mercoledì 30 novembre 2016

Spendi più del reddito che hai dichiarato al Fisco? Attenzione, perché potresti essere sottoposto a indagini bancarie e finanziarie.

Il Fisco infatti, mette a confronto le spese sostenute dal contribuente con il reddito dichiarato, attraverso lo strumento del redditometro. In sostanza, il Fisco dà il via ad una serie di verifiche, che consistono nell’acquisizione e nell’utilizzo di dati, elementi e notizie che risultino da rapporti continuativi o sporadici intrattenuti con banche, posta o operatori finanziari in generale, che può condurre ad accertamenti.

Se il contribuente sottoposto a verifiche non riesce a dimostrare che i dati acquisiti dal fisco nel corso delle indagini bancarie non hanno rilevanza fiscale o che sono stati correttamente indicati in dichiarazione dei redditi, tali dati possono essere usati dal fisco per rettificare il reddito dichiarato dal contribuente.

Come può difendersi il contribuente?
Se il contribuente non è titolare di partita IVA, è bene che conservi una copia degli estratti conto bancari e postali, ricevute, fatture e scontrini fiscali per giustificare prelevamenti e spese effettuate. Per quanto riguarda le erogazioni di denaro effettuate tra familiari a titolo di donazione o a titolo di prestito infruttifero di interessi, è utile sottoscrivere una scrittura privata tra le parti e conservarla.

Se il contribuente è titolare di partita IVA invece, è bene che gestisca in maniera oculata il conto corrente bancario (o postale), evitando l’utilizzo promiscuo, riducendo al minimo l’uso del contante e valutando l’esercizio dell’opzione per la contabilità ordinaria.

Per ogni operazione effettuata tramite conto corrente (bonifici, prelievi, versamenti) sarebbe opportuno compilare con estrema cura la causale dell’operazione effettuata, al fine di tenerne traccia in caso di eventuali controlli.

Per giustificare le differenze tra il reddito dichiarato e quello sinteticamente attribuibile al redditometro, il contribuente può dimostrare ad esempio che:


  1. ha venduto degli immobili;
  2. è titolare di redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta quali depositi bancari, buoni postali o altro;
  3. che possiede redditi esenti (BOT, CCT e simili);
  4. che il reddito conseguito è reddito di impresa o di lavoro autonomo con proventi non tassabili o esenti.

Il redditometro, in quanto strumento di accertamento, presenta però diverse criticità:


  1. possibile violazione della privacy (non si può entrare nel merito di tipologie di spesa che riguardano aspetti delicatissimi della vita privata del contribuente)
  2. impossibilità di fornire la prova contraria (è stato criticato l’utilizzo dei dati Istat per accertare le spese medie in quanto risulta impossibile per il contribuente fornire una prova contraria alle presunzioni utilizzate dal Fisco)
  3. mancata presa in considerazione della differenza territoriale tra contribuenti che abitano in luoghi profondamente diversi in quanto a capacità di spesa.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

Dicembre, tempo di regali e di relax? Non solo, anche il Fisco vuole la sua parte nelle agende di professionisti e contribuenti


Tutte le tasse e le date da segnare, da Imu e Tasi all'acconto IVA: Signori e Signore..... et voilà Lo scadenzario fiscale di dicembre

Con dicembre si chiude il 2016 anche dal punto di vista fiscale. E sarà un mese impegnativo per i contribuenti. Dal saldo IMU e TASI 2016 in scadenza il prossimo 16 dicembre all’acconto IVA in scadenza il prossimo martedì 27 dicembre, ecco tutte le date da segnare.

15 dicembre 2016: fatture differite
Entro giovedì 15 dicembre 2016 devono essere emesse le fatture differite, ossia quelle relative a beni consegnati o spediti nel mese solare precedente e che risultino da documento di trasporto o da altro documento utile all’individuazione delle parti contraenti.

16 dicembre 2016: scadenza Tasi e Imu, acconto IVA e Irpef
Il giorno cruciale per le scadenze fiscali arriva il 16 dicembre 2016, quando i cittadini saranno chiamati a versare la seconda rata per il saldo di Tasi e Imu, ossia le imposte sulla casa. I contribuenti non titolari di partita IVA possono pagare il modello F24 in contanti per somme superiori ad euro 1.000 ma non ad euro 2.999.Entro lo stesso giorno deve avvenire anche il pagamento dell’IVA relativa al mese di novembre 2016 (per coloro che la versano mensilmente) mentre per quanto riguarda l’Irpef devono essere effettuate le ritenute alla fonte a titolo d’acconto operate dai sostituti d’imposta.

27 dicembre 2016: acconto IVA
La scadenza fiscale del 27 del mese riguarda quindi i soggetti IVA che sono tenuti all’acconto annuale. E’ bene sapere che da quest’anno è possibile, per chi non riesce a pagare entro i termini, provvedere con ravvedimento operoso a condizioni vantaggiose.

Nella stessa data cade l’obbligo mensile INTRASTAT.

ReStartApp: primo campus gratuito per aspiranti imprenditori nell’Appennino

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Il progetto, di fatto un incubatore temporaneo di impresa per il rilancio dell’economia appenninica, è dedicato a chi ha meno di 35 anni e vuole sviluppare un’idea d’impresa nella zona. L’Appennino tosco-emiliano è anche diventato nel 2015 patrimonio dell’Unesco.

Per i vincitori è previsto un campus di dieci settimane a Sansepolcro, in provincia di Arezzo. Durante questo periodo verrà sostenuta la fase di start-up di imprese nei seguenti ambiti: agricolo, gestione forestale, allevamento e agroalimentare, turismo, artigianato e cultura.

Si tratta quindi di un programma formativo intensivo, residenziale e gratuito.

Durante il percorso formativo saranno previsti laboratori di creazione e sviluppo d’impresa, didattica, mentorship e testimonianze di casi di successo. Per realizzare le idee vincenti, la Fondazione Edoardo Garrone mette a disposizione premi per un totale di 60mila euro.

Per partecipare al Campus verranno selezionati 15 partecipanti in base alle idee d’impresa presentate e al contributo che queste possono fornire al rilancio e alla valorizzazione del territorio appenninico.

I requisiti per accedere a ReStartApp sono:

Avere meno di 35 anni
Essere cittadino italiano o cittadino straniero residente in Italia
Avere un’idea di impresa o un’impresa, costituita da meno di 12 mesi, in ambito:
– agricolo, gestione forestale, agroalimentare e dell’allevamento
– turistico, artigianale e culturale
Avere un’idea che valorizzi l’Appennino
Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Associazione Progetto Valtiberina ed è sostenuto da Banca Intesa in qualità di main sponsor e dallo sponsor Banca Anghiari e Stia Credito Cooperativo. Il partner tecnico di ReStartApp è Aboca S.p.A.

Il progetto vede, inoltre, la collaborazione di Fondazione Symbola, Università della Montagna, Fondazione CIMA, UNCEM, Federbim e Federforeste, in qualità di partner istituzionali. Il campus ha il patrocinio del Comune di Sansepolcro (AR).

Il bando per partecipare a ReStartApp scade alle ore 13.00 dell’11 gennaio 2017.

Fonte: Ecoseven.net

Hai soldi sul tuo c/c e pensi di essere libero di prelevare quanto vuoi? Ahi Ahi Ahi


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Eh si, caro amico che leggi quest'articolo, sappi che sono cambiate le norme sui prelievi dal conto corrente e si inaspriscono i controlli del Fisco. Il nuovo decreto fiscale approvato dal Governo stabilisce (ma solo per gli imprenditori) che, di fatto, chi preleverà al bancomat una somma che supera i mille euro in un giorno o i cinquemila in un mese, potrebbe essere sottoposto a rigidissimi controlli del fisco che potrà considerare tali importi come “ricavi non dichiarati”.

L’obiettivo del governo è quello di limitare e colpire il fenomeno del “nero” e dell’evasione fiscale: chi supererà i nuovi limiti infatti potrà essere soggetto a controlli dell’Agenzia dell’Entrate, che potrebbero equiparare il prelievo eccedente a reddito imponibile e quindi tassarlo. Per evitare maggiori imposte e sanzioni occorrerà dimostrare perché si è prelevato in eccedenza e come sono stati utilizzati quei soldi.

Per quanto riguarda i versamenti in conto corrente non ci sono limiti, possono cioè essere disposti per qualsiasi importo anche superiore a tremila euro, ma a condizione che il contribuente sappia dimostrare, in caso di richiesta di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, da dove provengono i soldi.
In altre parole non si deve trattare di versamenti non giustificati.
La legge, infatti, che pone il divieto di utilizzo di denaro contante per cifre superiori a 3.000 euro, non si applica nei rapporti con la banca (ciò vale, quindi, tanto per i versamenti quanto per i prelievi). La legge consente altresì al fisco di effettuare indagini bancarie, sui conti correnti e, sulla base dei dati così ottenuti, basare le proprie rettifiche del reddito e gli accertamenti fiscali. Per cui il contribuente deve essere sempre pronto a dimostrare la fonte dei redditi versati sul conto corrente, se non sono stati “denunciati” nell’annuale dichiarazione dei redditi. In pratica, un versamento non giustificato può costituire causa di un controllo da parte del fisco. Controllo che potrà portare a una rettifica della tassazione del reddito, con le relative sanzioni, per via dell’evasione fiscale, ma mai un reato.

In tutti i casi  è consigliabile dunque conservare la relativa documentazione (fatture, scontrini e ricevute) da usare per l’eventuale contestazione del Fisco.


Il Sole esiste per tutti...☼

Il sole è lí per tutti, dobbiamo solo imparare ad accettare le nuvole e resistere ai temporali.

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martedì 29 novembre 2016

Discorso (esortazione) di Papa Francesco


"Puoi aver difetti, essere ansioso e vivere qualche volta irritato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande azienda al mondo. Solo tu puoi impedirle che vada in declino.In molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano.Mi piacerebbe che ricordassi che essere felice, non è avere un cielo senza tempeste, una strada senza incidenti stradali, lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni.

Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi.
Essere felici non è solo apprezzare il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza. Non è solo celebrare i successi, ma apprendere lezioni dai fallimenti. Non è solo sentirsi allegri con gli applausi, ma essere allegri nell'anonimato.

Essere felici è riconoscere che vale la pena vivere la vita, nonostante tutte le sfide, incomprensioni e periodi di crisi.

Essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere.

Essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia.
È attraversare deserti fuori di sé, ma anche essere in grado di trovare un'oasi nei recessi della nostra anima.
È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita.

Essere felici non è avere paura dei propri sentimenti.
È saper parlare di sé.
È aver coraggio per ascoltare un "No".
È sentirsi sicuri nel ricevere una critica, anche se ingiusta.
È baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono.

Essere felici è lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice.
È aver la maturità per poter dire: “Mi sono sbagliato”.
È avere il coraggio di dire: “Perdonami”.
È avere la sensibilità per esprimere: “Ho bisogno di te”.
È avere la capacità di dire: “Ti amo”.

Che la tua vita diventi un giardino di opportunità per essere felice ...
Che nelle tue primavere sii amante della gioia.
Che nei tuoi inverni sii amico della saggezza.

E che quando sbagli strada, inizi tutto daccapo.
Poiché così sarai più appassionato per la vita.
E scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta.Ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza.

Utilizzare le perdite per affinare la pazienza.
Utilizzare gli errori per scolpire la serenità.
Utilizzare il dolore per lapidare il piacere.
Utilizzare gli ostacoli per aprire le finestre dell'intelligenza.
Non mollare mai ....
Non rinunciare mai alle persone che ami.
Non rinunciare mai alla felicità, poiché la vita è uno spettacolo incredibile!"
PAPA FRANCESCO🙏💫

Non ci fate infuriare il nostro Totti ....#ecchecavolo

http://sport.sky.it/calcio/serie-a/2016/11/28/totti-immagine-referendum.html?ref=virgilio

tot

lunedì 28 novembre 2016

Hai obiettivi da raggiungere? Rimboccati le maniche ed inizia da TE!

Nella vita la forza motrice di tutto è solo la volontà, la tua volontà, amico che ci leggi, la nostra volontà. Una vita senza obiettivi, senza sogni.....ma che vita è? Gli obiettivi nella vita sono quella forza che tiene unita la nostra mente, sono quella capacità di farci guardare sempre avanti con determinazione e coraggio di lottare per quello che noi riteniamo importante nella nostra vita.
Per capire cosa si vuole veramente nella vita, bisogna essere sinceri con se stessi.

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Basta ascoltare i consigli sensati di genitori e amici, basta farsi influenzare dagli indici economici, basta leggere i quotidiani pieni di terrore e paure, basta basta basta, è ora di dire basta con tutto e iniziare una bella dieta mediatica.

Ma cos’è una dieta mediatica? La dieta mediatica, al pari di quella rivolta alla forma fisica, è una rivoluzione dei propri comportamenti con lo scopo di ridurre l’afflusso quotidiano di stimoli provenienti dall’esterno.
Se per dimagrire bisogna ridurre il cibo in entrata, per ritrovare un po’ di sincerità con noi stessi bisogna ridurre tutte le influenze esterne provenienti dalla società.

Le persone amano consigliare gli altri perché non costa fatica, anzi molti lo trovano molto divertente, molti lo fanno anche in buona fede, ma la realtà è che questi consigli non fanno altro che influenzarci in maniera negativa.

Questa è un’azione subdola perché avviene inconsciamente, noi nemmeno ci accorgiamo di quanto il nostro modo di pensare sia influenzato dal mondo che ci circonda.

Sin dalla scuola dell’obbligo, veniamo educati attraverso un flusso di informazioni provenienti dall’esterno e noi da bravi studenti dobbiamo ricordarle e applicarle alla vita di tutti i giorni.

La scuola così ideata non crea menti creative e ribelli ma lavoratori infelici e fedeli.

Questo modello è così forte dentro di noi che non abbiamo nemmeno il coraggio di contraddirlo.

Il risultato è una vita lontana dalle nostre vere passioni e come ben sappiamo una vita lontana dai propri desideri è una vita infelice.

Ed è per questo che bisogna iniziare oggi stesso una dieta mediatica da tutti i consigli esterni, è arrivato il momento di ascoltare il nostro vero io. Come fare?

Semplice, isolati dal mondo esterno, non permettere a nessuno di interrompere questo isolamento spontaneo, mettiti davanti ad uno specchio e chiediti: “cosa voglio veramente da questa vita?”

Non avere paura di essere troppo ambizioso, non sentirti stupido, se può essere immaginato, allora può essere anche creato.

Il segreto è tutto qui, bisogna essere sinceri con se stessi, smettila di prenderti per il culo, non puoi lavorare tutta la vita in quel maledetto ufficio ad aria condizionata se tu hai sempre voluto fare il marinaio.
Non sarai mai felice, se vuoi ballare balla.
Ma solo i duri restano, non c’è tempo per i deboli.

Diventa il protagonista della tua vita, provaci sempre e comunque, e non preoccuparti del risultato perché la parte più bella è il viaggio che inizierai.

Referendum Costituzionale, la vera ragione di voto il 4 dicembre

L'importanza di questo voto nell'attuale contesto politico-economico – anche internazionale – e la difficoltà di valutazione del quesito mi pare abbiano pochi precedenti nella storia della Repubblica.Costituzione della Repubblica Italiana

Non è quindi il caso di scegliere come votare senza un ragionamento approfondito, perché l'esito referendario potrebbe avere un impatto sull'andamento della nostra economia e la ripresa degli investimenti, primo punto da considerare.

Incredibile il numero e anche il livello - sia alto che basso - delle contrapposizioni che si sono venute a creare nel dibattito. Pesare i pro e i contro non è compito facile per chi vuole decidere pensando solo ai benefici per la collettività.

Innanzitutto rileviamo che un eminente costituzionalista per il NO, Giovanni Maria Flick, ha assicurato che la riforma non è né eversiva, né illegittima, forse solo inopportuna perché di provenienza governativa. Tecnicamente, sul piano giuridico, ritiene che comporterà ancora più problemi di quella attuale.

Dall'altra parte, per il SI' e sempre sul piano tecnico-giuridico, un altrettanto eminente giurista, Roberto D'Alimonte, scrive che “col tempo molte delle questioni che oggi suscitano perplessità verranno risolte pragmaticamente” (Sole24Ore 24 nov).

Soppesare le questioni tecnico-giuridiche di questa riforma è dunque un problema arduo se gli stessi addetti ai lavori si esprimono in modo contraddittorio, riconoscendo le imperfezioni del testo. Alcuni la ritengono comunque un cambiamento positivo, e invitano i conservatori a non nascondersi dietro il perfezionismo (Franco Bassanini, Corriere).

Sul piano politico, l'esito referendario inciderà sull'azione di governo, nonostante entrambe le parti dicano altrimenti, fosse solo perché 2 anni di lavoro potrebbero essere stati impiegati più utilmente. L'indebolimento di Renzi dovrebbe favorire l'instabilità dei mercati, che aspirano comunque ad un cambiamento, al varo di una riforma, pure senza avere la sicurezza di effetti positivi.

Più che dal superamento del bicameralismo paritario, benefici per il rilancio degli investimenti potrebbero arrivare dalle modifiche al Titolo V, che ridisegna le competenze tra Stato e Regioni, riportando sul primo molte delle funzioni che la riforma federalista del 2001 aveva assegnato alle autonomie regionali.

Anche qui però il testo non è esente da potenziali conflitti che nella pratica dovranno poi essere risolti con il ricorso alla Corte costituzionale, impedendo di fatto un incremento di efficienza della governance del paese.

Questi in estrema sintesi i punti nodali della disputa, creata ancora una volta da una classe politica che non riesce a trovare convergenze e che dimentica di avere un nemico comune, la burocrazia eccessiva e devastante.

Si pensi bene quindi cosa votare, i veri vincitori o sconfitti dal referendum saranno i cittadini.

Personalmente sognavo l'abolizione delle Regioni - invece che delle Province - e della Camera con i suoi 630 parlamentari, mantenendo solo i 315 del Senato. Un cambiamento radicale, una vera semplificazione e, in più, una reale innovazione, quella che comunque verrà dall'uso sempre più diffuso delle tecnologie digitali.

Tra 20 anni spero non si parlerà più di Europa-Stato-Regioni-Province/Città metropolitane-Comuni, ma di e-democracy, governo diffuso, democrazia partecipativa. Questa la possiamo esprimere già oggi, andando in massa a votare, qualunque sia la scelta, comunque motivata da una analisi approfondita, non dalle urla e gli insulti che ormai pervadono i social networks.

Con un'alta partecipazione al voto a partiti e movimenti arriverà un messaggio forte e chiaro: i cittadini vogliono dire la loro, vogliono efficienza ed efficacia dell'azione di governo e una economia che funziona, non dibattiti eterni ed inutili.

E' ora di unire e migliorare, per crescere. Aspettiamo fiduciosi che i politici lo comprendano, la vera ragione del voto.

Autore dell'articolo Andrea Gallo

venerdì 25 novembre 2016

Fiorella Mannoia - Combattente

Perché è una regola che vale in tutto l'universo
Chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso
E anche se il mondo può far male
Io Non ho mai smesso di lottare

♫ ♫

Ciao combattenti : arrivederci a lunedì :)

https://www.youtube.com/watch?v=2eX0nTuFwRI
Risultati immagini per combattente mannoia

Boicottiamo e Condanniamo la violenza non solo oggi, ma sempre!



NO alla violenza
su donne, bambini, anziani, animali poco importa

NO alla violenza in tutte le sue forme!

Black Friday: da Amazon a Apple, tutti gli sconti in Italia

Il Venerdì si tinge di BLACK ..... Black Friday a tutti!





Black Friday: da Amazon a Apple, tutti gli sconti in Italia: Compagnie aeree, siti di ecommerce, grandi catene di abbigliamento lanciano sconti e offerte in occasione del Black Friday. Il venerdì 'nero' dello shopping arriva anche in Italia, il 25 novembre. Il fenomeno, nato negli Stati Uniti, segna uno dei periodi più redditizi per i venditori. Spesso gli acquisti si prolungano per tutto il fine settimana…

mercoledì 23 novembre 2016

IL BONUS NIDO SARA' EROGATO ANCHE COME BONUS AI BIMBI AFFETTI DA PATOLOGIE GRAVI

Un altro emendamento prevede che il bonus nido da 1.000 euro l’anno previsto dalla legge di Bilancio sarà destinato anche a “forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche”.

IL BONUS PER L'ASILO NIDO adesso è per tutti

Amici che ci seguite con affetto e stima e che magari avete in famiglia un piccolo dono dal Cielo esultate : non occorre più essere percettori di un certo tetto di ISEE per beneficiare del Bonus Nido....adesso questi è per tutti!
Bonus nido da 1000 euro per tutti, senza differenza di reddito. Lo prevede un emendamento alla legge di Bilancio approvato in Commissione alla Camera, che abolisce il limite Isee di 25mila euro. Anche chi avrà dichiarato un reddito alto, potrà beneficiare dei mille euro previsti dal Governo.
Risultati immagini per Bonus asilo nido, 1000 euro per tutti
Un secondo emendamento assicura inoltre il bonus anche ai bambini con gravi patologie, tali da non poter frequentare l’asilo. Le famiglie interessate potranno quindi avere un supporto a casa.

Il bonus asilo nido è un’agevolazione costituita da un assegno da 1000 euro  l’anno che verrà erogato alle famiglie per sostenerle economicamente nel pagamento della retta e delle spese d’iscrizione ai nido pubblici o privati. L’assegno verrà erogato fino al terzo anno di età del bambino. A differenza del Bonus Bebè, per cui solo chi rientra in determinati limiti ISEE può richiederlo, il nuovo Bonus Nido 2017 spetta a tutte le mamme e alle famiglie che iscrivono i figli al nido, indipendentemente dal reddito.

COME AVERLO – Per ricevere il bonus asili nido, pari a 1.000 euro, sarà necessario presentare la documentazione relativa al pagamento della retta. I genitori, di conseguenza, dovranno presentare all’Inps non solo la documentazione che attesta l‘iscrizione del bambino ma anche la ricevuta dell’avvenuto pagamento delle rette.



Le fatture elettroniche devono seguire una numerazione a parte?

Buondì, siccome la maggior parte di voi amici lettori che ci seguite con affetto e stima crescente (e per questo ve ne ringraziamo sempre) ci ponete spesso il medesimo dubbio-quesito, ossia se "Le fatture elettroniche devono seguire una numerazione a parte?", abbiamo deciso di dedicare questo post alla delucidazione di ciò. 


La risposta è negativa, non devono seguire numerazione a parte.

Il contenuto informativo della FE verso la PA deve riportare le informazioni richieste dall’art. 21 e 21-bis del DPR n.633/72 e più precisamente: data di emissione, numero progressivo della fattura, dati identificativi del cedente e del cessionario, natura, quantità, corrispettivo ed eventuali sconti per la cessione del bene o per la prestazione del servizio, aliquota, ammontare dell’imposta ed imponibile.

A seguito dell’abrogazione del DM MEF del 2004 e l’emanazione del DM 17/06/2014 la questione della separazione dei sezionali (fatture elettroniche e cartacee) sembra essere venuta meno, così come non si fa più alcun cenno sia ai concetti di “ordine cronologico” che alla “continuità” delle registrazioni.

Ad oggi la numerazione delle fatture (elettroniche o cartacee) deve essere effettuata facendo riferimento esclusivamente al contenuto dell’art. 21, co.2 del DPR 633/72 come modificato dalla Finanziaria del 2013 (art.1, co.325, lett.d) L.228 del 24/12/2012) che dispone: “2. La fattura contiene le seguenti indicazioni: a) data di emissione; b) numero progressivo che la identifichi in modo univoco; …” 

Secondo la nuova formulazione della norma, quindi, la fattura deve contenere un numero progressivo che la identifichi in modo univoco. Inoltre si evidenzia che, conseguentemente, non vi è più espressamente riferimento all'obbligo che la numerazione progressiva sia riferita ad un anno solare.

Per evitare dubbi interpretativi, l’Agenzia delle Entrate ha emanato la Risoluzione 1/E del 10/01/2013 per chiarire che l’identificazione univoca delle fatture “è compatibile … con qualsiasi tipologia di numerazione progressiva che garantisca l’identificazione univoca della fattura, se del caso, anche mediante riferimento alla data della fattura stessa” … “Ad esempio, fermo restando l’obbligo di indicare in fattura la data, si ritengono ammissibili le seguenti modalità di numerazione progressiva all’interno di ciascun anno solare: Fatt. n. 1, Fatt. n. 2 …; Fatt. n. 1/2013 (oppure n. 2013/1), Fatt. n. 2/2013 (oppure n. 2013/2) …”. L’interpretazione letterale della norma fa intendere che non solo non esista più l’obbligo di distinguere i sezionali analogici da quelli elettronici, ma soprattutto che sia venuto meno anche l’obbligo di portare in conservazione sostitutiva la fatturazione analogica unitamente a quella elettronica, qualora quest’ultima fosse stata emessa con numerazione collegata a quella cartacea.

In ogni caso sul punto sarà emanata a breve una Circolare dell’Agenzia delle Entrate che tratterà specificatamente della conservazione sostitutiva della documentazione fiscale, quindi non solo fattura elettronica.

Vostro come sempre, 
Studio Semeraro

martedì 22 novembre 2016

Idee di business: “Reinvento un’edicola”

Se decidi di investire su te stesso, devi allargare i tuoi orizzonti, perchè devi e dovrai imparare a spingerti lontano, fuori dalla routine e dagli schemi già visti e rivisti!
Un esempio : leggi quest'articolo e capirai!


Idee di business: “Reinvento un’edicola”: Tre ragazzi rilevano un'edicola al centro di Perugia. Vendono libri, giornali stranieri e ogni settimana organizzano eventi. Le edicole chiudono in tutta Italia, lui la riapre. Antonio Brizioli ha 27 anni, è di Perugia, ma studia a Milano. Dopo la laurea in Storia dell’arte, lavora a vari progetti artistici. E così incontra Antonio Cipriani e…

Sgravio totale fino ad € 8.060 in un anno per tutte le Imprese del Mezzogiorno che assumeranno al Sud!

Buone nuove per chi ha perso il posto di lavoro da almeno 6 mesi, o si è messo alla ricerca del suo primo impiego.
Nel 2017 ci saranno sgravi totali per chi, al Sud, assume, a tempo indeterminato, i giovani e i disoccupati.
Lo annuncia il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti spiegando che le decontribuzione sarà totale fino a 8.060 euro per 12 mesi per gli imprenditori delle regioni meridionali che, nel 2017, assumeranno a tempo indeterminato o in apprendistato giovani tra i 15 ed i 24 anni, e disoccupati con più di 24 anni.
Chi invece si trova nella posizione di disoccupato con più di 24 anni dovrà invece dimostrare di essere privo di impiego da almeno sei mesi.

Dal 2017 la NASpI sostituirà la mobilità


Il 1° gennaio 2017 si concluderà il processo di abrogazione dell’indennità di mobilità previsto dalla Legge Fornero del 2012, con profondi cambiamenti per i datori di lavoro che potranno gestire gli esuberi con minori costi sia economici che amministrativi. I lavoratori, invece, che nella fase di transizione hanno visto ridursi l’orizzonte temporale della prestazione, accederanno alla NASpI che diverrà l’unico strumento a tutela della disoccupazione. Inoltre, la loro ricollocazione sul mercato del lavoro sarà meno appetibile, in quanto non più sorretta dagli incentivi attualmente esistenti. Cosa cambia per imprese e lavoratori?

Il 2017 costituirà un momento di cambiamento epocale nella gestione dei processi di licenziamento collettivo. Infatti, dopo una lenta fase di transizione, verrà definitivamente abrogata la disciplina sull’indennità di mobilità e la NASpI diverrà l’unico strumento universale di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti espulsi dal ciclo produttivo in seguito di licenziamento, anche di natura collettiva.

Si premette che in caso di licenziamento collettivo per riduzione del personale effettuata da aziende rientranti nel campo di applicazione della CIGS, l’impresa è oggi tenuta, per ciascun lavoratore messo in mobilità, a versare all’INPS, in caso di accordo sindacale, una somma pari a 3 volte il trattamento mensile iniziale netto di mobilità spettante al lavoratore.

La Detrazione IVA al 40% per le auto ad uso promiscuo sarà valida fino a tutto il 2019

In seguito alla Decisione UE n. 2016/1982, la limitazione alla detraibilità dell’IVA nella misura del 40% per il veicolo aziendale utilizzato promiscuamente continuerà a trovare applicazione fino al periodo d’imposta 2019. L’agevolazione fiscale si applica alle auto aziendali, non solo relativamente all’acquisto ma anche alle spese di gestione.
Continuano a restare fuori dalla limitazione i veicoli che formano oggetto dell’attività d’impresa e quelli degli agenti e rappresentati.

Risultati immagini per auto detrazioni iva


Il beneficio si applica a queste tipologie di veicoli a motore:

  1. auto aziendali destinate all’attività di impresa, anche se in locazione (leasing) o noleggio
  2. autocarri fino a 3,5 tonnellate con un massimo otto posti a sedere

Sono invece esclusi dal beneficio:

  1. trattori agricoli o forestali
  2. motocicli di cilindrata non superiore a 350 cc.

E’ possibile detrarre l’IVA al 40% anche per l’acquisto di carburanti e lubrificanti, le spese di manutenzione e gestione, le spese per il ricovero del veicolo e quelle per il transito stradale e autostradale.

La Legge di Stabilità 2016 ha inoltre stabilito una agevolazione per gli acquisti di auto aziendali effettuati sino al 31 dicembre 2016. Il costo di acquisizione del veicolo così come l’importo del limite di deducibilità sono stati incrementati al 40% (TUIR, art. 164, 1b).

lunedì 21 novembre 2016

Come fare soldi, 35 modi



Nella vita bisogna avere una marcia in più: un’idea geniale, un colpo di fortuna, la capacità di fare qualcosa prima e meglio degli altri. Come fare soldi? Ecco 35 strade da percorrere per cercare un piccolo risparmio, un guadagno aggiuntivo o, nel migliore dei casi, una vera svolta

È difficile diventare ricchi solo lavorando. I soldi li fa chi si inventa un sito o un’impresa di successo, chi vince alla lotteria o trionfa in un reality. Non basta più essere bravi nel proprio lavoro.
Bisogna creare un business, cavalcare un’onda, rispondere a un bisogno, intuire una nicchia, avere coraggio e fortuna. E osare.






Come fare soldi, 35 modi

venerdì 18 novembre 2016

Qual è il limite di reddito per essere ancora fiscalmente a carico?

Prima di svelarti l'arcano mistero del limite di reddito da non superare per essere ancora considerati fiscalmente a carico ti illustriamo chi sono i familiari a carico.
Sono considerati familiari a carico anche coloro che non vivono con il contribuente o sono residenti all’estero, ovvero:

  1. Coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  2. Figli naturali, adottati, affidati o affiliati: a prescendere dall'età, che vadano a scuola oppure no, o che seguano uno stage gratuito, i figli non sono mai considerati ai fini del beneficio come “altri familiari”.

Altresì, possono essere considerati fiscalmente a carico del contribuente anche i seguenti altri familiari, a patto però che vivano insieme al dichiarante o che fruiscano di assegni alimentari pagati dallo stesso contribuente:

  1. Coniuge separato legalmente;
  2. Nipoti;
  3. Genitori anche adottivi;
  4. Generi e nuore;
  5. Suoceri;
  6. Fratelli e sorelle;
  7. Nonni.


Sono considerati familiari fiscalmente a carico i membri della famiglia che possiedono un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili (articolo 12, comma 2, Tuir).

Nel limite di reddito devono essere computate anche le seguenti somme: le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica; la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera e in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti in Italia (“lavoratori frontalieri”); il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato a imposta sostitutiva nel caso di applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (regime dei “minimi”); il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato a imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario; il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni.

Sono esclusi dal computo del limite, invece, i redditi esenti, quelli assoggettati a ritenuta a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva, i redditi assoggettati a tassazione separata (circolare 55/E del 20 giugno 2002, paragrafo 1). Il limite di 2.840,51, infine, è fissato con riferimento all’intero periodo d’imposta, rimanendo del tutto indifferente il momento in cui tale reddito si è prodotto nel corso del periodo stesso (circolare 15/E del 16 marzo 2007, paragrafo 1.4.8).

6 semplici segreti per farcela: nella vita come negli affari



Pensa in grande. Piedi per terra, testa per aria.
Guarda il mondo come un mercato.
Dedica tempo ad arricchire e completare l’idea, sin dalle prime fasi.
Abbandona i tuoi limiti con la forza di volontà.
Figurati nella mente chi vuoi diventare e cosa vuoi ottenere.
Raccogli le sfide e affrontale con la nuova identità.


Buon Fine settimana e.... mi raccomando : se vuoi davvero farcela convinciti che sei INARRESTABILE.... come sei per davvero in realtà 😎

Studio Commerciale Semeraro
Cosenza, Via Dei Mille 14

Sii coraggioso, scommetti su di te

Sii coraggioso, scommetti su di te


Chi ha realizzato qualcosa di importante nella vita si è misurato con il coraggio. Per scommettere su se stesso e sui propri sogni. Ma il coraggio si può imparare? Sì. Lo abbiamo scoperto da coach e imprenditori. Ecco come

Coraggio. È la forza che ci fa affrontare quello che ci capita con decisione, rapidità, strategia e lungimiranza. C’è coraggio in un disoccupato che si mette in gioco per fare impresa. O nella donna che ha cresciuto i suoi figli e cerca un lavoro. E in tutti noi, quando affrontiamo le difficoltà della vita. Ci sono sfide collettive, svolte epocali dove ci viene richiesto di mettere da parte inerzia, pessimismo e rassegnazione per affrontare il nostro tempo tribolato. Eppure pieno di opportunità, per chi ha sogni, idee, forza e volontà di realizzarle.

Il coraggio ci aiuta a fare il balzo. «Tutti coloro che hanno realizzato qualcosa di importante si sono misurati con il coraggio» spiega Gianpaolo Pavone, coach motivazionale e autore di Occhiali per la felicità: strategie per ottenere il meglio da te e dalla tua vita (Psiconline, 18 euro). «Ci fa affrontare le sfide, sfoderare la forza d’animo, metterci in di­scussione senza remore. Gli ostacoli, grazie al coraggio, si affrontano di petto e si oltrepassano, con lo sguardo proiettato al di là, saltando più in alto dell’ostacolo». A volte sono ostacoli mentali, a volte è la nostra vulnerabilità, le scelte di vita o le abitudini. «Avere uno scopo non basta. Ci vuole il coraggio di agire e l’azione stessa, perché le aspirazioni diventino realtà. Niente è gratuito. La differenza tra chi ha successo e chi non lo ha sta nel coraggio di scommettere su se stessi, sulle proprie idee, assumersi un rischio calcolato e agire».

Come vivere il cambiamento

Ma bisogna agire d’impulso? «Niente avventatezze. Bisogna studiare attentamente una situazione prima di agire. La riuscita di un atto coraggioso sta anche nel sapersi organizzare, nell’immaginare le varie fasi dell’azione e le conseguenze. Avere una vision. Scegliere il modo che ci sembra più vantaggioso e applicarlo correttamente». Insomma, il coraggio richiede un salto. Ma ben ponderato. Non tutti sono pronti. È un problema di autostima? «Ognuno ha grandi risorse, ma non sappiamo di possederle fin quando non permettiamo loro di lavorare per noi. Dobbiamo esercitare il coraggio nelle piccole cose, per allenarlo all’uso in quelle grandi. I successi, i fatti, non le credenze sbagliate rinforzano la nostra autostima. I grandi imprenditori se la sono creata misurandosi coraggiosamente con la loro realtà e verificando i risultati ottenuti». E chi di coraggio proprio non ne ha? «È utile prendere dei modelli di vita, persone che hanno fatto scelte importanti, controcorrente. E far crescere il proprio coraggio a piccoli passi. Dalle dimostrazioni concrete che funziona, ci arriva la consapevolezza di potercela fare in ogni occasione». Il coraggio si può imparare? «L’aiuto di un coach può migliorare la nostra motivazione, ma nessuno può cambiare da fuori quello che proviamo dentro».

A scuola di coraggio (per fare impresa)

Lezioni di coraggio: le hanno date ai giovani, a ottobre, presso la fondazione Mirafiore (Borgo di Fontanafredda, Cn) imprenditori di successo. Li ha coinvolti Oscar Farinetti, un imprenditore che ha avuto l’ardire di vendere una catena come Unieuro, quando il motto “Benvenuti nell’era dell’ottimismo” sventolava davanti a un esercito di consumatori pronti a spendere. E ha fondato Eataly, per portare nel mondo le eccellenze alimentari italiane. «In questo momento essere ottimisti è deleterio e anche un po’ stupido. I tempi sono drammaticamente cambiati. Viviamo una crisi profonda, i giovani non trovano più lavoro e perdono la loro dignità. Il coraggio è un valore supremo da trasmettere alle nuove leve» ha dichiarato Farinetti. Ma quanto coraggio serve per fare impresa, oggi? E che cos’è il coraggio imprenditoriale? «È quello che ci fa applicare soluzioni nuove a problemi nuovi, perché le soluzioni vecchie non funzionano più. Non si deve guardare nello specchietto retrovisore, ma nella complessità che abbiamo davanti» afferma Giulio Ardenghi, business coach e formatore (www.businesscoachingefficace.com).

Perché abbiamo paura?

«La paura nasce dall’incertezza, dalla non conoscenza, dalla precarietà, dalla velocità nei cambiamenti. Incertezza e incompetenza portano al blocco, allo stallo. La complessità si affronta scoprendo nuove competenze, viaggiando nel mondo, confrontandoci con gli altri. In Italia c’è inerzia e mancanza di coraggio nelle imprese. Si pensa in piccolo. Non c’è cultura della crescita. Eppure, nei periodi di crisi nascono grandi aziende. Bisogna pensare in grande e agire. Le decisioni forti portano al vero cambiamento. Oggi superano la crisi le aziende che innovano e inventano cose nuove per risolvere i problemi della vita quotidiana. Ma non basta concentrarsi sul prodotto. Bisogna creare alleanze con progettisti, partner tecnici, commerciali, mirare allo sviluppo fuori dai confini nazionali». L’imprenditore vero combina capacità di intraprendere e di gestire: fa i conti, sceglie e guida le persone, si confronta e impara, grazie ad altri imprenditori e a corsi. «Ci vuole il coraggio di innovare e un metodo efficace. Nessuna approssimazione. Ma ce la si può fare. Anche a gestire lo stress, che spesso è l’incapacità di leggere quello che accade e avere prospettive nel medio e lungo periodo».




Sii coraggioso, scommetti su di te: Chi ha realizzato qualcosa di importante nella vita si è misurato con il coraggio. Per scommettere su se stesso e sui propri sogni. Ma il coraggio si può imparare? Sì. Lo abbiamo scoperto da coach e imprenditori. Ecco come

Amore e Partita IVA

Impossibile resistere al fascino conturbante della Partita Iva ....ehehhehe .....
Questo video è una trovata geniale!


Il 4 Dicembre 2016 voterai "SI" o "NO" al referendum costituzionale?

Il quesito del referendum costituzionale 2016 recita infatti:

“Approvate il testo della legge costituzionale concernente ’disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.

Le più note ragioni per votare Sì al referendum costituzionale di dicembre sono:

  1. addio bicameralismo: si supera il famoso ping-pong tra Camera e Senato, con notevoli benefici in termini di tempo;
  2. il fatto che solo la Camera sia chiamata a votare la fiducia al governo implica l’instaurazione di un rapporto di fiducia esclusivo con quest’ala del Parlamento;
  3. la diminuzione del numero dei parlamentari e l’abolizione del Cnel produrrà notevoli risparmi;
  4. grazie all’introduzione del referendum propositivo e alle modifiche sul quorum referendario migliora la qualità delle democrazia;
  5. il Senato farà da “camera di compensazione” tra governo centrale e poteri locali, quindi diminuiranno i casi di contenzioso tra Stato e Regioni davanti la Corte costituzionale.
  6. Leggi anche: Bicameralismo perfetto: cos’è e come funziona?


 Tutte le ragioni anti-riforma sono dichiarate sul sito ufficiale del comitato del No. I motivi per cui, secondo gli esponenti del fronte del No, gli italiani dovrebbero opporsi all’approvazione del ddl Boschi-Renzi si possono riassumere nei seguenti punti:


  1. si tratta di una riforma non legittima perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Inoltre, anche gli amministratori locali chiamati a comporre il nuovo Senato godrebbero dell’immunità parlamentare;
  2. anziché superare il bicameralismo paritario, la riforma lo rende più confuso, creando conflitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Camera e nuovo Senato;
  3. la riforma non semplifica il processo di produzione delle leggi, ma lo complica: le norme che regolano il nuovo Senato, infatti, produrrebbero almeno 7 procedimenti legislativi differenti;
  4. i costi della politica non vengono dimezzati: con la riforma si andrà a risparmiare solo il 20%;
  5. l’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini comporterà l’obbligo di raggiungimento di 150mila firme (attualmente ne servono 50mila) per i disegni di legge di iniziativa popolare;
  6. il combinato disposto riforma costituzionale-Italicum accentra il potere nella mani del governo, di un solo partito e di un solo leader.

giovedì 17 novembre 2016

Se l'ottimismo è il sale della vita, il Marketing ne è il pepe!

Il venditore che è dotato di una lista clienti deve trattare ogni nominativo come cosa preziosa, senza “bruciarlo” per la troppa fretta di guadagnare.
Sto parlando di quei clienti che vi hanno già dato la loro fiducia, acquistando da voi e magari consegnandovi anche un modulo con i dati per ricontattarli.
A questo punto si aspetteranno di ricevere della pubblicità. Rimarranno stupiti, invece, se seguirete i consigli che riporto qui di seguito.

 Vi chiedo: quante volte vi è arrivata una lettera di ringraziamento da parte di un’azienda per aver acquistato da loro?
A me, in Italia almeno, nessuna.

Ma il compito del venditore, dopo aver acquisito clienti, è di “educarli”, di abituarli, cioè, alla sua presenza e ai suoi prodotti.

 Ringraziamenti
Se il cliente è al suo primo acquisto, una bella lettera di ringraziamento è il primo passo.
Per esempio:
Ciao, volevo semplicemente dirti... grazie! Sono felice di averti come nuovo cliente, e per ringraziarti della fiducia, troverai allegato a questa lettera un buono sconto di 10 € valido fino a...
Se, invece, ha partecipato a un concorso, potete fare come questo ristorante:
I piccoli accorgimenti fanno la differenza. Essendo un ristorante di livello, poteva sembrare squallido offrire un buono sconto, e così viene data in omaggio una buona bottiglia di vino.

Non è vendita “spudorata”, si invita a ritornare per usufruire di un vantaggio.


Ricordare le feste

Un mio amico dice sempre che durante le feste i portafogli prendono aria.

Mai perdere l’occasione di mandare una lettera di auguri per le feste o il compleanno, meglio se accompagnata da un buono sconto, un campione omaggio o qualsiasi altro espediente per far tornare il cliente da noi.

Durante le festività si commettono di frequente due errori:

1. si mandano email per fare gli auguri.

Ricevo almeno 20 o 30 email di auguri durante le feste, ma non ne ho mai aperta una.

L’email è gratuita e spersonalizzata, e il cliente lo sa. Se per il venditore vale solo una semplice email preconfezionata inviata uguale a tutti, perché dovrebbe dargli ascolto?

Una lettera cartacea è più personale, e anche se la si manda a più persone, il cliente si sentirà importante a pensare che abbiamo speso due euro di spedizione solo per scrivergli gli auguri.

 2. Si inviano gli auguri, ma senza regalo.

Siete mai andati a casa di qualcuno senza portare un regalo o qualcosa da bere?

La stessa cosa vale qui: la lettera di auguri deve essere accompagnata da un regalo. Possibilmente fate in modo che il regalo debbano venire a ritirarlo in negozio.

Una volta un negozio di animali si è rivolto così ai clienti più fedeli:

Tra poco è Natale e volevo approfittarne per farti gli auguri. Ma te li farò di persona, quando passerai qui in negozio per ritirare il nuovo portafortuna di Natale.

È un regalo, preparato apposta per te e il tuo cucciolo...


Informare

Ricordate di tenere sempre i clienti informati sui prodotti, i servizi e le ultime novità.

Lo fa un’erborista di mia conoscenza:

Questo mese ho letto un libro davvero interessante sulle proprietà curative della melatonina.

Si dice che sia adatta soprattutto per...

Se vuoi approfondire l’argomento, passa in erboristeria. Ho stampato un libretto di 30 pagine con un breve approfondimento sull’argomento.



Creare un piccolo report, stamparlo e rilegarlo costerà al massimo un po’ di tempo, dei fogli e l’inchiostro. Ma per il cliente avrà un grande valore, perché l’avrete preparato per lui/lei, e quando verrà in negozio, ne parlerete insieme e, ovviamente, il prodotto a base di melatonina sarà disponibile in bella vista sugli scaffali per l’acquisto.

Informare è un altro modo per far tornare il cliente da te, per vendere senza vendere.


Sondaggi

Se volete sapere cosa pensano i clienti di voi e dei vostri prodotti, la cosa più semplice è chiederglielo.

Il più delle volte le persone esprimono volentieri il loro punto di vista.

Mandate a casa un sondaggio da compilare:

Il sondaggio può essere compilato anche in forma anonima.

Qual è stato l’ultimo prodotto o servizio acquistato qui da noi?

Sei soddisfatto/a dell’acquisto?

Quali prodotti o servizi non abbiamo e secondo te dovremmo offrire?

Hai suggerimenti utili da darci, per migliorare il servizio?

Rispondi a queste domande liberamente, vieni in negozio, imbucalo e ricevi un campione omaggio...


Offerte speciali

Di tanto in tanto inviate anche una lettera con una promozione irrinunciabile per i clienti più speciali.

Ti mando questa lettera per dirti: grazie!

Sono i clienti affezionati come te la ragione del nostro successo.

Ma non mi limito a ringraziarti, ti faccio anche una proposta: abbiamo appena ricevuto una collezione limitata di scarpe da donna con 5 nuovi modelli realizzati da [marchio].

Non le metteremo in esposizione fino al [data] e solo le clienti più speciali, come te, potranno vederle e acquistarle in anteprima.

Inoltre, se ne acquisti 3 paia, uno te lo regaliamo.

Trattandosi di una collezione limitata, ricordati di:

1. presentarti in negozio entro il...;

2. portare con te questa lettera;

3. non farne parola con nessuno!

 P.S. questa lettera è stata mandata soltanto a 100 clienti. Approfittane!
 È solo un esempio, ma si può ripetere con qualsiasi prodotto o servizio vendiate.
I vostri clienti non resisteranno di fronte a un’offerta preparata apposta per loro.

Ogni quanto ricontattare il cliente?

Stiamo parlando di clienti ipoteticamente acquisiti. Quindi la regola è evitare di mandare troppe offerte speciali, troppi sondaggi... meno ne mandate, più efficaci saranno.

Idealmente va bene il contatto una o due volte al mese.

La strada è sempre maestra di vita......

Se la strada ti sembra troppo lunga...
Risultati immagini per Se la strada ti sembra troppo lunga


"Vedi, certe volte si ha davanti una strada lunghissima. Si crede che sia troppo lunga, che mai si potrà finire, uno pensa".

Guardò un po' in avanti davanti a sé e poi proseguì:

"E allora si comincia a fare in fretta. E ogni volta che alzi gli occhi vedi che la strada non è diventata di meno. E ti sforzi ancora di più e ti viene la paura e alla fine resti senza fiato... e non ce la fai più.... e la strada sta sempre là davanti. Non è così che si deve fare."

Pensò ancora un poco e poi seguitò:

"Non si può mai pensare alla strada tutta in una volta, tutta intera capisci? Si deve soltanto pensare al prossimo passo, al prossimo respiro, al prossimo colpo di scopa. Sempre soltanto al gesto che viene dopo. Allora c'è soddisfazione; questo è importante perché allora si fa bene il lavoro. Così deve essere. E di colpo uno si accorge che, passo dopo passo, ha fatto tutta la strada. Non si sa come.... e non si è senza respiro. Questo è importante".

(Michael Ende, autore della Storia infinita)

Ci vuole un fisico bestiale per resistere agli urti della vita ♫ ♫




Luca Carboni, in una sua canzone di qualche tempo fa, cantava


♫ ♫ Ci vuole un fisico bestiale

per resistere agli urti della vita

a quel che leggi sul giornale

e certe volte anche alla sfiga ♫ ♫

........ed altrochè se per stare al timone di un'impresa occorre avere un "Fisico Bestiale"


Ti piace quest'articolo? Questa è la fonte
http://www.millionaire.it/imprenditore-il-fisico-di-chi-ce-la-fa/


5 strategie per trasformare il tuo sogno in un’impresa


«Ogni sogno a cui rinunci è un pezzo del tuo futuro che smette di esistere».

È una delle frasi celebri di Steve Jobs, il genio visionario della Apple, che è riuscito a costruire un impero proprio grazie alla sua forza creativa e alla sua capacità di immaginare il futuro. Ma, per avere successo, sognare a occhi aperti non basta. Come diceva lo stesso Steve Jobs, c’è una grande «differenza tra chi fa le cose e chi sogna di farle: devi agire e devi voler fallire, avere voglia di finire contro un muro, spaccarti e bruciarti. Sia che tu debba fare una telefonata o fondare un’azienda».








5 strategie per trasformare il tuo sogno in un’impresa: Un piano d'azione orientato all'obiettivo finale è utile per realizzare i propri sogni di business. Ecco i 5 passi da compiere. «Ogni sogno a cui rinunci è un pezzo del tuo futuro che smette di esistere». È una delle frasi celebri di Steve Jobs, il genio visionario della Apple, che è riuscito a costruire un…

Fai impresa divertendoti un casino : come fare te lo suggerisce Sir Richard Branson


Aprendo la rivista "Millionaire" ci ha colpito quest'articolo che abbiamo fortemente voluto condividere con tutti voi. Perchè sono consigli, per meglio definiti "stili di vita" che ciascuno di noi dovrebbe sempre tenere a mente.

Sir Richard Charles Nicholas Branson (Londra, 18 luglio 1950) è un imprenditore britannico, fondatore del Virgin Group, il quale comprende oltre 400 società. Secondo la rivista Forbes nel giugno 2015 il suo patrimonio ammonta a circa 5.2 miliardi di dollari..
Cresciuto nella periferia di Londra, a 16 anni ha lasciato la scuola per fondare una rivista. Dopo due anni ha lanciato la Virgin. Ha iniziato vendendo dischi per posta. E ha trasformato la sua impresa in una delle etichette discogradiche di maggior successo nel mondo. Oggi, a 65 anni, Richard Branson è a capo di un gruppo con oltre 400 attività e un patrimonio di 5,2 miliardi di dollari.

È un modello per i giovani imprenditori, per il suo spirito combattivo e la capacità di conciliare affari e divertimento. Ecco 9 consigli ispirati alla sua vita, che il fondatore del Gruppo Virgin (foto © Facebook) ha pubblicato sul suo sito.

1. Fallo!
Uno dei soprannomi di Branson è Dr. Yes perché non dice mai di no. Se crede in un’idea, non si tira indietro, fa il possibile per realizzarla. Ecco com’è riuscito a intervistare John Lennon e Mick Jagger quando ancora minorenne dirigeva lo Student. Non aspettare che una cosa accada, se vuoi davvero che accada. Agisci, lavora duramente e cogli ogni opportunità che si presenta.

2. Divertiti
Come dimostrano l’acquisto di un’isola privata ai Caraibi (Necker Island) e il lancio della compagnia aerea Virgin Atlantic, divertirsi è uno degli ingredienti più importanti per un’attività di successo e una vita appagante.

3. Sii audace
Gli audaci hanno maggiori probabilità di avere successo. Branson lo ha imparato dopo aver sviluppato da zero la Virgin Atlantic e la Virgin Train, sfidando la concorrenza e affrontando battaglie legali per affermare la legittimità delle sue iniziative.

4. Sfida te stesso
Ha imparato a nuotare tuffandosi in un fiume. Ha vinto un concorso di scittura, nonostante la dislessia. Ha vissuto la vita passando da una sfida all’altra, dal giro del mondo in mongolfiera alle attività imprenditoriali in settori diversi. E, ancora oggi, è sempre in attesa della prossima sfida.

5. Cammina con le tue gambe
I genitori di Branson gli hanno insegnato a essere autosufficiente fin da piccolo. «A 12 anni mia madre mi ha svegliato una mattina di gennaio dicendomi che dovevo prendere la bici e andare a Bournemouth, 80 km da casa. Ce l’ho fatta». Oggi il magnate inglese cerca di trasmettere la stessa lezione ai figli.

richard branson


6. Vivi il momento
Cerca sempre di fare qualcosa di importante per i tuoi affari e la tua vita personale.  Ogni secondo può essere utile. Quando hai bisogno di staccare la spina, impara l’arte di un buon riposo.

7. Dai valore a famiglia e amici
«La mia famiglia c’è sempre stata per me. Anche la Virgin per me è come una famiglia. Un business non è altro che un gruppo di persone che fanno la differenza nelle vite degli altri. Possono diventare subito amici e alla fine possono sentirsi anche una famiglia».

8. Tratta tutti con rispetto
Non c’è niente di più importante della tua reputazione, secondo Branson. Se hai rispetto per tutti e tratti le persone come vorresti che loro ti trattassero, avrai una vita più felice e produttiva.

9. Fa’ qualcosa di buono
Chiunque può avere un enorme impatto nella vita degli altri e ogni business può cambiare il mondo in meglio. Branson ha fondato la Virgin Unite, una fondazione di beneficenza che offre aiuti concreti per cause importanti, come la lotta all’Aids, e supporto alle imprese per un mondo migliore.

L'articolo lo trovi qui http://www.millionaire.it/fa-impresa-e-divertiti-9-consigli-di-richard-branson/