mercoledì 21 settembre 2016

School Bonus

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Anche noi abbiamo un Santo in Paradiso! ;) Oggi è San Matteo: patrono dei commercialisti.

School Bonus, ecco cos'è e come funziona


Con un comunicato stampa, il 17 settembre 2016 il Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dato il via alla campagna istituzionale di comunicazione sullo School Bonus.




Lo School Bonus è stato previsto dalla legge sulla Buona Scuola, ed è finalizzato a contribuire al miglioramento e alla sicurezza delle istituzioni scolastiche.
Lo School Bonus prevede che i contribuenti - persone fisiche, enti non commerciali, soggetti titolari di reddito di impresa - possano effettuare un’erogazione liberale in denaro in favore delle scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie).

Lo strumento consente a chi fa erogazioni liberali per una istituzione scolastica di avere un credito di imposta pari al:
* 65% per le donazioni effettuate negli anni 2016 e 2017
* al 50% per il 2018.

I contribuenti possono scegliere liberamente la scuola a cui fare la donazione, e quest’ultima riceverà il 90 % dell’erogazione, mentre il restante 10 % confluirà in un fondo perequativo che sarà distribuito alle scuole che risultino destinatarie di erogazioni liberali in un ammontare inferiore alla media nazionale.

Attenzione: L’importo massimo ammesso all'agevolazione fiscale è pari a 100.000 euro per ciascun periodo d’imposta e il credito d’imposta sarà ripartito in tre quote annuali di pari importo.

martedì 13 settembre 2016

Un articolo MOOOOOLTO interessante

FREELANCE: COME SCEGLIERE UN BUON COMMERCIALISTA

Qualche giorno fa ho letto un interessante articolo di Riccardo Esposito, affermato blogger di My Social Web.

Nel post Riccardo ha individuato TRE PUNTI fondamentali da cui partire per diventare dei buoni freelance: FORMAZIONE, BRAND AWARENESS (ovvero la capacità di farti conoscere e di creare il tuo NETWORK) e PUNTO DI RIFERIMENTO (nel nostro caso il tuo sito web o blog).

Ho lasciato un commento e da lì è partita la scintilla per questo NUOVO post: oggi ti voglio parlare di come sia fondamentale – soprattutto se sei all’inizio – affidarsi ad un BUON COMMERCIALISTA per far crescere il TUO business.

Il perché di un buon commercialista

Lo so, me lo ricordo bene: magari sei un neolaureato, oppure sei un lavoratore dipendente che si è stufato e vuole fare il grande salto. Hai cercato in internet informazioni utili sul tuo futuro inquadramento professionale, oppure hai chiesto consiglio a chi già è freelance, ma non ne hai cavato un ragno dal buco. E lasci perdere, rimandando. SBAGLIATO! Trovare un commercialista a cui affidarti è una delle prime cose che devi fare, una volta presa la grande decisione di diventare un freelance. Perché? Perché è anche GRAZIE al suo lavoro che tu potrai dedicarti COMPLETAMENTE alla tua crescita professionale.

La mia esperienza

Ho aperto partita Iva tre anni fa. Allora avevo letto tutto il possibile su internet, ma avevo una gran CONFUSIONE. Ero INESPERTA e piena di timori. Così mi sono affidata allo stesso studio di commercialisti che gestiva la contabilità della web agency con cui collaboravo. Mi sono trovata MALISSIMO. Avevo molti dubbi, che mi sono rimasti, perché quando mi spiegavano le cose, il linguaggio era troppo tecnico. PAGAVO poco, ma AVEVO poco. Trascorso un anno ho deciso di cambiare studio di commercialisti. Ho cercato su internet e mi sono fatta una lista degli studi da contattare. Ho preso appuntamento con tutti e poi ho tirato le somme. Ora pago di più, sì, ma il servizio che mi viene offerto non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello precedente.

Come scegliere il tuo commercialista

Competenze e professionalità sono le prime caratteristiche che dovresti tenere in conto quando scegli un commercialista. Ma c’è MOLTO di più.

1. Empatia

come-scegliere-un-buon-commercialistaIl tuo futuro commercialista deve capire cosa vuoi e consigliarti di conseguenza. Deve comprendere chi ha di fronte, qual’è la tua professione ma soprattutto ciò a cui aspiri. Io penso che un buon commercialista sia anche un po’ un tuo CONSIGLIERE DI FIDUCIA: deve essere in grado di suggerirti una buona strategia in grado di far CRESCERE il tuo business. E’ per questo che insieme dovete mettere in pratica una PREVISIONE DI CRESCITA, che ti permetta di definire i tuoi OBIETTIVI, per raggiungerli AL MEGLIO. Ricorda che pianificare un BUSINESS PLAN è fondamentale per la tua crescita imprenditoriale. YOUR INSPIRATION WEB ha scritto un ottimo articolo a riguardo, che ti consiglio di leggere.

2. Parla come mangi

Sii molto CHIARO con chi hai di fronte. Devi essere in grado di spiegargli dove vuoi arrivare e trasmettergli quello che è il tuo obiettivo. Hai la testa piena di dubbi? Non essere TIMIDO e poni domande. Ti risponderà, in fondo è nel vostro interesse RECIPROCO.

Sono fermamente convinta che il tuo commercialista debba parlare la TUA STESSA LINGUA. Se parla usando troppi termini TECNICI non farti problemi ad interromperlo per chiedergli ulteriori spiegazioni. Non avere timori a mostrare che non sai le cose, in fondo è del tutto NORMALE. Questo è un errore che io ho fatto all’inizio della mia attività imprenditoriale. Chiedevo lumi su cose che non conoscevo ma poi, quando mi spiegavano, i chiarimenti che ricevevo erano TUTT’ALTRO che chiari. Il tuo commercialista non deve parlare troppo burocratese, anche per questo ti ho detto che la prima qualità che dovrebbe avere è L’EMPATIA. Se non comprende da solo che il suo linguaggio invece di avvicinarvi vi ALLONTANA, diglielo chiaramente. E se in seguito vedi che i chiarimenti che ti sta dando sono ancora troppo lontani da quello che è il tuo linguaggio, forse quello non è il commercialista che fa per te. Su questo non transigo: come mai? Prova a vedere il tuo commercialista come un tuo COLLABORATORE (fidati, in un certo senso LO È). Ti piacerebbe lavorare di più con una persona con cui ti capisci al volo, oppure con una che, nonostante i tuoi sforzi, continua a parlare una lingua diversa dalla tua? E’ una fatica inutile, non ne vale la pena.

3. Pazienza

Soprattutto se sei all’inizio certi concetti ti saranno difficili da comprendere al volo. Il tuo commercialista ti fornirà delle nozioni che lì per lì non ti saranno subito chiare. Io penso sia del tutto normale quindi come ho già detto poco più su, fermalo e chiedigli di ricominciare da capo, magari con termini più alla portata di tutti. Se rotea gli occhi al cielo od inizia a sbuffare, scappa a gambe levate: quel commercialista non farà MAI il tuo interesse.

4. Disponibilità

Un altro aspetto che devi tenere a mente quando scegli il tuo commercialista è la sua DISPONIBILITÀ. Se è uscito un nuovo decreto che non ti è chiaro e che riguarda il tuo inquadramento professionale, chiama il tuo commercialista per fartelo spiegare. O inviagli una email. Se non ti risponde è un SEGNALE. Quando ho aperto partita iva, la mia inesperienza mi ha portato a fare questo errore: inviavo email o telefonavo, ma non mi rispondevano o non mi richiamavano. E mi tenevo i dubbi, ACCRESCENDO la distanza che c’era tra me e il mio commercialista. Non mi sentivo seguita e la mia agitazione AUMENTAVA. Il rapporto che hai con il tuo commercialista non dovrebbe MAI procurarti delle ansie; dovrebbe essere invece improntato sul DIALOGO e la COLLABORAZIONE perché sono questi fattori che poi determinano una SERENA attività imprenditoriale. Mi raccomando, non sottovalutare questo aspetto.

5. Costo

Ultimo aspetto da tenere a mente: il costo di un commercialista. Se pensi che ti stia per dire che la sua prestazione deve essere economica, ti stai SBAGLIANDO di grosso. Anche qui, all’inizio della mia avventura da freelance, ho sbagliato. Forse l’ho già detto: meno spendi, meno hai. Non voglio dire che devi spendere un capitale, però vorrei che capissi che i prezzi da amico (potrebbe capitarti di chiedere una consulenza a commercialisti che già conosci, amici tuoi o di qualche tuo conoscente) spesso e volentieri celano tutte le problematiche che ho illustrato sopra. Sono convinta che il tuo commercialista non dovrebbe essere un tuo AMICO, per non correre il rischio di sminuire la PROFESSIONALITÀ di entrambi. Investi nel tuo commercialista: lo so, all’inizio anche solo 800 euro annui di compenso possono sembrare molti. Porta pazienza e fidati di quanto ho già scritto sopra: è un INVESTIMENTO che fai per il BENE e la CRESCITA della tua attività.  Non mi stancherò mai di dire che un BUON commercialista merita di essere pagato BENE (d’altro canto tu sei un futuro BUON freelance, no?): se poi ci pensi bene capirai che in realtà il guadagno è TUO: la serenità che riceverai è IMPAGABILE, il che ti rende libero di dedicarti anima e corpo alla tua CRESCITA professionale. Eviterai così di passare il tuo tempo a chiederti come mai non ha ancora chiamato, a che punto è con la tua dichiarazione dei redditi, quante sono le tasse che dovrai versare, etc.



il BerteBlog: Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere

Fa sempre un gran bene ricordare......



“Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché in ciò sta l'essenza della dignità umana!”

Giovanni Falcone

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il BerteBlog: Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere: “Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché in ciò sta l'...

lunedì 12 settembre 2016

Voucher INPS a sostegno dei nuovi nati

Risultati immagini per Bando per l'accesso ai voucher per baby-sitting e servizi per l’infanzia.
L’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n. 92, ha introdotto in via sperimentale per gli anni 2013-2015 la possibilità per le lavoratrici di richiedere un contributo economico utilizzabile alternativamente:
per il servizio di baby-sitting;
per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.
Il contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia può essere richiesto in alternativa al congedo parentale ex art. 32 del decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001 “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”.
I benefici sono riconosciuti per l’anno di sperimentazione 2016 nei limiti delle risorse economiche indicate nell’art.1, comma 282 della legge 28 dicembre 2015, n.208 (c.d. legge di stabilità), pari a 20 milioni di euro, ferme restando le disposizioni contenute nel Decreto Ministeriale del 28 ottobre 20104, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’11 dicembre 2014, attuativo della legge n. 92/2012, ed erogati nei limiti delle suddette risorse secondo l’ordine di presentazione delle domande.

Beneficiari
Sono ammesse alla presentazione della domanda le madri lavoratrici aventi diritto al congedo parentale, dipendenti di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro, oppure iscritte alla gestione separata di cui all’art.2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n.335 che, al momento della domanda, siano ancora negli undici mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio.
Sono ammesse alla presentazione della domanda anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale. In tal caso, il contributo potrà essere richiesto per un numero di mesi pari ai mesi di congedo parentale non ancora usufruiti, con conseguente riduzione di altrettante mensilità di congedo parentale; non è possibile richiedere il contributo per frazioni di mese.

Stanziamento
€ 20.000.000

Soggetto gestore
INPS

Settore
Sociale - No Profit - Altro
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Tipologia agevolazione
Il contributo è pari ad un importo massimo di 600 euro mensili ed è erogato per un periodo massimo di sei mesi, solo per frazioni mensili intere, in alternativa alla fruizione di altrettanti mesi di congedo parentale ai quali la lavoratrice, di conseguenza, rinuncia.
Si precisa che per frazione mensile deve intendersi un mese continuativo di congedo. Ai fini del calcolo del periodo di congedo parentale, le frazioni di mese si sommano tra di loro fino a raggiungere il numero di trenta giorni, da considerarsi equivalenti ad un mese, mentre i mesi interi si computano come tali, qualunque sia il numero delle giornate di cui sono formati.
Le lavoratrici part-time, in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa, potranno accedere al contributo nella misura riproporzionata come specificato nell’allegata tabella. Le lavoratrici iscritte alla gestione separata possono usufruire del contributo per un periodo massimo di tre mesi.
Le lavoratrici possono accedere al beneficio, anche per più figli (in tale caso si deve presentare una domanda per ogni figlio), purché ricorrano per ciascun figlio i requisiti sopra richiamati.
Erogazione del beneficio

Il contributo per la fruizione della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati verrà erogato attraverso pagamento diretto alla struttura prescelta dietro esibizione, da parte della struttura, di richiesta di pagamento corredata della documentazione attestante la fruizione del servizio e la delegazione liberatoria di pagamento (allegate al presente avviso), fino a concorrenza dell’importo di 600 euro mensili, per ogni mese di congedo parentale cui la lavoratrice rinuncia.
Il contributo per il servizio di baby sitting verrà erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro (ex art. 72 del Decreto Legge n. 276 del 10 settembre 2003).
I voucher saranno ritirati dalle lavoratrici ammesse al beneficio presso la sede provinciale INPS territorialmente competente individuata in base alla residenza o al domicilio temporaneo dichiarato dalla madre nella domanda di beneficio, se diverso dalla residenza, entro e non oltre 120 giorni dalla ricevuta comunicazione di accoglimento della domanda tramite canali telematici. Il superamento di detto termine si intende come rinuncia al beneficio.

Data chiusura
31 Dic 2016

Tempistica investimento
La presentazione delle domande sarà consentita fino al 31 dicembre 2016, o comunque fino ad esaurimento dello stanziamento previsto dall’art.1, comma 282 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (c.d. legge di stabilità).
La domanda va presentata all’INPS esclusivamente:
attraverso i servizi telematici di questo portale, accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN dispositivo. Il servizio d'invio delle domande è disponibile attraverso il seguente percorso:www.inps.it> Servizi per il cittadino > Autenticazione con PIN > Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito > Voucher o contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia;
attraverso i Patronati.

mercoledì 7 settembre 2016

Quando si dice "ecchecaso" eheheheh...... La "Chiamata diretta" di Agnese Renzi all'Istituto linguistico Penao di Firenze

Agnese Landini, moglie del premier Matteo Renzi, sarà insegnante di ruolo all’Istituto linguistico Penao di Firenze. La “First lady” si è presentata nella nuova scuola per la presa di incarico. E’ stata scelta dalla preside dell’Istituto tramite chiamata diretta.

Per Agnese Renzi sembra invece essere andato tutto per il verso giusto: dopo aver prestato servizio presso l’Istituto ‘Balducci’ di Pontassieve, ha presentato domanda di trasferimento nell’ambito territoriale 4 di Firenze. Da qui, attraverso la procedura riguardante la chiamata diretta, Agnese Landini è stata selezionata dalla preside dell’Istituto Peano di Firenze, Maria Centonze.

Noi non aggiungiamo ulteriori commenti!

martedì 6 settembre 2016

Whatsapp, Facebook..... ma quanto mi costi!!!!!!!!!!

Il traffico Internet sulle schede telefoniche ricaricabili può far schizzare i costi fino a 6 euro al giorno e intaccare il credito senza che l’utente riesca a darsi una spiegazione. L’allarme arriva da un’indagine dell’Adnkronos sulle tariffe “base” di Tim, Wind e Vodafone.

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TIM, WIND E VODAFONE – In Tim Base e Wind Senza Scatto, navigare su Internet costa 4 euro al giorno, mentre la tariffa giornaliera della ricaricabile a consumo di Vodafone è di 6 euro al giorno fino al raggiungimento di 1giga. La navigazione si attiva automaticamente se l’utente si connette a un sito web. Come a dire che l’utente meno attento, può mandare anche solo un messaggio su Whatsapp e vedersi scalare dai 4 ai 6 euro dal suo credito.

TRE ITALIA – Tre Italia ha una prepagata base solo telefono e sms, dai costi rispettivamente di 15 cent a sms e 15 cent al minuto di telefonata scatto alla risposta. Internet è attivo di default, si blocca solo togliendo i dati sul telefono e il costo è di 20 centesimi a megabyte senza limiti, se non quello del credito esaurito.

TARIFFE FLAT – Se per la prepagata base bisogna fare molta attenzione, anche con le tariffe flat delle prepagate l’utente non può abbassare la guardia: succede infatti che per pochi mega si superino i giga del proprio profilo e a quel punto il credito si esaurisce molto velocemente. Anche in questo caso bisogna leggere con attenzione cosa prevedono le condizioni del profilo, come spiega Valeria Graziussi del Codacons: “La questione – dice – è capire cosa succede quando si oltrepassa la soglia della propria tariffe flat, perché sforando minuti o gigabyte, il credito viene intaccato in maniera più importante in rapporto a quanto si spenderebbe all’interno del piano tariffario flat”.

ATTENZIONE AI CONTRATTI – “Questi costi devono essere scritti nelle condizioni generali del contratto che viene firmato“, sottolinea Graziussi. “Nella maggior parte dei casi vengono riportati, ma il problema – spiega ancora – è che l’utente non legge le condizioni oppure per farlo deve andare sul sito web dell’operatore e in molti non lo fanno”.

State attenti!
Stiamoci attenti!

Buon Martedì 6 Settembre a te che leggi

lunedì 5 settembre 2016

venerdì 2 settembre 2016

E LE OPERE DI MISERICORDIA DIVENTANO OTTO: CURA DELLA CASA COMUNE

Nell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia, papa Francesco invita i cattolici a compiere una nuova «opera di misericordia» verso il Creato cominciando a pentirsi del «male che stiamo facendo alla nostra casa comune» e «dopo un serio esame di coscienza» confessare «i nostri peccati contro il Creatore, contro il creato, contro i nostri fratelli e le nostre sorelle». È il gesto chiesto da Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato che la Chiesa cattolica – in pieno Giubileo – celebra l’1 settembre, in unione con i fratelli e le sorelle ortodossi e con l’adesione di altre Chiese e comunità cristiane.

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Il Papa cita nel messaggio il Patriarca ecumenico di Costantinopoli e il suo predecessore Dimitrios che «per molti anni si sono pronunciati costantemente contro il peccato di procurare danni al creato, attirando l’attenzione sulla crisi morale e spirituale che sta alla base dei problemi ambientali e del degrado». «Di fronte a quello che sta accadendo alla nostra casa - prosegue Francesco - possa il Giubileo della Misericordia richiamare i fedeli cristiani a una profonda conversione interiore». Il Papa invita a «cercare la misericordia di Dio per i peccati contro il creato che finora non abbiamo saputo riconoscere e confessare; e impegnandoci a compiere passi concreti sulla strada della conversione ecologica che richiede una chiara presa di coscienza della nostra responsabilità nei confronti di noi stessi, del prossimo e del creatore».

Parliamo di...... S U P P L E N T I....;)

Eh già, caro lettore/cara lettrice che stai leggendo quest'articolo,

sappiamo che il nuovo anno scolastico 2016/2017 ancora non è iniziato ...eppure possiamo anticiparti che si contraddistinguerà ancora una volta per l’alta richiesta di supplenze. Il Concorso a cattedra non sembra infatti aver ottenuto dei grandi risultati e le problematiche per l’anno scolastico saranno risolte con le supplenze.


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L’articolo 3 comma 2 del DM n.131/07 decreta che i docenti impossibilitati a presentarsi di persona il giorno delle nomine possano essere sostituiti da una persona di fiducia. La delega potrà essere utilizzata sia per l’Ufficio territoriale che per la successiva presentazione di fronte al preside della scuola di riferimento.

La persona delegata dovrà presentarsi nel giorno della convocazione munita di un documento di riconoscimento, la fotocopia del documento del delegante e del documento che attesti che il docente chiamato ha delegato una persona di fiducia essendo impossibilitato a recarsi nell’ufficio il giorno della convocazione.
I docenti e il personale ATA potranno entrambi usufruire di questa delega e in caso non avessero una persona di fiducia potranno delegare il Dirigente responsabile delle operazioni.

In questo secondo caso si potrà inviare tutta la documentazione tramite fax o pec, in modo che gli ufficio scolastici territoriali abbiano i documenti con anticipo.

Anche per questo anno scolastico comunque si procederà con lo scorrimento della graduatoria. Le chiamate per le supplenze dell’anno 2016/2017 avverranno come ogni volta fino ad esaurimento delle posizioni vacanti.
Anche le sanzioni rimangono le stesse dell’anno passato e quindi le stesse penalizzazioni che avvengono per ogni anno scolastico. I docenti o il personale ATA che non accetteranno la supplenza, non si presenteranno il giorno di inizio del servizio o non porteranno a termine la supplenze non verranno poi riconvocati per altre supplenze.

Si potrà effettuare la rinuncia senza incorrere nelle sanzioni solo se si declinerà una proposta breve a favore di una che si estenda fino alla fine dell’anno scolastico 2016/2017. Altrimenti il proprio nominativo, sebbene collocato in posizione utile per un altro incarico, non verrà preso in esame per altri posti vacanti.

Nella circolare si fa poi esplicito riferimento ai docenti collocati in graduatoria dopo i provvedimenti del Consiglio di Stato. Coloro che saranno in posizione utile da ottenere una cattedra saranno chiamati solo ed esclusivamente per le proposte a tempo determinato. Per maggiori informazioni al riguardo vi consigliamo di leggere la circolare ufficiale che si trova alla fine dell’articolo.

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giovedì 1 settembre 2016

Scuola, ma quanto mi costi?

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In vista dell’inizio del nuovo anno scolastico ecco una guida sulle tasse scolastiche: quali sono e quanto costano?
Il mondo delle tasse scolastiche è abbastanza complesso e variegato, sono tanti i genitori e gli studenti che spesso pagano più tasse scolastiche del previsto perché non sufficientemente informati su esenzioni, sgravi fiscali ed eventuali vantaggi legati all’ISEE.
Ecco allora perché una guida sulle tasse scolastiche 2016/2017 è fondamentale per sapere con certezza quali imposte e contributi scolastici pagare e quali no: quali sono le tasse obbligatorie?

È opportuno fare una distinzione preliminare per evitare confusioni inutili rispondendo a una semplice domanda: quali tasse scolastiche sono obbligatorie e quali no?
Esistono due categorie di tasse scolastiche: tasse scolastiche erariali, ovvero le uniche ad essere obbligatorie per le famiglie e i contributi scolastici volontari, che sono assolutamente volontari e devono essere indirizzati unicamente all’ampliamento dell’offerta formativa e non al miglioramento dell’amministrazione scolastica.

Le tasse scolastiche erariali obbligatorie si distinguono in:
Tassa di iscrizione;
Tassa di frequenza;
Tassa d’esame;
Tassa di diploma.

Dall’anno scolastico 2006/2007 il diritto allo studio è stato ampliato anche ai primi tre anni degli istituti di istruzione secondaria superiore al compimento dei 16 anni d’età dello studente.
Questo significa che le tasse scolastiche obbligatorie devono essere pagate solo da quelle famiglie che hanno iscritto il proprio figlio al quarto e al quinto anno della scuola superiore.

Per quanto riguarda i contributi scolastici volontari sono detraibili dalle tasse e la scuola a fine anno è obbligata a presentare un rendiconto dell’utilizzo di questi fondi per assicurare alle famiglie che il denaro sia stato speso per le attività scolastiche o più in generale:
  Per l’innovazione tecnologica;
  Per l’ampliamento dell’offerta formativa;
  Per l’edilizia scolastica.

Tasse scolastiche 2016/2017: quanto costano e come si pagano?
Abbiamo individuato le quattro tipologie di tasse scolastiche obbligatorie o erariali, vediamo adesso quanto costano e come si pagano:
1. Tassa di iscrizione
Importo: 6,04€. Si paga ogni volta che ci si iscrive ad un corso di studi secondari ed è valida per tutto i ciclo di studi, non è possibile pagarla a rate e viene devoluta allo Stato per intero.
2. Tassa di frequenza
Importo: 15,13€. Si paga ogni anno ma può essere rateizzata come segue: prima rata a settembre poi le altre a dicembre, febbraio e aprile. La tassa di frequenza non è rimborsabile e vale anche se ci si trasferisce in un altro istituto.
3. Tassa d’esame
Importo: 12,09€. Si paga quando si presenta la domanda per gli esami di idoneità, integrativi, di maturità e di licenza. Non può essere pagata a rate.
4. Tassa di diploma
Importo: 15,13€. Si paga quando viene rilasciato il diploma dalla scuola, non sono previste esenzioni per merito ma solo per motivi economici di reddito.

Come si pagano le tasse scolastiche? Le tasse scolastiche erariali obbligatorie possono essere versate, precisando la causale, sul c.c.p. n. 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate - Centro Operativo di Pescara, utilizzando i bollettini disponibili presso gli uffici postali oppure attraverso bonifico bancario, utilizzando il seguente IBAN - Agenzia delle Entrate - Centro operativo di Pescara - Tasse scolastiche- IBAN: IT45 R 0760103200 000000001016, cosi come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale.

Tasse scolastiche 2016/2017: esenzioni per merito e per motivi economici
Non tutti sono tenuti a versare i tributi delle tasse scolastiche obbligatorie, infatti alcune categorie di persone possono contare sull’esenzione dal pagamento delle tasse scolastiche. Chi sono e che esenzioni sono previste?
Esenzione pagamento tasse scolastiche per merito: è valida per coloro che allo scrutinio finale ottengono una media pari o superiore a 8/10;
Esenzione pagamento tasse scolastiche motivi economici: in questo caso l’esonero è in base al reddito e al numero di familiari. Per sapere se si rientra nell’esenzione basta andare sul sito del Miur che pubblica ogni anno quali sono i limiti di reddito previsti.
Esenzione pagamento tasse scolastiche per appartenenza a categorie particolari: l’esenzione riguarda le seguenti categorie di studenti: orfani di guerra; figli di mutilati o invalidi di guerra; ciechi civili; mutilati od invalidi di guerra; studenti stranieri o figli di cittadini italiani residenti all’estero.
Tasse scolastiche 2016/2017: detrazioni fiscali, ecco come ottenerle
Abbiamo già detto che i contributi scolastici sono detraibili dalle tasse, ma lo sono anche le tasse scolastiche obbligatorie del 19%.

Come ottenere le detrazioni fiscali? Per ottenere la detrazione sia nel caso dei contributi volontari che per le tasse obbligatorie bisognerà pagare tramite bancario bollettino postale e conservare la ricevuta.

Buon Settembre a te che leggi

Il mese di settembre è sempre un mese dalle grandi aspettative, un mese in cui tutto ricomincia..il mese dei cambiamenti…

Ci riproponiamo di fare meglio nella nostra vita,di iniziare qualche bel progetto, di riprendere a volte la nostra vita in mano o di darle una bella sterzata….

Qualunque sia l’obiettivo,piccolo o grande, la ricetta giusta per la riuscita è crederci fortemente..magari questo non  basterà ma sicuramente ci aumenterà tantissimo la probabilità di riuscita.

E allora lascio a voi tutti un grande in bocca al lupo per tutti i progetti di vita e personali che vi siete prefissati per questo periodo.

Buon RE-Inizio a tutti da #studiocommercialesemeraro




#studiosemeraro