Gli Occhi della Tigre
Quando definiamo “vincente” una persona, atleta, professionista o politico che sia, in genere ci riferiamo all’atteggiamento mentale, ossia al suo modo positivo di intendere la vita, di affrontare le sfide, di ritenersi uomo o donna di successo. Anche il corpo tuttavia ha un suo linguaggio, ma non sempre ciò che comunica all’esterno è coerente con il dialogo interno.
Il tuo corpo parla per te e dice se sei o no un vincente
La persona vincente sprizza sicurezza e autostima da tutti i pori e questa energia si sente standogli vicino, respirando un po’ del suo carisma. C’è però qualcosa di impalpabile, di poco definibile, perché il più delle volte viene percepito soltanto a livello inconscio. Riusciamo a capire che abbiamo di fronte un leader, una persona sicura delle proprie capacità, ma non sappiamo spiegarci il perché.
Come si fa a trasmettere questa forza in modo consapevole, affinché un avversario, se torniamo sul piano sportivo, comprenda subito che non avrà vita facile, perché capisce di avere di fronte a sé un osso duro, un vincente?
Era il 1982. Ecco cosa disse Apollo Creed a Rocky Balboa, nella vecchia palestra dove si allenava lo stesso Apollo a Los Angeles, in una delle scene più note di “Rocky III”, secondo sequel del fortunato “Rocky” del 1976, film diretti e interpretati da Sylvester Stallone:
«Quando combattevamo noi due, tu avevi gli occhi di una tigre, eri feroce, e devi farteli tornare quegli occhi, e per farteli tornare bisogna ricominciare da capo, capisci cosa voglio dire?»
Il vantaggio più importante è quello psicologico
È questo il segreto: hai voglia di avere pensieri positivi, motivazione, fiducia, autostima: se la tua fisiologia non è in armonia con la mente, non ci crede nessuno, e soprattutto non ci credi nemmeno tu! Per riuscire a trasformare i pensieri positivi e le immagini che fluiscono nella tua mente in energia, e dunque per entrare nello stato di massima attivazione psicofisica, è importante che il corpo e mente parlino la stessa lingua.
Dunque dobbiamo far percepire sicurezza in chi ci guarda, dobbiamo camminare a testa alta, con le spalle dritte e, soprattutto, dobbiamo avere gli occhi della tigre, quello sguardo che ipnotizza e incute timore, sempre nell’ambito della sfida sportiva, ovviamente! Nel momento in cui sfidiamo un avversario (ma in senso lato il ragionamento vale anche se affrontiamo una persona nei confronti della quale intendiamo far valere, pacatamente ma con fermezza, le nostre ragioni o un fornitore con il quale stiamo negoziando), il corpo deve anticipare le nostre parole.
Se ci presentiamo a testa bassa, spalle curve e sguardo spento, come se dovessimo affrontare il boia, che impressione ne riceverebbe il nostro interlocutore o avversario che sia?
Penserebbe di avere già vinto in partenza e questo suo vantaggio psicologico sarebbe difficile da recuperare, per noi. Non importa chi sia l’avversario e quale sia il suo modo di giocare o di combattere. Se noi dimostriamo fiducia in noi stessi, grinta, occhio fermo e penetrante e massima concentrazione, abbiamo già metà della vittoria in tasca. Dobbiamo far sì che chi ci guarda, mentre siamo in quella particolare condizione che ho definito di massima attivazione agonistica, ci veda come dei vincenti, ce lo legga negli occhi, gli occhi della tigre!
Com’è il tuo atteggiamento quando senti dentro di te la sicurezza di vincere? E quando invece la preoccupazione per quella che già vedi come una probabile sconfitta ti divora?
La fisiologia della persona di successo
La tua sicurezza e gli occhi della tigre minano la sicurezza dell’avversario e ti danno un vantaggio psicologico enorme, perché ti permettono di controllare e gestire le emozioni, laddove un segnale di debolezza rafforzerebbe la sua autostima, gli farebbe capire che è giunto il momento di sferrare l’affondo finale.
In sintesi, un atteggiamento vincente, raggiungibile grazie all’allenamento mentale, è formato da pensieri positivi e immagini del nostro successo, per quanto riguarda la componente mentale, mentre per la componente fisiologica è un equilibrio perfetto tra:
- Postura, con la quale trasmettere sicurezza e fiducia;
- Sguardo, da usare per far capire all’avversario che siamo sicuri di essere i più forti e che vinceremo noi;
- Respirazione, che deve essere profonda e regolare, per far passare il messaggio che in noi c’è serenità e pieno controllo delle tensioni.
Per riuscire a mettere in atto queste strategie, occorre imparare ad agire sul controllo dei pensieri, delle immagini mentali e della respirazione. Inoltre è importante avere la padronanza della tecnica degli ancoraggi, grazie ai quali abbiamo in precedenza creato un’associazione tra un’esperienza e uno stato d’animo che possiamo richiamare a comando.
È il momento di agire!
Come dico sempre, “alza le chiappe dal divano e muoviti, fai il primo passo verso il tuo obiettivo”, e anche rompere il ghiaccio con un’opinione o una domanda è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione, non credi? ;)
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