venerdì 23 marzo 2018

Gli insegnamenti di Papa Francesco per essere felici

Risultati immagini per papa Francesco
Papa Francesco ha confidato la sua ricetta per la felicità in un’intervista rilasciata per Viva, inserto domenicale del Clarin, quotidiano argentino. Sono consigli all’insegna della semplicità e del buon senso, esattamente come ci ha abituati dal primo giorno in cui fece capolino da quel famoso balcone in Piazza San Pietro.

1) Vivi e lascia vivere
Il primo consiglio è la ripresa di un detto tipico italiano: “vivi e lascia vivere”, che il Papa traslittera in questa maniera: “Vai avanti e lascia che gli altri facciano altrettanto”.

2) Donarsi agli altri
Questo è il cuore del Vangelo: come Cristo s’è donato a chiunque senza distinguere ceti e ranghi, così noi dovremmo risvegliare in noi quel senso di carità dello spirito che ci impedirà di imputridire come succede a chi si chiude in se stesso e non si apre agli altri.

3) Procedi con calma
In un mondo in cui il tempo è denaro, e fare in fretta è sinonimo di guadagno maggiore, il Papa ci suggerisce in controtendenza di rallentare i nostri ritmi e trovare il tempo per un esame onesto e sereno della nostra vita. Come fanno gli anziani, che continuano a vivere con calma, umiltà e gentilezza la propria esistenza.

4) Tempo libero
La freneticità delle nostre vite porta a considerare il tempo libero come un lusso da oziosi. In realtà bisognerebbe ritagliarsi i propri spazi per una bella lettura, o per la contemplazione di opere d’arte, e soprattutto per i propri figli: giocare e parlare con loro è un’attività in via d’estinzione che va preservata a tutti i costi.

5) Domenica in famiglia
Il fatto che la domenica non sia un giorno lavorativo, è un segno che bisogna trascorrerla con i propri cari. Abbiamo un bel riempirci la bocca di frasi come “la famiglia è la pietra angolare della società”, per poi trascurare questo aspetto fondamentale della nostra vita. Impariamo a non dimenticarlo, e facciamone un’abitudine.

6) Lavoro ai giovani
È indiscutibile quanto conti per una famiglia qualcuno che porti il pane a casa. E oggi diventa sempre più difficile. Per questo dovremmo provare strade anche alternative per aiutare i giovani a trovar lavoro, per evitar loro di cadere nei vortici della droga e della depressione.

7) La natura
Il rispetto del Creato è una delle più grandi sfide che ci attendono all’orizzonte. È tempo immemorabile ormai che l’uomo abusa delle meraviglie che gli sono state donate. È il momento di riprendere a rispettarle.

8) Dimenticare le negatività
Una delle attività preferite dalle persone con bassa autostima è il tentativo di sminuire gli altri, parlandone male o calunniando. Dovremmo concentrarci su quanto possiamo far bene noi, non su quanto sono in grado di far male gli altri.

9) Il rispetto delle opinioni
La Chiesa cattolica agisca per attrazione, non per proselitismo. Confrontarsi con altri punti di vista, religiosi o di pensiero, non significherà a quel punto tentare a qualsiasi costo una conversione di chi non la pensa come noi, ma servirà semplicemente a proporre se stessi come esempio del proprio credo, e confrontare due visioni nel dialogo.

10) Cerca la pace
Il mondo soffre ovunque e da troppo tempo per le ferite della guerra. Bisognerebbe chiedere la pace a gran voce, sempre, non accontentandosi di avere la propria in casa, perché la pace è un processo attivo, non è quiete.

giovedì 22 marzo 2018

Stop scheda carburante: dal 2018 solo pagamenti elettronici


I commi 922 e 923 della legge di Bilancio spingono all'uso della moneta elettronica, sia a fini di tracciabilità delle operazioni che per ottenere la deducibilità delle spese per carburante per autotrazione.
In sostanza, per ottenere la deducibilità del costo e la detraibilità dell'IVA, sarà necessario provare l'avvenuta effettuazione dell'operazione mediante pagamento con carte di credito, carte di debito (bancomat) o carte prepagate.
La legge, inoltre, stabilisce espressamente l'abbandono della disciplina della c.d. scheda carburante, abrogando l'art. 2 della legge 21 febbraio 1977, n. 31. Si potrà dire addio, dunque, al documento con cui, fino ad oggi, imprese e professionisti attestavano gli acquisti di carburante per autotrazione effettuati presso i distributori stradali, a fini di detrazione Iva e deduzione fiscale.

Spese carburante e auto: arriva l'obbligo di fatturazione elettronica


Il professionista potrà dedurre dal reddito anche la spesa per l'acquisto delle auto, in misura pari al al 100% per i veicoli che risultano beni strumentali all'esercizio dell'attività, al 70% per i veicoli a uso promiscuo dati in uso ai dipendenti e al 20% per veicoli utilizzati per scopi diversi.

La detraibilità dell'IVA sul veicolo acquistato, invece, è pari al 40%, che sale al 100% unicamente per i mezzi totalmente funzionali all'attività.

Inoltre, a partire da luglio 2018 entreranno in vigore le modifiche previste dalla legge di Bilancio quanto alla detrazione e deducibilità delle spese per i rifornimenti di carburante. I titolari di partita IVA, infatti, dovranno obbligatoriamente documentare con fattura elettronica gli acquisti di carburante per autotrazione effettuati presso gli impianti stradali di distribuzione (per approfondimenti: Carburanti: da luglio obbligo di fattura elettronica per imprese e professionisti).

In sostanza, per ottenere la detrazione IVA e la deduzione fiscale, i rifornimenti di carburante relativi a operazioni a favore di imprese e professionisti (titolari di partita IVA), dovranno essere obbligatoriamente certificati tramite pagamenti con moneta elettronica; la fattura elettronica, rilasciata dal gestore del distributore dovrà indicare data, importo e soggetto presso il quale è effettuato il rifornimento).

La legge stabilisce espressamente anche l'abbandono della disciplina della c.d. scheda carburante, andando ad abrogare l'art. 2 della legge 21 febbraio 1977, n. 31

COLLABORAZIONI IN FAVORE DI ASSOCIAZIONI SPORTIVE



Le collaborazioni rese a fini istituzionali in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal C.O.N.I. costituiscono oggetto di contratti di collaborazione coordinata e continuativa. I compensi derivanti dai suddetti accordi stipulati dalle società sportive dilettantistiche lucrative costituiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente. Si qualificano, invece, redditi diversi i compensi derivanti da co.co.co stipulati dalle associazioni dilettantistiche; per queste a decorrere dal 1 gennaio 2018, i compensi sportivi saranno assoggettati a ritenuta Irpef e relative addizionali comunali e regionali solo al superamento del limite di € 10.000. Da un punto di vista contributivo, i collaboratori coordinati e continuativi che prestano la loro opera in favore delle società sportive dilettantistiche lucrative vanno iscritti, ai fini dell'assicurazione per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti, al fondo pensioni lavoratori dello spettacolo istituito presso l'INPS superstiti. Controversa appare la questione concernente l’assoggettamento a contribuzione previdenziale per i co.co.co. stipulati da associazioni dilettantistiche.

Deducibilità integrale per le spese di formazione dei liberi professionisti


Per quanto riguarda le spese di formazione, la Legge n.81/2017 prevede la piena deduzione delle spese sostenute dai professionisti per i corsi di formazione, nonché per i costi di vitto e alloggio correlati.


Nel dettaglio i costi sostenuti dai liberi professionisti per la partecipazione a corsi di aggiornamento, congressi, convegni, e simili sono deducibili integralmente fino a 10mila euro annui. I costi sostenuti dal professionista per la ricerca e il sostegno alla auto-imprenditorialità e per i servizi di certificazione delle competenze sono deducibili nel limite di 5.000 euro annui.

Il fisco penalizza comunque gli studi associati. Il nuovo limite annuo di deducibilità si applica allo studio associato o all’intera associazione professionale e non al singolo professionista che ne fa parte. Ne consegue che tre avvocati non possono godere del vecchio regime che su una spesa di formazione pari a 30.000 euro poteva di dedurre almeno 15.000 (il 50%) anziché soltanto 10.000 come oggi. Dopo i chiarimenti pubblicati sul sito internet dell’Agenzia delle entrate, potrebbero quindi verificarsi delle disparità di trattamento fra i professionisti che svolgono la libera professione in forma individuale e i loro colleghi organizzati in associazione.

I primi possono dedurre le spese di formazione professionale nel limite annuo di 10 mila euro. I secondi invece dovranno invece suddividere questo tetto massimo per il numero dei soci o associati.

Per quanto riguarda la spese di vitto e alloggio, spese di trasferta per alberghi, sostenute dal libero professionista al di fuori dello svolgimento di corso di formazione sono deducibili al 75%, salvo il limite del 2% del compensi [VIDEO]percepiti. Se vitto e alloggio vengono pagati dal committente, la deduzione è pari al100% e sarà soggetta a ritenuta d’acconto e Iva, Irpef.

Avvocati: spese deducibili per immobili uso studio


Il professionista, titolare di partita IVA, potrà scaricare le spese correlate agli immobili: ove questi acquisti il bene per adibirlo al 100% a uso studio o ufficio, come bene strumentale, potrà dedurre integralmente il costo applicando le quote d'ammortamento annuali.

 Per quanto riguarda gli immobili adibiti ad uso c.d. promiscuo, ovverosia quelli utilizzati dal professionista in parte come abitazione e in parte ai fini dell'attività, questi diventano in parte immobili strumentali quindi l'utilizzatore potrà, anche in questo caso, dedurre i costi sostenuti nella percentuale di destinazione della propria attività.

Il lavoratore autonomo, ad esempio, potrà scaricare dalle tasse un 50% forfettario delle spese sostenute per l'acquisto, l'affitto o i costi di gestione dell'immobile adibito a uso promiscuo (in parte casa, in parte studio), a cui dovranno applicarsi e percentuali stabilite dal TUIR o dal Testo Unico IVA. Ciò a condizione che il professionista non sia già titolare di un altro immobile adibito a uso professionale esclusivo nel medesimo Comune.

 Nello stesso regime, inoltre, rientreranno anche le spese relative all'ammodernamento, alla ristrutturazione e alla manutenzione straordinaria che facciano aumentare il valore dell'immobile fino al 5% di quello iniziale: queste saranno deducibili in base ai coefficienti di ammortamento previsti per gli immobili.

COSTI AUTO DEDUCIBILI PER LAVORATORE AUTONOMO



La lett. b) del comma 1, dell’art. 164 disciplina i casi di limitata deducibilità delle autovetture. L’ipotesi di deducibilità limitata del mezzo utilizzato dal professionista è quella tipica di tale tipologia di contribuente. Infatti, nella determinazione del reddito di lavoro autonomo vige la presunzione legale dell’uso promiscuo dell’autovettura. In particolare, la lett. b) citata prevede la possibilità di dedurre al 20% le spese sostenute in relazione ad autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli, con utilizzo non strumentale nell’attività d’impresa; entro determinati i valori massimi.

Bonus sport: le novità nella Legge di stabilità 2018



Dal 1° gennaio la Legge di Bilancio 2018 (Legge n. 205/2017) ha previsto un pacchetto di norme fiscali molto sostanzioso riguardante il settore dello sport, a cui sono dedicati i commi da 352 a 367 dell’art. 1 della legge. Le novità riguardano principalmente:
- lo sport dilettantistico;
- l’impiantistica sportiva.
Il Pacchetto sport della Legge di Bilancio 2018 ha previsto le seguenti novità:
- credito d’imposta pari al 12% per le spese di ammodernamento degli stadi delle società di serie B, Lega Pro e serie D (tetto massimo di € 25.000);
- possibilità di costituire “società sportive dilettantistiche lucrative” in una delle forme societarie previste dal Codice civile (con riduzione alla metà dell’IRES dovuta dalle società sportive dilettantistiche lucrative riconosciute dal Coni);
- riconoscimento alle imprese, nei limiti del 3 per mille dei ricavi annui, di un credito d’imposta pari al 50% delle erogazioni liberali in denaro fino a € 40.000 effettuate nel 2018 per interventi di restauro e ristrutturazione di impianti sportivi pubblici (anche se in concessione), il c.d. “sport bonus”;
- aumento da € 7.500 e € 10.000 della soglia annuale al di sotto della quale le indennità, i rimborsi forfettari, i premi e i compensi percepiti dagli sportivi dilettanti non concorrono a formare il reddito.

Noleggiare un'auto altroché se conviene




Con il contratto di noleggio, l'impresa si impegna a pagare dei canoni, che rappresentano il corrispettivo pattuito a fronte della mera utilizzazione del bene; infatti, a differenza del contratto di leasing, l'impresa utilizzatrice alla fine del contratto di noleggio non ha la possibilità di acquistare il bene dalla società che l'ha messo a sua disposizione.

APPRENDISTATO 2018


Il contratto di apprendistato professionalizzante integra per sua stessa natura un rapporto di lavoro incentivato, in capo sia al datore di lavoro che al lavoratore stesso. Il regime di contribuzione dedicato, infatti, prevede aliquote inferiori a quelle ordinarie senza costituire di per sé uno sgravio contributivo e dunque senza l’obbligo di sussistenza dei requisiti richiesti dal Legislatore per fruire degli incentivi alle assunzioni. Si tratta di un contratto a tempo indeterminato che, tuttavia, prevede una possibilità di libero recesso per le parti, in coincidenza con il termine del periodo formativo, normalmente pari a 3 o 5 anni.

Che cosa sono le Zone Franche Urbane?


Le zone franche urbane o ZFU sono dei territori, ben definiti a livello geografico dal legislatore nazionale, nei quali le imprese che vi operano possono beneficiare di programmi di defiscalizzazione e deconcentribuzione.  In parole povere, lo Stato con l’obiettivo di risollevare aree caratterizzate da disagio sociale ed occupazionale nonchè da una economia estremamente depressa, intervengono a supporto delle imprese di tali zone con una diminuzione dell’abituale carico fiscale e contributivo.

Studio Commerciale Semeraro

Vorresti richiedere un contributo o una agevolazione ma non sai da che parte cominciare?
Contattaci, lo Studio Commerciale Semeraro sarà felice di aiutarti

Lele Joker, un piccolo eroe

 “Ragazzi, inseguite i vostri sogni – spiega in un video che ha ottenuto una pioggia di Like -, io ad esempio da grande voglio fare il dottore e questo farò, mi laureerò perché voglio aiutare le persone a stare meglio, inseguite i vostri sogni perché vi fa bene, stimola il vostro cervello”.

Ascoltandolo non sembra di essere di fronte ad un bambino di 9 anni, che sta combattendo una difficile battaglia contro la malattia. Le sue riflessioni infatti sanno essere spensierate, ma anche molto profonde: “Per i bambini l’amore è quando una persona ne bacia un’altra e baciandosi fanno un figlio” spiega.

Credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno


Uno sgravio fiscale concesso fino ad un massimo del 45 % a favore delle imprese che acquistano beni strumentali da destinare a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno, ovvero in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

#STUDIOCOMMERCIALESEMERARO

Cumulo dei Contributi

Cumulare i contributi è possibile, ma ha un costo. Tanto che già si parla di una vera e propria tassa sul cumulo dei contributi, che si aggira sui 65 euro a pratica. La legge di Bilancio per il 2018 ha infatti introdotto la possibilità di fare il cumulo fra i contributi versati a istituti previdenziali diversi, sia pubblici che privati. Una norma che l’Adepp, Associazione che riunisce gli enti previdenziali privati, definisce la “tassa Boeri”. Un contributo appunto di 65 euro per ogni pratica di cumulo.

Sabato 24 e domenica 25 marzo partecipa alle Giornate FAI di Primavera!

FAI - Fondo Ambiente Italiano


1.000 luoghi aperti che, come ci ricorda Alberto Angela, diventano 1.000 capitali della cultura italiana da esplorare insieme ai volontari del FAI. Non perdere l’appuntamento con la bellezza del nostro Paese: per gli iscritti FAI il weekend è ancora più speciale.

#nuoveimpreseatassozero

“Nuove imprese a tasso zero” offre alle PMI un finanziamento a tasso zero fino a un massimo di 1,5 milioni di euro che va a coprire il 75% delle spese ammissibili. Il restante 25% dovrà essere coperto con soldi a disposizione delle aziende o attraverso un prestito dalle banche. Per quanto riguarda le spese ammissibili non ci sono grandi limitazioni, l’importante è che i soldi del finanziamento non vengano utilizzati per i beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria o del leasing, che l’investimento non sia una mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature, non possono essere utilizzati per commesse interne o per comprare macchinari usati. Inoltre, non è possibile pagare le spese notarili, le tasse e le imposte.

Fondo sviluppo e coesione La legge di Stabilità prevede un incremento delle risorse destinate alle aree sottoutilizzate.

Fondo sviluppo e coesione
La legge di Stabilità prevede un incremento delle risorse destinate alle aree sottoutilizzate.

Istituzione del Fondo imprese Sud

Istituzione del Fondo imprese Sud
Un fondo da € 150 Milioni volto alla crescita dimensionale delle piccole e medie imprese di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Bonus assunzioni sud


Una riduzione totale dei contributi del 100% per il primo anno, e del 50% per il secondo e terzo anno, per le assunzioni di lavoratori nelle regioni del Mezzogiorno.

I datori di lavoro che assumono, a tempo determinato o indeterminato, giovani o disoccupati durante il corso del 2018, potranno ricevere un incentivo all’occupazione che può arrivare fino a 8.060 euro, nel caso di contratto a tempo indeterminato.

#NUOVEIMPRESEATASSOZERO

Non rimandare a domani l'impresa che puoi fare oggi. Nuove imprese a tasso 0.

Proroga della Nuova Sabatini

Proroga della Nuova Sabatini – beni strumentali
Il contributo in conto interessi gestito dal Ministero dello Sviluppo economico e pensato per favorire gli investimenti in macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali.

Super ammortamento e iper ammortamento 2018

Super ammortamento e iper ammortamento
Proroga per il 2018 delle deduzioni extra contabili previste per l’acquisto di beni strumentali.

BONUS PUBBLICITÀ'

Credito di imposta investimenti pubblicitari o bonus pubblicità
Uno sgravio fiscale dal 75% al 90% per gli investimenti in pubblicità su radio analogiche e online, tv e giornali quotidiani e periodici (anche online) pensato per grandi aziende, piccole e medie imprese e lavoratori autonomi.

Incentivo strutturale per l’occupazione giovanile stabile


Un incentivo che prevede una riduzione dei contributi del 50%, della durata di 36 mesi, per le imprese che assumono con contratto a tutele crescenti lavoratori fino a 35 anni di età.

"Nuove imprese a tasso zero"

"Nuove imprese a tasso zero" è l’incentivo per i giovani e le donne che vogliono diventare imprenditori.

Le agevolazioni sono valide in tutta Italia e prevedono il finanziamento a tasso zero di progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro che può coprire fino al 75% delle spese totali ammissibili

Non rimandare a domani l'impresa che puoi fare oggi. Nuove imprese a tasso 0.

Bonus Stradivari 2018


Il bonus per l'acquisto di strumenti musicali c.d. bonus Stradivari vale anche per gli acquisti del 2018. La CNA soddisfatta del risultato raggiunto e confermato.

La Legge di Bilancio 2018 proroga di un anno il bonus strumenti musicali, anche se diminuisce il limite complessivo di spesa che passa dai precedenti 15 milioni ai 10 milioni di Euro per il 2018. Per il resto il meccanismo resta lo stesso.

Il bonus, ricordiamo, consiste in un contributo pari al 65% del prezzo di vendita, per un massimo di 2.500 Euro, a favore degli studenti dei conservatori e dei licei/istituti di musica pareggiati che acquistano uno strumento musicale nuovo.  Il contributo viene erogato come sconto sul prezzo di vendita praticato dai rivenditori/produttori che, di contro, hanno diritto ad un credito d'imposta, da usare in compensazione, pari allo sconto praticato nella vendita.

L'Agenzia delle Entrate, con il Provvedimento del 14.03.2017, ha definito le modalità attuative del contributo, e con la Circolare 6/E del 31.03.2017 ha fornito alcune importanti precisazioni in merito al bonus (introdotto con la Finanziaria 2016 e riproposto per i due anni successivi). Vediamo insieme come funziona il bonus.

Gli studenti dei conservatori e dei licei/istituti di musica pareggiati, che acquistano nel 2017 uno strumento musicale, hanno diritto ad un contributo pari al 65% del prezzo di vendita, per un massimo di 2.500 Euro.

I rivenditori o i produttori, di contro, hanno diritto ad un credito d'imposta, da usare in compensazione, pari allo sconto praticato nella vendita.

L'Agenzia delle Entrate, con il Provvedimento del 14.03.2017, ha definito le modalità attuative del contributo, introdotto l'anno scorso con la Finanziaria 2016 e riproposto quest'anno con alcune differenze.

Con la Circolare 6/E del 31.03.2017, l'Agenzia delle Entrate ha fornito alcune importanti precisazioni in merito al bonus, precisando che rispetto all'anno scorso si differenzia per la più amplia platea dei soggetti beneficiari, e per la diversa misura dello sconto.

lunedì 19 marzo 2018

Auguri a tutti i papà del mondo

A tutti quegli uomini che hanno pianto di gioia quando hanno saputo che sarebbero diventati papà.
A tutti quelli che hanno parlato tutte le sere col pancione per fargli sentire la propria voce.
A tutti quelli che non credevano ai propri occhi alla prima ecografia.
A tutti quelli che “oddio sembra un cavallo” la prima volta che hanno sentito il cuoricino battere.
A tutti quelli che sono stati forti e coraggiosi in sala parto e anche a quelli che sono svenuti.
A tutti quelli che non hanno resistito all'emozione di vedere per la prima volta quel faccino paffutello.
A tutti quelli che “non ti preoccupare ti proteggo io”.
A tutti quelli che non si sono persi una recita, partita di calcio, basket, esibizione di canto, ballo.
A tutti quelli che semplicemente sono fieri di essere papà.

Tanti auguri dal vostro #studiosemeraro

19 Marzo 2018

Qualunque uomo può diventare padre, essere chiamati papà bisogna guadagnarselo giorno per giorno.
Buona Festa del papà a tutti i papà presenti, passati e futuri.

Auguri papà

Consigli per migliorare il carisma

I fattori che limitano il tuo carisma
Se noti che le persone non sono attratte da te in modo naturale e non ti senti ben voluto, allora è probabile che possiedi almeno uno di questi blocchi che ti limitano nell’esprimere il tuo carisma:

orgoglio –  nessuno vuole seguire una persona o un leader che pensa di essere meglio di chiunque altro;
insicurezza – nessuno vuole seguire una persona o un leader insicuro, che poi genera insicurezza anche negli altri;
malumore –  le persone non amano seguire un lunatico o una persona da cui non sanno cosa aspettarsi;
perfezionismo – le persone rispettano il desiderio di eccellenza, ma temono le aspettative del tutto irrealistiche;
cinismo – le persone non vogliono essere bagnate da qualcuno che vede una nuvola intorno a un risultato positivo.

Per migliorare il tuo carisma e rendere te stesso il tipo di persona che attrae gli altri, è necessario che tu ti muova nel seguente modo:

Ama la vita
Il grande segreto dietro il carisma è un vero e proprio amore per la vita. Un leader con carisma non è mai scoraggiato, ma abbraccia la vita con passione. Le persone amano seguire qualcuno carico di passione.

Tratta ogni persona “da 10”
Le persone amano un leader o una persona che li fa sentire bene con se stessi. Se sai apprezzare le altre persone e mostri loro che tu desideri aiutarli a raggiungere il loro potenziale, loro ti daranno rispetto e gratitudine.

Cambia la tua messa a fuoco
Osserva la tua vostra interazione con le persone durante i prossimi giorni e, mentre parli con gli altri, determina quanto della tua conversazione si concentra su te stesso. Decidi, invece, di far pendere la bilancia a favore del concentrarsi sugli altri.

Gioca la partita della prima impressione
Fai un esperimento. La prossima volta che incontri qualcuno per la prima volta, fai il possibile per fare una buona impressione. Impara il nome della persona, concentrati sui suoi interessi e sii positivo. Ricorda che, se puoi fare questo gioco per un giorno, allora lo puoi fare ogni giorno. Ciò aumenterà il tuo carisma da un giorno all’altro.

Dai speranza alle persone
La speranza è il più grande di tutti i beni, ma spesso le persone la perdono. Se riesci ad essere quello che dona la speranza agli altri o la fa loro ritrovare, essi saranno sempre attratti da te e te ne saranno sempre grati.

Condividi te stesso
Fa che il tuo obiettivo a lungo termine sia il condividere le tue risorse con gli altri. Condividi la tua saggezza, le tue competenze, le tue risorse ed il tuo tempo, equipaggiando le altre persone, come gli amici, i familiari, i colleghi, i collaboratori. Prova ad aggiungere valore per aiutarli a a crescere personalmente e professionalmente.

Come puoi riuscire a migliorare il tuo carisma

Robert Green nel suo libro "Le 48 leggi di potere" ha descritto il comportamento di personaggi straordinari e luminosi. Nella sua oppinione, i carismatici possono imparare a rafforzare il carisma da "occhi penetranti, discorsi ferventi, comportamenti misteriosi, capaci di guidare enormi masse di persone. Imparare a creare l'illusione del carisma irraggiando energia e rimanendo allo stesso tempo staccati e disperati ".

I popoli carismatici seguono le regole che li distinguono dalla ruota.

Dopo aver studiato questi principi fondamentali, potrai migliorare le tue qualità personale.

1. Piano
Crea il tuo piano d'azione personale. Le persone in giro devono capire che hai obiettivi, sia buoni che nobili. Poi si rivolgeranno a voi per condividerli e sostenerli.

2. Mistero
Il mistero permetterà alle persone di parlare di te. Cercheranno di svelare la tua personalità.
Questo può essere il segreto d'origine, le leggende della famiglia o la natura contraddittoria della tua personalità.


3. Stile di vita
La cosa principale è che le parole corrispondono alle azioni. Se stiate parlando di importanti valori umani, fai in modo che le tue azioni siano conformi ai vostri discorsi.

4. Socievoleza
La capacità di parlare bene dimostra il potere delle tue parole, mentre l'eloquenza e il talento artistico si addicono giocando un ruolo positivo. Imparare a parlare e influenzare la coscienza degli ascoltatori. Essere in grado di convincere, a prendere l'attenzione della gente, a guidare i seguaci.

5. Niente paura
Molti soffrono di complessi e di paure. Se mostri che non hai paura di niente, dimostrerai la tua forza. Il tuo coraggio dimostrerà la capacità di prendere rischi e questo attira e provoca l'ammirazione. La vigliaccheria uccide il carisma.


6. Fede
Devi sinceramente credere in qualcosa con potenza immensa. Questo potere e l'ispirazione contamineranno altre persone. Ricorda che la fede aiuta e si unisce come nient'altro.

7. Sguardo
Guardare con impazienza, non temere di incontrare i tuoi rivali faccia a faccia, tenere d'occhio le cose importanti. Il modo in cui si guarda deve riflettere il tuo potere e il suo magnetismo.

Conclusione:
Nell'antico greco, la parola "carisma" significa "attirare l'attenzione su di te".




Le doti del carismatico

Principali qualità di un carismatico:

1. Attrae a gli altri come un magnete

2. Ispira a gli altri

3. È appassionato di ciò che fa

4. Sviluppa le abilità

5. Gode di comunicare con gli altri

6. Può trovare il nucleo in qualsiasi cosa

7. Motiva se stessi e la gente intorno

8. Vedi gli obiettivi

9. Vive uno stile di vita attivo

10. Ha un atteggiamento positivo

Sviluppa il tuo carisma

Le persone carismatiche sanno come attirare l'attenzione e far ricordare agli altri discorsi e azioni. Sono leader energici, appassionati e emotivi.

"Il carisma è una scintilla in persone che i soldi non possono comprare. È un'energia invisibile con effetti visibili ".

Le cinque qualità di un leader carismatico



Cos'è il carisma? Quando si dice che uno ha carisma? Quando possiamo parlare di capo carismatico? Quando una persona è capace di convincere altre persone a seguirlo, a formare un gruppo, un’associazione, un partito, un esercito, dando loro una meta, trasmettendo loro fiducia, entusiasmo, speranza? Per ottenere questi risultati il capo deve possedere diverse qualità.

La prima è capire, intuire che cosa vuole la gente in quel momento, identificarsi con il pubblico, sentire come lui. Evita Perón veniva dal popolo, apparteneva al popolo, sapeva quali erano le speranze, i sogni del popolo. Tutti i grandi generali sono sempre stati in mezzo ai loro soldati. Cesare dormiva su una brandina da campo, Alessandro era il primo in battaglia. Quando il capo perde il contatto con la gente è perduto. E' accaduto a Mussolini quando si è alleato con Hitler.

La seconda qualità del capo è di credere nella meta che propone, non dubitarne mai. De Gaulle, dopo la sconfitta della Francia, è andato in Inghilterra per continuare la guerra. Era solo, non aveva esercito, non aveva niente, salvo l'assoluta determinazione di tornare vittorioso a Parigi.

Terza qualità è l'intuito strategico, la capacità di cogliere fulmineamente l'essenziale, di puntare diritto alla meta lasciando da parte tutto ciò che è secondario. Una sicurezza e una rapidità che gli consente di vincere in situazioni considerate disperate, ma che possono portarlo anche a errori catastrofici.

La quarta qualità è la capacità di stabilire un rapporto affettivo con ciascuno dei suoi. Quando li guarda, loro hanno l'impressione che li conosca tutti personalmente. Quando stringe loro le mani, quando li abbraccia, ciascuno ha l'impressione che si rivolga a lui come individuo, che lo ami come individuo.

Infine il capo carismatico è anche un abilissimo comunicatore attraverso le parole ma soprattutto inventando formule, simboli, bandiere, divise, scenografie, rituali, istituzioni. E anche edificando edifici, monumenti. Alessandro ha fondato decine di città, Napoleone ha sventrato e ricostruito Parigi. Grazie a queste qualità, se ci sono tensioni collettive, i capi raccolgono masse di persone insoddisfatte creando formazioni politiche che sembrano emergere dal nulla. Nei Paesi democratici queste formazioni entrano poi nel gioco politico come le altre, ma il loro capo non è sostituibile e di solito dura più di quanto non si immagini.

Come presentare la Domanda di cumulo?


La domanda di cumulo deve essere presentata presso l’ultima Cassa o Ente Previdenziale dove l’istante risulta essere iscritto e dove versa regolarmente i contributi. Nel caso in cui il professionista risulti iscritto a più gestioni, può scegliere la cassa previdenziale a cui presentare la domanda.

L’INPS provvederà ad implementare il servizio online per l’invio delle domande mettendo a disposizione delle Casse previdenziali una piattaforma informatica, la quale consenta di acquisire tutte le istanze in modo organico ed omogeneizzato al fine ultimo di verificare anche i dati contributivi e assicurativi, il possesso dei requisiti, dell’importo della pensione, etc.

Una volta terminato l’accertamento del diritto, INPS indicherà la decorrenza, la quota di propria competenza e quelle di competenza delle Casse. Tutti gli enti di previdenza coinvolti, infatti, hanno l’obbligo di condividere le informazioni sui periodi contributivi ma sarà lo stesso INPS a pagare ed erogare l’assegno previdenziale al soggetto istante.

Cumulo gratuito Pensioni Professionisti: Come procedere con il computo?


Il Cumulo gratuito per i trattamenti pensionistici dei Liberi Professionisti si calcola sulla base della sommatoria per ogni quota di ciascuna Cassa/Ente interessata/o.

Dunque, ogni Cassa o Ente presso il quale il Professionista durante la sua vita professionale ha versato regolarmente i contributi previdenziali, deve procedere con il computo della sua quota rispetto agli anni di iscrizione maturati dal soggetto istante.

Per procedere con il calcolo ogni Ente/Cassa previdenziale deve valutare l’anzianità: si tratta di un requisito molto importante dato che occorre tenere presente del sistema retributivo per quegli Enti/Casse previdenziali che hanno adottato tale regime ed il sistema contributivo, il cui calcolo avviene sulla base dei contributi effettivamente versati dal lavoratore.

Detrazione spese disturbi dell'apprendimento 2018: cos’è? Che cos'è la detrazione spese disturbi dell'apprendimento 2018?

 La detrazione spese disturbi dell'apprendimento 2018, è una nuova detrazione fiscale introdotta dalla Legge di Bilancio 2018 al fine di consentire la detraibilità delle spese sostenute dai contribuenti per l'acquisto o l'uso di strumenti che favoriscono l'apprendimento in quei soggetti minorenni o maggiorenni, fino al completamento della scuola superiore, affetti da DSA, disturbo specifico di apprendimento.

La suddetta nuova detrazione è valida solo per le spese sostenute nel corso del 2018 e produrrà i suoi effetti nella dichiarazione dei redditi 2019 anno 2018.

Pensioni Professionisti 2018

Cumulo gratuito pensioni professionisti 2018 cos'è?
Che cos'è il cumulo gratuito pensioni professionisti 2018? Il Cumulo gratuito pensioni professionisti 2018, è l'agevolazione che consente di calcolare, ovvero di sommare in modo gratuito, i contributi versati dai professionisti in casse previdenziali diverse, al fine di maturare il diritto alle pensione. Tale possibilità, è stata concessa finalmente dopo la sottoscrizione dell'accordo tra l'INPS e l'Adepp, l'Associazione delle gestioni previdenziali dei liberi professionisti.

La firma di questa importante intesa, consentirà anche alle 18 casse dei liberi professionisti tra cui Inarcassa, Enpam, Cipag, CNPR, Cassa Forense ecc, di aderire alla convezione mentre l’Inps dovrà implementare il servizio online per l'invio delle domande ed il pagamento delle pensioni in regime di cumulo.
Bonus cultura 2000 come funziona? Il bonus cultura 2018 funziona così:

- il bonus cultura non è un buono che viene spedito a casa e non è riconosciuto in automatico, infatti, per richiederlo non basta aver compiuto 18 anni nel corso del 2018 o del 2019, ma occorre seguire un'apposita procedura online ed essere in possesso del cd. Spid, Sistema Pubblico d’Identità Digitale, ossia, un codice unico da usare per la Pubblica Amministrazione.

- una volta entrati in possesso di SPID è possibile procedere quindi all'iscrizione sul sito dedicato al bonus cultura, accessibile dal seguente indirizzo ufficiale: www.18app.italia.it. Nella fase di registrazione occorre indicare il documento di identità, il proprio codice fiscale, indirizzo email e numero di cellulare. 

- il bonus 18 anni, può essere richiesto solo dopo la pubblicazione del decreto attuativo.

- i 500 euro del bonus possono essere spesi per i nati 2000 fino al 31 dicembre 2019 e per i nati 2001 fino al 31 dicembre 2020.

- il bonus cultura 2018 prevede il riconoscimento di un bonus di 500 euro con il quale è possibile comprare:

musica registrata;
libri
concerti e spettacoli dal vivo;
spettacoli teatrali
film al cinema;
ingressi ai musei, mostre ed eventi culturali ecc.


Bonus cultura 2000 cos'è? Che cos'è il bonus cultura 2000?

 Il bonus cultura 2000 è un bonus di 500 euro riservato ai giovani che compiono 18 anni nel corso degli anni 2018 e 2019, ossia, ai nati 2000 e 2001.

Ricordiamo però che il bonus cultura, pur essendo stato rifinanziato nel 2018 per i nati 2000 e lo sarà anche nel 2019 per i nati 2001 al momento non è ancora richiedibile e fruibile, in quanto manca ancora la pubblicazione del decreto attuativo bonus cultura 2018 che dovrebbe però arrivare tra marzo ed aprile 2018.

Nel frattempo che il governo uscente proceda all'emanazione e alla pubblicazione del decreto andiamo a vedere il bonus cultura 2018 come funziona, a chi spetta, come richiederlo, da quando e cosa comprare con i 500 euro di bonus su 18app l'applicazione web che serve per fare gli acquisti ammessi al bonus.

Visite fiscali orari 2018: privati e dipendenti pubblici


Visite fiscali orari 2018:MattinaPomeriggio
Orari visite fiscali Privati 2018:dalle ore 10:00 alle ore 12:00dalle ore 17:00 alle ore 19:00
Orari visite fiscali Dipendenti Pubblici 2018:dalle ore 9:00 alle ore 13:00dalle ore 15:00 alle ore 18:00


Ristrutturazione e bonifico errato: è ancora possibile recuperare la detrazione


Se abbiamo commesso degli errori durante la compilazione del bonifico parlante o del bonifico online, se abbiamo utilizzato un bonifico diverso da quello parlante o se lo abbiamo compilato errato in maniera tale da non consentire alla banca, alla Posta o ad un altro istituto di pagamento, di applicare la ritenuta d’acconto dell’8%, non perdiamo la detrazione a patto di seguire l'apposita procedura indicata dall'Agenzia delle Entrate con la circolare n. 43/E del 18 novembre 2016.

il contribuente, nei casi di bonifico parlante errato o di bonifico online errato, per non perdere la detrazione deve rimediare all'errore

Dal momento che uno dei requisiti richiesti per fruire del bonus 50-65% è la modalità di pagamento da effettuarsi tramite bonifico parlante fatto in banca o alla posta, va da sé che se ci dovesse essere un errore di compilazione riguardante il codice fiscale del futuro beneficiario della detrazione, della della ditta destinataria dell’importo della spesa o della famosa causale normativa, si verrebbe a creare un problema non di poco conto.

Per l'Agenzia delle Entrate però l'aspetto più importante sottolineato nella circolare 43/E che riguarda il bonifico errato è comunque la possibilità di applicare la corretta tassazione sul reddito di impresa della ditta che ha eseguito i lavori ed è per questo motivo che anche nel caso in cui il pagamento delle spese dovesse avvenire senza bonifico, ad esempio con carta di credito o un bonifico non conforme, la detrazione non andrebbe persa se:

il contribuente decide di farsi restituire i soldi dalla ditta ed effettuare un nuovo bonifico parlante corretto;
Qualora non sia possibile ripetere il pagamento, occorre farsi rilasciare dalla ditta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti che i corrispettivi accreditati a favore dell'impresa, siano stati inclusi nella contabilità dell’impresa ai fini della loro concorrenza alla corretta determinazione del reddito del percipiente.
La dichiarazione di atto notorio dovrà poi essere esibita dal contribuente al professionista abilitato o al CAF , in sede di predisposizione della dichiarazione dei redditi o, su richiesta, agli uffici dell’amministrazione finanziaria.

Bonifico parlante errato: quando si perde la detrazione e i bonus casa?

Gli errori che fanno perdere la detrazione bonus casa 2018 sono:

se non è stata effettuata la comunicazione preventiva all’Asl competente, per i casi in cui questa è obbligatoria;
il pagamento non è stato eseguito tramite bonifico bancario o postale o è stato effettuato un bonifico senza riportare i dati obbligatori per legge, quali:
causale del versamento;
codice fiscale del beneficiario della detrazione;
numero di partita Iva o codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
Per i casi di bonifico parlante errato o di bonifico online errato non si perde la detrazione prevista dal bonus ristrutturazione o dall'Ecobonus, infatti, come chiarito dalla circolare n. 43/E del 18 novembre 2016, dell’Agenzia delle Entrate, il contribuente non perde la detrazione spettante se, per errore, ha utilizzato un bonifico diverso da quello parlante o se lo ha compilato in modo così errato da non consentire alla banca, alla Posta o ad un altro istituto di pagamento, di applicare la ritenuta d’acconto dell’8%. Tuttavia, per rimediare all'errore e non perdere la detrazione occorre farsi rilasciare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui il beneficiario dell’accredito attesti di aver ricevuto le somme e di averle incluse nella propria contabilità d’impresa.
se non vengono esibite le fatture o le ricevute che dimostrano le spese effettuate;
se non viene esibita la ricevuta del bonifico o questa è intestata a persona diversa.
se gli interventi realizzati non rispettano le norme urbanistiche ed edilizie comunali o se c'è stata violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, in tali casi il contribuente non perde la detrazione se possiede la dichiarazione di osservanza delle suddette disposizioni debitamente rilasciata dalla ditta che ha eseguito i lavori.

Attenzione alla corretta compilazione del #bonificoparlante

Bonifico parlante errori da non fare durante la compilazione:

1) Per prima cosa occorre indicare nella causale del bonifico il corretto riferimento normativo:

Causale bonifico parlante per bonus risparmio energetico al 65%: un esempio di dicitura causale potrebbe essere la seguente: Lavori di riqualificazione energetica. Detrazione 55% – 65%, ai sensi dell’art. 1, commi 344-347, legge 27 dicembre 2006, n. 296. Pagamento della fattura n. XY del giorno/mese/anno.
Causale bonifico parlante per bonus ristrutturazione al 50% un esempio di causale per le detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986, potrebbe essere questa Bonifico di pagamento per lavori di ristrutturazione edilizia (detrazione fiscale 50%) art. 16-bis DPR 22 dicembre 1986 n. 917. Pagamento della fattura n. XY del giorno/mese/anno.
2) E' meglio indicare sempre nella causale bonifico parlante anche il riferimento della fattura in modo da creare un chiaro collegamento tra il bonifico e la fattura specifica.

In ogni caso, negli istituti di credito e negli uffici postali sono disponibili dei modelli per il bonifico già predisposti per l’utilizzo a questo scopo.

Ricordiamo anche gli errori riguardanti il riferimento normativo nella causale del bonifico non comportano la perdita del diritto alla detrazione in automatico ma come vedremo bene nel prossimo paragrafo occorre eseguire un'apposita procedura.

3) importante poi che l’ordinante del bonifico sia la stessa persona titolare delle fatture pagate per eseguire gli interventi agevolati dal bonus casa.

4) Tra i dati da indicare sul bonifico oltre al nome e cognome di chi effettua il bonifico occorre indicarne anche il Codice Fiscale.

5) Nel caso in cui i lavori siano eseguiti su immobili in comproprietà tra diversi soggetti, il bonifico deve riportare: nome e cognome e codice fiscale di tutti i proprietari e non solo di colui che ha eseguito il bonifico.

6) Se i lavori sono eseguiti sulle parti comuni di un condominio, il bonifico deve riportare il codice fiscale del condominio e dell’amministratore o del soggetto che esegue l’operazione.

7) L'impresa che effettua i lavori e riceve il pagamento deve comparire nel bonifico, per cui vanno indicati i seguenti dati della ditta: numero partita IVA o codice fiscale.

Che cos'è il bonifico parlante?

Il bonifico parlante è la modalità di pagamento con cui i contribuenti che intendono fruire dei bonus casa 2018 devono usare per poter scaricare le spese sostenute per pagare gli interventi di ristrutturazione, mobili ed elettrodomestici e di risparmio energetico, dalla dichiarazione dei redditi.

Per fruire della detrazione è, infatti, necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico parlante bancario o postale anche online, da cui risultino:

causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986);
codice fiscale del beneficiario della detrazione;
codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Le spese invece che non devono essere pagate tramite bonifico sono ad esempio: oneri di urbanizzazione, diritti per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti, imposte di bollo, per cui possono essere pagate con altre modalità.

Il bonifico parlante funziona così:

- il bonifico parlante Quando vi sono più soggetti che sostengono la spesa e tutti intendono fruire della detrazione, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale delle persone interessate al beneficio fiscale.

- per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, oltre al codice fiscale del condominio, occorre indicare nel bonifico anche il codice fiscale dell’amministratore o di altro condomino che effettua il pagamento.

- al momento del pagamento del bonifico, la banca e le Poste devono applicare la ritenuta di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori. Tale ritenuta è pari all'8%.

- si ricorda che nel caso in cui l’ordinante del bonifico è una persona diversa da quella indicata in fattura indicata come beneficiario della detrazione, in presenza di tutte le altre condizioni previste dalla norma, la detrazione può essere fruita solo da quest’ultimo.

- le spese sostenute in favore dei Comuni, qualora pagate tramite bonifico, pur non essendo in questo caso obbligatorio, deve comunque indicare nella causale di pagamento il Comune in qualità di beneficiario e la motivazione ad esempio: oneri di urbanizzazione, Tosap, ecc, in questo modo la banca o la Posta non applicano la ritenuta dell'8%, come da risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 3/E del 4 gennaio 2011.

- i bonifici effettuati da conti aperti presso Istituti di pagamento, ossia da imprese diverse da banche ma autorizzate dalla Banca d’Italia a prestare servizi di pagamento, sono altrettanto validi ai fini della fruizione della detrazione fiscale. In questi casi occorre però che l'istituto provveda all'assolvimento della ritenuta d'acconto, della certificazione unica e del modello 770.

Le differenze tra il reddito di inclusione e il reddito di cittadinanza


Quello proposto dal M5s non è un vero e proprio reddito di cittadinanza. Si tratta piuttosto di una sorta di reddito minimo o sussidio di disoccupazione, che in Italia già esiste, anche se in misura ridotta


Il reddito di cittadinanza, il cavallo di battaglia della campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle è al centro del dibattito da mesi, e in particolar modo dopo i risultati elettorali, che hanno visto l’M5s affermarsi come primo partito in Italia, con oltre il 32 per cento dei consensi.

Come abbiamo già spiegato in precedenza, non si tratta di un vero e proprio reddito di cittadinanza, dal momento che per essere tale sarebbe dovuto essere destinato a tutti i cittadini, con l’unico requisito di essere cittadini di quello stato.


Al contrario, quello proposto dal Movimento Cinque Stelle è una sorta di reddito minimo garantito, un sussidio di disoccupazione, destinato non a tutti ma a chi ha dei requisiti specifici.
Questi requisiti sono: avere almeno 18 anni, essere disoccupato o inoccupato o ricevere un reddito da lavoro o una pensione inferiore alla soglia di povertà.

In Italia la soglia di povertà è stabilità a 780 euro, ma può variare in base alla composizione del nucleo familiare ed è per questo considerata variabile anche nella proposta del Movimento Cinque Stelle.

L’Italia ha già però una norma simile a quella che impropriamente il Movimento Cinque Stelle chiama reddito di “cittadinanza”. E si chiama Reddito di Inclusione (REI), una misura nazionale di contrasto alla povertà, approvata dal governo Gentiloni nel 2017.

Cosa prevede il Reddito di Inclusione (Rei), già attivo in Italia
Il Rei si compone di due parti: un beneficio economico, erogato ogni mese con una carta di pagamento elettronica, e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa per uscire dalla condizione di povertà.

Anche al reddito di inclusione, come a quello proposto da M5s, si accede solo se si hanno determinati requisiti economici. E anche il Rei è destinato al nucleo familiare e non al singolo membro.

Il beneficio è concesso dall’INPS a partire dal 1 gennaio 2018, per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali non può essere rinnovato se non sono trascorsi almeno sei mesi.

La grossa differenza tra i due strumenti, quello già esistente approvato nella scorsa legislatura e quello promesso dal M5s, simili nei meccanismi, è l’ammontare dell’assegno previsto.

Nel caso del Rei è molto più basso, e prevede un massimo di 490,75 euro, mentre per quanto riguarda il reddito di “cittadinanza”, potrebbe arrivare, se approvato, a un massimo di 1.950 euro.

Attualmente esistono diversi paesi nel mondo che si sono dotati (o stanno tentando a dotarsi) di strumenti economici di questo tipo, come ad esempio l’Iran e la Finlandia. La Svizzera invece ha respinto il reddito di cittadinanza.

La Francia, ad esempio, elargisce fino a 483 euro mensili per una persona singola senza figli idonea a richiedere il reddito minimo, mentre la Germania 382 euro e il Regno Unito 348 euro.

Cosa prevede la proposta del Movimento Cinque Stelle:
I requisiti
Essere maggiorenne (avere cioè più di 18 anni)
Essere disoccupati o inoccupati
Avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’ISTAT
Percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà.
Non solo, però. Perché una volta ottenuto il reddito di cittadinanza, sarà necessario rispettare alcune regole per mantenere il diritto a percepirlo, proprio per evitare che le persone decidano furbescamente di non lavorare o lavorare in nero al fine di percepire questa elargizione economica.

I disoccupati, per poter conservare il reddito di cittadinanza, dovranno iscriversi a un centro per l’impiego
Offrire circa 8 ore settimanali alla comunità per progetti e lavori socialmente utili
Sarà inoltre previsto frequentare corsi di qualificazione o riqualificazione professionale
Comunicare tempestivamente ogni variazione di reddito
Sarà obbligatorio accettare una delle prime tre offerte di lavoro pervenute.
Effettuare la ricerca di un lavoro per almeno due ore al giorno
Infine, è anche necessario non recedere da un contratto senza giusta causa per due volte in un anno.
Importante: Chi invece ha già un lavoro, la cui retribuzione però è inferiore a 780 euro, riceverebbe un’integrazione che gli permetterebbe di arrivare a quella cifra.

La proposta del Movimento Cinque Stelle prevede inoltre che vengano incentivate le imprese che decidono di assumere persone che ricevono il reddito di cittadinanza.

Oltre a questo, è previsto che nei centri per l’impiego si svolgano corsi di formazione per nuove imprese e che i beni e i terreni del demanio vengano utilizzati come sedi di start-up innovative e imprese agricole.



Save the date!

Pensione troppo bassa? Agisci per la tutela dei tuoi diritti

Se l’importo della pensione vi risulta troppo basso, sappiate che esiste una procedura per fare ricorso all’Inps. Chi è iscritto, si legge sul sito dell’istituto di previdenza, all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, alla Gestione Separata e alle forme esclusive dell’AGO ha diritto a particolari forme di tutela di natura amministrativa: può cioè ricorrere a un organo dell’Inps per farsi rimborsare ciò che gli spetta.

COME FARE – Il pensionato deve “indicare il provvedimento che ritiene lesivo del proprio diritto; esporre brevemente la vicenda amministrativa che lo riguarda; individuare i motivi a sostegno della propria domanda di modifica, revoca, sospensione o annullamento del provvedimento stesso”, oltre ad “allegare i documenti utili alla risoluzione della controversia”. Il ricorso può essere sottoscritto direttamente dal pensionato o da un suo rappresentante cui sia stato conferito mandato.

TEMPISTICHE – In linea generale il ricorso deve essere presentato entro il termine di 90 giorni decorrente dalla data di notificazione del provvedimento che si intende impugnare. Se il termine coincide con un giorno festivo o non lavorativo, questo inizierà a decorrere dal primo giorno lavorativo utile.
Per i soli comitati della gestione dipendenti pubblici, il termine di presentazione “è di 30 giorni decorrenti dalla data di notificazione del provvedimento, tranne per i provvedimenti di pensione per i quali il termine di 30 giorni decorre dalla data di primo pagamento” della stessa.

A CHI RIVOLGERSI – Il ricorso può essere presentato online all’Inps attraverso il servizio dedicato, ma anche tramite i servizi telematici offerti dagli enti di patronato e dagli altri soggetti, abilitati all’intermediazione con l’istituto.

Quanto spetta di importo ai beneficiari del reddito di cittadinanza M5s?

Reddito di cittadinanza importi:


Una persona da sola senza reddito, spettano 780 euro al mese;
Famiglia composta da 1 genitori + 1 figlio minorenni: spettano 1.014 euro al mese;
Famiglia composta da 2 genitori + 2 figli minorenni: spettano 1.638 euro al mese.

Ti spetta il reddito di cittadinanza se rispetti/se sei in possesso di questi requisiti

Reddito di cittadinanza 2018 m5s requisiti, a chi spetta e importi


Per ottenere questo sussidio si deve necessariamente rispettare alcune condizioni
Per ottenere e mantenere il reddito di cittadinanza bisogna dimostrare la reale volontà di trovare un lavoro quindi è obbligatorio rispettare queste regole: #movimento 5 stelle #Di Maio

Rendersi disponibili per progetti comunali utili alla collettività di 8 ore settimanali o due giornate lavorative.
Iscriversi al Centro per l'Impiego e rendersi immediatamente disponibile al lavoro;
Offrire la disponibilità per progetti utili alla collettività per 8 ore settimanali;
Frequentare corsi di formazione o qualifica/riqualifica professionale;
Comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del reddito;
Accettare uno dei primi tre lavori che vengono offerti, se si rifiuta a tutte e tre le proposte di lavoro, l'assegno verrà revocato immediatamente e mai più concesso

Il reddito di cittadinanza a chi è rivolto?


Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle [VIDEO], ha affermato che il reddito di cittadinanza è stato pensato a seguito dei risultati dei dati Istat, secondo l'istituto nazionale di statistica, qualunque cittadino viva con meno di 780 euro al mese si trova sotto la soglia di povertà. Quindi questo sussidio è rivolto a tutti coloro che non solo non percepiscono 780 euro al mese ma anche chi è in attesa di un'occupazione. Le categorie di persone a cui è rivolto il reddito di cittadinanza sono le seguenti:


  1. Giovani italiani che emigrano per sopravvivere, secondo l'Istituto Giuseppe Toniolo, il 61% dei ragazzi italiani sono stati costretti a lasciare il paese per cercare fortuna fuori Italia.
  2. Pensionati che percepiscono una pensione minima e che sono costretti a vivere per strada o a rovistare nei cassonetti.
  3. Famiglie che non hanno entrate mensili inferiori a 1.014 euro per un genitore solo con un figlio minore e a 1.638 euro per una coppia con due figli minori.
  4. Disoccupati completamente senza reddito e che appartengono ad un nucleo familiare con reddito zero.

Reddito di cittadinanza : opportunità o illusione?

Se n'è parlato a iosa, ma tu cosa veramente sai del #redditodicittadinanza promosso dal Movimento 5 Stelle?
Che cos'è il reddito di cittadinanza?
Il Movimento Cinque Stelle ha basato la sua campagna elettorale sul reddito di cittadinanza. Ma cos'è il reddito di cittadinanza e a chi è rivolto? Il sussidio è una manovra economica che dovrebbe contrastare la povertà nazionale, e dovrebbe rilanciare i consumi, fare in modo che le piccole e medie imprese vengano sostenute perché portando i consumatori ad acquistare le imprese dovrebbero avere più profitti e potranno di conseguenza assumere più persone, e quindi il sussidio dovrebbe dare il via ad un circolo virtuoso tra imprese e lavoratori

Il sostegno economico non è rivolto a tutti i disoccupati
Il reddito di cittadinanza è un sussidio di 9.360 euro all'anno, ovvero 780 euro al mese non pignorabile e non soggetto a tasse, che verrà erogato a chi è disoccupato, completamente senza reddito e anche per chi ha un lavoro con uno stipendio inferiore a 780 euro.


Il reddito di cittadinanza è stato già depositato in parlamento con disegno di legge (1148 nel 2013). Essere completamente senza reddito significa non appartenere ad un nucleo familiare che ha un reddito pari a zero, quindi i disoccupati (soprattutto gli over 30) che sono costretti a vivere con i genitori che percepiscono una pensione o uno stipendio superiore alla soglia di povertà non percepiranno il reddito di cittadinanza.

sabato 3 marzo 2018

https://studiosemeraro.blogspot.it/2013/10/studio-commerciale-semeraro.html?m=1

https://studiosemeraro.blogspot.it/2013/10/studio-commerciale-semeraro.html?m=1

Lentamente muore....

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno
gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Evitiamo la morte a piccole dosi
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
 
Tratto da “Lentamente muore”, Martha Medeiros