Commercialisti & semplificazioni... testa bassa ancora? A cura di Antonio Gigliotti
Cari amici e colleghi,
ci risiamo! Vorrei non dovermi soffermare, ancora una volta, sulle sciocchezze che questa classe politica quotidianamente ci costringe a sentire… Ma, ahimè, per il lavoro che faccio sono costretto a consultare costantemente i mezzi d’informazione e spesso e (mal)volentieri mi ritrovo davanti dichiarazioni che desidererei non dover leggere! E l’ultima, quella sulla quale mi accingo a riflettere, è l’uscita sensazionale del presidente Renzi in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della Guardia di Finanza.
Il nostro capo di governo, come ormai ci ha abituati da quando ‘si è preso’ l’incarico, ha dichiarato con estrema naturalezza che bisogna stangare chi contravviene alle regole applicando però una maggiore semplificazione alle stesse. Ben venga, dunque! Se le affermazioni si fermassero qui, se questo non fosse altro che un primo passo, io mi alzerei in piedi e applaudirei a siffatte parole. Fisco semplificato e rigidità verso chi viola le norme! In questo modo si potrebbe dire addio all’evasione magari aprendo le porte a un sistema fiscale più snello.
Tuttavia… poiché c’è sempre un secondo lato della medaglia, Renzi non è un premier novello, non è salito ora alla guida della squadra esecutiva. Ha già dimostrato che spesso le sue sacrosante parole non trovano coincidenza con i fatti. Di cosa parlo? Ebbene, il presidente del Consiglio osanna la semplificazione sottolineando il proprio impegno a costituire un nuovo sistema fiscale i cui adempimenti siano più snelli. Allo stesso tempo, ha introdotto misure che di semplice non hanno nulla. E mi riferisco a disposizioni quali il 730 precompilato, un nuovo sistema contabile "forfettario" che, a suo dire, dovrebbe essere gestito direttamente dal piccolo imprenditore senza l'ausilio del commercialista, nonché la questione del pagamento in contanti delle spese di trasporto. Su tutte le questioni ci siamo già più volte soffermati, perché sotto alcuni punti di vista rasentano il paradosso.
Nel primo caso, quello del 730 precompilato, nato per semplificare, ci siamo resi conto fin da subito che di semplice, snello e immediato non ha proprio nulla. E continuerà a essere così almeno fin quando non interverranno per apporvi delle migliorie. Quale contribuente (pensionato, ad esempio) per nulla avvezzo alla materia fiscale e informatica, andrebbe a scaricare autonomamente il modello dal sito dell'Agenzia delle Entrate, controllerebbe le voci e nel caso di irregolarità, le trasmetterebbe senza dubbi e incertezze all’Amministrazione Finanziaria? Sarò pure pessimista, ma non credo che siano in molti!! Pertanto si tornerà sempre dal commercialista!
Entrando invece nella novità del nuovo regime contabile "forfetario", che sostituisce l'attuale regime dei minimi, secondo le dichiarazioni del Premier, potrebbe essere gestito senza l'ausilio del commercialista. Così come detto in passato, io metterei alla prova uno qualsiasi di loro per la gestione autonoma di questo nuovo regime, per poi valutarne l’effettiva semplicità!
Arriviamo infine alla questione delle spese di trasporto , vi assicuro che neanche qui vi sono tracce di semplificazione!! In sostanza, lo Sblocca Italia ha stabilito che i pagamenti per prestazioni relative ai contratti di trasporto su strada effettuati dai soggetti della filiera dei trasporti devono essere tracciabili a prescindere dall’importo. Ciò serve per prevenire le infiltrazioni criminali e il riciclaggio del denaro derivante da traffici illegali. Buone le intenzioni… Ma pessime le complicazioni! Soprattutto per i commercialisti che si trovano costretti a pagare una sanzione salatissima (parliamo di 3.000 €) se il proprio cliente non ha ottemperato a siffatto obbligo di tracciabilità. Avete sentito bene: non paga il contribuente che viola la norma, bensì ancora una volta il professionista, che no n è riuscito ad individuare, magari un pagamento di 25 euro in contanti effettuato dal cliente
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