martedì 31 gennaio 2017

I giorni della merla.... ma sai perché si chiamano così?

Eccoli, puntuali come ogni anno, i fatidici Giorni della merla. Tradizione vuole che 29-30-31 di gennaio (solo 30 e 31 secondo alcuni, addirittura 1 e 2 febbraio per altri) siano i giorni più freddi nell'arco dei 12 mesi. Una convinzione che però non collima con le statistiche metereologiche. Il che lascia pensare che le temperature di un tempo fossero inferiori a quelle attuali o che, comunque, il freddo più pungente fosse concentrato in quel periodo. Anche quest'anno, le previsioni meteo confermano il clima invernale, ma non gelido in maniera eccessiva. A sentire i detti popolari, se i Giorni della Merla sono freddi, la primavera sarà calda. Al contrario, la bella stagione si presenterà in ritardo.




LEGGENDA - Varie leggende ruotano attorno ai giorni della Merla. Per qualcuno la tradizione risale a un cannone, chiamato appunto Merla: si riuscì trasportarlo da un lato all'altro del Po solo in quei giorni e proprio perché il fiume si era finalmente ghiacciato. Altri riconducono la storia a una nobile signora di Caravaggio, tale 'de Merli', che doveva attraversare il fiume, sempre il Po, per sposarsi. Si dice che attese fino a quando, negli ultimi giorni di gennaio, l'acqua del fiume si gelò e rese possibile il passaggio.

Ma la leggenda più conosciuta racconta di una merla e dei suoi pulcini, in origine neri come i maschi della stessa specie. Per ripararsi dal grande freddo, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il primo febbraio, tutti grigi a causa della fuliggine. E così, da quel giorno tutti i merli femmina ed i piccoli furono grigi. Ecco spiegata, dalle credenze popolari, la differenza di livrea tra i due generi.

Sempre la stessa leggenda annovera una versione più elaborata. Si narra che Gennaio in persona si divertisse a strapazzare la povera merla, aspettando che uscisse dal suo nido per riversare sulla terra freddo e gelo. Ma il volatile, stanco delle continue persecuzioni, un anno decise di fare provviste a sufficienza e rinchiudersi nella sua tana per tutto il mese che, ai tempi, aveva solo 28 giorni. Quindi, arrivato Febbraio, uscì dal suo nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiare Gennaio. Il mese appena terminato si risentì a tal punto che chiese in prestito 3 giorni a Febbraio, appunto 29,30 e 31, e scatenò sulla terra un'ondata di gelo e neve. La merla cercò immediatamente rifugio: il primo riparo utile si rivelò un camino. Il finale della storia è il medesimo.

lunedì 30 gennaio 2017

Dalla BUONA SCUOLA con furore :)

😏😏Tante le novità, una su tutte la nuova maturità che, dall’anno prossimo (2017/18) coinvolgerà circa mezzo milione di studenti. Dal numero di prove, ai crediti scolastici, passando per Invalsi e alternanza scuola – lavoro, ecco come cambierà l’esame di Stato stando al testo del decreto legislativo 384 relativo alla valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato.

Alternanza scuola – lavoro all’esame
Diventerà di fatto oggetto di valutazione in quanto, in sede d’esame, si terrà conto anche della partecipazione alle attività di alternanza scuola -lavoro, dello sviluppo delle competenze digitali e del curriculum individuale. Durante il colloquio orale i ragazzi dovranno poi portare ed esporre una relazione al riguardo.

Prova Invalsi in quinta (ma non in sede d’esame): i risultati possono aiutare ad accedere all’università
Arriva anche per i ragazzi di quinta, ma non in sede di maturità. Tuttavia, il suo svolgimento è determinante per l’ammissione all’esame di Stato. Le prove Invalsi di quinto superiore avranno per oggetto non solo italiano e matematica, ma anche inglese. Proprio per la prova Invalsi di quest’ultima materia si legge nel decreto che ” l’INVALSI accerta i livelli di apprendimento attraverso test di posizionamento in modalità adattiva sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro Comune di Riferimento Europeo per le lingue“.  L’esito della prove sostenute viene riportato, distintamente per ciascuna disciplina, in una specifica sezione all’interno del curriculum dello studente. Altra novità: le università, sulla base della propria autonomia, possono tenere a riferimento per l’accesso ai percorsi accademici, i livelli di competenza conseguiti nelle discipline oggetto delle prove Invalsi.

Più crediti per tutti

Passeranno dall’essere l’attuale massimo di 25 punti, a un massimo di ben 40 punti, di cui 12 per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 per il quinto. Verranno assegnati in base alla media scolastica dei voti ottenuta alla fine di ognuno di questi anni nel modo illustrato nella seguente tabella.

Prove d’esame: bye bye quizzone
Il nuovo esame di Stato vedrà gli studenti alle prese con sole due prove scritte e un colloquio orale. Questo sarà quindi l’ultimo anno della terza prova.
Prima prova di maturità
Come attualmente, consisterà nella redazione di un testo argomentativo riguardante temi di ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. La prova può essere strutturata in più parti, anche per consentire la verifica di competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre la riflessione critica da parte del candidato.

Seconda prova di maturità
Avrà ancora per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio e lo scopo di accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale dello studente dello specifico indirizzo. Nei percorsi dell’istruzione professionale la seconda prova avrà carattere pratico, tesa ad accertare le competenze professionali acquisite dal candidato. Le materie oggetto della seconda prova saranno rese note a gennaio.

Il colloquio orale di maturità
Durante il colloquio orale la commissione proporrà al candidato di: “analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera. Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza di alternanza scuola – lavoro svolta nel percorso di studi. Per i candidati esterni la relazione e/o elaborato ha ad oggetto l’esperienza di lavoro eventualmente svolta dal candidato”.

Voto d’esame: maggior peso al curriculum scolastico
Per ogni prova scritta, i commissari possono decidere di assegnare massimo 20 punti (al posto dei 15 attuali). Anche il colloquio orale potrà essere valutato con punteggio massimo di 20 (al posto dell’attuale massimo di 30 punti). Considerato che aumenta il peso dei crediti scolastici, appare chiara l’intenzione di dare maggiore importanza, in sede d’esame di Stato, al curriculum scolastico, al percorso che ogni studente ha quindi fatto negli anni, anziché all’esame in sé.

Il bonus: quando si può dare?
La commissione d’esame può poi decidere, come accade oggi, di integrare il punteggio fino a un massimo di 5 punti, sempre che il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di maturità pari almeno a 50 punti.

 Arriva il curriculum dello studente
A confermare il fatto che il Miur pare voglia dare più importanza al percorso di ogni studente rispetto all’esame di maturità, arriva pure il curriculum scolastico. Verrà allegato al diploma e conterrà le discipline “ricomprese nel piano degli studi con l’indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse. In una specifica sezione sono indicati i livelli di apprendimento conseguiti nella prove scritte a carattere nazionale, distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione. Sono altresì indicate le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico nonché le attività di alternanza scuola-lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite, ai sensi di quanto previsto dall’articolo”.

7 regole per un logo d’effetto

7 regole per un logo d’effetto: Il logo è molto di più della parte scritta di un marchio: evoca, spiega, si fa ricordare. Ecco come realizzarne uno che funziona!   Il logo è la parte scritta di un marchio aziendale. Da non confondere con il marchio, cioè il simbolo che sintetizza e rappresenta l'azienda. «Oggi però con il termine 'logo' spesso…

Gian Luca Sghedoni di Kerakoll: «Non ti vuole nessuno? Ti assumo io»

Qual è il segreto per diventare un imprenditore di successo?

«Non perdere mai di vista il “saper fare”. Questo vale per tutte le aziende: quando entri in un bar ti accorgi subito se è ben curato, se offre tante miscele di caffè, se i cornetti che trovi al mattino sono quelli prodotti in serie e distribuiti di notte a tutti i bar o hanno quel qualcosa in più. Se il barista ti chiama per nome o se tu sei un numero come gli altri clienti. Lo stesso deve valere per la tua azienda: il tuo prodotto non deve essere mai uguale a quello di un altro, devi offrire qualcosa di diverso. È quello che io chiamo cultura d’impresa».







Gian Luca Sghedoni di Kerakoll: «Non ti vuole nessuno? Ti assumo io»: «Do molta importanza alla ricerca dei talenti, ritengo che la grandezza di un’azienda sia direttamente proporzionale al livello delle persone. Negli ultimi 20 anni ho fatto circa 2.500 colloqui di lavoro. E da tre anni ho lanciato il progetto Kerakoll4talent (www.kerakoll4talent.com): cerco giovani under 26, senza nessuna esperienza, da assumere e formare per avviare alla…

In Svizzera le cabine telefoniche si trasformano in biblioteche ....#evvivalaletturaedilibri

Cabine telefoniche in disuso trasformate in piccole biblioteche. È l’idea che hanno avuto a Lugano, in Svizzera, dove le cabine che ormai nessuno utilizza più perché ampiamente sostituite dai cellulari e dagli smartphone vengono impiegate per fare bookcrossing ovvero scambio di libri.

Le chiamano bibliocabine e se ne contano già 15. I libri lasciati finora in cantina o sugli scaffali impolverati possono così rivivere.

È un modo per diffondere la cultura, ma è anche un modo per riconvertire delle strutture destinate al degrado o alla dismissione.

Per via della diffusione dei telefonini, nel 2018 in Svizzera decadrà l’obbligo per ogni Comune di dotarsi di una cabina del telefono e le vecchie scatole di vetro in molte località del Canton Ticino saranno rimosse.

Così a molti è parsa una buona idea riconvertire questi luoghi in siti di scambi letterari, dove vigono regole e bon-ton applicate al bookcrossing da cabina.

Presentazione delle aliquote IRPEF 2017: Are you ready?

Risultati immagini per Irpef: scaglioni e aliquote 2017 Guida alle aliquote IRPEF 2017 per la tassazione sui redditi del 2016
Le aliquote Irpef 2017 restano invariate, tra il 23% e il 43%, in attesa di cambiare dal 2018, quando si dovrebbe completare la Riforma del Fisco annunciata dall’ex-governo Renzi. Intanto vediamo gli scaglioni 2017.

Si ricorda che – anche nella dichiarazione dei redditi precompilata – il Governo ha mantenuto le detrazioni fiscali al 19%, proporzionali ai consueti scaglioni di reddito, dopo che nel 2013 il Ddl di Stabilità aveva in un primo momento ridotto le aliquote IRPEF dei primi due scaglioni di reddito, abolendo in un secondo momento il taglio, lasciando invariate le aliquote per ogni scaglione e dirottando verso altre imposte l’intervento di Governo.

PRIMO SCAGLIONE
Reddito tra 0 e 15.000 euro
Il primo scaglione IRPEF coinvolge i contribuenti con un reddito compreso tra 0 euro e 15.000 euro. In questo caso l’aliquota IRPEF è del 23%, che corrisponde – nel caso di massimo reddito per questa fascia – ad una tassazione di 3.450 euro. Facendo un rapido calcolo, nella prima fascia sono ricompresi tutti i lavoratori che percepiscono un reddito non superiore a 1.250 euro.

SECONDO SCAGLIONE
Reddito tra 15.001 e 28.000 euro
Il secondo scaglione IRPEF è quello che comprende i redditi tra da 15.001 euro a 28.000 euro. L’aliquota riservata a questa fascia è del 27%, con una tassazione – nel caso di reddito più alto – di 6.960 euro. Sono rappresentati da tale categoria le persone con reddito mensile non superiore a 2.335 euro.
È importante evidenziare che a partire dal secondo scaglione in poi (quindi in caso di reddito maggiore rispetto a quello con aliquota base), si applica l’aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito.

TERZO SCAGLIONE
Reddito tra 28.001 e 55.000 euro
Il terzo scaglione di reddito è quello compreso tra 28.001 euro e 55.000 euro, per contribuenti con un reddito massimo di 4.583 euro. L’aliquota IRPEF è fissata al 38% sulla soglia eccedente la seconda, (ossia si applica il 38% solo per la quota di reddito che supera i 28mila euro, ai quali si applica l’aliquota precedente del 27%). In questo caso, la quota IRPEF sarà pari a 17.220 euro in caso di reddito più alto.

QUARTO SCAGLIONE
Reddito tra 55.001 e 75.000 euro
Il quarto scaglione IRPEF coinvolge tutti i contribuenti da 55.001 euro a 75.000 euro, che presentano un reddito mensile non superiore a 6.250 euro. Per questi contribuenti, l’aliquota IRPEF sulla quota eccedente il precedente scaglione è del 41% e di conseguenza l’onere fiscale più alto sarà pari a 25.420.

QUINTO SCAGLIONE
Reddito sopra i 75.000 euro
Oltre i 75.000 euro di reddito, ovvero per il quinto ed ultimo scaglione di reddito, l’aliquota IRPEF è pari al 43%. I contribuenti facoltosi, che percepiscono un reddito annuo eccedente i 75 mila euro, ovvero oltre 6.250 euro mensili dovranno corrispondere 25.420 euro più il 43% sul reddito eccedente.

RIFORMA FISCALE
Dal 2018, nell’ambito della Riforma del Fisco, si dovrebbe attuare una revisione degli scaglioni IRPEF. L’idea sarebbe di prevedere quattro aliquote:

0%, no tax area per chi che redditi fino ad 8mila euro l’anno;

27,5% fino a 15mila euro;
31,5% fino a 28mila euro;
42/43% oltre 28mila euro.
Sul fronte delle detrazioni si pensa di fissarle a 1000 euro per il lavoro dipendente (800 per i pensionati), 200 euro per il lavoro autonomo. Ma è tutto ancora de definire.

Invalsi 2017. Bandi per osservatori esterni, possono presentare domanda anche laureati e diplomati. I compensi

Gli USR cominciano a pubblicare i bandi per il reperimento degli osservatori esterni nelle classi campione durante lo svolgimento delle prove Invalsi 2017.

L’elenco

  • BASILICATA
  • CAMPANIA
  • LAZIO Autorizzazione DS
  • LIGURIA
  • MOLISE
  • VENETO
  • EMILIA ROMAGNA
  • PUGLIA
  • SARDEGNA
  • ABRUZZO


CHI PUO’ PRESENTARE LA DOMANDA

  1. Dirigenti Tecnici
  2. Dirigenti Scolastici
  3. Docenti collaboratori del Dirigente Scolastico
  4. Docenti incaricati dello svolgimento di funzioni strumentali, con precedenza per quelli incaricati dello svolgimento di funzioni attinenti alla valutazione degli apprendimenti
  5. Docenti comandanti presso gli USR, articolazioni territoriali USR, INDIRE
  6. Docenti esperti già utilizzati in precedenti rilevazioni o coinvolti con compiti di formatori o di tutor dei seminari di sensibilizzazione alle indagini OCSE – PISA
  7. Docenti somministratori nelle scuole campionate nell’ambito dell’indagine OCSE – PISA
  8. Docenti somministratori nelle scuole campionate nell’ambito delle indagini IEA – PIRLS E IEA – TIMSS
  9. Docenti con contratto a tempo indeterminato
  10. Docenti con contratto a tempo determinato
  11. Docente Laureato/diplomato

In ciascuna delle predette categorie sarà data precedenza al personale in servizio rispetto a quello in quiescenza, da non più di tre anni, e, a parità di altri elementi, al candidato più giovane.

Sarà possibile, infine, selezionare gli osservatori tra giovani laureati e diplomati, con preferenza per chi già risulta iscritto nelle graduatorie per l’insegnamento provinciali o d’Istituto.

In ciascuna delle predette categorie sarà data precedenza al personale in servizio rispetto a quello in quiescenza, da non più di tre anni e, rispettivamente, sulla base del criterio dell’età, partendo dal più giovane al più vecchio. In via residuale, sarà possibile selezionare gli osservatori tra giovani laureati e diplomati, con preferenza per chi già risulta iscritto nelle graduatorie per l’insegnamento provinciali o d’Istituto

MANSIONI

a) Garantire la corretta applicazione del protocollo di somministrazione delle prove;
b) Effettuare l’inserimento delle risposte alle prove su apposita maschera elettronica (foglio elettronico) che consegnerà alla segreteria della scuola per il successivo inoltro mediante caricamento sul sito Internet dell’INVALSI.

COMPENSI

Il compenso spettante per ciascuna classe di euro 200,00 sarà corrisposto a fronte di prove effettivamente somministrate, lordo Amministrazione, e quindi comprensivo di ogni e qualsiasi onere, nonché delle eventuali spese di viaggio e di vitto, per ciascuno degli osservatori.

venerdì 27 gennaio 2017

LE 10 REGOLE ZEN PER FARE CARRIERA

Altro che sapere lavorare in team e dire sempre sì ai superiori: il vademecum per fare carriera ce lo spiegano i monaci tibetani. Almeno a giudicare dalle parole delle ricercatrici Maria Chiara Giorda e Sara Hejazi che prendendo spunto dalla vita dei monaci orientali hanno stilato le regole d’oro per avere successo sul lavoro.

Un’ora di silenzio al giorno. Per i monaci orientali il silenzio è una pratica molto diffusa perché aiuta mente e concentrazione. Non fate i furbi: anche il cellulare è vietato.

Sveglia all’alba. Il manager perfetto non dorme mai fino a tardi. Anzi, si alza con il sorgere del sole. Svegliarsi alle cinque di mattina aiuterà a riordinare le idee sul giorno da affrontare. E non barate: non è valido farlo dal materasso.

Ordine e pulizia. Caos sulla scrivania fa rima con caos interiore. Dunque, siate ordinati e tenete sempre a posto la vostra postazione.

Leggere. Ai monaci sono riservati salmi religiosi, voi potete concentrarvi su un comune romanzo o su una rivista sportiva. Leggere rinfranca la mente.

Pollice verde. Per i monaci prendersi cura di qualcosa è sinonimo di una forte fede. Per il manager può aiutare ad alleviare le preoccupazioni.

Pausa pranzo in compagnia. Il momento del pasto serve per rafforzare le relazioni umane e il senso di comunità, per i monaci. Può funzionare anche sul posto di lavoro.

Gentilezza. Per chi ha una buona posizione all’interno dell’azienda è importante avere un buon rapporto con gli altri, dunque siate gentile. In particolare, spiegano le due ricercatrici, salutate sempre con un sorriso.

Chiedere è lecito. Imparate a domandare. Come i monaci con la preghiera e la meditazione chiedono aiuto agli dei, tu chiedi ai colleghi di lavoro. Ne gioverà la tua vita d’ufficio.

Digiunate. Non tanto per tenere a bada la linea, piuttosto per purificare corpo e mente e ritrovare energia.

Bagaglio minimal. I manager è spesso in viaggio, proprio come i monaci in pellegrinaggio. Loro circolano con al seguito solo un bastone e una ciotola, voi alleggerite il vostro bagaglio e sarete certamente più efficienti.

Mi do il permesso (troppo bella per non condividerla con te che ci segui)


"Mi do il permesso di non essere una vittima
Mi do il permesso di separarmi da persone che mi trattano bruscamente, con violenza, che mi ignorano, che mi negano un saluto, un bacio, un abbraccio…
Da questo preciso momento le persone brusche o violente sono fuori dalla mia vita.
Mi do il permesso di non costringermi ad essere “l’anima della festa”, la persona che mette entusiasmo in tutto o quella sempre disponibile al dialogo per risolvere conflitti quando gli altri nemmeno ci provano.
Mi do il permesso di non intrattenere ed incoraggiare gli altri a costo di stancarmi io: non sono nato per spingerli ad essere sempre al mio fianco.
La mia esistenza, il mio essere è già prezioso.
Se vogliono stare al mio fianco devono imparare a valorizzarmi.
Mi do il permesso di lasciar svanire le paure che mi hanno inculcato da bambino. Il mondo non è soltanto ostilità, inganno o aggressione. Ci sono anche tanta bellezza e gioia inesplorata.
Mi do il permesso di non stancarmi nel tentativo di essere perfetto. Non sono nato per essere la vittima di nessuno. Non sono perfetto, nessuno è perfetto e mi permetto di rifiutare gli schemi altrui: un uomo senza difetti, estremamente impeccabile ovvero disumano.
Mi permetto di non vivere nell’attesa di una telefonata, di una parola gentile o di un gesto di considerazione. Mi affermo come persona che non dipende dalla sofferenza. Non aspetto rinchiuso in casa e non dipendo da altre persone. Sono io stesso a valorizzarmi, mi accetto e mi apprezzo.
Mi permetto di non voler sapere tutto, per non essere sempre presente durante il giorno. Non ho bisogno di molte informazioni, di programmi per il pc, di film al cinema, di giornali, di musica.
Mi do il permesso di essere immune alle lodi o agli elogi smisurati: le persone che fanno troppi complimenti finiscono per sembrare opprimenti. Mi permetto di vivere con leggerezza, senza accuse o richieste eccessive. Non fa per me.
Mi do il permesso più importante di tutti, quello di essere autentico.
Non mi sforzo di compiacere gli altri. È semplice e liberatorio abituarsi a dire di no ogni tanto.
Non mi voglio giustificare: se sono felice, lo sono, se non sono felice, non lo sono. Se un giorno del calendario è considerato come quello in cui sentirsi obbligatoriamente felici, io mi sentirò esattamente come mi sentirò.
Mi permetto di sentirmi bene con me stesso e non come vogliono le usanze o quelli che mi stanno attorno: quello che è “normale” o “anormale” nei mie stati emotivi sarò io a deciderlo"
JOAQUÍN ARGENTE

Quando stai per mollare

Quando stai per mollare

Quando stai per mollare, fermati un attimo e pensa al motivo per il quale hai resistito fino ad ora…

Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto.

Rimboccati le maniche e non avere paura della fatica.

Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte.

Lotta e combatti.

E quando ciò che desideri sarà tuo, porta una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l’eco di ognuno dei passi che hai compiuto.

E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c’è vittoria senza ferita di guerra, non c’è arcobaleno senza la pioggia.



Quando stai per mollare



Fa bene al cuore ripeterselo incessantemente

Dodici perle di saggezza per allenare il campione che è in te

"Richiede più coraggio rivelare le proprie insicurezze piuttosto che nasconderle. Richiede più fermezza relazionarsi con le persone piuttosto che cercare di dominarle.
Richiede più umiltà ammettere le proprie debolezze piuttosto che mostrarsi diversi da ciò che si è realmente. La vera forza risiede nello spirito, non nei muscoli o nella durezza d’animo.” – Alex Karras

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1. La vita non è affatto semplice.
Vivrai delusioni, fallimenti e dispiaceri. Accettalo, fa parte di quella meravigliosa poesia che è la vita. Hai la splendida opportunità di vivere le gioie dell’esistenza, allora attraversala in pieno in tutte le sue sfaccettature, dolori compresi. Crescerai e diventerai una persona migliore.

2. A volte fallirai
Accadrà molto spesso. Avrai progetti e desideri che si sgretoleranno all’improvviso, sogni che si frantumeranno e desideri che scoprirai irrealizzabili. Il segreto sta nel vivere ogni fallimento come una tappa verso il successo. Quando cadi, scrollati la polvere di dosso e rialzati, la meta sarà più vicina di quanto credi.

3. Potrebbe non esserci un domani
In questo momento c’è qualcuno su questo pianeta che sta facendo progetti sul domani, ma che quel giorno non lo vedrà mai. La morte è parte della vita, triste ma vero. Allora utilizza il tuo tempo in modo saggio, apprezza ogni istante, non aspettare il domani per cercare di realizzare i tuoi sogni.

4. Molte cose non sono sotto il tuo controllo
Sprecare il tuo tempo, le tue energie e il tuo talento in cose che sono al di là del tuo controllo è la ricetta migliore per attrarre nella tua vita frustrazione, miseria e delusione. Concentrati sulle cose che puoi cambiare e accetta ciò che è oltre il tuo controllo.

5. Qualcuno avrà più di te
Sia che si tratti di denaro, amici o salute, ci sarà sempre qualcuno che ne avrà più di te. Non curartene, l’esistenza non è una gara. Gioisci di ciò che hai  tu e rallegrati di ciò che hanno gli altri. Preoccupati di vivere appieno la tua vita, non pensare soltanto ad accumulare.

6. Non puoi cambiare il passato
 Qualcuno una volta ha detto: “Nessuno può tornare indietro e ricominciare dal principio, ma chiunque può iniziare oggi e creare un nuovo finale”. Non puoi modificare ciò che è avvenuto nel passato, ma puoi vivere il presente per disegnare il tuo futuro. Usa il passato per ciò che ti ha insegnato, non cercare di cambiarlo.

7. Ci saranno sempre persone a cui non piacerai
Non puoi compiacere tutti. Hai la tua personalità e il tuo carattere, inevitabilmente a qualcuno non andrai a genio. Non cercare allora di piacere a tutti, scegli piuttosto di essere te stesso e di compiere ciò che nel tuo intimo senti come giusto. Ascolta gli altri, valuta ciò che emerge dalla loro prospettiva, ma ciò che conta è come tu ti senti con te stesso.

8. Non otterrai sempre ciò che vuoi
Mick Jagger una volta ha detto: “Non puoi sempre ottenere ciò che desideri, ma se provi a guardare qualche volta potrai trovare già intorno a te ciò di cui hai bisogno”. Guardati intorno. Apprezza ciò che hai in questo momento, le persone, gli affetti e le cose che hai. Scoprirai che la maggior parte delle persone non sono così fortunate.

9. Nella vita ricevi ciò che dai
Se vuoi amore, inizia a dare amore. Se vuoi amici, inizia a comportarti da amico. Se vuoi del denaro, inizia a produrre valore. Semplice, chiaro, lineare. Nessun segreto.

10. I buoni amici verranno e se ne andranno
Quando frequentavo il liceo pensavo che gli amici di allora sarebbero rimasti vicino a me per tutta la vita. Ma finita la scuola alcune amicizie si sono perse. Lo stesso è accaduto durante l’università. La realtà è che solo pochi amici rimarranno per sempre vicino a noi e tanti altri rapporti muteranno drasticamente nel tempo.

11. Fare ogni giorno la stessa cosa limita la tua crescita
Se nella tua vita ogni giorno continui a fare la stessa cosa, continuerai ad ottenere ciò che ottieni ora. La crescita avviene quando hai il coraggio di cambiare le cose, provare nuove cose, andare oltre i tuoi normali confini ed esplorare la bellezza del mondo in tutte le sue infinite possibilità.

12. Non sarai mai pronto al 100% per qualcosa di nuovo
Quando un’opportunità si presenta, nessuno si sente mai pronto al 100%. Poiché le più significative esperienze della vita ti richiedono di uscire dalla tua zona di comfort, inevitabilmente non potrai mai sentirti completamente a tuo agio nell’affrontarle. Sforzati allora di fare il primo passo, poi segui il tuo flusso.

Nessuno può tornare indietro e incominciare un nuovo inizio, ma chiunque può partire oggi e creare un nuovo finale

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Un regalo for you : La preghiera del Silenzio

La preghiera del silenzio:

Una delle chiavi più importanti del successo è avere la disciplina di fare ciò che si sa che andrebbe fatto, anche se non si ha voglia di farlo.

#Sorsidisaggezza della domenica: "Una delle chiavi più importanti del successo è avere la disciplina  di fare ciò che si sa che andrebbe fatto, anche se non si ha voglia di farlo." Sconosciuto:

Fisco, Modello Unico cambia nome: si chiamerà “Redditi”. Ecco le novità


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 Disponibili, a partire da oggi mercoledì 25 gennaio sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, bozza e istruzioni della dichiarazione Redditi Pf 2017, da utilizzare per il periodo d’imposta 2016. Tra le varie novità inserite nei modelli di quest’anno rientrano l’agevolazione sui premi di risultato per i dipendenti del settore privato, i crediti derivanti da dichiarazioni integrative a favore presentate oltre il termine della dichiarazione successiva e il credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro verso gli istituti del sistema nazionale di istruzione (c.d. School bonus).
Da quest’anno il nome del modello di dichiarazione viene modificato da Unico a Redditi, poiché la dichiarazione Iva non può più essere presentata in forma unificata insieme alla dichiarazione dei redditi.

Premi di risultato, il Fisco promuove la produttività – Entra nel modello di dichiarazione la nuova tassazione agevolata per i dipendenti del settore privato che percepiscono premi di risultato d’importo non superiore a 2.000 euro. Il limite entro cui si può fruire
dell’agevolazione sale invece a 2.500 euro se l’azienda coinvolge pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.

In particolare, se i premi di risultato sono percepiti in denaro, si applica un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali pari al 10%. Se i premi sono percepiti sotto forma di benefit o di rimborso di spese di rilevanza sociale sostenute dal lavoratore, invece, non si applica alcuna imposta.

Porte aperte per chi si trasferisce in Italia – Altra novità rilevante riguarda i lavoratori che si sono trasferiti nel nostro Paese. Nel loro caso sarà soltanto il 70% del reddito di lavoro dipendente prodotto sul territorio nazionale a concorrere alla formazione del reddito
complessivo da sottoporre a tassazione.

Spese per canoni di leasing per abitazione principale – Spazio nella dichiarazione di quest’anno per la detrazione del 19% dell’importo dei canoni di leasing pagati nel 2016 per l’acquisto di unità immobiliari da destinare ad abitazione principale ai contribuenti che, alla data di stipula del contratto, avevano un reddito non superiore a 55.000 euro. L’importo dei canoni di leasing per cui si può fruire della detrazione non può essere di importo superiore a 8.000 euro se, alla data di stipula del contratto, si hanno meno di 35 anni o di 4.000 euro se alla stessa data si hanno 35 anni o più. L’agevolazione spetta anche se nel 2016 sono stati pagati i prezzi di riscatto: in tal caso il prezzo del riscatto non può essere superiore a 20.000 euro se si aveva meno di 35 anni, a 10.000 euro se si aveva 35 anni o più.

Dispositivi multimediali per il controllo da remoto – Rientra tra le detrazioni ammesse nel modello di dichiarazione la detrazione del 65% delle spese sostenute nel 2016 per l’acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e/o produzione acqua calda e/o climatizzazione delle unità abitative.

Credito d’imposta c.d. “School bonus” – Grazie ai nuovi modelli dichiarativi diventa possibile utilizzare il credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro destinate agli investimenti in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione, per la realizzazione  di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno a interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti.

Costi “black list” – Con l’abrogazione della disciplina di indeducibilità parziale per le spese e gli altri componenti negativi derivanti da operazioni intercorse con imprese residenti ovvero localizzate in Stati o territori aventi regimi fiscali privilegiati sono stati eliminati i righi per l’indicazione di dette spese e componenti negativi nei quadri di determinazione del reddito d’impresa.

L’agevolazione “Patent box” va nel quadro RF – In Redditi 2017, nel quadro di determinazione dei reddito d’impresa (quadro RF), è stato inserito un campo per l’indicazione della quota di reddito agevolabile relativa ai periodi di imposta compresi tra la data di presentazione dell’istanza di ruling e la data di sottoscrizione dell’accordo, al fine di consentire l’accesso al beneficio “Patent box” fin dal periodo d’imposta in cui è presentata l’istanza medesima.

Più tempo per l’invio della dichiarazione integrativa a favore – Esteso il termine entro cui il contribuente può presentare la dichiarazione in proprio favore, equiparandola, sotto questo profilo, alla dichiarazione integrativa in favore dell’Amministrazione. Per questo motivo, nel riquadro “Tipo di dichiarazione” del frontespizio, è stata eliminata la casella “Dichiarazione integrativa a favore” in quanto, nell’ipotesi di presentazione di una dichiarazione integrativa, non è più necessario segnalare se trattasi di integrativa a favore o a sfavore. Nella dichiarazione relativa al periodo d’imposta in cui è presentata la dichiarazione integrativa a favore, è indicato il credito derivante dal minor debito o dal maggiore credito risultante dalla dichiarazione integrativa. A tal fine è stato inserito nei modelli Redditi il nuovo quadro DI.

Scompare il prospetto sugli “Errori contabili” – Proprio a seguito delle modifiche introdotte, sui termini entro cui è possibile presentare la dichiarazione integrativa favore, inoltre, si ritengono superate le indicazioni riguardanti la correzione degli errori contabili in bilancio. Per questo motivo nel quadro RS dei nuovi modelli dichiarativi “Redditi 2017” è stato eliminato il prospetto “Errori contabili”.

Sei un'organizzazione no profit? Aviva Community Found ritorna a far parlare di sè


Ritorna per la seconda edizione l’iniziativa “Community Found” promossa dalla compagnia assicurativa Aviva. Si tratta di un fondo benefico destinato alle organizzazioni non profit attive a livello locale. È una iniziativa che gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Mette a disposizione 18 donazioni con importi da 5.000, 7.500 e 15.000 € per le organizzazioni che operano nel settore della salute, dell’infanzia e dei giovani o della riqualificazione del territorio a fini sociali. Ad esempio i nostri anziani sono fondamentali per il tessuto sociale, ma secondo una ricerca sono più soli e infelici dei coetanei europei, ogni comunità dovrebbe fare attenzione a questo tema.

Ogni comunità ha le proprie esigenze e per questo Aviva Community Fund supporta piccoli e grandi progetti a favore del territorio con donazioni di diversa entità. È possibile presentare progetti in tre diverse categorie:

  1. in campo per l’infanzia e per i giovani
  2. sostegno alla salute
  3. insieme per il territorio.

Per candidare un progetto bisogna accedere al sito www.avivacommunityfund.it e specificare il contributo necessario per realizzarlo. Dal 2 marzo sarà possibile accedere al sito per votare i progetti preferiti. I primi 45 progetti in classifica arriveranno alle finali. A quel punto una giuria valuterà i migliori progetti basandosi su diversi fattori come impatto sulla comunità, sostenibilità e originalità. L’11 aprile 2017 verranno, infine, annunciati i vincitori.

“Lo straordinario successo della prima edizione dell’Aviva Community Fund ci ha mostrato i mille modi in cui gli italiani si mettono al servizio delle proprie comunità. La partecipazione appassionata ci sprona a cercare di fare sempre di più: abbiamo deciso di ripetere l’iniziativa, aumentando il valore totale dei finanziamenti a disposizione. Vogliamo offrire un contributo concreto a tutte quelle organizzazioni che, anche a fronte di scarsità di fondi, sviluppano progetti e servizi dedicati alla comunità in cui operano” ha dichiarato Louis Roussille, Marketing, Communication and Digital Director di Aviva in Italia.

Ricordiamo le principali caratteristiche che deve avere un progetto per partecipare all’Aviva Community Fund:


  1. È a favore di un’organizzazione non profit
  2. Ha un impatto positivo sulla comunità locale
  3. Ha luogo sul territorio italiano
  4. È un progetto non ancora realizzato
  5. Rientra in una delle tre categorie segnalate

È già in buona fase di svolgimento/completamento alla data del 31 dicembre 2017
Le candidature sono aperte fino al 16 febbraio 2017.

Ryanair assume assistenti di volo: magari cerca proprio te....

Annunciato il calendario delle prossime selezioni di personale che si svolgeranno in Italia
 Ryanair, nota compagnia aerea low cost europea, è alla ricerca di nuovo personale da inserire all’interno dell’azienda con il ruolo di assistenti di volo. Di seguito tutto quello che c’è da sapere sulle prossime assunzioni Rayanair: requisiti e tutte le date dei Cabin Crew Day.

Risultati immagini per Ryanair assume assistenti di volo: requisiti e selezioni


I Cabin Crew Day organizzati da Ryanair sono le giornate dedicate al reclutamento degli assistenti di volo, e si svolgono in diverse città, sia all’estero che in Italia. Le selezioni si svolgono in collaborazione con una società specializzata nella selezione di questo tipo di personale, la Crewlink.
Tutti coloro che desiderano lavorare per Ryanair come assistente di volo dovranno quindi informarsi sulle date delle selezioni. Di seguito tutte le informazioni.

Requisiti richiesti

I candidati dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • altezza minima, proporzionata con il peso, di 1.57 cm;
  • età non inferiore ai 18 anni;
  • ottima conoscenza della lingua inglese;
  • normali capacità visive (è ammesso l’uso di lenti a contatto);
  • buone doti natatorie;
  • buona forma fisica.


Le date delle selezioni
Ecco le date delle selezioni che avverranno in Italia:

  1. Lombardia: Milano e Bergamo, 31 gennaio 2017 e 16 febbraio 2017;
  2. Toscana: Pisa, 1 e 22 febbraio 2017;
  3. Puglia: Bari, 2 e 23 febbraio 2017;
  4. Emilia Romagna: Bologna, 2 e 22 febbraio 2017;
  5. Campania: Napoli, 7 e 28 febbraio 2017;
  6. Lazio: Roma, 8 febbraio 2017 e 1 marzo 2017;
  7. Umbria: Perugia, 9 febbraio 2017;
  8. Veneto: Venezia, 15 febbraio 2017;
  9. Sicilia: Palermo, 15 febbraio 2017;
  10. Liguria: Genova, 15 febbraio 2017;
  11. Sicilia: Catania, 15 febbraio 2017;
  12. Sardegna: Cagliari, 16 Gennaio 2017;
  13. Calabria: Lamezia Terme, 17 febbraio 2017.

Contratto di lavoro
Tutti coloro che passeranno le selezioni iniziali parteciperanno a un corso di formazione, della durata di 6 settimane, che si terrà a Roma e Milano. I candidati che al termine del corso avranno ricevuto esito positivo verranno quindi assunti da Ryanair con contratto a tempo determinato della durata di 3 anni.

Come candidarsi?
Tutti gli interessati alle assunzioni di assistenti di volo Ryanair possono presentare la propria candidatura collegandosi al sito della compagnia aerea, nella pagina delle ricerche in corso.

Graduatorie precari scuola? Il Ministro dell'Istruzione promette che......


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Le graduatorie dei docenti ancora in vigore quest’anno verranno “affrontate concretamente”, per “verificare e superare alcuni elementi di discriminazione tra le aree di concorso che sono state fatte”, perché “docenti, personale Ata e dirigenti” vanno “assolutamente considerati nella società come una delle professioni più importanti”.
Per il sindacato della scuola Anief le parole pronunciate oggi dal ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, durante una trasmissione radiofonica della Rai, sono confortanti, cui però va fatto seguito immediato attraverso apposite modifiche alle leggi delega.

“Finalmente – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – un ministro della Repubblica a capo del Miur apre alla possibilità pratica di svuotare le graduatorie dei precari della scuola, senza più distinzioni o discriminazioni, come invece è stato fatto negli ultimi anni. L’apertura, comunque, si era avuta già dal Consiglio dei Ministri che lo scorso 14 gennaio ha approvato la delega sul riordino della formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria, nella quale si parla espressamente di ‘fase transitoria’ da attuare fino al 2020, quando prenderà il via la nuova fase prevista dalla ‘Buona Scuola’”.

Vuoi calcolare in modo autonomo quanto ti spetta per gli assegni familiari?

L’assegno per il nucleo familiare (ANF) è una prestazione economica erogata ai lavoratori dipendenti in base a composizione del nucleo familiare (composto da almeno due soggetti) e redditi dichiarati, che devono posizionarsi al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge di anno in anno. Vediamo medello e requisiti dal sito delle piccole-medie imprese Pmi.it.

Il reddito di riferimento è costituito dalla somma dei redditi imponibili a fini fiscali percepiti da tutti i membri della famiglia nel periodo d’imposta precedente. Tale reddito deve provenire per almeno il 70% da lavoro dipendente o pensione.

 La domanda di assegno familiare si presenta compilando l’apposito modello INPS (ANF/DIP SR 16):

  1. al datore di lavoro, se il richiedente è un dipendente non agricolo;
  2. all’INPS negli altri casi: pensionato, disoccupato, operaio agricolo, addetto ai servizi domestici e familiari, ecc.


CALCOLO ANF
 L’ANF deve essere liquidato al richiedente dall’azienda, che verifica la spettanza e, rima di procedere all’elaborazione delle retribuzioni di luglio, calcola l’importo dell’assegno, il quale spetta per intero – se permane la continuità del rapporto di lavoro – per:
ogni mese (26 giornate) di lavoro, se ha effettuato 104 ore se operaio e 130 se impiegato;
ogni settimana (6 giornate) se, in caso di mancato raggiungimento delle 104 o 130 ore mensili, ha effettuato almeno 24 ore settimanali di lavoro se operaio e 30 ore se impiegato;
ogni giornata lavorata, in caso di mancato raggiungimento delle 24 o 30 ore settimanali.

In sostanza, si riceve anche se in alcune settimane non ha raggiunto le ore ma le ha cumulate nel mese. Se invece nella settimana non si effettuano almeno 24 o 30 ore, il lavoratore ha diritto a tanti assegni giornalieri quanti sono i giorni di effettivo lavoro prestato, nelle settimane o frazioni di esse in cui non sia stato raggiunto il minimo di ore lavorative.

L’assegno intero spetta anche nei giorni nelle giornate di assenza retribuita o indennizzata, assente per malattia, infortunio, maternità, ferie e congedo matrimoniale. In caso di settimana corta (orario ripartito su 5 giornate) l’assegno spetta per intero anche per il sabato non lavorato.

L’assegno ridotto scatta quando non sono lavorate tutte le giornate e spettano tanti assegni giornalieri per quante sono le giornate lavorate con esclusione del sabato.

Può verificarsi che, anche nel corso dello stesso anno, il lavoratore cambi datore di lavoro oppure che la competenza del pagamento ANF passi dall’azienda all’INPS: in tal caso è necessario presentare una nuova domanda con relativa documentazione.


Busta arancione targata INPS in arrivo nel mese di Febbraio 2017

Alla platea dei potenziali fruitori dell’Ape verrà spedita una busta arancione che, oltre a contenere le informazioni sulla situazione contributiva e una proiezione di futura pensione, avrà una parte specifica sull’anticipo pensionistico. Si tratta di quelle persone che hanno già (o compiranno) 63 anni entro il 31 dicembre 2018, matureranno almeno vent’anni anni di contributi entro la stessa data, raggiungeranno la pensione anticipata dopo l’Ape.


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CHI SONO I DESTINATARI – La platea iniziale di riferimento, ha affermato Boeri, è di 285mila persone, ma “alcune di queste hanno già il Pin. A loro manderemo un’email con l’invito ad accedere al sito”. Per tutti gli altri, invece, l’invito è a dotarsi di Spid (l’identità digitale che consente di interagire con tutta la pubblica amministrazione) “affinché possano d’ora in poi avere accesso online al sito Inps e avere tutte le simulazioni che servono loro per compiere in modo più informato possibile una scelta a questo riguardo. L’obiettivo che ci diamo con la campagna di invio delle lettere a casa dei contribuenti è farli interloquire con noi in maniera più interattiva e avere più informazioni”.

giovedì 26 gennaio 2017

Dalla mancanza di motivazione ai rischi troppo elevati. Ecco quando è il momento di fermarsi e cercare strade alternative.

giallini dire basta

Quando il mercato dimostra di non aver bisogno del tuo prodotto.
Quando la tua motivazione non è più quella di una volta.
Quando i rischi sono più alti della ricompensa.
Quando ti rendi conto che gi altri stanno facendo la stessa cosa, ma la fanno meglio.
Quando il prezzo che stai pagando con i tuoi affetti è troppo alto.

Le 12 scuse di chi non vuole mettersi in proprio

12 scuse pubblicate dalla rivista Millionaire



1. Non ho i soldi

Come dice Dave Lavinsky, fondatore della società di consulenza Growthink, essere un imprenditore significa realizzare di più con meno (meno soldi, meno collaboratori, meno tempo). Potresti non avere mai i capitali sufficienti per lanciare il tuo business secondo i tuoi piani. Per iniziare occorre modificare i tuoi piani. Non puoi controllare quello che hai, ma puoi controllare quello che fai con le risorse che già hai a disposizione.



2. Non ho tempo

La gestione del tempo dipende dal livello di importanza che si dà al progetto che si vuole realizzare. Se credi davvero nella tua idea, devi riuscire a trovare il tempo da dedicarle, anche sacrificando qualche hobby o rinunciando ale ore passate tra social e tv.



3. Ho troppa paura

Ogni imprenditore mette preventivamente in conto rischi e possibilità di fallimento. E ogni imprenditore ha paura. Puoi lasciare che le paure ti blocchino oppure utilizzarle come carburante per fare tutto quello che è necessario per non fallire e raggiungere il successo.



4. Non ho le conoscenze giuste

Utilizzando i social, come Facebook, Twitter o LinkedIn, si può entrare in contatto con chiunque, anche con il Papa. Alcune persone sono davvero accessibili (e forse questo è uno dei segreti del loro successo). Ma potrebbero non rispondere alle tue richieste. Inizia in piccolo. Crea una rete di contatti utili. E ricorda che più influente la persona che vuoi raggiungere, più saranno le richieste che questi riceve. Per essere ascoltato, molto dipende da come e cosa proponi.



5. È troppo tardi

Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg non è stato il primo a occuparsi di social. Così come Jeff Bezos, Ceo di Amazon, non ha inventato l’e-commerce. Ma entrambi hanno saputo innovare. L’innovazione non arriva quasi mai dall’unica idea di un singolo individuo. È piuttosto il processo di perfezionamento di tante altre idee e innovazioni precedenti. Sei in ritardo solo se non sei disposto a essere migliore di chi è arrivato prima di te, a proporre un servizio più veloce, più forte, più originale o più economico.



6. Nessuno mi ascolta

La gente ascolta tutto quello che è divertente, interessante, eccitante, ironico, scioccante, soprendente, controverso… Se gli altri non ti prestano ascolto, non è detto che dipenda dagli interlocutori. Probabilmente dipende da quello che dici. Rendi il tuo messaggio rilevante per le persone che desideri raggiungere. Così sicuramente ti ascolteranno.



7. Non ho le competenze

Nessun problema. Se non ti senti preparato, torna a studiare. Leggi libri, informati, parla con gli amici. Trova un lavoro part-time in una piccola impresa per fare esperienza e apprendere ciò che ti serve. Sfrutta ogni opportunità per imparare. La conoscenza non arriva per magia, bisogna darsi da fare.



8. Non ho una grande idea

Pensare a un prodotto o a un servizio nuovo è molto difficile. Ma se ti concentri sulla realtà che ti circonda, puoi notare un sacco di problemi che richiedono soluzioni. Così arriva un’idea. Come già detto al punto 5, l’idea nuova in assoluto è difficile da immaginare. Ma la maggior parte delle aziende di successo si fonda sul “meglio” e non sul “nuovo”.



9. Non voglio correre rischi

«Nel business come nella vita il rischio è un elemento essenziale. Chi non assume rischi non può avere successo», dice Richard Branson, fondatore del gruppo Virgin. Non puoi pensare di avere successo se non ci hai neanche provato. Con il tempo puoi superare difficoltà e affrontare anche un fallimento per poi ripartire più forte di prima. Se non ci provi, avrai solo rimpianti. Il rischio vero sarebbe quello di ritrovarsi da grandi a pensare “chissà cosa sarebbe successo se solo avessi fatto…”



10. La mia idea non è perfetta

Forse hai paura, sei insicuro, temi critiche e rifiuti. L’importante è iniziare, compiere il primo passo, anche se il prodotto che stai lanciando non è ancora perfetto. Saranno i feedback dei clienti a permetterti di perfezionarlo. La loro opinione sul prodotto conta più della tua.



11. Non riesco a fare le cose in modo diverso

A volte, bisogna uscire dalla propria zona di comfort e agire anche in modi che non ti appartengono. Questo non vuol dire andare contro i propri principi, ma pretendere di più da se stessi. Per esempio, una persona schiva e umile potrebbe trovarsi nella circostanza di dover esaltare le proprie capacità o mettersi in mostra per cogliere un’opportunità.



12. È troppo difficile

Ogni grande impresa presenta delle difficoltà. Compiere un passo alla volta però è più semplice. Se stai tutto il giorno seduto sul divano e all'improvviso decidi di correre una maratona, sicuramente non ce la farai. Ma se ti alleni, ponendoti obiettivi intermedi, raggiungere il traguardo finale sarà più facile. Per ottenere un grande risultato, è necessario fare un passo alla volta.



































Le 12 scuse di chi non vuole mettersi in proprio: Mancanza di capitali, paura di fallire, poca convinzione. Ecco che cosa blocca gli aspiranti imprenditori. Ci sono persone che hanno grandi idee di business e sogni di impresa nel cassetto. Spesso immaginano un futuro da imprenditori, ma non riescono a passare dalla teoria alla pratica. Il sito americano Inc.com ha raccolto le scuse più comuni che…