Milleproroghe: le principali novità per il lavoro
Nel testo sono previste diverse novità che interessano anche il lavoro.
- Uno dei principali provvedimenti previsti dal Decreto Milleproroghe in tema di lavoro è la proroga dello smart working per i lavoratori fragili. Un emendamento approvato all’ultimo, infatti, fa slittare di tre mesi la scadenza attuale, che passa dal 31 marzo al 30 giugno 2023. Fino a questa nuova data, quindi, i lavoratori affetti dalle patologie individuate nel decreto del Ministero della Salute del 4 febbraio 2022, potranno lavorare in smart working senza necessità di accordi individuali e in caso essere adibiti allo svolgimento di mansioni diverse, purché comprese nella stessa categoria o area di inquadramento.
- Sempre in tema di lavoro agile, il Decreto Milleproroghe ha previsto anche un’altra novità, che interessa i genitori con figli sotto i 14 anni di età. Per questa categoria di lavoratori la possibilità di richiedere lo smart working è scaduta lo scorso 31 dicembre, senza che fosse rinnovata dalla Legge di Bilancio 2023. Il Decreto ha previsto una proroga fino al prossimo 30 giugno, limitando però tale possibilità ai soli lavoratori del settore privato, di fatto escludendo i dipendenti pubblici. Dall’entrata in vigore del testo, pertanto, i genitori di under 14 potranno richiedere di lavorare in modalità agile in presenza dei requisiti necessari e nei casi in cui l’attività sia compatibile con tale modalità.
- Per quanto riguarda il lavoro in somministrazione, il decreto Milleproroghe prevede l’estensione del termine di validità previsto dalla norma transitoria per un ulteriore anno, quindi fino al 30 giugno 2025. Pertanto, fino a tale data l’utilizzatore potrà impiegare i lavoratori a tempo determinato per periodi superiori a 24 mesi, anche non continuativi, senza che il rapporto di lavoro si trasformi in tempo indeterminato.
- E' previsto il rifinanziamento del Fondo Nuove Competenze (con ulteriori 230 milioni di euro) e l’estensione della sua operatività a tutto il 2023. Anche durante il corso dell’anno, pertanto, sarà possibile prevedere la rimodulazione dell’orario di lavoro, per consentire ai dipendenti di frequentare percorsi di sviluppo delle competenze, e sottoscrivere i relativi accordi sindacali.
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