lunedì 19 ottobre 2015

L’effetto della Legge di Stabilità 2016 sulle tasche degli italiani: Chi vince e chi perde con la nuova manovra economica del governo



L’Italia chiede alla Ue per il 2016 un ulteriore 0,1% di flessibilità rispetto agli obiettivi di medio termine (Mto) “sulla base delle riforme strutturali realizzate, come la legge sulla bancarotta e quella sul trattamento fiscale dei prestiti bancari in sofferenza. L’obiettivo è quello di rafforzare la crescita a medio termine”.

Lo scrive il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nella lettera di presentazione inviata al Commissario Ue Moscovici, che allega il ddl stabilita’. Padoan sottolinea anche “l’importante riforma istituzionale appena approvata dal Senato”.
Matteo Renzi ha parlato della legge di stabilità appena varata dal consiglio dei ministri, concentrandosi in particolare sul capitolo tasse: "Abbassare le tasse in Italia non è di destra né di sinistra. È semplicemente giusto, è normale. Ridurre le tasse serve a restituire fiducia al consumatore. Non so cosa succederà all’estero, ma so che se l’italia fa la propria parte non ce n’è per nessuno. L’Italia sta viaggiando a gran velocità ma non è ancora sufficiente. Dopo tre anni di recessione torna la crescita, l’occupazione riprende, anche i consumi interni danno segnali di ripresa".

Cosa prevede la legge di stabilità 2016? Il valore complessivo della manovra è tra i 27 e 30 miliardi di euro. La differenza di tre dipende dalla possibilità che Bruxelles accetti un margine di flessibilità pari allo 0,2%. Da quel che si capisce, Renzi ci proverà, ma la battaglia non sarà facile da portare a termine.

Tasi - Il provvedimento più celebrato e più contestato al contempo è l'abolizione della Tasi, la tassa sulla prima casa. Contemporaneamente, sparirà anche l'Imu sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati. Potrebbe invece essere aumentata l'Imu sulle seconde e terze case. Tutte misure che dovrebbero costare circa 5 miliardi di euro.

Ires - La tassa alle imprese sarà ridotta, ma solo a partire dal 2017. Parziale retromarcia, quindi, su un altro provvedimento molto atteso. C'è qualche speranza di anticipare la misura al 2016 solo se l'Europa accetterà di dare il via libera a quel 0,2% di sforamento richiesto. Assieme al taglio dell'Ires, un eventuale disco verde di Bruxelles potrebbe sbloccare anche investimenti nell'edilizia scolastica.

Niente aumento dell'Iva - È la misura più costosa, dal valore di quasi 17 miliardi di euro. Ma evitare che scatti la clausola di garanzia e di conseguenza che aumenti l'Iva è una misura imprescindibile per evitare che i consumi si deprimano ulteriormente.

Canone Rai - Come ormai tutti sanno, il Canone scende da 113 a 100 euro; ma sarà inserito nella bolletta della luce e in questo modo chiunque sarà costretto a pagarlo. Dal 2017 il canone scenderà ulteriormente, a 95 euro.

Bonus ristrutturazioni - Gli incentivi per le ristrutturazioni, ormai un piccolo classico, sono state prorogate per un altro anno ancora. Le ristrutturazioni edilizie potranno essere detratte dall'Irpef per il 50%: mentre quelle legati al risparmio energetico saranno detratti per il 65%.

Incentivi alle assunzioni - Prorogati ancora gli incentivi per chi assume (che nel 2015 hanno funzionato bene sul fronte occupazionale). Chi assume un dipendente a tempo indeterminato o converte un contratto a tempo determinato avrà uno sgravio sui contributi da versare. Rispetto a oggi, però, saranno meno generosi: dagli attuali 8mila euro si scende del 40% per l'anno a venire e del 75% nel 2017.

Limite dei contanti - Innalzato a tremila euro il limite dei pagamenti in contati, dagli attuali mille. Una misura molto contestata (per questioni di lavoro nero ed evasione fiscale), che secondo il governo potrebbe rilanciare i consumi.

Pensioni - Niente flessibilità in uscita, come prevedibile, ma sarà possibile per chi ha più di 63 anni lavorare part time con una retribuzione quasi pari a quella ordinaria. Sale la no tax area dei pensionati, che da 7.500/7.750 euro (a seconda dell'età) diventa per tutti di 8.142 euro (pari a quella dei dipendenti).

Quanto costano le misure
- 17 miliardi cancellazione aumento iva e accise
- 5 miliardi cancellazione Tasi e Imu agricola
- 3,5 miliardi per le misure anti-povertà e sulle pensioni
- 1,5 miliardi per decontribuzione e meno tasse per le imprese



Come saranno reperite le risorse
- 13 miliardi da aumento obiettivo deficit (che sale dall'1,4 al 2,2%
- 5,5 miliardi da spending review
- 2 miliardi dal rientro dei capitali con la voluntary disclosure
- 1 miliardo da aumento prelievo sui giochi
- 600 milioni da cancellazione delle province
- 4,9 miliardi da maggiori entrate per via della crescita economica prevista (+1,6%)

Legge di stabilità 2016: la reazione dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil si stanno preparando ad una "mobilitazione durissima" contro i provvedimenti previsti nella legge di stabilità per quanto riguarda l'impiego pubblico e non solo. I sindacati si riservano di leggere il testo del disegno di legge approvato in consiglio dei ministri - (“Dobbiamo commentare, ancora una volta, parole e slide, senza conoscere i testi che sono stati secretati") - ma hanno già potuto fare un primo bilancio, estremamente negativo, partendo dalla conferenza stampa del Premier che ha illustrato con le immancabili slide il provvedimento varato dal suo Governo.

L'innalzamento da 1000 a 3000 euro della soglia di utilizzo dei contanti è visto con grande preoccupazione da parte dei Sindacati, allarmati dalla prospettiva che aumentino di conseguenza evasione ed elusione fiscale, ma anche il lavoro nero e la corruzione. Anche sul fronte pensioni c'è grande insoddisfazione, sia perché non è prevista una flessibilità per favorire l'uscita dei lavoratori prossimi alla pensione consentendo l'ingresso nel mondo del lavoro per le nuove generazioni, e sia per quanto riguarda l'innalzamento della soglia di esenzione fiscale per i pensionati da 7500 a 7750 euro (8000 per gli over 75) condizionata dall'approvazione della UE.

Molto criticato anche lo scarso impiego di risorse per i lavoratori del settore pubblico, definito "una mancia" e "una provocazione" da Sussanna Camusso che ha così motivato: "Sono 200 milioni, neanche 300: il valore del lavoro pubblico per questo Governo equivale a 5 euro al mese". Bocciatura totale sulla cancellazione dell'IMU per tutte le prime case, dalla più umile alla più lussuosa, per la totale "mancanza di progressività".

Preoccupa infine il "disinvestimento nella sanità pubblica". Il fondo è cresciuto di 1 miliardo (da 109 a 110), ma secondo i sindacati questo piccolo aumento equivarrebbe ad un taglio perché non si è tenuto conto degli "indici di adeguamento del fondo previsti dall’invecchiamento della popolazione" e renderà ancora più complicato curarsi per "i nove milioni di persone che già oggi fanno molta fatica".

Nessun commento:

Posta un commento