Contratto di Sviluppo per la tutela ambientale a firma di INVITALIA
Domande di accesso alle risorse messe in campo dal contratto di sviluppo per la tutela ambientale a partire dal 26 aprile. Le agevolazioni per le imprese situate in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia mirano a migliorare l’efficientamento energetico, ridurre l’impatto sull’ambiente e limitare emissioni e consumi. La dotazione finanziaria ammonta a 100 milioni di euro, mentre saranno finanziabili solo progetti di rilevanti dimensioni. La misura è a sportello per cui è necessario attivarsi velocemente.
Cento milioni di euro sosterranno le imprese del Mezzogiorno che vogliono investire nell’efficientamento energetico dei cicli produttivi.
Lo prevede lo strumento dei Contratti di sviluppo per la tutela ambientale nell’ambito del PON IC, attuati grazie al decreto 7 dicembre 2016, che mette in campo risorse a valere sull’Asse IV “Efficienza energetica” del PON.
Il bando in questione è a pannaggio delle imprese che investono in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. L'obiettivo del ministero è quello di ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas delle imprese e delle aree produttive.
I programmi possono essere realizzati sia da imprese nei settori di attività economica definiti come energivori, sia da quelle qualificabili come a forte consumo di energia e rientranti nell’elenco istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA).
Cento milioni di euro sosterranno le imprese del Mezzogiorno che vogliono investire nell’efficientamento energetico dei cicli produttivi.
Lo prevede lo strumento dei Contratti di sviluppo per la tutela ambientale nell’ambito del PON IC, attuati grazie al decreto 7 dicembre 2016, che mette in campo risorse a valere sull’Asse IV “Efficienza energetica” del PON.
Il bando in questione è a pannaggio delle imprese che investono in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. L'obiettivo del ministero è quello di ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas delle imprese e delle aree produttive.
I programmi possono essere realizzati sia da imprese nei settori di attività economica definiti come energivori, sia da quelle qualificabili come a forte consumo di energia e rientranti nell’elenco istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA).
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