giovedì 6 settembre 2018

Primi delineamenti della Manovra 2019

MANOVRA 2019: NON SOLO FLAT TAX E PACE FISCALE, MA ANCHE SEMPLIFICAZIONI
Prende corpo l’ipotesi di una FLAT TAX modulata su tre aliquote con l’ampliamento delle soglie per poter accedere al regime forfetario previsto dalla legge n. 190/2014. È questa la possibilità che sembra farsi largo in vista della presentazione della legge di Bilancio 2019.

Le tre aliquote dovrebbero essere così modulate: il 5 per cento per i soggetti che avviano una nuova attività; il 15 per cento per i contribuenti con ricavi fino a 65.000 euro; il 20 per cento per i contribuenti con ricavi fino a 100.000 euro.

La misura riguarderà sia le imprese che gli esercenti arti e professioni, ma saranno escluse le società di capitali. In buona sostanza il legislatore intende potenziare il regime forfetario già applicabile. L’intervento dovrebbe così essere circoscritto all’incremento dell’ammontare dei ricavi e compensi per accedere al forfait e alla differenziazione delle aliquote con l’aggiunta di quella pari al 20 per cento.

La misura, per ciò che riguarda le coperture, dovrebbe essere agevolmente sostenibile in quanto il numero di contribuenti potenzialmente interessati non dovrebbe superare le 400.000/500.000 unità. Le risorse necessarie dovrebbero provenire direttamente dalla “pace fiscale” che, a parte il problema dell’Iva, dovrebbe essere realizzabile. L’Iva è un tributo comunitario e quindi la UE non consentirebbe all’Italia di rinunciare agevolmente all’incasso dell’imposta sul valore aggiunto dovuta.

La “pace fiscale” dovrebbe essere una possibilità a tutto tondo riguardante diverse fasi. Una prima possibilità riguarderebbe l’integrazione delle dichiarazioni fiscali con il pagamento di un’imposta compresa tra il 15 ed il 20 per cento. In tal caso le sanzioni risulterebbero dovute in misura ridotta presumibilmente inferiore rispetto all’importo determinabile avvalendosi del ravvedimento operoso.

Giorni concitati nei palazzi della politica, dove in vista dell’autunno si incomincia a ragionare di numeri per la nota al Def e quella che sarà la legge di Bilancio per il 2019. Proseguono le schermaglie fra i due vicepremier Salvini e Di Maio, orrientati a sforare il tetto del 3%, ed il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che dopo il viaggio in Cina e nelle stanze europee continua a sostenere la necessità di non sforare e di tenere in ordine i conti pubblici. Una differenza di vedute che rischia di avere ripercussioni pesanti sull’esecutivo verso il prossimo 15 ottobre, data entro la quale il Governo deve approvare la Finanziaria (ex Stabilità), ma le diverse opzioni sono di giorno in giorno più precise.
Lo stesso provvedimento dovrebbe interessare anche i contribuenti che hanno subito una verifica del Fisco, non ancora sfociata in un vero e proprio contenzioso. La “pace fiscale” dovrebbe essere poi possibile anche per i contribuenti che hanno subito un accertamento fiscale con la relativa notifica dell’atto. L’intervento normativo riguarderà anche la definizione delle liti pendenti nei tre gradi di giudizio. Il costo sarà variabile a seconda degli esiti dei giudizi. Dovrebbero però essere escluse le controversie che non determinano il pagamento di somme quali, ad esempio, quelle aventi ad oggetto il classamento catastale degli immobili. La possibilità di definizione dovrebbe poi essere esclusa per le controversie aventi per oggetto le richieste di rimborso.

Sono allo studio anche una serie di semplificazioni nell’ambito Iva. L’esperienza maturata ha dimostrato che il meccanismo della scissione dei pagamenti si è rivelato particolarmente penalizzante per i soggetti che lavorano con la P.A. Il meccanismo favorisce la formazione di ingenti posizione di credito che però subiscono una serie di limitazioni per l’utilizzo. Si consideri, ad esempio, l’obbligo di apposizione del visto di conformità per gli importi superiori a 5.000 euro. Si sta dunque pensando all’introduzione di una sorta di “plafond” che consenta l’utilizzo di una parte dei crediti Iva così maturati, con minori vincoli per le compensazioni.

Le semplificazioni dovrebbero interessare diversi ambiti. Ad esempio, l’intervento sulle semplificazioni potrebbe riguardare anche i modelli F24 utilizzabili in futuro, probabilmente, per effettuare il pagamento di ogni tributo.

L’intervento potrebbe, tra l’altro, interessare il “potenziamento” dello statuto del contribuente. Si punta a rafforzare il ruolo del contraddittorio preventivo e all’introduzione del principio che alla previsione di un nuovo adempimento dovrà corrispondere la “cancellazione” di un altro. Tuttavia, a fronte delle semplificazioni potrebbe essere previsto un ulteriore “giro di vite” sulla possibilità di compensare crediti fiscali con debiti fiscali.

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