giovedì 26 giugno 2014

Fisco. Governo verso nuova sanatoria Potrebbe trattarsi di un ‘ravvedimento speciale’. Non è un condono, bensì una sanatoria.


Il ‘ravvedimento speciale’ - È approdata ieri in commissione Finanze della Camera una disposizione che, iter parlamentare permettendo, potrebbe andare a finire dritta dritta nel disegno di legge sul rientro dei capitali messo a punto dalle forze partitiche di maggioranza. Il provvedimento non è un vero e proprio condono, bensì una sorta di sanatoria che permetterà di regolarizzare, oltre ai capitali nascosti all’estero, anche quelli presenti in Italia ma celati al fisco. In merito alla disposizione, si parla già di ‘ravvedimento speciale’, che seguirebbe la struttura del ‘ravvedimento operoso’. Tuttavia, se quest’ultimo permette la regolarizzazione entro un anno dall'evasione pagando sanzioni ridotte, il nuovo strumento, qualora venisse approvato, garantirebbe la copertura di un lasso temporale ben più ampio al fine di sanare più annualità ed è riferito a quei contribuenti che hanno evaso solo i redditi prodotti nel nostro Paese.

Non è un condono – Il governo sul punto è stato molto chiaro ribadendo più volte che non siamo al cospetto di un nuovo condono, anche se, a dirla tutta, le premesse indicano una fisionomia del provvedimento quanto mai vicina a quella dei condoni introdotti in passato. Tuttavia è stato lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a rimarcare la questione, evidenziando che questo cosiddetto ‘ravvedimento speciale’ non ha nulla a che vedere con le precedenti disposizioni.

L’obiettivo – La mission principale della disposizione, fortemente contestata sia dai penta stellati che dai parlamentari di sel, è quello dichiarato di portare a galla quanta più evasione possibile. In sostanza, l’evasione che si punta a far emergere non sarà più anonima e ai fini della regolarizzazione i contribuenti dovranno pagare l’imposta per intero, nonostante siano comunque previsti degli alleggerimenti per le sanzioni. Detto questo, al fine di non fomentare una sorta di disequilibrio o addirittura di disparità tra i contribuenti, il provvedimento indica che la regolarizzazione dell'evasione i cui proventi sono rimasti in Italia necessiterà di un collegamento indiretto con l'esportazione di capitali.

L’operatività – Prestando fede alle indiscrezioni andate diffondendosi nella giornata di ieri, la disposizione potrebbe essere operativa già a partire dai primi giorni del mese prossimo, vale a dire dalla settimana ventura.
Autore: Redazione Fiscal Focus

Autonomi. La rioccupazione va comunicata sul web


Fino al 18 agosto 2014 il reimpiego può essere comunicato in modalità cartecea
Premessa – Il reimpiego del lavoratore autonomo passa sul web. Infatti, chi ha beneficiato della nuova ammortizzatore sociale (ASpI o mini ASpI) e trova una nuova occupazione, dovrà comunicarlo telematicamente. Comunicazione, questa, che potrà avvenire ancora in modalità cartacea fino al 18 agosto 2014 attraverso i nuovi modello “SR137” (ASpI) e SR138 (mini ASpI). A stabilirlo è l’INPS con il messaggio n. 5430/2014.

ASpI e mini-ASpI – L’anno scorso la Riforma Fornero (L. n. 92/2012) ha introdotto due nuovi ammortizzatori sociali: ASpI e mini-ASpI. Le due indennità, che hanno sostituito dal 1° gennaio 2013 le prestazioni di disoccupazione ordinaria non agricola con requisiti normali e con requisiti ridotti, nonché la disoccupazione speciale edile, non hanno fatto venir meno l'obbligo per i beneficiari di tali indennità di comunicare all'INPS una loro eventuale rioccupazione, al fine di sospenderne il trattamento.

Reimpiego dipendente – In caso di reimpiego con contratto di lavoro dipendente (o subordinato), la sospensione e successiva ripresa nell'erogazione delle indennità avvenga d'ufficio da parte dell'Inps sulla base delle comunicazioni obbligatorie (le cosiddette «Co»). Tale adempimento ricade sui datori di lavoro, cancellando l'obbligo a carico dei lavoratori di utilizzare e inviare il modello DS56-bis.

Reimpiego da autonomo o parasubordinato – Differente è il discorso per i lavoratori che eventualmente vengono occupati mediante lavoro parasubordinato o in attività autonome. In questi casi, infatti spetta a chi beneficia dell’indennità a informare l’INPS del reddito annuo previsto per l'attività intrapresa entro un mese dall'inizio dell'attività, oltreché del reddito effettivamente percepito nell'anno di fruizione dell'indennità a seguito della successiva denuncia fiscale dei redditi. La comunicazione deve essere fatta mediante il mod. SR137 (ASpI) e mod. SR138 (mini-ASpI), in sostituzione del vecchio modello DS56-bis.

Periodo transitorio – Come precisato in premessa, la comunicazione potrà ancora essere fatta in maniera cartacea; tuttavia, dal 19 agosto in poi bisogna utilizzare uno dei seguenti tre canali telematici:

• Web: utilizzando i servizi telematici accessibili dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it);
• Contact center integrato: choamando ai numeri 803164 (se da telefono fisso) e 06164164 (se da cellulare;
• Patronati/intermediari dell’INPS: attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Campagna RED2014 : C'è tempo fino al 30 giugno per l’invio delle dichiarazioni dei redditi percepiti nel 2013 da parte dei pensionati plurireddito


Premessa – Via libera alla campagna RED2014. L’INPS sta infatti avviando le operazioni di verifica reddituale sui propri pensionati, finalizzate all’accertamento della permanenza del diritto a pensione o alla quantificazione del trattamento in dipendenza dell’avvenuta percezione di altri redditi nel corso del 2013. La comunicazione, in particolare, deve essere presentata entro il 30 giugno esclusivamente in via telematica. Mediante tale verifica, l’Istituto previdenziale chiede ai pensionati o, meglio, ai pensionati per i quali il diritto o la misura della pensione dipende in tutto o in parte dalla condizione reddituale personale o familiare, di comunicare se - oltre ai redditi di pensione – essi abbiano percepito nel 2013 altri redditi (personali e familiari), che – a seconda della loro misura - potrebbero modificare l’importo della pensione o far venir meno il diritto al trattamento. Restano esclusi dall’accertamento gli ultraottantacinquenni che negli anni scorsi hanno dichiarato la produzione di redditi nulli.

Soggetti interessati – I pensionati interessati dalla campagna RED2014, in via generale, sono coloro i quali beneficiano di pensioni che siano state incrementate tramite l’adeguamento alla pensione minima. Queste categorie di soggetti, infatti, perdono – in tutto o in parte - il diritto all’integrazione nel caso in cui i redditi personali cumulati con quelli dell’eventuale coniuge superano il tetto stabilito dalla legge oppure perdono l’integrazione solo in parte. Altra categoria molto rilevante, interessata dall’operazione RED 2014, è quella delle vedove e dei vedovi che beneficiano della pensione ai superstiti. Questi soggetti, in caso di produzione di redditi propri o comunque del superamento delle soglie di legge, subiscono una riduzione dell’assegno da un minimo 25% fino a un massimo del 50% della pensione indiretta in godimento. Inoltre, in aggiunta ai suddetti soggetti troviamo:

• i pensionati che riscuotono l’assegno per il nucleo familiare sulla pensione anch’esso legato alla misura dei redditi e al numero dei componenti la familiari;
• i pensionati che abbiano diritto (con erogazione nel mese di luglio) alla c.d. “quattordicesima”, ossia alla prestazione una tantum che l’Inps eroga proprio a condizione che il percettore abbia un reddito complessivo inferiore a una soglia annualmente predeterminata;
• i titolari di pensioni e assegni sociali;
• i percettori di prestazioni di invalidità civile.

Modalità operative – La comunicazione dei redditi, come precisato in premessa, deve essere presentata all’Inps entro il 30 giugno esclusivamente in via telematica, personalmente o per il tramite degli intermediari abilitati (ad esempio, i Patronati o i CAF). La procedura guidata, disponibile sul sito internet dell’INPS (www.inps.it), può essere attivata da parte dell’interessato (o dell’intermediario) mediante l’utilizzazione dello User ID rappresentato dal codice fiscale e del codice riservato personale Pin rilasciato dall’INPS. Successivamente, bisogna far riferimento al codice a barre inserito nella lettera di “invito” inviata dall’INPS a ciascun pensionato destinatario della campagna RED, nel quale sono inserite tutte le informazioni personali di ciascun interessato. Attraverso il codice a barre, l’intermediario può collegarsi con l’Inps ed entrare nella “cartella” personale del pensionato, nella quale può inserire i dati reddituali 2013 oltreché - eventualmente – quelli stimati per il 2014, a seconda della denuncia dell’interessato. Una volta registrati i dati, il pensionato ha completato i propri adempimenti e starà all’INPS appurare, sulla base dei redditi comunicati, se la pensione dell’interessato: a) permane invariata; b) debba essere revisionata in incremento o decremento; c) sia soggetta a cessazione con eventuale recupero di quanto medio tempore indebitamente percepito.

Redazione Fiscal Focus

martedì 17 giugno 2014

I benzinai scioperano...... e gli automobilisti vanno in tilt!



Impianti di benzina chiusi da stasera. Lo confermano in un comunicato unitario Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio. La chiusura partirà dalle ore 19,30 di stasera fino a giovedì alle ore 7. Saranno chiusi tutti gli impianti della rete ordinaria e dalle ore 22.00 di questa sera alle ore 22.00 di domani mercoledì 18 giugno anche di quelli della rete autostradale.

«A distanza di oltre una settimana dalla convocazione ministeriale che ha riconosciuto almeno a parole la giustezza delle ragioni della Categoria - scrivono i sindacati di categoria in una nota - neppure un minimo segnale è pervenuto dall`industria petrolifera nel suo complesso per raffreddare la vertenza che oppone i gestori alle stesse a causa delle politiche commerciali di discriminazione del prezzo che penalizzano i consumatori e spingono intenzionalmente le imprese di gestione al fallimento economico».
Le organizzazioni di categoria ribadiscono le motivazioni della protesta: garantire ai gestori condizioni eque per competere nel mercato, ossia prezzi al medesimo livello di quelli che le stesse compagnie riservano alle "pompe bianche" e alla grande distribuzione; ristrutturazione e ammodernamento della rete di vendita, contro ogni disegno di "ghostizzazione" degli impianti e di espulsione del gestore; ripresa della una contrattazione collettiva.

lunedì 16 giugno 2014

Forza Champion :)


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-06-16/schumacher-e-uscito-coma-e-ha-lasciato-grenoble-115423.shtml?uuid=ABrWSeRB

Michael Schumacher é uscito dal coma e ha lasciato l'ospedale francese di Grenoble dove era ricoverato dal giorno dell'incidente. Lo ha annunciato la sua portavoce, Sabine Kehm, sottolineando che l'ex campione del mondo di Formula 1 «ha lasciato l'ospedale di Grenoble per continuare la sua lunga fase di riabilitazione, non é più in coma». Nel comunicato, la Kehm non specifica in quale struttura é stato trasferito.

«Michael ha lasciato il Centro Universitario ospedaliero di Grenoble per continuare la sua lunga fase di riabilitazione - si legge nella nota diffusa dalla Kehm - non é più in coma. La sua famiglia desidera ringraziare tutti i medici, infermieri e terapisti di Grenoble così come coloro che hanno prestato soccorso al momento dell'incidente, tutti hanno svolto un lavoro eccellente in questi mesi. La famiglia ringrazia tutta la gente che ha mandato i suoi auguri a Michael, siamo sicuri che lo abbiano aiutato. Per il futuro chiediamo di capire che la sua riabilitazione avverrà lontano da occhi indiscreti».

Lunedì 16 Giugno 2014: Giornata nera per i contribuenti e rosea per il fisco




IMU – Il 16 giugno 2014 è la scadenza di versamento della 1ª rata dell’IMU complessivamente dovuta per il 2014, mediante il modello F24. Va fatta attenzione al fatto che le aliquote applicabili sono quelle del 2013, a prescindere dalle delibere comunali del 2014.

Sanatoria IMU - Fino al 16.06.2014 è possibile sanare l’insufficiente versamento della 2° rata IMU 2013 senza l’applicazione di sanzioni né interessi (art. 1, c. 728, L. 147/2013).

TARI/TASI - Entro il 16.06 deve essere effettuato il versamento della 1° rata della Tasi nei Comuni che entro il 23.05 hanno deliberato le relative aliquote e qualora le delibere siano state pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 31.05.2014 (Comunicato Ministro Economia e Finanze 19.05.2014).
Entro il 16.06 è possibile effettuare il versamento di Tasi e Tari in unica soluzione (L. 147/2013, D.L. 16/2014).
Se il comune non ha deliberato, la scadenza slitta:
- al 16 ottobre 2014 per gli immobili diversi dall’abitazione principale e pertinenze
- al 16 dicembre per l’abitazione principale e immobili assimilati.
N.B. Se il comune prevede delle proroghe di versamento rispetto a tale data, tale decisione rientra nella sua autonomia regolamentare.

Lettere d’intento – Il 16 giugno 2014 è il termine di presentazione, in via telematica, della comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente. Il D.L. 2.03.2012, n. 16 ha previsto che il termine ultimo per eseguire l’adempimento è rappresentato dal termine di effettuazione della prima liquidazione periodica IVA, mensile o trimestrale, nella quale confluiscono le operazioni realizzate senza applicazione dell’imposta.

Rivalutazione beni d’impresa – Il 16 giugno è il termine di versamento, in unica soluzione, delle imposte sostitutive dovute ai ni della rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31.12.2012 e per l’affrancamento della relativa riserva di rivalutazione (L. 147/2013, D.L. 66/2014).

IVIE E IVAFE
Attività patrimoniali all’estero - IVIE
Versamento entro il 16.06 - Termine di versamento, in unica soluzione o come 1ª rata, dell’imposta sugli immobili situati all’estero (IVIE), a qualsiasi uso destinati, a titolo di saldo 2013 e 1° acconto 2014, senza maggiorazione (art.19, c. 13-17 D.L. 201/2011).
Attività finanziarie all’estero - IVAFE
Versamento entro il 16.06 - Termine di versamento, in unica soluzione o come 1ª rata, dell’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (IVAFE), a titolo di saldo 2013 e 1° acconto 2014, senza maggiorazione (art.19, c. 18-22 D.L. 201/2011).

Contributo di solidarietà- Termine di versamento, in unica soluzione o come 1ª rata, del contributo pari al 3% del reddito eccedente € 300.000 dovuto per l’anno d’imposta 2013, senza maggiorazione.

UNICO 2014 – Il 16 è anche il termine per effettuare il versamento del saldo 2013 e/o del 1° acconto 2014 delle imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi (per le persone fisiche e per i soggetti cui non sono applicabili gli studi di settore) o della 1ª rata delle stesse in caso di rateizzazione, senza l’applicazione della maggiorazione.

Diritto annuale CCIAA - Termine di versamento del diritto annuale alla Camera di Commercio per le imprese già iscritte al Registro delle Imprese, senza la maggiorazione dello 0,40%.

Imposta sugli intrattenimenti - Versamento dell’imposta sugli intrattenimenti relativa alle attività svolte con continuità nel mese precedente.

Imposta sulle transazioni finanziarie - Versamento - Termine di versamento dell’imposta sulle transazioni finanziarie dovuta sulle operazioni su strumenti finanziari derivati e su valori mobiliari poste in essere nel mese precedente (Tobin Tax).

Inps Contributi previdenziali ed assistenziali - Versamento dei contributi relativi al mese precedente, compresa la quota mensile di Tfr al Fondo di Tesoreria Inps, mediante il Mod. F24.

Contributi Gestione Separata - Versamento del contributo previdenziale alla Gestione Separata, da parte dei committenti, sui compensi pagati nel mese precedente anche agli associati in partecipazione e ai medici in formazione specialistica.

Contributi Gestione Separata - Termine per effettuare il versamento, senza l’applicazione di interessi, del saldo 2013 e acconto 2014 da parte dei professionisti senza cassa previdenziale iscritti alla Gestione Separata dell’Inps.

Contributi artigiani e commercianti - Termine per il versamento dei contributi Ivs dovuti sul reddito eccedente il minimale a saldo per il 2013 e del 1° acconto per il 2014, senza maggiorazione.

Inps gestione ex-Enpals - Versamento - Le aziende del settore dello spettacolo e dello sport devono provvedere al versamento, mediante Mod. F24, dei contributi Enpals dovuti per il periodo di paga scaduto il mese precedente.

Consolidato FISCALE -Opzione - Termine di comunicazione all’Agenzia delle Entrate, in via telematica, dell’opzione per il consolidato scale nazionale, mediante il modello disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it .

La documentazione per il 730/2014 - Con il DPCM 03 giugno 2014 pubblicato in G.U. n. 127 è stato differito per l’anno 2014 il termine per la presentazione delle dichiarazioni modello 730/2014 ai CAF-dipendenti ed ai professionisti abilitati, scaduto il 3 giugno 2014.
I lavoratori dipendenti, i pensionati e gli altri soggetti tenuti alla compilazione del modello 730/2014, possano presentare l’apposita dichiarazione semplificata e le schede ai fini della destinazione dell’otto e del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche entro il 16 giugno 2014 ad un CAF-dipendenti o ad un professionista abilitato, unitamente alla documentazione necessaria all’effettuazione delle operazioni di controllo.
I CAF-dipendenti e i professionisti abilitati, nell’ambito delle attività di assistenza fiscale dovranno provvedere:
- entro il 24 giugno 2014, a consegnare al contribuente copia della dichiarazione elaborata e il relativo prospetto di liquidazione;
- entro il giorno 8 luglio 2014, a comunicare il risultato finale delle dichiarazioni e a effettuare la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle entrate delle dichiarazioni presentate.

- 50 euro :)




La quota dovuta dagli iscritti all’Albo Unico dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili per l’anno 2014 al Consiglio Nazionale è stata ridotta da 150 a 100 euro. Lo comunica una nota del commissario straordinario, Giancarlo Laurini, ai presidenti degli ordini territoriali che spiega come con questa decisione si è voluto «andare doverosamente incontro alla comprensibile richiesta di riduzione della quota annuale proveniente dalla categoria».
In deroga a quanto previsto dall’articolo 6 del regolamento per la riscossione dei contributi del Cndcec, il termine per il versamento delle quote dovute al Consiglio Nazionale, è stato fissato in un’unica rata scadente il 15 luglio 2014.

Controlli formali delle dichiarazioni: i 30 giorni per presentare i documenti partono dalla data in cui arriva la comunicazione



Nell’ambito dei controlli formali delle dichiarazioni dei redditi, il termine di 30 giorni per esibire la documentazione richiesta decorre dalla data di effettivo ricevimento della comunicazione
L’Agenzia delle Entrate, con un avviso del 13 giugno 2014, ricorda che nell’ambito dei controlli formali delle dichiarazioni dei redditi, con i quali chiede ai contribuenti documenti giustificativi delle spese sostenute (per esempio, scontrini relativi alle spese sanitarie, fatture per ristrutturazioni edilizie), il termine di 30 giorni per esibire la documentazione richiesta decorre dalla data di effettivo ricevimento della comunicazione. Il termine entro il quale presentare la documentazione è ordinatorio, legato alla calendarizzazione delle attività degli uffici e, quindi, non ha valore perentorio.
Ciò premesso, i contribuenti che dovessero ricevere in questi giorni una comunicazione dell’Agenzia relativa al controllo formale del modello Unico 2012 Persone Fisiche che, per un errore materiale, riporta la data del 29 aprile 2013, sono invitati a non tenere conto di questa data e a considerare invece la data in cui hanno effettivamente ricevuto la comunicazione per calcolare il termine di 30 giorni.

Respirate gente: E' finalmente arrivata la proroga per quanto riguarda l'UNICO 2014

Anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha firmato il Dpcm che lo attendeva da tempo, con il quale si concede la proroga del modello Unico 2014. Ne dà notizia il Ministero dell’Economia e delle Finanze con il Comunicato Stampa n. 144 del 14 giugno 2014.

Una proroga, certo, che ha il sapore della beffa (effettivamente, un rinvio concesso quando ormai tutto dovrebbe già essere pronto è privo di senso), ma che, nell’ormai consueta corsa affannosa all’ultimo giorno, sicuramente fa tirare un sospiro di sollievo.
D’altronde, le proroghe a ridosso della scadenza sono diventate la regola, e orientano ormai da tempo l’organizzazione dei professionisti del settore.


I soggetti interessati
Una platea sicuramente ampia di soggetti potrà beneficiare della proroga dei versamenti: non solo i contribuenti soggetti agli studi di settore ma anche le persone fisiche che applicano il regime dei superminimi con imposta sostitutiva del 5 per cento.
Inoltre, si badi bene, l’eventuale presenza di cause di esclusione non impedisce il ricorso ai più ampi termini di versamento.
Con la circolare n. 41/2007 l’Agenzia aveva, infatti, precisato che lo slittamento opera anche rispetto ai soggetti per i quali operano cause di esclusione o di inapplicabilità relativamente agli studi di settore (ferma restando l’esclusione dalla proroga per coloro che hanno conseguito ricavi/compensi superiori a € 5.164.569, compresi chi ha ricavi tra € 5.164.569 e 7 milioni).


Allo stesso modo, della proroga beneficiano anche i contribuenti che partecipano a società che applicano gli studi di settore oppure ad associazioni e imprese soggette a studi di settore.
Non solo, quindi, i soci di società di persone, ma anche gli associati di associazioni tra artisti o professionisti, i collaboratori di imprese familiari e i coniugi di aziende coniugali, ad anche i soci di società a responsabilità limitata che hanno optato per il regime di trasparenza fiscale.

Al contrario, è bene ricordare che, per le società di capitali, il termine di versamento del saldo Ires e Irap è connesso alla data di approvazione del bilancio.
Pertanto, la proroga dei versamenti in questione vale solo per le società la cui scadenza del versamento delle imposte coincide con il termine del 16 giugno 2014.
Non usufruiscono, invece, della proroga le società che approvano il bilancio nel mese di giugno, in quanto, in questo caso, la scadenza del pagamento delle imposte coincide con 16 luglio 2014 (o 20 agosto 2014 con maggiorazione del 0,40%).

Gli effetti della proroga
Con la firma del Presidente del Consiglio e la definitiva proroga si avranno venti giorni in più per il calcolo ed il pagamento delle imposte: i contribuenti soggetti agli studi di settore e i superminimi dovranno provvedere al versamento Irpef, Ires, Irap e Iva entro il 7 luglio 2014 (in luogo dell’originario 16 giugno).
Il differimento si estenderà anche agli altri versamenti da effettuare entro il termine previsto per l’Irpef: posticipato al 7 luglio, quindi, anche il versamento della cedolare secca, dell’Ivie e dell’Ivafe .
Allo stesso modo, la proroga interessa i pagamenti dei contributi previdenziali eccedenti il “minimale”, nonché il diritto annuale alla camera di commercio.
Dall’8 luglio prossimo e fino al 20 agosto, invece, sarà possibile versare gli importi dovuti con la maggiorazione dello 0,40%.

venerdì 13 giugno 2014

CHICCHE, ANEDDOTI E RACCONTI: IL LATO COMICO DELLA PROFESSIONE

 È con viva soddisfazione che oggi scrivo questo post. Già, perchè sono passati i mesi e molti lettori sono diventati autori, co-autori, ispiratori, commentatori. Gli ultimi post hanno suscitato risposte simpatiche, argute e soprattutto empatiche. Si scrive perchè si è vissuto, si legge e si commenta perchè si condivide. Bello.

Ricevo e pubblico alcuni stralci di una mail che ieri sera mi ha accompagnato con alcuni minuti di ilarità… ma che dico, mi ha fatto schiattare dalle risate!!!

Il tema – che abbiamo affrontato in un precedente post di qualche settimana fa – riguarda le segretarie di studio e per la precisione le risposte interlocutorie “abilmente” utilizzate per “filtrare” le telefonate in arrivo. Istruite a puntino, furbe come delle faine, nessuno mai si accorgerebbe che lo stanno maldestramente rimbalzando: “controllo se l’avvocato è in studio…”, “verifico…ops è appena uscito”, “ho provato, non mi risponde…”, “l’avevo visto…ora non lo vedo più”, “per quale pratica chiama?… ehmmm non c’è…”.

Ma vediamo i suggerimenti che mi sono arrivati da un mitico commercialista:

Un “SECONDINO” – Segretaria: “Il dottor Rossi ? Attenda un secondino che vedo se è libero ….” – Ascoltatore che pensa: “Si prenda anche un terzino basta che me lo passa…” oppure “Va bene, attendo il secondino e magari anche il direttore del carcere…”

“GUARDI” – Segretaria: “Guardi, è appena uscito…” – Ascoltatore che pensa: “Ma che guardo? Sono a 300 chilometri di distanza…”

Il “BRIEFING” – Segretaria: “Mi spiace, il dottore è occupato in un briefing da oltre un’ora !” – Ascoltatore che pensa: “Forse, cara, a te ed al dottore bisogna spiegare una buona volta che «brief» è la traduzione di «breve» !”

Gli ho lasciato un “BIGLIETTINO” –  Segretaria: “Si, ha ragione, Lei è la terza volta che telefona, gli ho anche già lasciato un bigliettino …” – Ascoltatore che pensa: “E allora scriviglielo in un maledetto foglio A3 …”

Eppoi le musichette di attesa…ma su questo dedicheremo un apposito post, è un tema che merita la dignità di un post tutto suo!

Per finire ecco una strategia che funziona sempre. Volete che il professionista, collega o vostro consulente, vi venga passato a telefono? Bene, alla domanda segretariale “per che cos’è“, oppure “per quale pratica chiama” la risposta passepartout, che apre tutte le porte è “era per la parcella da pagare, ma non fa niente, richiamo…“. Vedrete che magicamente si libererà dalla riunione alla Udinì, magicamente si rimaterializzerà in studio alla Star Trek, magicamente…si era sbagliata la segretaria e non era mai uscito, un venale abbaglio. Insomma quella parolina magica funziona, sempre; meglio di un cercapersone!

Se avete storie da raccontare, aneddoti, e chicche in proposito di risposte-filtro, scuse appiccicate lì alla belle e meglio inviatemele! Grazie!

Un po’ di humor fa sempre bene, in questo periodo poi…fa benissimo.

By Mario Alberto Catarozzo

Equitalia: nuove aperture Sportello Amico Imprese

Comunicato stampa Equitalia
Un piccolo passo verso la semplificazione dei rapporti tra i cittadini e l’Amministrazione pubblica. È questo l’intento dell’apertura in altre 11 città italiane dello Sportello Amico Imprese da parte di Equitalia. Sale a 17 il numero delle città italiane che vede la presenza del nuovo servizio.

Dopo un breve periodo di rodaggio iniziato nel dicembre 2013, Equitalia ha deciso di aumentare i centri di assistenza per il mondo delle partite IVA. Si tratta, in sostanza, di un punto di raccordo tra le esigenze dei contribuenti e le richieste degli enti creditori.

Con questo servizio l’agente di riscossione fornisce consulenza specifica ai contribuenti finalizzata a valutare “tutte le opportunità per effettuare i pagamenti, di prorogare le rateizzazioni, di sospendere le procedure laddove ne sussistano i presupposti, di avvalersi delle compensazioni e di utilizzare gli strumenti normativi nel modo a loro più favorevole”.

L’Iniziativa era partita in via sperimentale in 6 città: Torino, Varese, Firenze, Bologna, Roma e Bari.

Come sottolineato dell’a.d. di Equitalia, Benedetto Mineo, l’adozione di tale strumento ha visto la risoluzione di centinaia di situazioni, quindi è stata positivamente superata la fase sperimentale.

Per tale ragione è stata decisa l’apertura di altri sportelli in varie città italiane, favorendo i luoghi con maggiori insediamenti produttivi.

Con il comunicato stampa diffuso ieri, Equitalia ha reso noto che lo Sportello Amico Imprese sarà presente:
• da lunedì 16 giugno a Trento, Bergamo, Padova, Lucca, Modena, Reggio Emilia, Lecce;
• dal 1° luglio a Potenza;
• dal 14 luglio a Treviso, Pordenone, Chieti e Pesaro.

Accanto allo Sportello Amico Imprese è già presente dal 2012, in tutte le province italiane, l’iniziativa “Sportello Amico”, che a oggi ha permesso di gestire circa 50 mila casi di contribuenti in situazione di particolare difficoltà.

Autore: Redazione Fiscal Focus

COMMERCIALISTI: TUTTI IN CHIESA

Cari amici e colleghi,
ad appena un giorno lavorativo dalla scadenza del versamento UNICO 2014, non abbiamo ancora l’ufficialità dell’annunciata proroga. Un gesto dovuto soprattutto a causa del’ingorgo normativo e del ritardo con cui sono stati messi a disposizione gli studi di settore.

Inoltre, nei giorni passati abbiamo assistito al peggio che potevamo vedere. Se lo scorso anno il caos si chiamava Imu, quest'anno cambia solo il nome, ma la condizione è la stessa. I guai forse possono considerarsi raddoppiati, in quanto oggi abbiamo a che fare sia con l’Imu che con la Tasi.

Quello che vedo intorno a me, per quel che concerne la nostra categoria, è raccapricciante. Studi aperti anche nel fine settimana, massima confusione tra gli addetti ai lavori e nuovi adempimenti sempre meno chiari e più complicati. Si tratta di ostacoli che si riversano in maniera negativa sia sui contribuenti che sui commercialisti che nonostante tutto sono lì ad abbassare la testa e a cercare di rimediare e applicare norme sempre più assurde e sempre meno comprensibili.

Si consideri infatti che oltre alla Tasi o l'Imu ci sono anche gli altri adempimenti, vale a dire qualche bilancio ancora da chiudere e le dichiarazioni dei redditi. A ciò si va ad aggiungere lo studio delle ultime circolari dell’Amministrazione Finanziaria, che dovrebbero sciogliere qualche nodo in merito a Imu e Tasi, ma che invece non fanno altro che alimentare ulteriori dubbi.

Per quel che concerne le dichiarazioni, abbiamo altresì visto che neanche su questo fronte le cose vanno bene. Ma di quale credibilità parliamo se, a ridosso della scadenza ufficiale, non si è ancora emanato nulla di concreto in merito alla proroga annunciata?

Il Consiglio dei ministri di venerdì pomeriggio dovrebbe essere risolutivo (il giorno prima della scadenza!!). È stato scelto questo giorno perché il capo del governo è in visita all’estero e tornerà proprio per il Consiglio dei ministri. A questo punto mi chiedo se sia proprio necessaria la presenza del premier per questa proroga!! E se Renzi si dovesse ammalare, non potendo quindi presenziare al Consiglio, niente proroga? Bene! Se queste sono le prospettive, si annuncia un inizio d’estate davvero spettacolare! Il presidente del Consiglio deve firmare il decreto che dispone la proroga e affinché ciò avvenga tutti noi dovremo stringerci in preghiera, chiedendo che il numero uno della squadra esecutiva venga preservato da eventuali acciacchi o impegni straordinari. Insomma, Renzi, copriti bene e non farti venire l’influenza, perché al tuo ritorno noi saremo qui a pretendere questa (tardiva) proroga!!

In ogni caso la situazione è davvero paradossale. Ci riempiono di parole vuote e ci promettono il mondo, salvo poi non riuscire a emanare la più banale delle disposizioni. Che poi banale per modo di dire, perché sembra una cosa da poco, ma per commercialisti e contribuenti il posticipo della deadline è un’ancora di salvezza da problemi e difficoltà che non hanno certamente creato loro.

Il punto è che da diversi anni operiamo al buio, con norme e adempimenti che ci sottraggono tempo e salute. A che pro? Quanto tempo durerà questo stato di cose? Perché continuiamo a farci trattare così? E per quale motivo dobbiamo arrivare a ridosso della scadenza senza il necessario per lavorare? Le nostre pretese, in fondo, non mi sembrano esorbitanti.

E poi mi dicono che non ci saranno sanzioni nel caso di eventuali errori sulla Tasi. Dobbiamo anche ringraziarli? E sì, magari gli manderemo il regalo a casa per questa concessione!!

Ma non è forse arrivato il momento di provare un po’ di vergogna? Mi riferisco a politicanti e governanti di varia natura, spessore e appartenenza politica. Quando prenderete atto che siete degli incompetenti in materia? Noi saremo anche dei caproni, che alla fine abbassiamo la testa e lavoriamo persino di notte, ma voi siete INCOMPETENTI IN MATERIA, oltreché arroganti.

L’intellettuale italiano Arturo Graf scriveva che “l'alterigia e l'arroganza possono, agli occhi dei meno esperti, somigliare alla dignità, ma della dignità non sono neanche parenti lontane”. E noi, che esperti lo siamo davvero, ce ne siamo accorti!

Autore: Antonio Gigliotti

giovedì 12 giugno 2014

Bufera gdf, '30 mila euro al mese' e gite in barca per 'pilotare' le verifiche fiscali - Il Fatto Quotidiano

Bufera gdf, '30 mila euro al mese' e gite in barca per 'pilotare' le verifiche fiscali - Il Fatto Quotidiano



Bufera gdf, “30 mila euro al mese” e gite in barca per “pilotare” le verifiche fiscali



Fino a 30 mila euro al mese consegnati in scatole di cellulari, vacanze in Sardegna e gite in barca a Capri con i calciatori del Napoli. Sono alcuni dei vantaggi chiesti, secondo l’inchiesta della Procura di Napoli, per “pilotare” le verifiche fiscali in delle aziende napoletane dal comandante provinciale di Livorno della Guardia di Finanza Fabio Massimo Mendella. Il colonnello è stato arrestato mercoledì con l’accusa di concussione per induzione nell’indagine dei pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, con il coordinamento dell’aggiunto Alfonso D’Avino. Indagato anche il comandante in seconda, generale Vito Bardi. Sarebbe stato stato lui, secondo i pm, scrive il Corriere della Sera, il referente di un “sistema” di corruzione che potrebbe aver coinvolto, nella spartizione delle “mazzette”, anche altri ufficiali ancora in servizio. Bardi, scrive Il Mattino, un mese fa aveva scelto di ritirarsi, presentando la domanda di pensione anticipata per lasciare il servizio a luglio di quest’anno. Fra gli indagati, in un altro filone dell’inchiesta, anche l’ex numero due delle Fiamme Gialle Emilio Spaziante, il generale in pensione al centro del caso Mose. Dall’inchiesta su presunte anomalie nelle verifiche fiscali, delegata alla Digos, emerge che il colonnello Mendella, quando a luglio scorso era in servizio a Napoli, avrebbe omesso di compiere controlli sulle aziende di alcuni imprenditori in cambio di un’elargizione mensile “tra i 15mila e i 30mila euro”. L’accordo tra Mendella e l’imprenditore sarebbe continuato anche quando il colonnello fu trasferito a Roma. Per questo, su suo suggerimento, secondo i pm, la holding “Gotha s.p.a.“, trasferì la propria sede legale nella Capitale. L’indagine si è sviluppata dopo le dichiarazioni dell’imprenditore Giovanni Pizzicato, che il 14 novembre ha scelto di collaborare con i giudici.



“Nel 2005 venni avvicinato da un mio collega Pietro Luigi De Riu (finito in manette mercoledì per questa vicenda ndr.) mi disse che sarebbe stato bene che per la mia attività incontrassi un suo amico  - racconta l’imprenditore, secondo i verbali dell’indagine riportati dal Corriere della Sera -, il maggiore Fabio Massimo Mendella, con il quale fu organizzata una cena presso uno dei locali che all’epoca gestivamo, ‘La Scalinatella’ di Napoli… De Riu ci propose di trovare un accordo economico con Mendella, in misura proporzionale al volume d’affari della società. Mi fu detto che con 15 mila euro al mese avremmo potuto star tranquilli… Cominciai quindi a pagare, ma poi nel tempo i versamenti sono cresciuti a 20 mila e poi fino a 30 mila euro. Non abbiamo avuto mai alcun controllo generale o comunque mirato dalla Guardia di Finanza. Complessivamente avrò versato oltre l milione di euro. Questi versamenti sono stati tutti quanti effettuati a Napoli… in qualche circostanza io avevo messo i soldi contanti in una confezione di un cellulare richiedendo alle mie segretarie di consegnarli al dottor De Riu. L’ultimo dei pagamenti è avvenuto a settembre, ottobre del 2012. Il contante lo abbiamo ritirato in banca in Italia fino al 2011 più o meno, poi ho utilizzato somme che venivano prelevate dai conti presenti in Lituania e Bulgaria”.



Il finanziere avrebbe ottenuto danaro ma non solo, scrive il Corriere della Sera, anche vacanze pagate in Sardegna, oltre a gite in barca con i calciatori del Napoli. L’imprenditore ha affermato infatti di aver pagato al Colonnello nel 2007 una settimana di soggiorno al residence Smeraldina di Porto Rotondo e di aver organizzato nel 2006 una gita a Capri con Paolo Graziano, attuale presidente degli industriali di Napoli. “La barca di Graziano era un Mangusta – ricorda Pizzicato – e a bordo della stessa c’era l’ex calciatore del Napoli Ciro Ferrara con la famiglia di Fabio Cannavaro, quest’ultimo a bordo della sua barca. La barca del Graziano fu da noi raggiunta con un gommone che era di proprietà di mio cugino, Sergio Reale. Noi partimmo da Ischia dove io ero con la mia barca, a bordo della quale c’era Mendella con la sua compagna, oltre De Riu con la sua fidanzata dell’epoca”.



I giudici nell’ambito delle indagini hanno intercettato anche l’avvocato Marco Campora, noto penalista napoletano, amico di Mendella e legale di De Riu. Secondo l’accusa, scrive Repubblica.it avrebbe svolto un ruolo di “ponte telefonico” fra il colonnello e il commercialista “facendo da tramite per l’organizzazione degli incontri fra i due”. Il legale è stato raggiunto mercoledì da un decreto di perquisizione firmato dai pm Celeste Carrano e Giusy Loreto. I magistrati ipotizzano nei suoi confronti il reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Secondo i pm, riporta Repubblica.it, Mendella e Campora parlavano con un linguaggio criptato, per esempio affermando di una “fantomatica ragazza” che aveva “visto le foto”. Allusione secondo i giudici alle immagini catturate dalla Digos e allegate a un’informativa coperta da segreto, che ritraggono l’avvocato con De Riu e Mendella. A informare l’ufficiale delle intercettazioni in corso sarebbe stato secondo gli inquirenti lo stesso legale. Campora attraverso attraverso i suoi avvocati Domenico Ciruzzi e Anna Ziccardi, ha dichiarato la sua “totale estraneità ad ogni ipotesi di reato”

Riforme, sostituzione Mineo: è rivolta nel Pd. 13 senatori si autosospendono - Il Fatto Quotidiano

Riforme, sostituzione Mineo: è rivolta nel Pd. 13 senatori si autosospendono - Il Fatto Quotidiano

Riforme, sostituzione Mineo: è rivolta nel Pd. 13 senatori si autosospendono



Il 41 per cento rischia di finire già in un baule polveroso. Renzi chiede strada, fa rimuovere dalla commissione Affari costituzionali del Senato i senatori che si volevano mettere di traverso (Mario Mauro, Corradino Mineo e Vannino Chiti) e il Pd diventa di nuovo una polveriera. Tredici senatori si sono autosospesi dal gruppo parlamentare. E’ stata “un’epurazione delle idee non ortodosse” ed è una “palese violazione della nostra Carta fondamentale – dice uno di loro, l’ex sindaco di Brescia Paolo Corsini – Chiediamo dunque alla presidenza gruppo parlamentare un chiarimento”. Ma il presidente del Consiglio non ci sta: “E’ stupefacente – dice ai suoi, di ritorno dalla missione in Oriente- che Mineo parli di epurazione”. E aggiunge che Il Pd è davanti a un bivio, “non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo”. Tra gli autosospesi ci sono oltre a Corsini, Massimo Mucchetti, Vannino Chiti, Felice Casson, Nerina Dirindin, Maria Chiara Gadda,Maria Grazia Gatti, Sergio Lo Giudice, Claudio Micheloni, lo stesso Mineo, Walter Tocci, Enrico D’Adda, Lucrezia Ricchiuti e Renato Turano. “La sospensione – ha spiegato tra l’altro Casson – è stata decisa in vista dell’assemblea del gruppo di martedì prossimo, dove discuteremo tutti insieme dell’accaduto”.



Pippo Civati paragona la rimozione di Mineo all’”editto bulgaro”. “E’ una decisione di Renzi – osserva – che Zanda ha immediatamente eseguito, perché oggi lo stesso premier l’ha rivendicata dalla Cina. A volte queste cose venivano dalla Bulgaria, ma evidentemente siamo ancora più esotici”. ”Chi non si adegua – prosegue il deputato – viene cacciato” e “questa è la linea dei gruppi parlamentari di maggioranza al Senato“. Poi avverte Renzi: “Se pensa di portare a Berlusconi lo scalpo di Mineo e di Chiti, fa un errore di valutazione: il testo Boschi passerebbe in commissione, ma non in aula, dove le perplessità riemergerebbero, a maggior ragione dopo l’umiliazione costituzionale di ieri”.



La replica dei renziani di governo è di chi ha il coltello dalla parte del manico. “Il processo delle riforme va avanti, non si può fermare per dieci senatori”, taglia corto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. La sostituzione di Mineo “è una decisione del gruppo – aggiunge – E’ da lì che, martedì in assemblea, arriveranno le spiegazioni”. “Nessuno ha chiesto loro di autosospendersi – conclude – Dovranno essere loro a decidere se far parte del processo di riforme o fare una scelta diversa”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti aggiunge: “13 senatori non possono permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori e non possono bloccare le riforme che hanno chiesto gli italiani. Ci aspettavamo 20 persone, sono solo 13. Mineo ha tradito l’accordo con il gruppo. Siamo un partito democratico, non anarchico“.  Ma secondo il senatore autosospeso Mucchetti, “la riforma della Costituzione non va fatta a colpi di maggioranza”. Nel frattempo è stata annullata la riunione della commissione che si sarebbe dovuta tenere oggi, 12 giugno, anche in attesa che ci sia un nuovo incontro (il terzo) tra Renzi e Silvio Berlusconi.



Lo scontro è aperto. “Informiamo il ministro Boschi – replica Mineo parlando a Radio Radicale – che noi facciamo parte del processo di riforme e che è stata lei a privilegiare il suo orgoglio e la sua vanità, perché dopo 28 ore di dibattito in Senato, con la riforma a portata di mano, con le opposizioni che davano ragione a Matteo Renzi su questioni fondamentali come la fine del bicameralismo, la riduzione dei parlamentari e dei costi, la legge di bilancio solo alla Camera, invece di tener conto di questo e di far fare alla senatrice Anna Finocchiaro una relazione che partisse dal testo Boschi-Renzi migliorandolo in qualche punto, ha chiesto e ottenuto che si tornasse al testo-base”. A Radio Popolare, in precedenza, aveva detto di apprezzare il “Renzi politico” perché “penso sia una risorsa ma il renzismo-stalinismo è grave. Non era mai successo che si violasse così l’articolo 67 della Costituzione. Da parte mia nessun veto, la mia colpa è quella di aver detto che i colonnelli di Renzi, Boschi, Zanda e Finocchiaro hanno gravemente danneggiato il progetto di riforma del Senato voluto dallo stesso governo”. L’articolo 67 è composto di 16 parole: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. “Abbiamo perso le opposizioni – continua Mineo – abbiamo dato al senatore della Lega Roberto Calderoli la possibilità di rappresentare il dibattito parlamentare (e infatti la sua mozione è stata approvata con il concorso del senatore di Popolari per l’Italia Mario Mauro). E allora chiedo: chi è che paralizza le riforme? Le riforme vengono paralizzate dall’atteggiamento maldestro e dall’assenza di gioco di squadra di alcuni collaboratori del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Non certo da me e da Vannino Chiti”.



Ora la frattura può avere effetti già sabato prossimo, 14 giugno, quando è in programma l’assemblea nazionale del partito. ”Sulla posizione assunta dai 13 colleghi, faremo esprimere l’Assemblea nazionale sabato ed i senatori martedì. In democrazia contano i numeri, non i veti – anticipa il renziano Andrea Marcucci - Abbiamo discusso per mesi. Il testo del governo non è stato blindato ma si è cercato un accordo ampio nel partito, nella maggioranza e tra le forze politiche dell’opposizione. Chiedo a Mineo, Chiti e agli altri di sottoporre la loro posizione ai militanti del Pd e poi la prossima settimana ai loro colleghi di gruppo, che sono 107. “Mi auguro che dopo queste votazioni, il loro dissenso possa rientrare. In caso contrario sono naturalmente liberi di decidere”. Ma per Stefano Fassina “è un errore politico che indebolisce il governo. In questo caso, di fronte all’atteggiamento contrario da parte di alcuni senatori si doveva, anche faticosamente, arrivare ad un chiarimento politico. Ora spero che questi tredici colleghi ottengano la chiarezza che chiedono la prossima settimana. Personalmente non sono d’accordo con tutte le posizioni che gli autosospesi portano avanti”, ma “non è questo il punto. Tanto più ora che il patto con Berlusconi sembra piuttosto evanescente”.



E quando meno te lo aspetti, il Pd incassa il sostegno di un deputato dei Cinque Stelle. “Non difendo Mineo e Chiti. Ma non accetto lezioni dal Pd” scrive a caratteri cubitali su twitter il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, difendendo di fatto la linea adottata dal Pd sull’allontamento dei due democratici dalle commissioni. “Sulla questione della sostituzione di Mineo e Chiti da parte del Pd nella commissione affari costituzionali del Senato, dobbiamo essere intellettualmente onesti – chiarisce – e analizzare i fatti per quello che sono: se in un partito o gruppo parlamentare la linea politica si decide a maggioranza e successivamente in parlamento un membro del gruppo vota in dissenso, addirittura rischiando con il suo voto di sabotare la linea decisa dalla maggioranza dei suoi colleghi, è giusto che vengano presi provvedimenti. Al di là del merito della votazione (in questo caso la riforma vergognosa della Costituzione)”.

Il leasing come il mutuo: la scommessa su prima casa e under 35


La proposta prevede una detrazione fiscale del 19% fino a un massimo di 15 mila euro annui, per i giovani sotto i 35 anni con un reddito fino a 55 mila euro che decidano di ricorrere alla locazione finanziaria (leasing) in alternativa al mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale.

E per favorire l’esercizio dell’opzione finale di acquisto dell’immobile, il disegno di legge prevede una detrazione del 19% del costo di acquisto del bene, per un importo non superiore a 20.000 euro.

Le suddette agevolazioni si applicano, ridotte del 50%, anche agli over 35, purché privi di prima casa e con reddito complessivo non superiore a 55.000 euro all’atto della stipula del contratto.

Oltre che per i privati, il disegno di legge prevede vantaggi anche le imprese di costruzione: per le cessioni di immobili, anche da costruire, derivanti da contratti di leasing oggetto del disegno di legge, le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono dovute in misura fissa.

Inoltre, per favorire la vendita di immobili ad alte prestazioni energetiche e di immobili nuovi invenduti, il ddl riconosce all’utilizzatore che eserciti l’opzione finale di acquisto, un credito d’imposta pari al 5% del costo di acquisto dell’immobile con classe energetica A o del 2% del costo di acquisto dell’immobile con classe energetica B.

Per le imprese edili che realizzano interventi di ristrutturazione straordinaria di immobili di proprietà, è previsto un credito d'imposta pari, al 5% o al 2% delle spese sostenute rispettivamente per la ristrutturazione o ricostruzione, a condizione che siano conseguiti i requisiti antisismici e di classificazione energetica A o B dell’immobile ristrutturato e che le unità abitative dell’immobile siano destinate alla stipula dei contratti di leasing.

Il provvedimento stima uno stanziamento di 5 milioni di euro per l’anno 2015, di 12,5 milioni di euro per l’anno 2016 e di 25 milioni di euro per l’anno 2017.

Con il disegno di legge - conclude la relazione - si intende dare sostanza alla locazione finanziaria, uno strumento oggi presente ma non utilizzato perché privo di benefici equiparabili al mutuo ipotecario. La promotrice Camilla Fabbri ha stimato che lo strumento, almeno nella fase iniziale, possa interessare tra le 40 e le 50 mila operazioni.

Chiudono le scuole, aprono i cantieri: a luglio 7mila interventi Manutenzione straordinaria e ripristino degli impianti: i lavori alleggeriranno il quadro negativo del Censis sul patrimonio scolastico

Chiudono le scuole, aprono i cantieri: a luglio 7mila interventi

Come annunciato dal sottosegretario all'Istruzione con delega all'edilizia scolastica, Roberto Reggi, in estate saranno eseguiti 2.700 lavori di manutenzione straordinaria grazie alla riprogrammazione di risorse su graduatorie esistenti, per un investimento di 400 milioni di euro. A luglio partiranno, in tutto, circa 7 mila interventi, che riguarderanno anche il decoro e il ripristino funzionale, come tinteggiature, riparazione di impianti idraulici ed elettrici, sistemazione di aree verdi, serramenti e vetri rotti.

Roberto Reggi ha infine reso noto che in estate, grazie allo sblocco del patto di stabilità, potranno essere avviati altri 1.266 interventi di ristrutturazione o nuova costruzione, per un valore medio di un milione di euro ciascuno e un investimento complessivo di oltre un miliardo e duecento milioni.

I dati sono stati diffusi dal sottosegretario Reggi come risposta al quadro negativo tracciato a fine maggio dal Centro Studi Investimenti Sociali (Censis).

Degli oltre 41 mila edifici scolastici statali, il Censis ha stimato che in 24 mila gli impianti elettrici, idraulici e termici non funzionano, sono insufficienti o non a norma. In 9 mila strutture gli intonaci cadono a pezzi, mentre in 7200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture. Sono inoltre 3.600 le scuole che necessitano di interventi sulle strutture portanti e 2 mila quelle che espongono 342 mila studenti al rischio amianto. Solo un quarto degli stabili è stato costruito dopo il 1980. Più del 15% è stato realizzato prima del 1945, altrettanti tra il 1945 e il 1960, mentre il 44% risale all'epoca 1961-1980.

A peggiorare la situazione, ha rilevato il Censis, c’è il giudizio negativo dei dirigenti scolastici sugli interventi effettuati, spesso considerati scadenti e inadeguati, ma anche la lentezza e la complessità delle procedure registrate in passato. Sulla base delle risorse stanziate e dei ritardi di spesa accumulati, alla fine del 2013 il Ministero delle infrastrutture stimava infatti in 110 anni il tempo necessario per mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici italiani.

Gli interventi straordinari che via via sono stati programmati dopo il crollo della scuola di San Giuliano hanno mobilitato poco meno di 2 miliardi di euro rispetto a un fabbisogno stimato di 13 miliardi. Dei 500 milioni di euro attivati con le delibere Cipe del 2004 e del 2006, a metà del 2013 ne erano stati utilizzati 143 milioni, relativi a 527 interventi sui 1.659 previsti. Per gli stanziamenti successivi, tutti i progetti sono ancora in attuazione o addirittura in fase di istruttoria. I fondi strutturali hanno invece dato più risultati. Il Programma operativo 2007-2013 gestito dal Miur e relativo al Fesr in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, ha assegnato più di 220 milioni di euro a 541 scuole.

A detta del Censis, le procedure potrebbero essere accelerate non solo dotando le scuole di un budget specifico, ma anche semplificando le procedure per l'affidamento dei lavori.

Vanno in questa direzione le recenti iniziative del Governo, come il censimento degli edifici da riqualificare, promosso dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e l’introduzione di una serie di deroghe alle norme sul permesso di costruire e al Codice Appalti per velocizzare l’aggiudicazione e la realizzazione degli interventi.

Ma non solo, perché, come ricordato dal Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, durante un question time alla Camera, sono stati assegnati a 602 progetti di riqualificazione e messa in sicurezza i 150 milioni di euro del Decreto del fare. Considerando che in Puglia e Campania le graduatorie sono state impugnate, creando dei ritardi, si dovrebbe arrivare a circa 670 interventi appaltati.

Ricordiamo infine che recentemente il Miur ha assegnato 36 milioni a ventisette enti locali per rigenerare strutture obsolete o costruire nuovi edifici secondo i nuovi modelli di spazi di apprendimento e che è stato infine annunciato lo stanziamento di 350 milioni per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici, con priorità per le scuole.

Edilportale

Riforma degli appalti, ecco le nuove regole di Mauro Salerno e Giorgio Santilli

Azzerati i 600 articoli del codice degli appalti e del suo regolamento e «armonizzata» la legge obiettivo sulle grandi infrastrutture strategiche alle regole generali sugli appalti, nascerà una nuova disciplina degli appalti pubblici che salvi 200 articoli, un terzo dell'attuale.

Le nuove regole prenderanno spunto dall'attuazione delle direttive Ue 2014/24 (appalti) e 23/2014 (concessioni) e conterranno una rivoluzione radicale per il settore: un paletto generale di concorrenza con "gare sempre" per appalti e concessioni «salvo casi espressamente previsti» per stroncare la selva delle deroghe, una razionalizzazione e una «centralizzazione» delle stazioni appaltanti, un «miglioramento delle condizioni di accesso al mercato degli appalti e delle concessione pubbliche» per le Pmi, «una riduzione degli oneri documentali» a carico dei soggetti partecipanti alle gare, una «revisione» delle Soa e del sistema di qualificazione, l'introduzione del débat public alla francese per la consultazione dei cittadini e del territorio sui progetti, un rafforzamento del dialogo competitivo precedente alla fase della gara con la partecipazione dei «portati qualificati di interessi», l'introduzione di metodi di risoluzione delle controversie alternative al rimedio giurisdizionale anche per la fase della gara e dell'aggiudicazione, strumenti finanziari innovativi e incentivi per il project financing e per la partecipazione dei capitali privati.
È una riforma a 360 gradi che mantiene l'annunciato obiettivo della semplificazione e dell'eliminazione dei mille rivoli in cui si nascondono deroghe e ostacoli burocratici quella contenuta nel testo di delega messo a punto ieri dalla «commissione Nencini».


Si tratta della commissione del ministero delle Infrastrutture guidata dal viceministro Riccardo Nencini, che ieri ha concluso i lavori di scrittura del testo della delega. C'è l'ipotesi, caldeggiata da Palazzo Chigi, che il testo sia ulteriormente accelerato e arrivi al Consiglio dei ministri già venerdì. Nencini è prudente. «Prima di dare il testo al ministro Lupi per portarlo al Consiglio dei ministri vorrei ascoltare le associazioni imprenditoriali e le altre parti interessate alla disciplina, in un confronto aperto e trasparente», dice. Il testo ha bisogno ancora di qualche giorno di affinamento.
Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha detto ieri che l'obiettivo è fare comunque la proposta di revisione del codice degli appalti entro fine luglio. Varata la griglia della delega, il ministero lavorerà poi allo schema di decreto legislativo attuativo della delega mentre il Parlamento approverà il disegno di legge delega. In questo modo il governo terrà fede all'impegno di accelerare.

Le nuove direttive Ue impongono di riformare i contratti pubblici entro aprile 2016. Ma l'obiettivo del ministero è varare in fretta il nuovo codice. Un traguardo annunciato già subito dopo l'approvazione delle norme europee a febbraio, ma cui di certo le cronache giudiziare di questi ultimi giorni non hanno che potuto imprimere un'accelerata.
Tra i 15 punti in cui si articolano i criteri di delega al Governo, è chiara l'intenzione di imprimere una svolta decisa. A partire dalla più volte annunciata riforma del sistema di qualificazione dei costruttori di opere pubbliche, gestito tramite società private (Soa) dopo l'abolizione dell'Albo nazionale costruttori nel 2000, fino all'introduzione di nuove norme per aumentare l'appeal nei confronti dei capitali privati, sempre rincorsi, ma finora mai pienamente coinvolti nei piani di realizzazione delle opere pubbliche.

Sul punto le novità riguarderanno tanto le grandi opere - oggetto di una riscrittura completa - tanto il project financing. Anche se magari senza passare per un codice ad hoc per le concessioni, come ipotizzato dall'Autorità di vigilanza nell'atto di segnalazione al Governo licenziato poche settimane fa. Al di là dei pricipi bisognerà poi vedere come verrà tradotto in pratica l'obiettivo di favorire la partecipazione agli appalti delle Pmi, dando corso allo spirito delle direttive europee. Altri punti cruciali saranno le norme sul débat public («è necessario il coinvolgimento del territorio sulle grandi opere, avendo chiaro il soggetto cui spettano le decisioni») e soprattutto le misure destinate ad assicurare «la piena tracciabilità dei flussi finanziari» e a limitare contenziosi e varianti: il vero terreno di coltura della corruzione e dell'esplosione dei costi.

Il Sole 24 H

mercoledì 11 giugno 2014

Invito a pranzo...Totò e Peppino...





La scena è quella dell’invito a cena di Peppino a casa di Antonio (Totò) e della moglie (Titina De Filippo), donna che si distingue per la sua spilorceria. Buona visione!

Miseria e Nobiltà - Il pranzo agli affamati





Buon pranzo amici internauti che ci seguite con affetto :)

Studio Commerciale Semeraro

martedì 10 giugno 2014

La crisi è una sfida. Superiamola!!!


Se la crisi fosse una benedizione? Scoprire cosa ne pensava Albert Einstein potrebbe aprire un nuovo mondo e una nuova prospettiva. E’ un esempio di come cambiando il punto di vista, si possono vedere le cose in modo totalmente diverso. In questo caso ” Crisi” acquista un significato nuovo, al quale forse non abbiamo mai pensato. L’unica vera crisi è quella creata dalla paura e dalla pigrizia, dall’assenza di lotta. Non serve analizzarla, bisogna essere consapevoli che esiste e trovare le giuste soluzioni, le vie d’uscita. Le grandi opere, scoperte, sono sbocciate da un momento di crisi. Essere messi alla prova innesca un meccanismo d’istinto di sopravvivenza, in cui cerchiamo di superare noi stessi, di dare il meglio. Ecco cosa ne pensava lo scienziato:



Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle allo stesso modo.
La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso.
La creatività nasce dall'ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce le sue sconfitte alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni.
La vera crisi è la crisi dell'incompetenza.
Lo sbaglio delle persone è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti.
È nella crisi che ognuno di noi affiora, perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza.
Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo.
Invece di questo, lavoriamo duro!
L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.
Albert Einstein

Presentato il piano “Garanzia giovani”. Alla Calabria assegnati 67 milioni di euro

http://www.regione.calabria.it/index.php?option=com_content&task=view&id=14724&Itemid=136


La Presidente f.f. della Regione Antonella Stasi e l’Assessore al lavoro Nazzareno Salerno hanno presentato, insieme al Commissario dell’azienda Calabria Lavoro Pasquale Melissari e al Presidente di Italia Lavoro Paolo Reboani, il piano “Garanzia giovani”. L’obiettivo è quello di costruire sul territorio regionale un sistema di servizi e di politiche personalizzate a disposizione dei giovani a partire dal bacino dei “Neet” (not in education, employment or training), ossia giovani non inseriti né in percorsi formativi lavorativi, di età compresa tra 15 e 29 anni, che in Calabria vengono stimati in 71.000 unità. Nello specifico in Calabria saranno attivate le misure relative a: formazione, tirocini, apprendistato (nelle diverse tipologie), mobilità internazionale e bonus assunzionali.

I giovani “Neet”, per l’accesso alle misure previste dal Piano, possono registrarsi fin da ora sul portale nazionale (www.garanziagiovani.gov.it) e, da luglio, sul sito di Azienda Calabria Lavoro a cui verrà affidata la governance della piattaforma della piattaforma e del piano di comunicazione. Al sistema pubblico, attraverso i 15 centri per l’impiego distribuiti sul territorio regionale, verrà assegnato un ruolo centrale, che va dall’accoglienza all’accompagnamento al lavoro dei giovani.

Alla Calabria sono state assegnati, dal Governo, 67 milioni di euro

La prima azione che verrà proposta riguarderà un percorso integrato con misure di tirocinio, mobilità geografica e bonus assunzionale. La Regione si prefigge di: attuare percorsi integrati, mirandoli alle opportunità formative e occupazioni legate alle peculiarità del territorio; coinvolgere, attraverso una “cabina di regia”, le associazioni datoriali e sindacali per individuare settori e priorità per indirizzare le misure previste. Per agevolare l’attuazione del Piano la Giunta regionale, attraverso la concertazione con le parti sociali e istituzionali, ha adottato provvedimenti in materia di lavoro ritenuti indispensabili:l’approvazione delle nuove linee guida in materia di tirocini, recependo le indicazioni della conferenza unificata Stato-Regioni; l’approvazione dei regolamenti sulle tre tipologie di apprendistato in ossequio alle disposizioni del decreto legislativo n.167/2011.

“In questi mesi non andremo in vacanza – ha dichiarato la Presidente f.f. Stasi – c’è un forte impegno e la massima coesione di tutta la Giunta regionale, soprattutto per proseguire e concludere il programma voluto dal Presidente Scopelliti. In campo occupazionale, anche alla luce dei recenti dati Istat, contiamo di dare sempre maggiori risposte ai nostri giovani e alle famiglie”.

“Stiamo creando le condizioni per una ripresa del mercato del lavoro - ha dichiarato l’Assessore Salerno – in un momento di difficoltà. In Calabria abbiamo 24.000 percettori di ammortizzatori sociali. Il piano ‘Garanzia giovani’ è una grande occasione che non vogliamo sprecare”.

“Il nostro ruolo è quello di collaborare fattivamente con le istituzioni, offrendo risposte e strumenti in un settore molto delicato come quello del lavoro – ha dichiarato il commissario di Calabria Lavoro Pasquale Melissari - dopo l’esperienza di ‘Enter work’ che ci ha consentito di monitorare le esigenze del territorio, con ‘Garanzia giovani’ puntiamo ad incidere su specifiche misure”. Nel corso dell’incontro con la stampa era presente, inoltre, il Presidente di “Italia Lavoro”, Paolo Reboani, che ha rimarcato l’importanza del piano “Garanzia giovani” capace di coinvolgere in Calabria un considerevole numero di giovani, circa 71 mila con un investimento pari a circa 67 milioni di euro. m.v.

lunedì 9 giugno 2014

Papa Francesco ai giovani "Da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa ma a venire in attacco. Che lo sport rimanga un gioco, solo così fa bene al corpo e allo spirito. Ma mettetevi in gioco, nello sport come nella vita, non accontentatevi di un pareggio mediocre"


Lo sport, ha detto il Santo Padre, non è solo un gioco ma sprona chi lo pratica a mettersi in gioco: “mettervi in gioco nella ricerca del bene, nella Chiesa e nella società, senza paura, con coraggio ed entusiasmo. – ha aggiunto il Vescovo di Roma – Mettervi in gioco con gli altri e con Dio; non accontentarsi di un “pareggio” mediocre, dare il meglio di sé stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre“.

Lo sport è anche una scuola di accoglienza, “nelle società sportive si impara ad accogliere. Si accoglie ogni atleta che desidera farne parte – ha detto il Pontefice - e ci si accoglie gli uni gli altri, con semplicità e simpatia“. Per questo è importante “essere anzitutto persone accoglienti, capaci di tenere aperta la porta per dare a ciascuno, soprattutto ai meno fortunati, un’opportunità per esprimersi” nel gioco, come nella vita perché la maglietta che viene consegnata a ogni membro della squadra ricorda non solo l’”appartenenza alla vostra squadra” ma anche che “siete chiamati a comportarvi da veri atleti, degni della maglia che portate“.

Infine lo sport è “gioco di squadra, che è molto importante per la vita“. Nello sport si impara a non “fare gioco per se stessi“, a non essere individualisti: si impara a “respingere ogni forma di egoismo e di isolamento” ed anzi lo sport diventa proprio “l’occasione per incontrare e stare con gli altri, per aiutarsi a vicenda, per gareggiare nella stima reciproca e crescere nella fraternità“.

“Da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa…ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra partita, che è quella del Vangelo – ha quindi concluso Papa Francesco – mi raccomando: che tutti giochino, non solo i più bravi, ma tutti, con i pregi e i limiti che ognuno ha, anzi, privilegiando i più svantaggiati, come faceva Gesù“.

«Giocare in attacco la partita del Vangelo»

Papa Francesco agli sportivi nell'incontro con le società sportive
Un capitano. E la sua squadra. Nel mondo dello sport c'è sempre un legame speciale tra queste due entità. E più il legame è stretto, più il capitano si mette a servizio della squadra, più la squadra segue le indicazioni del capitano, migliori sono i risultati. Papa Francesco, insignito sul campo (cioè in quella specie di stadio speciale che è diventata piazza San Pietro per effetto della festa dei 70 anni del Centro Sportivo Italiano) proprio del titolo di capitano della squadra della fede, ha ampiamente utilizzato la metafora sportiva per far comprendere in che modo interpreterà il suo ruolo nella Chiesa. Innanzitutto la durata. Che egli chieda di pregare per sé non è più una sorpresa. Lo fa sempre. Ma ieri ha detto qualcosa di più. "Vi chiedo di pregare per me, perché anche io devo fare il mio gioco che è il vostro gioco, è il gioco di tutta la Chiesa. Pregate per me perché possa fare questo gioco fino al giorno in cui il Signore mi chiamerà a sé". Parole inequivocabili, che mettono fine alle ipotesi sul se (e sull'eventuale quando) Papa Bergoglio avrebbe potuto seguire le orme di Benedetto XVI. Nel suo modo di fare il "capitano", la sua partita terminerà solo con il fischio finale di un arbitro che si chiama Dio.

C'è poi l'atteggiamento da tenere in campo. Il 'capitano' Francesco - e lo si era capito subito - non ha alcuna simpatia per il catenaccio o per i "pareggi mediocri". La sua squadra deve giocare all'attacco. La partita del Vangelo va giocata all'attacco. Calcio totale, si potrebbe dire, continuando nella metafora. "Senza paura e con entusiasmo". Si può vedere qui quella Chiesa in uscita che va verso le periferie, quella Chiesa dell'incontro che si fa testimone della misericordia divina, quella Chiesa ospedale da campo che cura le ferite dell'umanità, di cui il Pontefice parla fin dall'esordio del suo Pontificato. E il linguaggio sportivo aiuta a chiarire ulteriormente ciò che Bergoglio ha nel cuore e nella mente.

Infine lo sport ha fornito al Papa anche un terzo spunto per chiarire il tipo di gioco che egli chiede alla squadra di cui è 'capitano'. "No all'individualismo - ha detto -. No a fare il gioco per se stessi". Aggiungendo anche un'espressione che in Argentina riservano a quelli che non la passano mai: "Questo vuole mangiarsi il pallone". Nella squadra della Chiesa si deve "respingere ogni forma di egoismo e di isolamento", bisogna "incontrarsi e stare con gli altri" e "aiutarsi a vicenda". In sostanza far sì "che giochino tutti, non solo i più bravi". Anzi occorre privilegiare gli svantaggiati. Come faceva Gesù.

Ecco, nelle parole del Papa lo sport è diventato non solo strada educativa, insieme alla scuola e al lavoro ("che ci siano posti di lavoro all'inizio della vita giovanile", ha chiesto Francesco), ma addirittura metafora di vita cristiana. Il 'capitano' ha indicato la porta in cui fare gol. E ha promesso di continuare a giocare a servizio della sua squadra fino alla fine.


Sarebbe stato un vero peccato non condividere sul nostro blog questo splendido insegnamento di vita!