lunedì 19 ottobre 2015

Il pastificio Rummo di Benevento è stato sommerso dall'acqua. Ai dipendenti sono state spazzate via le macchine dal fiume in piena e sono saliti sui tetti per salvarsi.

Il pastificio Rummo di Benevento è stato sommerso dall'acqua. Ai dipendenti sono state spazzate via le macchine dal fiume in piena e sono saliti sui tetti per salvarsi.
È andato tutto perduto: grano, macchinari, il loro lavoro, il loro futuro.
È in momenti come questi che potremmo fare qualcosa, anche di piccolo: sosteniamoli! Se nei vostri supermercati o negozi è presente la pasta Rummo compratela , ridiamogli la forza di rialzarsi e tornare a vivere!

La nuova legge di Stabilità vale 27 miliardi e prevede interventi a favore di previdenza, sostegno dei redditi bassi, agricoltura e cultura

Famiglie, imprese e pensioni: che cosa cambia con la manovra
Dall’abolizione di Imu e Tasi risparmi per 200 euro. Niente anticipo del taglio Ires, bonus per le assunzioni ridotto al 40%. Sale a 8.000 la “no tax area” per i pensionati over 75

Stabilità, i possibili numeri della manovra 2016






/http://www.repubblica.it/economia/2015/10/16/news/stabilita_i_possibili_numeri_della_manovra_2016-125222800/

Non è più obbligatorio esporre sul parabrezza il tagliando della RC: in pratica che cosa cambia? Come si faranno i controlli? E cosa si deve fare in caso di incidente? Ecco le risposte

Da ieri non è più obbligatorio esporre sul parabrezza dell’auto (e sugli altri veicoli circolanti indicati dal Codice) il tagliando dell’assicurazione RC. Un’altra “rivoluzione” digitale, dopo quella del certificato di proprietà che è diventato virtuale. Vediamo perché e cosa cambia nella realtà quotidiana.

Se non devo più esporre il tagliandino giallo quadrato della RC auto, lo devo comunque conservare a casa?
No, il tagliandino che ci ha accompagnato per una vita scompare proprio e non verrà più consegnato quando si stipula o si rinnova la polizza. In termine tecnico si chiama dematerializzazione del tagliando.

Ma così sarà impossibile sapere chi è assicurato e chi no?
In realtà il certificato cartaceo non ci metteva al riparo: l’Ania, che raggruppa le società di assicurazione, ha riscontrato che in Italia circolano attualmente circa 4 milioni di auto prive di copertura assicurativa, quasi il 9% del totale. Molte di queste auto esponevano comunque un certificato RC: ma falso. Il fenomeno della contraffazione dei tagliandi cartacei è molto diffuso, e non richiede una tecnica sofisticata. Basta una fotocopia manipolata.

Dunque come si faranno ora i controlli?
Saranno effettuati tramite il numero di targa. L’archivio elettronico delle forze dell’ordine consentirà di risalire al proprietario del veicolo e di scoprire immediatamente se è assicurato, fino a quando e da quale compagnia. Un sistema molto più sicuro e rapido.

Tutte le pattuglie di Polizia, Carabinieri e Vigili urbani saranno attrezzate per risalire subito al proprietario?
Per ora non è così, ma tra i progetti avviati dal ministero c’è quello di dotare ogni pattuglia di un terminale, soprattutto di attivare i sistemi di rilevazione già esistenti (ad esempio i Tutor in autostrada) di un software collegato con la banca dati centrale che segnala tramite la targa chi non è assicurato.
 
E in caso di incidente noi cosa dobbiamo fare?
Annotare, oltre agli altri dati tra cui le generalità del guidatore, proprio il numero di targa del mezzo coinvolto. Poi comunicarlo alla propria assicurazione.

Perché è cambiato il sistema?
Oltre che per ragioni di sicurezza e di praticità, anche per risparmiare. Il costo medio per la stampa e la consegna del tagliando tradizionale è stato calcolato dalle compagnie in 2-3 euro a polizza. Moltiplicando il dato per il numero dei contratti attivi, la dematerializzazione del tagliando farà risparmiare oltre 100 milioni di euro.

Ma se li intascheranno le assicurazioni o ne avremo benefici diretti noi con un calo dei premi?
L’obiettivo teorico annunciato dalla commissione trasporti e dai responsabili delle assicurazioni è abbassare gli oneri a carico dell’utente. L’Ania ha ipotizzato nei giorni scorsi un calo del 2-2,5%. Le associazioni consumatori e gli organismi ufficiali di controllo hanno già annunciato l’intenzione di vigilare affinché ciò avvenga realmente. Ultimamente si è comunque già registrato un considerevole calo dei prezzi medi delle polizze. E nell’immediato futuro sarà interesse anche delle singole compagnie reinvestire parte del realizzo per attrarre nuovi clienti grazie alle tariffe più vantaggiose.

In quale regione si paga di più la RC in Italia?
Il premio più alto in assoluto si paga in Campania, dove una polizza costa mediamente 801,72 euro nonostante il calo recente del 39,27% (che è stato il calo record in Italia). Al secondo posto per importi elevati delle polizze c’è la Calabria con una media di 646,04 euro (e qui il calo è stato del 27,75%).

Qual è la media nazionale dei premi RC?
Secondo l’osservatorio Assicurazioni.it e Facile.it la tariffa media è di 511,44 euro, l’11% meno di sei mesi fa e addirittura il 20,55% in meno rispetto a settembre 2014. Le regioni in cui costa meno assicurarsi sono Valle d’Aosta (333,67), Friuli Venezia Giulia (352,76) e Trentino Alto Adige (362,96). Lazio, Lombardia e Piemonte si trovano a metà classifica.

Chi vince e chi perde con la nuova manovra economica del governo

Gli italiani con case e negozi e i giovani sono favoriti. Pareggiano le aziende, penalizzati statali e pensionati

https://www.lastampa.it/2015/10/18/economia/chi-vince-e-chi-perde-con-la-nuova-manovra-economica-del-governo-OzjwHLMcxYJOCjPNWPI60L/pagina.html


Chi vince e chi perde nella spartizione dei 26,9 miliardi di euro della legge di stabilità? Sono più le “categorie” che “vincono”: proprietari di case, soprattutto quelli coi redditi più alti, commercianti, partite Iva, professionisti e agricoltori. Ma quelle che ottengono i minori benefici hanno comunque un peso sociale e politico rilevante: parliamo dei dipendenti pubblici ed dei pensionati, soprattutto quelli coi redditi più bassi, degli esodati e delle donne.

VINCONO
Proprietari di case
La cancellazione dell’Imu e della Tasi sulle prime case vale 3,7 miliardi di euro a beneficio di circa 17,9 milioni di famiglie che risparmieranno in media 180-200 euro. I benefici maggiori andranno a chi ha redditi più alti ed immobili di maggior pregio, con un risparmio in media di 2200 euro, con punte che arrivano ad oltre 6000 euro. Lo sconto sugli immobili di pregio (ville, castelli ecc) vale in 80 milioni di euro.

Commercianti
Tutta la legge di stabilità che Renzi ha presentato come un’operazione-fiducia dovrebbe in via generale aiutare a rilanciare i consumi interni. In più a questo si aggiunge l’aumento da 1000 a 3000 euro del tetto sull’utilizzo di contanti che, oltre a semplificare la vita ai cittadini, andrà a beneficio dei commercianti, soprattutto quelli che vendono beni più pregiati (moda, lusso, ecc) e del comparto turistico.

Famiglie, imprese e pensioni: cosa cambia con la manovra (di Paolo Baroni)

Agricoltori
In tutto il comparto agricolo riceve 800 milioni di euro. Si tratta, come ha spiegato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, dell’intervento più importante da molti anni a favore del settore primario. Oltre alla cancellazione dell’Imu agricola (400 milioni) previsto un aumento della detrazione Iva, fondi a favore delle assicurazioni contro le calamità e incentivi all’acquisto di nuovi mezzi agricoli.

Partite Iva
A favore del mondo delle professioni arriva un “Jobs act”, che introduce nuovi diritti di tipo contrattuale e nel welfare. É prevista una revisione del regime fiscale di vantaggio. La soglia dei ricavi sale di 15mila euro (e arriva a 30mila) per i professionisti e di 10mila per altre categorie. Sotto ai 30mila euro di reddito pure pensionati e lavoratori dipendenti che svolgono attività autonoma possono accedere a questa agevolazione.

Giovani
Viene confermato, anche se ridotto al 40% il bonus delle assunzioni, ma la vera novità prevista dalla legge di Stabilità sono lo sblocco delle assunzioni di giovani da avviare alla carriere diplomatica e prefettizia e le 1000 assunzioni di giovani ricercatori U(con fondi da 45 milioni nel 2016, 60 milioni nel 2017 e 80 milioni nel 2018). Sono previste seimila borse di studio ogni anno per gli specializzandi in medicina.

Famiglie povere
Con uno stanziamento che nel 2016 sarà di 600 milioni di euro, che sale a un miliardo dal 2017, il governo vara per la prima volta un piano strutturale di contrasto della povertà. Si punta in via prioritaria ad assistere circa 1 milione di minori (600mila famiglie), anche attraverso con un piano contro la povertà scolastica finanziato dalle fondazioni bancarie con 100 milioni all’anno.

PAREGGIANO
Imprese
Le aziende, soprattutto quelle più grandi, beneficeranno dei super ammortamenti al 140% per i nuovi beni strumentali. In più il governo ha stanziato incentivi per promuovere gli accordi aziendali legati alla produttività e quelli sul welfare aziendale. Queste misure valgono 600 milioni. Resta in sospeso l’intervento più atteso: l’anticipo al 2016 del taglio dell’Ires. In compenso però sparisce la tassa sugli imbullonati.

Ceto medio
I redditi medi, dopo aver avuto quest’anno il bonus da 80 euro, nel 2016 non ricevono nessun contributo diretto. Ma beneficiano sia del taglio delle tasse sulla casa (imposte Imu e Tasi) sia del blocco degli aumenti dell’Iva e delle accise. Il governo tornerà ad occuparsi di loro in maniera “importante” solo nel 2018 quando è prevista la revisione di tutte le aliquote Irpef.

Sindaci e presidenti di Regione
Se il governo rispetta gli impegni presi, rimborsando «paro paro» come ha detto Renzi il mancato introito di Tasi e Imu, i sindaci non avranno problemi di bilancio. Né sono previsti tagli alle spese, per non mettere a rischio gli investimenti. Nessun taglio per le città metropolitane mentre continuano quelli alle Province, salvaguardano solo funzioni come viabilità e scuole. Le Regioni scontano i 2 miliardi tolti alla spesa sanitaria.

PERDONO
Dipendenti pubblici
Per il rinnovo dei contratti pubblici il governo stanzia meno dei 300 milioni annunciati alla vigilia del varo della legge di stabilità, si scende a 200. A conti fatti, denunciano i sindacati sono 5 euro in più al mese a testa: un’elemosina. E perciò minacciano scioperi. In vista una stretta sui manager pubblici (a cominciare da chi ha stipendi sopra i limiti fissati) e sui dirigenti, col taglio del 10% degli uffici alle dipendenze dei ministri.

Pensionati
Devono fare a meno della flessibilità in uscita rinviata (forse) al prossimo anno. E resta in forse l’aumento della no tax area. Ma i provvedimenti annunciati risolvono solo in parte i problemi: vengono salvaguardati 32-33 mila esodati (su un totale stimato in 50mila), viene prorogata l’Opzione donna (per lasciare in anticipo compiuti i 57 anni) ma dal 2016 per le lavoratrici c’è un maxiscalone che le obbliga a lavorare due anni in più.

Evasori del canone Rai
Con l’operazione del canone Rai in bolletta (che dal 2016 scende da 113,5 a 100 euro e poi a 95 euri) chi non paga l’abbonamento alla tv dall’anno prossimo rischia grosso. Il meccanismo è tutt’altro che semplice da mettere a punto (il decreto attuativo arriverà dopo 45 giorni dall’approvazione della legge) e servirà ancora tempo per conoscere i dettagli ma gli inadempienti rischiano una multa salatissima: 500 euro.

Limite contante, tasse sulla casa, pensioni, Iva nella Legge di stabilità

E’ finalmente giunto al traguardo il testo della legge di Stabilità per il 2016, varato oggi giovedì 15 ottobre dal consiglio dei ministri.
Eliminazione delle tasse sulla casa e dell’aumento Iva previsto per il 2016; innalzamento del limite di pagamento in contanti da 1.000 a 3.000 euro per incentivare i consumi; un piano straordinario per il Sud e un pacchetto di interventi e incentivi per defiscalizzare il mercato del lavoro e facilitare le nuove assunzioni. Questi i contenuti più importanti della nuova Legge di Stabilità. La manovra, secondo quanto riferito dal governo, avrà un’entità tra i 27 e 30 miliardi di euro. Una forchetta che dipende dall’accoglimento o meno della richiesta, avanzata a Bruxelles, di utilizzare uno 0,2% di spazio di patto in più per la clausola migranti. Il Consiglio dei Ministri è stato convocato nell’ultimo giorno utile, stando al calendario che l’Europa impone agli Stati membri, per la definizione della Manovra: poi il testo passerà all’esame sia del Parlamento italiano che dei tecnici di Bruxelles, che dovranno dare il loro placet.

CONTANTI, VIA LIBERA FINO A 3000 EURO – Un’inversione di tendenza dopo anni in cui si è assistito ad una progressiva riduzione del tetto massimo per i pagamenti in contante. Ma la svolta che estende il limite per l’utilizzo del denaro cash portandolo da 1.000 a 3.000 euro con la legge di Stabilità e allineando l’Italia al resto dei paesi europei non è repentina.
Guardando al resto d’Europa, infatti, sono 11 i Paesi fra cui la Germania e l’Olanda che non hanno nessuna limitazione all’uso del contante. Francia, Grecia, Spagna e Belgio hanno invece tetti che vanno dai 1.500 ai 3.000 euro. Un limite di 1.000 euro come in Italia si trova solo in Portogallo.
La notizia era iniziata a circolare nei giorni scorsi ma ora è arrivato l’annuncio ufficiale di Matteo Renzi dopo le pressioni dell’Ncd di Angelino Alfano. Oltre i 3.000 euro di spesa cash,  sarà necessario ricorrere ai pagamenti elettronici o bancari.
Lapidario il commento di Silvio Berlusconi: “Renzi copia male il nostro programma” avrebbe detto il presidente di Forza Italia durante l’incontro con i gruppi del suo partito.

PENSIONI – In arrivo l’opzione part time per gli over 63 vicini alla pensione. In attesa dell’annunciata flessibilità delle pensioni in Stabilità entra una misura che consente l’accesso al lavoro part-time incentivato per i lavoratori con soli tre anni di distanza dai requisiti di pensionamento. L’azienda verserà in busta paga la quota di contributi che avrebbe versato all’Inps in caso di contratto a tempo pieno, mentre la contribuzione figurativa sarà fiscalizzata

LAVORO – Sempre sul fronte lavoro, la Legge di Stabilità intende prorogare gli sgravi contributivi previsti per le nuove assunzioni a tempo indeterminato ma con un bonus più basso agli 8.060 euro previsti nel 2015 per il datore di lavoro che assume con gli sgravi, ossia 4mila euro per due anni e non più tre. Per il regime dei forfettari (Partite Iva) si prevede un innalzamento delle attuali soglie di ricavi differenziate per tipologia di attività. Risorse permettendo aumenteranno di 10mila euro i limiti per tutte le categorie mentre per i professionisti la soglia passerà dagli attuali 15mila a 30mila euro. Per le nuove partite Iva la sostitutiva sarà del 5% e non del 15% per i primi 3 anni (5 solo se ci saranno le coperture)

TASSE – Tra le altre misure che rientraqno nella manovra finanziaria per il 2016 anche la cancellazione delle tasse sulla prima casa, lo stop all’Imu sui terreni agricoli e sugli imbullonati. Per quanto riguarda le imprese, annunciato il taglio dell’Ires e anche il rafforzamento del credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo a sostegno del made in Italy. Nel 2016 l’attuale aliquota Ires del 27,5% scenderebbe al 26% con un taglio di 1,5 punti e nel 2017 si completerebbe l’operazione on un’ulteriore riduzione di 2 punti percentuali per l’approdo finale di un prelievo sulle imprese del 24 per cento. Il piano è però condizionato al via libera Ue sulla cosiddetta clausola di flessibilità migranti

CANONE RAI IN BOLLETTA – Da ultimo si segnala la mini rivoluzione del canone Rai, prevedendo il suo aggancio nella bolletta elettrica e l’ammontare del canone, ridotto a 100 euro, si dovrebbe dividere in più rate da associare alle varie bollette per la fornitura dell’energia elettrica.

COPERTURE – Ancora una volta la regina delle coperture arriva al ballo finale depotenziata: la spending review dovrebbe portare 3-4 miliardi in meno rispetto ai 10 miliardi anticipati per mesi. A saltare, per altro, saranno le voci più radicali dal punto di vista strutturale, come le tax expenditure (aiuti a determinate categoria in forme di sgravi fiscali) che dal dossier Giavazzi in poi non sono ancora state risistemate. Via dunque a tagli lineari per i ministeri e alla razionalizzazione degli acquisti.

CRITICHE DA BRUXELLES – “In linea generale la Commissione consiglia agli Stati di spostare la tassazione dal lavoro a tasse che danneggiano meno la crescita come quelle sulla proprietà, sui consumi e sul capitale: l’Italia non sta andando in questa direzione e ora dobbiamo discutere con le autorità italiane quali sono le ragioni di questa scelta e le potenziali implicazioni”. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombroviskis. Poi ha aggiunto che l’esecutivo Ue “ha diverse settimane per analizzare e arrivare alle nostre conclusioni sui progetti di bilancio e sulle richieste avanzate da alcuni Stati per usare flessibilita’ per l’attuazione delle riforme, per la spesa per investimenti e le spese addizionali per far fronte alla crisi dei rifugiati”.

Articolo tratto da
http://quifinanza.it/varie/video/limite-contante-tasse-sulla-casa-iva-nella-legge-di-stabilita/41198/

Bonus 80 euro: cosa cambia nel 2016 Il bonus in busta paga potrebbe tramutarsi in una semplice detrazione fiscale



“Il bonus da 80 euro ci sarà anche nel 2016. E’ una misura acquisita, ci sarà per sempre”. Così il premier Matteo Renzi, parolando a radio RTL della prossima legge di Stabilità che vedrà la luce fra poche ore, è tornato sul famoso bonus da 80 euro. Che, come detto, ci sarà anche nel 2016 e negli anni a venire, ma che potrebbe cambiare “forma”.

IL PROBLEMA DELLA PRESSIONE FISCALE – Il bonus di 80 euro, che al momento costa a 10 miliardi di euro l’anno allo Stato, è considerato una prestazione sociale, e di conseguenza non incide sulle percentuali della pressione fiscale. Lo Stato italiano ha la necessità di ridurre la pressione fiscale dal 43,1% al 42,6% nel 2016, ed agire sul bonus potrebbe essere una soluzione.

DA BONUS A DETRAZIONE – La nuova Legge di Stabilità 2016,oltre alle tante novità già annunciate, potrebbe portare anche la trasformazione degli 80 euro in busta paga da bonus a detrazione, proprio per consentire allo Stato italiano di ridurre la pressione fiscale dal 43,1% al 42,6% nel 2016. Trasformandolo in detrazione fiscale, lo Stato può infatti dimostrare che utilizza questi soldi per ridurre la pressione fiscale dello 0,5%. Ci sarebbe, però, un piccolo cambiamento: esso non potrebbe più essere erogato uguale per tutti, ma dovrebbe essere basato sul principio di proporzionalità in base agli scaglioni di reddito. I tecnici assicurano che le differenze saranno minime e oscilleranno tra i 79 e gli 81 euro.

L’effetto della Legge di Stabilità 2016 sulle tasche degli italiani: Chi vince e chi perde con la nuova manovra economica del governo



L’Italia chiede alla Ue per il 2016 un ulteriore 0,1% di flessibilità rispetto agli obiettivi di medio termine (Mto) “sulla base delle riforme strutturali realizzate, come la legge sulla bancarotta e quella sul trattamento fiscale dei prestiti bancari in sofferenza. L’obiettivo è quello di rafforzare la crescita a medio termine”.

Lo scrive il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nella lettera di presentazione inviata al Commissario Ue Moscovici, che allega il ddl stabilita’. Padoan sottolinea anche “l’importante riforma istituzionale appena approvata dal Senato”.
Matteo Renzi ha parlato della legge di stabilità appena varata dal consiglio dei ministri, concentrandosi in particolare sul capitolo tasse: "Abbassare le tasse in Italia non è di destra né di sinistra. È semplicemente giusto, è normale. Ridurre le tasse serve a restituire fiducia al consumatore. Non so cosa succederà all’estero, ma so che se l’italia fa la propria parte non ce n’è per nessuno. L’Italia sta viaggiando a gran velocità ma non è ancora sufficiente. Dopo tre anni di recessione torna la crescita, l’occupazione riprende, anche i consumi interni danno segnali di ripresa".

Cosa prevede la legge di stabilità 2016? Il valore complessivo della manovra è tra i 27 e 30 miliardi di euro. La differenza di tre dipende dalla possibilità che Bruxelles accetti un margine di flessibilità pari allo 0,2%. Da quel che si capisce, Renzi ci proverà, ma la battaglia non sarà facile da portare a termine.

Tasi - Il provvedimento più celebrato e più contestato al contempo è l'abolizione della Tasi, la tassa sulla prima casa. Contemporaneamente, sparirà anche l'Imu sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati. Potrebbe invece essere aumentata l'Imu sulle seconde e terze case. Tutte misure che dovrebbero costare circa 5 miliardi di euro.

Ires - La tassa alle imprese sarà ridotta, ma solo a partire dal 2017. Parziale retromarcia, quindi, su un altro provvedimento molto atteso. C'è qualche speranza di anticipare la misura al 2016 solo se l'Europa accetterà di dare il via libera a quel 0,2% di sforamento richiesto. Assieme al taglio dell'Ires, un eventuale disco verde di Bruxelles potrebbe sbloccare anche investimenti nell'edilizia scolastica.

Niente aumento dell'Iva - È la misura più costosa, dal valore di quasi 17 miliardi di euro. Ma evitare che scatti la clausola di garanzia e di conseguenza che aumenti l'Iva è una misura imprescindibile per evitare che i consumi si deprimano ulteriormente.

Canone Rai - Come ormai tutti sanno, il Canone scende da 113 a 100 euro; ma sarà inserito nella bolletta della luce e in questo modo chiunque sarà costretto a pagarlo. Dal 2017 il canone scenderà ulteriormente, a 95 euro.

Bonus ristrutturazioni - Gli incentivi per le ristrutturazioni, ormai un piccolo classico, sono state prorogate per un altro anno ancora. Le ristrutturazioni edilizie potranno essere detratte dall'Irpef per il 50%: mentre quelle legati al risparmio energetico saranno detratti per il 65%.

Incentivi alle assunzioni - Prorogati ancora gli incentivi per chi assume (che nel 2015 hanno funzionato bene sul fronte occupazionale). Chi assume un dipendente a tempo indeterminato o converte un contratto a tempo determinato avrà uno sgravio sui contributi da versare. Rispetto a oggi, però, saranno meno generosi: dagli attuali 8mila euro si scende del 40% per l'anno a venire e del 75% nel 2017.

Limite dei contanti - Innalzato a tremila euro il limite dei pagamenti in contati, dagli attuali mille. Una misura molto contestata (per questioni di lavoro nero ed evasione fiscale), che secondo il governo potrebbe rilanciare i consumi.

Pensioni - Niente flessibilità in uscita, come prevedibile, ma sarà possibile per chi ha più di 63 anni lavorare part time con una retribuzione quasi pari a quella ordinaria. Sale la no tax area dei pensionati, che da 7.500/7.750 euro (a seconda dell'età) diventa per tutti di 8.142 euro (pari a quella dei dipendenti).

Quanto costano le misure
- 17 miliardi cancellazione aumento iva e accise
- 5 miliardi cancellazione Tasi e Imu agricola
- 3,5 miliardi per le misure anti-povertà e sulle pensioni
- 1,5 miliardi per decontribuzione e meno tasse per le imprese



Come saranno reperite le risorse
- 13 miliardi da aumento obiettivo deficit (che sale dall'1,4 al 2,2%
- 5,5 miliardi da spending review
- 2 miliardi dal rientro dei capitali con la voluntary disclosure
- 1 miliardo da aumento prelievo sui giochi
- 600 milioni da cancellazione delle province
- 4,9 miliardi da maggiori entrate per via della crescita economica prevista (+1,6%)

Legge di stabilità 2016: la reazione dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil si stanno preparando ad una "mobilitazione durissima" contro i provvedimenti previsti nella legge di stabilità per quanto riguarda l'impiego pubblico e non solo. I sindacati si riservano di leggere il testo del disegno di legge approvato in consiglio dei ministri - (“Dobbiamo commentare, ancora una volta, parole e slide, senza conoscere i testi che sono stati secretati") - ma hanno già potuto fare un primo bilancio, estremamente negativo, partendo dalla conferenza stampa del Premier che ha illustrato con le immancabili slide il provvedimento varato dal suo Governo.

L'innalzamento da 1000 a 3000 euro della soglia di utilizzo dei contanti è visto con grande preoccupazione da parte dei Sindacati, allarmati dalla prospettiva che aumentino di conseguenza evasione ed elusione fiscale, ma anche il lavoro nero e la corruzione. Anche sul fronte pensioni c'è grande insoddisfazione, sia perché non è prevista una flessibilità per favorire l'uscita dei lavoratori prossimi alla pensione consentendo l'ingresso nel mondo del lavoro per le nuove generazioni, e sia per quanto riguarda l'innalzamento della soglia di esenzione fiscale per i pensionati da 7500 a 7750 euro (8000 per gli over 75) condizionata dall'approvazione della UE.

Molto criticato anche lo scarso impiego di risorse per i lavoratori del settore pubblico, definito "una mancia" e "una provocazione" da Sussanna Camusso che ha così motivato: "Sono 200 milioni, neanche 300: il valore del lavoro pubblico per questo Governo equivale a 5 euro al mese". Bocciatura totale sulla cancellazione dell'IMU per tutte le prime case, dalla più umile alla più lussuosa, per la totale "mancanza di progressività".

Preoccupa infine il "disinvestimento nella sanità pubblica". Il fondo è cresciuto di 1 miliardo (da 109 a 110), ma secondo i sindacati questo piccolo aumento equivarrebbe ad un taglio perché non si è tenuto conto degli "indici di adeguamento del fondo previsti dall’invecchiamento della popolazione" e renderà ancora più complicato curarsi per "i nove milioni di persone che già oggi fanno molta fatica".

Il Canone Rai : lo pagheremo davvero tutti adesso che dal 2016 "finisce" in bolletta?




Uno degli argomenti maggiormente dibattuti in questo scorcio di autunno 2015 è certamente quello relativo ai cambiamenti che riguarderanno il pagamento del Canone Rai 2016. Queste novità sono state fortemente volute dal Presidente del Consiglio in carica Matteo Renzi, il quale più volte ha ribadito la sua volontà di apportare notevoli cambiamenti alla disciplina attuale, nel duplice interesse di sconfiggere l'elevata evasione e ridurre gli importi da pagare. Il Premier ha deciso che dal prossimo anno il Canone Rai sarà pagato attraverso la bolletta della luce. Si tratta di un cambiamento che può essere considerato come assai rivoluzionario, sebbene siano in tanti a non essere convinti dalla decisione del Capo del Governo.
L’ha detto e l’ha fatto.

Nonostante i reiterati no delle Autorità competenti e la manifesta contrarietà dei cittadini, Matteo Renzi ha deciso che  a partire dal 2016 pagheremo il Canone RAI nella bolletta elettrica . Addio bollettini dunque e addio evasione per tutti coloro che avevano l’abitudine di non pagare. Lo scopo della misura è infatti quello di ridurre l’importo, ma anche di costringere gli italiani a versare quella che rappresenta “la tassa” più evasa di sempre.

In base ai dati infatti, la media nazionale parla di quasi il 27% delle famiglie, con picchi che superano il 40% in alcune Regioni. Un mancato pagamento che si configura, per lo Stato, come un altrettanto mancato introito pari a 500 milioni di euro l’anno. In base alle previsioni, l’Esecutivo conta di recuperare il 20% di evasioni sul 27% sopra citato, garantendo dunque l’entrata annuale di 450 milioni di euro.  Il gettito, secondo le previsioni, dovrebbe andare direttamente alla RAI, ad eccezione di un 5% che invece verrà trattenuto dal Tesoro (come accade già dal 2015).

La bozza della manovra attualmente in circolazione prevede inoltre multe salate per chi non paga. Ma andiamo con ordine,

A partire dall’anno prossimo dunque l’importo del Canone Rai scenderà dagli attuali 113,50 a 100 euro. Chi dovrà pagare? I titolari di utenze a uso domestico con residenza anagrafica presso il luogo di fornitura. Si pagherà per la prima casa, una sola volta, qualsiasi sia il numero degli apparecchi usati (tablet compresi). Le seconde case saranno invece esenti , a meno che in esse non sia stata fissata una residenza anagrafica. Continueranno ad essere applicate le esenzioni attualmente in vigore per i cittadini sopra i 75 anni di età e per coloro che non superano un determinato reddito.

Come ampiamente annunciato, il pagamento del canone avverrà tramite un addebito sulla bolletta elettrica, all’interno della quale verrà indicato con una voce distinta.

Spetterà a un decreto del ministero dello Sviluppo Economico guidato da Federica Guidi (che dovrà arrivare entro 45 giorni), dopo aver sentito il parere delle Autorità per l’energia, il gas e il servizio idrico, stabilire le regole e le modalità di pagamento  e di rateizzazione del Canone RAI. In ogni caso si prevede una suddivisione in rate ogni due mesi. Non ci sono ancora certezze, ma secondo le antipazioni, il pagamento comincerà con la bolletta che arriverà nel mese di marzo.

Chi non pagherà sarà soggetto a una multa salatissima . Secondo quanto anticipato ieri dal Sole 24 Ore, la bozza della Legge di Stabilità 2016, la sanzione amministrativa nei confronti degli evasori sarà pari a cinque volte l’importo del Canone stesso. Vale a dire: 500 euro. In caso di morosità, sarà lo stesso gestore ad informare l’Agenzia delle Entrate del mancato pagamento, ma non potrà agire in prima persona. Escluso dunque il distacco della luce.

giovedì 15 ottobre 2015

Bye Bye Tagliando sul parabrezza dell'auto dal 18 Ottobre 2015


Dal 18 ottobre 2015 cesserà l’obbligo di esporre sul parabrezza il classico contrassegno assicurativo. I controlli saranno infatti affidati agli strumenti elettronici in dotazione agli organi di controllo e alle telecamere. Con la messa a regime della banca dati aggiornata in tempo reale ora la polizia stradale può conoscere subito la situazione assicurativa di un veicolo. Ed effettuare controlli in occasione del transito dei mezzi davanti ad un autovelox, un tutor o un varco di accesso alle zone a traffico limitato. Per chi circola senza assicurazione (nel 2014 quasi il 9% dei veicoli) la multa è molto salata ed è previsto l’immediato sequestro del veicolo. Per ulteriori informazioni si invita a contattare il proprio assicuratore.
Risultati immagini per AUTO: DAL 18 OTTOBRE STOP AL TAGLIANDO SUL PARABREZZA

CALABRIA: PREMIO DI RICERCA SCIENTIFICA SULLA BIODIVERSITA'


Descrizione : Bando di concorso per l’assegnazione di un Premio di ricerca scientifica sulla biodiversità delle Riserve naturali regionali del Lago di Tarsia e della Foce del Crati. Possono partecipare al bando i cittadini residenti nella Comunità Europea con laurea conseguita in Italia o presso Università europee legalmente riconosciute, che abbiano svolto ricerche nei seguenti aspetti della biodiversità delle Riserve: diversità genetica, diversità di specie e diversità di ecosistemi. Le ricerche ammesse al concorso devono riguardare le Tesi di laurea magistrale o di secondo livello, di dottorato di ricerca, di specializzazione universitaria, di master universitario o di perfezionamento universitario.



Regione: Calabria        Provincia: Cosenza           Beneficiari : Privato            Settore:  Sociale - No Profit – Altro                                Finalità: Ricerca e Tutela Ambientale                  Ubicazione Investimento: Provincia Cosenza                        Tipologia agevolazione: Premi e Borse    

Descrizione incentivi e spese; L’importo del premio è stabilito in euro 1.000.


Tempistica investimento:  Gli interessati dovranno inviare domanda di partecipazione al concorso all’Ente gestore delle Riserve Tarsia-Crati, entro le ore 12,00 del 10 dicembre 2015.


Le domande redatte in carta semplice, secondo fac-simile allegato al presente bando, potranno essere consegnate a mano o inviate per posta a mezzo raccomandata A/R. In caso d’invio postale farà fede la data del timbro postale.


Studio Commerciale Semeraro 

mercoledì 14 ottobre 2015

Piccole anticipazioni sulla Legge di Stabilità 2016

Conto alla rovescia per la legge di stabilità.
Tasi, Imu, ecobonus e detrazioni fiscali per interventi sulla casa, canone Rai… Sono tante le misure riguardanti gli immobili che potrebbero entrare nella prossima Legge di Stabilità 2016 e che saranno discusse nel Consiglio dei Ministri in programma domani15 ottobre prossimo. Ecco una breve panoramica.
Ad eccezione della flessibilità in uscita sulle pensioni, che slitterà all’inizio del prossimo anno, la finanziaria per l’anno 2016 viaggia verso i 27-30 miliardi di euro. Ieri si è tenuto a Palazzo Chigi uno degli ultimi vertici in vista della scadenza di giovedì 15 ottobre quando il Governo licenzierà il testo che poi sarà trasmesso alle Camere per un viaggio che durerà oltre due mesi. Tante le misure che finiranno nel perimetro del nuovo provvedimento.

Il tetto ai contanti sale da mille a 3mila euro. E' una delle novità della Legge di Stabilità 2016, insieme a molte altre: abolizione della Tasi sulla prima casa e Imu, Irap e Ires, interventi su partite Iva e contributi, piano per il Sud e lotta alla povertà, incentivi alla ricerca e anche un nuovo concorso per docenti universitari. Niente da fare, invece, per le pensioni. Il menu della nuova finanziaria prende forma e il conto alla rovescia sta per scadere: il Consiglio dei ministri approverà la manovra giovedì 15 ottobre e lo stesso giorno presenterà il testo in Senato. Il valore del pacchetto di misure sarà di circa 27 miliardi di euro. Ecco le principali novità in arrivo.

TETTO AI CONTANTI

"Per il prossimo anno una delle cose che proporremo al Parlamento sarà di riportare i livelli di contante alla media europea di 3mila euro (dal limite di 1.000 introdotto dal governo Monti), un piccolo gesto per incoraggiare i consumi", ha affermato stamane il premier Renzi in un'intervista radiofonica con Rtl.

TASI E IMU SULLA PRIMA CASA

Il governo intende cancellare la Tasi sulla prima casa e con ogni probabilità dall’anno prossimo anche gli affittuari saranno esentati dal pagamento dell’imposta (oggi devono versare una quota compresa fra il 10 e il 30%). Stessa sorte per l’Imu sulla prima casa, che però già oggi si paga soltanto sugli immobili di lusso.

IMU AGRICOLA E IRAP AGRICOLA

Saranno abolite anche l’Irap agricola e l’Imu agricola, a prescindere dalla qualifica professionale (contribuenti generici, imprenditori agricoli o coltivatori diretti) e dal fatto che il terreno si trovi in comuni montani o parzialmente montani. Addio anche all’Imu sugli imbullonati, ossia i macchinari delle imprese fissati a terra.

IRES

Il taglio dell’imposta sugli utili delle società “sotto il 25%” arriverà nel 2017 – ha annunciato il premier Matteo Renzi a inizio mese –, ma “almeno in parte” la riduzione dell'imposta sarà anticipata al 2016, con “un intervento significativo di abbassamento delle tasse per le imprese”. Il taglio, inoltre, sarà “per tutti”, non solo per il Sud, come inizialmente ipotizzato.

PARTITE IVA

Dopo la poco fortunata revisione operata l’anno scorso sul vecchio regime dei minimi (che però è sopravvissuto, come secondo binario d’emergenza, e scadrà il 31 dicembre 2015), si punta a introdurre un nuovo regime forfettario al 5%, con limiti temporali e di ricavi diversi da quelli oggi in vigore. Tra le varie ipotesi ci sarebbe l’idea di una legge delega sul tema (parte integrante della legge di stabilità).

AMMORTAMENTO DEL 140% PER LE IMPRESE CHE ACQUISTANO MACCHINARI E ATTREZZATURE

Sabato scorso, parlando agli imprenditori di Treviso, Renzi ha annunciato che la manovra introdurrà anche un “super ammortamento” del 140% destinato agli imprenditori che nel 2016 investiranno in macchinari e attrezzature. Il meccanismo è a scalare: dal 2017 la percentuale si ridurrà progressivamente. La misura vale un miliardo di euro e, stando al sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, si dovrebbe applicare anche agli investimenti effettuati nell’ultimo trimestre del 2015.

CONTRIBUTI: DAL 2016 SCONTO DIMEZZATO SUI NUOVI ASSUNTI

Quest’anno lo sconto sui contributi per i nuovi assunti con contratti a tempo indeterminato ha un tetto di 8mila euro l’anno per un massimo di 36 mesi. Dal 2016 l’asticella scenderà a 4mila euro per 24 mesi e dal 2017 a 2mila euro per 12 mesi.

CANONE RAI

L’anno prossimo scenderà anche il canone Rai, che “passerà da 113 euro a 100 euro – ha detto ancora il Premier –, lo devono pagare tutti: credo che lo strumento che verrà scelto sarà la bolletta. Chi è onesto paga meno”. Sul progetto del canone in bolletta sono arrivate forti proteste da parte dei gestori, ma il presidente dell’Autorità per l’Energia, Guido Bortoni, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera che “ci possono essere diverse soluzioni rispettose delle dinamiche del mercato elettrico, che così non si farebbe carico della riscossione ma la supporterebbe”.

BONUS MOBILI ED ECOBONNUS

Per quanto riguarda il bonus mobili e ristrutturazioni edilizie e l’ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, dovrebbero essere prorogati a tutto il 2016.

PIANO PER IL SUD

Per rilanciare il Mezzogiorno, l’Esecutivo pensa di utilizzare circa 10 miliardi di euro: 3 saranno sbloccati dalla clausola di flessibilità Ue per gli investimenti, mentre 7 arriveranno dallo sblocco e dalla parziale riprogrammazione di stanziamenti già previsti ma finora utilizzati in parte. In particolare, le risorse dovrebbero essere impiegate per realizzare opere immediatamente cantierabili nei Comuni e progetti interregionali già pronti.

PIANO ANTI-POVERTA’

Si parla di una misura strutturale contro la povertà: una legge delega connessa alla manovra in grado di riordinare tutti gli strumenti di assistenza sociale e di combattere la povertà.

AIUTI AI MINORI IN DIFFICOLTA’

In particolare, come intervento ad hoc, saranno previsti aiuti per le famiglie che hanno minori a carico e vivono sotto la soglia di povertà, a cominciare da quelle con un Isee sotto i 3mila euro. Ogni componente del nucleo familiare dovrebbe ricevere una somma mensile variabile a seconda dell’Isee e del numero di figli (il valore di base è 80 euro netti). Per ottenere questo sostegno i genitori dovranno rispettare alcune condizioni, come cercare un lavoro e mandare i figli a scuola. Si prevede che nel 2016 la misura coinvolgerà 500mila bambini, ovvero la metà di quelli che nel nostro Paese vivono in condizioni di povertà assoluta.

POTENZIATI GLI SCONTI PER I CONTRATTI AZIENDALI

La soglia massima di premi e benefit che si potranno scaricare salirà da 2mila a 3.500 euro l’anno e il reddito dei lavoratori coinvolti salirà da 30mila a 40mila euro lordi l’anno.

CREDITO D’IMPOSTA PER RICERCA E SVILUPPO

Il Governo prevede di stanziare 200 milioni di euro per garantire un credito d’imposta a chi investe in ricerca e sviluppo.

DIGITAL TAX

“Dopo aver aspettato per due anni una legge europea – ha annunciato Renzi il mese scorso –, dal primo gennaio 2017 immaginiamo una digital tax che vada a colpire con meccanismi diversi, per far pagare tasse nei luoghi in cui sono fatte transazioni e accordi. I grandi player dell'economia digitale mondiale, come Apple e Google, hanno un sistema per cui non pagano le tasse nei luoghi dove fanno business: stiamo aspettando da due anni che ci sia una legge europea e abbiamo deciso di continuare ad aspettare per tutto il primo semestre del 2016, ma da questa legge di Stabilità già immaginiamo una digital tax”.

UNIVERSITA’: CONCORSO PER 500 PROFESSORI DALL’ESTERO

E’ in arrivo anche un concorso per 500 professori universitari che arriveranno (o torneranno) in Italia dall’estero. “Nella legge di stabilità ci sarà una misura ad hoc per portare in Italia 500 professori universitari, anche italiani – ha detto Renzi domenica sera a ‘Che tempoche fa’ –, un modo per attrarre i cervelli con un concorso nazionale basato sul merito: daremo anche un gruzzolo per progetti di ricerca”.

PENSIONI: FLESSIBILITA’ RINVIATA AL 2016

Resta invece fuori dalla manovra uno dei pacchetti di misure più attesi, quello che avrebbe dovuto garantire maggiore flessibilità in uscita a chi è vicino alla pensione. “I numeri non sono chiari – ha spiegato ancora Renzi –, dobbiamo rimandare tutto al 2016. Modificare il sistema pensionistico è possibile solo sulla base di numeri chiari. Senza saggezza, senza numeri, si fa danno. Proporremo una soluzione solo quando tutto sarà chiaro. Non abbiamo ancora trovato la soluzione per consentire di andare in pensione un paio d'anni prima”.

ORARIO RIDOTTO FACOLTATIVO PER I PIU’ ANZIANI

Tuttavia, è allo studio una misura sperimentale che potrebbe concedere ai lavoratori di scegliere l’orario part-time negli ultimi due anni di lavoro senza che la futura pensione ne risenta, perché lo Stato si farebbe carico di una parte dei contributi. Le aziende non sarebbero obbligate, in cambio, ad assumere un giovane e la platea di persone coinvolte dovrebbe essere limitata, in modo da evitare spese eccessive per le casse pubbliche.  

martedì 6 ottobre 2015

Dimissioni telematiche

Le dimissioni per via telematica 2015 con nuovo modulo da inviare e compilare online, è una delle novità introdotte da uno dei decreti attuativi del Jobs Act approvati dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 4 settembre 2015.
L'obiettivo principale del Governo, nell'introdurre questa nuova procedura e la messa a punto di un nuovo modello online, è quello di ridurre ed evitare il cd. fenomeno delle dimissioni in bianco, una pratica che ancora oggi è molto diffusa in Italia, che consiste nel far firmare al lavoratore una lettera di dimissioni in sede di assunzione e di utilizzarla all'occorrenza come "arma" di ricatto o espediente per alllontanare il lavoratore.

Per ridurre il fenomeno delle dimissioni in bianco, i Governi che si sono succeduti fino ad oggi, hanno cercato di limitare questa immorale pratica, prevedendo:
1) un modulo di dimissioni volontarie specifico da inviare al Ministero del Lavoro tramite le Direzioni Territoriali del lavoro, Centri per l'impiego, Comuni, Sindacati o patronati, uguale per tutta Italia e redatto secondo le disposizioni del DL del 21 gennaio 2018;
2) Reintroducendo, con la riforma del Mercato del Lavoro 2012, cd. Riforma Fornero, la convalida preventiva per le dimissioni e per le risoluzioni consensuali abolita in precedenza dal Governo Berlusconi. Tale procedura prevede quindi, che le dimissioni volontarie per essere legali debbano essere convalidate dal Ministero del Lavoro per mezzo di una "Comunicazione telematica di cessazione del rapporto di lavoro” la cui ricevuta e invito alla convalida, va spedita obbligatoriamente dal datore di lavoro al lavoratore, tramite raccomandata entro 30 giorni dalle dimissioni o dalla risoluzione consensuale.
Se il lavoratore non procede alla sottoscrizione della comunicazione entro 7 giorni dalla sua ricezione e non si presenta presso la Direzione Territoriale del Lavoro, del Centro per lʼImpiego o presso il datore di lavoro per sottoscrivere la ricevuta della “Comunicazione telematica di cessazione”, le dimissioni o la risoluzione del contratto sono da ritenersi nulle.
Dimissioni in bianco Jobs Act: Oggi, con la nuova riforma del lavoro ed uno dei decreti attuativi del Jobs Act 2015 approvati in via definitiva dall'esecutivo nella seduta del CdM del 4 settembre scorso, si arriva ad una nuova fase delle dimissioni volontarie quella che introduce l'obbligo da parte del lavoratore di inviare il modulo dimissioni per via telematica, pena l’inefficacia della risoluzione del contratto di lavoro.

Nuovo modulo dimissioni 2015 da scaricare, compilare e inviare online:
Il nuovo modulo dimissioni per via telematica 2015 da scaricare, compilare e inviare on line sarà reso presto disponibile dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali attraverso il sito istituzionale. Dal momento della sua pubblicazione e della sua definitiva introduzione, l'unica procedura che consentirà efficacemente al lavoratore o alla lavoratrice di dimettersi volontariamente, sarà quella di inviare on line tale modulo al Ministero, che una volta ricevuto provvederà a rigirare al datore di lavoro e alla Direzione territoriale di competenza.
In ogni caso, il dipendente avrà sempre la possibilità di revocare le dimissioni volontarie entro 7 giorni successivi alla suddetta comunicazione. Scaduto tale termine, il diritto di ripensamento decade.

Nuova procedura dimissioni online come funziona?
Dimissioni volontarie nuova procedura Jobs Act: Secondo il testo dei decreti attuativi della riforma del Lavoro, le dimissioni volontarie Jobs Act 2015 prevedono una nuova procedura che consiste nell'obbligo da parte del soggetto che intende dimettersi o risolvere in modo consensuale il rapporto di lavoro, di inviare il nuovo modulo dimissioni online autonomamente o rivolgendosi ad intermediari abilitati e autorizzati che avranno il compito di compilare i dati e inviarli al Ministero del Lavoro.
A chi rivolgersi per fa inviare il modulo dimissioni online 2015? Il lavoratore che intende dimettersi, per inviare il modulo per via telematica può rivolgersi ai seguenti intermediari:
Direzione Territoriale del Lavoro;
Centri per l'Impiego;
Patronati;
Sindacati;
Enti bilaterali.


Continua a leggere: Dimissioni per via telematica 2015 nuovo modulo da compilare online http://www.guidafisco.it/dimissioni-per-via-telematica-modulo-online-jobs-act-1402#ixzz3nmaFYfKc
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Voucher telematici INPS 2015 : cambia e cosa cambia?


L'obbligo di usare e acquistare Voucher telematici INPS 2015 per committenti imprenditori e professionisti, è stato introdotto con il decreto 81/2015 insieme ad altre importanti novità tra cui l'aumento del compenso per i prestatori di lavoro accessorio che passa da 5000 a 7000 euro se con pluralità di committenti.

I voucher telematici INPS sono dei buoni lavoro dal valore di 10 euro che vengono acquistati e utilizzati attraverso la procedura on line dell'INPS, dei tabaccai, del servizio internet banking Intesa San Paolo e delle banche abilitate e che servono a regolamentare le prestazioni di lavoro accessorio, svolte in modo saltuario.
Tali prestazione sono quindi pagate tramite voucher in questo il committente, ossia, colui che commissione il lavoro, ha la possibilità di beneficiare di prestazioni di lavoro accessorio regolamentate, senza bisogno di stipulare alcun contratto ed il prestatore, ossia, colui che svolge il lavoro accessorio, può lavorare saltuariamente ed occasionalmente integrando il proprio reddito senza pagare ulteriori tasse, in quanto i buoni lavoro INPS sono esenti dall'imposizione fiscale, non fanno perdere lo stato di disoccupazione e l'indennità NASPI,  e sono inoltre compatibili con i trattamenti pensionistici e i versamenti volontari.
L'unica accezione è che l'utilizzo di voucher per il prestatore, non dà diritto a prestazioni di sostengo al reddito INPS come la malattia, ANF, disoccupazione o maternità ecc.

Obbligo telematico per committenti professionisti o imprenditori:

Fino all'entrata in vigore del decreto 81/2015 i voucher potevano essere acquistati a prescindere dalla tipologia del committente sia per via telematica che direttamente presso i gli uffici postali o le sedi INPS.
Obbligo voucher telematico per imprenditori e liberi professionisti: A partire dal 25 giugno 2015, invece, è stato introdotto l'obbligo per i committenti liberi professionisti o imprenditori, di utilizzare la sola modalità telematica per acquistare i voucher mentre per gli altri committenti non imprenditori il voucher telematico INPS rimane una facoltà e può essere acquistato presso gli Uffici Postali di tutta Italia. A tal proposito si ricorda che dal 31 agosto 2015 non è più possibile acquistare i voucher cartacei presso le Sedi INPS.
Inoltre, sempre Il Decreto Legislativo 24 giugno 2015, n. 81, ha introdotto all’art. 49, co. 3 e sempre per i committenti professionisti e imprenditori ha previsto un ulteriore obbligo quello di dover effettuare preventivamente, in caso di prestazioni di lavoro accessorio, una comunicazione prima dello svolgimento della prestazione.
Tale comunicazione da inviare per via telematica, sms o posta elettronica, alla direzione territoriale del lavoro competente, consiste nell'invio dei dati anagrafici e del codice fiscale del lavoratore, luogo e durata della prestazione che ricordiamo non può essere superiore a 30 giorni successivi alla comunicazione. Tuttavia, questa nuova disposizione è stata ufficialmente e temporaneamente sospesa dal Ministero del Lavoro.
Vediamo ora, nel prossimo paragrafo, come funziona nello specifico la procedura telematica.

Procedura di utilizzo voucher telematici Committenti:
La procedura di utilizzo voucher telematici INPS 2015 è costituita da 2 fasi: 1) Registrazione committente e 2) accreditamento prestatore, terminate le quali il prestatore riceve la INPS card Postepay, sulla quale verranno accreditati gli importi dei voucher attivati e utilizzati dal committente.
Vediamo in dettaglio come funziona per i committenti:
Registrazione committente: in questa prima fase il committente, obbligato ad utilizzare la procedura telematica professionisti e imprenditori, e in non obbligati, devono registrarsi al sito dell'INPS direttamente se dispongono del PIN dispositivo o tramite associazione di categoria autorizzate, attraverso le seguenti modalità:
Sportelli INPS: per cui recandosi presso gli uffici dell'Istituto;
Sito INPS: attraverso il seguente percorso Servizi Online - per il cittadino - Lavoro accessorio;
Contact center INPS/INAIL: chiamando al numero gratuito 803.164 per chi chiama da rete fissa o al numero 06164164 a pagamento per chi chiama da mobile .



Tutti al Festival della crescita (Milano, 15-18 ottobre): se non cambi, non cresci


Festival Crescita
Il Festival della Crescita è il grande evento in programma al Palazzo delle Stelline di Milano (Corso Magenta 61) dal 15 al 18 ottobre: quattro giorni di incontri gratuiti in cui creativi e imprenditori spiegheranno che cos’è per loro la crescita e come la mettono in pratica in progetti concreti.
Millionaire sarà presente con 4 appuntamenti imperdibili:

Venerdì 16 ottobre, il nostro grande evento nell’evento: parleremo di startup, come si trasforma un’idea in un’impresa, dove si trovano i soldi, come si cresce tra mille difficoltà.
Ne discutiamo con chi ce l’ha fatta e grandi esperti. T-shirt e copie omaggio per i nostri lettori.

Inoltre, in collaborazione con la casa editrice Egea, saremo impegnati a moderare 3 eventi a cavallo dell’ora di pranzo, dal titolo Lunch Book, dedicati a tre temi di grande attualità:

Giovedì 15 ottobre (12,45-13,45): Professioni digitali
Venerdì 16 ottobre (12,45-13,45): Professioni verdi
Sabato 17 ottobre (12,45-13,45): Generazione mobile

I posti sono limitati.


“Brevetti+ 2”

“Brevetti+ 2” è l’incentivo per valorizzare i brevetti più attuali e i progetti più qualificati che derivano dai risultati della ricerca pubblica e privata.

Le agevolazioni sono destinati alle imprese, anche appena costituite, con sede legale e operativa in Italia, che possiedono almeno uno dei seguenti requisiti:

sono titolari o licenziatari di un brevetto rilasciato successivamente al  1° gennaio 2013
hanno depositato una domanda di brevetto successivamente al 1° gennaio 2013
sono in possesso di una opzione d’uso o di un accordo preliminare di acquisto o di acquisizione in licenza di un brevetto rilasciato successivamente al 1° gennaio 2013
sono spin-off accademici costituiti da meno di 12 mesi e titolari di un brevetto concesso successivamente al 1° gennaio 2012
Le agevolazioni prevedono un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 140.000 euro che non può superare l’80% dei costi ammissibili.

Per gli spin-off accademici le agevolazioni possono arrivare al 100% dei costi ammissibili.

Gli incentivi sono concessi nel regime de minimis.

Le domande possono essere presentate dalle ore 12 del 6 ottobre 2015 esclusivamente on line sulla piattaforma dedicata.

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Aumenta ancora l’età per andare in pensione: tutti i requisiti

A riposo non prima di aver compiuto 66 anni e 7 mesi. È il destino che attende molti lavoratori italiani dal 2016 in poi, dopo l'adeguamento dei requisiti di pensionamento alle aspettative di vita della popolazione. Dal prossimo anno, per lasciare il lavoro, parecchi nostri connazionali dovranno dunque aspettare 4 mesi in più, rispetto ai loro colleghi che hanno maturato invece il diritto alla pensione con i requisiti del 2015 (66 anni e 3 mesi). A comunicarlo è stata una circolare dell'Inps, che ha sottolineato come questo adeguamento dell'età sia previsto dalla legge. Inoltre, l'istituto nazionale di previdenza ha ricordato che esistono diverse eccezioni alla regola generale, per le donne e per chi ha molti anni di carriera alle spalle. Ma ecco, di seguito, un riepilogo di cosa cambia dal prossimo anno.



Le aspettative di vita
Dal 2016, l'età pensionabile verrà adeguata alle aspettative di vita della popolazione, che fortunatamente sono in crescita costante da anni. Dunque, poiché in Italia si vive più a lungo, si andrà in pensione sempre più tardi con un innalzamento dell'età che, in linea di massima, è pari a 3-4 mesi ogni 3-4 anni. Anche nel 2019, ci sarà probabilmente un nuovo adeguamento alle aspettative di vita e l'età pensionabile potrebbe dunque salire per la prima volta sopra i 67 anni. Va ricordato però che questa è la regola generale che vale per i lavoratori uomini (di qualsiasi settore) e per le impiegate pubbliche. Le donne dipendenti del settore privato o lavoratici autonome beneficiano invece ancora di un'uscita anticipata fino al 2018. Ma ecco, di seguito, un riepilogo dell'età pensionabile che scatterà nel 2016 per ogni categoria
-Gli uomini (autonomi e dipendenti di qualsiasi settore) e le donne del pubblico impiego potranno andare in pensione dopo aver compiuto 66 anni e 7 mesi.
-Le lavoratrici dipendenti del settore privato potranno mettersi a riposo a 65 anni e 7 mesi e conserveranno questo requisito fino alla fine del 2017. Poi, dal 2018 in avanti, l'età pensionabile salirà anche per loro a 66 anni e 7 mesi
-Le lavoratrici autonome, invece, nel 2016 potranno andare in pensione con 66 anni e un mese di età e manterranno questo requisito sino alla fine del 2017. Poi, dal 2018, la soglia di pensionamento sarà incrementata anche per loro a 66 anni e 7 mesi

Pensione di anzianità quote 2016:

Nel 2016 per i lavoratori che possono andare in pensione ancora con il sistema quote pensioni, è previsto un aumento di 3 punti percentuali, pertanto, i requisiti quote pensioni 2016, che ricordiamo essere state introdotte dalla legge n. 243/2004 e ottenute sommando l'età anagrafica e l'anzianità contributiva, sono:
Per i dipendenti: 35 anni di contributi e 61 anni e 7 mesi con raggiungimento di quota 97,6;
Per gli autonomi: 35 anni di contributi e 62 anni e 7 mesi con raggiungimento di quota 98,6.
Per maggiori informazioni e istruzioni circa le modalità di calcolo della quota, vi rimandiamo al messaggio Inps n. 020600 del 13.12.2012 punto 3.2 d alla circolare INPS 60/2008 punto 3.

Pensioni invalidi 2016:
La pensione di invalidità civile erogata dall'INPS ai cittadini che a causa di specifiche e determinate patologie, non riescono a svolgere alcuna attività lavorativa, prevede la concessione di un assegno mensile a prescindere dai contributi versati. Attualmente i requisiti richiesti per accedere a questo tipo di prestazione sono una invalidità tra il 74 ed il 100% ed un'età tra i 18 e 65 anni. Requisiti che rimangono invariati anche per il 2016.
Pensione di vecchiaia invalidi 2016: questo tipo di prestazione è riservata ai lavoratori e lavoratrici invalidi almeno all'80% con almeno 20 anni di contributi versati e con un'età anagrafica di 60 anni per gli uomini e 55 per le donne.
Nel 2016 invece per accedere alla pensione di vecchia invalidità civile ci vorranno 60 anni e 7 mesi per gli uomini e 55 anni e 7 mesi per le donne.
Per i non vedenti, il requisito anagrafico per il pensionamento diventa 55 anni e 7 mesi per gli uomini e 50 anni e 7 mesi per le donne.

Pensione anticipata 2016 donne e uomini: aumento età e novità legge di Stabilità


Nel 2015 gli uomini e le donne che vogliono lasciare il lavoro in anticipo devono avere un'anzianità contributiva pari a:

42 anni e 6 mesi per gli uomini;
41 anni e 6 mesi per le donne.
Nel 2016 per andare in pensione anticipata sono richiesti:
42 anni e 10 mesi per gli uomini;
41 anni e 10 mesi per le donne.
Confermato però il blocco delle penalizzazioni pari all’1,2% per i lavoratori che hanno compiuto 62 ani di età.

Riguardo sempre alla pensione anticipata, il Governo sta attualmente lavorando su 2 possibilità:
1) Confermare la cd. Opzione donna 2015 anche per il 2016: consentendo così alle donne lavoratrici di lasciare il servizio in anticipo rispetto ai requisiti di età richiesti per la pensione di vecchiaia, che per le:
Dipendenti pubbliche è di 57 anni e 3 mesi.
Dipendenti private è di 57 anni e 3 mesi.
Lavoratrici autonome è di 58 anni e 3 mesi.
2) Introdurre nella prossima Legge di Stabilità 2016 due nuove opzioni donne e uomini:
Nuova opzione donne 2016: prevede la possibilità per le donne lavoratrici di andare in pensione in anticipo a 63 anni con 35 anni di contributi, e un nuovo metodo di calcolo per la riduzione dell'assegno pensione legato non più al ricalcolo contributivo ma su una riduzione relativa alla speranza di vita, ossia, con una decurtazione dell'importo di circa il 10% in 3 anni.
Nuova opzione uomini 2016 ma solo per coloro che perdono lavoro o sono disoccupati. Con tale opzione, il Governo, potrebbe permettere a questi uomini di andare in pensione in anticipo di circa 3 o 4 anni prima rispetto ai 66 anni 7 mesi richiesti dal 1° gennaio 2016 per il raggiungimento della pensione.. In questo caso, il taglio dell'assegno consisterà in una riduzione di almeno il 3 o il 4%.

Pensioni 2016 esodati e lavori usuranti:
Pensioni 2016 salvaguardati: sul tema esodati, il Ministro del Lavoro, Poletti ha confermato "la volontà di intervenire sulla materia delle salvaguardie, all'interno della legge di stabilità per una definitiva risoluzione delle problematiche sociali più rilevanti ancora aperte". Ciò significa che il Governo, una volta accertate le risorse e messo a punto un nuovo e definitivo intervento per i salvaguardati, inserirà la misura riguardante le pensioni 2016 salvaguardati nella Legge di Stabilità 2016.
In attesa degli eventuali sviluppi, vediamo i requisiti anagrafici per la pensione dei vecchiaia 2016 per chi ha fruito della salvaguardie:
Pensione di vecchiaia: 65 anni e 7 mesi per gli uomini e 61 anni e 1 mese per le donne.
Pensione di anzianità: quorum di 97,6 con almeno 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi, oppure, 40 anni di contributi a prescindere dall’età.
Pensione lavori usuranti 2016: aumento dei requisiti di accesso, dal prossimo anno, infatti, chi svolge un'attività faticosa potrà andare in pensione alla seguente età e condizioni: per lavoro notturno svolto per almeno:
78 giorni: 35 anni di contributi e quota 97,6 con almeno 61 anni e 7 mesi di età;
da 64 a 71 giorni: 35 anni di contributi e quota del 99,6 con almeno 63 anni e 7 mesi di età;
dai 72 ai 78 giorni: 35 anni di contributi e quota è 98,6 con 62 anni e 7 mesi di età.


Bonus Casa : Conosci le nuove normative in tema?

Bonus casa: cosa cambierà nel 2016?
Cosa accadrà ai bonus per l'edilizia a partire dal prossimo 1 gennaio 2016 se non interverrà alcuna modifica in proposito?
Se cerchi le risposte a questi interrogativi, complimenti! Nel Blog di Studio Commerciale Semeraro troverai le risposte che cerchi!
Il bonus casa 2016 sarà sicuramente prorogato fino al 31 dicembre 2016, per cui la detrazione del 50% che spetta ai contribuenti sugli interventi di ristrutturazione edilizia e quella al 65% con il cd. Ecobonus per la riqualificazione energetica, non solo vengono confermati ma ne viene allargata la platea dei beneficiari.
4 sono infatti le novità più importanti che il Governo è intenzionato ad inserire nella Legge di Stabilità 2016, che riguardano il bonus casa per i condomini, immobili strumentali delle imprese, case popolari, per cui edilizia pubblica e scuola, e infine per le giovani coppie in affitto.



Bonus casa 2016 novità ristrutturazioni e Ecobonus
Il bonus casa è un'agevolazione che lo Stato concede a chi effettua interventi di ristrutturazione edilizia, restauro e conservazione, messa in sicurezza dell'immobile secondo le modalità dell'Ecobonus ristrutturazioni edilizie. Tale bonus, prevede infatti la possibilità per chi effettua i suddetti lavori, di ottenere un beneficio fiscale molto importante: che consiste in una detrazione del 50% Irpef sulle spese sostenute dal contribuente, pagate con con bonifici, dal 26 giugno 2012 al 31dicembre 2015, per un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare e bonus mobili e bonus acquisto elettrodomestici per un massimo di spesa di 10 mila euro.
Con la prossima Legge di Stabilità 2016 che, verrà presentata dal Governo Renzi entro il mese di ottobre, ci sarà non solo la proroga fino al 31 dicembre 2016 del bonus ristrutturazioni al 50% e quello al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica con il cd. Ecobonus 2016 ma anche 4 novità sul nuovo bonus casa 2016, ossia, l’estensione del beneficio ai condomini, immobili strumentali delle imprese, case popolari e scuola pubblica e per gli immobili affittati da giovani coppie.
Ecobonus condomini 2016:

Per i condomini, potrebbe essere inserita nella prossima Legge di Stabilità 2016, una novità importante, la detrazione Irpef per la riqualificazione globale del condominio attraverso l'Ecobonus 2016. Il pagamento delle spese per i lavori e la detrazione, spetterebbe, in questo caso, agli inquilini consentendo loro, di fruire di un risparmio concreto sul futuro consumo dei combustibili, grazie ai lavori eseguiti sul condominio.
Fino a tutto il 2015, infatti, ai condomini spetta la detrazione per gli interventi di edilizia eseguiti sulle parti comuni, i cui lavori vengono pagati dal singolo condomino attraverso appositi bonifici con ritenuta dell’8% prevista per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione edilizia fiscalmente agevolati. Per beneficare del suddetto bonus ristrutturazioni, occorre richiedere all’Agenzia delle Entrate  l’attribuzione del codice fiscale cumulativo, ottenuto sulla base delle istruzioni e i chiarimenti formulati dall’Agenzia con la risoluzione n. 74/E del 27 agosto 2015 che riguardano anche i cd. condomìni minimi, ossia quelli con non più di otto condòmini (che non hanno l’obbligo di nominare un amministratore), ma che ai fini di detrazione, sono obbligati a richiedere il codice fiscale mediante modello AA5/6. Nella comunicazione, unica per tutti i condòmini, devono essere specificati, distintamente per ciascuno di essi: le generalità e il codice fiscale; i dati catastali delle rispettive unità immobiliari; i dati dei bonifici dei pagamenti effettuati per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio; la richiesta di considerare il condominio quale soggetto che ha effettuato gli interventi; le fatture emesse dalle ditte nei confronti dei singoli condòmini, da intendersi riferite al condominio.
Dal 2016, invece, non solo bonus ristrutturazioni sulle parti comuni del condominio, ma anche e soprattutto Ecobonus del 65% fino al dicembre 2018 per i condomìni, oltre che ad un possibile messa a punto di un nuovo meccanismo di premialità, legato ai salti di classe energetica delle abitazioni, che quindi premierà chi risparmia più energia.

Ecobonus e Bonus ristrutturazioni 2016 imprese per immobili strumentali:
Un'altra importante e grandissima novità che riguarda sempre la detrazione al 50% bonus ristrutturazioni ed Ecobonus 2016, è l'intenzione, più volte confermata dal Governo Renzi e dal Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, di voler introdurre con la Manovra 2016, l'estensione della platea dei due bonus, ad altre categorie fino ad oggi escluse o quasi, dal beneficio fiscale come i condomini, i giovani in affitto, le case popolari e le scuole e gli immobili delle imprese.
Ed è proprio sugli immobili strumentali delle imprese, ora completamente esclusi dalle agevolazioni fiscali, che Delrio punta sia per aumentare la ripresa del settore edile che di tutti i settori a partire dall'industria, commercio, servizi ecc.
Perché permettere alle aziende, di poter fruire dei nuovi bonus ristrutturazione ed Ecobonus 2016 imprese, significa offrire loro la possibilità di detrarre le spese realizzate per la costruzione strumentale all’attività come capannoni, magazzini, ecc. e beneficiando del credito di imposta per lavori di manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico.

Bonus mobili 2016 giovani coppie in affitto anche senza lavori:


Si, il bonus mobili 2016 giovani coppie in affitto è una delle novità che più colpiscono, in quanto la possibilità di estendere il cd. bonus mobili anche per le giovani coppie che vanno in affitto, ovviamente ancora da stabilire gli eventuali limiti per fruire dell'agevolazione.
Ma la cosa più importante da segnalare in merito, è che per le giovani coppie il bonus mobili 2016 sarà riconosciuto anche senza che vengano eseguiti lavori di ristrutturazione sulla casa.
Ricordiamo infatti, che tale detrazione sulle spese di acquisto di arredi e di elettrodomestici da incasso come il frigorifero, il forno, la lavatrice purché efficienti energicamente e di classe superiore alla A+ e A per i forni e le pompe di calore, spettano attualmente solo ed esclusivamente se l'acquisto è effettuato a seguito lavori di ristrutturazioni edile per un limite di spesa pari a 10 mila euro, da suddividere in 10 quote annuali di pari importo che, si aggiungono ai 96.000 euro spettanti per i lavori di ristrutturazione ordinaria e straordinaria.
A partire dal prossimo anno, pertanto, il bonus mobili 2016 spetterà ai contribuenti assoggettati all'IRPEF come: il proprietario dell'immobile, l'usufruttuario dell'abitazione principale o superficie, in nuda proprietà, il titolare del contratto in comodato d'uso, socio di cooperative, imprenditore individuale per l'immobile non strumentale, società semplice, in nome collettivo, in accomandata semplice o soggetto equiparato, imprese familiari se immobile non è per uso strumentale, al coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado sempre se conviventi con il proprietario o con chi possiede dell’immobile oggetto della detrazione e alle giovani coppie in affitto. In quest'ultimo caso però, è prevista l'abolizione di un'importante condizione quella di dover eseguire obbligatoriamente i lavori di ristrutturazione edile, che oggi è il requisito fondamentale, per accedere alla detrazione IRPEF del 50%.

Bonus casa 2016 case popolari, edilizia pubblica e scuole
Quarta e ultima novità, ma non per ordine di importanza, è quella che prevede l’allargamento della platea dei beneficiari delle detrazioni agli interventi sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica e sugli edifici scolastici.
In altre parole, potrebbe essere esteso il nuovo bonus casa 2016 per le ristrutturazioni al 50% e per gli interventi di riqualificazione energetica al 65% anche alle case popolari, ossia agli alloggi sociali assegnati dal Comune e dallo Stato, per far fronte all'emergenza abitativa e alle scuole. In questo modo, si potranno ottenere due vantaggi 1) lo Stato risparmia sulla manutenzione e sulle costruzioni di proprietà pubblica e 2) Viene incentivato il mercato edilizio.
Ricordiamo però, che per avere maggiori informazioni e conferme su quanto abbiamo fino adesso esposto, dobbiamo attendere la pubblicazione e l'approvazione definitiva della prossima Legge di Stabilità 2016.

Cinquemila euro di incentivo ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato genitori con meno di 35 anni disoccupati, assunti con contratto a tempo determinato o con collaborazione coordinata e continuativa

Il Governo Italiano presieduto dal Premier Matteo Renzi ha appena rifinanziato l’Incentivo Inps per i Giovani Genitori disoccupati o precari, il cosiddetto “Bonus Inps Giovani Genitori”, per una cifra di circa 9 milioni di euro.
Per la precisione, come si può vedere sul sito ufficiale dell’Inps presso la sezione “Comunicazioni Online”, la cifra stanziata aggiornata a fine Settembre 2015 è di 8.775.000 euro.




Tale bonus di 5000 euro si rivolge a giovani genitori precari o disoccupati con età inferiore ai 36 anni non compiuti, con agevolazioni previste per le aziende che li assumono a tempo indeterminato.
Come tutti gli incentivi e i bonus, anche il Bonus Inps Giovani Genitori è soggetto ad alcune condizioni per essere richiesto ed ottenuto.

Per usufruire di tale bonus il lavoratore non deve aver compiuto i 36 anni di età e deve avere un figlio minorenne, ed essere iscritto alla Banca Dati Giovani Genitori.
Per iscriversi alla Banca Dati Giovani Genitori il lavoratore deve essere sotto contratto con contratto di lavoro a termine, somministrazione, intermittente, co.co.co o co.co.pro, oppure come lavoro occasionale accessorio.
Se disoccupata, la persona dovrà avere registrato lo stato di disoccupazione presso un qualsiasi Centro per l’Impiego italiano o qualsiasi Agenzia per il lavoro ufficiale del nostro Paese.
Se il lavoratore compirà 36 anni, o il figlio diventerà maggiorenne, o ancora sarà assunto a tempo indeterminato presso un’azienda, la iscrizione sarà annullata in maniera automatica.


Quali aziende hanno diritto al bonus e quando?
Possono beneficiare del bonus giovani genitori 2015, le aziende private, le società cooperative e tutti i datori di lavoro non imprenditori che assumono lavoratori giovani genitori sotto i 35 anni precari a o disoccupati a tempo indeterminato o con contratto di lavoro in apprendistato senza obbligo di trasformazione alla scadenza.

Le imprese, inoltre, per aver diritto a ricevere il bonus di 5000 euro, devono:
1) essere in regola con il DURC, documento unico per la regolarità contributiva e previdenziale;
2) non devono aver effettuato nei 6 mesi precedenti la domanda dell'incentivo, licenziamenti per la riduzione di personale o per giustificato motivo oggettivo;
3) Aver effettuato riduzioni dell'orario di lavoro o sospensione dell'attività per i seguenti motivi: crisi aziendale, ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione;
4) Aver assunto in precedenza almeno 5 dipendenti con la stessa agevolazione.

Come fa l'azienda a verificare se il giovane genitore ha diritto al bonus? Può verificarlo accedendo direttamente al sito INPS, collegandosi alla banca dati ed eseguendo la ricerca con il codice fiscale del lavoratore.




Come si fa a richiedere i 5000 euro di che spettano con il bonus giovane genitore? L'azienda per fruire dei 5 mila euro che le spettano per aver assunto a tempo indeterminato anche part time, o in apprendistato, un giovane genitore precario o disoccupato deve procedere a:
1) Ufficializzare l'assunzione mediante l'invio della Comunicazione Obbligatoria (CO), tramite modello Unilav, indicando il codice agevolazione Giovani Genitori.
2) Compilare il modulo domanda sul sito INPS: accedendo alla sezione Servizi per le aziende ed i consulenti > Cassetto Previdenziale > Comunicazioni Online, e selezionare la comunicazione con il codice “GIOV-GE”.
3) Una volta compilata e inviata la domanda, il sistema fornisce al datore di lavoro il codice di autorizzazione “4M” valido per 13 mesi e, attraverso il quale l'INPS provvederà ad effettuare il conguaglio dei contributi con il bonus di 5.000 euro, che verrà erogato in quote mensili non più alte della retribuzione mensile del dipendente.

Collaborazioni coordinate continuative 2015 cosa cambia per il collaboratore e committente dopo entrata in vigore nuove disposizioni sui contratti lavoro?


Abrogazione del lavoro a progetto, presunzione di subordinazione con eccezioni e stabilizzazione con condono: queste, in sintesi, le linee guida degli interventi sulle collaborazioni coordinate e continuative nello schema di decreto sul riordino dei contratti. Rispetto alle previsioni della legge delega, la normativa proposta dal Governo delude non poco. L’intervento normativo immediato appare quello della abrogazione del lavoro a progetto e dell’associazione in partecipazione con apporto di lavoro. Non scompaiono le collaborazioni coordinate e continuative, ma piuttosto si ripropongono nella medesima modalità e con le analoghe difficoltà operative con le quali si erano diffuse all’inizio degli anni 2000.
Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa 2015 è tornato in auge dopo che il decreto 81/2015 sul Codice dei Contratti, misura attuativa che rientra nel Jobs Act, ha reso il contratto a progetto non più stipulabile dal 25 giugno 2015, fatta eccezione per quelli già in essere che, rimangono in vigore fino alla scadenza naturale, ma entro il limite massimo del 31 dicembre 2015.
Alla luce delle tante novità introdotte in materia di lavoro, come e cosa cambia per un collaboratore e per il committente? Cos'è, come funziona e quando si parla di presunzione di lavoro subordinato e come regolarsi?

Per le collaborazioni cosa cambia dopo il 25 giugno 2015?
Con l'entrata in vigore dell'art.52 del d.lgs.n.81/2015 - decreto attuativo Jobs Act, dal 25 giugno 2015 le disposizioni contenute negli articoli da 61a 69-bis del decreto legislativo 276 del 2003 sono state abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla data di entrata in vigore del presente decreto». Ciò significa che da tale data:
1) non possono essere più stipulati contratti, per cui sono vietati dalla legge, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa a progetto.
2) i contratti di lavoro autonomo, non sono più soggetti alla legge Fornero del 2012 e neanche alle limitazioni da questa previste.
3) possono essere stipulati contratti di collaborazione coordinata e continuativa non a carattere subordinato, per vedere i requisiti cococo 2015 e mini cococo.

Collaborazioni coordinate continuative 2015? Nuove regole:

Dal 25 giungo 2015 è entrato in vigore uno dei decreti attuativi del Jobs Act (D.Lgs. 81/2015) che ha di fatto cambiato le regole del contratto part time 2015 e abrogato le disposizioni relative ai contratti a progetto e quelle sulle collaborazioni. Tali novità e modifiche si applicano quindi a partire dai nuovi contratti stipulati a partire dal 25 giugno 2015 mentre rimangono in vigore le vecchie disposizioni per i contratti ancora in essere, fino alla loro scadenza naturale. Dal punto di vista previdenziale INPS, iscrizione gestione separata, e assicurativa INAIL, le regole invece rimangono le stesse di quelle applicate alle collaborazioni coordinate e continuative.

Quali tipi di collaborazione è possibile stipulare dopo il 25 giugno 2015?
A partire da tale data, i committenti possono solo stipulare contratti cococo, e non quelli a progetto perché abrogati da tale data. I cococo, ricordiamo, sono contratti di lavoro a metà strada tra il lavoro autonomo e subordinato, dove il collaboratore lavora all'interno dell'azienda in piena autonomia e senza vincolo di subordinazione ma in rapporto coordinato e continuativo con il il committente.
Per evitare poi, che dietro il cococo più economico e con minori tutele, possa nascondersi un vincolo di subordinazione, il decreto attuativo del Jobs Act ha previsto delle limitazioni e dei vincoli ben precisi che il committente deve rispettare anche in riferimento a tempi e luogo di lavoro, parliamo della cd. presunzione di lavoro subordinato che prevede 4 deroghe.

Cosa succede ai contratti cocopro stipulati prima?
Dal momento che i contratti a progetto non possono essere più stipulati a partire dal 25 giugno 2015, per quelli sottoscritti prima che risultano ancora in essere e fino alla scadenza naturale, si applicano le vecchie disposizioni, dal 1° gennaio 2016 varranno invece solo le nuove regole . A tal fine, per agevolare il passaggio e la trasformazione dei contratti a progetto al tempo indeterminato, il decreto attuativo del Jobs Act, ha previsto per i committenti un importante beneficio. Tale beneficio fiscale, non è analogo a quello che oggi viene offerto alle aziende che stipulano contratti a tempo indeterminato nel 2015, ovvero, zero contributi per 3 anni ma prevede la possibilità di una sanatoria sugli illeciti amministrativi, contributivi e fiscali relativi a collaborazioni non regolari, anche a partita IVA. Il lavoratore interessato, dovrà sottoscrivere in sede di conciliazione, vedi come funziona la nuova offerta di conciliazione lavoro, un atto di rinuncia a qualsiasi pretesa sul precedente rapporto e non potrà essere licenziato per 12 mesi (salvo che per giusta causa o giustificato motivo soggettivo).
Collaborazioni PA 2015? Le nuove regole delle collaborazioni non valgono per la pubblica amministrazione, a cui è vietato comunque stipularne di nuove a partire dal 2017.

Presunzione lavoro subordinato 2016 cos'è come funziona, quando si applica?

A seguito dell'entrata in vigore del decreto Jobs Act sulle collaborazioni, dal 1° gennaio 2016 i contratti di lavoro di collaborazione di tipo parasubordinato (cocopro) e quelle sotto forma di collaborazione a partita IVA, saranno considerati lavoro subordinato, fatta eccezione per 4 deroghe.
Quando non si applica la presunzione di lavoro subordinato 2016? Non si applica alle:
Collaborazioni realizzate sulla base di accordi collettivi nazionali stipulati dai sindacati in ragione di particolari esigenze produttive e organizzative di uno specifico settore;
Collaborazioni prestate da professioni intellettuali iscritti agli albi;
Attività prestate dai componenti di organi di amministrazione e controllo delle società e di partecipanti a collegi e commissioni;
Prestazioni per associazioni e società sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI.
Cos'è la presunzione di subordinazione e come funziona? Vista la volontà del Governo di limitare l'uso dei contratti di parasubordinazione, fatta eccezione per le collaborazioni coordinate e continuative, ha deciso di introdurre la presunzione di subordinazione dal 2016. Cosa significa? Che dal 1° gennaio 2016 se un rapporto di lavoro, prevede prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative ed organizzate dal committente rispetto al luogo ed all’orario di lavoro, è da ritenersi subordinato, e di conseguenza il collaboratore a progetto o a partita IVA, è da ritenersi a tutti gli effetti dipendente dell'azienda committente.

Quando e su cosa si applica la presunzione? Si applica in presenza di 3 parametri che sono:
1) Se la prestazione di lavoro è esclusivamente personali: ossia, quando il lavoratore autonomo non ha collaboratori e non può farsi sostituire;
2) Se la prestazione è continuativa: ossia, quando l'attività lavorativa prevede una durata e quando non è riferita a singole opere;
3) Se la prestazione è effettuata secondo modalità di esecuzione decise dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro, ovvero, quando il collaboratore lavora di fatto negli uffici dell'azienda e ha orari di lavoro prestabiliti.

Sanatoria datori di lavoro 2016 per cocopro e a partita IVA:

Dal 1° gennaio 2016 i datori di lavoro che decideranno di assumere il personale prima contrattualizzato con un rapporto di collaborazione, anche a progetto o a partita IVA se con lavoro autonomo, potranno fruire di un importante beneficio, ovvero, di una sanatoria che consentirà loro di estinguere eventuali illeciti amministrativi, contributivi e fiscali legati all'erronea qualificazione del rapporto di lavoro antecedenti, e cioè di quelle collaborazioni sotto forma di "prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative ed organizzate dal committente rispetto al luogo ed all’orario di lavoro".

Per fruire della sanatoria, il datore di lavoro dovrà sottoscrivere, insieme al lavoratore, dei verbali di conciliazione stragiudiziale, in una delle sedi individuate dall'articolo 2113, quarto comma, del codice civile, o presso le commissioni di certificazione, e non potrà licenziare il lavoratore nei successivi 12 mesi, fatta eccezione per i casi in cui si configuri un un licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo.
Nella pubblica amministrazione il divieto di stipulare collaborazioni coordinate e continuative con le suddette caratteristiche, scatterà invece a partire dal 1° gennaio 2017.

Studio Commerciale Semeraro
Cosenza, Via Dei MIlle 14

lunedì 5 ottobre 2015

Crescere In Digitale : Una nuova occasione all'orizzonte per Imprese e Neet

Crescere In Digitale : Una nuova grande opportunità per imprese e giovani

I dati della disoccupazione giovanile in Italia sono ben noti al pubblico, i telegiornali non perdono occasione per ricordarceli.

"Non è un paese per giovani", si dice spesso dell'Italia.

Con una percentuale di disoccupazione giovanile tra le più alte in Europa è difficile dar torto a questa affermazione. Tuttavia riscontro che molto meno note sono le opportunità per uscire dal limbo dei c.d. Neet, alias i giovani che non studiano e non lavorano.

Come funziona Crescere in Digitale?
Presto detto!



I NEET, ovvero i giovani senza occupazione e non studenti, iscritti al programma Garanzia Giovani, dovranno accedere al portale www.crescereindigitale.it realizzato da Google. Da qui dopo una breve fase di iscrizione e riconoscimento dei requisiti si potrà partecipare senza alcun costo, al percorso di formazione.
Attraverso il training online di 50 ore, i cui contenuti sono stati definiti dal comitato scientifico del progetto, i partecipanti avranno l’opportunità di ampliare le proprie conoscenze dell’ecosistema digitale e apprendere come il web possa essere un valido strumento per supportare la crescita e la visibilità internazionale delle aziende.
A conclusione del training online i partecipanti accederanno ad un test, coloro che riusciranno a superarlo saranno selezionati per passare alla fase successiva, ovvero i laboratori sul territorio – coordinati da Unioncamere e dal sistema delle Camere di commercio – e agli incontri con le imprese per i tirocini formativi, organizzati anche in collaborazione con il mondo delle associazioni di categoria.
A questo punto inizierà il tirocinio nelle aziende che hanno dato la loro preventiva disponibilità ad ospitare i tirocinanti iscritti al programma Crescere in Digitale. Il tirocinio avrà una durata di 6 mesi e il tirocinante sarà retribuito 500 euro al mese.
Dal momento che i tirocini sono finanziati nell’ambito del progetto “Garanzia Giovani”, in caso di successiva assunzione del tirocinante le aziende possono beneficiare di incentivi fino a 6.000€.


venerdì 2 ottobre 2015

Lezioni di startup

16 domande che avreste voluto fare all’investitore più importante in circolazione
In una sessione di domande con Product Hunt, Ben Horowitz ha risposto ad alcune domande sui temi startup e investimenti. E va dritto al punto
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Se fate parte della “scena startup” non potete non conoscere Ben Horowitz: imprenditore, investitore, blogger e autore del libro bestseller “The Hard Thing About Hard Things”.

È inoltre il fondatore e manager di Andreessen-Horowitz, uno dei più importanti e stimati fondi di Venture Capital della Silicon Valley. Ha investito in aziende del calibro di Facebook, Twitter, Foursqare, Pinterest, ecc., e ha a portfolio delle exit memorabili come quelle di Groupon, Skype, Instagram e tante altre.


In una recente sessione di AMA (ask me anything) con Product Hunt, Horowitz ha risposto ad alcune domande sui temi startup e investimenti. Credo sia interessante e importante il suo punto di vista, non solo perché è una persona stimata e rispettata nel suo settore, ma soprattutto perché va dritto al sodo quando gli chiedono consigli ed è spesso in controtendenza e poco convenzionale con le sue opinioni.

Le 16 domande e risposte

ProductHunt: Hai un consiglio da dare agli startupper sul quale pensi siano in disaccordo altri investitori o startupper stessi?

Ben Horowitz: Tutti quelli che hanno fondato grandi aziende sono stati derisi lungo il loro percorso. Se date importanza a queste cose non siete portati per fare gli imprenditori. Il che non significa che non dovete ascoltare i consigli altrui, ma dovete decidere sempre con la vostra testa.

PH: Chi sono i tuoi mentor nella vita e sul lavoro?

BH: In questa fase della vita inizio a definirli amici più che mentor. Le due persone da cui ho imparato di più sono probabilmente Bill Campbell and Andy Grove. L’intera vita di Andy è una lezione su come dovrei vivere la mia. Il modo con il quale Bill ascolta gli altri è così speciale che imparo qualcosa di nuovo ogni volta che sono con lui. Poi ci sono persone in altri settori, come NAS che ha la capacità di vedere il mondo da una prospettiva completamente diversa. Se io e te ascoltiamo la stessa canzone tu potresti cogliere 30 aspetti che io non ho colto.

PH: In un imprenditore alla prima esperienza quali sono quel 20% di skill che poi definiranno l’80% del suo successo?

BH: La questione centrale è che bisogna concentrate tutti gli sforzi sul product/market fit. Bisogna lavorare su prodotti che la gente può iniziare ad utilizzare fin da subito o che si riescono a vendere in maniera affidabile e duratura. Tutto il resto – come cultura, management, ecc. – è secondario. Mai distogliere lo sguardo dall’obiettivo!

PH: L’anno scorso hai pubblicato “The Hard Thing About Hard Things”, se dovessi ripubblicarlo oggi, cosa aggiungeresti (o cambieresti) nel libro?

BH: Probabilmente avrei approfondito di più gli aspetti duri e difficili. Non sapevo se il pubblico li avrebbe apprezzati, ma alla fine è stato proprio così. La mia più grande sorpresa riguardo al libro è che l’ho scritto per un pubblico molto di nicchia e invece l’hanno apprezzato tutti, dai pastori ai professori. Mi ha sbalordito questa cosa.

Impossibile una nuova bolla startup come nel 2000
PH: Qualcuno dice che siamo di fronte a una nuova bolla startup, soprattutto in Silicon Valley. Cosa ne pensi? Sta succedendo qualcosa di simile al 2001?

BH: Avendo fatto il CEO nel 2001, posso dire che non ci stiamo minimamente avvicinando a quello che successe all’epoca. Ci sono state delle valutazioni esagerate nel mondo hi-tech privato ma si sono “aggiustate” abbastanza rapidamente. Ad esempio nel mondo del software enterprise ci sono state alcune valutazioni altissime in privato, ma appena queste aziende si sono quotate pubblicamente e si è visto che la valutazione era inferiore, il mercato privato si è subito adeguato e corretto. Non vedo un crash all’orizzonte come nel 2001 quando il NASDAQ perse l’80% del suo valore. Sarei disposto a scommettere con chiunque che nei prossimi cinque anni una cosa del genere non succederà.

Bisogna lavorare su prodotti che la gente può iniziare ad utilizzare fin da subito o che si riescono a vendere in maniera affidabile e duratura
PH: Il mercato pubblico sta spaventando parecchie persone, si parla parecchio di startup “unicorni” e “decacorni”. Che effetto avrà tutto ciò sulle startup early-stage?

BH: Credo che il mondo degli investimenti early-stage, se fatto correttamente, è disconnesso da quello del mercato pubblico. La media delle exit nel mondo VC è sugli otto anni, nei quali il mercato pubblico sarà cambiato tantissimo.

Detto questo, c’è sicuramente il fatto che molti investitori fermerebbero le loro attività in caso di un crash del mercato pubblico, e questo renderebbe più difficile raccogliere capitali. Inoltre, per un VC che si trova coinvolto in una bolla, anche a un livello early-stage, sarebbe difficilissimo riprendersi se l’ecosistema intorno è cambiato rapidamente.

PH: Quale delle startup “unicorno” riuscirebbe a superare un’eventuale bolla startup? E perché?

BH: Airbnb, perché sono una grande azienda con una magnifica cultura aziendale e un “effetto network” incredibile.

PH: Quale credi che sia il modo migliore per entrare del mondo del VC per un giovane professionista?

BH: Avviare un’azienda o entrare in una startup e imparare cosa significa mettere in piedi un’attività da zero. È praticamente impossibile impararlo in altri modi.

Se ricominciassi? Farei il biohacker
PH: In quale momento il CEO dovrebbe abbandonare la figura di product owner e focalizzarsi sul resto del business?

BH: Su questo argomento ho scritto il post Why Founders Fail. Non credo che debba fare un passo indietro rispetto al prodotto, ma quando arriva sul mercato, deve iniziare a fare molta attenzione al resto del business e dell’azienda.

PH: Fare proiezioni finanziare è complesso quando i numeri sono puramente ipotetici. Ci dai qualche suggerimento su come impostare delle proiezioni finanziarie che siano credibili per un investitore?

BH: Se sei nel settore enterprise, il modo migliore è procedere col “metodo Salesforce”. In altre parole, aggiungi il valore delle persone produttive che hai a bordo.

Se sei nel settore consumer, le proiezioni finanziare solitamente sono un derivato di altre metriche. Io sarei semplicemente chiaro sul come le hai ottenute.

PH: Se dovessi iniziare oggi la tua carriera, con cosa partiresti?

BH: Vorrei essere un bio hacker. La computational biology è la cosa più interessante che io abbia mai visto. Mi piacerebbe lavorare in quel settore.

PH: Credi che si nasca imprenditore o ci si diventi?

BH: Per essere un imprenditore bisogna essere disposti a essere completamente vulnerabile e pensare esclusivamente per se stessi. Credo che siano caratteristiche che si possono apprendere, ma non ne sono sicuro.

Imprenditore si diventa. Forse
PH: Sei Startup L. Jackson travestito da Ben Horowitz?

BH: No, ma sono un suo grande fan. Come avrete notato, tendo a dire quello che mi passa per la testa, indipendentemente dal fatto che sia vantaggioso per me, quindi non ho bisogno di pseudonimi.

PH: Quali sono i tuoi tre libri preferiti? Quali libri hanno ispirato la scrittura del tuo?

BH: Il libro che ha più ispirato il mio è High Output Management di Andrew Grove. È difficile fare una lista dei miei libri preferiti. Alcuni che mi piacciono, in diverse categorie, sono: The Black Jacobins di C.L.R. James, Fooled by Randomness di M.N. Taleb, Tuff di P. Beatty.

PH: Fuori dal lavoro e della scrittura cosa fai? Hai degli hobby?

BH: I miei hoppy sono l’hip-hop, il barbecue e la macroeconomia. Marc Andreessen è più bravo di me in macroeconomia ma io lo distruggo sul barbecue e l’hip-hop.