venerdì 12 maggio 2023

Detrazione affitto 730: come scaricare il canone di locazione nelle dichiarazioni dei redditi

Giovani, studenti fuori sede, persone a basso reddito: sono alcune delle categorie di contribuenti che hanno diritto alla detrazioni dell’affitto nel modello 730/2023 appena pubblicato dall’Agenzia delle Entrate. Si tratta di agevolazioni fiscali applicabili a specifiche categorie di locatari in relazione alla sola abitazione principale.

E’ riconosciuta ai contribuenti intestatari o cointestatari di un contratto di locazione relativo all’abitazione principale, intesa come quella nella quale il dichiarante o i suoi familiari dimorano abitualmente. Con maggiore dettaglio, i requisiti necessari sono i seguenti:

  • Esistenza di un contratto di locazione registrato;
  • Utilizzo dell’immobile in affitto che deve essere adibito abitazione principale.

Alla regola generale, ci sono poi alcune particolarità previste al fine di andare incontro alle esigenze di specifiche categorie di contribuenti: studenti universitari e lavoratori fuori sede.

Sostanzialmente, sono cinque i casi in cui sono previste detrazioni sull’affitto della prima casa. 

Inquilini a basso reddito a canone libero:  Per i contratti di alloggi adibiti ad abitazione principale locati con contratti stipulati o rinnovati è prevista la seguente detrazione ai fini Irpef:

  • 300 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro;
  • 150 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro, ma non superiore a 30.987,41 euro.

Inquilini basso reddito a canone concordato: Nei contratti a canone concordato, dove il contribuente è intestatario di contratto di locazione stipulato ai sensi della L. n 431 del 9 dicembre 1998, è prevista una detrazione d’imposta di:
  • 495,80 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro;
  • 247,90 euro se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 ma non superiore a 30.987,41 euro.
  • Nessuna detrazione se il reddito è superiore a 30.987,41
Giovani fino a 31 anni: Per i giovani che vanno a vivere da soli stipulando un regolare contratto, è prevista una detrazione di 991,60 euro, oppure (se la cifra è più alta) del 20% del canone annuo (non può  superare i 2mila euro). 
In pratica: se il 20% del canone annuo è superiore alla misura standard di 991,61 euro, l’inquilino potrà portare in detrazione il 20% di canone anziché 991,61 euro, fino comunque a 2mila euro.
Per fruire dell’agevolazione, è necessario che l’immobile sia adibito a residenza; che il contratto venga stipulato prima del compimento dei 31 anni e che l’immobile affittato sia diverso dalla prima casa dei genitori. La detrazione spetta nei primi quattro anni di stipula del contratto.

Studenti fuori sede: La detrazione spetta nella misura classica del 19% su un importo massimo di spesa pari a 2.633 euro, corrispondente ad una detrazione massima di 500 euro.
L’agevolazione per l’affitto fuori sede degli studenti (compresi i contratti di ospitalità e quelli presso studentati) non si applica soltanto agli iscritti all’Università ma anche a coloro che frequentano istituti tecnici superiori (ITS) e Conservatori di Musica distanti oltre 100 km dalla residenza o nel caso comprovato in cui ci sia un’oggettiva difficoltà a percorrere in tempi quotidiani la distanza tra sede di studio e comune di residenza (questo, sempre che il contratto di locazione sia sottoscritto nel Comune in cui è ubicato l’istituto frequentato, pubblico o privato).
Non si ha diritto alla detrazione nel caso in cui il reddito familiare sia superiore a 240.000 euro.

Cambio residenza per lavoro: L’agevolazione per l’affitto conseguente ad un cambio di residenza per motivi di lavoro è pari a 991,60 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, mentre scende a 495,80 euro se il reddito è compreso tra i 15mila 493,72 e i 30mila 987,41 euro. I requisiti:
  • essere titolari di contratto di lavoro dipendente;
  • avere trasferito la residenza nel Comune di lavoro o in uno di quelli limitrofi distante almeno 100 km e in una regione diversa.
La detrazione spetta per i primi tre anni dal trasferimento, conservando contratto di locazione registrato; contratto di lavoro oppure CU 2023; autocertificazione nella quale si attesti la residenza e che l’immobile è utilizzato come abitazione principale.

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