Dichiarazioni 730/2018..... meglio rinfrescarti la memoria
Quest’anno si arricchisce il paniere dei dati presenti nella dichiarazione precompilata oltre a quelli classici –spese sanitarie, veterinarie, interessi passivi sui mutui in corso, premi assicurativi, contributi previdenziali e assistenziali, spese universitarie, ecc – fanno il loro esordio nuovi oneri e spese. Sono presenti, infatti, le spese per la frequenza degli asili nido e relativi rimborsi, i contributi detraibili versati alle società di mutuo soccorso e, se comunicate in quanto l’invio è facoltativo, le erogazioni liberali effettuate alle Onlus, alle associazioni di promozione sociale, alle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e alle fondazioni e associazioni aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica.
Nonostante il progresso registrato nella compilazione automatizzata del modello 730 in riferimento ai redditi del 2017, gli esperti prevedono la possibile mancanza di alcune spese detraibili in sede di dichiarazione dei redditi. Queste lacune permanenti potrebbero rendere necessaria la modifica del modello precompilato prima che venga inviato al fisco. Per consultare, modificare ed inviare il proprio 730 precompilato bisogna accedere all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate tramite le credenziali per l’accesso a Fisconline. In alternativa, è possibile effettuare l’accesso tramite il pin dispositivo Inps, le credenziali Spid oppure tramite la Carta Nazionale dei Servizi.
730, agli italiani rimborsi per 9,5 miliardi
Gli oltre 20 milioni di contribuenti italiani che anche quest’anno presenteranno il modello 730 recupereranno almeno 9,5 miliardi di euro. Il rimborso medio che il fisco erogherà a ciascun dipendente, attraverso il proprio datore di lavoro, sarà attorno ai 900 euro, mentre l’importo medio che l’Inps restituirà a ciascun pensionato si aggirerà sugli 800 euro. Lo rileva la Cgia in vista della possibilità, di accedere, dal sito dell’Agenzia delle Entrate, al proprio modello 730 precompilato relativo alla dichiarazione dei redditi 2018 (anno di imposta 2017).
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