venerdì 27 gennaio 2017

Vuoi calcolare in modo autonomo quanto ti spetta per gli assegni familiari?

L’assegno per il nucleo familiare (ANF) è una prestazione economica erogata ai lavoratori dipendenti in base a composizione del nucleo familiare (composto da almeno due soggetti) e redditi dichiarati, che devono posizionarsi al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge di anno in anno. Vediamo medello e requisiti dal sito delle piccole-medie imprese Pmi.it.

Il reddito di riferimento è costituito dalla somma dei redditi imponibili a fini fiscali percepiti da tutti i membri della famiglia nel periodo d’imposta precedente. Tale reddito deve provenire per almeno il 70% da lavoro dipendente o pensione.

 La domanda di assegno familiare si presenta compilando l’apposito modello INPS (ANF/DIP SR 16):

  1. al datore di lavoro, se il richiedente è un dipendente non agricolo;
  2. all’INPS negli altri casi: pensionato, disoccupato, operaio agricolo, addetto ai servizi domestici e familiari, ecc.


CALCOLO ANF
 L’ANF deve essere liquidato al richiedente dall’azienda, che verifica la spettanza e, rima di procedere all’elaborazione delle retribuzioni di luglio, calcola l’importo dell’assegno, il quale spetta per intero – se permane la continuità del rapporto di lavoro – per:
ogni mese (26 giornate) di lavoro, se ha effettuato 104 ore se operaio e 130 se impiegato;
ogni settimana (6 giornate) se, in caso di mancato raggiungimento delle 104 o 130 ore mensili, ha effettuato almeno 24 ore settimanali di lavoro se operaio e 30 ore se impiegato;
ogni giornata lavorata, in caso di mancato raggiungimento delle 24 o 30 ore settimanali.

In sostanza, si riceve anche se in alcune settimane non ha raggiunto le ore ma le ha cumulate nel mese. Se invece nella settimana non si effettuano almeno 24 o 30 ore, il lavoratore ha diritto a tanti assegni giornalieri quanti sono i giorni di effettivo lavoro prestato, nelle settimane o frazioni di esse in cui non sia stato raggiunto il minimo di ore lavorative.

L’assegno intero spetta anche nei giorni nelle giornate di assenza retribuita o indennizzata, assente per malattia, infortunio, maternità, ferie e congedo matrimoniale. In caso di settimana corta (orario ripartito su 5 giornate) l’assegno spetta per intero anche per il sabato non lavorato.

L’assegno ridotto scatta quando non sono lavorate tutte le giornate e spettano tanti assegni giornalieri per quante sono le giornate lavorate con esclusione del sabato.

Può verificarsi che, anche nel corso dello stesso anno, il lavoratore cambi datore di lavoro oppure che la competenza del pagamento ANF passi dall’azienda all’INPS: in tal caso è necessario presentare una nuova domanda con relativa documentazione.


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