martedì 2 aprile 2019

Reddito di cittadinanza (o reddito di base) a “trazione” digitale, ecco come funziona



I requisiti per accedere e le modalità per presentare la domanda. Due nuove piattaforme informatiche gestiranno i Patti per il lavoro. Il contributo erogato a partire dal 1° aprile 2019: 6,5 miliardi da destinare a quasi 5 milioni di persone appartenenti a 1.375.000 famiglie


Inizia il conto alla rovescia per il reddito di cittadinanza (Rdc). Nel decreto a cui ha lavorato il governo che attua quanto previsto dalla manovra 2019 sono indicati i requisiti per fruirne, i limiti del redddito Isee e familiare e le modalità su come e dove presentare la domanda.

Il reddito di cittadinanza partirà ad aprile 2019, e verrà erogato a italiani e stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni. La spesa complessiva sarà di circa 6,5 miliardi (400 milioni in più rispetto al reddito di inclusione) per quasi 5 milioni di persone appartenenti a 1.375.000 famiglie.

Cos’è il reddito di cittadinanza (o reddito di base) e come funziona
Il reddito di cittadinanza è uno strumento di sostegno economico rivolto alle famiglie con un reddito inferiore alla soglia di povertà, alle quali verrà data una somma ad integrazione del reddito percepito. La misura riguarda anche i pensionati a cui verrà erogata un’integrazione alla loro pensione minima (attualmente di 513 euro). Non si tratta però di una misura meramente dato che il beneficiario è obbligato a sottoscrivere un accordo con i centri per l’impiego con il quale si impegna a frequentare corsi di formazione e partecipare a lavori socialmente utili. Dovrà inoltre accettare almeno una delle tre offerte di lavoro che gli verranno presentate. Nel caso in cui non ottemperi questi obblighi perderà il diritto al reddito.

Requisiti per accedere al reddito di cittadinanza: chi ha diritto e può richiederlo, e chi no
essere in possesso della cittadinanza italiana, oppure cittadini di uno Stato membro Ue. È riconosciuto anche agli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno;
essere residenti in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni;
avere un Isee inferiore a 9.360€;
avere un patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000€;
avere un patrimonio mobiliare inferiore a 6.000€. Questo limite è innalzato di 2.000€ per ogni componente familiare successivo al primo (fino ad un massimo di 10.000€). Vi è poi un incremento di 1.000€ per ogni figlio successivo al primo, e di 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare;
avere un reddito familiare non superiore a 6.000€. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.
essere residenti in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni;
avere un Isee inferiore a 9.360€;
avere un patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000€;
avere un patrimonio mobiliare inferiore a 6.000€. Questo limite è innalzato di 2.000€ per ogni componente familiare successivo al primo (fino ad un massimo di 10.000€). Vi è poi un incremento di 1.000€ per ogni figlio successivo al primo, e di 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare;
avere un reddito familiare non superiore a 6.000€. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.
Non hanno diritto al reddito di cittadinanza, invece:

i nuclei familiari dove un componente sia in possesso di auto o moto immatricolati nei 6 mesi precedenti alla richiesta dell’Rdc, nonché di auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc e moto di cilindrata superiore ai 250 cc immatricolati negli ultimi 2 anni;
i nuclei familiari dove un componente sia in possesso di navi e imbarcazioni da diporto;
i soggetti che si trovano in stato detentivo per tutta la durata della pena;
i nuclei familiari dove uno dei componenti risulta essersi dimesso dal lavoro nei 12 mesi antecedenti al momento della domanda (ad eccezione delle dimissioni per giusta causa).
A quanto ammonta l’importo del reddito di cittadinanza
Il massimo erogabile varia da 780 euro, per un adulto che vive in affitto, a 1.180 euro per una famiglia di quattro persone sempre in locazione. Per un single il contributo massimo è di 500 euro, che aumenta a 650 euro se ha un mutuo e di altri 130 euro se vive in affitto. Per due coniugi l’assegno base è al massimo di 700 euro, che aumenta a 850 o 980 euro in caso di mutuo o locazione. Se i due hanno un figlio minore il reddito di cittadinanza massimo sarà di 800 euro, che si innalzerà – come per i casi precedenti – a 950 o 1.080 euro.

Come richiedere il reddito di cittadinanza
La domanda, corredata della dichiarazione sostitutiva unica ai fini Isee, dovrà essere presentata partire dal 1° marzo 2019 all’Inps utilizzando il modello che verrà messo a disposizione dall’Istituto stesso, inviata online o anche rivolgendosi ai Caf.  L’Inps ha 5 giorni di tempo per valutare il possesso dei requisiti richiesti. Il reddito verrà erogato tramite una speciale card “Rdc”, una sorta di carta acquisti con un limite di prelievi in contanti di 100€ al mese.

Patto per il lavoro
Così come per il Rei 2018, anche per usufruire del reddito di cittadinanza è obbligatorio partecipare ad un piano di reinserimento al lavoro. I beneficiari devono dichiarare immediata disponibilità al lavoro e aderire ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che prevede. Gli obblighi valgono per tutti i componenti nucleo familiare se non occupati o studenti. La sottoscrizione del Patto per il lavoro avverrà presoo i centri per l’impiego entro 30 giorno dalla data di accesso al reddito. Sarà necessario registrarsi al Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro e consultare giornalmente l’apposita piattaforma per ricercare una nuova occupazione; svolgere ricerca attiva di un nuovo lavoro e accettare di prendere parte a corsi di formazione e di riqualificazione professionale. Obbligatorio accettare almeno una delle tre offerte di lavoro “congrue”. I beneficiari del Rdc oltre 12 mesi devono accettare la prima offerta utile di lavoro congrua.

Piattaforme per l’attivazione e la gestione dei Patti per il lavoro
Sono due le piattaforme informatiche “cuore” del reddito: si tratta del sistema informativo unitario delle politiche del lavoro (Siupl) per il coordinamento die centri per l’impegno; il sistema informativo unitario dei servizi sociali (Suiss) per il coordinamento dei Comuni. Le piattaforme – si legge nel decreto – rappresentano strumenti di condivisione delle informazioni tra le PA centrali e i servizi territoriali sia tra centri per l’impiego e servizi sociali. Inoltre l’Inps mette a disposizione delle piattaforme dedicato all’Rdc i dati identificativi dei membri delle famiglie beneficiarie della misura, le informaizoni sulla condizione economica e patrimoniale e sulle eventuali prestazioni erogate dall’istituto. A marzo sarà invece pronto il sito per fare la domanda online.

Come annunciato dal ministro del Lavoro e Sviluppo economico, Luigi Di Maio, un software unico – Piattaforma digitale del Reddito di cittadinanza per il Patto per il lavoro – gestirà l’erogazione del reddito.

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