Lavoro: Il nuovo Governo potrebbe varare in settimana un decreto che porterebbe molti cambiamenti nel mondo lavorativo
Iniziamo ad illustrarle passo dopo passo.
Le novità fiscali
Dunque, partendo dalle misure fiscali, addio allo split payment per i professionisti da subito. Mentre per il resto dei fornitori della Pa, il Governo punta a introdurre una serie di semplificazioni e correttivi per favorire il recupero dei crediti Iva che il meccanismo della scissione contabile produce in favore delle imprese. C’è poi la cancellazione del redditometro, strumento già da tempo spedito in soffitta e utilizzato per misurare la capacità contributiva dei contribuenti in relazione ai loro beni e patrimoni. Inoltre, si punta ad anticipare a settembre l’addio allo spesometro, già in agenda per il 1° gennaio con l’arrivo dell’e-fattura, limitando l’obbligo delle comunicazioni delle sole liquidazioni Iva.
Quanto alla fatturazione elettronica, è prorogata l’entrata in vigore del nuovo obbligo per i distributori di carburanti, prevista per il 1° luglio 2018. Misura accolta con la revoca dello sciopero dei benzinai. Si potrebbe prevedere la possibilità per i distributori di accettare ancora la scheda carburanti fino al prossimo 31 dicembre creando di fatto un doppio binario. Si tutelerebbero sia i distributori che si sono attrezzati per tempo all’utilizzo obbligatorio della e-fattura sia chi al contrario è in ritardo e potrà comunque accettare pagamenti tradizionali per le “partite Iva” che fanno il pieno.
Il nodo dell’azzardo
Un capitolo a parte nel Dl d’estate è il contrasto al gioco d’azzardo che prende il via da subito con divieto totale di pubblicità, sponsorizzazioni e trasmissioni tv di ogni forma di gioco. Stop su qualsiasi mezzo, manifestazioni sportive incluse, culturali o artistiche. Non sarà escluso internet né tanto meno la stampa periodica o quotidiana. Salvo deroghe vorrebbe dire addio anche alla lotteria della Befana.
I cambiamenti nel lavoro
Nel lavoro, il primo contratto a termine resta acausale e potrà durare fino a 12 mesi. Dal primo rinnovo dovranno essere indicate le causali, che vengono rigidamente tipizzate. Per ogni rinnovo aumentano di 1 punto i costi contributivi. Il numero delle proroghe scende da 5 a 4. Il tetto del 20% che si applica ai contratti a termine diventa complessivo e comprende anche la somministrazione che finora ha applicato limiti di utilizzo fissati dai contratti, generalmente al 20 per cento.
Anche sul fronte delle delocalizzazioni sarebbe pronta una stretta che riguarda gli incentivi fiscali del piano Industria 4.0, per contrastare fenomeni speculativi. Soprattutto la delocalizzazione. Si cercherà di evitare che le multinazionali con organizzazione in Italia ricevano benefici per poi trasferire il bene incentivato all’estero. La situazione è in divenire, perché in particolare il ministro del lavoro Luigi Di Maio sta spingendo per attuare subito quello che lui stesso ha definito il decreto dignità. Se ne parlerà già domani nell’ambito del Consiglio dei ministri.
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