Fatture false: occorre provare l’effettività dell’operazione
Per contestare il reato di utilizzo di fatture false, con contestuale presentazione della dichiarazione
fraudolenta, occorre provare l’effettività delle operazioni effettuate, non essendo sufficienti semplici
indizi, anche se connotati dai caratteri di gravità, precisione e concordanza. In tale contesto, la suprema Corte di Cassazione ha recentemente formulato interessanti argomentazioni logico-giuridiche che consentono di individuare quali comportamenti risultano penalmente rilevanti. In particolare, il giudice penale dovrà adeguatamente motivare l’inesistenza oggettiva delle operazioni poste in essere.
Nel presente intervento saranno illustrati i profili ermeneutici espressi da parte del giudice di legittimità su un tema particolarmente delicato, riconducibile alle tipiche caratteristiche della frode fiscale realizzata mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
fraudolenta, occorre provare l’effettività delle operazioni effettuate, non essendo sufficienti semplici
indizi, anche se connotati dai caratteri di gravità, precisione e concordanza. In tale contesto, la suprema Corte di Cassazione ha recentemente formulato interessanti argomentazioni logico-giuridiche che consentono di individuare quali comportamenti risultano penalmente rilevanti. In particolare, il giudice penale dovrà adeguatamente motivare l’inesistenza oggettiva delle operazioni poste in essere.
Nel presente intervento saranno illustrati i profili ermeneutici espressi da parte del giudice di legittimità su un tema particolarmente delicato, riconducibile alle tipiche caratteristiche della frode fiscale realizzata mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
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