Come mettersi in proprio oggi in tempi di crisi?

Hai da poco perso il lavoro o non riesci più a vivere dignitosamente con il tuo stipendio? Temi di non riuscire più ad arrivare a fine mese?
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Se la risposta a queste domande è “si” ma non hai la più pallida idea di come fare a mettersi in proprio sappi che ho una buona notizia per te: sei capitato nel posto giusto. In questo articolo ti spiegherò infatti i primi passi da fare per mettersi in proprio.

Prima che tu possa pensare di non farcela o al fatto che finora non hai mai avuto una partita IVA voglio subito tranquillizzarti. Anche se potrà sembrarti una cosa complicata, mettersi in proprio non è così complicato se sei bene informato e sai come fare. Inoltre, attenendoti alle mie indicazioni e seguendo i miei consigli, sono certo del fatto che non avrai alcun tipo di problema sui primi passi da fare per metterti in proprio.

Se vuoi dunque scoprire che cosa bisogna fare per mettersi in proprio, ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero e di dedicarti alla lettura di questo articolo. Sono certo che alla fine sarai pronto a darmi ragione sul fatto che con la giuste informazioni chiunque può lanciare la sua attività economica.

Come mettersi in proprio

All’inizio della tua avventura, la prima cosa che devi fare è investire del tempo nella pianificazione della tua attività economica o nel progetto che intendi realizzare. Avere una visione di insieme del progetto che intendi realizzare significa avere le idee molto chiare e soprattutto sapere come muoverti in ogni circostanza.

Terminata la fase della pianificazione della tua attività economica, metti nero su bianco tutte le valutazioni che hai fatto e i numeri che pensi di fare (sto parlando di costi da sostenere, di ricavi da conseguire, di entrate giornaliere o mensili, etc…). E’ molto importante pianificare bene tutto perché potrai capire nel dettaglio i passi che dovrai compiere dalla fase di progettazione alla fase di consegna del tuo prodotto o servizio.

In buona sostanza, prima di mettersi in proprio è opportuno simulare il funzionamento del tuo progetto e scriverlo in un piano dettagliato in modo da renderti conto se e come puoi iniziare la tua avventura, quanti soldi ti servono, su quali risorse puoi contare e sui tempi di avvio.

Questo piano, che prende il nome di business plan, ti permetterà di focalizzarti sul tuo progetto in maniera molto dettagliata. Il business plan è un documento che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto e ti permette di verificarne a priori la fattibilità e successivamente il raggiungimento degli obiettivi.

E dopo? Cosa devi fare dunque quando hai terminato di fare le tue valutazioni e hai capito che è arrivato il momento di mettersi in proprio? La cosa da fare è prendere appuntamento con un commercialista di fiducia per avere una consulenza specialistica che ti permetterà di comprendere tutti gli adempimenti burocratici e fiscali necessari per metterti in proprio e aprire la tua attività.

Devi capire infatti come inquadrare la tua attività. Mettersi in proprio può voler dire avviare un’attività autonoma (o professionale) o diventare imprenditore.

Un’attività di lavoro autonomo si differenzia dall’impresa principalmente per l’assenza di una significativa organizzazione e cioè di un’azienda.

Un’attività economica è invece un’attività diretta alla creazione di nuova ricchezza attraverso la produzione di nuovi beni e/o servizi o attraverso l’aumento di valore di quelli esistenti. Si considera organizzata e quindi può assumere le caratteristiche d’impresa, quando è svolta attraverso un’azienda.

La consulenza del commercialista ti servirà anche per la scelta del tipo di azienda da avviare (aprire una ditta individuale, costituire una società di persone o una società di capitali).

Nel caso in cui non sei da solo e vuoi condividere la tua avventura imprenditoriale con un altra persona (o più persone), devi costituire una società. In tal caso ti servirà anche un notaio che puoi scegliere tra quelli della tua zona o tra quelli che ti può consigliare il tuo commercialista.

Quando hai deciso di metterti in proprio devi considerare di avere a disposizione un piccolo capitale necessario per l’avvio della tua attività.

Quindi, devi verificare che le tue finanze siano in grado di supportare questa delicata fase di avvio della tua attività. Se non hai fondi a sufficienza devi prevedere di ricorrere al capitale di terze persone (prestiti di parenti o amici, finanziamento bancario, etc…). All’inizio della tua avventura infatti dovrai valutare quali saranno i costi da sostenere prima che la tua attività inizi a fatturare (costi per consulenze, costi amministrativi, costi per le utenze, costi per l’acquisto delle attrezzature di prima necessità, etc….).

L’ultimo consiglio è quello di seguire alla lettera le istruzioni impartite dai professionisti che hai contattato (commercialista, consulente del lavoro, notaio, etc…). Essere in regola con il fisco è importante e può farti risparmiare inutili sanzioni. Purtroppo negli ultimi anni c’è stata una proliferazione non indifferente di adempimenti fiscali posti a carico dei contribuenti. La normativa fiscale è in continua evoluzione e comporta un’ingente numero di scadenze (sia di versamenti che di comunicazioni e dichiarazioni) ed è per questo che il consiglio è quello di affidarsi a professionisti seri e preparati che possano supportarti nella tua crescita.

3 consigli per mettersi in proprio

Pianifica sempre tutto! La fase della pianificazione è un momento davvero molto importante perché potrai stabilire i tuoi obiettivi e le linee guida per concentrare tutti i tuoi sforzi.

Scegli con cura, insieme al tuo commercialista di fiducia, l’inquadramento della tua attività (avviare un’attività autonoma o diventare imprenditore?)

Opera sempre in piena regola con tutte le disposizioni normative onde evitare l’applicazione di sanzioni amministrative o penali che potrebbero seriamente danneggiarti.

E tu sei pronto per metterti in proprio? Oppure hai qualche dubbio o domanda da fare?

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