Scadenza 31 marzo per la pensione anticipata, come fare domanda
i chiude il 31 marzo la prima finestra per presentare la domanda di certificazione dei requisiti per l’Ape sociale: l’anticipo pensionistico per individui in fasce deboli. Mancano pochi giorni, quindi, per poter consegnare all’Inps tutta la documentazione con i requisiti.
L’Istituto di Previdenza fornirà delle risposte entro il 30 giugno. Due i passaggi per ottenere questa misura sperimentale in vigore dal primo maggio 2017 e fino al 31 dicembre 2018. La prima fase prevede che l’Inps proceda con la certificazione dei requisiti d’accesso. Passato questo step, e ottenuto il benestare, si dovrà proseguire con l’istanza di accesso al reddito ponte.
È fondamentale sottolineare che per avere il benestare definitivo ci deve essere la disponibilità nell’apposito fondo. Se lo stanziamento annuale dovesse terminare, le domande potrebbero non avere esito positivo. Infatti questa misura, che ha lo scopo di accompagnare determinati individui all’età pensionabile, è soggetta a dei limiti di spesa.
La domanda va presentata alla sede Inps di residenza e deve essere presentata in via telematica. Possono procedere con la consegna della documentazione individui di 63 anni, con almeno 30 anni di anzianità contributiva, iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti (o alle forme sostitutive ed esclusive), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi o alla Gestione separata.
Queste le condizioni in cui devono trovarsi: disoccupati, impegnati ad assistere il coniuge, l’unito civilmente o un parente di primo grado convivente affetto da handicap grave, invalidi civili con un grado pari o superiore al 74 per cento e alcune tipologie di dipendenti.
La seconda finestra offre la possibilità di presentare le istanze entro il 15 luglio, al risposta dell’Istituto Nazionale di Previdenza dovrebbe arrivare il 15 ottobre. L’ultima possibilità verrà data il 30 novembre, risposte entro il 31 dicembre.
L’Ape sociale, ovvero l’anticipo pensionistico previsto in via sperimentale, è rivolto a persone in categorie socialmente deboli. L’obiettivo è di accompagnare all’età pensionabile l’individuo che ne ha fatto richiesta. Il contributo è corrisposto fino all’età pensionabile o a quella anticipata. L’indennità è uguale all’importo della rata mensile di pensione che deve essere calcolata al momento dell’accesso se inferiore a 1500 euro o uguale a questa cifra massima. Viene corrisposta ogni mese per 12 volte in un anno.
L’Istituto di Previdenza fornirà delle risposte entro il 30 giugno. Due i passaggi per ottenere questa misura sperimentale in vigore dal primo maggio 2017 e fino al 31 dicembre 2018. La prima fase prevede che l’Inps proceda con la certificazione dei requisiti d’accesso. Passato questo step, e ottenuto il benestare, si dovrà proseguire con l’istanza di accesso al reddito ponte.
È fondamentale sottolineare che per avere il benestare definitivo ci deve essere la disponibilità nell’apposito fondo. Se lo stanziamento annuale dovesse terminare, le domande potrebbero non avere esito positivo. Infatti questa misura, che ha lo scopo di accompagnare determinati individui all’età pensionabile, è soggetta a dei limiti di spesa.
La domanda va presentata alla sede Inps di residenza e deve essere presentata in via telematica. Possono procedere con la consegna della documentazione individui di 63 anni, con almeno 30 anni di anzianità contributiva, iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti (o alle forme sostitutive ed esclusive), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi o alla Gestione separata.
Queste le condizioni in cui devono trovarsi: disoccupati, impegnati ad assistere il coniuge, l’unito civilmente o un parente di primo grado convivente affetto da handicap grave, invalidi civili con un grado pari o superiore al 74 per cento e alcune tipologie di dipendenti.
La seconda finestra offre la possibilità di presentare le istanze entro il 15 luglio, al risposta dell’Istituto Nazionale di Previdenza dovrebbe arrivare il 15 ottobre. L’ultima possibilità verrà data il 30 novembre, risposte entro il 31 dicembre.
L’Ape sociale, ovvero l’anticipo pensionistico previsto in via sperimentale, è rivolto a persone in categorie socialmente deboli. L’obiettivo è di accompagnare all’età pensionabile l’individuo che ne ha fatto richiesta. Il contributo è corrisposto fino all’età pensionabile o a quella anticipata. L’indennità è uguale all’importo della rata mensile di pensione che deve essere calcolata al momento dell’accesso se inferiore a 1500 euro o uguale a questa cifra massima. Viene corrisposta ogni mese per 12 volte in un anno.
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