Il Governo ci ripensa e sulla Tassa sui contanti versati in banca fa il suo bel dietrofront affermando che "Non abbiamo nessuna intenzione né c'è nessuna ipotesi di tassare il contante"
Eh si caro navigante che ci segui fedelmente,
Cosa ti dicevamo qualche giorno fa? "Speriamo la notte porti consiglio"....ebbene, non so se è stata la saggezza di una notte o l'essersi passata una mano sulla coscienza....fatto sta che il viceministro all'Economia, Luigi Casero, commentando la notiza che una delle misure del piano anti-evasione sarebbe stata appunto una nuova imposta di bollo sui versamenti sopra i 200 euro ha ammesso che "Non abbiamo nessuna intenzione né c'è nessuna ipotesi di tassare il contante"
La tassa sui contanti versati in banca doveva essere una delle misure che rientrano nel piano anti-evasione promosso dal Governo Renzi che propone l'uso dello scontrino digitale, la fatturazione elettronica e POS obbligatorio anche se al momento non sono ancora previste sanzioni per i commercianti e professionisti che non si dotano di questo strumento di tracciabilità.
L'obiettivo dell’azione di governo è quindi quello di andare a potenziare il volume delle banche dati per aumentare le capacità di incrociare le informazioni come sta succedendo per la dichiarazione dei redditi 2015 precompilata, utilizzo della fatturazione elettronica diventata obbligatoria per la Pubblica Amministrazione e dal 2017 anche per i privati, trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri, adeguati strumenti di verifica per la corrispondenza tra la documentazione IVA e infine sulle transazioni effettuate potenziando i sistemi di tracciabilità dei pagamenti.
Nel piano antivasione di Renzi contenuto nel Decreto Milleproroghe doveva esserci anche la tassa sui contanti depositati in banca, ovvero, un'imposta che i cittadini avrebbero dovuto pagare in caso di versamento in contanti presso sportelli bancari o bancomat.
La tassa sarebbe stata proporzionale all'importo di banconote versate e scatta dopo la soglia di 200 euro. Per cui se il commerciante, artigiano, professionista o cittadino avesse voluto versare in banca dei soldi liquidi, sarebbe scattata l'imposto di bollo in base a quanto versato.
Quando scatta il bollo sul denaro contante? Soglia 200 euro:
L’imposta di bollo proporzionale per i versamenti giornalieri in banca scatterà sui depositi superiori ai 200 euro. Per cui se il commerciante o il pensionato deposita denaro contante sul proprio conto corrente se supera la soglia di 200 euro, sarà tassato dallo Stato. Questa misura è solo una tra quelle previste dal piano antievasione, infatti, pronte nel decreto Milleproroghe anche l'introduzione degli scontrini e ricevute digitali, fatturazione elettronica tra privati e obbligo a partire dal 2017 la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri per professionisti, commercianti e artigiani.
Cosa ti dicevamo qualche giorno fa? "Speriamo la notte porti consiglio"....ebbene, non so se è stata la saggezza di una notte o l'essersi passata una mano sulla coscienza....fatto sta che il viceministro all'Economia, Luigi Casero, commentando la notiza che una delle misure del piano anti-evasione sarebbe stata appunto una nuova imposta di bollo sui versamenti sopra i 200 euro ha ammesso che "Non abbiamo nessuna intenzione né c'è nessuna ipotesi di tassare il contante"
La tassa sui contanti versati in banca doveva essere una delle misure che rientrano nel piano anti-evasione promosso dal Governo Renzi che propone l'uso dello scontrino digitale, la fatturazione elettronica e POS obbligatorio anche se al momento non sono ancora previste sanzioni per i commercianti e professionisti che non si dotano di questo strumento di tracciabilità.
L'obiettivo dell’azione di governo è quindi quello di andare a potenziare il volume delle banche dati per aumentare le capacità di incrociare le informazioni come sta succedendo per la dichiarazione dei redditi 2015 precompilata, utilizzo della fatturazione elettronica diventata obbligatoria per la Pubblica Amministrazione e dal 2017 anche per i privati, trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri, adeguati strumenti di verifica per la corrispondenza tra la documentazione IVA e infine sulle transazioni effettuate potenziando i sistemi di tracciabilità dei pagamenti.
Nel piano antivasione di Renzi contenuto nel Decreto Milleproroghe doveva esserci anche la tassa sui contanti depositati in banca, ovvero, un'imposta che i cittadini avrebbero dovuto pagare in caso di versamento in contanti presso sportelli bancari o bancomat.
La tassa sarebbe stata proporzionale all'importo di banconote versate e scatta dopo la soglia di 200 euro. Per cui se il commerciante, artigiano, professionista o cittadino avesse voluto versare in banca dei soldi liquidi, sarebbe scattata l'imposto di bollo in base a quanto versato.
Quando scatta il bollo sul denaro contante? Soglia 200 euro:
L’imposta di bollo proporzionale per i versamenti giornalieri in banca scatterà sui depositi superiori ai 200 euro. Per cui se il commerciante o il pensionato deposita denaro contante sul proprio conto corrente se supera la soglia di 200 euro, sarà tassato dallo Stato. Questa misura è solo una tra quelle previste dal piano antievasione, infatti, pronte nel decreto Milleproroghe anche l'introduzione degli scontrini e ricevute digitali, fatturazione elettronica tra privati e obbligo a partire dal 2017 la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri per professionisti, commercianti e artigiani.
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