martedì 29 novembre 2022

Stop all'obbligo del Pos sotto i 60 euro

Secondo la bozza della legge di bilancio, il governo di Giorgia Meloni ha deciso di rimuovere l’obbligo per i negozianti e i fornitori di servizi di accettare i pagamenti elettronici (cioè con carte, bancomat o smartphone) per somme sotto ai 60 euro (in prima battuta si parlava di 30 euro) . 

Significa che, se la legge sarà approvata così com’è, i negozianti potranno rifiutare i pagamenti con carta di credito per acquisti di piccoli importi, appunto sotto ai 60 euro, e pretendere di usare il contante. La norma sospenderebbe anche le sanzioni, cioè le multe, per i negozianti che rifiutano i pagamenti sotto i 60 euro. La sospensione delle sanzioni dovrebbe però essere temporanea: secondo la bozza della legge il ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà decidere entro il giugno del 2023 dei nuovi criteri per le sanzioni e per garantire che accettare questi pagamenti sia economicamente conveniente per gli esercenti. 

Sopra i 60 euro tutto resterebbe invece tutto come prima: l’esercente è obbligato ad accettare il pagamento e in caso di rifiuto è soggetto alla sanzione. 

Questo è quanto si apprende dall’ultima bozza in circolazione, la terza per la precisione. Tuttavia, attraverso una nota, il Governo ammette che è ancora tutto da vedere, in quanto “sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di bilancio”.

lunedì 28 novembre 2022

CREDITI D’IMPOSTA PER L’ACQUISTO DI ENERGIA ELETTRICA E GAS – PROROGA PER IL MESE DI DICEMBRE 2022

 Il DL 176/2022, c.d. decreto Aiuti-quater, ha prorogato per il mese di dicembre il bonus spettante alle imprese per il pagamento delle bollette dell’energia elettrica e del gas. Possono usufruire del credito di imposte per l’energia elettrica le imprese di piccole dimensioni quali ad esempio bar, ristoranti, ecc. dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW.

E’ confermata l’entità dei bonus ossia: 40% per le imprese energivore e gasivore, 30% per imprese non energivore e non gasivore. In particolare, viene previsto:

  • per le imprese energivore, un credito d’imposta pari al 40% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel mese di dicembre 2022;
  • per le imprese non energivore, dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, un credito d’imposta pari al 30% della spesa sostenuta per l’acqui­sto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel mese di dicembre 2022;
  • per le imprese gasivore, un credito d’imposta pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto di gas naturale consumato nel mese di dicembre 2022;
  • per le imprese non gasivore, un credito d’imposta pari al 40% della spesa sostenuta per l’ac­quisto del gas naturale consumato nel mese di dicembre 2022.

 Tali crediti d’imposta  devono essere utilizzati in compensazione nel modello F24, entro il 30.6.2023, possono essere ceduti a terzi, a determinate condizioni; il cessionario deve comunque utilizzare i crediti d’imposta entro il 30.6.2023 e    non concorrono alla formazione del reddito d’impresa e della base imponibile IRAP. Entro il 16.3.2023 i beneficiari dei crediti d’imposta dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate, a pena di decadenza dal diritto alla fruizione del credito non ancora fruito, l’importo del credito ma­turato nel 2022.

Il decreto Aiuti-quater, da la possibilità alle imprese di rateizzare le bollette ossia di richiedere la rateizzazione del totale dovuto a titolo di corrispettivo per la componente energetica di elettricità e gas naturale ed eccedenti l’importo medio contabilizzato, a parità di consumo, nel periodo di riferimento compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021, per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 31 dicembre 2023.

Le rateizzazioni potranno essere assistite anche dalla garanzia di SACE e avere una durata massima di 36 mesi. Si decade con due rate non pagate, anche non consecutivamente.

Attenzione però, l’impresa deve scegliere se prendersi il bonus sul pagamento delle bollette oppure se rateizzare l’importo delle stesse. Nei fatti, non è possibile avere sia il credito d’imposta sia la chance di rateazione delle bollette.

mercoledì 23 novembre 2022

Regime Forfettario 2023, limite di 85.000 euro per tutti

 Il nuovo regime forfettario vedrà due novità importanti dal 2023: limiti di ricavi che passeranno da 65.000 ad 85.000 euro e clausola antielusione da 100.000 euro. In particolare, con l'art 12 rubricato Modifiche al regime forfettario si prevedono le seguenti modifiche all’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190:

a) al comma 54, lettera a), le parole: “euro 65.000” sono sostituite dalle parole: “euro 85.000”; 

b) al comma 71 sono aggiunti i seguenti periodi: “Il regime forfetario cessa di avere applicazione dall'anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100.000 euro. In tale ultimo caso è dovuta l'imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite.”. 


martedì 22 novembre 2022

Rottamazione quater e stralcio cartelle nella Manovra 2023

 Il provvedimento contenuto in manovra prevede quindi lo stralcio totale delle cartelle fino a 1000 euro, cioè la cancellazione totale del debito, senza pagare nulla. Le cartelle che accedono al condono devono esser state consegnate all’Agenzia delle entrate Riscossione (o altro agente della riscossione) dal 1° gennaio 2000 ed entro il 31 dicembre 2015. Le cartelle saranno annullate alla data del 31 gennaio 2023, quindi il controllo della propria posizione sul portale dell’Agenzia delle entrate Riscossione, accedendo all’area riservata con la SPID, la CIE o la CNS, sarà possibile oltre questa data.

Possono essere oggetto di rottamazione i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. E’ oggetto di sanatoria il singolo debito indicato nella cartella o nell’accertamento esecutivo (se già affidato per il recupero all’Agente della riscossione). Possono essere rottamati anche gli avvisi di addebito INPS.

A ogni modo, il pagamento delle somme dovute può essere effettuato:

  • in unica soluzione, entro il 31 luglio 2023, ovvero
  • nel numero massimo di diciotto rate, la prima e la seconda delle quali, ciascuna di importo pari al 10 per cento delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione, scadenti rispettivamente il 31 luglio e il 30 novembre 2023.
  • Le restanti sedici rate di 18, devono essere versate nei 4 anni successivi, alle seguenti scadenze: 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre.

Possono aderire anche i decaduti dalle precedenti rottamazioni, quindi, tutti i contribuenti che non sono riusciti a portare a termine le precedenti rottamazioni. Non rientrano nella rottamazione:

  • i crediti derivanti da sentenze di condanna della Corte dei Conti;
  • multe e sanzioni dovute per provvedimenti e sentenze penali di condanna

Oltre allo stralcio delle cartelle fino a mille euro e alla rottamazione il Governo Meloni ha introdotto una serie di ulteriori misure volte ad agevolare il contribuente che si vuole mettere in regola.

Viene prevista una nuova definizione agevolata delle somme dovute a seguito dei controlli automatizzati delle dichiarazioni relativi ai periodi di imposta in corso dal 31 dicembre 2019 fino al 31 dicembre 2021, per le quali il termine di pagamento non è ancora scaduto e anche se recapitate dopo l’entrata in vigore della legge di bilancio. Si tratta di uno sconto sulla sanzione dovuta, che passa al 3% invece che al 10%. 

Inoltre, si prevede la possibilità di poter sanare le irregolarità degli obblighi e gli inadempimenti di natura formale che non incidono sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, commesse fino al 31 ottobre 2022. La regolarizzazione avviene semplicemente versando una sanzione pari a 200 euro per ciascun periodo di imposta a cui si riferiscono le violazioni. Il versamento può esser fatto in due rate di pari importo con scadenza 31 marzo 2023 e 31 marzo 2024.

È possibile anche regolarizzare l'omesso pagamento di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo/mediazione e conciliazione giudiziale. Con la finanziaria si introduce la possibilità di sanare l'omesso o carente versamento delle rate successive alla prima, scadute alla data di entrata in vigore della legge di bilancio, per le quali non è stata ancora notificata la relativa cartella di pagamento. In questo caso è sufficiente il pagamento integrale della sola imposta in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2023 oppure tramite rateazione in un massimo di 20 rate trimestrali. Le rate devono essere di pari importo con scadenza della prima rata il 31 marzo 2023. Sull’importo delle rate successive, con scadenza il 30 giugno, il 30 settembre, il 20 dicembre e il 31 marzo di ciascun anno, sono dovuti gli interessi legali calcolati a partire dal 1° aprile 2023.

Per i soli tributi gestiti dall’Agenzia delle entrate è previsto un “ravvedimento speciale” delle violazioni tributarie. Si tratta della definizione agevolata di violazioni sostanziali riguardanti tutte le dichiarazioni relative ai periodi in corso fino al 31 dicembre 2021. In questo caso si versa un diciottesimo della sanzione oltre all'imposta e gli interessi dovuti entro il 31 marzo 2023 o in otto rate trimestrali di pari importo con scadenza della prima rata il 31 marzo 2023. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi legali.

lunedì 21 novembre 2022

Superbonus 90% nel 2023

Il DL 176/2022, decreto Aiuti-quater, ha ridimensionato il superbonus 110%. Già dal prossimo anno, l’aliquota agevolativa scende dal 110% al 90%, sia per i lavori condominiali che per quelli effettuati su edifici unifamiliari comprese le villette. Ricordiamo che chi presenta la CILAS entro il 25 novembre 2022 manterrà il diritto al 110%.

Per i condomìni e plurifamiliari di unico proprietario da 2 a 4 unità è prevista una riduzione dell’aliquota al 90%. La norma è peggiorativa, perché anticipa dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2022 la scadenza dell’aliquota del 110%, mentre resta confermato il decalage previsto per il 2024 e il 2025, ovvero,  70% per le spese sostenute nell’anno 2024; 65 per cento per quelle sostenute nell’anno 2025. 

Alle unifamiliari è stata invece concessa una proroga. Per quelle sulle quali, al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, la scadenza è spostata dal 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023, ma con aliquota al 90%. Tuttavia per sfruttare il superbonus, sarà necessario rispettare precisi requisiti. L’art.9 del decreto Aiuti-quater stabilisce che, in riferimento ai lavori effettuati su edifici e villette unifamiliari, i contribuenti potranno sfruttare il superbonus solo se:

  • titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (Usufrutto, uso, abitazione, superficie, enfiteusi);
  • la stessa unità immobiliare è adibita ad abitazione principale;
  • titolari di un reddito di riferimento rapportato a uno specifico quoziente familiare, non superiore a 15.000 euro.

In particolare, sul limite reddituale, partendo dal reddito complessivo del contribuente, del coniuge e dei familiari conviventi, rilevato nell’anno precedente a quello di sostenimento delle spese, lo stesso dovrà essere diviso per un quoziente che varia in base al numero dei componenti del nucleo familiare.

Il reddito ottenuto dovrò essere confrontato con il limite di 15.000 euro.

sabato 19 novembre 2022

Contributi a ristoranti, bar, piscine, catering e organizzazione di eventi: domande fino al 6 dicembre

 Da martedì 22 novembre, e fino al 6 dicembre i titolari di ristoranti, bar, piscine, attività di catering e organizzazione di eventi che hanno subito danni economici a causa dell’emergenza Covid potranno richiedere i contributi a fondo perduto presentando domanda online all’Agenzia delle entrate. 

I destinatari del contributo a fondo perduto “Ristorazione, bar e altri settori in difficoltà” sono le attività di ristorazione, somministrazione di gelati e pasticceria, catering per eventi, bar, gestione di piscine e organizzazione di feste e cerimonie (attività prevalente con codici Ateco 56.10, 56.21, 56.30, 93.11.2 o 96.09.05).

Tra i requisiti di accesso è necessario che le imprese abbiano subito nel 2021 una riduzione dei ricavi non inferiore al 40% rispetto a quelli del 2019.

Per le imprese costituite nel 2020, invece, il meccanismo di quantificazione del danno è differente e terrà conto della riduzione del fatturato mensile del 2020 confrontato con quello del 2021.

Il contributo sarà accreditato direttamente sul conto corrente indicato dal beneficiario nell'istanza.

lunedì 14 novembre 2022

Tasse, stralcio delle cartelle: novità sulle soglie della pace fiscale

 E alla fine sulle cartelle sarà nuova Pace Fiscale. Oramai questo è l’indirizzo del governo in materia di cartelle esattoriali. A beneficiarne soprattutto i contribuenti con cartelle di piccoli importi. Si parla con insistenza di debiti fino a 1.000 euro. Il piano sulla pace fiscale comincia a prendere forma ma le trattative tra le forze di maggioranza sono ancora in corso. Il punto sul quale i partiti al governo sembrano concordare è l’anno entro il quale stralciare le cartelle: il maxi-condono riguarderà infatti tutte gli atti notificati entro il 2016.  Per quanto riguarda i debiti entro i mille euro l’esecutivo starebbe valutando insieme all’Agenzia delle entrate una cancellazione automatica. Si tratterebbe di decine di milioni di cartelle abbuonate, per le quali cittadini, imprese e professionisti non dovrebbero fare nemmeno richiesta. 

Anche chi ha debiti superiori però dovrebbe essere salvato dalla Pace Fiscale del governo Meloni. Chi ha debiti superiori a 2.500 euro, ma ha contenziosi aperti col Fisco prima che i debiti diventassero ruolo, potrà godere di 5 anni di rate con una piccola sanzione del 5%. Sempre in base alle ultime ipotesi  Rateizzazione più lunga per chi invece ha debiti senza aver avviato contenziosi. Infatti sempre con l’aggiunta del 5% di sanzioni, le rate salirebbero a 10 anni. Ben 120 rate quindi per i contribuenti più indebitati.

Ma c’è anche dell’altro nel grande progetto del governo. Infatti potrebbero essere introdotti parametri differenti di aiuto per i contribuenti indebitati, in base al reddito o all’ISEE del contribuente. Un ritorno al passato questo, perché ricorda il saldo e stralcio di qualche anno fa. 

Assegno unico, limite ISEE e importo più alti dal 2023

 Novità in vista per l'assegno unico universale erogato dall'Inps. L'importo del contributo varato dal Governo Draghi nel 2022 è destinato ad aumentare nel 2023, adeguandosi al tasso di inflazione che dovrebbe attestarsi all'8% per l'anno in corso. In caso di conferma del tasso d'inflazione all'8%, gli esperti stimano in 14 euro l'aumento dell'importo massimo che passerà da 175 euro al mese al 189 euro al mese. L'aumento dell'assegno minimo risulterebbe invece di 4 euro, da 50 euro a 54 euro mensili. Cambia anche l'importo per i figli maggiorenni con una forbice che va da un minimo mensile di 27 euro a un massimo 91,80 euro. Previste rivalutazioni anche per le altre maggiorazioni legate al numero di figli e alla disabilità.

L'Inps sta studiando la procedura per garantire, almeno in alcuni casi, il rinnovo della prestazione senza necessità di fare una nuova domanda. Ancora non è certo, però, se sarà possibile un vero e proprio rinnovo automatico. L'ipotesi più probabile è che chi già percepisce l'assegno unico universale, dovrà presentare la domanda entro il 28 febbraio 2023. E' però già certo che per garantire la continuità della prestazione da marzo, mese in cui è stato introdotto l'assegno, i percettori dell'assegno dovranno rinnovare l'Isee entro il 31 gennaio 2023. In tale data, infatti, scadono tutti gli Isee 2022, indipendentemente da quando si è presentata la Dichiarazione sostitutiva unica. Chi non rinnoverà l'Isee, ma presenterà la domanda, riceverà sempre l'assegno, ma al minimo. Da ricordare, inoltre, che nell'eventualità di variazioni – quali la nascita di un nuovo figlio o il compimento di 22 anni di età da parte di un figlio che non rientra perciò più tra i beneficiari dell'assegno – sarà il nucleo familiare a doverlo comunicare all'Inps.

sabato 12 novembre 2022

AVVISO PUBBLICO COMPETITIVITÀ MERCATI ESTERI E DIGITALI

 Il bando è diretto a promuovere la competitività del sistema produttivo regionale, attraverso il sostegno a processi di digitalizzazione delle micro e piccole imprese. Finalità dell’intervento è sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti e servizi anche digitali per i mercati nazionali e internazionali con l’obiettivo di implementare strumenti di commercio elettronico e digitale; sostenere l’integrazione tra le tecnologie presenti nelle imprese e le nuove modalità di vendita on line; favorire l’utilizzo di strumenti di marketing digitale e di commercializzazione digitale sui mercati esteri; promuovere l’interscambio stabile con l’estero, anche utilizzando strumenti di web marketing attraverso i social media internazionali o specifici del paese target; aumentare la visibilità delle imprese attraverso canali marketplace internazionali.

Beneficiari: Tutte le PMI, ad esclusione delle imprese operanti nel settore della pesca e acquacoltura, produzione agricola, siderurgia, trasporti e distribuzione di energia, che abbiano una sede operativa nel territorio della Regione Calabria.

Progetti Ammissibili: Sono finanziabili progetti per la competitività sui mercati esteri e digitali, con un costo totale ammissibile non inferiore a euro 10.000, che siano inerenti una o più delle seguenti azioni:

Azioni di promozione sui mercati target con l'utilizzo di strumenti di digital e social media marketing (1):

  • predisposizione di cataloghi digitali, traduzione dei contenuti, shooting fotografico, web design, content strategy;
  • azioni di potenziamento della SEO (Search Engine Optimization) effettuate su contenuti di un sito web volte all’indicizzazione e ottimizzazione degli stessi al fine di migliorare la visibilità e il posizionamento nelle pagine di risposta dei motori di ricerca web;
  • attività di web marketing (SEM Search Engine Marketing) finalizzate a portare traffico mirato verso un sito web; campagne di promozione digitale, presenza canali social.
  • Web, Social e Mobile marketing: attività di marketing basate sul web, sull’uso dei social e dei dispositivi mobili collegati ad internet.

E-commerce (2):

  • Realizzazione e/o implementazione di siti di e-commerce su piattaforme software CMS (Content Management System): software che consentono la creazione e gestione, attraverso interfacce semplici e intuitive, di tutte le funzionalità legate alla produzione di contenuti di siti web; acquisizione ed utilizzo di forme di smart payment.
  • Accesso a piattaforme internazionali on-line per la promozione all’estero in modalità business to business o business to consumer, su portali di e-commerce, di retailer, di marketplace o espansione su nuovi mercati/funzionalità per piattaforme internazionali on line già presidiate.

Consulenza di un TEM temporary export manager  o D-TEM digital-temporary export manager (3):

  •  ideazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per amplificare la presenza online adatte al settore di competenza con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati di destinazione, domestico e/o internazionale;
  • servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano;
  • consulenza per la verifica e analisi del posizionamento online, studio di mercato e valutazione dei competitor;
  • analisi di fattibilità del progetto, con particolare riferimento alle esigenze di adeguamento amministrativo, organizzativo, formativo, logistico, di acquisizione di strumenti e servizi

Spese Ammissibili

  • Attrezzature hardware nuove di fabbrica;
  • Costi di investimento immateriali: licenze, know how o altre forme di proprietà intellettuale;
  • Spese per consulenza in misura non superiore al 30% dei costi totali ammissibili.

I fornitori devono aver maturato almeno 3 anni di attività nel settore di consulenza e il valore delle consulenze prestate deve essere almeno pari a 3 volte il costo del servizio richiesto.

Soglia di investimento

Il costo totale ammissibile del progetto non deve essere inferiore al € 10.000,00. L’aiuto concedibile non deve eccedere l'importo massimo di:

  • € 35.000,00 per le attività di marketing ed e-commerce (1;2)
  • 15.000 per le attività di acquisizione di consulenze (3).

Agevolazione concedibile 

  • Per le spese relative all’acquisto di hardware e licenze e per la realizzazione di e-commerce è riconosciuto un contributo a fondo perduto pari al 60% per le piccole imprese e al 50% per le medie imprese;
  • Per le spese relative all’attività di consulenza di un TEM o D-TEM è riconosciuto un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ritenute ammissibili.

Presentazione della domanda : Le domande potranno essere presentate dal 14/11/2022 al 05/12/2022

 


venerdì 11 novembre 2022

Al via il Fondo nuove competenze, domande a partire dal 13 dicembre

Anpal ha pubblicato l’avviso che definisce termini e modalità per la presentazione delle domande da parte delle imprese. Le risorse permetteranno ai datori di lavoro privati di effettuare attività di formazione per il personale, previa stipula di accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro.

 A partire dal 13 dicembre sarà possibile aderire al nuovo avviso pubblico del Fondo nuovo competenze che presenta una disponibilità finanziaria di 1 miliardo di euro a valere su risorse ReactEU, confluite nel Programma operativo nazionale Sistemi di politiche attive per l’occupazione (Pon Spao).

Rispetto alla precedente edizione del Fondo, sono due le principali novità.

La prima è che gli interventi saranno rivolti quasi integralmente a sostenere le imprese e i lavoratori ad affrontare i cambiamenti connessi alla doppia transizione digitale ed ecologica. 

La seconda riguarda il pieno coinvolgimento dei Fondi interprofessionali, a garanzia dell’efficacia e della qualità dei percorsi formativi. I Fondi devono manifestare il proprio interesse a partecipare, finanziando i progetti formativi dei datori di lavoro aderenti, entro il 3 dicembre.

Per quel che riguarda i tempi, gli accordi con le rappresentanze sindacali devono essere sottoscritti entro il 31 dicembre 2022, mentre le domande contenenti i progetti formativi devono essere presentate entro il 28 febbraio 2023 sull’apposita piattaforma informatica MyANPAL. 

La gestione e l’istruttoria delle istanze sarà effettuata da Anpal, con il supporto di AnpalServizi e con la collaborazione dell’Inps per le verifiche e le erogazioni finanziarie. 

I progetti formativi dovranno prevedere per ciascun lavoratore coinvolto una durata minima di 40 ore e massima di 200 ore. 

Il contributo massimo complessivo riconoscibile per ciascuna istanza non potrà eccedere i 10 milioni di euro. Il datore di lavoro ammesso a contributo potrà richiedere un’anticipazione nel limite del 40% del contributo concesso, previa presentazione di una fidejussione.


Bonus energia imprese, crediti confermati anche per dicembre

 Il Decreto aiuti quater approvato in data 10 novembre reca novità in tema di bonus energia per le imprese.  

In particolare,  estende anche al mese di dicembre quanto previsto dal dl 144/2022 per ottobre e novembre. Inoltre, l'utilizzo in compensazione in F24 crediti maturati per l'ultimo trimestre 2022 è previsto fino al 30 giugno 2023.

Nel dettaglio, il comma 1 dell'art 1 del DL Aiuti quater prevede che anche per dicembre si applicheranno le misure dei crediti energia e gas previste per ottobre e novembre:

  • 40% relativamente al costo dell’energia elettrica per le imprese energivore; 
  • 30% per il costo dell’energia delle imprese non energivore; 
  • 40% per il gas delle imprese gasivore 
  • 40% per le imprese non gasivore.

In merito alla cessione degli stessi crediti d'imposta il comma 4 dell'art 1 del DL Aiuti quater prevede che il cedente dovrà richiedere il visto di conformità ed effettuare la comunicazione telematica alle Entrate.  Viene specificato che la modulistica per comunicare la cessione e i termini per effettuarla dovranno essere stabiliti da un nuovo provvedimento delle Entrate che aggiornerà quello già in vigore.

L’utilizzo di tutti i crediti da parte del cessionario potrà avvenire entro il 30 giugno 2023.

Infine, entro il 16 marzo 2023, le imprese che usufruiscono dei crediti d’imposta relativi al mese di dicembre 2022 devono trasmettere all’Agenzia, a pena di decadenza dal diritto di utilizzo del credito residuo, una comunicazione sull’importo del credito maturato nell’esercizio 2022.

Le entrate provvederanno a stabilire contenuto e modalità di presentazione della comunicazione che sostituisce quella prevista per i crediti relativi al terzo trimestre 2022 fissata al 16 febbraio 2023 dal comma 8 dell’articolo 1 del Dl 144/2022, ora abrogato.