giovedì 27 luglio 2017

Sfama un randagio : aiutali anche tu

Nasce a Cosenza il primo banco di raccolta alimentare per i randagi di Cosenza e provincia. Ideatore dell’iniziativa Salvatore Macchione guardia zoofila nonché volontario attivista al servizio di tutti i randagi vaganti della città.

Per chiunque voglia donare solo in cibo il proprio contributo può direttamente visitare la pagina Facebook dove sarà possibile avere tutte le informazioni a riguardo: https://m.facebook.com/sfamaunrandagio/

mercoledì 26 luglio 2017

Case cantoniere, ecco il bando di concessione per le prime 30

Al via il bando per la concessione gratuita di 43 immobili agli under 40. Si tratta della prima gara del progetto “Valore Paese-Cammini e Percorsi” per assegnare 43 immobili pubblici in concessione gratuita per 9 anni a imprese, cooperative e associazioni costituite in prevalenza da under 40.

Fino al prossimo 11 dicembre, su http://www.agenziademanio.it è possibile perciò scaricare il bando unico nazionale, la “Guida al bando” e tutta la documentazione riguardante i 30 immobili di proprietà dello Stato in gara. Contestualmente, e nei prossimi giorni, anche gli altri enti locali coinvolti pubblicheranno sui rispettivi siti istituzionali i bandi dei 13 beni di loro proprietà inseriti nell’iniziativa.

Prototipo Casa cantoniera Sabini Altamura (Ba)

Alberghi, ristoranti, punti di informazione a sostegno degli automobilisti. Questo diventeranno le case cantoniere abbandonate disseminate lungo le strade statali italiane.
 È stato presentato ieri il bando di gara per assegnare in concessione le prime 30 case cantoniere, situate sulla rete stradale Anas in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Puglia. Scarica la lista
Sono entrate a far parte di questa prima fase del progetto di riqualificazione quelle case che, anche grazie alla collocazione geografica, hanno potenzialità per sviluppare servizi sinergici con i piani di valorizzazione turistico-culturale del territorio.

L’obiettivo del progetto pilota è, infatti, quello di aumentare i servizi al cliente stradale, sviluppando un brand associabile a concetti di autenticità, genuinità e legame con il territorio, con grande attenzione alla sostenibilità ambientale, all’efficienza energetica, alla sicurezza e all’innovazione tecnologica delle infrastrutture.

E ancora: promuovere l’identità territoriale evidenziando le unicità del patrimonio locale. Le nuove attività imprenditoriali saranno lo strumento per far conoscere e apprezzare gli aspetti naturalistici, storici, culturali ed enogastronomici del territorio in cui si trova la casa cantoniera. Un altro aspetto importante del progetto sarà il coinvolgimento nella promozione e nella realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale di altre realtà esistenti sul territorio.

La ristrutturazione dell’immobile sarà a carico di Anas mentre il concessionario avrà il compito di sviluppare le attività imprenditoriali in coerenza con le linee guida del bando, garantendo i servizi di base definiti: pernottamento, bar e ristoro, free Wi-Fi, postazioni di ricarica per i veicoli elettrici e info point di informazione turistica.

Turismo, cultura, accoglienza, ristorazione, ospitalità: sono le tipologie del servizio che le case cantoniere inserite nel progetto pilota dovranno offrire ai clienti su tutto il territorio. Il bando di gara è rivolto a start-up, singoli imprenditori, consorzi, aziende, associazioni, cooperative: ai fini dell’aggiudicazione conterà la capacità di sviluppare un progetto economicamente sostenibile e coerente con le finalità del modello proposto da Anas.

La ristrutturazione dell’immobile è a carico di Anas mentre il concessionario corrisponderà un canone di concessione, oltre ad un contributo variabile in funzione del fatturato generato dall’attività imprenditoriale. I contraenti saranno individuati sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Le concessioni dureranno 10 anni, trascorsi i quali si procederà ad un nuovo bando di gara.

Il bando di gara per la “Concessione della gestione e valorizzazione di trenta Case Cantoniere” è stato pubblicato venerdì 15 luglio 2016 sulla Gazzetta Ufficiale n. 81. Le offerte digitali, corredate dalla documentazione richiesta, dovranno pervenire sul Portale Acquisti di Anas https://acquisti.stradeanas.it, a pena di esclusione, entro le ore 12.00 del 31 ottobre 2016. L’obiettivo è quello di aprire la prima casa cantoniera a giugno 2017.

A tale scopo, un tavolo tecnico composto dai firmatari ha lavorato in questi mesi per definire le modalità per rendere operativo il progetto e lo standard di servizi che ciascuna casa cantoniera dovrà offrire al cliente stradale, assicurando così la massima uniformità alla rete e conservando al tempo stesso un forte elemento identitario.

“Utilizzare la leva del riuso per rigenerare il nostro patrimonio immobiliare - ha dichiarato Roberto Reggi, Direttore dell’Agenzia del Demanio - è un’occasione di sviluppo culturale, sociale ed economico. Su questo fronte sono numerose le iniziative che l’Agenzia del Demanio ha avviato per il recupero dei beni pubblici. Con il progetto delle case cantoniere si apriranno spazi di accoglienza e vivibilità in immobili oggi in disuso, lungo i più suggestivi percorsi religiosi, turistici e naturalistici del nostro Paese”.

“Il Progetto di riqualificazione delle case cantoniere - ha spiegato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani - rappresenta un modello innovativo di gestione, rispettoso del paesaggio e dell’ambiente, che sviluppa attività di networking e valorizza gli asset immobiliari dell’azienda. Gli interventi di ristrutturazione, per i quali Anas ha previsto un investimento di circa 7,5 milioni di euro in tre anni, a partire da quello in corso, contribuiranno a potenziare il valore del patrimonio aziendale e a preservarlo nel tempo, sostenendo l’identità locale e creando al contempo occupazione, nuova imprenditoria e sviluppo per il territorio”.
Per partecipare alla gara, si legge nella nota dell’Agenzia del demanio, è necessario presentare una proposta che non prevede l’offerta di un canone: la valutazione si baserà unicamente sugli elementi qualitativi del progetto presentato che dovrà essere coerente con la filosofia e le finalità dell’iniziativa. Innanzitutto l’ipotesi di recupero e riuso del bene che dovrà prevedere nuove funzioni in grado di offrire servizi al viaggiatore, oltre che tutelare il carattere storico e identitario dell’immobile e del contesto in cui è inserito.

Come previsto dalla norma, si terrà poi conto delle potenzialità della proposta sia in termini di sviluppo turistico, e relativo beneficio economico e sociale, sia in termini di promozione dello slow travel. Infine, tra i fattori che incideranno sul punteggio della proposta anche la sostenibilità ambientale e le specifiche azioni previste per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, come ad esempio l’uso di materiali bio-eco compatibili e di tecniche e dispositivi bioclimatici; e l’efficienza energetica quindi le azioni volte alla riduzione dei consumi e all’implementazione di fonti rinnovabili.

Tra i beni in gara alcune Case del Fascio, quella di Ro Ferrarese (Fe) e quella di Vinzaglio (No) ma anche il Convento San Marco a a Sant’Angelo dei Lombardi (AV), Torre Angellara a Salerno; la torre della Bastiglia a Serramazzoni. Tra le case cantoniere quella in località Borgo Grappa (Lt) e i caselli ferroviari ad Altamura (Ba), a Grumo Appula e a Toritto (BA) oltre alla postazione antiaerea presente ad Alghero.

In autunno infine, conclude la nota, è previsto il secondo bando del portafoglio Cammini e Percorsi che sarà dedicato agli immobili di maggior pregio, che per essere riqualificati richiedono investimenti consistenti, da affidare in concessione di valorizzazione fino a 50 anni con un canone di affitto e un progetto sostenibile che ne preveda il recupero e il riuso.

Una ciotola d'acqua in un angolo può salvare la vita ad un randagio: cosa ti costa?

L'immagine può contenere: sMS

lunedì 24 luglio 2017

Come poter usufruire del beneficio di Part Time Agevolato

Il D.M. (Lavoro) 7 aprile 2016, entrato in vigore il 2 giugno 2016, punta a promuovere un principio di "invecchiamento attivo", ovvero di uscita graduale dall'attività lavorativa. Si tratta del cosiddetto "part-time agevolato", una misura sperimentale prevista da una norma contenuta nella Legge di Stabilità 2016.
In particolare, il provvedimento mira ad incentivare il ricorso al part-time da parte dei lavoratori dipendenti del settore privato, con contratto a tempo pieno e indeterminato, con almeno venti anni di contributi, a tre anni dalla maturazione dell'età per la pensione di vecchiaia, cioè ai lavoratori che maturano il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018.

Il valore aggiunto della nuova misura consiste nel poter alleggerire il carico di lavoro senza conseguenze
negative sul versante pensionistico.
Il beneficio è riconosciuto nel limite massimo di:
 60 milioni di euro per l’anno 2016;
 120 milioni di euro per l’anno 2017;
 e 60 milioni di euro per il 2018.
Con il presente contributo s’intende specificare l’iter amministrativo da seguire per accedere al “part time agevolato”.

venerdì 21 luglio 2017

L'incredibile storia di Daniele Ferrarin che, grazie al potere dei social, ha cambiato la sua vita passando da senzatetto a manager

Da senzatetto a manager grazie ai social: la storia di Daniele Ferrarin ha dell’incredibile e sembra quasi una favola. L’uomo ha 47 anni, è un tecnico informatico e, dopo aver lavorato per anni nell’azienda Ibm, era stato licenziato. Senza lavoro e disperato, Daniele era finito a vivere per strada diventando un clochard. Preso dalla disperazione e disoccupato, aveva iniziato a passare le sue giornate davanti al negozio di Zara che si trova in via Torino a Milano.

L’uomo si metteva lì non per chiedere l’elemosina, bensì per mostrare un cartello in cui diceva di essere in cerca di un lavoro. “Italiano, 47 anni. Cerco qualsiasi lavoro – aveva scritto sul cartello -. Qualificato sistemista It, disponibile per manutenzione impianti elettrici- idraulici, giardinaggio, tinteggiature, verniciature”.

La sua vita è cambiata quando la 26enne Ilenia Negrini, dopo averlo visto, ha fotografato il cartello e ha postato la richiesta di lavoro su LinkedIn. “Passo ogni giorno di lì, e lo notavo sempre col suo cartello – ha svelato la ragazza -. Si proponeva come tuttofare, aveva gli occhi stanchi eppure era giovane! Così un giorno mi sono fermata, gli ho chiesto se potevo fotografare il suo cartello, lui ha acconsentito e ci siamo scambiati qualche parola “.

La foto del cartello è divenuta in breve tempo virale e da Linkedin è arrivata su Facebook e Twitter. Tutti hanno iniziato a parlarne e il telefono di Daniele ha cominciato a suonare.
“Non mi aspettavo il successo – ha detto la ragazza – ho visto la foto girare di bacheca in bacheca. Sono felice. Penso che i social network, se usati nel modo giusto, possano davvero aiutare le persone”.

Grazie al suo gesto Daniele ha ottenuto un lavoro e da senzatetto diventerà manager. L’uomo infatti è stato assunto dalla Active Italia, che l’ha chiamato dopo aver visto il post su Facebook.
“Quando l’ho chiamato ho sentito un ‘qualcosa’ nella sua voce, è stato strano il modo in cui è successo tutto, me ne rendo conto – ha svelato Matteo Taglia, direttore commerciale -. Ma ho capito subito che Daniele è uno che vuole lavorare e noi vogliamo dargli questa possibilità”.

QUALI BENI NON POSSONO ESSERE PIGNORATI?


Ormai è un dato lampante: questa crisi che sembra non aver fine ha portato ad un aumento esponenziale delle procedure esecutive.

Il creditore, infatti, che agisce per recuperare quanto gli sarebbe dovuto può realizzare la somma aggredendo i beni del debitore.
A seconda di ciò che possiede quest’ultimo, pertanto, si potrà a dar luogo ad un pignoramento mobiliare o immobiliare.

Nel primo caso, il creditore potrà rientrare nelle sue spettanze pignorando i beni mobili (quali, ad esempio, vetture o merci nel caso di attività) e trattenendo quanto ricaverà dalla vendita.
Eppure, questa procedura incontra dei limiti.
Ed infatti, non possono mai essere pignorati i beni riconducibili a diritti fondamentali, poichè collegati al diritto alla vita ed alla dignità.
Nello specifico, l’art. 514 c.p.c. sancisce che non possono essere pignorati i beni di prima necessità, quali, ad esempio, i vestiti e la biancheria, nonchè i beni indispensabili per l’espletamento dell’attività lavorativa.

Inoltre, non possono altresì essere pignorati i beni collegati ad un particolare valore affettivo e morale e, a partire dal 2015, neppure gli animali da compagnia.
Gli articoli 515 e 516 c.p.c. sanciscono poi una impignorabilità solo relativa: potranno essere espropriate, dunque, solo in casi particolari.
Un caso particolare riguarda la possibilità di pignorare i crediti che, a sua volta, il debitore vanti verso terzi (cd. pignoramento presso terzi).

In questo caso, il creditore procedente potrà rivolgersi direttamente al terzo, chiedendo che gli vengano corrisposte le somme dovute al debitore.
L’ipotesi più frequente è quella del pignoramento dello stipendio o del conto in banca.
Anche in questa ipotesi, tuttavia, si incontrano dei limiti.
Ed infatti, le somme dovute a titolo di stipendio possono essere pignorate solo nella misura del quinto del dovuto mensile.

Per quanto riguarda il conto bancario, invece, occorre verificare se su di esso venga versato lo stipendio.
In questo caso, infatti, potrà essere pignorata solo la somma eccedente il triplo del valore dell’assegno sociale (pari ad € 600,00).
Secondo lo stesso principio, potranno essere pignorati i crediti alimentari e i sussidi di maternità solo nella misura superiore all’assegno sociale aumentato della metà.
Infine, potrà essere aggredito il bene immobile di proprietà del debitore, il quale potrà evitare la vendita solo tramite conversione.

Con questo sistema, il debitore sarà ammesso alla rateizzazione del debito, in un massimo di 36 rate, previo versamento al momento dell’istanza del quinto del dovuto.

giovedì 20 luglio 2017

Devi sempre pagare la TARI? No, se rientri in uno di questi casi

 La Tari, o tassa sui rifiuti, è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Deve essere pagata da chi occupa oppure detiene gli immobili che producono rifiuti a qualsiasi titolo (sia esso proprietario o locatario). Tuttavia alcuni cittadini, in presenza di determinate condizioni, possono essere sollevati dal versamento di tale quota. Nello specifico, è possibile richiedere al proprio Comune l’esenzione dal pagamento nei seguenti casi:


  • detenzione breve dell’immobile, di durata non superiore a sei mesi. In questo caso la tassa non è dovuta dall’utilizzatore ma resta esclusivamente in capo al possessore (proprietario o titolare di usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili (come balconi e terrazze scoperte) o aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva (ad es. scale, portici ecc.);
  • superfici non suscettibili di produrre rifiuti o per le quali vi è l’obbligo di provvedere autonomamente allo smaltimento dei rifiuti, come quelle dove si producono in via continuativa e prevalente rifiuti speciali non assimilati.

Sono inoltre previste delle riduzioni – la cui somma varia in base al Comune di residenza – quando la raccolta della spazzatura non funziona bene o è sospesa e quando il punto di raccolta dei rifiuti è lontano dall’immobile del contribuente.

A Roma, ad esempio, è prevista una riduzione del 50% della quota fissa della tariffa se il primo punto di raccolta indifferenziata è distante dall’immobile più di mille metri mentre, nel caso in cui il servizio di raccolta si interrompa in modo continuativo per oltre trenta giorni, è possibile richiedere una riduzione pari a 1/12 della quota variabile della tariffa per ogni mese di interruzione.

Aprire un’agenzia multiservizi



Come aprire un’agenzia multiservizi



Per aprire un’agenzia multiservizi occorre possedere taluni requisiti e seguire un iter burocratico ben preciso, ovvero:



Invio richiesta al Dipartimento delle Comunicazioni ed ottenimento dell’autorizzazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.

Ottenimento di una licenza individuale per la fornitura di servizi

Apertura Partita Iva.

Iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.

Iscrizione presso l’INPS.

Comunicazione di inizio attività presso il Comune.

L’iter burocratico per aprire un’agenzia multiservizi può leggermente variare da comune a comune, è bene dunque informarsi sempre al Comune dove si intende avviare l’agenzia di servizi.



Quanto costa aprire un’agenzia multiservizi



Per aprire un’agenzia multiservizi non è necessario essere dotati di un locale di grandi dimensioni, 30-50 mq e un team di 2/3 persone qualificate sono sufficienti per avviare l’attività.



L’investimento minimo di partenza per aprire un’agenzia multiservizi, tra locazione, arredi, attrezzature, personale, burocrazia, consulenze, etc., è di almeno 20.000 euro.



Perché aprire un’agenzia multiservizi: vantaggi e svantaggi



Aprire un’agenzia multiservizi è vantaggioso perché è possibile rivendere una moltitudine di servizi per rispondere ai bisogni della comunità nella quale il negozio andrà ad inserirsi, tuttavia il punto di debolezza va riscontrato nella preesistenza sul mercato di marchi nazionali molto forti e riconosciuti con la propria clientela già fidelizzata.



Agenzia multiservizi franchising



Aprire un’agenzia multiservizi franchising può rivelarsi una valida soluzione per chi volesse lanciare la propria attività affidandosi all’esperienza di un marchio già avviato ottenendo così diversi vantaggi tra i quali: assistenza, consulenza, formazione ed una rete di clienti e collaboratori maturata negli anni.

Aprire un’agenzia multiservizi in franchising limita così i rischi imprenditoriali e, al tempo stesso, permette di avviare un’attività in proprio di successo.









Aprire un’agenzia multiservizi

Idee rivoluzionarie: le 8 strategie vincenti

Come nasce un’idea rivoluzionaria? Come si inventa qualcosa di nuovo? La rivista americana FastCompany ha scoperto le 8 abitudini vincenti di chi crea grandi imprese.





  • Cerca idee in settori in cui è poco esperto.
  • Prende decisioni con calma.
  • Trova le motivazioni dentro di sé e non all’esterno.
  • Pone le domande giuste.
  • È coraggioso e votato al rischio.
  • Non è legato a idee del passato, prova cose nuove, odia la routine.
  • Mette in comunicazione esperienze diverse, come faceva Steve Jobs.
  • Vede il mondo con gli occhi di un bambino






Idee rivoluzionarie: le 8 strategie vincenti: Come nasce un'idea rivoluzionaria? Come si inventa qualcosa di nuovo? La rivista americana FastCompany ha scoperto le 8 abitudini vincenti di chi crea grandi imprese. Cerca idee in settori in cui è poco esperto. Prende decisioni con calma. Trova le motivazioni dentro di sé e non all'esterno. Pone le domande giuste. È coraggioso e votato al…

Vuoi conoscere gli ingredienti giusti per creare un logo vincente?

...... Eccoli:

Originale. Chi propone un’idea fuori dal coro diventa indimenticabile.

Semplice. Più complicata l’immagine, più difficile memorizzarla. il logo deve essere iscrivibile all’interno di una forma definita: quadrato, triangolo…

Riproducibile. Limita il ricorso a effetti grafici (sfumature di colore, colpi di luce), che complicano la riproduzione su tutti i supporti (carta da lettera, biglietti da visita, stampa su oggetti come chiavette Usb, penne e altri gadget).

Evergreen. Non legarti a una moda. Se passa, i consumatori hanno dal logo un’immagine negativa, di vecchiume.

Chiaro. Il simbolo deve essere il più logico, per richiamare il nome dell’azienda. Meglio progettare in bianco e nero.

Suggestivo. Devi suggerire il mondo in cui l’azienda opera e suggerire al cliente le sensazioni che ne fanno parte.

Coerente. il logo deve essere capace di diventare un “ombrello” che copre tutti i settori in modo congruo rispetto ai tanti consumatori a cui si rivolge l’azienda, dev’essre applicabile a tutti i prodotti.

Ultimo consiglio:  fai lo“stress test”!

Verifica se il logo progettato è ben riconoscibile anche quando è fotocopiato oppure ben visibile anche se riprodotto in scala più piccola. Disegna, stropiccia il foglio e poi fotocopialo. Prendi la copia, stropicciala e rifotocopia riducendo l’immagine a un decimo. Se il logo è ancora riconoscibile, allora il progetto è quello giusto.

mercoledì 19 luglio 2017

“La paura è umana, ma combattetela con il coraggio.” Paolo Borsellino

#19Luglio1992 📅 "#PaoloBorsellino,

Unioni civili: riflessi previdenziali per artigiani e commercianti

Il componente dell’unione civile, inquadrato come familiare coadiuvante nell’attività d’impresa dell’artigiano o commerciante, deve necessariamente iscriversi all’assicurazione previdenziale.


Analoga situazione si ha per i coadiutori i quali sono obbligati all’iscrizione alla gestione degli esercenti attività commerciali. Pertanto, in sede di comunicazioni di eventi che il titolare è tenuto ad effettuare mediante il sistema “ComUnica”, introdotto dalla Legge n. 40/07 ed in vigore a partire dal 1/4/2010, egli potrà indicare come proprio collaboratore colui al quale è unito civilmente, identificandolo, nel campo relativo al rapporto di parentela, quale coniuge.

Prestazione occasionale in agricoltura

L’INPS, con il Messaggio n. 2887/2017, ha rideterminato la misura minima della retribuzione oraria da assumere a riferimento per la regolazione del compenso delle prestazioni di lavoro occasionale nel settore dell’agricoltura. Infatti, a seguito di un confronto con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali il compenso minimo è stato rivisto in rialzo per ciascuna delle aree professionali in cui è articolato, in base al citato CCNL, il sistema di classificazione degli operai agricoli.

Legge approvata agricoltura sociale

In particolare:

• per i lavoratori appartenenti all’Area professionale 1 l’orario è passato da € 7,57 euro a € 9,65;
• per i lavoratori appartenenti all’Area professionale 2 l’orario è passato da € 6,49 euro a € 8,80;
• per i lavoratori appartenenti all’Area professionale 3 l’orario è passato da € 6,52 euro a € 6,56.



martedì 18 luglio 2017

Alternanza Scuola Lavoro ed esonero contributivo per le imprese

L’INPS, con la Circolare n. 109 del 10 luglio 2017, ha fornito le istruzioni operative in merito all’esonero contributivo in favore dei datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato studenti che abbiano svolto attività di alternanza scuola-lavoro, anche in apprendistato, presso il medesimo datore di lavoro, ai sensi dell’art. 1, co. 308 e ss. della L. n. 232/2016.
Lo sgravio contributivo, operativo per il periodo “1° gennaio 2017 - 31 dicembre 2018”, consiste nell’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro (ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche e con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL), nel limite massimo di un importo di esonero pari a 3.250 euro su base annua, per un periodo massimo di 36 mesi.

La domanda può già essere presentata attraverso apposita procedura telematica “308-2016”, messa a
disposizione dall’Istituto.

lunedì 17 luglio 2017

«Dopo gli esami, prendete uno zaino e partite: diventate cittadini del mondo» (i consigli di 10 startupper)

«Dopo gli esami, prendete uno zaino e partite: diventate cittadini del mondo» (i consigli di 10 startupper): Esami di maturità per oltre 500mila studenti italiani. Millionaire ha chiesto un consiglio a dieci startupper di successo (in ordine alfabetico). Ecco le loro dritte, valide per tutti i giovani. 1. Giovanni De Lisi: «IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE» «Gli esami di maturità sono il primo grande traguardo che ti sbalza dalla spensieratezza alle responsabilità.…

Evviva questa sposa ed il suo enorme cuore

http://www.supereva.it/matrimonio-annullato-ma-sposa-invita-150-homeless-41351?ref=virgilio
Risultati immagini per “Vietato lamentarsi”

Bonus Asilo Nido da 1000 euro

Chiare le istruzioni dell'Inps: le richieste potranno essere presentate dalle 10 di oggi, lunedì 17, fino al 31 dicembre 2017. I benefici per l'anno 2017 sono riconosciuti nel limite di 144 milioni con oneri a carico dello Stato.

A CHI SPETTA - Il bonus riguarda i genitori di minori nati o adottati dal primo gennaio 2016, residenti in Italia, cittadini italiani o comunitari, o in possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo. Agli italiani sono equiparati i cittadini stranieri con status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.
Il richiedente dovrà essere colui che ha affrontato l'onere della spesa per quanto concerne l'asilo nido e dovrà essere anche convivente in caso di agevolazione per supporto domiciliare.

IL PREMIO - I 1.000 euro sono destinati al pagamento di rette per asili nido pubblici o privati o per forme di supporto presso la propria abitazione per bambini sotto i 3 anni con gravi patologie croniche.
L'erogazione avrà cadenza mensile e parametrata su 11 mensilità per quanto concerne la frequenza dell'asilo nido e in unica soluzione per il supporto domiciliare. Il primo pagamento comprenderà gli importi delle mensilità maturate fino a quel momento. A partire dal mese successivo a quello di rilascio della procedura, il pagamento avrà cadenza mensile

MODALITA' - La domanda può essere inoltrata in tre modi:
1) via Web, attraverso il portale dell'Istituto, tramite PIN dispositivo, Sistema Pubblico di Identita' Digitale (SPID) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS)

2) usufruendo del Contact Center Integrato - numero verde 803.164 (numero gratuito da rete fissa) o numero 06164.164 (numero da rete mobile con tariffazione a carico dell'utenza chiamante)

3) Enti di Patronato

venerdì 14 luglio 2017

Per la compilazione della domanda di disoccupazione porta con te questi documenti

Supplenze 2015/16 agli sgoccioli. A chi spetta indennità di disoccupazione NASPI

Per poterne usufruire sono necessarie almeno tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, di cui trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l'inizio del periodo di disoccupazione.

La domanda per il riconoscimento dell'indennità di disoccupazione NASpI deve essere presentata all'INPS, esclusivamente in via telematica , attraverso uno dei seguenti canali:


  • WEB: servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell'Istituto;
  • Contact Center integrato INPS – INAIL: n. 803164 gratuito da rete fissa oppure n. 06164164 da rete mobile;
  • Enti di Patronato: attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

La domanda deve essere presentata entro il termine di decadenza di sessantotto giorni, che decorre:

dalla data di cessazione dell'ultimo rapporto di lavoro.

Naspi 2017 disoccupazione: vuoi sapere se ti spetta e quanto ti spetta? Quest'articolo fa per te

La Naspi, Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è l’indennità di disoccupazione che spetta a tutti i lavoratori dipendenti che hanno perduto involontariamente il lavoro inclusi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato, il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e i dipendenti a tempo determinato della Pubblica Amministrazione.

Lo status da acquisire è quello di “disoccupato involontario”: ciò significa che l’indennità non spetta nei casi in cui il rapporto di lavoro sia cessato per dimissioni o risoluzione consensuale.

Per poter ottenere l’indennità di disoccupazione sono necessarie 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni e almeno 30 giornate di effettivo lavoro nell’ultimo anno; per giornate effettive di lavoro si intende quelle di concreta presenza, a prescindere dal numero di ore di lavoro. Per quanto riguarda invece i contributi, restano validi in questi casi anche quelli dovuti ma non versati.

L’importo spettante al disoccupato viene calcolato sul 75% della media mensile imponibile degli ultimi 4 anni, valida ai fini previdenziali, per un importo massimo di 1.195 euro. Se la cifra imponibile è superiore all’importo massimo, allora si somma al 75% di 1.195, il 25% della differenza tra l’imponibile calcolato e i 1.195 euro.  Una volta definito l’importo spettante, la Naspi viene erogata per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni; vengono esclusi, però, i periodi di contribuzione che in passato hanno già dato luogo all’erogazione di indennità di disoccupazione. Il sussidio di disoccupazione può essere percepito per massimo 2 anni.

Negli ultimi anni si è consolidato il tentativo da parte dello Stato di spingere il disoccupato a collaborare con Enti e soggetti preposti a ricollocare il lavoratore; ciò ha portato all’emissione di due decreti legislativi, il numero 150/2015 e 185 del 2016, volti a sanzionare comportamenti poco collaborativi del disoccupato. Quanto definito in questi decreti è stato chiarito con la circolare 224 di dicembre 2016 che coinvolge direttamente coloro che richiederanno la Naspi 2017.

Nella circolare si chiarisce che per confermare lo stato di disoccupazione, il soggetto deve recarsi al Centro per l’Impiego per la profilazione e la sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato; tale patto deve contenere la disponibilità del soggetto a effettuare laboratori per rafforzare le competenze lavorative, partecipare a iniziative di politica attiva o a carattere formativo.

Risultati immagini per naspi inps


Quali sanzioni si rischiano?

Questi obblighi si manifestano in una serie di vincoli che il lavoratore deve rispettare durante il periodo in cui viene erogata l’indennità di disoccupazione. Sono previste una serie di sanzioni nei casi:


  • di mancata presentazione agli appuntamenti per confermare lo stato di disoccupato e per stipulare il Patto di servizio: se non c’è un giustificato motivo saranno decurtati 8 giorni di prestazione in caso di prima mancata presentazione che diventano 30 alla seconda assenza e decadenza completa della prestazione nel caso l’assenza si ripeta per la terza volta;
  • di mancata partecipazione a iniziative e laboratori per rafforzare le competenze; senza un giustificato motivo si applicheranno le sanzioni citate al precedente punto;
  • di assenza da iniziative formative e di riqualificazione; se non c’è un motivo valido che giustifichi l’assenza verranno sottratti 30 giorni di prestazione alla prima assenza e ci sarà la decadenza in toto alla seconda;
  • di mancata accettazione di un lavoro. In questo caso, sempre in assenza di giustificato motivo, vi è l’immediata decadenza dell’indennità.

Il periodo successivo alla perdita del lavoro è sempre molto difficile, avere il sostegno economico della Naspi è fondamentale nell’attesa di trovare un nuovo impiego.

giovedì 6 luglio 2017

Nuovo concorso per Posti presso il Ministero dell'Interno

Il  candidato deve produrre domanda di partecipazione al concorso esclusivamente, a pena di irricevibilità, entro il 31 luglio in via telematica, accedendo all’apposita procedura informatizzata.
Si può partecipare con la laurea magistrale o diploma di laurea in: giurisprudenza, scienze politiche, scienze dell'amministrazione, economia e commercio, economia politica, economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali, sociologia, storia...

La Guida in 7 Passi redatta by INPS per i Pensionati

LA GUIDA IN 7 PASSI

1) Hai già il PIN o lo SPID? – Puoi accedere ai servizi online Inps solo tramite codice fiscale e PIN rilasciato dall’INPS oppure con le credenziali SPID. Il primo passo, quindi, è procurarti le tue credenziali. Puoi richiedere il PIN tramite il portale Inps (www.inps.it) attraverso il percorso Menu Contatti>Assistenza>Come Ottenere e gestire il PIN. Puoi trovare informazioni su come ottenere le credenziali SPID accedendo al sito http://www.spid.gov.it/. In alternativa, puoi ottenere assistenza presso le Sedi Inps.2) Puoi controllare l’importo della tua pensione e le voci che la compongono – Dal menu della pagina iniziale del portale INPS, seleziona Prestazioni e Servizi>Tutti i servizi per accedere, con codice fiscale e PIN o credenziali SPID, al servizio Cedolino pensione e servizi collegati, che ti permette di consultare i cedolini mensili della tua pensione e verificare l’importo lordo che percepisci e le voci che lo compongono. Nella presentazione pubblicata nel portale Inps sono disponibili ulteriori dettagli sulle funzionalità del servizio.

3) Come verificare se hai diritto a trattamenti integrativi della pensione – Dalla pagina iniziale del sito Inps, seleziona il profilo Pensionato, clicca ‘Per orientarsi’ e consulta la scheda ‘Le prestazioni’ collegate al reddito rivolte ai pensionati. Queste prestazioni (ad esempio integrazione al trattamento minimo, maggiorazioni sociali, quattordicesima) possono essere richieste a seconda dell’importo della pensione percepita e del reddito prodotto ogni anno.

4) Se benefici già di una prestazione collegata al reddito, ricordati di dichiarare all’Inps ogni anno i redditi rilevanti con il servizio online Dichiarazione reddituale – RED semplificato – Se percepisci prestazioni collegate al reddito, come ad esempio l’integrazione al minimo, la maggiorazione sociale, l’assegno sociale, la quattordicesima e la pensione di reversibilità, e rientri nei casi in cui sei tenuto per legge a rendere annualmente la dichiarazione reddituale, puoi farlo direttamente con il servizio ‘Dichiarazione reddituale – RED semplificato’. Se non fai la dichiarazione nei termini previsti, per evitare la sospensione e la successiva revoca della prestazione collegata al reddito devi presentare la domanda di Ricostituzione.

5) Come controllare se fruisci delle detrazioni fiscali e se hai diritto ai ‘Trattamenti di famiglia’ – Accedi al servizio online Detrazioni fiscali: domanda e gestione, per verificare tutte le detrazioni fiscali che hai già richiesto, modificare i dati già forniti o chiedere altre detrazioni d’imposta. Il familiare è fiscalmente a carico se il suo reddito annuo lordo non supera i 2.840,51 euro. L’importo della tua pensione può variare anche in relazione alle ritenute fiscali applicate alla tua pensione. Ulteriori dettagli sul servizio sono disponibili nelle schede ‘Dichiarazione di detrazione d’imposta per pensionati residenti in Italia’ e ‘Applicazione delle detrazioni fiscali per pensionati residenti all’estero’ pubblicate nel portale.

6) Verifica se hai diritto alla pensione supplementare o al supplemento di Pensione – Se sei titolare di pensione e hai contributi versati anche nella Gestione Separata o nell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o se hai continuato a lavorare dopo la pensione versando i contributi, puoi avere diritto alla ‘Pensione supplementare’ o a un ‘Supplemento sulla pensione’ già percepita. Verifica nel sito se puoi presentare la domanda, selezionando la funzione ‘Prestazioni e Servizi’ dalla pagina iniziale e consultando le schede: ‘Pensione supplementare per contribuzione versata alla Gestione Separata’ – ‘Pensione supplementare per contribuzione versata all’AGO’ – ‘Supplemento di pensione per i pensionati che continuano a contribuire’.

7) Se sei residente all’estero, controlla se puoi richiedere l’applicazione delle convenzioni contro la doppia imposizione fiscale – Se sei un pensionato residente in Paesi con cui l’Italia ha stipulato convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali e sei in possesso dei requisiti da esse previsti, puoi richiedere all’Inps l’applicazione alla pensione del regime fiscale da esse previsto inviando alla sede che gestisce la pensione il modulo ‘CI531 – EP-I/1 ingl’ (disponibile anche in francese, tedesco e spagnolo) in originale, completo dell’attestazione di residenza fiscale rilasciata dalla competente autorità fiscale estera. Per sapere con quali Paesi l’Italia ha stipulato queste convenzioni e conoscerne il contenuto puoi consultare la scheda: ‘Lavoratori migranti>Approfondimenti>Normativa fiscale residenti all’estero’.

Se credi di conoscere tutto su "Libretto Famiglia" e "PrestO" NON leggere quest'articolo

 Il ‘Libretto famiglia‘ o il ‘contratto di prestazione occasionale‘: sono queste le due forme contrattuali attraverso le quali i datori di lavoro potranno acquisire prestazioni di lavoro occasionale. E’ uno dei punti salienti della circolare emanata oggi dall’Inps per chiarire la nuova disciplina di tale materia, dopo la cancellazione dei voucher e la successiva modifica delle normativa di riferimento. Il nuovo contratto per le prestazioni occasionali si chiamerà “PrestO” e dal 10 luglio Inps metterà online la nuova piattaforma per la gestione di tutti gli adempimenti.

I nuovi voucher saranno di due tipi.

Il libretto di famiglia, se il datore di lavoro è una persona fisica non nell’esercizio di un’impresa o di una libera professione, in pratica rivolto ai privati cittadini per lavori domestici;
il Contratto di prestazione occasionale per tutti gli altri datori.
La circolare dell’Inps precisa anche gli importi: il “PrestO” utilizzabile dalle famiglie resta di dieci euro, con un netto che arriva al lavoratore di 8 euro, mentre con i precedenti voucher era di 7,5.

L’istituto spiega altresì che le due forme contrattuali “si differenziano essenzialmente in relazione ai datori di lavoro, alle modalità e ai tempi di comunicazione della prestazione, all’oggetto della prestazione, nonché al regime dei compensi e delle contribuzioni obbligatorie”.

Per il contratto di prestazione occasionale la paga minima è di 9 euro all’ora, ma si dovranno pagare minimo 36 euro, cioè il corrispettivo di quattro ore, anche se quelle lavorate sono di meno. Confermato anche il tetto massimo per l’uso dei voucher: un lavoratore non potrà guadagnare più di 5000 euro all’anno e dallo stesso committente non più di 2500. I valori menzionati si intendono netti, quindi senza contributi, premi e commissioni.

Il lavoratore dovrà confermare sulla piattaforma online di aver effettivamente svolto l’attività, in modo che il committente non possa annullarla in un momento successivo. L’utilizzatore può revocare la prestazione nei tre giorni seguenti a quello dell’attività prevista, nel caso in cui questa non sia svolta. Si tratta di misure prese per evitare gli abusi

Evade le tasse, ma lo pubblica su facebook: arrestato dalle Fiamme Gialle

L’imprenditore aveva spostato la propria residenza in Portogallo e truffava il fisco attraverso un sistema ben collaudato: le società venivano utilizzate per richiedere crediti commerciali e finanziamenti bancari, ed in seguito fatte fallire. Un’operazione che aveva fruttato al 55enne guadagni altissimi, che gli consentivano di vivere un’esistenza lussuosa, fra barche, party e belle donne. Secondo le prime informazioni diffuse dalla Guardia di Finanza l’uomo, attraverso fatture false e cessioni simulate, sarebbe riuscito ad evadere le tasse per un valore di 100 milioni di euro. Ad incastrarlo la voglia di mostrare la sua ricchezza e la vita dorata che conduceva su Facebook. I social gli sono stati fatali, costandogli l’arresto e, forse, anche una condanna.



http://quifinanza.it/soldi/evade-tasse-si-vanta-su-facebook-della-vita-lussuosa-arrestato-dalla-guardia-di-finanza/130150/

martedì 4 luglio 2017

Agricoli: i versamenti volontari 2017

L’INPS, con la Circolare n. 102 del 21 giugno 2017, ha illustrato, per l’anno in corso, le modalità di calcolo dei contributi volontari relativi alle varie categorie di lavoratori agricoli, diversificate in relazione alla tipologia e alla gestione di appartenenza dei prosecutori volontari. In particolare, è stato specificato che l’aliquota dovuta dai lavoratori dipendenti del settore agricolo autorizzati alla prosecuzione volontaria ammonta al 28,70%
(0,20% in più rispetto allo scorso anno). Tale aliquota è operativa sia per i soggetti autorizzati alla
prosecuzione volontaria dell’assicurazione entro il 30 dicembre 1995 sia per i lavoratori agricoli dipendenti autorizzati dal 31 dicembre 1995, per i quali nell’anno 2006 è stata raggiunta l’aliquota dovuta dalla generalità delle aziende agricole.

lunedì 3 luglio 2017

SORPRESA AI BIMBI MALATI DI CANCRO/ Ordinano la cena, il conto sorride: tutto gratis, sia un momento di gioia

Se c'è una cosa che i bambini amano fare è giocare e chiacchierare con i coetanei, vivendo la loro infanzia con spensieratezza. Consci della volontà dei più piccoli di stare insieme, i volontari di DiamoUnaMano hanno organizzato una cena speciale al reparto pediatrico di oncologia del policlinico di Napoli, riunendo tutti i bambini degenti e lasciando loro scegliere il cibo agli stessi piccoli. Ma quando una volontaria è andata in un negozio poco distante a ritirare l'ordinazione, è rimasta sorpresa del bel gesto di generosità dei titolari, che hanno deciso di non far pagare nulla all'associazione e hanno lanciato un messaggio di affetto ai bambini malati.

Bimbi malati di cancro ordinando la cena: la risposta della paninoteca

Come dimostra un post pubblicato sulla pagina Facebook della ONG, infatti, Egidio e Teresa - i titolari della panineria napoletana Puok - hanno voluto donare davvero una serata spensierata ai tanti piccoli degenti del policlinico: "Arriva Vivi [la volontaria incaricata di ritirare l'ordinazione, ndr.], con buste piene zeppe di panini, patatine, salse di tutti i tipi, e ci da un bigliettino (quello in foto), ci siamo emozionati tutti; ma non perché non ci abbia fatto pagare nemmeno 1€, o perché ci abbia mandato il doppio di quello che avevamo richiesto, ma per il modo e soprattutto l'amore in cui quel gesto è stato fatto" si legge nel post.



"Che sia un momento di gioia" è stato infatti il messaggio scritto a penna dai titolari del Puok sullo scontrino (il cui totale era di zero euro) consegnato a DiamoUnaMano, accompagnato da un cuoricino. Del resto, lo staff della paninoteca già in passato aveva dimostrato una grande generosità nei confronti dei pazienti di pediatria.



"Forse di persone così buone sulla terra ne esistono poche" commentano i volontari della ONG su Facebook. "Ci hanno più volte dimostrato la loro umiltà, il loro amore verso il prossimo, la loro bontà d'animo, sono già stati presenti in passato sul reparto per i nostri ragazzi, ma ieri si sono superati".



Gli utenti del social di Zuckerberg hanno reso virale il post (accordandogli quasi 4mila "mi piace") e hanno ringraziato i titolari del Puok. "Storie come questa, in un periodo arido di cuore, accendono una speranza in tutti noi!" scrive infatti un'utente, mentre un altro fa sapere: "Grande gesto, la migliore medicina per l'anima sono l'altruismo e la generosità". Come dargli torto'







SORPRESA AI BIMBI MALATI DI CANCRO/ Ordinano la cena, il conto sorride: tutto gratis, sia un momento di gioia: Bimbi malati di cancro ordinano la cena: la paninoteca emoziona il web con un messaggio e cibo gratis a volontà. Le ultime notizie sul bel gesto.

Conosci davvero tutto sugli ONERI DETRAIBILI dal 730/2017?

Detraibilità spese mediche 2017: le indicazioni nello scontrino parlante
Lo scontrino parlante deve indicare natura e qualità dei beni e questo rende più facile riconoscere se il bene sia detraibile o meno, infatti è sufficiente controllare la codifica. In farmacia è possibile comprare medicinali, parafarmaci e altri prodotti ma solo alcune di queste categorie sono deducibili.

Danno diritto alla detrazione le spese indicate nello scontrino con le seguenti diciture:


  1. Farmaco, medicinale, f.co, med e altre abbreviazioni o terminologie riferite inequivocabilmente a farmaci. Queste indicazioni sullo scontrino danno diritto alla detrazione al 19%, così come indicato dall’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione n.156/2007.
  2. Aic (codice di autorizzazione all’immissione in commercio): per motivi di privacy del contribuente lo scontrino può indicare anche un unico codice univoco di autorizzazione anziché il nome specifico del farmaco che sarà rilevato mediante lettura ottica del codice a barre, così come indicato dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare n.40 del 2009
  3. Omeopatici: i farmaci omeopatici sono considerati medicinali e a questi sono equiparati. Sono definiti in base al d.lgs 219/2006 come “quelli ottenuti mediante un processo descritto dalla farmacopea europea o in sua assenza dalle farmacopee ufficiali degli stati membri.”
  4. Ticket: questa dicitura c’è per i medicinali erogati unicamente dal servizio sanitario e pertanto da diritto alla detrazione, così come indicato dall'Agenzia nella Risoluzione 10 del 2010
  5. Farmaco/medicinale preparazione galenica: le preparazioni galeniche sono i medicinali preparati in farmacia in base ad una prescrizione medica destinata ad un determinato paziente (formule magistrali) o in base alle indicazioni della Farmacopea europea o delle Farmacopee nazionali in vigore negli Stati membri dell’Unione Europea (formule officinali). Sono detraibili se è specificata la loro natura, per questo è necessaria l’indicazione farmaco/medicinale.
  6. SOP-OTC: sono sigle utilizzate per i medicinali che non necessitano di prescrizione medica e sono suddivisi tra medicinali da banco o di automedicazione (OTC) e le restanti tipologie. Trattandosi di medicinali sono detraibili, così come chiarito dall'Agenzia nella stessa Risoluzione n.10 del 2010.
  7. Medicinali fitoterapici: sono medicinali che contengono esclusivamente come sostanze attive  sostanze vegetali o preparazioni vegetali. Tali medicinali sono ufficialmente approvati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), che ne autorizza l’immissione in commercio dopo averne verificato la qualità, l’efficacia e la sicurezza e per tale motivo possono essere venduti esclusivamente nelle farmacie. Come indicato dalla Risoluzione n.396 del 2008 sono detraibili i prodotti fitoterapici esclusivamente quando sono medicinali.

Detraibilità spese mediche 2017: quali non sono detraibili
Non danno diritto alla detrazione le spese indicate nello scontrino con le seguenti diciture:


  1. Integratori alimentari: Con la risoluzione n. 256/E del 2008 l’Agenzia delle Entrate ha precisato “Gli integratori alimentari vengono somministrati, sostanzialmente, per cure dirette ad ottimizzare gli apporti nutrizionali e a migliorare le condizioni fisiologiche, senza per questo essere considerati dei medicinali. In ragione della loro composizione, gli integratori si qualificano, infatti, come prodotti appartenenti all’area alimentare”, e per tale motivo non sono detraibili.
  2. Parafarmaci: la spesa relativa all’acquisto di parafarmaci, siano essi prodotti fitoterapici, pomate colliri, ecc., non può essere equiparata a quella per medicinali così come precisato dall'Agenzia nella Risoluzione n.396 del 2008

730/2017 precompilato: le spese mediche presenti
Nella dichiarazione dei redditi precompilata sono comprese le spese mediche. Infatti grazie al sistema Tessera Sanitaria i medici hanno dovuto comunicare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati in loro possesso suddivisi per singolo contribuente tramite il codice fiscale. L'obbligo di comunicare i dati delle spese sanitarie è stato introdotto per permettere all'Agenzia delle Entrate di elaborare le dichiarazioni dei redditi precompilate(730 e Unico PF).  Tra agosto e settembre 2016 sono stati pubblicati due decreti, uno con le specifiche tecniche per le strutture sanitarie autorizzate che nel 2016 non rientravano tra i soggetti obbligati alla comunicazione, e l'altro con l'individuazione di ulteriori soggetti tenuti alla trasmissione.

Ora quindi l'elenco delle categorie obbligate è completo, pertanto entro il 9 febbraio 2017, ai sensi dell'art.3 c.3 del D.Lgs. 175/2014, sono tenuti all'invio telematico al Sistema Tessera Sanitaria dei dati relativi alle spese sanitarie sostenute da ciascun contribuente nell'anno di imposta 2016, i seguenti soggetti:

  1. iscritti all'Albo dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
  2. farmacie (pubbliche e private)
  3. strutture accreditate al Servizio Sanitario Nazionale
  4. strutture autorizzate per l'erogazione dei servizi sanitari e non accreditate con il SSN, l'obbligo per dette strutture decorre dal 2016 e il decreto del 2 agosto 2016 detta le istruzioni e le specifiche tecniche per la trasmissione

e a decorrere dal 1° gennaio 2016 (Decreto del MEF del 1° settembre 2016), oltre ai soggetti sopra elencati, sono obbligati all’invio dei dati delle spese sanitarie e veterinarie anche:


  • gli esercizi commerciali autorizzati alla distribuzione di farmaci da banco;
  • gli psicologi;
  • gli infermieri;
  • le ostetriche/i;
  • i tecnici sanitari di radiologia medica;
  • gli ottici;
  • e i veterinari.

Occorrerà pertanto che i contribuenti che si avvalgono del 730 precompilato controllino in base alla propria documentazione e procedano ad integrare gli importi dei farmaci detraibili non considerati.

Dis Coll 2017: requisiti, come presentare domanda di disoccupazione e novità | Informazione Fiscale

Dis Coll 2017: a partire dal 1° luglio 2017 diventa strutturale ed estesa anche ad assegnisti e dottori di ricerca l’indennità di disoccupazione per i collaboratori.



Come presentare domanda e requisiti necessari sono stati chiariti con la pubblicazione della circolare Inps n. 89 del 23 maggio 2017; si attendono ora ulteriori chiarimenti per gli eventi avvenuti a decorrere dal 1° luglio 2017 anche se si presume che regole e procedure saranno sostanzialmente invariate.



Dis Coll 2017: requisiti, come presentare domanda di disoccupazione e novità | Informazione Fiscale: Dis Coll 2017: a partire dal 1° luglio diventa strutturale e potrà essere richiesta anche da assegnisti e dottori di ricerca. Ecco come presentare (...)

Scadenze fiscali 2017: tutte le date da ricordare | Informazione Fiscale

Ecco le più importanti scadenze fiscali 2017 nel nuovo scadenzario dell'Agenzia delle Entrate: dai nuovi adempimenti IVA all'addio al tax day.Le scadenze fiscali 2017 sono caratterizzate, innanzitutto, dalle novità in materia di adempimenti IVA. Il Decreto Legge 193/2016, com’è noto, ha introdotto il nuovo spesometro trimestrale (ridotto solo per il 2017) e le comunicazioni IVA delle liquidazioni (subito trimestrali sin dal 2017).



Altra novità importante è rappresentata dalle scadenze fiscali 2017 relative alla rottamazione Equitalia: il 28 febbraio scadrà il termine per l’informativa che Equitalia dovrà inviare ai contribuenti per informarli dell’affidamento o meno di un determinato carico; entro il prossimo 31 marzo 2017, invece, occorrerà presentare la domanda di adesione agevolata tramite modulo DA1.



Tra le scadenze fiscali 2017 occorre sottolineare i cambiamenti nello scadenzario di giugno: addio al tax day, dal 2017 acconto IMU TASI al 16 e imposte Irpef, Ires e Irap al 30 giugno.





Scadenze fiscali 2017: tutte le date da ricordare | Informazione Fiscale: Ecco le più importanti scadenze fiscali 2017 nel nuovo scadenzario dell’Agenzia delle Entrate: dai nuovi adempimenti IVA all’addio al tax (...)

Messaggi tradizionali, o tramite Whatsapp: Nell'era dei Social anche il licenziamento si adegua

E’ legittimo il licenziamento effettuato con una chat su Whatsapp o un SMS? Nell’era digitale anche le regole sul licenziamento dei dipendenti si adeguano alle nuove tecnologie purché rispettino la forma prevista. Sappiamo, infatti, che il licenziamento, anche quello disciplinare (ovvero adducibile a colpe del dipendente) deve essere necessariamente comunicato tramite forma scritta e che è onere del lavoratore poter dimostrare il rispetto di questa formalità (ecco perché si preferisce raccomandata A/R). Ma si può interpretare la forma scritta in modo non restrittivo?
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Licenziamento digitale: basta un messaggio su Whatsapp?
Ma la forma scritta può essere anche digitale? Sembrerebbe proprio di si il che porterebbe a considerare legittimo il licenziamento comunicato mediante sms o chat di Whatsapp.

In questo senso si sono espressi di recente il tribunale di Catania: anche un messaggio sul cellulare o una chat su Whatsapp sono scritti e la seconda peraltro permette anche di avere conferma che il destinatario abbia visualizzato e letto il messaggio mediante la doppia spunta blu. Partendo da questa considerazione il giudice del Lavoro Mario Fiorentino ha respinto il ricorso di un dipendente che era stato licenziato via Whatsapp e ha confermato che è stata rispettata la forma scritta. Continua, invece, ad essere illegittimo il licenziamento comunicato a voce. Il licenziamento orale è considerato nullo e il lavoratore, secondo alcune sentenze, non deve neanche rispettare il termine di 60 giorni per impugnarlo ma può attenersi a quello di 5 anni.

Ovviamente la validità del licenziamento via sms o whatsapp (ma per estensione anche tramite messaggio privato su Facebook) è da intendersi anche a favore e in tutela del lavoratore. Facciamo un esempio pratico di un dipendente che, dopo una discussione, riceva su Whatsapp un messaggio dal capo del genere “Domani non scomodarti a venire perché sei licenziato!”. Chi rispetta questo ordine e non si presenta il giorno seguente sul posto di lavoro non potrà poi essere additato di “assenza ingiustificata”.