mercoledì 30 dicembre 2015

Sorridiamoci su

Business Plan

Banche, imprenditore pugliese strozzato dai tassi usurai: “Interessi del 245%”. E Bankitalia tutela l’istituto

Questa volta il grido di dolore e di rabbia arriva da Alberobello, Puglia. E’ la voce di un piccolo imprenditore disperato per le soperchierie di questi anni ma determinato a resistere e a ottenere giustizia, perché “denunciare è un dovere – dice – mentre l’omertà favorisce l’impunità di chi commette questi reati”. La sua è una vicenda simile a centinaia, migliaia di altre che in questi anni di crisi emergono in tutta Italia e che, soprattutto a Nordest, hanno spinto tanti a compiere gesti estremi. E’ l’effetto combinato dell’usura praticata dalle banche, dell’anatocismo (cioè degli interessi sugli interessi) e della stretta creditizia che si traduce in una vera e propria condanna a morte per tanti imprenditori, commercianti, artigiani (per non parlare delle famiglie). Usura bancaria vietata da una legge che purtroppo molti tribunali non fanno rispettare e che la Banca d’Italia in questi anni ha sostanzialmente fatto aggirare alle banche attraverso l’emanazione di circolari ad hoc, che non hanno però valore di legge e sono state sconfessate da sentenze della Corte di Cassazione. Legge che è stata peggiorata a danno dei consumatori dal governo Berlusconi nel 2011, con una modifica al meccanismo di calcolo che ha innalzato le soglie d’usura e alla quale ora il governo Renzi si appresterebbe a mettere nuovamente mano.
Banche, imprenditore pugliese strozzato dai tassi usurai: “Interessi del 245%”. E Bankitalia tutela l’istituto
Il caso di Alberobello illumina una volta in più questa realtà tutta italiana dove chi dovrebbe proteggere i deboli fa in realtà gli interessi dei forti e dove la giustizia viene amministrata in un modo piuttosto che in un altro a seconda del tribunale di competenza. La banca in questione è la Banca di credito cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari, balzata agli onori delle cronache per sospette infiltrazioni mafiose e commissariata dalla Banca d’Italia. L’imprenditore Paolo De Carlo è un florivivaista socio della banca che a causa di continue ed erronee segnalazioni alla centrale rischi di Bankitalia si era visto precludere l’accesso al credito con grave danno per la sua attività. Le cose sembrano sistemarsi nel 2010 quando la banca, per effetto di una transazione per i danni causati, conferisce a De Carlo un affidamento di conto corrente da 200mila euro per le normali esigenze di cassa.

L’attività si espande, De Carlo investe e in un primo momento la banca addirittura gli pratica uno sconto sulle condizioni pattuite. Ma la crisi inizia a mordere e le condizioni del credito e del conto corrente improvvisamente peggiorano. Mentre il costo del denaro scende ai minimi storici, competenze e spese salgono vorticosamente fino a triplicare, passando dal 6 al 18% in un anno e compare anche una commissione di massimo scoperto mai pattuita e illegale (queste commissioni sono state abolite nel 2009). Su un conto corrente viene applicato direttamente un tasso d’interesse passivo del 15% a fronte di una soglia d’usura del momento fissata al 13,635% e la banca arriva poi a chiedere l’immediato rientro nonostante le garanzie, le fidejussioni e la proroga delle scadenze di 270 giorni concessa dal governo per tutte le esposizioni garantite da un Cofidi (Consorzio Intefidi).

Sui mutui erogati dalla Bcc di Alberobello e Sammichele di Bari e dalla Banca Nuova Terra vengono praticati tassi notevolmente superiori alla soglia d’usura. De Carlo si affida all’avvocato Giuseppe Baldassarre della Confedercontribuenti di Bari e denuncia i soprusi, dopo aver scritto mille e mille volte alla banca, ai commissari e alla stessa Banca d’Italia. Il fatto grave è che anche durante tutta la gestione commissariale della Bcc di Alberobello la pratica dell’usura è continuata come nulla fosse e i commissari – chiamati a rispondere del loro operato contra legem – hanno opposto le circolari di Bankitalia con la formula matematica da utilizzare per il calcolo del tasso effettivo globale (Teg) dei finanziamenti, una formula così favorevole alle banche da determinare addirittura che “la commissione di massimo scoperto non entra nel calcolo del Teg”. Ma appunto, quella circolare non è legge e la legge parla invece chiaro, come ha sentenziato appunto la Corte di Cassazione. Quanto ai commissari della Bcc di Alberobello, vale giusto la pena osservare che come da miglior tradizione uno di loro, Giuseppe Tammaccaro, è ora indagato nell’ambito dell’inchiesta sul crac della casa di cura Divina Provvidenza.

Tornando all’usura, perizie tecniche hanno accertato come, tra tasso di mora e spese, le rate del mutuo siano gravate da tassi che arrivano all’84,9% in un caso e addirittura al 205,1% nell’altro. Se si considera anche l’effetto dell’anatocismo, ossia del pagamento di interessi sugli interessi, i due tassi salgono al 100% e al 244,9% a fronte di un “tasso soglia” di usura di poco superiore al 17%. Possibile che denunce circostanziate cadano sostanzialmente nel vuoto se presentate alla procura di Bari, competente per territorio, mentre solo 30 chilometri più in là, a Trani, reati come l’usura vengono perseguiti con competenza e inflessibilità, al punto da istruire processi che coinvolgono una nutrita schiera di banchieri di livello nazionale, dirigenti ed ex dirigenti della Banca d’Italia e del Ministero del Tesoro?

Se lo chiedono in molti, primi fra tutti l’avvocato Baldassarre e De Carlo che quelle denunce hanno presentato. Ma a colpire è soprattutto il comportamento della Banca d’Italia che per anni ha osteggiato la legge contro l’usura e che in seguito si è adoperata per sterilizzarla a danno di imprenditori e famiglie. Lo spiega molto bene nel suo ultimo libro Elio Lannutti, fondatore dell’Adusbef, da sempre in prima linea nelle battaglie contro l’usura e l’anatocismo bancario. Lannutti conferma anche che è in corso un nuovo tentativo di modifica della legge del 1996: “Una prima modifica peggiorativa la fece Berlusconi nel 2011, poco prima della sua caduta, cambiando il metodo di calcolo della soglia d’usura, innalzandola – ricorda – ora gli uffici del ministro dell’Economia hanno allo studio un’ulteriore modifica, perché con tassi d’interesse così bassi le banche non riescono a starci dentro. Siamo ancora al livello di ipotesi, ma non mi stupirei se nelle prossime settimane si arrivasse a un’accelerazione”.

Pensionati, sconto IRPEF già dal 2016, ma il beneficio rimane modesto e riguarda solo i redditi fino a 15.000 euro

I pensionati con un reddito complessivo fino a 15.000 euro beneficeranno di una modesta riduzione dell’IRPEF già dal 2016, mediante un aumento delle detrazioni spettanti ai sensi dei commi 3 e 4 dell’art. 13 del TUIR, differenziate a seconda dell’età (inferiore a 75 anni oppure pari o superiore a tale limite) e del reddito posseduto. È quanto emerge dall’art. 1, comma 290 della legge di stabilità 2016, che non contiene più la decorrenza posticipata al 1° gennaio 2017, come invece previsto dal testo originario del disegno di legge, confermando per il resto quanto inizialmente stabilito.
legge di stabilità 2016
Dal 2016, le nuove misure delle detrazioni d’imposta dovranno quindi essere applicate dai sostituti d’imposta che erogano redditi di pensione, in sede di effettuazione delle ritenute ai sensi dell’art. 23 del DPR 600/73, anche se, in considerazione dei tempi tecnici di liquidazione delle pensioni, difficilmente ciò avverrà già a partire dalla pensione di gennaio.

Per i pensionati con meno di 75 anni di età, per effetto delle modifiche alla lett. a) dell’art. 13 comma 3 del TUIR, viene incrementato da 7.500 a 7.750 euro il limite di reddito complessivo che comporta l’esenzione dall’IRPEF (c.d. “no tax area”).
Per i pensionati con un reddito complessivo fino a 7.750 euro sarà infatti riconosciuta una detrazione d’imposta annua di 1.783 euro, che corrisponde all’IRPEF massima dovuta per tale reddito complessivo (7.750 euro x 23% = 1.782,50 euro); in precedenza era invece prevista una detrazione d’imposta di 1.725 euro, corrispondente all’imposta dovuta in relazione al limite di 7.500 euro di reddito complessivo (7.500 euro x 23% = 1.725 euro).
Per i pensionati con un reddito complessivo superiore a 7.500 euro (vecchio limite) e fino a 7.750 euro (nuovo limite), che rientravano nella disciplina della successiva lett. b), il risparmio d’imposta annuo massimo sarà pari a 73,17 euro (circa 6,10 euro per le 12 mensilità ordinarie).
Resta fermo che la detrazione deve essere rapportata al periodo di pensione nell’anno e che la detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro.

Se il reddito complessivo del pensionato con meno di 75 anni di età è superiore a 7.750 ma non a 15.000 euro (limite che rimane invariato), per effetto della nuova lett. b) dell’art. 13 comma 3 del TUIR spetterà una detrazione dall’IRPEF lorda di 1.255 euro, aumentata del prodotto tra 528 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 15.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.250 euro; in pratica, bisogna applicare la seguente formula: 1.255 + 528 x (15.000 – reddito complessivo) / 7.250. In precedenza era invece prevista una detrazione d’imposta di 1.255 euro, aumentata del prodotto tra 470 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 15.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.500 euro.
In pratica, per i pensionati che rientrano in questa fascia di reddito complessivo si avrà diritto ad una detrazione d’imposta annua massima di 1.783 euro, con riferimento a un reddito complessivo di 7.750,01 euro, che diminuirà progressivamente all’aumentare del reddito complessivo, fino ad arrivare all’importo annuo minimo di 1.255 euro con un reddito complessivo di 15.000 euro, come in precedenza.

Rispetto alla precedente disciplina, per i pensionati che rientrano in questa fascia di reddito complessivo si avrà quindi diritto a una maggiore detrazione d’imposta annua massima di 73,67 euro, con riferimento a un reddito complessivo di 7.750,01 euro, pari a 6,14 euro per le 12 mensilità ordinarie, che diminuirà progressivamente all’aumentare del reddito complessivo, fino ad azzerare ogni beneficio aggiuntivo al raggiungimento del limite di 15.000 euro.
Resta fermo che la detrazione deve essere rapportata al periodo di pensione nell’anno.

Interventi analoghi riguardano i pensionati con almeno 75 anni di età. Per effetto delle modifiche alla lett. a) dell’art. 13 comma 4 del TUIR, viene incrementato da 7.750 a 8.000 euro il limite di reddito complessivo che comporta l’esenzione dall’IRPEF (c.d. “no tax area”). Per i pensionati con un reddito complessivo fino a 8.000 euro sarà infatti riconosciuta una detrazione d’imposta annua di 1.880 euro, superiore all’IRPEF massima dovuta per tale reddito complessivo (8.000 euro x 23% = 1.840 euro); in precedenza era invece prevista una detrazione d’imposta di 1.783 euro, corrispondente all’imposta dovuta in relazione al limite di 7.750 euro di reddito complessivo (7.750 euro x 23% = 1.782,50 euro).

Per i pensionati con un reddito complessivo superiore a 7.750 euro (vecchio limite) e fino a 8.000 euro (nuovo limite), che rientravano nella disciplina della successiva lett. b), il risparmio d’imposta annuo massimo sarà pari a 73,76 euro (circa 6,14 euro per le 12 mensilità ordinarie).
Resta fermo che la detrazione deve essere rapportata al periodo di pensione nell’anno e che la detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 713 euro.

Se il reddito complessivo del pensionato con almeno 75 anni di età è superiore a 8.000 ma non a 15.000 euro (limite che rimane invariato), per effetto della nuova lett. b) dell’art. 13 comma 4 del TUIR spetterà una detrazione dall’IRPEF lorda di 1.297 euro, aumentata del prodotto tra 583 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 15.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro; in pratica, bisogna applicare la seguente formula: 1.297 + 583 x (15.000 – reddito complessivo) / 7.000. In precedenza era invece prevista una detrazione d’imposta di 1.297 euro, aumentata del prodotto tra 486 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 15.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.250 euro.
In pratica, per i pensionati che rientrano in questa fascia di reddito complessivo si avrà diritto a una detrazione d’imposta annua massima di 1.880 euro, con riferimento ad un reddito complessivo di 8.000,01 euro, che diminuirà progressivamente all’aumentare del reddito complessivo, fino ad arrivare all’importo annuo minimo di 1.297 euro con un reddito complessivo di 15.000 euro, come in precedenza.

Rispetto alla precedente disciplina, per i pensionati che rientrano in questa fascia di reddito complessivo si avrà quindi diritto ad una maggiore detrazione d’imposta annua massima di 113,76 euro, con riferimento ad un reddito complessivo di 8.000,01 euro, pari a 9,48 euro per le 12 mensilità ordinarie, che diminuirà progressivamente all’aumentare del reddito complessivo, fino ad azzerare ogni beneficio aggiuntivo al raggiungimento del limite di 15.000 euro.
Resta fermo che la detrazione deve essere rapportata al periodo di pensione nell’anno.
Per i pensionati, indipendentemente dall’età, con un reddito complessivo superiore a 15.000 euro, non sono infatti previste variazioni delle detrazioni spettanti.

Spese di ricerca e pubblicità: Nuove regole in vigore dal 1° gennaio 2016

A seguito del recepimento della Direttiva 26 giugno 2013, n. 2013/34/Ue, sono state introdotte
importanti novità in merito agli oneri pluriennali, al fine di coordinare le disposizioni codicistiche con le previsioni di cui all’articolo 12, paragrafo 11 della suddetta Direttiva.


Nello specifico, a seguito della modifica dei seguenti articoli del codice civile:
 art. 2424, co.1, n. 2;
 art. 2427, co.1. n. 3;
non è più possibile iscrivere nell’attivo dello Stato Patrimoniale le spese di pubblicità e quelle di
ricerca.


Il primo problema che si pone è il comportamento da adottare nei bilanci chiusi al 31.12.2015: possibile ancora al capitalizzazione? La risposta pare essere negativa.
La seconda questione attiene invece alla necessità di cancellare, alla riapertura dei conti 2016, il residuo delle spese di pubblicità e di ricerca ancora presenti in bilancio.

Legge di Stabilità 2016: le principali news sul fronte lavoro


Si riporta una sintesi di tutte le novità sul fronte lavoro contenute nella Legge di Stabilità 2016, approvata dal Senato martedì 22 dicembre, ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Numerose sono le novità che vanno ad impattare non soltanto sul sistema previdenziale ma anche sulle imprese che intendono assumere a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2016, mediante la riduzione dello sgravio contributivo che passa da 8.060 euro a 3.250 euro. In particolare, sul versante previdenziale è stata anticipato di un anno (dal 1° gennaio 2017 al 1° gennaio 2016) l’ampliamento dei limiti della “no tax area”; mentre la proroga dell’“opzione donna” è stata legata all’avanzamento di eventuali risorse economiche.





Altra novità – sempre per quanto concerne le pensioni – riguarda lo stop alle penalità previste dalla Riforma Fornero (L. n. 92/2012) per chi è andato in pensione prima dei 62 anni nel triennio
“2012-2014”. Inoltre, per i lavoratori delle ferrovie esposti alle polveri di amianto è stato riconosciuto un meccanismo di prepensionamento flessibile come "risarcimento" per il lavoro usurante svolto.
Per quanto concerne la “flessibilità in uscita” viene introdotta una misura sperimentale di “invecchiamento attivo” per consentire ai lavoratori più anziani di optare per un part-time volontario con contribuzione figurativa piena a carico della finanza pubblica e trasferimento dei contributi aziendali in busta paga negli ultimi tre anni di contratto.

Confermato il congelamento al 27,72% - anche per il 2016 - dell’aliquota contributiva a carico degli iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata dell’INPS.

martedì 29 dicembre 2015

«Non leggete come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere» sosteneva lo scrittore Gustave Flaubert. Seguendo questo principio, Millionaire ha selezionato per voi una serie di libri, diversissimi fra loro, ma che hanno un tratto comune: insegnare qualcosa, senza annoiare. Perché la lettura deve essere prima di tutto un piacere.

«Non leggete come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere» sosteneva lo scrittore Gustave Flaubert. Seguendo questo principio, Millionaire ha selezionato per voi una serie di libri, diversissimi fra loro, ma che hanno un tratto comune: insegnare qualcosa, senza annoiare. Perché la lettura deve essere prima di tutto un piacere.

http://millionaire.it/libri-sotto-lalbero-i-consigli-di-millionaire/



Fisco: cosa ci aspetta nel 2016?

Fisco: cosa ci aspetta nel 2016?

Ancora un anno volge al termine e noi commercialisti e consulenti siamo qui a cercare di capire cosa ci aspetta nel 2016 dal punto di vista fiscale.
Quest’anno sono successe parecchie cose, alcune delle quali sono state per lungo tempo oggetto di dibattiti, dubbi e incertezze: la Certificazione Unica, il modello 730 precompilato, la riforma del nuovo modello ISEE e le novità della legge antiriciclaggio solo per citare qualche esempio. Cosa ci riserverà invece il nuovo anno?


La prima novità ad attenderci sarà l’introduzione del nuovo regime forfettario previsto dalla legge di stabilità. In pratica, si tratta di alcune modifiche all’attuale regime forfettario con l’obiettivo di assorbire i principali regimi fiscali agevolati a favore delle nuove iniziative produttive, regime dei minimi e regime degli ex-minimi.
Dal punto di vista contabile, le novità più importanti riguardano i bilanci e la nota integrativa. In particolare, le novità che meritano più attenzione riguardano i principi di redazione del bilancio, la contabilizzazione dei costi di ricerca e pubblicità e delle azioni proprie.
Ma la prima vera scadenza, sarà il 31 gennaio 2016, quando i medici e gli odontoiatri dovranno comunicare al Sistema Tessera Sanitaria i dati e le fatture delle prestazioni rese nel 2015 ai loro pazienti. I dati comunicati confluiranno nel modello 730 precompilato che l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti italiani.
A seguire avremo l’invio della Comunicazione Dati Iva annuale entro la data del 29 febbraio 2016 (ultimo anno) e l’invio della Certificazione Unica 2016 entro la data del 7 marzo 2016.


La Certificazione Unica ha ormai sostituito il vecchio modello CUD per i lavoratori dipendenti e pensionati e le “vecchie” certificazioni delle ritenute per i lavoratori autonomi. Dal nuovo anno, la novità è che il sostituto d’imposta che invia all’Agenzia delle Entrate la CU con le ritenute relative ai redditi dei lavoratori non dovrebbe più duplicare l’operazione con l’invio del modello 770 semplificato.
Il mese di aprile ci vedrà invece impegnati nella presentazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA relative all’anno 2015 (cosiddetto spesometro). Gli appuntamenti con il fisco, anche nel 2016, sono due: il 10 aprile per i soggetti che effettuano la liquidazione IVA mensile e il 20 aprile per i soggetti che effettuano la liquidazione IVA trimestrale.
Con il mese di maggio, si entra quindi nel vivo della stagione fiscale con il modello 730 precompilato relativo ai redditi del 2015. Il contribuente, collegandosi al sito dell’Agenzia delle Entrate, troverà il proprio 730 precompilato e potrà confermarlo così, rivolgersi ad un CAF o ad un professionista abilitato che provvederà allo scarico e alla successiva integrazione, oppure presentare la dichiarazione nei modi ordinari.
Entro il 16 giugno invece, puntuale come ogni anno, l’appuntamento con la doppia scadenza delle imposte sugli immobili e delle imposte sui redditi. La novità del nuovo anno sarà l’abolizione della tassa sulla prima casa e probabilmente l’introduzione di un nuovo tributo che andrà a sostituirla.
Il mese di luglio ci vedrà impegnati, oltre che con la compilazione delle dichiarazioni dei redditi dei titolari di partita Iva, con la compilazione e presentazione del modello 770 (salvo proroghe o cambiamenti dell’ultima ora sulle informazioni da inviare o non inviare per evitare duplicazioni dei dati già inviati con la Certificazione Unica).
Settembre è il mese degli invii telematici relativi al modello Unico per le persone fisiche, le società di persone e le società di capitali. La scadenza come ogni anno è fissata al 30 di settembre. E al momento non c’è nessuna novità di rilievo.


E arriviamo al 30 ottobre con la comunicazione dei beni ai soci. Entro tale data, i contribuenti che nel periodo d’imposta 2015 hanno concesso beni d’impresa in godimento ai soci e ai familiari, devono inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate in via telematica. Sono oggetto di comunicazione le informazioni relative ai beni d’impresa concessi in godimento ai soci o ai familiari dell’imprenditore e i finanziamenti d’impresa o le capitalizzazioni da parte dei soci o familiari.
Le scadenze di novembre si caratterizzano per i calcoli relativi gli acconti Irpef, Ires, Irap, cedolare secca, Ivie, Ivafe e imposta sostitutiva per i minimi.
Il mese di dicembre è invece interessato da due importanti scadenze fiscali: il pagamento della seconda rata delle imposte sugli immobili entro il 16 dicembre e il pagamento dell’acconto IVA per imprese e professionisti entro il 27 dicembre 2016.
Insomma, se poi consideriamo anche le scadenze quotidiane, non ci vuole molto a capire che anche nel 2016 non ci sarà il tempo di annoiarci. Ed è per questo che al momento non ci resta che godere di qualche giorno di meritato riposo. Buon Anno cari amici!
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

Nel Das c'era l'amianto, esposti bambini, insegnanti e artigiani

Fibre d'amianto nella pasta Das: la rivelazione di una rivista scandinava.
Il materiale era utilizzato per modellare tra gli anni '60 e '70. Probabile quindi l'esposizione di molti bambini, insegnanti, artigiani e addetti alla produzione


Risultati immagini per das


Il celebre Das, una pasta molto usata in passato per modellare, conteneva fibre di amianto. Il suo utilizzo, che risale al periodo compreso tra gli anni '60 e '70, può quindi aver causato esposizione al pericoloso materiale a molte persone, soprattutto bambini, insegnanti, artigiani e gli addetti alla produzione. E' quanto risulta da una recente ricerca pubblicata su una rivista scientifica scandinava.

CONFRONTO TRA POS E SCONTRINI: PRESUNZIONE DI CESSIONI “IN NERO”


pos pagamenti

E’ noto come l’Amministrazione finanziaria nel corso di un’attività ispettiva, in presenza di una contabilità esistente e regolare, possa comunque procedere alla ricostruzione indiretta del volume d’affari del contribuente verificato, sulla base di elementi probatori di carattere, appunto, indiretto - presuntivo.

Sovente, nell’ambito di verifiche eseguite nei confronti di esercenti attività di commercio al minuto, soggetti all’obbligo di emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale, le prove indirette – presuntive vengono acquisite dai verbalizzanti attraverso il confronto tra gli scontrini fiscali emessi (dati rilevabili dalle matrici delle ricevute fiscali e dal giornale di fondo del registratore di cassa) e gli accrediti sul conto dell’esercente, mediante utilizzo di carte di debito (bancomat), ovvero di carte di credito.


Il regime sanzionatorio dell’omessa certificazione dei corrispettivi. Il regime sanzionatorio concernente la mancata emissione dello scontrino o ricevuta fiscale è disciplinato dal combinato disposto dagli artt. art. 6, comma 3 e 12, commi da 2 a 2-quater del D.Lgs n. 471/1997.

In base alla prima disposizione richiamata, la mancata emissione dello scontrino o ricevuta fiscale è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria pari al 100% dell'imposta corrispondente all'importo non documentato. La stessa sanzione si applica in caso di omesse annotazioni su apposito registro dei corrispettivi relativi a ciascuna operazione in caso di mancato o irregolare funzionamento degli apparecchi misuratori fiscali.


Le sanzioni accessorie. L’art. 12, di contro, disciplina le sanzioni accessorie connesse alla violazione sopra citata; in particolare, a mente del comma 2, in caso di contestazione, nel corso di un quinquennio, di quattro distinte mancate emissioni del documento certificativo dei corrispettivi, commesse in giorni diversi, viene disposta la sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, ovvero dell’esercizio dell’attività medesima per un periodo da tre giorni ad un mese.

Peraltro, trattasi di un provvedimento immediatamente esecutivo, in deroga al principio sancito dall’art. 19, comma 7 del D.Lgs n. 472/1997, per il quale l’esecutività della sanzione accessoria tributaria interviene con la definitività del provvedimento di irrogazione.

L’art. 12, comma 2 in commento prevede inoltre un’aggravante speciale, per cui, se l’importo complessivo dei corrispettivi oggetto di contestazione eccede l’importo di 50 mila euro, la sospensione è disposta per un periodo da uno a sei mesi.


La ricostruzione indiretta dei corrispettivi. Sovente l’Amministrazione finanziaria, nel corso delle verifiche fiscali nei confronti di aziende obbligate alla certificazione dei corrispettivi tramite scontrino o ricevuta fiscale, procede alla ricostruzione indiretta del ciclo d’affari, confrontando i singoli documenti certificativi emessi (dati rilevati dalle matrici delle ricevute fiscali conservate, ovvero dal giornale di fondo del registratore di cassa) con i singoli pagamenti effettuati dal cliente tramite carte di debito o di credito.

Tale riscontro, oltre ad interessare masse di operazioni, viene anche eseguito per singola operazione di cessione o prestazione, nel senso che il personale ispettivo cerca tendenzialmente di rilevare la precisa corrispondenza tra la somma indicata nel documento certificativo emesso e l’importo accreditato sul conto aziendale mediante strumenti elettronici di pagamento.

La mancanza di tale corrispondenza può indurre i verificatori a ricostruire (in modo appunto indiretto) il volume d’affari imputando in aumento a quanto dichiarato dal contribuente le differenze positive tra gli accrediti operati con strumenti di pagamento elettronico e i singoli documenti dal medesimo emessi.


Indicazioni di prassi. La stessa Guardia di Finanza, nell’istruzione operativa n. 1/2008 in tema di verifiche fiscali, segnala ai propri Reparti la possibilità di esperire tale tipologia di riscontro, associandola di norma ad altre tipologie di verificazioni esperibili in locali aperti al pubblico (quali, bar, ristoranti, pub, pizzerie, discoteche, stabilimenti balneari, etc.); in particolare vengono evidenziate, quali attività utili per acquisire elementi di fatto su cui impostare un procedimento di ricostruzione del reale volume d’affari dell’azienda, la rilevazione delle presenze giornaliere della clientela mediante rilevamenti diretti da parte del personale ispettivo (anche in forma riservata), ovvero mediante rilevamenti fotografici.

Trattasi di rilevamenti (quelli delle presenze) che difficilmente possono, per se stessi, validamente supportare una ricostruzione di tipo indiretto e le conseguenti proposte di recupero a tassazione; tuttavia, qualora siano corroborati da altre circostanze, tra le quali, appunto, la discordanza tra importi certificati e importi risultanti dai pagamenti elettronici, ben possono fornire un quadro generale di carattere fortemente indiziario, su cui impostare proficuamente la ricostruzione del reale ciclo d’affari.

Lo stesso documento di prassi osserva, con specifico riferimento al confronto fra documenti fiscali emessi e risultanze degli strumenti di pagamento elettronico, come la stessa giurisprudenza di legittimità abbia, tra l’altro, “riconosciuto fondata, ex art. 54, comma 2, del D.P.R. n. 633/72, la presunzione di occultamento di maggiori ricavi ove dalla documentazione contabile risulti un divario tra la somma degli importi coperti da scontrini fiscali e la somma, superiore, degli importi incassati tramite carte di credito, in relazione all’obbligo del contribuente, ex art. 24 del medesimo decreto, di indicare, nell'apposito registro, l'ammontare complessivo dei corrispettivi giornalieri, ivi compresi quelli relativi a pagamenti parziali e nel giornale di fondo tutti i corrispettivi, anche se non riscossi”.


La difesa del contribuente. E’ evidente, tuttavia, come non esista alcuna norma positiva che imponga al contribuente una perfetta coincidenza tra importo certificato con scontrino o ricevuta fiscale e importo risultante dal pagamento elettronico.

Si pensi, a titolo esemplificativo, ai casi in cui la prestazione del ristorante sia stata fornita ad una comitiva di persone le quali, al termine della stessa, abbiano pagato separatamente le proprie consumazioni, alcuni con bancomat, altri con carta di credito, altri infine in contanti, a fronte dell’emissione di un unico scontrino fiscale per l’importo complessivo: l’organo verificatore, riscontrando in tal caso una serie di pagamenti elettronici a fronte dei quali non esistono documenti certificativi per ogni singolo importo, potrebbe contestare la mancata documentazione della sommatoria dei corrispettivi risultanti da tali pagamenti, nonché la mancata emissione di tanti scontrini, quanti sono numericamente gli accrediti bancari privi di riscontro.

E’ vero che in numerose occasioni la giurisprudenza di merito ha affermato che la mancata corrispondenza tra le risultanze del Pos e gli scontrini fiscali, rientrando nell’ambito delle ccdd. “presunzioni semplici”, non è, da sola, significativa della mancata emissione degli scontrini stessi (cfr, ad esempio sentenza CTR dell’Aquila, sezione distaccata Pescara, n. 188/2013); è anche vero che il contribuente, in sede di contraddittorio, potrebbe riuscire a giustificare le incongruenze evidenziate dai verbalizzanti utilizzando, ad esempio, documenti extracontabili normalmente emessi per la gestione dei tavoli; ma è altrettanto vero che, a distanza di tempo, tale ricostruzione analitica potrebbe risultare di fatto impossibile al contribuente che, di conseguenza, potrebbe trovarsi a gestire un contenzioso dall’esito incerto.



Il rischio connesso alla verbalizzazione di tali violazioni, soprattutto con riferimento alla possibilità per l’Amministrazione finanziaria di irrogare, dopo aver accertato quattro mancate emissioni in giorni diversi, la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio, dovrebbe suggerire al contribuente l’opportunità di uniformare le proprie procedure di certificazione dei corrispettivi, facendo sì che ad ogni accredito elettronico corrisponda necessariamente uno scontrino o una ricevuta fiscale per l’esatto importo, ancorché tale modus operandi si possa rivelare particolarmente oneroso.
AUTORE: MARCO BRUGNOLO

Concorso docenti: 63.712 i posti

È stato firmato il 24 dicembre 2015 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che autorizza il bando di concorso docenti per 63.712 posti. Si tratta di 52.828 posti comuni, 5.766 posti di sostegno e 5.118 posti di potenziamento.

Secondo quanto stabiliva la legge 107/2015 il bando doveva essere emanato entro il 1° dicembre e invece c’è stato uno slittamento.

Il concorso sarà valido per tutte le classi di concorso e potranno accedere solo coloro che saranno in possesso dell’abilitazione.




La suddivisione dei posti:

posti comuni 52.828
posti di sostegno 5.766
posti di potenziamento. 5.118
Una spetto che è subito saltato agli occhi è il dimezzamento dei posti di sostegno rispetto ai numeri che erano stati anticipati dal Sottosegretario Faraone. Infatti, si erano annunciati ben 10.900, nel decreto scesi a poco più di 5mila.

Non sappiamo ancora quando sarà pubblicato il bando,che conterrà le istruzioni per la presentazione delle domande, in quanto bisogna ancora attendere l'approvazione definitiva del regolamento sulle classi di concorso.

Secondo le indiscrezioni, queste dovrebbero essere le prove per il concorso.

Per la scuola secondaria di I e II grado non è prevista alcuna prova di accesso, ci saranno una prova scritta ed una orale

Per la scuola dell'infanzia, primaria è prevista una prova di accesso preselettiva, più una prova scritta ed una orale.

Per il sostegno, non siamo a conoscenza se è prevista una prova di accesso, le modalità delle altre due prove dovrebbero essere immutate.

Per la prova di accesso si prevedono 60 domande a risposta multipla per l'accertamento delle capacità logiche, di comprensione e competenze digitali e lingua inglese.

Per la prova scritta  La prima prova sarà, "computer based" e dovrebbe consistere in domande con risposte multiple e altri quesiti a risposta aperta sintetica. Nelle domande ci saranno anche 4 quesiti di lingua straniera con risposta chiusa e uno con risposta aperta.

Per la prova orale si prevede una prova simulata, sul modello del concorso 2012. Alla lezione simulata seguirà una analisi delle scelte metodologiche e didattiche effettuate.

mercoledì 23 dicembre 2015

Cosenza ospita a Capodanno Piero Pelù

http://tuttocosenza.altervista.org/capodanno-a-cosenza-con-il-rock-dei-litfiba-da-definire-solo-la-location/


litfiba-su-lestroverso

Saranno i Litfiba a salutare il 2015 a Cosenza. Il comune di Cosenza dopo i rumors dei giorni scorsi ha chiuso su uno dei nomi più gettonati.

La Professionalità non è mai un esoso investimento!

Linkato per voi da http://millionaire.it/facebook-marketing-come-fare-il-salto-di-qualita/

Come ottenere obiettivi concreti in termini di visibilità, fatturato, vendite su Facebook? Lo abbiamo chiesto a Veronica Gentili, web e social media specialist, toscana, ha un’agenzia di web marketing. È autrice del manuale Strategie e tattiche di Facebook marketing per aziende e professionisti, Dario Flaccovio Editore, 28 euro):

«Facebook non è mai gratis, se vogliamo renderlo una vera risorsa di business. Il tempo che impieghiamo noi o i nostri dipendenti per gestire una pagina, creare contenuti, rispondere ai commenti, ha un costo. La stessa piattaforma richiede un investimento costante (in Facebook Ads) per riuscire a raggiungere i nostri fan che, come sappiamo, vedono solo in minima parte i post che pubblichiamo» spiega Veronica a Millionaire.

Come fare il salto di qualità?

«Il successo sta in tre parole: test, monitoraggio e analisi. Testare sempre tutto, dal timing, alla creatività, ai formati, è alla base del proprio lavoro, anche perché Facebook cambia le carte in regola al giorno alla notte. Il monitoraggio è cruciale per capire cosa funziona e cosa no, analizzare i risultati, migliorare le performance».

veronica gentili

Come partire con una strategia di marketing?

«Guai a passare direttamente alla fase operativa, bypassando quella di ascolto e di analisi. Prima di fare qualsiasi cosa, occorre capire da dove partiamo, che obiettivi e budget abbiamo, qual è la nostra situazione in Rete e quella dei concorrenti, dove si parla di noi e cosa si dice dei nostri prodotti/servizi. Senza avere chiari questi dati, il nostro piano poggerà su basi di argilla e sarà difficile capire quali risultati aspettarsi (quindi quali obiettivi definire)».

Come costruire e incrementare la fan base?

«Il metodo migliore per incrementarla costantemente è quello di dare contenuti originali e rilevanti che portino la nostra audience a volerci seguire. Elementi vincenti: un tono positivo, un’immagine, info ma non troppe (per incuriosire), un invito all’azione».

veronica-gentili

Quando conviene farsi pubblicità a pagamento?

«Visto che ormai è impossibile raggiungere la totalità della propria fan base in modo organico (gratis) consiglio di allocare sempre un budget mensile per la promozione dei post. Il costo è variabilissimo (c’è un meccanismo di aste) e si può scegliere di spendere da un euro al giorno fino a centinaia di migliaia di euro. Dobbiamo valutare se le Facebook Ads ci sono utili per determinate iniziative e lo possiamo fare attraverso il “Pixel di monitoraggio delle conversioni” che ci permette di vedere se chi ha visto e cliccato sulle inserzioni ha effettuato un’azione importante (es. acquisto, iscrizione, richiesta di info)».

INFO:  http://www.veronicagentili.com/


Sei un'Impresa? Eccoti le informazioni più importanti per te della Legge di Stabilità 2016


Assegnazione/cessione agevolata - Con la Legge di Stabilità 2016 è stata reintrodotta la possibilità di far fuoriuscire determinati beni dal perimetro dell’impresa fruendo di una tassazione di favore rispetto alla normale tassazione IRPEF/IRES/IRAP/imposta di registro.

Estromissione immobili impresa individuale -Una delle novità introdotte nell’iter di approvazione della Legge di Stabilità 2016 riguarda la possibilità per gli imprenditori individuali di estromettere dal regime d’impresa i beni immobili, fruendo di un tassazione “agevolata” rispetto alle ordinarie modalità impositive. L’intervento si innesta in un più ampio disegno emergente dalla stessa Legge di stabilità 2016 atto a far “fuoriuscire” a costo fiscale agevolato i beni immobili dal patrimonio delle imprese.



Trasformazione agevolata - Altra possibilità per le società è la fuoriuscita dei beni con un impatto fiscale “light”, attraverso una trasformazione in società semplice.

Super ammortamento - Confermato per imprese e professionisti l’ammortamento del 140% per beni materiali strumentali nuovi acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016.

Rivalutazione beni aziendali - La Legge di Stabilità 2016 reintroduce la possibilità di rivalutare i beni d’impresa. Si fa riferimento ai beni risultanti nel bilancio riferito al periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2014 che possono essere oggetto di rivalutazione nel 2015.

Modifiche al patent box - Si modifica l’ambito oggettivo del patent box. Si realizza il coordinamento tra la normativa di riferimento che faceva riferimento alle opere dell’ingegno e il Decreto attuativo che invece faceva riferimento al Software protetto da copyright.

Operazioni con Paesi black list - Una novità introdotta durante l’iter di approvazione della Legge di Stabilità 2016 prevede l’abrogazione della normativa sull’indeducibilità dei costi black list ex art. 110, co. 10-11, D.P.R. 917/1986. Sempre sul fronte dei rapporti con soggetti esteri, un altro emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera prevede modifiche all’individuazione dei paradisi fiscali ai fini della normativa sulle controlled foreign companies (CFC) ex art. 167, D.P.R. 917/1986. In base alla nuova normativa per l’individuazione degli Stati paradisiaci ai fini della disciplina CFC, dovrà farsi riferimento ad un unico parametro: quello dell’aliquota nominale di tassazione inferiore al 50%.

Riduzione IRES - Il taglio IRES è rinviato al 2017. Per il 2016 l’aliquota IRES rimarrà al 27,5% per poi scendere al 24% a partire dal 1° gennaio 2017. Una riduzione di 3,5 punti percentuali posticipata rispetto alla versione originaria della Legge di Stabilità 2016 per effetto di un emendamento approvato in Commissione bilancio della Camera.

Deduzioni IRAP - Si estende la deducibilità del costo del lavoro dall’imponibile IRAP, nel limite del 70%, per ogni lavoratore stagionale impiegato per almeno 120 giorni nel periodo d’imposta, a decorrere dal secondo contratto stipulato con lo stesso datore di lavoro nell’arco di due anni a partire dalla cessazione del precedente contratto.

Le modifiche al regime forfettario - Il nuovo regime applicabile dal 01.01.2016 utilizzerà le regole stabilite con l’articolo 1 commi da 54 a 89 della Legge 190/2014 a cui vanno aggiunte le correzioni previste con la Legge di Stabilità 2016. Fra le novità di maggior rilievo spicca la riduzione dell’aliquota d’imposta dal 15% al 5% per i primi cinque anni, nell’ipotesi inizio di una nuova attività.

Pillole della Legge della Stabilità 2016


E’ arrivato il via libera del Senato alla fiducia sulla legge di Stabilità. La manovra ha così incassato l'ok definitivo del Parlamento. I voti favorevoli sono stati 162, i no 125. Di seguito vi elenchiamo i principali interventi operati nella Legge di Stabilità 2016, fatta eccezione per le novità IMU TASI che verranno analizzate dettagliatamente in un apposito intervento.

TARI - Confermati anche per i prossimi anni (2016 – 2017) i criteri di determinazione della TARI: il criterio dell’effettiva quantità di rifiuti prodotti viene differito al 2018.

Detrazione IVA per acquisti unità immobiliare – Un’importante novità contenuta nella Legge di Stabilità 2016 riguarda l’introduzione della detrazione Irpef dell'Iva pagata per acquistare abitazioni di nuova costruzione. La detrazione ammonterà al 50% dell'Iva pagata per acquistare abitazioni di nuova costruzione. Tutto questo vale per gli atti stipulati a partire dal 1° gennaio 2016.

Agevolazioni fiscali edilizia convenzionata - Si prevede l’applicazione dell’imposta di registro in misura fissa e l’esenzione dalle imposte ipotecarie e catastali per gli atti di trasferimento delle aree che rientrano negli interventi di edilizia convenzionata, indipendentemente dal titolo di acquisizione della proprietà da parte degli enti locali.

Addizionale IRES enti creditizi - Si introduce una addizionale IRES del 3,5% per gli enti creditizi e finanziari. Inoltre, si rendono integralmente deducibili dall’IRES gli interessi passivi in favore dei soggetti destinatari della maggiorazione IRES, ossia gli enti creditizi e finanziari, e si dispone la loro deducibilità integrale anche a fini IRAP. Le norme si applicano a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016.

Proroga bonus edilizi e modifica bonus interventi di risparmio energetico - Per quanto riguarda gli interventi di risparmio energetico, la Legge di Stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014, n. 190) ha prorogato al 31 dicembre 2015, nella misura del 65%, la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Nella stessa misura è prevista anche la detrazione per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali e per quelli che riguardano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio. Anche per tali tipologie di lavori la Legge di Stabilità 2016 ha prorogato la detrazione al 65% fino alla fine del 2016. Si estende l’applicazione delle detrazioni per interventi di efficienza energetica, pari al 65% delle spese sostenute, anche per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda e/o climatizzazione delle unità abitative, che garantiscono un funzionamento efficiente degli impianti, nonché dotati di specifiche caratteristiche.

Famiglie numerose e card - È prevista una carta acquisti per le famiglie residenti, anche se straniere, con almeno tre figli minori: è volontaria e servirà, in base all'Isee, ad ottenere sconti a servizi privati e pubblici che aderiranno all'iniziativa. Obiettivo della card è ad esempio aderire ad abbonamenti famiglia a bus, ma anche la creazione di gruppi di acquisto solidali e familiari nazionali.
IRAP medici - La Legge di Stabilità 2016 definisce l’ambito di operatività dell’IRAP quanto ai medici che abbiano sottoscritto specifiche convenzioni con strutture ospedaliere. L’assoggettabilità dei medici all’imposta regionale sulle attività produttive è questione che ha alimentato negli anni un vasto contenzioso. Si prevede ora che “non sussiste autonoma organizzazione ai fini Irap nel caso di medici che abbiano sottoscritto specifiche convenzioni con le strutture ospedaliere per lo svolgimento della professione, ove percepiscano per l’attività svolta presso dette strutture più del 75 per cento del proprio reddito complessivo”. La percentuale di reddito realizzata all’interno della struttura ospedaliera dovrebbe dunque diventare il primo parametro di riferimento per stabilire se il sanitario sia o meno assoggettabile all’IRAP. La normativa prevede inoltre aggiunge che “sono in ogni caso irrilevanti ai fini della sussistenza dell’autonoma organizzazione, l’ammontare del reddito realizzato e le spese direttamente connesse all’attività svolta”. E ancora: “l’esistenza dell’autonoma organizzazione è comunque configurabile in presenza di elementi che superano lo standard e i parametri previsti dalla Convenzione con il Servizio sanitario nazionale”.

Leasing su immobili destinati ad abitazione principale - Possibilità di detrarre ai fini IRPEF nella misura del 19% quanto pagato per l’acquisto dell’abitazione principale in leasing. La detraibilità vale sia per i canoni che per il riscatto.

Reverse charge: applicazione estesa ai consorzi - Nuova ipotesi di applicazione del reverse charge. Si prevede l’applicazione del reverse charge alle prestazioni rese dalle imprese consorziate al consorzio che fattura in regime di split payment e cha ha dunque come committenti prevalentemente enti pubblici. L’ulteriore ipotesi di applicazione del meccanismo dell’inversione contabile ha l’obiettivo di contrastare la crisi di liquidità per i consorzi che hanno quali unici o principali committenti gli enti pubblici.

Voluntary disclosure: notifica via PEC dal 2016 - Si prevede che, a partire dal 1° gennaio 2016, tutte le notifiche relative alla Voluntary disclosure vengano inviate alla PEC del professionista che ha inviato l’istanza. Solo nei casi in cui l’indirizzo PEC fornito dal professionista in sede di presentazione dell’istanza risulti inattivo o irraggiungibile si procederà alla notifica degli atti con le tradizionali modalità.

Decorrenza riforma sanzioni tributarie - Si anticipa la riforma delle sanzioni amministrative al 1° gennaio 2016. Originariamente l’entrata in vigore era fissata al 1° gennaio 2017.

Rateazione debiti tributari - Si consente, ai contribuenti decaduti dal beneficio della rateazione di somme dovute a seguito di accertamenti con adesione, di essere riammessi alla dilazione. Il beneficio spetta ai contribuenti decaduti nei trentasei mesi antecedenti al 15 ottobre 2015; esso è limitato al solo versamento delle imposte dirette ed è condizionato alla ripresa, entro il 31 maggio 2016, del versamento della prima rata scaduta.

Canone RAI -Canone RAI - Il canone per l’abbonamento TV spesso e volentieri è oggetto di evasione; ed è proprio per colpire questa “piaga” che nella Legge di Stabilità per il 2016 ha trovato spazio la misura del suo pagamento attraverso la bolletta elettrica. Praticamente il canone Rai diventa una voce di spesa della bolletta elettrica e si pagherà a rate (precisamente 10), con una del suo importo annuo: per il 2016 l’ammontare del canone sarà pari a euro 100, contro i 113,50 attuali.
Tax credit cinema - La Legge di Stabilità 2016 rinnova parecchi punti del credito d’imposta riservato all’industria cinematografica ed audiovisiva.

Limite contante e micro pagamenti - Il limite per la circolazione del contante, dal 2016, si innalzerà a 3.000 euro, ma non se a pagare è una Pubblica Amministrazione: in questo caso, il limite rimarrà fermo a 1.000 euro. Micro-pagamenti con carte di credito che si affiancano a maxi-pagamenti in contanti, obblighi differenziati in base alla natura pubblica o privata del soggetto che procede al versamento delle somme: insomma, se oggi ci lamentiamo del caos che regna in tema di pagamenti in contanti, sicuramente le nostre speranze non potranno essere riposte nel futuro.
Nuova disciplina note di variazione - In caso di fallimento note di accredito già da emettere all’atto dell’apertura della procedura fallimentare.



Legge di Stabilità 2016 partorita finalmente

È arrivato il via libera del Senato alla fiducia sulla Legge di Stabilità. La manovra ha così incassato l'ok definitivo del Parlamento. I voti favorevoli sono stati 162, i no 125.

Il testo della legge di stabilità 2016 (la nuova manovra finanziaria) prevede tagli delle tasse e canone Rai in bolletta, oltre alla proroga della "opzione donna". Ecco come saranno reperite le risorse necessarie.


Cosa prevede la legge di stabilità 2016? Il valore complessivo della manovra è di 35 miliardi di euro. La differenza di tre dipende dalla possibilità che Bruxelles accetti un margine di flessibilità pari allo 0,2%. Da quel che si capisce, Renzi ci proverà, ma la battaglia non sarà facile da portare a termine.

Tasi - Il provvedimento più celebrato e più contestato al contempo è l'abolizione della Tasi, la tassa sulla prima casa. Contemporaneamente, sparirà anche l'Imu sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati. Potrebbe invece essere aumentata l'Imu sulle seconde e terze case. Tutte misure che dovrebbero costare circa 5 miliardi di euro.

Ires - L'atteso taglio dell'Ires (dal 27,5 al 24,5%) è stato rinviato al 2017.

Niente aumento dell'Iva - È la misura più costosa, dal valore di quasi 17 miliardi di euro. Ma evitare che scatti la clausola di garanzia e di conseguenza che aumenti l'Iva è una misura imprescindibile per evitare che i consumi si deprimano ulteriormente.


Canone Rai - Come ormai tutti sanno, il Canone scende da 113 a 100 euro; ma sarà inserito nella bolletta della luce e in questo modo chiunque sarà costretto a pagarlo. Dal 2017 il canone scenderà ulteriormente, a 95 euro.

Bonus ristrutturazioni - Gli incentivi per le ristrutturazioni, ormai un piccolo classico, sono state prorogate per un altro anno ancora. Le ristrutturazioni edilizie potranno essere detratte dall'Irpef per il 50%: mentre quelle legati al risparmio energetico saranno detratti per il 65%.

Incentivi alle assunzioni - Prorogati ancora gli incentivi per chi assume (che nel 2015 hanno funzionato bene sul fronte occupazionale). Chi assume un dipendente a tempo indeterminato o converte un contratto a tempo determinato avrà uno sgravio sui contributi da versare. Rispetto a oggi, però, saranno meno generosi: dagli attuali 8mila euro si scende al 40% (circa 3mila euro) per l'anno a venire. Per quanto invece riguarda le aziende del sud, sarà ancora possibile ottenere una decontribuzione al 100%.

Limite dei contanti - Innalzato a tremila euro il limite dei pagamenti in contati, dagli attuali mille. Una misura molto contestata (per questioni di lavoro nero ed evasione fiscale), che secondo il governo potrebbe rilanciare i consumi.

Pensioni - Niente flessibilità in uscita, come prevedibile, ma sarà possibile per chi ha più di 63 anni lavorare part time con una retribuzione quasi pari a quella ordinaria. Sale la no tax area dei pensionati, che da 7.500/7.750 euro (a seconda dell'età) diventa per tutti di 8.142 euro (pari a quella dei dipendenti).

Opzione donna - Potrà essere esercitata dalle lavoratrici dipendenti o autonome che raggiungono i 57 o 58 e 3 mesi di età entro il 30 dicembre 2015, oppure che compiono i 57 o 58 anni entro il 30 settembre 2015. I 35 anni di contributi vanno raggiunti entro il 31 dicembre. Chi opta per questa possibilità può andare in pensione prima ma con l’importo della pensione calcolato con il sistema contributivo.

Partite Iva - Per accedere al regime agevolato forfettario la soglia massima di redditi per i professionisti passerà dagli attuali 15mila a 30mila euro. La tassazione fissa sarà del 15%, ma per i primi tre anni ci si fermerà al 5%.

Carta famiglia - Grazie ad un emendamento approvato alla Camera in data 19 dicembre, è stata inserita in finanziaria. Si tratta di una card per sconti sull'acquisto di beni di prima necessità o servizi, e che prevede riduzioni tariffarie con soggetti pubblici o privati che aderiscono all'iniziativa. E' destinata a famiglie con almeno 3 figli minori residenti in Italia (anche se stranieri). Verrà rilasciata solo ai nuclei familiari che ne fanno richiesta, in base all'Isee, con modalità decise dal ministero del lavoro.

Bonus cultura - 500 euro a chi compie 18 anni l'anno prossimo da spendere in libri e altri prodotti culturali.

80 euro per le forze dell'ordine - Anche gli esponenti delle forze dell'ordine avranno diritto al bonus mensile di 80 euro.

Tra le novità introdotte si segnalano l’istituzione del fondo di solidarietà per i piccoli obbligazionisti, le misure per favorire gli investimenti al Sud del Paese, il pacchetto sicurezza-cultura da 2,6 miliardi di euro, le assunzioni di medici e infermieri e la possibilità di pagare con bancomat e carte di credito anche spese minori come il caffè o il parchimetro.

Quanto costano le misure

- 17 miliardi cancellazione aumento iva e accise 
- 5 miliardi cancellazione Tasi e Imu agricola 
- 3,5 miliardi per le misure anti-povertà e sulle pensioni 
- 1,5 miliardi per decontribuzione e meno tasse per le imprese

Come saranno reperite le risorse

- 13 miliardi da aumento obiettivo deficit (che sale dall'1,4 al 2,2% 
- 5,5 miliardi da spending review 
- 2 miliardi dal rientro dei capitali con la voluntary disclosure 
- 1 miliardo da aumento prelievo sui giochi 
- 600 milioni da cancellazione delle province 
- 4,9 miliardi da maggiori entrate per via della crescita economica prevista (+1,6%)

lunedì 21 dicembre 2015

Tutti falliscono anche Mourinho, licenziato dal Chelsea. Cosa ci insegna Josè?



Anche uno “Special One” può fallire. Jose Mourinho, tra i migliori allenatori al mondo, termina la sua avventura con in Chelsea, con una risoluzione consensuale del club. Il divorzio giunge sette mesi dopo la conquista del titolo, inevitabile dopo l’avvio disastroso della stagione che ha visto il Chelsea fare 15 punti in 16 gare.

Ciò premesso Mourinho resta sempre una delle personalità più affascinanti (e vincenti) del mondo del calcio. Portoghese, è l’unico allenatore ad avere vinto in Italia, Spagna e Inghilterra. Nel suo palmares, tre campionati inglesi e coppe di lega, due volte primo in Italia, un campionato spagnoli, due Uefa Champions League e una Coppa Uefa. Vittorie che rendono meno amaro il recentissimo fallimento.

Ma cosa lo ha reso così vittorioso. Ecco le sue strategie per il successo.

Essere sempre ambiziosi. «Mi piace fare le cose per bene e far felice la gente. Vorrei vincere un’altra Champions, ma senza che ciò diventi un’ossessione».
Creare il team. «La miglior squadra non è quella con i migliori giocatori, ma quella che gioca meglio. Odio parlare delle individualità. I singoli non vincono i trofei. Le squadre li vincono».

Motivare. «Mourinho è riuscito a cambiare la mia mentalità. Ora sono un lottatore» afferma il giocatore francese Karim Benzema.

Affrontare (bene) le sconfitte. Incita i suoi a lottare fino all’ultimo, ma se perde non si abbatte.«Quando si perde una partita non la fine del mondo, è l’inizio di un nuovo periodo di vittorie» afferma.

Metterci la faccia. Spesso attira l’attenzione su di sé non tanto perché egocentrico ed esibizionista, ma per distoglierla dai giocatori, in caso di sconfitte o di momenti di particolare tensione.

Essere efficaci ed efficienti. Mourinho non si limita a vincere, ma lo fa ottimizzando le risorse. E ci riesce dandosi una tabella di marcia e rispettandola.

http://millionaire.it/tutti-falliscono-anche-mourinho-licenziato-dal-chelsea-cosa-ci-insegna-jose/

«Avere talento è una fortuna. Ciò che conta di più nella vita è il coraggio».

http://millionaire.it/le-5-frasi-migliori-di-woody-allen-sul-successo-e-fallimento/


Le 5 frasi migliori di Woody Allen sul successo e fallimento

35 milioni di euro per startup europee: 360 Capital lancio un fondo

35 milioni i euro per finanziare startup europee con un occhi particolare alle proposte italiane e francesi. È questa la promessa del fondo di venture capital, 360 Capital Partners.
Nato nel 1997 e guidato da Paul Degueuse e François Collet ha effettuato fino a oggi più di 80 investimenti (tra i casi di successo in Italia, Yoox di Federico Marchetti).

35 milioni di euro per startup europee: 360 Capital lancio un fondo

Che startup cercano? 360 Capital Partners cerca realtà imprenditoriali che stanno contribuendo all’economia digitale europea: «Cerchiamo realtà disruptive, che rivoluzionano il mercato» spiega Emanuele Levi, cofounder e general partner del fondo che ha uffici a Parigi, Milano e Berlino.

Il tipo di investimento. Il fondo si concentra sugli investimenti dai 300 mila euro al milione di euro nei confronti delle startup in fase di seed

Come presentarsi a un investitore?

1. Presentati

Usa un elevator pitch, il discorso che sta nel tempo di una salita in ascensore. Pochi minuti per presentare il business dove spiegare in modo sintetico ed efficace:

Cosa fai o offri?

• Benefici del tuo prodotto o servizio?
• Quali problemi risolve, che bisogno appaga?
• Punti di forza e debolezza?

2. Prepara un video di massimo tre minuti

Nel breve filmato, mostra il prodotto/servizio, spiega la sua utilità al cliente finale e delinea il mercato di riferimento.

3. Proponi una presentazione in Power Point (massimo 10 slide)

Nelle slide non dimenticare di inserire queste informazioni: date e numeri, fondazione, vendite anno in corso, vantaggio competitivo, opportunità di investimento future, redditività, brevetti e altri titoli di proprietà intellettuale. In una slide scrivi il tuo nome e le tue esperienze rilevanti e quelle del team direttivo. Nell’ultima ribadisci perché meriti un investimento.

4. Individua i punti deboli

Cerca le falle del tuo business, prima che ci arrivi l’investitore. Prospetta spazi di miglioramento. Senso critico e progettualità sono apprezzati. Se il prodotto è utile e vendibile, ma i costi di produzione sono alti, ci si può lavorare, insieme.

5. Il business plan, occhio alle prime pagine

Devono sintetizzare ogni aspetto del tuo business con pitch e slide: fanno scattare nel business angel la voglia di impegnarsi e valutare il resto.

INFO: http://360capitalpartners.com/

............ E se mi dessi al Commercio Elettronico come attività d'Impresa? Se vuoi puoi, ti spieghiamo come fare


In tempi di precarietà crescente sul lavoro, sono sempre più numerosi coloro che scelgono di cambiare completamente paradigma avviando un’impresa di commercio elettronico, il cosiddetto e-Commerce. Esempi incoraggianti non mancano, specie se si è in grado di individuare con precisione target e settore merceologico. Nel 2015 il mercato italiano e-commerce vale 16,6 B€ con un tasso di sviluppo del 16%, e una crescita di oltre 2.2 B€ (fonte: Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management Politecnico di Milano).





Il termine ‘e-Commerce’ comprende le operazioni relative ad attività commerciali e transazioni effettuate per via elettronica: commercializzazione di beni e servizi, distribuzione online di contenuti digitali, effettuazione di operazioni finanziarie e di Borsa, appalti pubblici per via elettronica e altre procedure transattive della PA. La vendita si realizza tramite piattaforma web, su cui il venditore carica il catalogo prodotti/servizi così che il compratore lo possa consultare online, scegliendo i prodotti da acquistare e inviando l’ordine. A seconda del profilo cliente si parla di:

Business to Consumer (B2C): azienda che vende a un privato.
Business to Business (B2B): azienda che vende a un’altra azienda.

VENDITA ONLINE OCCASIONALE – Il giovane che lavora come freelance e offre prestazioni occasionali via Internet può esercitare libera attività fino a 5.000 euro l’anno di ricavi, rilasciando ricevuta con l’indicazione di prestazione occasionale ai sensi dell’articolo 67 lettera i) del DPR 917 del 1986. La nota sarà soggetta a ritenuta d’acconto del 20% (redditi da inserire in dichiarazione dei redditi) e, nel caso di compensi superiori a 77,47 euro, a imposta di bollo. Oltre 5.000 euro è necessario aprire Partita IVA e iscriversi alla Gestione Separata INPS.

Attenzione: non tutte le attività di commercio elettronico rispettano il requisito della “occasionalità” e sempre più frequentemente la Guardia di Finanza esegue accertamenti sui venditori che si celano dietro finte prestazioni occasionali.In sintesi: il giovane che offre i propri servizi professionali usando il web per trovare clienti o che effettua vendite occasionali su eBay può evitare di aprire Partita IVA fino ad un reddito non superiore a 5.000 euro annui; se intende avviare un e-commerce, acquistare merci e rivenderle al consumatore deve aprirla poiché in è assente l’occasionalità della prestazione.

ADEMPIMENTI – Per avviare un’attività vera e propria è dunque necessario costituire una società davanti al notaio, con spese che potrebbero superare il migliaio di euro tranne nel caso di costituzione di società a responsabilità limitata semplificata (senza oneri notarili). Seguono i classici adempimenti: iscrizione alla Camera di Commercio (tramite ComUnica) e presentazione della SCIA allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune nel quale si intende avviare l’attività.

Occorre inoltre comunicare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo del sito Web, i dati identificativi dell’Internet Service Provider, l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono e di fax. La vendita a operatori economici di altro Paese UE prevede anche l’iscrizione nella banca dati VIES (Vat Information Exchange System).

COSTI – Per quanto riguarda i costi amministrativi si va da poche decine di euro per il pagamento dei diritti di segreteria al Comune ove si presenta la SCIA, ad un centinaio di euro per l’apertura della Partita Iva e per il diritto annuale della Camera di Commercio.

SPAZIO WEB – Chi decide di avviare un e-commerce deve mettere a budget la piattaforma che permette di svolgere l’attività. Tale spesa può anche ammontare a migliaia di euro e comprendere l’acquisto del servizio di hosting (allocazione sui server degli ISP), la prestazione di programmatori e web designer, prima e dopo l’avvio, l’acquisto di hardware, software e backup. In alternativa, esistono sul mercato soluzioni low-cost in cui si acquistano pacchetti pronti e completi, a misura si start-up.





DATI WEB OBBLIGATORI
Nome, denominazione o ragione sociale;
domicilio e sede legale;
contatto telefonico ed e-mail;
numero di iscrizione al repertorio delle attività economiche, REA o registro imprese;
eventuale ordine professionale e numero di iscrizione presso cui il prestatore è iscritto;
titolo professionale e Stato membro in cui è stato rilasciato;
numero di Partita Iva;
indicazione chiara e inequivocabile di prezzi e tariffe applicate..


FATTURE DI VENDITA E IVA – Il cliente che accede al sito, dopo aver preso visione dei prodotti, esegue la procedura di acquisto compilando l’ordine ed eseguendo il pagamento. L’impresa invia la merce ed emette fattura, ma le vendite ai consumatori finali sono esonerate dall’obbligo di emissione salvo richiesta dal cliente, così come da scontrino e ricevuta fiscale. Il venditore dovrà però annotare i corrispettivi giornalieri delle vendite, IVA compresa, nel registro dei corrispettivi.
Del commercio elettronico si è occupata anche la Comunità Europea emanando specifiche direttive, tra cui la Direttiva 2003/31/CE recepita in Italia con Decreto Legislativo n. 70 del 9 aprile 2013 a cui si rimanda per ogni utile approfondimento.