venerdì 15 settembre 2017

FATTURA SENZA REQUISITI FORMALI: DETRAIBILITÀ DEL COSTO

La deducibilità del costo – Una fattura che manchi dei requisiti formali non può nemmeno limitare la deducibilità del costo sostenuto dall’imprenditore e ciò in quanto, quello che occorre verificare ai fini della predetta deducibilità, è “il rispetto dei principi di determinazione del reddito d’impresa”. È questa l’altra considerazione contenuta nella norma di comportamento d cui in premessa. In particolare, secondo l’AIDC, indipendentemente dal rispetto dei requisiti formali del documento fiscale, ai fini della deducibilità del costo sostenuto è necessario che questi sia “inerente” (all’attività esercitata); “certo nell’an e nel quantum”; correttamente imputato all’esercizio di “competenza”. Si tratta di requisiti che pur se non rilevabili dalla fattura possono essere “facilmente” dimostrati dal soggetto passivo IVA con documenti accessori.

FATTURA SENZA REQUISITI FORMALI: DETRAIBILITÀ IVA

 L’incompleta o imprecisa/parzialmente erronea descrizione, della natura, qualità e quantità dei beni e servizi formanti oggetto dell’operazione, non comporta l’indetraibilità dell’IVA addebitata al cliente e l’indeducibilità del costo sostenuto, a condizione che, con documentazione accessoria, l’imprenditore dimostri all’Amministrazione Finanziaria, la sussistenza dei requisiti sostanziali dell’operazione stessa.

È questo il principio contenuto nella norma di comportamento n. 199 emessa dall’AIDC di Milano, con cui ci si allinea alla giurisprudenza della Corte Ue in merito (una su tutte è la sentenza del 21 ottobre 2010 C-385/09).

La detraibilità dell’IVA – Nel documento citato in premessa, l’AIDC parte da quanto previsto dall’art. 21 comma 2 lett. g) DPR 633/1972, dove il legislatore pone, tra i requisiti formali, che la fattura deve contenere ai fini della detraibilità dell’IVA, la descrizione della “natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi formanti oggetto dell'operazione”.

Uniformandosi ai diversi orientamenti della giurisprudenza europea, secondo l’AIDC, non si può far dipendere la detraibilità IVA dai predetti requisiti formali, poiché il principio della detraibilità dell’imposta sul valore aggiunto assolta a monte da parte del soggetto passivo IVA (ed addebitata al cliente) è volto a garantire la “neutralità” dell’imposta stessa.

Neutralità che dipende solo da requisiti sostanziali e non formali, quali quelli dettati dal comma 1 del citato art. 21 DPR 633/1972, ossia che la fattura sia emessa e che il bene o il servizio acquistato sia fornito da altro soggetto passivo IVA. Dunque, secondo l’associazione e secondo la Corte UE, non è possibile far dipendere la detraibilità dell’imposta da requisiti formali bensì solo dai predetti requisiti sostanziali.

Infatti, continua l’AIDC, nel caso in cui la fattura manchi nella descrizione della natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi formanti oggetto dell'operazione, l’Agenzia delle Entrate può sopperire a tale lacuna richiedendo una documentazione accessoria (fermo restando l’applicazione delle sanzioni previste per il mancato rispetto dei requisiti formali di cui alla lett. g) comma 2 art. 21 DPR 633/1972), che provi la tipologia di operazione posta in essere.

ECOBONUS-ENEA E LAVORI 2017: DA OGGI 15 SETTEMBRE 2017 INVIO DELLA DOCUMENTAZIONE

A partire da oggi è possibile inviare la documentazione dei lavori di efficientamento energetico 2017 all’ENEA; a renderlo noto è stata la stessa Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) con avviso pubblicato sul proprio sito; in particolare facciamo riferimento all’invio entro 90 gg dal termine dei lavori dell’allegato A e dell’Allegato E al decreto edifici (D.M. 19 febbraio 2007) tramite il portale http://finanziaria2017.enea.it/index.asp. 

COMUNICAZIONE PERIODICHE IVA: LUNEDÌ 18 SCADE IL 2° TRIMESTRE



Scade lunedì 18 settembre il termine ultimo per l’invio telematico della Comunicazione delle Liquidazioni Periodiche delle Liquidazioni IVA del secondo trimestre 2017. Per questo adempimento, infatti, a differenza del “nuovo spesometro” Comunicazioni dei Dati delle Fatture Emesse e Ricevute, non è prevista alcuna proroga.

Come vendere su Alibaba

Jack Ma ha inventato Alibaba nel 1999. «Un nome semplice da pronunciare, che per tutti significava “apriti Sesamo” e indicava tesori nascosti». Oggi ha mezzo milione di utenti attivi e rappresenta un portale d’accesso per vendere in Cina.
La storia di Alibaba

Un passo indietro per raccontare come è nato Alibaba. Jack è un ragazzino con mille obiettivi. Il primo: imparare l’inglese. Per farlo, si alza all’alba, fa un’ora di bicicletta per raggiungere una località turistica e offrirsi, gratis, come guida agli stranieri. In questo modo, perfeziona la lingua.

Il secondo: avere un cellulare. È il primo del suo villaggio ad averlo e deve anche chiedere il permesso alla Polizia.

Il terzo: fare di Internet un business. Apre il primo sito con 1.000 dollari, lo rivende a 100 volte tanto. Poi arriva Alibaba, un ecosistema con molte componenti: uno spazio per l’e-commerce, una piattaforma btb, un sistema di pagamento, una piattaforma di logistica… Su Alibaba l’utente può trovare tutto: prodotti, servizi, ma anche informazioni e intrattenimento. Ecco perché ha 200 milioni di visitatori al giorno, che tornano in media 7 volte e restano per 22 minuti. Il record di vendite risale all’11 novembre 2016, per il Single day: 17,8 miliardi di dollari (il 37% speso per l’acquisto di prodotti stranieri).

L’opportunità per i venditori italiani
È noto che Jack Ma, come molti suoi connazionali, adora l’Italia. Non a caso è italiana la prima controllata europea, aperta a Milano nel 2015. A oggi sono 1.000 i brand italiani presenti su Alibaba (41% fashion, 21% vino, 10% cosmesi) e 150 le aziende che hanno uno store. Ma come aprire un negozio sull’Amazon cinese? «La fee iniziale è intorno ai 5mila-10mila euro. Ma poi ci sono i costi di promozione e marketing, che sono i più importanti» spiega Rodrigo Cipriani Foresio, managing director di Alibaba Group per il Sud Europa.

Un’altra opportunità interessante è rappresentata dalla piattaforma b2b, che permette di entrare in contatto con 100 milioni di buyer in tutto il mondo.

Consigli al TOP su come SAPER vendere

Vendere serve a tutti. Anche se non siamo commerciali, tutti vendiamo ogni giorno: un progetto, le nostre idee, noi stessi. Ecco perché la vendita è uno skill da potenziare

Venditori eccezionali si nasce, ma buoni venditori si può diventare. «Una volta si diceva che le abilità commerciali facessero parte del dna. Adesso invece è noto che la vendita è una scienza e che per concludere positivamente una trattativa, esistono tecniche precise» spiega Emanuele Maria Sacchi, consulente e formatore per privati e aziende, con un’esperienza commerciale a 360 gradi.

Ecco tre suoi consigli al top

Evita le frasi killer come «Scusi il disturbo», «Le rubo solo due minuti», «Non si preoccupi».
Trova un mentore. Affianca uno o più venditori bravi, impara le loro tecniche di successo, trova il tuo stile di vendita.
Ascolta il cliente, soddisfa le sue aspettative, indicagli il benefit, limita l’uso di parole astratte.
«L’intelligenza emotiva aiuta a colmare il gap tra sapere e fare. In genere, i venditori sanno come condurre un colloquio di vendita, ma nelle situazioni più difficili le emozioni hanno la meglio».

Ecco le qualità vincenti secondo lei.

Assertività. È la capacità di dire quello che dobbiamo con cortesia, senza essere mai aggressivi.
Empatia. Consiste nel vedere il mondo dal punto di vista del cliente.
Autocontrollo. È la capacità di posticipare una risposta o una reazione.

Il segreto della vita secondo Steve Jobs.

Quando cresci ti dicono che il mondo in cui vivi è “così com’è” e la tua esistenza non sarà altro che vivere la tua vita in questo mondo. Cerca di non sbattere troppo contro le pareti, cerca di avere una bella famiglia, divertiti, metti da parte un po’ di soldi. Questa è davvero una vita molto limitata.



La vita può essere molto più ampia, non appena capisci un fatto semplicissimo, e cioè che tutto quello che ti circonda e che tu chiami vita in realtà è stato costruito da alte persone che non erano più intelligenti di te. E tu lo puoi cambiare, lo puoi influenzare, puoi creare le tue cose che gli altri poi utilizzeranno! Non appena lo capirai, non sarai più lo stesso.



Steve Jobs



Il segreto della vita secondo Steve Jobs.

Insoluti, meglio prevenire che curare.

Attenzione ai pagamenti signori. Attenzione!

Non ci sono più certezze di clienti sicuri, affidabili. Sappiamo anche come l’Amministrazione pubblica abbia complicato la vita e fatto chiudere centinaia di aziende per i ritardi di pagamento, credendolo cliente sicuro.



Anche quando sento la frase: “ah ma quella è l’unica impresa della zona che lavora bene, mi ha sempre pagato, in 15 anni di lavoro mai un insoluto“ mi viene il mal di pancia.



Partite dal presupposto che c’è sempre la prima volta per tutti, anche i migliori, magari non per dolo, ma perché anche i migliori, oggi, non ce la fanno.

Pertanto parola d’ordine “proteggetevi il culo!”

Parliamo del settore edile, serramenti o prodotti simili.



Naturalmente per la vendita al privato il problema è più contenuto, ma per imprese e rivenditori si potrebbe rivelare tragico se non tenuto strettamente sotto controllo.

Tra l’altro succede anche questo…  mentre per gli acquisti all’estero il rivenditore paga in anticipo (si, perché il rivenditore oggi compra dove trova la merce al minor costo, quindi svolazza da un produttore all’altro…), per gli acquisti da fabbricanti italiani, conoscendone la flessibilità e la debolezza contrattuale, chiedono (ed ottengono sempre) dilazioni di pagamento.



Insoluti, meglio prevenire che curare.

Il Team vincente? Persone di Talento al Posto Giusto, Aspettative e Obiettivi chiari.

Dedicato ai Manager e Formatori… per la gestione del personale. Ogni lavoratore ha le proprie motivazioni, il proprio modo di pensare, il proprio modo di mettersi in relazione con gli altri. Bisogna sapere e ricordarsi sempre che le persone non si possono plasmare oltre un certo limite, non mi devo lamentare di queste differenze non devo provare ad annullarle: devo cercare piuttosto di metterle a frutto, cercando di aiutare ogni dipendente a diventare sempre più ciò che già è. La gente non cambia poi così tanto. Non perdete tempo a “mettere dentro quello che è stato lasciato fuori”. Cercate di tirar fuori quello che c’è già. E’ già abbastanza difficile. Questa intuizione è la base del successo per un manager. I QUATTRO PUNTI CHIAVI DEI GRANDI MANAGER Ricordare sempre di saper svolgere nel modo migliore le seguenti quattro attività: 1. selezionare una persona, 2. definire le aspettative, 3. motivarla, 4. aiutarle a crescere. Queste quattro attività sono la responsabilità più importante.



per selezionare le persone bisogna sapere cosa è possibile cambiare in una persona; per farlo bisogna conoscere la differenza fra talento, tecniche e conoscenze. Una persona si seleziona in base al suo talento … non semplicemente in base all’esperienza, all’intelligenza o alla determinazione.

bisogna definire aspettative precise legate alle prestazioni. Bisogna far si che le persone si concentrino sulla produttività oggi …senza pensare ai destini del futuro. Bisogna saper bilanciare l’odierna necessità di standardizzazione e di efficienza con la altrettanto pressante necessità di intuito e di originalità. Quando definisco le aspettative, definisco i giusti risultati …non i passaggi giusti.

Per motivare le persone un capo ha una sola cosa su cui investire: il proprio tempo. Con chi lo passa e come lo passa determina il successo. Per motivare qualcuno devo concentrarmi sui suoi punti di forza …non sulle sue debolezze.

Bisogna saper rispondere alle domande del tipo  “Che prospettive ho?”   “Mi può aiutare a crescere?” Quando voglio far crescere qualcuno, lo aiuto a trovare il posto giusto …non semplicemente il successivo gradino della scala.



Il Team vincente? Persone di Talento al Posto Giusto, Aspettative e Obiettivi chiari.

Se vuoi qualcosa vai e inseguila, punto!

Se vuoi qualcosa vai e inseguila, punto!

La più efficace forma di pubblicità? Il “passaparola”. Ma devi spingerlo …chiedi tu le referenze!

Le Referenze, arma strategica per incrementare le vendite.

Sapete qual è la più potente ed efficace, forma di pubblicità? E’ il così detto “passa parola”.

Un cliente o più clienti, che sono rimasti soddisfatti dopo l’acquisto dei vostri prodotti o servizi, è probabile che citino la tua azienda, in modo positivo ad altri 6-10 fra amici o conoscenti … che si traduce in una presentazione positiva gratuita e traffico di contatti per il tuo business e posizionamento della vostra società.





C’è qualche motivo per cui non si vuole sviluppare maggiormente queste campagne e l’entusiasmo che circonda il vostro business?

No?

E allora, mi permetto anche di chiedere, che cosa stai facendo attualmente per aumentare e guidare più traffico passa parola verso la tua attività?



Molti proprietari di imprese potrebbero facilmente aumentare la loro “commercializzazione naturale”, semplicemente implementando un sistema specifico di referenze nelle loro attività.



Avete implementato un Sistema Referenze per incoraggiare e premiare i clienti per ricordare la vostra attività, prodotti e servizi ai loro amici e familiari?



Questo può essere qualcosa di semplice come un premio o una “fee” di riferimento che potrebbe essere del 10% versata al referente (segnalatore), per raccomandare qualcuno che fa un acquisto.



Si potrebbe fornire sconti o appartenenze esclusive (diventare membri di club esclusivi,  .), a quelli che vi aiutano di più a guidare più affari verso di voi.



Il cielo è il limite per la creatività, ma alla fin della fiera, un qualche tipo di Sistema Referenze dovete crearlo; altrimenti molti dei vostri clienti semplicemente non pensano minimamente di parlare della tua azienda a persone che conoscono.



Ci sono tre modi molto semplici per aumentare il traffico di referenze per il vostro business:



Fornire servizi e prodotti eccezionali per qualità e prestazioni, che superino le aspettative dei clienti e fornire un servizio clienti, pre e post vendita straordinario. Questo, naturalmente, farà in modo che i vostri clienti dicano a loro interlocutori quello che sanno relativamente alla straordinaria esperienza avuta con la vostra società

Chiedere per avere referenze. Contattare i clienti precedenti con form specifici, via email, o-direct mail, chiedendo se conoscono qualcuno che potrebbe beneficiare dei vostri prodotti e servizi.

Riconoscere e premiare coloro che raccomandano i vostri prodotti e la vostra società, e di conseguenza contribuiscono a generare vendite aggiuntive. Questo può essere sotto forma di una lettera di ringraziamento, offerte scontate, premi, o addirittura provvigioni o bonus, etc.

Solo per l’attuazione del presente processo tra l’altro molto semplice nella vostra attività, si vedrà un aumento delle vendite sostanziale e senza spese aggiuntive.



Se volete ottenere più referenze, chiedetele!

La più efficace forma di pubblicità? Il “passaparola”. Ma devi spingerlo …chiedi tu le referenze!

Vuoi mantenere saldo il legame con i clienti? Facile, ma …devi impostare un sistema!

Lo sapevi che ti costa 5 volte in più ottenere un nuovo cliente di quanto non costi mantenerne uno esistente?

5 volte!

Perciò, detto questo, ti sei mai chiesto …quanta attenzione e concentrazione dedica la tua organizzazione per mantenere i clienti esistenti?

Oppure sei anche tu una delle molte aziende che concentrano tutte le proprie risorse di marketing ed energie per inseguire nuovi contatti e nuovi clienti?





Sei in grado di dire esattamente quale percentuale del tuo budget di marketing è focalizzata sul mantenimento dei clienti esistenti?

Riesci a captare immediatamente quando un tuo cliente smette di acquistare dalla tua azienda e comincia ad andare altrove?

Hai notizia per quanto tempo questi non sono stati attivi con la tua azienda, in quale periodo?

No?



Allora non sarai sorpreso di sapere che, secondo un recente studio, oltre il 68% dei clienti tradiscono i loro fornitori, semplicemente perché non si sentono coinvolti, perché l’azienda fornitrice è distante e non li valorizza sufficientemente!



68%!



Quindi non solo si spendono 5 volte più soldi, per attrarre nuovi clienti, ma si stanno spendendo 5 volte più soldi per sostituire i clienti, che già possedevi e che ti stano ora lasciando … per fare affari con la concorrenza!



Riuscite ora a capire perché alcune aziende si trovano in condizioni di vedere bruciati i propri profitti, mentre altri li stanno vedendo enormemente crescere, anche in un’economia “in crisi”?



Hai mai fatto indagine diretta sui clienti?

Hai un sistema per conoscere la soddisfazione dei tuoi clienti?

Hai mai ricevuto sui social media delle recensioni sulla tua azienda, i tuoi prodotti o servizi da parte di clienti? Ne hai ricevuti di negativi? …. Sai come fare per scovare tutte le recensioni su te che circolano nel web? e sai come reagire a quelle negative?

No?



Beh, … Se non disponete già di una strategia o non avete ancora messo in atto un sistema che si concentra sul mantenimento dei vostri clienti attuali, e che evidenzi la tua soddisfazione di fare affari con loro, allora è il momento di crearne uno.



 In caso contrario dovrai essere pronto a spendere sempre più denaro, per cercare di tenere il passo con la concorrenza che sta attirando i vostri clienti.



Non impostare un business che si concentri esclusivamente sulla “prima” vendita, ma renditi conto che sei seduto su una miniera d’oro potendo consolidare e ripetere vendite continuative al target di tuoi clienti esistenti!



Ricorda: La fortuna è nel follow up!

Vuoi mantenere saldo il legame con i clienti? Facile, ma …devi impostare un sistema!

Selezionare il personale giusto: il Talento.

Le conoscenze sono “quello che sappiamo”.

I talenti sono cosa diversa.

Sono le autostrade a quattro corsie della nostra mente, quelle che plasmano i modelli ricorrenti di pensare, di sentire e di comportarsi.





Selezionare il personale giusto: il Talento.

COME USCIRE DAL VORTICE DEI COSTI FISSI AZIENDALI

In questi momenti di mercato “difficile” e di competizione esasperata spesso le aziende serramentistiche si trovano di fronte a dei costi di struttura troppo alti e a volte incappano nel “vortice dei costi fissi”. Se ti muovi in tempo e con metodo, lo puoi evitare.

Quando vengono stabiliti in azienda i prezzi di vendita, solitamente viene calcolata l’incidenza dei costi di struttura (o costi fissi), con un procedimento che più o meno funziona così:

viene calcolata l’incidenza dei costi fissi sul fatturato, questa viene aggiunta al costo industriale (acquisti materie prime e manodopera), perché il margine deve ovviamente coprire anche i costi fissi, poi viene applicato un bel ricarico (che è quello che il serramentista vuole guadagnare e che serve per gli sconti), ed ecco bello e creato il nuovo listino prezzi.

Attenzione però, perché se la tua struttura non è ottimizzata, soprattutto in tempi di vendite difficili, il mercato non è sempre disposto a pagarti questa cifra perché sostanzialmente se ne “frega” dei tuoi costi fissi e se può compra da altre parti, in quanto in un mercato in super-competizione, se sei un serramentista “Generalista” (1) il prodotto generico è diventato ormai una commodity (cioè è molto comodo trovarlo anche dalla concorrenza.. e di sicuro a prezzo più basso).
Quando c’è una contrazione dei mercati, la struttura solitamente è poco flessibile e i costi rimangono stabili. Inoltre in attesa di una ripresa l’imprenditore potrebbe voler mantenere la sua struttura, benché non completamente utilizzata, ma a questo punto l’incidenza sul fatturato aumenta. E’ qui che si innesca il Pericoloso Vortice.

Infatti, quando si va a ricalcolare di nuovo l’incidenza dei costi fissi, che sono pressoché stabili, questa volta, con un fatturato in calo, incidono di più, quindi aumenta la percentuale di incidenza. Seguendo la solita prassi, andrò ad aumentare ancora di più i prezzi. Ma il mercato è ancor meno disposto a pagarmi queste differenze e mi cala ancora il fatturato. E così via.

Morale: se continui a ribaltare l’incidenza dei tuoi costi fissi sui prezzi hai trovato la via più breve per uscire dal mercato!

Quando una società ha delle inefficienze, vale a dire ha una struttura costosa o male impiegata, o ha degli sprechi, non ha una produttività ottimale, o che non è in grado di sviluppare volumi di vendita adeguati, e che si trova ad operare in un mercato molto competitivo, trova grandi difficoltà nel far scontare al mercato la propria inefficienza.

Cosa fare allora in questi casi ?
L’imprenditore deve cercare di riorganizzare velocemente la struttura. VELOCEMENTE.

I costi maggiori delle inefficienze devono, purtroppo, essere sostenuti dall’imprenditore mentre cerca di riorganizzare velocemente la struttura, vale a dire che non possono essere ribaltati sui prezzi, altrimenti piano piano si perdono quote di mercato.

Prima di pensare a nuove idee e progetti di rilancio sistema i “Fondamentali” aziendali!

Prima di pensare a sviluppare nuove strategie e nuovi piani di marketing o investimenti vari, mettete a posto I FONDAMENTALI.





Prima di pensare a nuove idee e progetti di rilancio sistema i “Fondamentali” aziendali!

Il gioco di squadra. Con un team affiatato sei destinato ad avere successo.

Nella società odierna vi è una grande abbondanza di idee imprenditoriali innovative, tecnologie e capitali. Ma per mettere in piedi una grande impresa, questi fattori da soli non bastano: l’ingrediente che riesce ad esaltare l’efficacia di tutti gli elementi chiave di un’organizzazione e a creare una benefica sinergia tra di essi è un team affiatato di persone che collaborano tra di loro in maniera organizzata.



Quali caratteristiche dovrà avere dunque lo staff per poter formare un team altamente funzionale?



Il membro ideale di un gruppo è colui che è capace di lavorare in modo propositivo, collaborando con tutti i suoi colleghi per riuscire a raggiungere gli obiettivi della propria organizzazione.



Affinché questo avvenga, è necessario possedere un alto livello di intelligenza sociale, ossia la capacità di interpretare e gestire le relazioni interpersonali . Nelle imprese moderne, qualsiasi risultato viene raggiunto in modo collaborativo: non c’è più posto per i geni solitari, da nessuna parte.



Tanto maggiore è la complessità dell’ambito in cui un’azienda opera, tanto più è necessario che essa abbia al suo interno individui capaci di collaborare con gli altri, di motivarli, di far funzionare un progetto: essi sono il collante che tiene insieme il gruppo e che rende possibile una sana e produttiva interazione al suo interno.



La capacità di fare gioco di squadra è la caratteristica più importante e ricercata a qualsiasi livello all’interno di un’organizzazione: non solo tra i membri dello staff, ma anche tra i capi delle diverse unità di una stessa azienda. E lo diventerà sempre di più negli anni a venire, “in quanto i compiti da affrontare diventano così complessi che nessun individuo ha tutte le capacità necessarie per portarli a compimento da solo” .



La capacità di far sì che tutti, in un gruppo, siano entusiasti di ciò che stanno realizzando insieme, è il requisito principale di un team leader.





Il gioco di squadra. Con un team affiatato sei destinato ad avere successo.

Devi rinforzare la squadra di vendita? Eccoti il giusto metodo per scovare i migliori venditori!

Trovare un buon venditore fra decine di candidati, dopo aver sfogliato decine di curriculum che hai sulla scrivania non è facile.

Come fare? Innanzitutto devi fare una selezione preventiva di candidature vicine alle tue necessità base e poi … non avere fretta. Programma almeno 5 colloqui.





Un colloquio però ti potrà dare le giuste informazioni solo se condotto nel giusto modo e se saprai analizzare bene le risposte e le reazioni del candidato





Devi rinforzare la squadra di vendita? Eccoti il giusto metodo per scovare i migliori venditori!

Come far sì che le persone scelgano PROPRIO TE? …la risposta è nel Marketing Diretto.

l Direct Marketing (Marketing Diretto o a Risposta Diretta) è il Marketing pratico: niente “chiacchiere e distintivo”, ne’ paroloni per sembrare più interessanti o importanti. Solo concretezza.



Passa attraverso la semplice sequenza persuasiva: Problema, Agitazione, Soluzione:





Questo è il TUO problema.

Queste sono le DIFFICOLTÀ (che stai passando ora a seguito del problema).

Questa è l’unica SOLUZIONE per te.

Acquista Ora: SI/NO

Ovvio, qui è tutto semplificato, ma questa è la sequenza base della Comunicazione Persuasiva e del Direct Marketing in generale.



Basta solo conoscerle, utilizzarle e vederne i risultati. Ma se fosse tutto qui, vi avrei già dato la chiave del successo!



Però molti del settore serramenti mi dicono, “ma il nostro settore è diverso, è in crisi, più difficile”! Non è così, questi concetti valgono per tutti i settori.





Come far sì che le persone scelgano PROPRIO TE? …la risposta è nel Marketing Diretto.

Hai perso collaboratori preziosi e non sai spiegartelo? Ecco i 6 motivi principali.

Sei motivi per cui le aziende perdono i loro migliori dipendenti.

Chiedete ai leaders di quasi tutte le organizzazioni di successo e vi diranno che i loro dipendenti chiave sono tra i loro beni più preziosi.

Purtroppo, molti di loro se ne andranno. Troppo spesso, le ragioni della loro uscita sono evitabili.

Ecco alcuni motivi per cui le aziende perdono i loro migliori dipendenti e ciò che può essere fatto oggi, per aiutare a ridurre il rischio che ciò accada a voi.





Hai perso collaboratori preziosi e non sai spiegartelo? Ecco i 6 motivi principali.

Il Made in Italy è orgoglio italiano al 100%; non indica solo un prodotto, è soprattutto un atteggiamento.

L’espressione Made in Italy, orgoglio per i produttori italiani, rappresenta la qualità, la creatività e l’inventiva caratteristica dell’Italia e dei suo artisti artigiani. Infatti molto spesso i prodotti italiani sono riconosciuti come prodotti di alta qualità, curati nei dettagli, creativi nel disegno e nelle forme.



Non è sempre stato così. Infatti originariamente l’espressione Made in Italy aveva un’accezione quasi negativa.

Tale espressione fu imposta ai produttori italiani negli anni ’60 da Francia e Germania per indicare ai loro cittadini che i prodotti non erano realizzati nelle proprie nazioni, che avevano abbandonato l’industria povera del tessile e della calzatura.



Oggi i marchi italiani sono molto apprezzati nel mercato internazionale per il loro design innovativo e per la qualità dei materiali. Basti pensare alla moda dove il Made in Italy conta nomi eccellenti come Valentino, Giorgio Armani, Dolce & Gabbana e Prada. Oppure alle macchine e alle moto Made in Italy con la Ferrari e la Ducati e ai grandi designers e architetti italiani come Giorgetto Giugiaro, Sergio Pininfarina e Massimiliano Fuksas o Renzo Piano che hanno firmato progetti internazionali.



Il Made in Italy è orgoglio italiano al 100%.







Il Made in Italy è orgoglio italiano al 100%; non indica solo un prodotto, è soprattutto un atteggiamento.

LIBRI SCOLASTICI, SCONTO DEL 10% PER CHI POSSIEDE LA CARTA DELLO STUDENTE


   
"Siamo alle solite come ogni anno le associazioni dei consumatori hanno voluto di nuovo lanciare l`allarme parlando di ‘caro scuola e mazzata sulle famiglie". Sbalorditivo, poi, il consiglio dato per il corredo scolastico da acquistarsi presso grandi magazzini e la paventata richiesta di intervento del Ministro. Come Federcartolai stigmatizza simili campagne comparative, del tutto generiche e prive di alcun fondamento o dati oggettivi, che producono distorsioni nel mercato e nei meccanismi di concorrenza. Serve subito un intervento dell`Autorità Antitrust per verificare la conformità di simili messaggi alle normative in materia di pubblicità comparativa, al fine di tutelare le nostre imprese". E’ il commento  di Medardo Montaguti, Presidente Nazionale di Federcartolai, (Federazione Italiana Cartolai aderente a Confcommercio Imprese per l`Italia). "I consumatori devono invece sapere  - continua - che grazie ad un rinnovato accordo con il Ministero dell`Istruzione (MIUR), per tutti gli alunni possessori della Carta dello Studente, verrà riservato uno sconto generico del 10% su tutti i prodotti di cancelleria. "Applichiamo infatti in genere – prosegue il Presidente Montaguti – prezzi scontati tutto l`anno e nelle nostre aziende il cliente trova una professionalità e una conoscenza dei prodotti che mettono in condizione gli acquirenti di scegliere gli articoli migliori per le loro necessità ad un prezzo assolutamente concorrenziale". "Attenzione poi - prosegue Montaguti - al fenomeno del c.d. dumping interno. Per chi non lo sapesse il dumping interno è quell`attività che, per attrarre consumatori, propone prodotti sottocosto, e che può risultare illecita quando si traduce sostanzialmente in atti di concorrenza sleale che, in violazione delle vigenti norme di legge, alterano il normale funzionamento del mercato e impediscono ogni forma di competizione sul prezzo. Di sicuro, questo, è un fenomeno che non caratterizza il piccolo esercizio (i c.d. prezzi "predatori" costituiscono infatti un classico esempio di illeciti concorrenziali normalmente praticati da imprese leader di mercato che che abusano della propria posizione dominante o che adottano pratiche di vendita "in perdita" al fine di consolidare la propria posizione ed impedire l`accesso/espellere dal mercato i concorrenti che non sono in grado di sostenere i medesimi ribassi) ed i consumatori dovrebbero essere avvertiti dalle loro Associazioni sul fatto che il dumping interno li può forse agevolare su un prodotto, ma sicuramente li danneggia sulla spesa complessiva e nel lungo periodo". Come Federcartolai ci preme puntualizzare che nelle nostre cartolibrerie non sono stati applicati rincari rispetto all`anno passato e che tutti i prodotti di marca, ovvero zaini e astucci molto pubblicizzati, autentici brand creati intorno a serie tv e cartoon per bambini, griffe a tutti gli effetti come quelle dell`abbigliamento, osservano listini prezzi stabiliti dal produttore! "Anche quest`anno – conclude il Presidente di Federcartolai – saremo particolarmente presenti sulla stampa nazionale e locale con una campagna di informazione per aiutare i consumatori ad orientarsi meglio negli acquisti, ma soprattutto per spiegare come la categoria, nonostante le difficoltà, continui ad affrontare la crisi mantenendo sempre un atteggiamento responsabile e serio a cominciare proprio dalle politiche di prezzo adottate".

SECONDO CONSIGLIO per essere più produttivo ed evitare le distrazioni

Fai il lavoro una volta sola
Uno degli enormi sprechi è quello di continuamente aprire e chiudere le pratiche o le attività, senza finalizzarle. Se stai facendo un lavoro, o una parte di un progetto più grande, finisci il lavoro prima di aprirne un altro. Aprire continuamente pratiche o lavori, non è da supereroe del multi-tasking ma è altamente inefficiente, in quanto spesso occorre tornare sulla stessa attività più volte con un enorme spreco di tempo. Soprattutto quando si parla di micro attività, come rispondere ad una email, se si è iniziata l’attività, conviene finirla ed evitare di tornarci: o si elimina, o si termina o si deleg

PRIMO CONSIGLIO per essere più produttivo ed evitare le distrazioni



Fai il lavoro una volta sola
Uno degli enormi sprechi è quello di continuamente aprire e chiudere le pratiche o le attività, senza finalizzarle. Se stai facendo un lavoro, o una parte di un progetto più grande, finisci il lavoro prima di aprirne un altro. Aprire continuamente pratiche o lavori, non è da supereroe del multi-tasking ma è altamente inefficiente, in quanto spesso occorre tornare sulla stessa attività più volte con un enorme spreco di tempo. Soprattutto quando si parla di micro attività, come rispondere ad una email, se si è iniziata l’attività, conviene finirla ed evitare di tornarci: o si elimina, o si termina o si delega;


Motivazione e Pnl



L'uomo tende a compiere le sue decisioni in base a due principi fondamentali: raggiungere il piacere e allontanarsi dal dolore. Per cambiare se stessi e darsi le giuste motivazioni al cambiamento, devi associare un forte dolore all'idea di rimanere così come sei adesso. Quanto ti costerà non cambiare o continuare a rimandare? Contemporaneamente, associa un grande piacere all'idea di cambiare, all'idea di acquisire una nuova personalità piena di sicurezza e fiducia in sè che ti possa arricchire da ogni punto di vista. Vivi emozionalmente queste sensazioni di piacere e dolore.

Ricorda inoltre che ciascuna credenza, ciascun lato del tuo carattere è sostenuto da riferimenti che hai maturato con l'esperienza. Quindi per fare un cambiamento molto forte è necessario che trovi quanti più possibili riferimenti a sostegno della tua nuova identità, dei tuoi nuovi valori. E prendi ora la decisione di cambiare: comincia subito, intraprendi un piano d'azione verso il tuo obiettivo e stai attento a qualsiasi cosa possa esserti d'aiuto per sostenere il tuo cambiamento.

Autostima e identità



Tu hai una ben precisa identità che è stata costruita con il passare degli anni dall'ambiente in cui hai vissuto, dalle persone che hai frequentato, dagli stimoli e dalle esperienze che hai affrontato. Ma questa identità è davvero valida? La risposta è no, perchè non ne siamo padroni, perchè è un'identità che ci limita e ci logora piano piano.

Oggi tu puoi decidere liberamente e con serenità chi vuoi essere. Costruisci a tavolino la persona che vuoi diventare: crea nella tua mente una rappresentazione visiva, uditiva e sensoriale della persona che vuoi diventare. Comunicagli la sicurezza, la fiducia, la passione, l’amore, la felicità che desideri avere, vivi le sue sensazioni, ascolta le sue parole decise, osserva il suo sguardo sereno e il suo respiro profondo. Caricati della sua energia. E comincia subito a vivere come quella persona, che è parte di te, senza più aspettare. Raccogli le sfide che la vita ti presenta, affrontale con la tua nuova identità, con la tua sicurezza, con la fiducia in te.

Ora guardati dentro e cerca di scoprire quali sono i tuoi valori fondamentali: fai della sicurezza il tuo valore principale, agisci sempre sapendo quello che vuoi, guarda l'obiettivo che intendi raggiungere e muoviti sempre in quella direzione. Il destino non accade, è quello che scegli tu.

Semplifica le tue regole: rendi facile soddisfare i tuoi valori e difficile violarli. Ad esempio se per te essere amato significa che il tuo partner ti deve dire ti amo e deve fare tutto quello che vuoi tu, allora la tua regola è molto difficile da soddisfare e probabilmente passerai la vita a soffrire in cerca della persona giusta, che non arriverà mai. Tuttavia ogni persona ha il suo modo di interpretare la realtà, quindi puoi stabilire in che modo far sì che i tuoi valori vengano soddisfatti: semplifica le tue regole! Ad esempio potresti raggiungere il valore amore ogni volta che qualcuno ti vuole bene, ogni volta che tu vuoi bene a qualcuno, ogni volta che sei generoso e altruista, ogni volta che vedi persone felici. In questo modo vivresti una vita densa d'amore e eviteresti tante frustrazioni.

Linguaggio e stato d'animo!

Il tuo modo di parlare e di riferirti a te stesso, tende a costruire un'immagine di te rispondente al linguaggio utilizzato. Se ti definisci "furibondo" invece che "stizzito" ci sono delle implicazioni molto forti che effettivamente vanno a modificare il tuo stato d'animo. Quindi in ogni occasione della tua vita cerca di ridimensionare i termini negativi, di utilizzare un vocabolario positivo e delle metafore vincenti, che possano farti vivere con maggiore serenità ogni evento della vita.

Guida all'autostima

Credere in se stessi!

Innanzitutto tieni conto che nessuno al di fuori di te può cambiare quello che provi dentro, perché sono le tue decisioni e non le condizioni della vita, a determinare il tuo destino. Questo perchè la tua rappresentazione interiore della realtà non riproduce esattamente la realtà, ma è solo un'interpretazione filtrata attraverso le tue credenze e i tuoi valori personali; un’interpretazione che puoi decidere di utilizzare a tuo vantaggio, per rendere più serena la tua esistenza.

Puoi cambiare la tua vita in un istante, abbandonare i tuoi limiti in un secondo, con la sola forza di volontà. Concentrati sui tuoi obiettivi e crea nella tua mente una rappresentazione visiva, uditiva e sensoriale della persona che vuoi diventare. Comunicagli la sicurezza, la fiducia, la passione, l’amore, la felicità che desideri avere, vivi le sue sensazioni, ascolta le sue parole decise, osserva il suo sguardo sereno e il suo respiro profondo. Semplifica le sue regole: rendi facile soddisfare i suoi valori e difficile violarli. Caricati della sua energia. E comincia subito a vivere come quella persona, che è parte di te, senza più aspettare.

Raccogli le sfide che la vita ti presenta, affrontale con la tua nuova identità, con la tua sicurezza, con la fiducia in te. Concentrati su come vorresti sentirti e su come ti sentirai quando le avrai superate, e con quello stato d’animo positivo vincerai qualsiasi difficoltà, presente, passata e futura. Crea un’alternativa per i tuoi ricordi dolorosi, rivivi, con le nuove risorse che oggi hai a disposizione, le tue esperienze passate, modificandone la percezione ed eliminandone le connotazioni negative.

Stabilisci i tuoi obiettivi, credi in quello che fai, sii responsabile, ambizioso e determinato, pensa sempre in grande e sii molto ottimista: senti sempre la sicurezza di raggiungere i tuoi traguardi e di superare qualsiasi sfida. I fallimenti non esistono: ogni esperienza della vita contribuisce alla tua crescita interiore e a creare riferimenti utili per il tuo futuro. Le difficoltà sono sfide, le emozioni negative sono solo stimoli che ti guidano verso il traguardo.

Dai fiducia alle parole e alla comunicazione: non è importante la forma ma il contenuto, l'idea che si vuole esprimere, il risultato che si vuole ottenere. Le persone non sono il proprio comportamento: devi sempre andare oltre, essere flessibile, capire il punto di vista degli altri, interpretarne i comportamenti ed intuirne le esigenze.

Fai nuove esperienze, segui l’avventura, viaggia, conosci nuove persone, crea nuovi riferimenti che possano allargare i tuoi orizzonti, ampliare i tuoi livelli di scelta, rafforzare le tue capacità in tutti i settori. Credi nel costante miglioramento di te stesso: ogni giorno migliora la qualità della tua vita, imparando e sviluppando nuove distinzioni sul modo di aggiungere valore alla tua esistenza. Perché sei solo tu l'artefice del tuo destino!

Preventivo Scritto Obbligatorio per i Professionisti

Dal 29 agosto 2017 per i professionisti è diventato obbligatorio presentare un preventivo scritto al cliente nel momento del conferimento dell’incarico professionale. L’obbligo di redigere il preventivo scritto riguarda tutti i professionisti iscritti negli albi e/o ordini professionali.

A stabilirlo è la Legge 4 agosto 2017, n. 124  “legge annuale per il mercato e la concorrenza” che ha modificato l’articolo 9, del Decreto Legge 24 gennaio 2012, n.1 convertito con modificazioni dalla Legge 24 marzo 2012, n. 27.

La norma stabilisce che la misura del compenso è previamente resa nota al cliente obbligatoriamente, in forma scritta o digitale, con un preventivo di massima e deve essere adeguata all’importanza dell’opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi.

In pratica, il professionista deve rendere noto obbligatoriamente, in forma scritta o digitale, al cliente il grado di complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento fino alla conclusione dell’incarico professionale e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell’esercizio dell’attività professionale.

Il preventivo deve essere redatto e presentato anche se il cliente non ne fa esplicita richiesta. E’ compito del professionista, quindi, far conoscere tutti i dettagli dell’incarico professionale che gli viene conferito dal cliente.

Inoltre, nell’ottica di una maggiore tutela della trasparenza e della concorrenza, i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali e/o collegi dovranno comunicare al cliente i titoli posseduti e le eventuali specializzazioni.

Tra le altre novità, la legge sulla concorrenza introduce la possibilità di costituire società miste tra avvocati, composte anche da soci investitori non professionisti. I soci non professionisti potranno detenere solo fino al 30% del capitale sociale e dei diritti di voto. I restanti due terzi potranno essere esercitati sia da avvocati iscritti all’albo sia da professionisti attivi in altri settori lavorativi.

"La pubblicità e l’anima del commercio” (Henry Ford).

 Promuoversi in modo corretto è fondamentale per emergere dalla giungla di immagini che ormai bombardano i consumatori in ogni angolo del mondo, alla caccia di vendite e ritorni commerciali sempre maggiori.

Che cosa rende un’immagine vincente, in grado di catturare l’attenzione dello spettatore? Alcune linee guida potrebbero essere:

essere ben immaginata
comunicare un messaggio in modo chiaro
essere altamente creativa
essere evidentemente onesta e reale

Gomorra : relazioni di marketing

Al giorno d’oggi era impensabile che una realtà piccola come Scampia potesse diventare un fenomeno televisivo a livello internazionale, invece è tutto vero! Gomorra, la serie televisiva di Sky, ha conquistato tutti, grandi e piccini provenienti da molte zone d’Europa. Ha portato un BOOM di ascolti che in Italia non si registrava da anni. Grazie a questa serie Sky ha aumentato considerevolmente il proprio fatturato e il numero di abbonamenti è senza dubbio aumentato. Il tema trattato è quello della mafia e delle guerre fra i clan a Scampia, cose che al giorno d’oggi sono reali e Roberto Saviano, autore della serie, tratta tali argomenti in maniera delicata e concisa.
Non mancano comunque le contestazioni a questo programma, infatti il sindaco di Scampia, definì la prima stagione un successo e un capolavoro, mentre nella seconda stagione ha completamente cambiato idea, definendo Gomorra un marketing vergognoso e una vetrina indegna per Scampia.

Utilizzare nelle proprie campagne pubblicitarie il testimonial celebre: vantaggi e svantaggi

Il testimonial celebre

Se apriamo qualsiasi rivista, o passiamo una mezz’ora davanti alla tv, o addirittura alziamo la testa per guardare un cartellone, notiamo che nella maggior parte delle campagne pubblicitarie viene utilizzato un testimonial famoso. Questo fenomeno viene chiamato celebrity endorsement ovvero l’utilizzo di un personaggio celebre, di cui l’azienda sfrutta sia fama che caratteristiche fisiche e morali, per fini pubblicitari.

I fattori da analizzare, i quali servono per valutare l’efficacia del testimonial famoso, possono modificare in maniera positiva o negativa la percezione che ha il consumatore rispetto alla marca o al prodotto.

Analizziamo per primi quelli che portano ad una percezione positiva:


  1. la visibilità, intesa come notorietà;
  2. l’armonia che intercorre tra il testimonial e il prodotto, per esempio si ha armonia tra il giocatore di NBA Derrick Rose con la collezione Adidas dedicata al basket;
  3. la capacità attrattiva, come la simpatia, lo charme, la bellezza;
  4. la credibilità che riguarda l’affidabilità e la competenza;
  5. il carisma, molto importante in quanto il testimonial deve essere in grado di persuadere il pubblico target;
  6. la capacità di trasferire significati sul prodotto.

Quei fattori che invece portano ad una percezione negativa sono:

le informazioni negative relative al testimonial, come recentemente successo ad aziende come Nike e Gatorade, le quali hanno dovuto ritirare gli spot nei quali avevano come testimonial il golfista Tiger Woods, una volta scoppiato lo scandalo   relativo all’abuso di prostitute da parte dello sportivo;
la sovraesposizione della celebrità sul prodotto, nel momento in cui l’attenzione del consumatore è attirata dalla notorietà del testimonial e non da quella del prodotto pubblicizzando, creando uno spot completamente inutile dato che il consumatore ricorda solo il testimonial.

Da quattro a sette: Il Marketing amplia i suoi "paladini"

Le 4 P del Marketing Mix sono: Prodotto, Prezzo, Posizione e Promozione.

E se ne aggiungono altre tre:

People

I consumatori non vogliono più avere a che fare con aziende e marchi impersonali, adesso è fondamentale umanizzare il brand. Questo processo ha portato all’identificazione del marchio con le persone che in quel momento lo offrono. In questo senso, le persone che rappresentano un prodotto o un servizio sono i custodi della sua reputazione.

Process

Sebbene i consumatori non abbiano idea di come funzioni il processo di produzione all’interno di un’azienda, vogliono comunque essere rassicurati a riguardo. Avere un sistema produttivo efficiente e funzionale, ed esprimerlo chiaramente, aiuta sia il consumatore a percepire subito l’efficienza aziendale, sia l’azienda a lavorare in maniera organizzata e produttiva.

Physical Evidence

Spesso, nel mercato dei servizi, il potenziale cliente si lascia scoraggiare dall’intangibilità del servizio, la cui qualità non può essere dimostrata prima dell’effettivo utilizzo. Per ridurre al minimo i rischi legati all’acquisto di un qualcosa che non si può provare, le persone cercano prove che ne testimonino la qualità: case studies e testimonials che raccontino esperienze già avute.

Il successo di un prodotto o di un servizio nel mercato dipende dalla corretta interpretazione di tutti questi fattori, che deve precedere la pianificazione della strategia di marketing. Se ci sono problemi a far decollare il tuo prodotto sul mercato, probabilmente si tralascia un fattore importante, oppure se ne sta interpretando male le interazioni con gli elementi esterni e interni

Incentivi dal 2018 agli investimenti in pubblicità



Con la manovra correttiva della Legge di Stabilità 2017 (articolo 57-bis del Decreto legge n. 50/2017 convertito in Legge n. 96/2017 sono stati introdotti incentivi fiscali per investimenti pubblicitari incrementali su giornali e riviste e, da inizio settembre, ha preso il via la campagna della FIEG per informare aziende e lavoratori autonomi su tale opportunità.


Si tratta di un credito di imposta riconosciuto dal 2018 per i soggetti che investono in campagne pubblicitarie su quotidiani, periodici e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1% quelli, di analoga natura, effettuati nell’anno precedente.

Il credito d’imposta si può applicare ad investimenti effettuati fin dal 24 giugno 2017, nella misura del 75% (fino al 90% nel caso di microimprese, PMI e start up innovative) del valore incrementale degli investimenti effettuati rispetto a quelli di analoga natura effettuati nell’anno precedente.


Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.



Entro ottobre dovrebbe essere emanato un ulteriore decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri con modalità e criteri di attuazione della misura.

Dal 29 agosto è in vigore il conto di deposito per evitare rischi con il venditore

Arriva il conto di deposito per la tutela di chi compra casa. La legge sulla concorrenza in vigore dal 29 agosto scorso ha introdotto la facoltà di richiedere il deposito del prezzo al notaio rogante fino ad avvenuta trascrizione del contratto di compravendita. In sostanza: finché non si firma il contratto, si evitano rischi con il venditore lasciando la cifra destinata all’acquisto nelle mani (“deposito”) del notaio.

UNA TUTELA IN PIU’ – In questo modo chi non trascrive il preliminare ha uno strumento in più per evitare l’esposizione a rischi diversi: come l’eventualità che tra la data del rogito (o, meglio, la data dell’ultima ispezione dei registri immobiliari eseguita dal notaio rogante) e quella della sua trascrizione nei registri venga pubblicato un gravame inaspettato a carico del venditore (ipoteca, sequestro, pignoramento, domanda giudiziale ecc.); oppure che il venditore venda più volte lo stesso immobile a diversi acquirenti, con la conseguenza che tra essi prevale chi per primo trascrive.
In sostanza, fino a che l’acquisto non sia trascritto, non si ha la certezza che esso sia andato a buon fine; e se, per caso, non va a buon fine, si tratta spessissimo di situazioni in cui è praticamente impossibile avere la restituzione del denaro consegnato al venditore al momento della firma del rogito.

COSA DEVE FARE IL NOTAIO – Il notaio deve tenere in deposito il saldo del prezzo destinato al venditore fino a quando non sia eseguita la formalità pubblicitaria con la quale si acquisisce la certezza che l’acquisto si è perfezionato senza subire gravami.

Enea: concorso pubblico per 164 posti​

I posti messi a concorso, a cui si potrà partecipare fino al 5 ottobre, e i cui bandi si possono scaricare dal sito dell’Enea, sono i seguenti:

– 20 unità personale diplomato e laureato

– 11 diplomati come collaboratori di amministrazione

– 34 diplomati come collaboratori tecnici

– 22 unità personale laureato come Tecnologo

– 77 unità personale laureato come Ricercatore


Titoli richiesti: diploma o laurea.

Studi di settore, addio!! Al loro posto, arrivano le pagelle fiscali.



Dirsi addio, si sa, non è mai semplice. C’è sempre spazio e tempo per qualche rimpianto. Gli studi di settore fanno i bagagli e sono pronti per andare definitivamente in soffitta. Al loro posto, arrivano le pagelle fiscali. Sarà un addio indolore? Sì, ma solo se diminuiranno le tasse, avvisa la CGIA di Mestre.

70 PAGELLE FISCALI – Prima della pausa estiva sono stati presentati alle associazioni di categoria i primi 14 indicatori, entro la fine di settembre ne arriveranno altri 24 a ottobre altri 13 e i restanti 21 saranno validati entro il 22 novembre prossimo. Per l’anno d’imposta 2017 saranno dunque 17 le nuove “pagelle fiscali” riferite al comparto servizi. L’obiettivo è quello di mandare in soffitta i vecchi studi di settore in tre anni con la possibilità di chiudere anche prima.

C’ERAVAMO TANTO AMATI – “Per molti lavoratori sarà la fine di un incubo – esordisce il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – anche se sarà necessario monitorare il periodo di transizione di questi nuovi strumenti. I nuovi indicatori di affidabilità fiscale che sostituiranno gli studi di settore, infatti,  dovranno garantire una riduzione delle tasse e una maggiore semplificazione nei rapporti con il fisco. Altrimenti, questa novità servirà a poco. Per questo è determinante che nella fase di gestazione di questi indicatori sia determinate  il ruolo delle associazioni di categoria dei lavoratori autonomi, che meglio di chiunque altro conoscono le specificità e le caratteristiche  fiscali delle attività interessate da questa novità fiscale”.

GLI STUDI DI SETTORE IN NUMERI – Dopo 18 anni di vita, sono poco più di 3,5 milioni le partite Iva sottoposte ai 193 studi di settore attivati dall’Amministrazione finanziaria. E oltre il 73 per cento dei contribuenti (pari a 2,6 milioni di attività) è congruo, ovvero rispetta le richieste avanzate dall’Amministrazione finanziaria in materia di ricavi. Questi contribuenti, tuttavia,  rimangono ancora nel mirino del fisco visto che ogni anno  rischiano di subire un accertamento fiscale, sebbene per gli studi di settore risultino soggetti fedeli al fisco. Nel 2016, infatti, sono stati poco meno di 368.500 gli accertamenti in materia di Iva, Irap e imposte dirette che hanno interessato le imprese potenzialmente soggette agli studi di settore.

“Chi nel prossimo futuro rispetterà le disposizioni previste dagli indici di affidabilità fiscale non dovrà più essere sottoposto ad alcuna attività accertativa – dichiara il segretario della CGIA Renato Mason – inoltre, bisognerà limitare al massimo il numero di controversie per togliere quell’ansia da fisco che, purtroppo, continua a investire molti piccoli imprenditori. Per questo sarà necessario introdurre un regime premiale a beneficio di coloro che sono in regola con le richieste dell’Amministrazione, così come era stato annunciato verso la seconda metà degli anni ’90 in sede di presentazione degli studi di settore che, in seguito, è stato clamorosamente disatteso”.

 Più tasse per 19,6 miliardi di euro – Negli anni gli studi di settore hanno garantito un grosso apporto di gettito alle casse del Stato. Dal 1998, anno della loro introduzione, al 2015 (ultimo dato disponibile), a fronte di 49,2 miliardi di euro di maggiori ricavi ottenuti attraverso l’adeguamento spontaneo in sede di dichiarazione dei redditi, questi si sono tradotti, secondo una stima elaborata dall’Ufficio studi della CGIA, in 19,6 miliardi di euro di tasse in più versate all’erario

“Certo – conclude Zabeo – è difficile stabilire quanti di questi soldi siano il frutto di una graduale emersione della base imponibile e quanti, invece, siano riconducibili a tasse aggiuntive che i contribuenti hanno pagato perché l’asticella dei ricavi imposta dagli studi di settore era troppo elevata. Molto probabilmente la verità sta nel mezzo. Per questo è necessario che i nuovi indicatori di affidabilità  non ricalchino queste vecchie abitudini”.

mercoledì 13 settembre 2017

Collaboratori familiari: onere dopo 90 giorni annui




Sono da poco tempo diventato titolare di un piccolo pubblico esercizio. Talvolta avrei la necessità di avere un aiuto nella gestione del bar, a seguito di una maggiore affluenza di clienti.
Tuttavia, questo picco di affluenze non accade sempre e quindi devo ancora valutare se fare assunzioni. Vorrei, in questa fase iniziale, potermi avvalere dell'aiuto di mio padre, pensionato, e di mia moglie, in via occasionale. Potrei avere contestazioni a seguito di eventuali ispezioni? Sono tenuto a iscrivere entrambi alla Gestione commercianti?



L'obbligo di iscrizione alla Gestione commercianti, oltre che per i titolari e i soci, scatta anche per i familiari coadiutori, parenti e affini entro il terzo grado che partecipano al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza, sempreché per tale attività non siano già contestualmente lavoratori dipendenti a tempo pieno. Tra l'altro, l' Inps, con la circolare n. 78/2006, ha precisato che per i coadiutori familiari, l'obbligo sussiste anche nel caso in cui il titolare dell'impresa sia iscritto alla gestione medesima come titolare non attivo, perché ad esempio si dedica ad altre attività con carattere di prevalenza e abitualità.


Per quanto concerne l'obbligo contributivo, le imprese commerciali, artigiane ed agricole devono tener conto anche del contenuto della lettera circolare n. 10478/2013, con la quale il ministero del Lavoro ha spiegato come stabilire quando il lavoro prestato dal collaboratore familiare sia occasionale oppure abituale. Ai fini contributivi, il lavoro prestato deve essere infatti abituale, ossia non sporadico, e prevalente, cioè di maggiore impegno rispetto ad altra attività. Nel caso del pensionato, la prestazione lavorativa è soltanto occasionale, in virtù proprio dello spirito di solidarietà che pervade (per presunzione di legge) il lavoro gratuito in ambito familiare e che trova nel pensionato la figura più emblematica.


La prestazione lavorativa del pensionato manca, dunque, di quello spirito di ogni attività lavorativa onerosa, e cioè l'“animus contrahendi”. Per due recenti sentenze del tribunale di Milano (20 gennaio e 24 giugno 2014) il titolare di un esercizio commerciale non è tenuto al pagamento dei contributi per il padre che è presente saltuariamente in negozio con l'incarico di rispondere al telefono e avvisare i clienti della momentanea assenza del figlio. Non risulta individuabile alcuna specifica attività lavorativa, ma si tratta di un mero gesto di cortesia, di solidarietà familiare.


Per quanto concerne la collaborazione della moglie del titolare, la lettera circolare, inoltre, ha descritto una sorta di presunzione operativa per la quale si può giudicare occasionale il lavoro prestato dal familiare collaboratore quando ricorrano alcune condizioni. La prima consiste in un limite temporale di 720 ore nel corso dell'anno solare (90 giorni). 

In sede ispettiva, quindi, questa limitazione di tempo rende il giudizio del personale ispettivo in un certo senso oggettivo e contribuisce a semplificare e rendere uniforme l'attività ispettiva stessa. Una durata maggiore della prestazione lavorativa va dimostrata. La seconda condizione è che la collaborazione si ha per occasionale quando è resa sia in sostituzione, sia in affiancamento del titolare.


Osserviamo che la formulazione di questa linea guida ricalca con alcune modifiche la previsione del comma 6 ter, articolo 21, Dl 269/2003 riferito all'attività artigiana : infatti, questa disposizione presume l'occasionalità nel settore artigiano quando il collaboratore sostituisce il familiare impossibilitato per un periodo non superiore a 90 giorno nell'anno solare. Per quanto riguarda, invece, gli aspetti assicurativi, la successiva lettera circolare n. 14184/2013, in linea con la precedente, stabilisce che scatta l'esenzione Inail quando il soggetto lavora 12 giorni al mese, senza superare i 10 giorni lavorativi durante l'anno.

Questo parametro misura il carattere “accidentale” della prestazione.

I REQUISITI PER OTTENERE IL REI


Potranno ricevere il reddito di inclusione sociale i cittadini italiani e comunitari. Potranno accedervi anche i cittadini stranieri con permesso di soggiorno e i titolari di protezione internazionale (ad esempio asilo politico) residenti in Italia da più di due anni.
L’assegnazione del sussidio dipenderà dall’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e dall’indice della situazione reddituale (ISR). Ma anche dal patrimonio mobiliare e immobiliare.
L’indice della situazione reddituale definisce quello che è il reddito realmente a disposizione delle famiglie per far fronte alle spese di tutti i giorni. Rispetto all’ISEE, per calcolare l’ISR vengono sottratte le spese per l’affitto o le spese condominiali.
L’utilizzo di questo secondo criterio ha lo scopo di non escludere le famiglie che versano in stato di povertà ma che hanno la prima casa di proprietà. Purché non abbiano altri immobili che producano reddito.
In particolare, l’indicatore ISEE deve essere pari o inferiore a 6mila euro, e l’ISR deve essere pari o inferiore a 3mila euro.
Vi sono poi dei vincoli patrimoniali. Il patrimonio immobiliare, esclusa la casa di proprietà, non deve superare i 20mila euro. E il patrimonio mobiliare (conti correnti bancari o postali; certificati di depositi e credito, buoni fruttiferi e assimilati; azioni e obbligazioni) non deve superare i 10mila euro. Ma la soglia massima per il patrimonio immobiliare si riduce a 6mila euro per i nuclei familiari composti da una persona e a 8mila per quelli composti da due persone.
Come abbiamo visto in precedenza, altra condizione per ottenere il reddito di integrazione sociale è l’impegno del richiedente a sottoscrivere un progetto personalizzato volto a uscire dalla situazione di difficoltà.
Il Rei non verrà concesso se nei due anni che hanno preceduto la domanda se un familiare del richiedente ha acquistato auto, moto o barche.
I requisiti economici dovranno essere presenti tutti congiuntamente.

COS’E’ IL REDDITO DI INCLUSIONE SOCIALE

 Il reddito di inclusione sociale è il nuovo sussidio economico introdotto nel panorama legislativo italiano con l’approvazione della legge delega contro la povertà, avvenuta il 9 marzo 2017. E definitivamente approvato ieri, martedì 29 agosto 2017, dal consiglio dei ministri. Partirà dal 1° gennaio 2018.

Il reddito di inclusione sociale è composto da due parti: un assegno mensile e un progetto personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo. L’assegno mensile dipende dalla dimensione del nucleo familiare. E secondo stime effettuate dal quotidiano La Repubblica in base alla formula contenuta nel decreto attuativo approvato dal governo, dovrebbe assumere i seguenti livelli: 1 persona: 188 euro 2 persone: 294 euro 3 persone: 383 euro 4 persone: 461 euro 5 persone: 485 euro Più di 5 persone: 485 euro

L’assegno verrà erogato per 18 mesi.


E’ rinnovabile, ma tra la conclusione e l’inizio del Rei successivo dovranno passare almeno 6 mesi. La seconda componente del Rei è il progetto personalizzato per l’integrazione sociale e lavorativa. Il progetto ha lo scopo di portare la famiglia a superare la situazione di difficoltà. Il progetto non riguarda solo la situazione lavorativa in senso stretto, ma può anche riguardare la ricerca di una casa, la somministrazione di cure mediche e l’educazione dei figli. Del progetto si occuperanno i comuni, che lo definiranno considerando la situazione complessiva della famiglia. E ne monitoreranno il rispetto da parte dei destinatari. E dovrà essere sottoscritto dalla famiglia entro 20 giorni dalla consegna. Se non fosse accettato, il Rei potrebbe essere negato.

Collaboratore Occasionale Familiare ai fini Previdenziali

La presunzione di occasionalità è applicata alle prestazioni di pensionati, parenti o affini dell’imprenditore, in veste di collaborazione gratuita, tale da non richiedere iscrizione nella Gestione assicurativa né da ricondurre alla subordinazione. L’attività non deve avere sistematicità e stabilità dei compiti, né presupporre comportamenti abituali e prevalenti per quanto riguarda il funzionamento dell’azienda. Inoltre, se il familiare è impiegato full-time presso altro datore di lavoro, si considera residuale il tempo a disposizione per poter espletare altre attività o compiti con carattere di prevalenza e continuità presso l’azienda del familiare.

Fuori da queste fattispecie è necessario applicare un parametro convenzionale che stabilisca il limite massimo temporale di una prestazione occasionale, estendendo quanto previsto dall’art. 21, co. 6-ter, D.L. n. 260/2003 per l’artigianato anche al settore del commercio e a quello agricolo: 90 giorni in un anno frazionabili in ore, al di fuori del quale la prestazione nonpuò più definirsi occasionale. Nel settore agricolo non costituiscono rapporto di lavoro subordinato né autonomo le prestazioni di parenti e affini fino al quarto grado, a patto che siano svolte in maniera occasionale o ricorrente per periodi brevi e che non venga versato alcun corrispettivo dal datore di lavoro parente.

Sono titolare di una ditta individuale per la vendita di tabacchi e lotto; ho nominato, ai monopòli, coadiutore mio figlio, che occasionalmente mi sostituisce nella gestione. Visto che l’attività di mio figlio è solo occasionale e senza retribuzione, è necessario l’inquadramento Inps e Inail?

La Direzione generale per l’attività ispettiva del ministero del Lavoro, con le circolari n. 10478 del 10 giugno 2013 e n. 14184 del 5 agosto 2013, è intervenuta per fornire al personale ispettivo indicazioni in merito al corretto inquadramento dei collaboratori familiari nei settori dell’artigianato, dell’agricoltura e del commercio.

Fermi restando gli indirizzi operativi forniti con le citate disposizioni, è bene tenere presente che per occasionale deve normalmente intendersi una prestazione lavorativa non sistematica e non stabile. Secondo tali indirizzi, le prestazioni lavorative occasionali dei familiari collaboratori, in linea generale, sono intese come prestazioni di natura morale, rese gratuitamente.

L’obbligo dell’iscrizione all’Inps per questi soggetti scatta solo in presenza dei requisiti della abitualità e della prevalenza. La prestazione è da considerare sempre occasionale e quindi esente dall’iscrizione all’Inps, in presenza delle seguenti situazioni:

– prestazioni rese da familiare pensionato;

– prestazioni rese da familiare assunto a tempo pieno presso altro datore di lavoro;

– prestazioni rese nell’ambito quantitativo di 90 giorni nell’anno solare, ovvero di 720 ore all’anno.

Secondo la circolare ministeriale, i 90 giorni possono essere formati anche da giornate con più di 8 ore giornaliere di lavoro, ovvero, in caso di prestazione inferiore alle 8 ore, il limite dei 90 giorni potrebbe anche essere superato in quanto non sarebbe superato il requisito delle 720 ore lavorative.

Diversa è la situazione ai fini dell’assicurazione Inail. Per quest’ultima, è sempre obbligatoria l’iscrizione e, il conseguente pagamento del premio, in presenza di uno specifico rischio a cui sono soggetti i familiari occupati, ancorché in via occasionale.

Tuttavia, secondo i chiarimenti forniti dal ministero del Lavoro, le prestazioni rese dai familiari a titolo gratuito non sono soggette all’obbligo assicurativo Inail quando si tratta di prestazioni non ricorrenti ovvero, nel caso in cui la prestazione sia resa una/due volte nell’arco dello stesso mese, purché complessivamente le prestazioni effettuate nell’anno non siano superiori a 10 giornate lavorative.

Collaboratore familiare soggetto ad INAIL se opera più di 10 giorni l’anno




E’ obbligatorio iscrivere un collaboratore familiare all’ INAIL? In effetti, “è soggetto a contribuzione il familiare collaboratore che svolga l’attività per “una\due volte nell’arco dello stesso mese a condizione che nell’anno le prestazioni complessivamente effettuate non siano superiori a 10 giornate lavorative”. Questo il senso della nota 37/014184 / MA007.A001  del 05/08/2013.

Tale limite riguarda tuttavia l’obbligo di contribuzione INAIL, che è più cogente rispetto a quello previdenziale, in quanto riguarda l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro. Ricordiamo infatti che il Ministero del lavoro, con nota del 10/6/2013, meno di due mesi prima, prot.  37 / 0010478 / MA007.A001 aveva invece segnalato che, ai fini INPS, non fosse soggetta ad obbligo previdenziale l’attività prestata dal collaboratore familiare in modo occasionale e non prevalente, ossia se viene svolta per massimo 720 ore all’anno solare (90 giorni), a prescindere della presenza del titolare nei locali dell’impresa familiare. Dunque siamo in presenza di un sistema previdenziale ed assicurativo che marcia su binari paralleli, tra INAIL ed INPS, anche sul piano degli obblighi a carico degli imprenditori che si avvalgano di un collaboratore familiare.

IRAP e collaboratori familiari

Ci sono novità anche al fine della assogettabilità ad IRAP della ditta individuale che si avvalga di collaboratori o collaboratrici familiari. Nel 2016 la Cassazione, a Sezioni unite, ha escluso che i piccoli imprenditori, o esercenti del commercio, artigiani, esercenti spettacoli viaggianti ecc., siano soggetti ad IRAP Se si avvalgono di collaboratori con mansioni esecutive.

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Ministero del Lavoro nota n. 14184 del 05 agosto 2013 n. 14184

Oggetto: collaboratori familiari nei settori dell’artigianato, dell’agricoltura e del commercio – indicazioni operative per il personale ispettivo – Ulteriori precisazioni.


Questo Ministero, con lett. circ. prot. 37/0010478 del 10 giugno 2013, ha fornito indicazioni operative al personale ispettivo in ordine all’impiego di collaboratori familiari nei settori dell’artigianato, dell’agricoltura e del commercio e alla conseguente attività di accertamento.

Sulla base di richieste pervenute in particolare dall’INAIL, fermo restando il contenuto della predetta nota, si ritiene utile fornire ulteriori precisazioni, con particolare riferimento ai connessi obblighi di natura assicurativa dei collaboratori e al corretto utilizzo del potere di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art. 14 D.Lgs. n. 81/2008.

In particolare va precisato che le indicazioni contenute nella predetta nota sono evidentemente riferite agli obblighi di carattere previdenziale nei confronti dell’INPS.

In relazione agli obblighi assicurativi nei confronti dell’INAIL, notoriamente più stringenti, restano ferme le indicazioni già fornite dall’Istituto che, a prescindere dal settore in cui operi il collaboratore, hanno inteso evidenziare la sussistenza di tali obblighi ogniqualvolta la prestazione sia “ricorrente” e non meramente “accidentale”.

Al fine tuttavia di fornire, anche in tal caso, un parametro di carattere oggettivo si ritiene possibile, in via orientativa e d’intesa con l’INAIL, considerare “accidentale” una prestazione resa una/due volte nell’arco dello stesso mese a condizione che nell’anno le prestazioni complessivamente effettuate non siano superiori a 10 giornate lavorative.

Ciò premesso, ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008 occorre tenere presente che:

– la base numerica su cui calcolare il totale dei “lavoratori presenti sul luogo di lavoro” momento dell’accesso ispettivo deve ricomprendere anche i lavoratori che effettuano una prestazione non “ricorrente” e cioè i lavoratori non soggetti all’assicurazione INAIL;

– ai fini dell’individuazione della quota del 20% necessaria per l’adozione dell’anzidetto provvedimento non vanno computati, evidentemente, i lavoratori non assicurabili all’INAIL secondo le indicazioni di cui alla presente nota

Addio raccomandate e vecchie cassette postali, arriva il domicilio digitale

Entro il 2019, infatti, ogni cittadino potrà ricevere qualsiasi tipo di comunicazione avente valore legale su un indirizzo elettronico, una sorta di cassetta di posta telematica. Multe, cartelle esattoriali e altri tipi di atti o comunicazioni potranno essere recapitate al domicilio digitale invece che al vecchio e obsoleto indirizzo postale. La novità è contenuta nel decreto legislativo correttivo del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), in conformità a quanto previsto dalla riforma Madia. Come funzionerà?

Il domicilio digitale potrà sicuramente coincidere con la PEC (la posta elettronica certificata), ma non solo: anche con qualsiasi altro servizio di comunicazione online certificato e qualificato nel rispetto delle norme europee di sicurezza. Verrà creato un elenco dei domicili digitali delle persone fisiche e dei soggetti privati che sarà liberamente consultabile. Obiettivo del domicilio digitale è rendere trasparente, semplificare e accelerare i procedimenti che riguardano tutte le comunicazioni aventi valore legale. La novità dovrebbe infatti garantire la gestione delle pratiche interamente online.

I vantaggi ci saranno anche per i cittadini. Nella relazione tecnica del provvedimento, si legge infatti che il domicilio digitale non solo non rappresenta un costo aggiuntivo, ma anzi è “un risparmio netto di spesa pubblica”. Eliminate le spese postali, che si azzereranno con l’avvio di questa novità, si calcola che il risparmio ammonterà a circa 250 milioni di euro l’anno.

Il decreto istituisce poi la nuova figura del difensore civico per il digitale, istituito dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) che avrà il compito di accogliere segnalazioni relative a presunte violazioni del CAD e di ogni altra norma in materia di digitalizzazione. Se la riterrà fondata, il difensore civico dovrà invitare il soggetto responsabile della violazione a porvi tempestivamente rimedio (non oltre 30 giorni).

Inizia a prepararti per le prove del CONCORSO SCUOLA 2018

Prima prova scritta: è la disciplina, la cdc, per la quale si concorre.

Per la cdc di lingua e cultura straniera la prova dovrà essere svolta nella lingua oggetto della prova concorsuale. La prova ha carattere nazionale. È necessario il superamento di questa I prova per poter sostenere la successiva.

Seconda prova scritta: discipline antro/psico/pedagogiche, metodologie didattiche, argomenti oggetto del conseguimento dei 24 cfu per l'ammissione al concorso da parte degli aspiranti senza abilitazione e senza 36 mesi di servizio. È necessario il superamento di questa II prova per poter sostenere la successiva (anche questa di carattere nazionale). Gli aspiranti che concorrono per i posti sul sostegno devono svolgere la prova aggiuntiva).

Prova orale: colloquio sulla disciplina della classe di concorso per cui ci si candida all'insegnamento. Prevista anche una prova pratica in relazione alla cdc di interesse dell'aspirante. Durante la prova orale è prevista anche la valutazione della conoscenza di una lingua straniera a livello B2 del quadro comune europeo e il possesso delle conoscenze informatiche di base.

Prova scritta aggiuntiva per gli aspiranti insegnanti di sostegno: pedagogia speciale, didattica per l’inclusione e metodologie didattiche di apprendimento. La prova aggiuntiva è in programma con il superamento della seconda prova; deve essere superata per l'accesso alla prova orale.

Dopo le tre prove concorsuali parte il Fit
Gli aspiranti che avranno superato tutte le prove indicate sopra, in relazione ai posti messi a concorso per ogni classe di concorso, posto comune e posti sul sostegno, potranno accedere al percorso triennale Fit; della durata di soli 2 anni per i docenti con almeno 36 mesi di servizio, che frequenteranno il primo anno, durante il quale conseguiranno abilitazione all'insegnamento sulla cdc per la quale concorrono, e l'ultimo anno, con la valutazione durante un anno di servizio nella scuola. Con il conseguimento del 'titolo Fit', così possiamo chiamarlo, l'aspirante insegnante ottiene la formazione necessaria per l'immissione in ruolo, in relazione, come anche indicato precedentemente, al contingente posti disponibile per la classe di concorso per cui si è abilitato.

Si deve anche considerare che il concorso docenti sarà bandito ogni due anni con un numero di posti differente in relazione alla disponibilità 'presunta' 3/4 anni dopo, tenendo conto dello svolgimento del percorso Fit. Attendiamo, dunque, al momento di conoscere i bandi per l'acquisizione dei 24 cfu/cfa per l'ammissione al concorso, in modo da migliorare anche la preparazione per il superamento delle prove concorsuali.

Bando ATA III Fascia

Le domande di partecipazione per il personale ATA potranno essere presentate da tutti gli interessati dal prossimo 30 settembre ed entro e non oltre il 30 ottobre 2017. L’iter per la presentazione prevede la possibilità della consegna a mano, con posta certificata o in alternativa con raccomandata con ricevuta di andata e ritorno. Nella domanda, oltre ai personali dati anagrafici, sarà necessario indicare tutti i titoli di studio in proprio possesso e i precisi profili professionali ai quali si è interessati. Inoltre inserire nel proprio curriculum vitae esperienze maturate, nel passato in ambito scolastico, potrebbe rivelarsi un importante requisito strumento di ulteriore valutazione. Coloro che invece sono già iscritti e vogliono confermare la loro presenza in graduatoria dovranno usare il Modello Allegato D2.

Compila ed invia la tua MAD per acquisire punteggio nella scuola

La domanda di Messa a Disposizione, quindi, è lo strumento che permette agli aspiranti docenti e a tutti coloro che ambiscono a lavorare all’interno della scuola di farsi conoscere dai Dirigenti Scolastici degli istituti di una o più province inviando la propria candidatura anche a centinaia di istituti in tutta Italia.

Inviare la Messa a Disposizione è consigliabile perché le scuole sono sempre alla ricerca di supplenti; infatti come in questo periodo , le graduatorie non sono sufficienti a coprire tutte le necessità all’interno della scuola; allora il Dirigente Scolastico si appellerà a tutte le candidature spontanee giunte con la messa a disposizione, questo e proprio un ottimo periodo per candidarsi e ottenere un incarico di supplenza

È sufficiente investire pochi minuti per poter entrare in contatto con centinaia di istituti.

Cliccando sui link si aprirà un format da compilare con le informazioni inerenti alla tua domanda verranno richiesti i tuoi dati anagrafici e i tuoi recapiti, a cui farà riferimento il Dirigente Scolastico per contattarti in oltre dovrai indicare le provincie nelle cui scuole vuoi far recapitare la tua domanda

Entro 24 ore dall’avvenuto pagamento (che ammonta a 19,00 euro per provincia e/o grado scolastico e che avviene su un circuito protetto) il nostro staff ti contatterà per controllare e perfezionare la tua domanda di Messa a Disposizione, la quale sarà inviata solamente quando sarà impeccabile e riceverai sulla tua casella di posta elettronica una lista contenente i nomi, gli indirizzi e i numeri telefonici di tutte le scuole contattate.

Il servizio è garantito con modalità soddisfatti o rimborsati.

Sei un Docente NON abilitato che vuol diventare di RUOLO?

Docenti non abilitati con 3 anni di servizio, quali le tappe per entrare in ruolo

Proseguono le pubblicazioni  del sito di Orizzonte Scuola (da cui è tratto questo nostro articolo) dedicate alla fase transitoria che condurrà al ruolo i docenti delle GaE, delle GM 2016, degli abilitati e dei non abilitati con tre almeno di servizio, secondo quanto previsto dall’articolo 17 del decreto legislativo n. 59/2017, attuativo della legge n. 107/2015.

Illustriamo in questa scheda cosa prevede la predetta fase transitoria per i docenti non abilitati con almeno 3 anni di servizio negli ultimi 8.

Per i predetti docenti è previsto un concorso riservato, consistente in una prova scritta e una orale, vinto il quale si viene ammessi (con le dovute deroghe relative agli anni di frequenza e ai crediti da acquisire) al percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente (FIT), svolgendo il primo e il terzo anno. Superato il percorso FIT si accede al ruolo.

Queste le tappe, nello specifico, le tappe che condurranno al ruolo:


  1. partecipazione a speciali sessioni concorsuali loro riservate;
  2. svolgimento, nell’ambito del concorso, di una prova scritta, il cui obiettivo è di valutare il grado delle conoscenze del candidato su una specifica disciplina, scelta dall’interessato tra quelle afferenti alla classe di concorso. Nel caso delle classi di concorso concernenti le lingue e culture straniere, la prova deve essere prodotta nella lingua prescelta;
  3. svolgimento, nell’ambito del concorso, di una prova orale di carattere didattico-metodologico;
  4. accesso, dopo il superamento del concorso e per scorrimento della graduatoria di merito regionale, al primo anno del percorso FIT, al fine di acquisire il diploma di specializzazione;
  5. esonero delle attività del secondo anno del percorso FIT e dall’acquisizione dei crediti previsti per il secondo e terzo anno;
  6. svolgimento supplenze nel corso del terzo anno su posti vacanti nell’ambito territoriale di appartenenza.

Al termine del terzo anno del precorso, previo superamento dell’esame finale, si accederà al ruolo.

La scelta dell’ambito scolastico definitivo di assegnazione del docente al momento dell’accesso al ruolo è effettuata dagli interessati nell’ordine della graduatoria stilata in base al punteggio conseguito nell’esame finale.

La procedura concorsuale è bandita entro il 2018 ed ha cadenza biennale.

Il requisito dei 3 anni di servizio anche non continuativo deve essere posseduto entro il termine di presentazione delle domande di partecipazione (al concorso) e deve essere stato maturato negli otto anni precedenti. Il decreto non fa distinzione tra servizio nelle scuole statali e paritarie e, essendo le paritarie parte integrante del sistema nazionale di istruzione, tutto fa supporre che sia valido anche il servizio svolto presso tali scuole.

La partecipazione alla procedura concorsuale è consentita in un’unica regione per tutte le classi di concorso o tipologie di posto per le quali abbia maturato un servizio di almeno un anno, fermo restando il requisito complessivo dei tre anni.

Il contenuto del bando della procedura concorsuale, i titoli valutabili, i termini e le modalità di presentazione delle istanze, di espletamento e valutazione delle prove e dei titoli e la composizione della commissione di valutazione sono disciplinati con apposito regolamento e

decreto Miur, da approvare rispettivamente entro 180 giorni ed entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

martedì 12 settembre 2017

Perchè scegliere di seguire https://studiosemeraro.blogspot.it/

.....................  Perchè Il mondo economico ha bisogno di CONOSCENZA per far funzionare l'azienda e fare reddito.

Fidati di chi ci mette PASSIONE nel suo lavoro : Studio Commerciale Semeraro

Qualunque sia la vostra attività,
qualunque dimensione abbia,
la nostra missione è una sola: PORTARVI SOLUZIONI PER FARLA PROSPERARE.
LO GARANTIAMO.

Qual è il limite massimo di spesa previsto per la detrazione dei premi relativi alle assicurazioni finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave?


A partire dal 2016, per i premi versati in relazione ai contratti di assicurazione aventi per oggetto il rischio di morte finalizzati alla tutela delle persone con disabilità grave, il limite massimo di spesa ammessa alla detrazione è aumentato a 750 euro (in tutti gli altri casi, la detrazione è calcolata su un ammontare massimo del premio pari a 530 euro). La disabilità grave è definita dall’articolo 3, comma 3, legge 104/1992 ed è accertata con le modalità previste dall’articolo 4 della stessa legge. Nel caso in cui nel contratto di assicurazione siano indicati più beneficiari, uno dei quali abbia una grave disabilità, l’importo massimo detraibile deve essere ricondotto all’unico limite più elevato di 750 euro.

Agevolazioni per i Comuni Italiani con il bando “Sport missione Comune”

Fino al 28 ottobre 2017 i Comuni potranno inviare la propria candidatura per accedere ai 200 milioni di euro di mutui agevolati previsti dal bando “Sport missione Comune” per costruire e riqualificare palestre, campi all’aperto e piste ciclabili comunali. #Comuni #Impiantisportivi #mutuiagevolati #SportMissioneComune

Slurp, che fame

Cosa c'entra una ricetta di cucina con la nostra pagina?
Semplice, con la pancia vuota non si combina nulla .....eheheheh....perciò BUON PRANZO a te che leggi

http://www.buonissimo.org/rubriche/21984_Pasta_con_melanzane_e_cozze

Sai come si richiede il PIN INPS?

Per accedere all’Area Riservata Inps > Servizi ex Inpdap è necessario essere in possesso di un PIN, cioè un codice segreto di identificazione personale. Il PIN può essere di tipo “on line” o di tipo “dispositivo”.

 Il PIN on line non è sufficiente per completare l’iter procedurale di alcuni servizi telematici, per i quali è invece richiesto l’utilizzo del PIN dispositivo. Il PIN dispositivo è stato istituito per garantire maggiore sicurezza sull’identità del richiedente; a differenza del PIN on line, il PIN dispositivo viene rilasciato solo dopo che l’utente sia stato identificato o abbia inviato copia di un documento di riconoscimento.


Al fine di semplificare l’accesso ai servizi telematici, a partire dal 1° marzo 2013 il numero di caratteri che compongono il PIN è stato portato da 16 a 8. Il PIN iniziale, fornito in fase di assegnazione di un nuovo PIN o di ripristino per smarrimento, continua ad essere composto da 16 caratteri. Al primo accesso con tale PIN, l’utente è invitato a generarne un nuovo composto di soli 8 caratteri. Tutti i successivi accessi sono effettuati con PIN di 8 caratteri. Gli utenti già dotati del PIN di 16 caratteri possono continuare ad utilizzarlo sino alla modifica periodica, allorché saranno guidati per la generazione di uno di 8 caratteri. Il PIN si può richiedere:


presso gli sportelli delle sedi Inps (PIN dispositivo);
on line, sul sito www.inps.it, attraverso la procedura “PIN online”> “Richiedi PIN”(vedi Collegamenti (solo PIN on line);
tramite Contact Center Inps chiamando il numero verde 803 164; per le chiamate da telefoni cellulari è disponibile il numero 06 164164, a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico del chiamante;
con l’attivazione del PIN preassegnato da Inps, i cui primi otto caratteri sono trasmessi all’utenza tramite lettera, in occasione di comunicazioni periodiche (solo PIN on line).

Enpa Progetto Spagna: un levriero da amare!

http://lifepretaporter.it/enpa-progetto-spagna-un-levriero-da-amare/

levrieri


Molte persone dicono di amare i cani ma poi quando devono prenderne uno prima del benessere dell’animale pensano al proprio ego, la voglia di apparire prevale sulla necessità di essere  e così si pagano bei soldi per avere una razza piuttosto che un’altra mentre i canili si riempiono di occhi che supplicano di portarli via da quell’inferno.

Se state pensando di prendere un cane pensate seriamente che adottando un levriero spagnolo  farete molto di più : avrete salvato una vita e siamo certi che lui sarà prontissimo  a fare lo stesso con la vostra perchè un levriero ( quindi  anche un cane di razza) è per sempre!!



USURA BANCARIA E LEGISLAZIONE: LA GIURISPRUDENZA MUOVE IMPORTANTI PASSI IN FAVORE DEI CONSUMATORI




Le motivazioni di una prima sentenza, emessa nel dicembre 2011 dalla Corte di Cassazione in merito all’usura bancaria, hanno aperto alle aziende a ai privati cittadini la strada del risarcimento civile.
La sentenza, nonostante l’assoluzione di tre banchieri, ha comunque configurato la possibilità di ottenere il risarcimento per la scorretta applicazione della commissione di massimo scoperto, quando la stessa va a generare tassi usurari.


Come si legge nella motivazione della sentenza, “Le circolari e le istruzioni della Banca d’Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d’Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato di usura sotto il profilo dell’elemento oggettivo”.
Il decreto sviluppo convertito in legge nel luglio 2011, per la Suprema Corte pur favorendo le banche in relazione al reato d’usura, non può comunque avere effetto retroattivo: “la portata dell’intervento innovativo sulla determinazione dei criteri di individuazione del tasso soglia e la mancanza di norme transitorie, certamente non dovuta a disattenzione, denotano che si è voluto dare alla normativa (che ha introdotto un regime maggiormente favorevole agli istituti di credito in relazione al reato di usura) operatività con esclusivo riferimento a condotte poste in essere dopo la sua entrata in vigore, senza produrre effetti su preesistenti situazioni, regolate dalla normativa precedente”.

La stessa corte, nell’esaminare le nuove norme di regolamentazione del mercato creditizio, che hanno elevato il T.E.G. (Tasso Effettivo Globale) di credito, ha stabilito che banche e finanziarie non possono avvalersi di tali normative in caso di denuncia da parte di imprese o privati che accusino l’applicazione di interessi usurari.
Sempre la Suprema Corte di Cassazione, in una storica sentenza del 2013, ha ribadito la conseguenza di comportamenti scorretti tenuti da istituti di credito e finanziarie: “se sono convenuti interessi usurari la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”.
Come conseguenza diretta di questa sentenza, in molti contratti di mutuo nei quali erano stati applicati tassi di mora molto elevati, applicazione che dava luogo a casi acclarati di usura bancaria, l’accertamento –seguito all’opposizione al decreto ingiuntivo– dell’esistenza di questa pratica illecita ha portato l’autorità giudiziaria a concedere provvedimenti di sospensiva dell’atto di pignoramento degli immobili.
Inoltre, qualora venissero riscontrate anomalie finanziarie nei contratti da parte degli ispettori della Banca d’Italia , Banche e finanziarie possono venire sanzionate economicamente anche per importi significativi, soprattutto a seguito dell’accertamento di applicazione di tassi di interesse inquadrabili nell’usura bancaria. 


NORMATIVA: anatocismo e usura bancaria
Art. 1283 c.c.: Anatocismo – In mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi (att. 162).
Non consta, infatti, che le Banche agiscano sulla scorta di un uso normativo consolidato sin dalla data di entrata in vigore del codice civile, unica condizione in base alla quale la clausola anatocistica possa considerarsi valida.

Le Banche, del resto, non possono invocare in loro favore alcun “uso” formatosi e consolidatosi dopo l’entrata in vigore del codice civile, posto che nel nostro ordinamento, i c.d. usi “contra legem” non sono tollerati, come si desume agevolmente – ed a tacer d’altro – dall’art. 1 delle preleggi sulle fonti del diritto e la loro gerarchia.

Se..........

..............................  Al posto dei problemi, vedi opportunità che altri non riescono a individuare

Se presti grande attenzione ai dettagli e sei in grado di vedere le opportunità quando altri non lo fanno, se sei sempre in grado di proporre innovazioni ma nessuno tra quelli che ti circondano e che dovrebbero ascoltarti è disponibile a farlo… potrebbe essere giunto il momento di far tesoro di ciò che hai imparato e vedere se e quanto puoi far di meglio, misurandoti con te stesso......................... hai la stoffa per diventare un autentico IMPRENDITORE

Gli ultimi TRE ostacoli o motivi del tuo INSUCCESSO

11.            Ignorare il proprio istinto
Forse quella voce interiore, quella che sa cosa dovresti fare, sta parlando con te ma tu non la stai ascoltando. Perché stai ignorando il tuo istinto? Cosa ti servirebbe per dargli fiducia?


12.            Complicare tutto
Quando si crede di avere perso il potere e il controllo, nulla appare semplice. Butta nel cesso le complicazioni e vai diretto all’essenza dei problemi…. e risolvili!


13.            Attendere “autorizzazioni”
Da chi? Chi dovrebbe autorizzarti? Per fare cosa? Dai smettila… firma il tuo modulo di autorizzazione. Sei tu il tuo Capo. Sei tu il Capo di te stesso. Firma per te stesso e autorizzati.
Autorizzati ad avere successo… te lo meriti.