mercoledì 9 ottobre 2019

Iper Ammortamento e Industria 4.0 Data scadenza: 31/12/2019 Agricoltura Artigianato Commercio Industria Turismo


Attivo nelle seguenti regioni:  Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d'Aosta Veneto
Beneficiario
Sono destinatari delle agevolazioni tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa con sede in Italia, incluse le stabili organizzazioni di imprese residenti all’estero.

L’agevolazione spetta indipendentemente dalla forma giuridica dell’impresa, dalla dimensione e dal settore economico in cui essa opera.

Non possono beneficiare dell’Iper Ammortamento i liberi professionisti, è un’agevolazione dedicata solo alle imprese.

L’Iper Ammortamento non può essere richiesto dalle aziende che operano in regime forfettario.

Queste imprese, infatti, usufruiscono già di benefici dovuti alla loro particolare natura fiscale.


Agevolazione
Supervalutazione degli investimenti in beni materiali nuovi, acquistati o in leasing, funzionali alla trasformazione in chiave 4.0 (Modello Industria 4.0).

Sono esempi di settori in cui possono operare le imprese beneficiarie: meccatronica, robotica, big data, sviluppo software, sviluppa materiali intelligenti, stampa 3D, nanotecnologie e internet delle cose (internet of things).

Operativamente l’agevolazione consiste in un aumento del costo fiscale ammortizzabile di specifici beni ad alto contenuto tecnologico, così da diminuire la base d’imponibile dell’impresa ed ottenere un risparmio d’imposta.

Viene prevista infatti una maggiorazione pari al:

170% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
100% per gli investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro;
50% per gli investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro;
40% per gli investimenti in beni immateriali come software e applicazioni.
L’agevolazione 2018 era fissa in una misura pari al 150%.

L’Iper Ammortamento non spetta per le seguenti categorie di investimenti:

Beni materiali strumentali con coefficiente di ammortamento inferiore a 6,5%;
Fabbricati e costruzioni;
Investimenti la cui parte complessiva eccede i 20 milioni di euro;
Investimenti che già beneficiano della maggiorazione del 150% prevista dalla Legge di Bilancio 2018.
Nel caso di investimento nel 2019 in macchinari i contributi arrivano a coprire quasi il 70% del costo.

Ammortamento ordinario ai fini IRES (100%)  Investimento € 100.000 – Beneficio € 24.000 – Risparmio 24%
Ammortamento ordinario ai fini IRAP (100%) Investimento € 100.000 – Beneficio € 4.000 – Risparmio 4%
Beneficio da Iper Ammortamento (+170%) Investimento € 100.000 – Beneficio € 40.800 –  Risparmio 40,80%
TOTALE BENEFICIO 68.800€, TOTALE RISPARMIO 68,80%

Scadenza
Domande presentabili fino al 31 dicembre 2019.


Interventi ammessi
La finalità delle agevolazioni dell’Iper Ammortamento è quella di supportare e agevolare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, beni materiali necessari per la trasformazione tecnologica e digitali dei processi produttivi delle imprese.

Per i beni immateriali, agevolazioni concesse solo relativamente a software e dispositivi IT (non è quindi ammesso per beni immateriali quali il marchio o il brevetto).

L’accesso all’agevolazione è automatico in fase di redazione del bilancio, tramite autocertificazione.

Gli aiuti sono concessi sugli investimenti effettuati nel 2019, con possibilità di completare l’investimento fino al 31/12/2020 (se a fine 2019 l’ordine risulta accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo totale di acquisizione).

Per investimenti superiori ad € 500.000 occorre una perizia tecnica giurata sul bene da parte di un perito o ingegnere iscritti nei relativi albi professionali.

Quanto dura la valutazione della domanda di Resto al Sud? Circa due mesi. Normalmente l’esito della valutazione viene comunicato via PEC entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda. I tempi possono essere più lunghi in presenza di motivi ostativi o se viene richiesta un’integrazione di documenti.

Quanto dura la valutazione della domanda di Resto al Sud?
Circa due mesi. Normalmente l’esito della valutazione viene comunicato via PEC entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda. I tempi possono essere più lunghi in presenza di motivi ostativi o se viene richiesta un’integrazione di documenti.

C'è una scadenza per "Resto al Sud"?

No, Resto al Sud non è un bando e non prevede scadenze, né graduatorie. È un incentivo “a sportello”: le domande possono essere presentate fino a quando ci sono fondi disponibili.

Ti spieghiamo passo passo il finanziamento di cui tutti parlano "Resto al Sud" con #restoalsud

Che cos’è il Finanziamento Resto al Sud?
E’ l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività professionali avviate nelle regioni del Mezzogiorno.
Il Finanziamento Resto al Sud 2019 offre un’agevolazione fino a 200.000 euro per l’avvio di nuove attività professionali da parte di giovani professionisti fino a 45 anni.

Quali Regioni sono agevolate dal Bando Resto al Sud?
Puoi richiedere il finanziamento se hai meno di 46 anni d’età e sei residente in una di queste 8 Regioni:


  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Molise
  • Puglia
  • Sardegna
  • Sicilia

Se vuoi ottenere l’agevolazione non devi essere quindi titolare di alcuna attività di impresa.

Cosa succede se hai già un contratto di lavoro?

Se hai un rapporto di lavoro a tempo indeterminato in corso puoi presentare la domanda per richiedere Resto al Sud ma devi essere pronto ad abbandonare il tuo posto di lavoro nel caso in cui risultassi vincitore del finanziamento.

Quali attività sono finanziabili dal Bando?
Sono finanziabili le attività professionali come, ad esempio le attività di:


  1. farmacisti;
  2. infermieri professionali;
  3. medici;
  4. psicologi;
  5. agronomi;
  6. forestali;
  7. architetti;
  8. geometri;
  9. ingegneri;
  10. chimici;
  11. periti agrari;
  12. periti industriali;
  13. giornalisti.

Quali sono le attività escluse dal Bando Resto al Sud?

  • Agricoltura, Silvicoltura e Pesca;
  • Commercio all’ingrosso e al dettaglio;
  • Attività immobiliari;
  • Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria;
  • Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico.

Agevolazioni:
Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:

contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo
finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi
Apri da solo? Puoi richiedere fino ad un massimo di € 50.000.

Apri con dei soci? Puoi richiedere fino ad un massimo di € 200.000.

Esempio Pratico:

Attività in forma singola o in forma associata:


  1. n.1 Socio con meno di 46 anni: Massimo finanziamento agevolabile = 50.000 euro;
  2. n.2 Soci con meno di 46 anni: (2 X 50.000)= 100.000 euro;
  3. n.3 Soci con meno di 46 anni: (3 X 50.000)= 150.000 euro;
  4. n.4 Soci con meno di 46 anni: (4 X 50.000)= 200.000 euro.



Passo n. 1: Come si presenta la domanda di Resto al Sud?
Per richiedere il contributo messo a disposizione da Resto al Sud, bisogna compilare una serie di allegati e documenti relativi al tuo progetto imprenditoriale e caricarli sulla piattaforma informatica messa a disposizione da Invitalia.

Il tuo progetto deve contenere:


  • i tuoi dati ed eventualmente quelli dei tuoi soci
  • la descrizione dell’attività per la quale stai richiedendo l’agevolazione;
  • l’analisi del mercato di riferimento sia per quanto riguarda la domanda che l’offerta;
  • la tua strategia commerciale;
  • gli aspetti tecnici e produttivi del progetto;
  • gli aspetti organizzativi del progetto;
  • i dati economico-finanziari.

In pratica un Business Plan, se non sai come compilarlo ci siamo noi

Tutti gli schemi e la documentazione che caricherai sulla piattaforma dovranno essere firmati digitalmente dal legale rappresentante, o dalla persona fisica che presenta la domanda.
Ricordati che devi avviare l’attività successivamente all’esito positivo della domanda di agevolazione, quindi non dovrai aver sostenuto delle spese o avere già ricevuto delle fatture.

Quali sono le spese ammissibili?

  • arredamenti, macchinari, impianti ed attrezzature;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione, es: computer, software, hardware ecc…;
  • spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa fino al 20% del programma di spese;
  • spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti
  • utenze e canoni di locazione per immobili;
  • ristrutturazioni edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria, fino al 30% del programma di spesa

Quali sono le spese NON ammissibili?

  • leasing e del leaseback, fatta eccezione dei canoni di leasing maturati entro il termine di ultimazione del progetto imprenditoriale cioè entro 24 mesi;
  • beni di proprietà di uno o più soci dell’impresa richiedente le agevolazioni e, nel caso di soci persone fisiche, anche dei relativi coniugi ovvero di parenti o affini dei soci stessi entro il terzo grado;
  • investimenti per la sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature;
  • commesse interne;
  • macchinari, impianti e attrezzature usati;
  • spese notarili, imposte, tasse;
  • acquisto di automezzi, fatta eccezione per quelli strettamente necessari al ciclo di produzione di cui al Programma di spesa o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti;
  • di importo unitario inferiore a € 500,00;
  • relative alla progettazione, alle consulenze e all’erogazione di compensi ai dipendenti delle imprese individuali e delle società.

In cosa consiste l’agevolazione?
Ecco due casi pratici:
Agevolazione in caso di Attività esercitata in forma singola:

Per ogni socio con i requisiti, si possono ottenere 50.000 euro così suddivisi:

17.500 euro di contributo a fondo perduto (il 35% di 50.000) da non restituire;
i restanti 32.500 euro di prestito a tasso zero (il 65% di 50.000) da restituire in 7 anni.
Agevolazione in caso di Attività svolta in forma associata:

35.000 euro a fondo perduto (il 35% di 100.000),
65.000 euro prestito a tasso zero (il 65% di 100.000) da restituire in 7 anni.

mercoledì 2 ottobre 2019

Un nonno è per sempre : 2 ottobre 2019, festa dei nonni

Un nonno è per sempre: non se ne va solo perchè trasloca in un'altra città o, in taluni casi, in Cielo. Perchè un nonno se lo chiami, se lo interroghi nel cuore, se ti ci rivolgi con fiducia...ebbene un nonno ti risponde, un nonno ti fa sentire che lui c'è.... in qualsiasi modo ma c'è!
Non è solo oggi la festa dei nonni, ma ogni giorno...o perlomeno ogni giorno in cui si celebra l'AMORE.... perchè UN NONNO E' L'ETERNITÀ' DELL'AMORE NEL TUO CUORE

Godetevi i vostri nonni se sono in terra e non dimenticateli se sono in Cielo....perchè un nonno è per sempre!

Stefano, Daniela e Iolanda

Come risparmiare sulle bollette luce e gas


Con un po’ di impegno, comunque, è possibile mettersi al riparo dalle fluttuazioni del mercato e risparmiare sulla bolletta della luce e del gas.

Ad esempio, analizzando l’andamento dei prezzi della componente luce e della materia prima gas, ad esempio, si scopre che i costi per l’approvvigionamento crescono in inverno (quando la domanda sul mercato all’ingrosso cresce), per poi calare in primavera ed estate. Grazie al mercato libero dell’energia e del gas, i consumatori possono cambiare fornitore quando preferiscono: scegliere un’offerta con prezzo bloccato per 12 o 24 mesi in estate o in primavera, ad esempio, permetterà di avere tariffe luce e gas più basse e non suscettibili ai cambiamenti stagionali.

Un altro “trucco” per risparmiare sulle bollette della luce e del gas passa dalla richiesta del bonus luce e gas, una misura ideata dal Governo per le famiglie in condizione di bisogno. Per accedere al bonus sarà necessario avere un ISEE inferiore agli 8.107,5 euro (o 20.000 euro in caso di tre o più figli a carico) e rispettare alcuni parametri tecnici (fornitura domestica da 3 kWh o 4,5 kWh e contatore gas inferiore alla categoria G6). Per richiedere il bonus gas e luce è consigliabile rivolgersi a un CAF, che aiuterà a riempire tutti i moduli richiesti e inoltrare la domanda all’ARERA.

Bonus Befana 2019: altro che cenere e carbone


Bonus Befana? Di che cosa si tratta? Nelle ultime ore si parla molto della possibilità di introdurre, nell'ambito della prossima legge di bilancio, un superbonus che potrebbe essere pagato nei giorni di inizio anno, intorno all'Epifania. Si tratta, questa è l'idea, di una cifra fino a 500 euro di rimborso per alcuni pagamenti tracciabili per alcune voci a rischio nero, come i ristoranti (ma non solo).

Bonus Befana: il meccanismo è quello del cashback
E' un'idea che piace a tutti e che non ha particolari controindicazioni. Ma più che bonus sarebbe giusto chiamarlo semplicemente "rimborso". L'ipotesi alla quale lavorano i tecnici del Tesoro in filo diretto con Palazzo Chigi altro non è che una derivazione del cosiddetto cashback, di cui già vi abbiamo parlato il mese scorso.

Per cashback si intende la restituzione di parte dell'Iva per chi usa carte e bancomat evitando il ricorso al contante. Chi opterà per la moneta virtuale, pagherà al momento la stessa cifra di chi invece deciderà di farlo in contanti. La sorpresa arriva più tardi, nelle idee dei promotori dell'iniziativa. Ci si ritroverebbe a fine mese un rimborso pari a una percentuale della spesa sostenuta. Ad esempio: comprando un bene da 100 euro più il 22% di Iva il cliente pagherà 122 euro ma potrebbe trovarsi a fine mese un rimborso di tre euro, qualora ad esempio il governo decidesse di concedere uno "sconto" Iva di tre punti percentuali.

Bonus Befana, l'ipotesi: massimo di 475 euro
Il Bonus Befana riprende il medesimo meccanismo. L'Iva nel 2020 non verrà aumentata su alcun prodotto - esclusi dunque anche quelli di lusso - ma si potrebbe dare la possibilità al contribuente di cumulare le spese - fino a 2.500 euro - godendo di un superbonus del 19%, un 'tesoretto' che arriverà direttamente sul conto corrente nei primissimi giorni dopo Capodanno.

In soldoni, il Bonus Befana potrebbe raggiungere un massimo di 475 euro - vale a dire il 19% di 2.500 - di super bonus. Si lavora ancora ai numeri, ma al momento tuttavia l'ipotesi più accredita è di fissare l'asticella proprio a 2.500 euro. Il piano, che deve ancora essere definito nei dettagli, serve ad avvantaggiare chi deciderà di saldare con uno strumento di pagamento elettronico, come bancomat e carta di credito.

Bonus Befana e Carta Unica: vanno di pari passo
Il Bonus Befana sarebbe un modo concreto (e gradito) per premiare con un bonus coloro che pagano con continuità con carte e bancomat.

Tutta l'operazione dovrebbe andare di pari passo alla possibile introduzione di una nuova carta unica per chi magari non ha un conto corrente e vuole usufruire del meccanismo del cashback. La card, simile a quella utilizzata per il reddito di cittadinanza, funzionerà da documento d’identità, patente di guida, codice fiscale, ma sarà anche uno strumento per pagare, esattamente come una semplice carta prepagata.


Superbonus meglio del ‘bonus Befana’

Superbonus meglio del ‘bonus Befana’
Nelle ultime ore il ventilato ‘Bonus Befana’, un bonus da corrispondere all’inizio dell’anno sulla base delle spese tracciate, sembra essere stato superato dall’ipotesi di un superbonus per un massimo di 475 euro di detrazione (il 19% su un importo di complessivo di spesa annuale di 2.500 euro) da sfruttare per acquisti con moneta elettronica di beni e servizi in settori ritenuti come a particolare rischio di evasione. Dunque una nuova detrazione per spese su cui fino ad ora non sono ammessi bonus fiscali. Ad esempio per un intervento di manutenzione ordinaria in casa, oppure la riparazione di un’auto o di una moto. Si introdurrebbe anche in queste situazioni il contrasto di interessi non solo con la richiesta di ricevuta o fattura, ma anche con il pagamento attraverso carte, bancomat, applicazioni o altri strumenti tracciabili.

Dipendenti, imprenditori, liberi professionisti, pensionati ed enti: tutte le scadenze fiscali del mese



Scadenza mercoledì 2 ottobre

Ultimo giorno utile per la regolarizzazione dei versamenti di imposte non effettuati o effettuati in misura insufficiente entro il 2 settembre 2019, con maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta a un decimo del minimo (ravvedimento breve). N.B. Per beneficiare del ravvedimento operoso è necessario che il pagamento della sanzione ridotta venga eseguito contestualmente alla regolarizzazione del pagamento del tributo o della differenza, quando dovuti, nonché al pagamento degli interessi moratori calcolati al tasso legale con maturazione giorno per giorno

Scadenza giovedì 10 ottobre 2019

Per i lavoratori domestici versamento contributi delle quote relative al precedente trimestre (luglio, agosto e settembre).

Scadenze martedì 15 ottobre 2019

Registrazione nel registro dei corrispettivi da parte dei commercianti al minuto delle operazioni effettuate nel mese precedente per le quali sono stati rilasciati lo scontrino o la ricevuta fiscale.
Per imprese e professionisti soggetti ad Iva emissione e registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese precedente e risultanti da documento di trasporto o da altro documento idoneo ad identificare i soggetti tra i quali è effettuata l’operazione nonché le fatture riferite alle prestazioni di servizi individuabili attraverso idonea documentazione effettuate nel mese solare precedente.
Per chi ha emesso nello scorso mese fatture di importo inferiore a 300 euro ciascuna registrazione tramite annotazione in un unico documento riepilogativo in cui saranno indicati i numeri delle fatture cui si riferisce, l’ammontare complessivo imponibile delle operazioni e l’ammontare dell’imposta, distinti secondo l’aliquota applicata.
per Società di capitali ed enti commerciali, Spa, Srl, Soc. cooperative, Sapa, Enti pubblici e privati diversi dalle società, comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati di dettaglio relativi al canone TV addebitabile e accreditabile nelle fatture emesse dalle imprese elettriche riferiti al mese precedente (Articolo 5, comma 1, del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, 13 maggio 2016, n. 94
Annotazione da parte delle associazioni sportive dilettantistiche con proventi derivanti da attività commerciali svolte nell’anno precedente fino a euro 250.000 dell’ammontare dei corrispettivi e dei proventi conseguiti nel mese precedente.
ASD, Pro-loco e altre associazioni che non svolgono attività commerciali devono annotare, anche con un’unica registrazione, l’ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi provento conseguito nell’esercizio di attività commerciali, con riferimento al mese precedente

Scadenze mercoledì 16 ottobre 2019

Registrazione delle operazioni effettuate nel mese precedente per le quali sono stati rilasciati lo scontrino o la ricevuta fiscale.
I soggetti che hanno optato per la cedolare secca sugli affitti e scelto la modalità rateale dovranno effettuare il versamento della 4° rata saldo 2018 e primo acconto 2019, per le persone fisiche titolari di partita Iva, con maggiorazione dello 0,40%.
Irpef: le persone fisiche che sono anche titolari di partita Iva devono versare la 4° rata a saldo 2018 e primo acconto 2019 con maggiorazione dello 0,40%.
Irap: le società di persone o di capitali e gli enti non commerciali devono versare la 4° rata a saldo 2018 e il primo acconto 2019.
Versamento contributi Inps: tocca ai datori di lavoro sulle retribuzioni dei dipendenti di competenza del mese precedente. L’obbligo è esteso anche ai committenti nel caso di contributi relativi alla gestione separata.
Iva: i soggetti in regime mensile devono liquidare e versare l’imposta dovuta sulle operazioni del mese precedente.
Ritenute locazioni brevi: chi fa intermediazione immobiliare (anche su portali online) deve versare le ritenute operate sui pagamenti avvenuti nel mese precedente.
Ritenute su prestazioni effettuate nei confronti dei condomini: si deve versare il 4% sulle corresponsioni effettuate nel mese precedente relative a prestazioni su contratti di appalto di opere o servizi.
Ritenute su redditi di lavoro autonomo, abituale, occasionale, diritti d’autore e simili: sono tenuti i sostituti d’imposta per gli importi pagati nel mese precedente relativi ai compensi erogati.
Ritenute su redditi di lavoro dipendente e assimilato: i sostituti d’imposta devono versarle per tutti i salari, stipendi o altri tipi di compensi.
Termine ultimo per l’emissione e la registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese solare precedente e risultanti da documenti di accompagnamento.
Versamento unificato imposte e contributi: riguarda i contributi Inps e gestione separata, le ritenute alla fonte, la liquidazione periodica Iva e l’addizionale regionale Irpef; va fatto da tutti i contribuenti con F24 telematico.

Scadenza lunedì 21 ottobre

Soggetti obbligati ad assolvere l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel terzo trimestre dell’anno 2019: pagamento, in unica soluzione, dell’imposta di bollo relativa alle fatture elettroniche emesse nel terzo trimestre dell’anno. N.B.: Le fatture elettroniche per le quali è obbligatorio l’assolvimento dell’imposta di bollo devono riportare specifica annotazione di assolvimento dell’imposta di bollo ai sensi del D.M. 17 giugno 2014
Scadenze venerdì 25 ottobre 2019

Presentazione ad un Centro di Assistenza Fiscale (c.d. C.A.F.) o ad un professionista abilitato, anche in caso di assistenza prestata dal sostituto d’imposta, della dichiarazione integrativa (modello 730 integrativo) qualora dall’elaborazione della precedente dichiarazione siano riscontrati errori che non incidono sulla determinazione dell’imposta ovvero la cui correzione determina a favore del contribuente un rimborso o un minor debito
Presentazione da parte dei datori di lavoro agricoli della denuncia sulle retribuzioni corrisposte agli impiegati agricoli nel mese precedente e per l’effettuazione dei relativi versamenti contributivi.
Operatori intracomunitari con obbligo mensile o trimestrale (per il 3° trimestre 2019): presentazione degli elenchi riepilogativi (INTRASTAT) delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi rese nel terzo trimestre del 2019 nei confronti di soggetti UE.

Scadenza mercoledì 30 ottobre 2019

Chi ha stipulato o rinnovato tacitamente contratti di locazione e non ha optato per la cedolare secca deve versare l’imposta di registro, che si paga con modello F24 Elide. I titolari di partita Iva devono pagare necessariamente con modalità telematiche mentre i non titolari di partita Iva possono pagare con modalità telematiche o tramite banche, uffici postali e Agenti della Riscossione.

Scadenza giovedì 31 ottobre 2019

Rottamazione cartelle e saldo e stralcio: l’Agenzia Entrate Riscossione deve comunicare a chi ha presentato a luglio scorso la domanda di definizione agevolata gli importi dovuti, in modo da far conoscere l’ammontare complessivo delle somme per estinguere il debito e l’importo di ciascuna rata fino alla scadenza. Il primo pagamento rateale dovrà essere fatto entro il 30 novembre.
I sostituti d’imposta (coloro che hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte) devono presentare la dichiarazione Mod. 770/2019 Redditi 2018.
Bollo auto: pagamento inerente ai mezzi che hanno la tassa automobilistica con scadenza a settembre. L’ultimo giorno utile per pagare senza interessi è il 31 ottobre.
Esterometro: i titolari di partita Iva che hanno effettuato operazioni con soggetti Ue ed extra Ue devono comunicare i dati delle fatture emesse o ricevute a settembre 2019.