Bonus “Restauro” edifici storici: dal primo febbraio le richieste

Possono essere presentate da giorno 1° febbraio al 28 febbraio 2022, le domande per accedere al bonus restauro, il credito d’imposta del 50% per le spese sostenute nel 2021, dalle persone fisiche, per interventi conservativi di manutenzione, protezione e restauro degli immobili di interesse storico e artistico.

Il contributo - ricorda l’Agenzia delle Entrate - è stato introdotto dall’articolo 65-bis del DL Sostegni-bis che ha istituito il Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico soggetti alla tutela prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Possono usufruire del credito d’imposta le persone fisiche che detengono, al di fuori dell’esercizio di impresa, edifici di interesse storico e artistico, tutelati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Il bonus riconosciuto è pari al 50% dei costi sostenuti per gli interventi conservativi realizzati negli anni 2021 e 2022, fino a un importo massimo complessivo di 100mila euro per ciascun immobile e, comunque, nel limite di spesa di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, fino a esaurimento delle risorse stanziate nell’anno di riferimento.

Le domande devono essere inviate all’indirizzo Pec: fondorestauro@mailcert.beniculturali.it, compilando l’apposito modulo disponibile sul sito della direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del ministero della Cultura (Dg Abap).

A corredo della domanda dovrà essere presentata anche la seguente documentazione:

  • istanza in bollo compilata con l’indicazione delle generalità dell’immobile e il codice fiscale del richiedente, sottoscritta digitalmente
  • estremi del provvedimento di tutela
  • copia del provvedimento di autorizzazione del progetto di restauro
  • dichiarazione di assenza di contributi o contributi goduti
  • dichiarazione di inizio e di fine dei lavori a firma dall’architetto
  • consuntivo di spesa giurato a firma dall’architetto con l’indicazione degli interventi realizzati entro la fine dell’anno per cui si chiede il contributo
  • elenco delle lavorazioni, ciascuna con il relativo costo, per le quali si chiede il credito d’imposta a firma dall’architetto
  • documentazione fotografica a consuntivo.

Sono agevolabili, ricordiamo, non soltanto il restauro degli immobili da salvaguardare per il loro pregio artistico e storico, ma anche i lavori per la realizzazione di impianti che contribuiscono a innalzare il livello di sicurezza, la conservazione dell’edificio e l’eliminazione delle barriere architettoniche. L’agevolazione non spetta, invece, per i semplici adeguamenti di natura funzionale e tecnologica. Le spese sono riconosciute sostenute secondo i fini della disposizione solo in presenza dell’attestazione di un professionista qualificato secondo la normativa vigente.

Il credito d’imposta, infine, va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso alla data del provvedimento di riconoscimento del beneficio, può essere utilizzato soltanto in compensazione tramite F24, presentato esclusivamente attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle entrate, dal decimo giorno successivo alla comunicazione del suo riconoscimento.
Il tax credit può essere ceduto, per intero o parzialmente e una sola volta, a terzi, istituti di credito e intermediari finanziari compresi. 

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