martedì 9 dicembre 2014

IMU/TASI… BOTTI DI NATALE A cura di Antonio Gigliotti


Cari amici,
le feste si avvicinano e, come tradizione insegna, ci si accinge a preparare l’albero o il presepe.

Non so cosa porteranno in dote i Re Magi quest’anno, certamente né incenso né oro né mirra. Ma sappiamo cosa ci han portato in questi anni i vari governi e politicanti di ultimo grido.

Avremo certamente un Natale coi botti che inizieranno già il 16 dicembre in occasione del pagamento del saldo dell’accoppiata (poco vincente) di IMU/TASI.

Le cose stanno così e a noi non resta che darci pena ascoltando irritati i vari talk show nei quali sfilano politici e governanti che, divenuti esperti di diritto ed economia, ci ripetono la solita manfrina delle tasse ridotte e degli ottanta euro in busta paga. Per fortuna (o purtroppo) ci sono i numeri a parlare e ci dicono che gli ottanta euro non sono serviti a niente e le tasse non sono state ridotte: anzi, ciò che si è contratto è il trend dei consumi. Per quel che concerne le tasse, invece, più che di riduzione siamo stati al cospetto di un evidente aumento ad esempio per quel che concerne le tasse sulla casa, che sono passate dai 10 miliardi della vecchia ICI a circa 25 miliardi della nuova TASI/IMU.

A ciò va ad aggiungersi l’ormai palese caos che ha contribuito ad acuire lo sconforto di contribuenti e professionisti. Pensavamo di aver toccato il fondo con le file interminabili in occasione della vecchia IMU, ma la combinata IMU/TASI con una denominazione che doveva essere IUC, salvo poi scoprire che di unico c’era solo il nome e son diventate tre (TASI, IMU E TARI), ha superato ogni grado di indecenza: centinaia di delibere ognuna diversa dall’altra, con migliaia e migliaia di esenzioni, detrazioni e aliquote diverse da fare incazzare anche i monaci buddisti, famosi per la loro “calma”.

E non finisce qui, perché ora ci dicono che per il 2015 ci aspetta la Tassa locale, che dovrebbe assorbire la Tasi e l’IMU. Il problema non è più soltanto il livello di tassazione, quanto l’assoluta mancanza di una programmazione. Si parla di semplificazione e ti accorgi che nulla va in quella direzione. Si vive alla giornata… servono soldi e allora che si fa? Si tagliano i fondi ai comuni, i quali a loro volta aumentano le tasse locali. E per il 2015, dopo che gli enti locali hanno saputo dei vari tagli, ahimè, hanno già anticipato l’aumento delle tasse locali, a prescindere del nome che avranno.

Che dire infine della questione Imu sui terreni montani? Servivano 350 milioni e cosa han fatto? Hanno ridotto i comuni montani esentati dall’Imu e con il provvedimento del mese di aprile del 2014 (D.L. 66/2014) hanno resuscitato una norma inattuata del 2012 prevedendo di recuperare dai terreni agricoli i 350 milioni. Purtroppo però non v’è stato il tempo di emettere il decreto attuativo entro il 22 settembre (TROPPO IMPEGNATI, POVERINI!), quindi in spregio alle più elementari regole di rispetto in uno Stato democratico, a pochi giorni dalla scadenza del 16 dicembre viene emesso con effetto retroattivo un comunicato stampa nel quale viene anticipata la bozza di decreto che individua i criteri per individuare i comuni esclusi e quelli da assoggettare a IMU. Visti i tempi stretti, ci si è precipitati a calcolare la nuova imposta a carico di contribuenti che non avevamo mai pagato, ma l’ennesimo coro di proteste ha fatto sì che venisse annunciata una proroga disposta per il 26 gennaio 2015. A cosa serve una proroga al 26 gennaio?

Siamo oramai allo sbando completo… Che triste Natale! Da una parte gente con seri problemi, che ha perso il lavoro, imprese che chiudono, professionisti oramai privi di certezze su cui lavorare, e dall’altra invece il magna magna… Che nonostante tutto è sempre più presente e ciò che è accaduto in questi giorni a Roma ne è un esempio.
Fin qui i fatti, tutto il resto è solo fumo che si continua a vendere… Ma temo che il vaso stia per traboccare…

Purtroppo però, come sosteneva l’intellettuale statunitense Henry Adams, “la politica pratica consiste nell'ignorare i fatti”, e i nostri governanti lo stanno amaramente dimostrando.

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