Papa Francesco e la sua leadership vincente


Con la celebrazione dei quattro anni dalla sua elezione a Papa, il mondo dell’editoria è tornato a diffondere alcuni testi che parlano di Francesco, delle sue fonti di ispirazione, dei problemi incontrati nel rinnovamento della curia romana o della finanza vaticana, eccetera. Ma in pochi hanno avuto un approccio tanto singolare come quello avuto nel 2014 da Jeffrey A. Kermes, un esperto di leadership.

Kermes è figlio dell’Olocausto, anche se nato a Chicago. La madre e il padre sono incontrati negli Stati Uniti, ma entrambi – di discendenza ebraica – erano in fuga da Hitler. Il suo ambito di lavoro è stata la ricerca sul modo in cui esercitano la propria influenza i responsabili delle grandi imprese industriali, commerciali e di servizi, i leader politici e quelli militari.

Nulla sembrerebbe essere più lontano da un Papa della Chiesa Cattolica. Ma Francesco ha cambiato ogni cosa. Tra cui il punto di vista di un saggista ebreo abituato a scrutare all’interno di aziende e dare consigli ai titolari su come guidarle meglio.

Kermes ha dovuto studiare il cattolicesimo, si è avvicinato alla Chiesa e ha cambiato radicalmente – attraverso il riconoscimento dell’umiltà di Bergoglio – la sua idea di leadership. “La mia visione su Francesco è diversa da quella, per esempio, di un membro praticante della Chiesa cattolica, o di un teologo; guardo attraverso un approccio laico, ed è attraverso questa lente che posso discernere i principi di leadership che sono alla base della predicazione e delle azioni di questo Papa”.

Ecco l’elenco delle lezioni che potrebbe servire ad un padre o una madre di famiglia, ad un uomo d’affari o ad un imprenditore, ad un insegnante, ad un prete…

1. Condurre con umiltà. La chiave è nell’idea che, essendo in una posizione dominante, non vi si dovrebbe ricorrere per schiacciare gli altri. Piuttosto, per accompagnare gli altri nel proprio compito vitale. Il dialogo è la porta per mostrare ciò che l’altro significa per me.

2. Odora come le tue pecore. È nota la frase del Papa sui pastori con ”l’odore delle pecore”. Ma non vale solo per i sacerdoti. È principalmente per i leader. Profumare come le proprie pecore è sinonimo di amore per il proprio gregge.

3. Chi sono io per giudicare? Forse questa è la frase di Papa Francesco più conosciuta al mondo: “Se qualcuno è gay, cerca Dio ed è di buona volontà… chi sono io per giudicare?” Questo concetto dà voce ad una delle più sottili ed efficaci forme di leadership, perché il leader non giudica, valuta.

4. Non cambiare, reinventa. Molti sono dell’idea che papa Francesco “sta cambiando tutto” all’interno della Chiesa. In realtà, non è cambiato nulla: ha reinventato il modo di vivere il cattolicesimo. Dal conclave che lo avrebbe scelto come Papa fino ad oggi il suo metodo è lo stesso: la misericordia.

5. Rendi l’inclusione la priorità assoluta. Una delle forme meno studiate di leadership è proprio quella di Francesco: includere tutti, sia quelli che sono dentro la Chiesa e chi ne è fuori, chi è “giusto” e chi è peccatore. Come? Chiedendo a tutti di pregare per lui.

6. Evita di isolarti. Il primo gesto del Papa è stato di andare a vivere fuori dagli appartamenti papali. Hai bisogno di avere contatto con la gente, altrimenti ci si ammala (e lo psichiatra ha detto che questo “costerebbe un sacco di soldi”). Nessuna leadership può essere esercitata da un’isola.

7. Preferisci il pragmatismo all’ideologia. In diverse occasioni, Francesco ha dato una chiave per condurre gli esseri umani: la realtà è al di sopra dell’idea. Quando agiamo in modo contrario, anche nella missione cattolica, mettiamo il carro davanti ai buoi.

8. Fa tuo l’approccio del decision making. Questo è dove Krames si arrende di fronte a Francesco. Dice ai leader di usare il ”metodo” del Papa per prendere decisioni nelle proprie attività (a casa, sul posto di lavoro, a scuola). Qual è? Consultare gli altri, discernere, prendersi del tempo.

9. Conduci la tua organizzazione come un ospedale da campo. Lo ha detto il Papa: la Chiesa è un ospedale da campo. In primo luogo, guarisce le ferite senza chiedere. Dopo accompagna. Infine confida nella libertà di tutti. Le ferite guariscono con amore. E l’amore non chiede.

10. Vivi su una frontiere. La frontiera non è un luogo fisico, non è una linea o un muro. È un modo di essere testimoni. È la combinazione – dice Krames – tra un’attitudine mentale positiva e aperta e il coraggio e l’audacia di uscire dalla propria zona di comfort. La frontiera è tutto ciò “che non gira intorno a te”.

11. Affronta le avversità faccia a faccia. Papa Francesco è convinto che se si commette un errore, la cosa peggiore che si possa fare è nasconderlo. Il leader può commettere errori. L’uomo è un peccatore. Il leader deve riconoscere il suo errore (per il bene del gruppo), come il peccatore deve riconoscere la sua mancanza (per il bene della sua anima).

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