Focus

Commercialisti & semplificazioni... testa bassa ancora? A cura di Antonio Gigliotti


Cari amici e colleghi,
ci risiamo! Vorrei non dovermi soffermare, ancora una volta, sulle sciocchezze che questa classe politica quotidianamente ci costringe a sentire… Ma, ahimè, per il lavoro che faccio sono costretto a consultare costantemente i mezzi d’informazione e spesso e (mal)volentieri mi ritrovo davanti dichiarazioni che desidererei non dover leggere! E l’ultima, quella sulla quale mi accingo a riflettere, è l’uscita sensazionale del presidente Renzi in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della Guardia di Finanza.
Foto: Commercialisti & semplificazioni... testa bassa ancora?
A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi, 
ci risiamo! Vorrei non dovermi soffermare, ancora una volta, sulle sciocchezze che questa classe politica quotidianamente ci costringe a sentire… Ma, ahimè, per il lavoro che faccio sono costretto a consultare costantemente i mezzi d’informazione e spesso e (mal)volentieri mi ritrovo davanti dichiarazioni che desidererei non dover leggere! E l’ultima, quella sulla quale mi accingo a riflettere, è l’uscita sensazionale del presidente Renzi in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della Guardia di Finanza. 

Il nostro capo di governo, come ormai ci ha abituati da quando ‘si è preso’ l’incarico, ha dichiarato con estrema naturalezza che bisogna stangare chi contravviene alle regole applicando però una maggiore semplificazione alle stesse. Ben venga, dunque! Se le affermazioni si fermassero qui, se questo non fosse altro che un primo passo, io mi alzerei in piedi e applaudirei a siffatte parole. Fisco semplificato e rigidità verso chi viola le norme! In questo modo si potrebbe dire addio all’evasione magari aprendo le porte a un sistema fiscale più snello.

Tuttavia… poiché c’è sempre un secondo lato della medaglia, Renzi non è un premier novello, non è salito ora alla guida della squadra esecutiva. Ha già dimostrato che spesso le sue sacrosante parole non trovano coincidenza con i fatti. Di cosa parlo? Ebbene, il presidente del Consiglio osanna la semplificazione sottolineando il proprio impegno a costituire un nuovo sistema fiscale i cui adempimenti siano più snelli. Allo stesso tempo, ha introdotto misure che di semplice non hanno nulla. E mi riferisco a disposizioni quali il 730 precompilato, un nuovo sistema contabile "forfettario" che, a suo dire, dovrebbe essere gestito direttamente dal piccolo imprenditore senza l'ausilio del commercialista, nonché la questione del pagamento in contanti delle spese di trasporto. Su tutte le questioni ci siamo già più volte soffermati, perché sotto alcuni punti di vista rasentano il paradosso. 

Nel primo caso, quello del 730 precompilato, nato per semplificare, ci siamo resi conto fin da subito che di semplice, snello e immediato non ha proprio nulla. E continuerà a essere così almeno fin quando non interverranno per apporvi delle migliorie. Quale contribuente (pensionato, ad esempio) per nulla avvezzo alla materia fiscale e informatica, andrebbe a scaricare autonomamente il modello dal sito dell'Agenzia delle Entrate, controllerebbe le voci e nel caso di irregolarità, le trasmetterebbe senza dubbi e incertezze all’Amministrazione Finanziaria? Sarò pure pessimista, ma non credo che siano in molti!! Pertanto si tornerà sempre dal commercialista! 

Entrando invece nella novità del nuovo regime contabile "forfetario", che sostituisce l'attuale regime dei minimi, secondo le dichiarazioni del Premier, potrebbe essere gestito senza l'ausilio del commercialista. Così come detto in passato, io metterei alla prova uno qualsiasi di loro per la gestione autonoma di questo nuovo regime, per poi valutarne l’effettiva semplicità! 

Arriviamo infine alla questione delle spese di trasporto , vi assicuro che neanche qui vi sono tracce di semplificazione!! In sostanza, lo Sblocca Italia ha stabilito che i pagamenti per prestazioni relative ai contratti di trasporto su strada effettuati dai soggetti della filiera dei trasporti devono essere tracciabili a prescindere dall’importo. Ciò serve per prevenire le infiltrazioni criminali e il riciclaggio del denaro derivante da traffici illegali. Buone le intenzioni… Ma pessime le complicazioni! Soprattutto per i commercialisti che si trovano costretti a pagare una sanzione salatissima (parliamo di 3.000 €) se il proprio cliente non ha ottemperato a siffatto obbligo di tracciabilità. Avete sentito bene: non paga il contribuente che viola la norma, bensì ancora una volta il professionista, che no n è riuscito ad individuare, magari un pagamento di 25 euro in contanti effettuato dal cliente.
Il nostro capo di governo, come ormai ci ha abituati da quando ‘si è preso’ l’incarico, ha dichiarato con estrema naturalezza che bisogna stangare chi contravviene alle regole applicando però una maggiore semplificazione alle stesse. Ben venga, dunque! Se le affermazioni si fermassero qui, se questo non fosse altro che un primo passo, io mi alzerei in piedi e applaudirei a siffatte parole. Fisco semplificato e rigidità verso chi viola le norme! In questo modo si potrebbe dire addio all’evasione magari aprendo le porte a un sistema fiscale più snello.

Tuttavia… poiché c’è sempre un secondo lato della medaglia, Renzi non è un premier novello, non è salito ora alla guida della squadra esecutiva. Ha già dimostrato che spesso le sue sacrosante parole non trovano coincidenza con i fatti. Di cosa parlo? Ebbene, il presidente del Consiglio osanna la semplificazione sottolineando il proprio impegno a costituire un nuovo sistema fiscale i cui adempimenti siano più snelli. Allo stesso tempo, ha introdotto misure che di semplice non hanno nulla. E mi riferisco a disposizioni quali il 730 precompilato, un nuovo sistema contabile "forfettario" che, a suo dire, dovrebbe essere gestito direttamente dal piccolo imprenditore senza l'ausilio del commercialista, nonché la questione del pagamento in contanti delle spese di trasporto. Su tutte le questioni ci siamo già più volte soffermati, perché sotto alcuni punti di vista rasentano il paradosso.

Nel primo caso, quello del 730 precompilato, nato per semplificare, ci siamo resi conto fin da subito che di semplice, snello e immediato non ha proprio nulla. E continuerà a essere così almeno fin quando non interverranno per apporvi delle migliorie. Quale contribuente (pensionato, ad esempio) per nulla avvezzo alla materia fiscale e informatica, andrebbe a scaricare autonomamente il modello dal sito dell'Agenzia delle Entrate, controllerebbe le voci e nel caso di irregolarità, le trasmetterebbe senza dubbi e incertezze all’Amministrazione Finanziaria? Sarò pure pessimista, ma non credo che siano in molti!! Pertanto si tornerà sempre dal commercialista!

Entrando invece nella novità del nuovo regime contabile "forfetario", che sostituisce l'attuale regime dei minimi, secondo le dichiarazioni del Premier, potrebbe essere gestito senza l'ausilio del commercialista. Così come detto in passato, io metterei alla prova uno qualsiasi di loro per la gestione autonoma di questo nuovo regime, per poi valutarne l’effettiva semplicità!

Arriviamo infine alla questione delle spese di trasporto , vi assicuro che neanche qui vi sono tracce di semplificazione!! In sostanza, lo Sblocca Italia ha stabilito che i pagamenti per prestazioni relative ai contratti di trasporto su strada effettuati dai soggetti della filiera dei trasporti devono essere tracciabili a prescindere dall’importo. Ciò serve per prevenire le infiltrazioni criminali e il riciclaggio del denaro derivante da traffici illegali. Buone le intenzioni… Ma pessime le complicazioni! Soprattutto per i commercialisti che si trovano costretti a pagare una sanzione salatissima (parliamo di 3.000 €) se il proprio cliente non ha ottemperato a siffatto obbligo di tracciabilità. Avete sentito bene: non paga il contribuente che viola la norma, bensì ancora una volta il professionista, che no n è riuscito ad individuare, magari un pagamento di 25 euro in contanti effettuato dal cliente

giovedì 6 novembre 2014

Ehi tu....si diciamo proprio a te....a te che stai leggendo questo post....hai aggiornato Patente e carta di circolazione?

Ti ricordiamo che dal 3 novembre Patente e carta di circolazione dovranno coincidere: Sarà necessario recarsi alla Motorizzazione e fare annotare sul libretto il nome di chi utilizza effettivamente in modo costante (la norma ha fissato il termine in oltre 30 giorni) la vettura di proprietà altrui. In altre parole patente e carta di circolazione dovranno coincidere, riportando il nome della stessa persona.

martedì 4 novembre 2014

Estate 2014, oltre 100.000 cani e gatti abbandonati...






Estate 2014, oltre 100.000 cani e gatti abbandonati...
La drammatica e reale situazione dell’abbandono di animali e della sorte delle centinaia di migliaia di cani e gatti:
1 - Uccisi in incidenti stradali, pericolosi anche per l’uomo (si calcola che gli incidenti provocati da animali abbandonati siano almeno 4.000 all’anno, con oltre 400 feriti anche tra gli uomini e almeno 20 morti);
2 - Catturati per essere torturati illegalmente nei laboratori di vivisezione;
3 - Catturati per essere usati come carne da macello nei combattimenti clandestini di cani;
4 - Costretti a trascorrere tutta la vita nei canili gestiti da associazioni di volontariato o, peggio, in terribili e fatiscenti canili lager gestiti in tutta Italia da privati senza scrupoli!

SIAMO TUTTE OCHE....

Moncler, inchiesta Report: perché non metterò più un loro piumino

Non metterò più un piumino Moncler! E dovrebbero fare lo stesso tutti quelli che come me ieri sera erano inchiodati a guardare “Siamo tutte oche”, la magistrale inchiesta di Report della sempre vigile Milena Gabanelli. Ha rischiato di essere “inforcata” da un allevatore di oche in Ungheria la bravissima giornalista Sabrina Giannini mentre indagava sull’illegale pratica della “spiumatura”. Oche blindate come in un lager. Non bisogna essere animalisti per farsi venire la pelle d’oca (ops, pardon per il calambour) nel vedere come vengono strappate le piume, il più veloce possibile, per l’equivalente di 30 centesimi di euro ad animale. Il risultato è: 100% di animali feriti e sanguinanti, il 20% in modo grave con conseguenze letali, dopo lunga agonia. Trattamento crudele al quale vengono sottoposte quattro volte all’anno. Eppure le normative europee vietano una simile atrocità sull’animale. L’Ue consentirebbe l’utilizzo sul mercato di piumino d’oca ricavato solo dalla pettinatura.

Figurarsi!

Parte di questo mercato va a riempire giubbini e giacconi Moncler. Remo Ruffini aveva recuperato negli anni 90, una vecchia azienda, Moncler, in tempi lontani fornitrice di alpinisti e maestri di sci, poi simbolo del paninaro anni 80, ma ormai brand in declino. Comasco e testardo, di studiare non ne voleva sapere, diplomato ragioniere, quanto basta per farsi due conti. Con l’aiuto finanziario del fondo Carlyle, la cura Ruffini funziona: il fatturato cresce, lui si quota in borsa, a questo punto si delocalizza. Non produce più in Italia e va in Moldavia, Romania. Ma la vera chicca sta nella Transnistria (giuro non conoscevo l’esistenza), Stato autoproclamatosi facente parte del territorio della Moldavia, dove i giornalisti non sono i benvenuti e i prezzi di produzione ancora più bassi. E la qualità del prodotto pure.

A conti fatti, il risparmio su ogni capo, rispetto alla produzione quando era eseguita in Italia, sarebbe di 30 euro. Risparmio che, su un piumino che in boutique costa intorno ai mille euro, è veramente irrilevante.

Caro Remo, un modesto suggerimento, dopo questa globale figuraccia, ritorna a produrre in Italia, magari ancora un po’ là, in provincia di Lecce, dove dopo il tuo improvviso “abbandono” hanno dovuto licenziare qualche centinaio di operai. Certo hai investito molto sulla seduzione del marchio, sulla pubblicità, d’impatto le foto a doppia pagina sul Corriere della Sera. Splendida la campagna invernale a firma Anne Leibovitz, molto cool. Oggi vesti Madonna, Carolina di Monaco e altre celebrity, sorridi soddisfatto dal tuo chalet di Sankt Moritz sul patinato AD. Ma non credi che un prodotto di lusso viva anche della sua dignità d’origine?

Prendi esempio da Brunello Cucinelli (lui non si è sottratto alle domande della Giannini) e alla faccia del made in Italy produce tutto in Italia, le ragazze fresche di assunzioni sono fiere di fare le sarte, si accontenta di un profitto di un 9% e i suoi azionisti sono più che soddisfatti. Leggo invece su  “Investire Oggi”, che hai chiuso il 2013 in forte crescita di fatturato e utile. Per l’esattezza la società dei piumini Moncler ha chiuso il 2013 con un utile netto normalizzato in crescita del 17% a 96,3 milioni di euro, grazie a un fatturato anch’esso cresciuto del 19% a 580,6 milioni. Il tutto Made in Moldavia. Quasi quasi preferisco il “pataccato” Moncler di piume sintetiche.

P.S. E pensare che avevo simpatia per l’Ungheria, se non altro per aver dato i natali alla protagonista del “Il sacrificio di Eva Izsak” (ChiareLettere)

lunedì 3 novembre 2014

COMMERCIALISTI. MEGLIO POPULISTI CHE FALSI DIFENSORI A cura di Antonio Gigliotti


Cari amici e colleghi,

da settimane sono fermo a riflettere su un tema che sta diventando scottante come, fino a qualche mese fa, lo era il caos Imu/Tasi (peraltro ancora ampiamente aperto). Il caso in questione riguarda le semplificazioni fiscali, in generale, e il 730 precompilato, nello specifico.

Tuttavia, prima di inoltrarmi in una riflessione amara, accennata già nei giorni passati, mi preme esprimere la mia soddisfazione e la profonda gratitudine per le visualizzazioni raggiunte sulla pagina Facebook del Quotidiano del mio ultimo editoriale che hanno toccato quota 30.000, condiviso da quei colleghi, e non solo, che a dispetto dell’onorevole collega, giorno dopo giorno vivono sulla propria pelle le problematiche da me illustrate. Commercialisti che stanno chiusi nei propri studi per portare a termine adempimenti che non li renderanno di certo più ricchi, ma che anzi andranno a gonfiare il già gremito numero di responsabilità e grattacapi. Ecco, a questi colleghi io mi rivolgo quotidianamente, con questi colleghi io condivido una passione concreta per la nostra professione. E a questi colleghi io dico grazie per il sostegno e per le testimonianze di apprezzamento che traspaiono dai loro commenti e dalla loro assidua fedeltà a queste pagine.

E questo è quanto sentivo di dovervi esprimere, soprattutto dopo esser stati tacciati per populisti e pressapochisti da un illustre collega, un onorevole che ha trovato il tempo, tra gli innumerevoli impegni, di commentare un mio scritto. Il punto è che, ancora una volta, non si vuol capire che qui mettiamo in mostra le verità in maniera palese, anche quelle verità crude e amare che non vorremmo mai sapere. Come, ad esempio, la questione del 730 precompilato che dovrebbe mettere in un cantuccio il professionista! Innanzitutto si è lasciato campo libero al governo, che ha fatto passare il messaggio in base al quale semplificare l’apparato fiscale significhi limitare l’intermediazione del commercialista o del professionista in genere. Ma stiamo scherzando??? A parte che, fatti alla mano, il 730 precompilato non limita le nostre consulenze, in quanto i contribuenti purtroppo non riusciranno a gestirlo da soli.

Ma andiamo per gradi! Ora, non so se sia meglio essere populista e pressapochista o avere dimenticato abbastanza in fretta i problemi della categoria non appena si ha avuto accesso alle alte sfere. È certo che per lui sarà stato comunque difficile anche prima del grande salto conoscere queste criticità, in quanto ha avuto la fortuna di fare ‘alta’ consulenza vivendo per anni nei corridoi del Consiglio nazionale. Pertanto è chiaro che gli risulti complicato prendere per vere le nostre insoddisfazioni. E in ragione di ciò, tenterò di spiegarle ancora una volta.

Il 730 precompilato non è una vera semplificazione fiscale. Lo potrebbe essere, ma nella sua veste attuale non lo è. Perché? Dunque, se semplificare significa davvero non dover ricorrere a un professionista, allora la misura va per la strada sbagliata, poiché già il prossimo anno i contribuenti dovranno tornare, quasi tutti, dal proprio consulente di fiducia a chiedergli una mano per integrare e controllare, dal momento che tanti dati ancora mancano.

Del resto diciamolo chiaramente, tale necessaria assistenza al contribuente, a mio dire, non sarà necessaria solo nel 2015, ma anche negli anni successivi, conoscendo bene ormai i rapporti con l'Amministrazione Finanziaria.

E poi, considerando che il modello sarà disponibile online dal 15 aprile, a partire da quella data, tutti i contribuenti, il pensionato o il dipendente (ricordiamo che il ricorso al professionista non serve!) potranno scaricarlo, in maniera totalmente autonoma, con i dati inseriti automaticamente dall’Amministrazione Finanziaria.

Scaricato il modello (da solo), il contribuente dovrebbe verificare l’esattezza dei dati ed eventualmente procedere all'inserimento di quelli mancanti. Stiamo parlando sempre del pensionato o del dipendente...vi ricordo.

Ora, se il contribuente, dopo aver effettuato le opportune verifiche, si accorgesse che è tutto in ordine, non dovrà fare nessuna comunicazione chiudendo la partita direttamente con l'Amministrazione Finanziaria.

Se invece il contribuente, con il necessario ausilio di un professionista, si accorgesse che i dati inseriti nel modello non sono corretti, apportando le dovute correzioni iniziano i problemi!
Infatti, se a seguito delle modifiche apportate l'Amministrazione Finanziaria riscontrasse degli errori, questi saranno tutti a carico del professionista che sarà chiamato al pagamento non solo delle sanzioni ma addirittura delle imposte che ne derivano.

Ma siamo impazziti? E quanti professionisti, nelle condizioni in cui siamo costretti a lavorare, saranno disposti a farsi carico di tali responsabilità?

Ecco, qui mi sarei aspettato un intervento dell'onorevole collega, invece che soffermarsi sul mio essere (a suo dire) POPULISTA E PRESSOCHISTA. Qui si difende la categoria, quella categoria che, lo ripeterò fino alla nausea, vive anche di 730.

Sarò populista e pressapochista, ma a me tutto questo nuovo sistema di snellimento, che evidentemente all’onorevole collega sfugge, sembra un cane che si morde la coda!! Non se ne esce! E la cosa che davvero mi dà amarezza è che coloro che sono delegati a difenderci e tutelarci anche dagli scranni parlamentari, non lo fanno! Tecnici prestati alla politica che di tecnico non hanno più niente. Purtroppo!

Hanno dimenticato da dove provengono, se mai lo hanno saputo. E mi dispiace. Per questo dico che preferisco essere accusato di populismo ma far parte di quella schiera di professionisti che vive anche di 730 e di modelli ISEE. Un’appartenenza che mi rende orgoglioso!

A volte par di parlare coi muri quando ci si rivolge a determinati soggetti, che per ruoli e cariche dovrebbe afferrare al volo il concetto. Mi fa sorridere pensare che qui si sta verificando una triste scenetta commentabile con poche parole prese in prestito dall’intellettuale Leo Longanesi: “Non capisce, ma non capisce con grande autorità e competenza”.