martedì 30 maggio 2023

Sport bonus 2023: domande dal 30 maggio al 30 giugno

Lo Sport Bonus consiste in  il credito d’imposta - introdotto dalla Legge di Bilancio 2019 ed esteso, da ultimo, anche a quest’anno dalla Legge di Bilancio 2023 (articolo 1, comma 614, Legge 197/2022) - destinato ai titolari di reddito d’impresa, pari al 65% dell’erogazione liberale.

Lo sport bonus è di fatto un credito d’imposta riconosciuto alle sole imprese a fronte di erogazioni liberali / donazioni in denaro effettuate:

  • per interventi di manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di impianti sportivi pubblici,
  • per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche. 
La somma assegnata può essere utilizzata esclusivamente in compensazione tramite il modello F24 presentato attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate, in tre in quote annuali di pari importo.

Il credito massimo attribuibile a ciascun beneficiario è pari 10‰ dei ricavi realizzati nel 2022 nel limite massimo dei fondi stanziati per l'anno in corso (15 milioni di euro).

Lo Sport Bonus 65% è gestito dal Dipartimento per lo Sport. Le domande devono essere presentate tramite l’apposita piattaforma disponibile al link https://avvisibandi.sport.governo.it/.

lunedì 29 maggio 2023

Quali documenti conservare per non perdere i bonus ristrutturazioni

Il bonus ristrutturazione può essere indicato sia nel 730 sia nel modello Redditi. Ciò riguarda i contribuenti che non hanno optato né per la cessione del credito né per lo sconto in fattura, scegliendo di sfruttare l’agevolazione fiscale per quote annuali sotto forma di detrazione Irpef.

La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi.

Il contribuente che, pur avendone diritto, non ha usufruito dell’agevolazione in uno o più anni (ad esempio, per incapienza o perché esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi), nei successivi periodi d’imposta può comunque beneficiare della detrazione, indicando in dichiarazione il numero della rata corrispondente.

Per rispondere ad eventuali verifiche del Fisco, il contribuente deve essere in possesso della seguente documentazione (vedi provvedimento ADE 2 novembre 2011, prot n. 2011/149646):

  • abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se queste abilitazioni non sono previste è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui deve essere indicata la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili;
  • domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti;
  • ricevute di pagamento dell’Imu, se dovuta;
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese, per gli interventi sulle parti condominiali;
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi;
  • comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’Azienda sanitaria locale, se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri;
  • fatture relative alle spese effettivamente sostenute;
  • ricevute dei bonifici di pagamento (bonifico parlante con ritenuta effettuata dalla banca o dalla posta).

mercoledì 24 maggio 2023

Fino a 3 mila euro ai lavoratori autonomi colpiti dall’alluvione Emilia-Romagna.

 Tra i ristori previsti dal decreto-legge rientra un contributo una tantum da mille e fino a 3 mila euro che interessa i lavoratori autonomi che a causa dell’alluvione hanno dovuto sospendere la propria attività lavorativa.

Alle misure di sostegno economico si aggiunge la decisione già anticipata nelle prime ore dell'emergenza , dello stop alle scadenze fiscali , contributive, delle utenze e  dell'amministrazione giudiziaria , sospensione  che ad oggi  è fissata fino al 31 agosto 2023.

Gli incentivi, secondo la bozza, sarebbero cumulabili con altre agevolazioni, anche di natura assicurativa, a condizione che la somma non porti al superamento del costo sostenuto. Il bonus non entrerebbe comunque immediatamente in vigore, perché occorrerebbe un Dpcm (decreto del presidente del consiglio) sui criteri e le modalità applicative, su proposta del ministro delle Imprese e del made in Italy, di concerto con Economia, Infrastrutture e trasporti e Ambiente e sicurezza energetica, da adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge.

giovedì 18 maggio 2023

Confermato fino al 2025 il bonus barriere architettoniche

 La Legge di Bilancio 2023 con il comma 365 ha prorogato al 31 dicembre 2025 il cosiddetto bonus barriere architettoniche, ossia la detrazione prevista per gli interventi finalizzati al superamento e all'eliminazione di barriere architettoniche.

Per i lavori effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, su edifici già esistenti, è prevista una detrazione Irpef, da ripartire in 5 quote annuali di pari importo. In alternativa alla fruizione della detrazione in dichiarazione, è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Il bonus è pari al 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile, da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori.

Nel caso di delibere condominiali, per l’approvazione di questi lavori occorre la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti 1/3 del valore millesimale dell’edificio.

Possono beneficiarne i privati cittadini, gli enti pubblici e privati, le imprese e gli esercenti arti e professioni esso può essere beneficiato anche per l’istallazione degli impianti di automazione (come ascensori o montascale) che servono ad eliminare i limiti per chi ha problemi deambulatori. 

Sono previsti però dei massimi di spesa a seconda del tipo di edifici interessati dall’intervento, fino a un tetto di 50.000 euro. Sul fronte dei limiti di spesa, la detrazione è riconosciuta entro l’importo massimo di:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Rientrano nell’agevolazione legata alla ristrutturazione edilizia le spese sostenute per ascensori e montacarichi, per elevatori esterni all’abitazione, per la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, e quelle per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave. La detrazione non si applica, invece, per il semplice acquisto di strumenti o beni mobili, anche se diretti a favorire la comunicazione e la mobilità della persona con disabilità.

Rientrano tra gli interventi agevolati con la detrazione del 75% introdotta dalla legge di Bilancio 2022 quelli che rispettano i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche). La detrazione spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

È infine possibile usufruire del “Superbonus” (detrazione del 110%) per le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 per gli interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, effettuati per favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione alle persone con disabilità grave. Per richiedere tale agevolazione è però necessario che questi lavori siano eseguiti congiuntamente a interventi di isolamento termico delle superfici opache o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti (cosiddetti interventi trainanti).

venerdì 12 maggio 2023

Detrazione affitto 730: come scaricare il canone di locazione nelle dichiarazioni dei redditi

Giovani, studenti fuori sede, persone a basso reddito: sono alcune delle categorie di contribuenti che hanno diritto alla detrazioni dell’affitto nel modello 730/2023 appena pubblicato dall’Agenzia delle Entrate. Si tratta di agevolazioni fiscali applicabili a specifiche categorie di locatari in relazione alla sola abitazione principale.

E’ riconosciuta ai contribuenti intestatari o cointestatari di un contratto di locazione relativo all’abitazione principale, intesa come quella nella quale il dichiarante o i suoi familiari dimorano abitualmente. Con maggiore dettaglio, i requisiti necessari sono i seguenti:

  • Esistenza di un contratto di locazione registrato;
  • Utilizzo dell’immobile in affitto che deve essere adibito abitazione principale.

Alla regola generale, ci sono poi alcune particolarità previste al fine di andare incontro alle esigenze di specifiche categorie di contribuenti: studenti universitari e lavoratori fuori sede.

Sostanzialmente, sono cinque i casi in cui sono previste detrazioni sull’affitto della prima casa. 

Inquilini a basso reddito a canone libero:  Per i contratti di alloggi adibiti ad abitazione principale locati con contratti stipulati o rinnovati è prevista la seguente detrazione ai fini Irpef:

  • 300 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro;
  • 150 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro, ma non superiore a 30.987,41 euro.

Inquilini basso reddito a canone concordato: Nei contratti a canone concordato, dove il contribuente è intestatario di contratto di locazione stipulato ai sensi della L. n 431 del 9 dicembre 1998, è prevista una detrazione d’imposta di:
  • 495,80 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro;
  • 247,90 euro se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 ma non superiore a 30.987,41 euro.
  • Nessuna detrazione se il reddito è superiore a 30.987,41
Giovani fino a 31 anni: Per i giovani che vanno a vivere da soli stipulando un regolare contratto, è prevista una detrazione di 991,60 euro, oppure (se la cifra è più alta) del 20% del canone annuo (non può  superare i 2mila euro). 
In pratica: se il 20% del canone annuo è superiore alla misura standard di 991,61 euro, l’inquilino potrà portare in detrazione il 20% di canone anziché 991,61 euro, fino comunque a 2mila euro.
Per fruire dell’agevolazione, è necessario che l’immobile sia adibito a residenza; che il contratto venga stipulato prima del compimento dei 31 anni e che l’immobile affittato sia diverso dalla prima casa dei genitori. La detrazione spetta nei primi quattro anni di stipula del contratto.

Studenti fuori sede: La detrazione spetta nella misura classica del 19% su un importo massimo di spesa pari a 2.633 euro, corrispondente ad una detrazione massima di 500 euro.
L’agevolazione per l’affitto fuori sede degli studenti (compresi i contratti di ospitalità e quelli presso studentati) non si applica soltanto agli iscritti all’Università ma anche a coloro che frequentano istituti tecnici superiori (ITS) e Conservatori di Musica distanti oltre 100 km dalla residenza o nel caso comprovato in cui ci sia un’oggettiva difficoltà a percorrere in tempi quotidiani la distanza tra sede di studio e comune di residenza (questo, sempre che il contratto di locazione sia sottoscritto nel Comune in cui è ubicato l’istituto frequentato, pubblico o privato).
Non si ha diritto alla detrazione nel caso in cui il reddito familiare sia superiore a 240.000 euro.

Cambio residenza per lavoro: L’agevolazione per l’affitto conseguente ad un cambio di residenza per motivi di lavoro è pari a 991,60 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, mentre scende a 495,80 euro se il reddito è compreso tra i 15mila 493,72 e i 30mila 987,41 euro. I requisiti:
  • essere titolari di contratto di lavoro dipendente;
  • avere trasferito la residenza nel Comune di lavoro o in uno di quelli limitrofi distante almeno 100 km e in una regione diversa.
La detrazione spetta per i primi tre anni dal trasferimento, conservando contratto di locazione registrato; contratto di lavoro oppure CU 2023; autocertificazione nella quale si attesti la residenza e che l’immobile è utilizzato come abitazione principale.

venerdì 5 maggio 2023

Rottamazione quater: il Ministero conferma la proroga

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze con un recente comunicato, ha ufficialmente confermato la proroga della rottamazione quater.

Due mesi in più per presentare le dichiarazioni di adesione alla speciale procedura “Rottamazione-quater” delle cartelle, prevista dalla legge di bilancio 2023 (articolo 1, commi da 231 a 252).

Il modificato termine per la presentazione delle domande all’Agenzia delle entrate-Riscossione passa dal 30 aprile al 30 giugno 2023.

Di conseguenza è differito al 30 settembre 2023 (anziché del 30 giugno 2023) il termine entro il quale l’Agenzia delle entrate-Riscossione trasmetterà, ai soggetti che hanno presentato le suddette istanze di adesione, la comunicazione delle somme dovute per il perfezionamento della definizione agevolata.

Con il decreto si prevede che il pagamento dei debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dall’1.1.2000 al 30.06.2022 possa essere effettuato in unica soluzione non più entro il 31 luglio 2023, ma entro il 31 ottobre 2023 ovvero nel numero massimo di diciotto rate,  la prima e la seconda delle quali, ciascuna di importo pari al 10 per cento delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione, con scadenza rispettivamente:

  • il 31 ottobre (invece che il 31 luglio),
  • e il 30 novembre 2023 

e le restanti, di pari ammontare con scadenza  il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024. 

In caso di pagamento rateale, sono dovuti, a decorrere dal 1° novembre 2023 (e non più dal 1° agosto 2023), gli interessi al tasso del 2 per cento annuo. 

mercoledì 3 maggio 2023

Bonus Vista dal 5 maggio: 50 euro per occhiali e lenti a contatto

 Da giorno 5 maggio sarà finalmente possibile richiedere il bonus vista sotto forma di voucher o rimborso. Il nuovo contributo è destinato ai cittadini con ISEE non superiore ai 10mila euro ed è volto a sostenere le spese per la tutela della salute della vista, anche in considerazione delle difficoltà economiche conseguenti all’emergenza pandemica. La domanda per accedere al contributo deve essere presentata esclusivamente in via telematica a partire dal 5 maggio accedendo alla piattaforma web dedicata. Sulla stessa piattaforma web sarà possibile consultare la lista dei punti vendita che iscrivendosi, hanno aderito all'iniziativa.

Il bonus, sotto forma di voucher o rimborso, è pari a 50 euro e copre parte della spesa pagata per l’acquisto dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2023 di:

  • occhiali da vista ovvero
  • lenti a contatto correttive.

Possono beneficiare del bonus i membri di nuclei familiari con un ISEE non superiore ad euro 10.000,00 euro annui. L’agevolazione può essere richiesto una sola volta, per ciascun membro del nucleo familiare. I cittadini beneficiari potranno scegliere tra due modalità di accesso al contributo:

  •  voucher del valore di 50 euro per ogni soggetto beneficiario, da spendere entro 30 giorni dall’emissione presso gli esercizi commerciali registrati;
  •  rimborso di 50 euro per l’acquisto già effettuato di occhiali da vista o lenti correttive. Il rimborso è ammissibile per acquisti effettuati dal 1° gennaio 2021 fino al 4 maggio 2023. L’istanza di rimborso deve essere presentata entro e non oltre 60 giorni dall’attivazione dell’applicazione web, ovvero entro il 3 luglio 2023.

Il contributo viene erogato su richiesta e fino ad esaurimento del finanziamento previsto dalla legge. Il voucher viene emesso contestualmente alla domanda on line ed è immediatamente spendibile in un’unica soluzione (non è previsto resto). La richiesta di rimborso, modificabile nei primi 7 giorni, a partire dall’ottavo giorno diviene definitiva.

La domanda per accedere al contributo deve essere presentata esclusivamente in via telematica a partire dal 5 maggio accedendo alla piattaforma web www.bonusvista.it direttamente dal cittadino tramite SPID di livello 2 o superiore oppure tramite Carta di identità elettronica (CIE) 3.0 o tramite Carta Nazionale dei servizi (CNS).

Per fare la domanda è necessario disporre di una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) in corso di validità, riferita ad un ISEE non superiore a 10.000 euro. La piattaforma resterà attiva fino al 31 dicembre 2023.

martedì 2 maggio 2023

Decreto lavoro 2023: tutte le novità

 Il Consiglio dei ministri ha approvato lunedì 1° maggio diversi provvedimenti in materia di lavoro e di inclusione sociale . 

Nel pacchetto ci sono, tra gli altri, interventi per gli sgravi per l’aumento del netto in busta paga per i lavoratori, incentivi per le imprese che assumono, il rifinanziamento del fondo per riduzione della pressione fiscale, la temporanea detassazione maggiorata dei fringe benefit per dipendenti con figli, una maggiore flessibilità sui contratti a tempo determinato, la riforma del Reddito di Cittadinanza sostituito da una doppia misura per occupabili e famiglie svantaggiate. Prevista anche un’estensione della maggiorazione per i genitori vedovi che percepiscono l’Assegno unico, per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano occupati. Ecco in sintesi le principali novità del Decreto lavoro. 

Cuneo fiscale: Arriva il nuovo taglio del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti con redditi medio bassi, già previsto nel DEF 2023 e confermato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si tratta di un taglio sui contributi dovuti dai lavoratori dipendenti del 6% per chi ha un reddito inferiore a 35.000 euro e del 7% per chi ha un reddito inferiore a 25.000 euro lordi.  Sarà attivo dal mese dal 1° luglio 2023 e fino al 31 dicembre 2023. Il taglio serve a garantire più soldi in busta paga ai lavoratori, per una media di circa 100 euro in più.

Assegno di inclusione sociale e lavorativa: Dal 1° gennaio 2024 arriva una nuova misura che andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza ma che è valida solo per i “non occupabili”. Si tratta dell’Assegno di inclusione (ADI). L’assegno è di entità non inferiore a 480 euro al mese a cui può essere integrata la quota di affitto, pari a 280 euro extra mensili, fino a un massimo di 3.360 euro all’anno. E’ erogabile per massimo 18 mesi, ma può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Tale misura è destinata alle famiglie al cui interno si trovano almeno: una persona disabile oppure un minore oppure un ultra 60enne o una persona titolare di invalidità civile. Per ottenere l’ADI occorre possedere un ISEE non superiore a 9.360 euro all’anno, un reddito sotto i 6 mila euro annui (salvo eccezioni) e un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro (esclusa la prima casa, se ha un valore non superiore a 150mila euro).

Contributo  di accompagnamento al lavoro: Dal 1° settembre 2023 arriva un sussidio per gli occupabili che si trovano in povertà assoluta. Si tratta dello strumento di attivazione al lavoro (SDA) che dà diritto a un’indennità di partecipazione pari a 350 euro. È destinata agli “occupabili” (persone che hanno età compresa tra 18 e 59 anni e le condizioni per lavorare) inseriti in misure di politica attiva del lavoro (programma GOL), inclusi lavori socialmente utili e servizio civile. Gli occupabili devono avviare un percorso di ricerca attiva del lavoro con un Centro per l’impiego. L’assegno decade nel caso di rifiuto di un’offerta di lavoro ma l’obbligo di accettazione tiene conto di diversi vincoli tra cui la distanza da casa, la durata e la tipologia del contratto di lavoro (tempo indeterminato o determinato). Ad esempio se il luogo di lavoro non dista più di 80 km da casa e il contratto ha una durata pari a un anno, scatta l’obbligo di accettazione, pena la decadenza del sussidio.

Incentivo al lavoro giovanile: Ai datori privati che assumono under 30 Neet, registrati al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” viene riconosciuto un incentivo per un periodo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Lo sgravio viene confermato anche per i contratti di somministrazione e apprendistato. 

Incentivo assunzione beneficiari dell'Assegno di inclusione: Ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell'Assegno di inclusione con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, sarà riconosciuto, per dodici mesi, l'esonero del 100% dei contributi previdenziali, nel limite di 8mila euro annui (al 50% se a tempo determinato o stagionale).

Nuovi aumenti per l'assegno unico figli: Il nuovo Decreto prevede la maggiorazione di 30 euro per gli orfani con un solo genitore lavoratore (vi rimandiamo alla nostra guida di approfondimento  per tutti i dettagli sulle novità). Il rialzo vale per chi ha un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro (poi l’importo cala).

Aumento Fringe Benefit per figli minori  : il testo del Decreto lavoro prevede l’arrivo dell’aumento della soglia di non imponibilità per i fringe benefit. Il cui valore sale, per questi ultimi mesi del 2023, dagli attuali 258 euro circa fino a 3.000 euro, ma solo per i lavoratori dipendenti con uno o più figli minori. Vi rientrano anche le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche (acqua, luce e gas). 

Misure sui contratti a termine: Previsti poi meno vincoli sulle causali per i rinnovi oltre l'anno (fino a dodici mesi non sono richieste) e non oltre i 24 mesi. le causali che possono essere indicate nei contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi (comprese le proroghe e i rinnovi), per consentire un uso più flessibile di tale tipologia contrattuale saranno:

  •  causali previste dai contratti collettivi;
  •  per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, individuate dalle parti, in caso di mancato esercizio da parte della contrattazione collettiva, e in ogni caso entro il termine del 31 dicembre 2024;
  •  sostituzione di altri lavoratori.
Rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro, di tutela contro gli infortuni e dei controlli ispettivi: Si istituisce, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative. Si prevedono, tra l’altro: l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi; l’estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza. Si introducono, inoltre, disposizioni in materia di condivisione dei dati per il rafforzamento della programmazione dell’attività ispettiva e di vigilanza nella Regione siciliana e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.

Potenziamento dell’attività di accertamento di elusioni e violazioni in ambito contributivo e della riscossione degli importi omessi e promozione dell’adempimento spontaneo degli obblighi contributivi: Si potenzia la capacità di controllo e verifica dell’INPS, consentendo all’ente accertamenti d’ufficio mediante la consultazione di banche dati non solo dell’Istituto, ma anche di altre pubbliche amministrazioni. Si prevede, inoltre, che gli uffici dell’Ente possano invitare i contribuenti a comparire di persona o mediante rappresentanti per fornire dati ed elementi informativi. Qualora il contribuente effettui il pagamento integrale entro quaranta giorni dal ricevimento dell’accertamento, le sanzioni civili sono ridotte nella misura del 50%. Entro tale termine il contribuente può inoltrare domanda di dilazione. L’INPS può trasmettere al contribuente la comunicazione di eventuali anomalie affinché quest’ultimo provveda alla correzione. Il contribuente ha un termine di novanta giorni dalla notifica della comunicazione per segnalare eventuali elementi, fatti o circostanze per confutare quanto comunicato. Il contribuente che provveda alla regolarizzazione delle anomalie ed effettui entro trenta giorni il versamento dei contributi è ammesso al pagamento della sanzione civile in misura annua pari al 2,75% dell’importo della contribuzione dovuta ed in caso di pagamento in forma dilazionata, la riduzione della sanzione è subordinata al versamento della prima rata. Sono previste specifiche disposizioni per l’omesso o tardivo versamento di una delle successive rate e per i casi di assenza di segnalazioni o di regolarizzazione da parte del contribuente.

Pagamento dilazionato dei debiti contributivi: Si aumenta il numero di rate, previste per il pagamento dei premi, passando dagli attuali 24 a 60 mesi.