sabato 28 novembre 2020

IRPEF,IRES,IRAP: in arrivo proroga al 10 dicembre del versamento imposte

 Con Comunicato stampa n 269 del 27 novembre delle ore 15.40 il MEF Ministero dell'economia e delle Finanze informa della imminente  proroga dal 30 novembre al 10 dicembre prossimo del versamento della seconda o unica rata d'acconto delle imposte sui redditi e dell'IRAP.

Si provvederà a normare lo slittamento con il Ristori quater in corso di adozione.

Inoltre, sarà prevista:

  • una più ampia proroga per le imprese non interessate dagli ISA, ovunque localizzate, che hanno conseguito nel periodo d’imposta precedente a quello in corso ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro e che, nel primo semestre 2020, hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% rispetto al primo semestre 2019.
  • per queste imprese il termine per il versamento della seconda o unica rata d'acconto delle imposte sui redditi e dell'IRAP sarà prorogato al 30 aprile 2021.

Proroga al 30 aprile 2021 sarà prevista, a prescindere dai requisiti relativi ai ricavi o compensi e alla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi, per i soggetti non interessati dagli ISA che operano nei settori economici individuati nei due allegati al decreto-legge “Ristori bis” e che hanno domicilio fiscale o sede operativa nelle zone rosse, nonché per i soggetti che gestiscono ristoranti nelle zone arancioni.

I versamenti sospesi dovranno essere effettuati in un’unica soluzione entro il 30 aprile 2021.

Per i soggetti che applicano gli ISA e che si trovano nelle condizioni richieste, resta ferma la proroga al 30 aprile 2021 già prevista dall’articolo 98 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, e dall’articolo 6 del decreto-legge “Ristori bis”.

venerdì 27 novembre 2020

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I dipendenti costituiscono un bene prezioso nell’odierno mondo economico. Lavoratori motivati e soddisfatti sono un fattore di successo per la stabilità e la sostenibilità. Chi può contare su dipendenti competenti è già sulla strada giusta e può adattarsi velocemente a nuove condizioni di mercato.

Proprio per queste ragioni è essenziale avere un’assistenza competente e professionale in materia. Forniamo consulenza su tutti gli aspetti del diritto del lavoro e provvediamo anche all’elaborazione delle buste paga. Dalla redazione dei contratti di lavoro alle pratiche di assunzione, fino ai cedolini mensili, offriamo un servizio tutto incluso che Vi darà un notevole aiuto nella gestione del Vostro personale.

I NOSTRI SERVIZI:

Elaborazione della busta paga

Sarà nostra cura provvedere all’elaborazione mensile dei cedolini, compreso il calcolo del trattamento di fine rapporto, della contribuzione previdenziale e degli altri contributi. Provvediamo inoltre alla gestione delle presenze, delle ferie e dei permessi. Per consentirVi una più efficiente gestione degli orari di lavoro, forniamo aiuto nella creazione e nell’amministrazione di banche delle ore.

Stesura e gestione dei contratti di lavoro

Provvediamo all’elaborazione, al prolungamento e alla trasformazione di tutti i contratti di lavoro dei Vostri dipendenti, compresa l’effettuazione delle rispettive comunicazioni obbligatorie presso gli uffici e le autorità interessate. Tutti i contratti e gli accordi possono essere redatti, a seconda delle esigenze, sia in lingua tedesca che in lingua italiana, o anche in entrambe le lingue, e adattati alle esigenze individuali dell'impresa.

Calcolo dei costi di retribuzione

Un’esatta panoramica dei costi salariali assicura una prevedibilità economica ed è pertanto indispensabile per ogni impresa. Tramite i nostri calcoli dei costi permettiamo all’impresa di avere una prima panoramica sui costi prevedibili per l’azienda, inerenti a una nuova assunzione o riqualificazione del personale impiegato. A riguardo offriamo anche il servizio di calcolo della retribuzione lorda o netta, o anche i costi complessivi a carico dell’impresa. Questo Vi pone nella posizione di poter controllare sempre i costi, gestendo adeguatamente le spese inerenti al personale.

Consulenza in merito all’assunzione di nuovi dipendenti

Il primo passo nell’ambito di una nuova assunzione è la scelta della forma di assunzione più adeguata. La nostra consulenza sulle varie possibilità di assunzione e i rispettivi vantaggi e svantaggi, fondata su numerosi anni di esperienza in materia, Vi aiuterà a trovare sempre la scelta migliore per l’azienda e il dipendente. A riguardo provvediamo anche alla verifica di sgravi contributivi e fiscali eventualmente applicabili, i quali possono comportare notevoli risparmi economici per l’impresa.

Comunicazioni obbligatorie inerenti all’assunzione di dipendenti e alla cessazione del rapporto di lavoro

Provvediamo per Voi alla trasmissione telematica delle comunicazioni obbligatorie ai centri d’impiego, nonché all’eventuale rettificazione o annullamento delle stesse. A riguardo controlliamo anche l’eventuale sussistenza di obblighi contributivi inerenti a fondi sanitari o fondi di previdenza complementare, compiendo, nel caso, le rispettive comunicazioni d’iscrizione e cessazione. Per fornire un’assistenza onnicomprensiva, provvediamo anche alla registrazione, dichiarazione e consuntivazione degli importi dovuti ai Vostri lavoratori occasionali (= lavoro con voucher).

Gestione dei pagamenti di tasse e imposte tramite F24

Per consentire all’impresa di concentrarsi sui propri affari, provvediamo per Voi anche al pagamento, alla rettifica e alla verifica delle varie imposte e tasse tramite modulo F24.

Trasmissione telematica dei dati stipendiali

La gestione e l’amministrazione degli stipendi dovuti ai dipendenti è impegnativa e richiede tempo. Sarà perciò nostra cura provvedere per Voi alla diretta corresponsione dei dati stipendiali alla banca di Vostra fiducia, affinché quest’ultima possa provvedere al versamento degli stipendi dovuti ai rispettivi dipendenti. In alternativa offriamo anche il servizio di trasmissione di un file telematico, dal quale potete estrarre facilmente i dati tramite Online-Banking.

Dichiarazioni annuali

Ci occupiamo per Voi della tempestiva elaborazione e trasmissione di tutte le dichiarazioni annuali obbligatorie, tra le quali il modello 770 – dichiarazione dei sostituti d’imposta, modello CU (ex CUD) e il modello 730 – dichiarazione dei redditi.

Assistenza in materia di controversie di lavoro

Il diritto del lavoro è una materia complessa, soggetta a numerose e frequenti novità legislative, per cui la normativa non è sempre univoca e chiara, con il conseguente rischio dell’insorgere di controversie. Con le nostre conoscenze specialistiche Vi assistiamo per pervenire le controversie, ove possibile, e per risolvere in via consensuale ed extragiudiziale le altre liti comunque insorte, evitando in tal modo lunghi e costosi processi.

mercoledì 25 novembre 2020

A noi donne

 Oggi, ma non solo oggi, vogliamo spronare le donne a credere di più in se stesse, a mandare al diavolo chi le denigra in posti di lavoro non adatti alle loro capacità, a chi le maltratta sia psicologicamente che fisicamente, chi le sottovaluta, e mandare all'aria anche se stesse se peccano di scarsa autostima. 


Abbiate un’insaziabile sete di conoscenza. Seguite la vostra natura, la nostra natura: Occorre ambire al domani che si desidera perchè è questa la strada per la propria realizzazione. Il mondo dell’impresa ha sempre bisogno di persone ispirate, motivate, disposte a molti sacrifici per raggiungere i propri obiettivi e combinarli con i propri progetti personali. Le competenze, siano esse tecniche o trasversali, da sole non sono mai sufficienti per una buona riuscita. Ciò che conta è un’insaziabile sete di conoscenza: studio continuo, volontà ferrea, fonti di nutrimento da cui attingere costantemente. 

Evviva le donne, oggi domani e sempre 

Evviva chi scommette sul proprio futuro, anche a costo di rimettersi in gioco ogni volta che occorre!

Come aggiornare l'ISEE se i Caf sono chiusi?

Benché in questa particolare situazione di emergenza coronavirus capiti che gli uffici CAF siano chiusi al pubblico, le pratiche continuano ad essere esaminate. Per chi ha presentato domanda, infatti, è possibile verificare lo stato della propria richiesta del Reddito di Cittadinanza contattando il call center dell’INPS al numero 803164 da telefono fisso o al numero 06164164 se si chiama da telefono cellulare.

In molti casi comunque il ritardo nel pagamento e gli arretrati del Reddito di Cittadinanza sono dovuti ad un mancato aggiornamento dell’ISEE, anche in questo caso nell’eventualità che gli uffici siano chiusi al pubblico a causa dell’emergenza è possibile aggiornarlo direttamente sul portale online INPS.

Non c’è quindi alcun tipo di sospensione del Reddito di Cittadinanza, come alcuni hanno cominciato a pensare in questo periodo di ritardi nei pagamenti, ma semplicemente a causa appunto di probabili carenze di personale INPS vi sono dei rallentamenti nell’esaminare le pratiche e nei pagamenti.

Quesito di interesse generale : Quando vengono accreditati gli arretrati del Reddito di Cittadinanza?

Il Reddito di Cittadinanza è un’importante misura per il contrasto alla povertà introdotta con il decreto 4/2019. In caso l’esito della domanda per il Reddito di Cittadinanza risulti positiva si ha diritto ad una quota mensile per facilitare la propria condizione economica utilizzandolo per acquistare beni essenziali come alimenti, medicine e le bollette.

Coloro i quali ricevono risposta positiva dall’INPS dovranno, dopo un avviso di convocazione, recarsi presso le Poste Italiane per il rilascio della prepagata sulla quale sarà già stata caricata la prima quota mensile del Reddito di Cittadinanza. Tale quota per coloro i quali la domanda viene accolta positivamente viene conferita all’interessato a partire dal mese successivo a quello in cui ha fatto la domanda per il Reddito di Cittadinanza.

In alcune circostanze, però, capita che vi siano dei ritardi nelle risposte delle domande presentate e di conseguenza anche ritardi nei primi pagamenti. In questi casi occorre sapere quando e se verranno accreditati questi arretrati per coloro che hanno già fatto domanda per il Reddito di Cittadinanza seguendo tutta la procedura nel modo corretto ed entro i tempi previsti.



Una volta si giocava a "strega comanda colore" adesso "Conte cambia colore" eheheheh


Buone notizie sull’emergenza Covid in Italia. Gli ultimi dati potrebbero spingere il Governo a far cambiare colore alle zone rosse e arancioni dal 27 novembre. L’indice Rt, che calcola sui casi sintomatici la trasmissibilità del coronavirus, è sceso a 1,18. L’ultimo monitoraggio sull’andamento dell’epidemia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute rileva nella maggior parte delle regioni e delle province autonome italiane valori medi compresi tra 1 e 1,25. In alcuni territori, dopo i picchi registrati nell’ultimo periodo, è inferiore alla soglia critica di 1. Si tratta di Lazio, con Rt a 0,9, Liguria, con Rt a 0,92, e Sardegna, con Rt a 0,84. L’indice di trasmissibilità è ancora alto in Basilicata, a 1,54, e in Toscana, a 1,44.

Nonostante i numeri positivi che riguardano l’indice Rt, continuano ad aumentare i ricoveri negli ospedali, sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive. Il monitoraggio del 15 novembre di Iss e Ministero della Salute, inoltre, sottolinea l’aumento dell’incidenza del Covid nella popolazione. Nei 14 giorni presi in considerazione si rilevano infatti 732,6 contagi ogni 100 mila abitanti, in aumento rispetto al periodo precedente, in cui si osservavano 648,3 contagi ogni 100 mila abitanti.

Regioni: chi potrebbe passare dalla zona rossa a quella arancione

La situazione a livello nazionale appare dunque molto frammentata. Da un lato i riflettori sono puntati su Puglia, Basilicata e Sicilia, che potrebbero entrare in zona rossa, raggiungendo l’Abruzzo. Dall’altro si attende il 27 novembre per le nuove decisioni dell’esecutivo. I governatori di Lombardia e Piemonte potrebbero richiedere al Ministero della Salute di alleggerire la stretta per entrare in zona arancione, e altri territori potrebbero diventare gialli.

Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha dichiarato: “Se i numeri dovessero continuare a essere positivi, dal 27 novembre potremo chiedere di essere trasferiti in zona arancione, ma l’errore che possiamo commettere è che finite le restrizioni si ricominci a vivere come se il coronavirus fosse scomparso. Quindi, fino a quella data la Lombardia resta in fascia rossa. Ma, al di là del colore, la grande differenza è fatta dal rispetto individuale delle regole”.


Si potrebbe assistere inoltre a suddivisioni interne alle regioni, con province e comuni di diverso colore. Giuseppe Conte ha sottolineato che “il meccanismo che adottiamo è già tarato anche su base provinciale. È possibile differenziare le aree di una medesima regione, così da adottare misure più rigide nelle province a rischio“. Il presidente del Consiglio ha spiegato anche che alcune province potrebbero fare il passaggio a una zona meno a rischio se “non meritano penalizzazioni. È già previsto nel Dpcm. Occorre una richiesta del governatore, fondata su una base scientifica. Il ministro Roberto Speranza poi valuterà”.

Natale: le misure del Governo per negozi, ristoranti, bar e coprifuoco

Il Governo potrebbe allentare le limitazioni per le zone gialle proprio il 27 novembre, in vista di un Dpcm che stabilirà il quadro normativo per il Natale e le regole per passare le feste in sicurezza. Al vaglio dell’esecutivo ci sarebbero diverse ipotesi.

In vista dell’acquisto dei regali da mettere sotto l’albero, per non penalizzare ulteriormente i commercianti ed evitare assembramenti, potrebbe essere esteso l’orario di apertura dei negozi fino alle 22, con ingressi contigentati ma più dilatati durante l’arco della giornata.

Per le stesse ragioni, centri commerciali, grandi magazzini e outlet potrebbero riaprire nel fine settimana.

Ristoranti e bar potrebbero riaprire la sera, con il massimo rispetto delle misure anti contagio, come l’obbligo di indossare la mascherina quando non si mangia e il limite di 4 persone allo stesso tavolo.

Con l’estensione degli orari di apertura di negozi e locali, il coprifuoco potrebbe essere posticipato alle 23 o alle 24.

Inoltre, il Governo starebbe valutando permessi speciali per le famiglie separate che si trovano in zona rossa e arancione, per permetterne il ricongiungimento a Natale.

Decreto Ristori ter, in vigore dal 24 novembre: tutte le novità in Gazzetta Ufficiale


Il Governo Conte ha emanato il nuovo decreto Ristori ter, in vigore a partire dal 24 novembre: il terzo in meno di un mese

Con il decreto Ristori prima, e con il Ristori bis poi, il Governo Conte ha cercato di porre un freno alla crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria, tentando di assicurare un sostegno economico a favore delle categorie più colpite dalle nuove misure di contenimento adottate per frenare l’aumento dei contagi da Covid.

Decreto Ristori ter in vigore dal 24 novembre

Troppo blande, secondo molti, ma comunque imprescindibili per sostenere chi è stato letteralmente piegato dalla nuova crisi.

Ora, Palazzo Chigi ha emanato il nuovo decreto Ristori ter, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 novembre e in vigore a partire dal 24 novembre: il terzo in meno di un mese, che assicura ulteriori 2 miliardi di euro.

Il decreto Ristori ter porta così a oltre 10 miliardi l’ammontare delle risorse messe in campo dal Governo nell’ultimo mese, dopo gli oltre 8 miliardi stanziati con i due precedenti provvedimenti.

Come per il bis, anche nel nuovo decreto l’intenzione di Conte e Gualtieri è privilegiare modalità di utilizzo ed erogazione semplici, immediate, e il più possibile automatiche. Le principali linee di intervento sono le stesse del Ristori bis e vengono estese alle attività che operano nelle Regioni interessate dalle misure restrittive assunte sulla base del nuovo Dpcm.

Ricordiamo che con il decreto Ristori bis è stato anche creato un fondo che consente di erogare in automatico il nuovo contributo o la maggiorazione di quello precedente alle imprese delle Regioni che dovessero venire interessate da future nuove misure restrittive come conseguenza di Dpcm futuri.

Ora, con 1,45 miliardi di euro di risorse già disponibili, viene alimentato il Fondo istituito con il Dl Ristori Bis allo scopo di finanziare in modo automatico i ristori destinati alle attività che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più elevata.

La dotazione complessiva sale così a circa 1,8 miliardi, che serviranno a finanziare un’ampia gamma di misure per le attività nelle nuove zone rosse:

  • contributi a fondo perduto
  • credito di imposta sugli affitti commerciali
  • rinvio delle scadenze fiscali per gli ISA
  • sospensione dei versamenti previdenziali e tributari
  • cancellazione della seconda rata IMU
  • strumenti di tutela sociale (come congedo parentale e bonus baby-sitter).

Ristori anche per i negozi di scarpe

Fra le attività economiche che possono ottenere i ristori previsti dai precedenti decreti, viene ricompreso anche il commercio al dettaglio di calzature.

Fondo da 400 milioni per buoni spesa

È previsto, inoltre, un fondo da 400 milioni da destinare ai Comuni per fronteggiare l’emergenza alimentare attraverso l’erogazione di buoni spesa (qui l’approfondimento di QuiFinanza).Le risorse verranno erogate a ciascun Comune entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Le variazioni di bilancio riguardanti l’utilizzo delle risorse trasferite dal Bilancio dello Stato connesse all’emergenza Covid possono essere deliberate dagli enti locali sino al 31 dicembre 2020 con delibera della giunta.

100 milioni per i farmaci anti-Covid

Inoltre, viene ulteriormente ampliata la capacità di risposta all’emergenza epidemiologica con uno stanziamento di 100 milioni di euro da destinare all’acquisto e alla distribuzione di farmaci per la cura dei pazienti affetti da Covid-19.

Si tratta degli interventi di competenza del Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri.

martedì 24 novembre 2020

Facciamo squadra e promuoviamo il nostro territorio Così si supera la crisi

 Il commercio elettronico è comodo e conveniente, nessuno lo nega, ma se non ci si muove più di casa, neppure per cenare o per acquistare di persona, le città diventano luoghi fantasma. Volevamo far sapere alla gente quanti negozi ci sono sotto casa, quanta originalità e qualità si può trovare. È importante fare comunità

Nel lockdown hanno dovuto abbassare le loro serrande quasi tutti i negozi e il silenzio delle nostre strade ci ha fatto notare quanto sono importanti per la nostra città. Ora è il momento di sostenerli: meno acquisti dalle multinazionali e più in quartiere


Resto al sud

  Se hai un'età fra 18 e 46 anni ed aspiri a diventare imprenditore #RESTOALSUD è la misura ideale per te!

CHE COS'È RESTO AL SUD?

✅ Resto al Sud è un incentivo volto a favorire lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e professionali nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle zone colpite dai terremoti del 2016/2017 (Lazio, Marche, Umbria).

QUALI ATTIVITÀ SONO FINANZIABILI?

✅ Sono oggetto di finanziamento le attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura; fornitura di servizi alle imprese e alle persone; turismo; attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).

LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL DECRETO RILANCIO:

✅ Per le sole imprese in forma individuale (un solo soggetto proponente) il massimale di spesa è stato elevato a 60.000 euro.

✅ Per le attività imprenditoriali costituite in forma di società il massimale di spesa è pari a 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare ad un massimo di 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci;

✅ Per tutte le iniziative imprenditoriali il nuovo pacchetto di agevolazioni prevede il 50% di contributo a fondo perduto e il 50% di finanziamento bancario agevolato con interessi completamente a carico di INVITALIA

✅ Un ulteriore contributo a fondo perduto a copertura del fabbisogno di circolante è previsto e pari ad euro 15.000 per le attività svolte in forma singola ed euro 10.000 per ogni socio, fino ad un massimo di euro 40.000, per le attività esercitate in forma societaria.

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Decreto Ristori ter: stanziati nuovi fondi per gli aiuti alle imprese in attesa delle proroghe fiscali

 Decreto Ristori ter: stanziati nuovi fondi per gli aiuti alle imprese in attesa delle proroghe fiscali

Il Governo vara il terzo decreto Ristori che, rispetto ai due precedenti, ha un contenuto estremamente tecnico essendo incentrato quasi esclusivamente sulla ridefinizione delle risorse in campo per far fronte alla crisi economica di molte categorie. Non mancano, però, anche novità per quanto concerne gli aiuti. Infatti, sono ammessi ai contributi a fondo perduti anche gli esercenti il commercio di calzature e accessori. Si attende, per i prossimi giorni, l’approvazione di un quarto decreto ristori che, quasi sicuramente, conterrà le tanto attese proroghe fiscali.

Le attese di molti sembrano essere state deluse. Infatti, il Decreto Ristori ter approvato dal Consiglio dei Ministri nella nottata del 20 novembre non contiene le norme in campo fiscale e contributivo che possano permettere a tanti contribuenti di prendere una boccata di ossigeno in questo tanto caotico quanto surreale scorcio di fine anno.

Infatti, il nuovo decreto non fa cenno della proroga della presentazione della dichiarazione dei redditi e Irap, fissata al 30 novembre, né a quella dei versamenti degli acconti d’imposta (seppur su questo argomento si è già intervenuti con alcune norme sin qui emanate, ma ancora insufficienti e sicuramente da rivedere in presenza di una situazione epidemiologica in continuo divenire).

Né tantomeno ci sono novità sul versamento delle rate della rottamazione sospese nel 2020, il cui appuntamento alla cassa resta fermo, per ora, al 10 dicembre.

Come anticipato, però, il nuovo decreto non è di scarsa importanza, anzi, assume un ruolo fondamentale nella definizione degli interventi che da qui alle prossime settimane si tradurranno in successivi decreti ristori.

Le misure approvate

Per capire cosa ci aspetta da qui in avanti, partiamo dal contenuto del nuovo Decreto Ristori ter.

L’approvazione è avvenuta a notte fonda, per cui, al momento di scrivere non è dato possibile conoscerne il contenuto esatto, ma, già leggendo il comunicato di fine seduta del Consiglio dei Ministri, è possibile farsi un’idea del suo ambito applicativo.

Volendo sintetizzare, il nucleo del nuovo decreto è costituito dall’ulteriore stanziamento di risorse, pari a 1,95 miliardi di euro per l’anno 2020, destinato al ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle misure disposte a tutela della salute, al sostegno dei lavoratori in esse impiegati, nonché con ulteriori misure connesse all’emergenza in corso.

E a proposito delle categorie interessate dai ristori, per ora restano confermate quelle già elencate:

- nell’allegato 1 al primo decreto (D.L. n. 137/2020) che contiene i settori maggiormente colpiti da limitazioni e chiusure (es. ristoranti, bar, palestre, discoteche, ecc.);

- nell’allegato 2 al secondo decreto (D.L. n. 149/2020) che, invece, elenca una serie di categorie economiche colpite indirettamente e, quindi, meritevoli del contributo a fondo perduto solo se con sede nelle zone rosse (in questo elenco ci sono molti settori del commercio, quale quello dell’abbigliamento, dei mobili, ecc.).

Una novità del nuovo decreto riguarda proprio il suddetto allegato 2: infatti, tra le attività beneficiarie degli aiuti entrano anche gli esercenti il commercio al dettaglio di calzature e accessori (codice ATECO 47.72.10).

Le altre misure contenute nel decreto possono essere così sintetizzate:

- si incrementa di 1,45 miliardi, per il 2020, della dotazione del fondo previsto dal decreto “Ristori bis” per compensare le attività economiche che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta;

- si istituisce un fondo con una dotazione di 400 milioni di euro, da erogare ai Comuni, per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare;

- si aumenta di 100 milioni per il 2020 la dotazione finanziaria del Fondo per le emergenze nazionali, allo scopo di provvedere all’acquisto e alla distribuzione di farmaci per la cura dei pazienti affetti da COVID-19.

Gli altri decreti ristori in arrivo

Se questa è la situazione ad oggi, c’è da chiedersi cosa bolle in pentola nelle prossime settimane.

E’ evidente che il Decreto Ristori ter, appena approvato, costituisce l’ossatura dei prossimi interventi legislativi da parte del Governo che, come ormai è evidente, deve fare i conti con una situazione epidemiologica in continuo divenire.

Ciò non permette di agire a “bocce ferme”, ma non per questo, non è possibile intercettare quali sono le misure più urgenti e necessarie per dare un concreto aiuto a chi sta risentendo della crisi economica in atto.

E il grosso di queste nuove misure, per lo meno sul piano fiscale, sarà inserito nel “Ristori-quater” che sicuramente sarà approvato la prossima settimana (cui seguirà, a cavallo della fine dell’anno, un “Ristori-quinquies”).

Premesso che siamo ancora nel campo delle indiscrezioni, si parla del rinvio degli acconti delle imposte, dell’IVA e delle ritenute a carico delle imprese fino a 50 milioni di fatturato con una perdita di almeno il 33%.

Dovrebbero essere sospesi anche i pagamenti dei contributi di dicembre.

Un altro capitolo dovrebbe riguardare lo slittamento dei pagamenti legati alla rottamazione delle cartelle e al saldo e stralcio.

Si ricorda, infatti, che è fissato al 10 dicembre l’appuntamento con il versamento, in unica soluzione, delle rate 2020 sospese.

Un’ultima norma che potrebbe entrare nel prossimo decreto riguarda lo slittamento al 10 dicembre del termine di invio delle dichiarazioni dei redditi e Irap attualmente fissato al 30 novembre.

Si tratta di una misura richiesta a gran voce non solo dai contribuenti ma soprattutto dalle categorie professionali maggiormente coinvolte con l’adempimento (tra tutti i commercialisti).

Categorie che, anche a causa delle miriade di norme prodotte durante il 2020, norme spesso di difficile interpretazione e di complessa attuazione (si pensi alle continue richieste di bonus, contributi, sussidi, ecc.), hanno trascurato il lavoro costituente “l’ordinaria amministrazione”.

Con la conseguenza che, a ridosso della scadenza del termine di presentazione delle dichiarazioni, molti studi professionali si trovano a dover recuperare un ritardo ormai incolmabile.

Pertanto, una proroga, seppur di pochi giorni, è un atto dovuto nei confronti di chi, in tutti questi mesi, è stato in prima linea a fronteggiare un’emergenza senza precedenti, fornendo continuo supporto ai propri clienti, spesso senza ricevere nemmeno un minimo riconoscimento da parte del Legislatore.

Certo, non c’è da gioire se, tenendo fede ad una ormai consolidata tradizione italica, la proroga della presentazione delle dichiarazioni e dei versamenti arriverà sul filo di lana, ma è pur vero che non approvarla sarebbe davvero un torto per chi, a vario titolo, sta combattendo una battaglia molto dura per tenere in piedi il tessuto economico del Paese.

Bonus casa, dalle ristrutturazioni all’ecobonus: proroga ampia in Legge di Bilancio 2021

Bonus casa prorogati al 2021. I vantaggi dello sconto in fattura e della cessione del credito: Detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione, ecobonus, bonus verde e bonus facciate validi per tutto il 2021. È quanto previsto dal disegno di legge di Bilancio per il 2021, che al fine di favorire la ripresa del settore edile proroga ancora di un anno le misure volte ad incentivare il ricorso ai bonus casa. L’intervento risulta ancora più interessante se si considera che il decreto Rilancio ha previsto delle modalità per la fruizione delle agevolazioni molto vantaggiose: l’utilizzo attraverso la cessione del credito, oppure sotto forma di sconto in fattura operato dal fornitore commissionario. Nella bozza della Manovra non trova riscontro la proroga del superbonus 110% fino al 2024, annunciata nei mesi scorsi.

Al fine di favorire ripresa economica, avviata nel corso del 2020, relativa al settore edile e garantirla anche nel 2021 il disegno di legge di Bilancio 2021 proroga fino al 31 dicembre 2021 i bonus casa.

Decreto Ristori Ter: Fondo perduto, credito imposta affitti, proroga acconto novembre e altro ancora, per le attività di commercio al dettaglio di calzature delle zone rosse

Il Decreto Ristori Ter n. 154 del 23.11.2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, inserisce il settore economico del Commercio al dettaglio di calzature e accessori (codice ATECO 47.72.10) nell'elenco dei soggetti in favore dei quali sono state previste alcune misure agevolative dal decreto c.d. "Ristori Bis". 

La relazione illustrativa al Decreto ristori Ter, evidenzia che da tale integrazione deriva il fatto che i soggetti che esercitano le attività di commercio al dettaglio di calzature e accessori potranno beneficiare di alcune misure agevolative previste dal Ristori Bis n. 149 del 2020, qualora siano situati nelle cosiddette “Zone Rosse”, secondo le prescrizioni previste dal decreto stesso (e al quale si rimanda), quali: 

  • contributo a fondo perduto (articolo 2); leggi Contributo fondo perduto Decreti Ristori e Ristori Bis: come inviare la domanda
  • credito d’imposta per i canoni di locazione (articolo 3); 
  • cancellazione della seconda rata IMU (articolo 5); 
  • proroga del termine di versamento del secondo acconto per i soggetti che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale (articolo 6); leggi Secondo acconto imposte 2020: chi deve pagare e chi può fruire della proroga
  • sospensione dei versamenti tributari (articolo 7);
  • sospensione dei versamenti contributivi (articolo 11).

Decreto Ristori e Decreto Ristori Bis: con noi al tuo fianco nessun carburante per la tua attività andrà perso

 Contribuzione a fondo perduto, credito d’imposta sui canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo e affitto d’azienda e imposizione locale: sono i tre fronti su cui il decreto Ristori e il decreto Ristori bis hanno organizzato la “difesa fiscale” delle attività maggiormente colpite dalle misure restrittive legate all’emergenza Covid-19. Con alcune differenze, però. Il sovrapporsi delle fonti normative a brevissima distanza l’una dall’altra rende utile una ricognizione dell’assetto complessivo delle agevolazioni in vigore. A chi spettano gli aiuti? E a quali condizioni?

Il decreto Ristori bis (D.L. n. 149/2020) prosegue lungo la linea tracciata dal primo decreto Ristori (D.L. n. 137/2020) nel senso del sostegno alle imprese operanti in settori particolarmente pregiudicati dalla pandemia. Il secondo decreto, oltre ad intervenire per colmare alcune lacune lasciate dal predecessore, riprende e amplia tre interventi di importanza vitale per le imprese in questo delicato momento: la contribuzione a fondo perduto, il credito d’imposta degli immobili ad uso non abitativo e per l’affitto d’azienda e l’abolizione della seconda rata IMU.

lunedì 23 novembre 2020

Decreti Ristori e Ristori bis: Pubblicata la Guida ed il Provvedimento per chi non aveva presentato l’istanza per il “Decreto Rilancio”

 Dal 20 novembre e fino al 15 gennaio 2021, è possibile inviare le domande di accesso ai contributi a fondo perduto previsti dai decreti “Ristori” e “Ristori bis” per i contribuenti che non avevano presentato l’istanza al precedente contributo previsto dal decreto “Rilancio”. 

Per chi aveva già presentato la domanda la scorsa primavera, infatti, l’accredito delle somme sul conto corrente avviene in maniera automatica.

La domanda di accesso ai contributi va presentata via web mediante il portale “Fatture e corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate oppure attraverso l’utilizzo di un software di compilazione e un successivo invio attraverso l’applicativo “Desktop telematico”. L’autenticazione potrà avvenire con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia, tramite Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, oppure mediante la Carta nazionale dei Servizi (Cns). Nell’istanza devono essere indicati i codici fiscali del richiedente, dell’eventuale rappresentante o intermediario, le informazioni sulla sussistenza dei requisiti e l’Iban del conto corrente su cui ricedere l’accredito.

Destinatari del contributo del Decreto Ristori-bis

Il contributo previsto dal Decreto Ristori-bis è destinato esclusivamente ai titolari di partita iva che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità (le cosiddette regioni “rosse”). Gli altri requisiti sono analoghi a quelli del contributo del Decreto Ristori: esercitare come attività prevalente una di quelle rientranti nei codici Ateco elencati nella tabella contenuta questa volta nell’allegato 2 del Decreto Ristori bis; se titolari di una partita Iva aperta prima del 1° gennaio 2019, avere avuto l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Infine, sempre come per il contributo precedente, la partita Iva del richiedente deve essere stata attivata in data antecedente al 25 ottobre 2020 e non deve essere cessata al momento della presentazione della domanda. L’istanza dovrà indicare:

  1. il codice fiscale del soggetto, persona fisica o persona non fisica, che richiede il contributo, quello del legale rappresentante nel caso di persona giuridica, minore o interdetto, quello del de cuius se il richiedente è l’erede
  2. se i compensi del 2019 sono inferiori o uguali o superiori a 400mila euro e fino a 1 milione di euro o se sono superiori a 1 milione di euro
  3. se il soggetto richiedente ha attivato la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019
  4. il fatturato e i corrispettivi di aprile 2019 e di aprile 2020 (nelle istruzioni, le modalità di calcolo)
  5. l’iban del richiedente
  6. il codice fiscale dell’eventuale incaricato alla trasmissione telematica e la dichiarazione sostitutiva, in caso di conferimento di una specifica delega, da parte del richiedente, per l’invio dell’istanza
  7. data e firma.

Modalità e termini di invio dell’istanza

La domanda di accesso ai contributi va presentata, direttamente dal richiedente o tramite un intermediario, via web mediante il portale “Fatture e corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia oppure attraverso l’utilizzo di un software di compilazione e un successivo invio attraverso l’applicativo “Desktop telematico”. L’autenticazione potrà avvenire con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia, tramite Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, oppure mediante la Carta nazionale dei Servizi (Cns).

La finestra per l’invio va dal 20 novembre 2020 al 15 gennaio 2021.

In caso di errore, entro tale periodo si può inoltrare una seconda istanza, in sostituzione dell’istanza precedentemente trasmessa. L’ultima istanza trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate per le quali non è stato già eseguito il mandato di pagamento del contributo. È possibile, inoltre, presentare una rinuncia all’istanza precedentemente trasmessa, da intendersi come rinuncia totale al contributo.

Dopo l’invio il sistema rilascia una prima ricevuta che ne attesta la presa in carico, ai fini della successiva elaborazione, o lo scarto a seguito dei controlli formali dei dati.

Successivamente è rilasciata una seconda ricevuta che attesta l’accoglimento dell’istanza ai fini del pagamento o lo scarto con indicazione dei motivi.

Nel caso in cui l’istanza sia stata accolta ai fini del pagamento non è possibile trasmettere ulteriori istanze, mentre è consentita la presentazione di una rinuncia.

Per vedere le ricevute basta andare nella propria area riservata del sito dell’Agenzia (“la mia scrivania”) e nella sezione “Consultazione degli invii effettuati” dell’applicazione web predisposta per l’invio (portale “Fatture e Corrispettivi”).

Erogazione del contributo

L’Agenzia delle entrate eroga il contributo sulla base delle informazioni contenute nell’istanza e sui dati presenti in anagrafe tributaria alla data del 25 ottobre 2020, mediante accreditamento diretto sul conto intestato al soggetto beneficiario.

Attività di controllo

Prima di erogare il contributo, l’Agenzia effettua dei controlli per verificare l’esattezza dei dati ricevuti e le informazioni presenti in Anagrafe tributaria. Tra i controlli vi è anche quello della verifica, effettuata mediante un servizio realizzato da PagoPa Spa, che il conto corrente sul quale erogare il bonifico, identificato dal relativo codice iban, sia intestato o cointestato al codice fiscale del soggetto richiedente. Tali controlli possono comportare lo scarto dell’istanza. Se poi da controlli effettuati successivamente all’erogazione del contributo emerge che le somme non erano spettanti, l’Agenzia delle entrate procederà all’attività di recupero oltre che all’irrogazione delle relative sanzioni.

Una nuova area tematica per tutti i ristori

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è stata creata una nuova area tematica, raggiungibile direttamente dalla Home page, che raggruppa le informazioni su tutti i contributi a fondo perduto finora istituiti. Al suo interno è possibile trovare informazioni sulla procedura di richiesta del contributo, sul calcolo delle somme spettanti, su cosa fare in caso di errori e sulle deleghe degli intermediari, oltre al riepilogo dei riferimenti normativi e dei provvedimenti emanati dall’Agenzia.