COMMERCIALISTI. MEGLIO POPULISTI CHE FALSI DIFENSORI A cura di Antonio Gigliotti
Cari amici e colleghi,
da settimane sono fermo a riflettere su un tema che sta diventando scottante come, fino a qualche mese fa, lo era il caos Imu/Tasi (peraltro ancora ampiamente aperto). Il caso in questione riguarda le semplificazioni fiscali, in generale, e il 730 precompilato, nello specifico.
Tuttavia, prima di inoltrarmi in una riflessione amara, accennata già nei giorni passati, mi preme esprimere la mia soddisfazione e la profonda gratitudine per le visualizzazioni raggiunte sulla pagina Facebook del Quotidiano del mio ultimo editoriale che hanno toccato quota 30.000, condiviso da quei colleghi, e non solo, che a dispetto dell’onorevole collega, giorno dopo giorno vivono sulla propria pelle le problematiche da me illustrate. Commercialisti che stanno chiusi nei propri studi per portare a termine adempimenti che non li renderanno di certo più ricchi, ma che anzi andranno a gonfiare il già gremito numero di responsabilità e grattacapi. Ecco, a questi colleghi io mi rivolgo quotidianamente, con questi colleghi io condivido una passione concreta per la nostra professione. E a questi colleghi io dico grazie per il sostegno e per le testimonianze di apprezzamento che traspaiono dai loro commenti e dalla loro assidua fedeltà a queste pagine.
E questo è quanto sentivo di dovervi esprimere, soprattutto dopo esser stati tacciati per populisti e pressapochisti da un illustre collega, un onorevole che ha trovato il tempo, tra gli innumerevoli impegni, di commentare un mio scritto. Il punto è che, ancora una volta, non si vuol capire che qui mettiamo in mostra le verità in maniera palese, anche quelle verità crude e amare che non vorremmo mai sapere. Come, ad esempio, la questione del 730 precompilato che dovrebbe mettere in un cantuccio il professionista! Innanzitutto si è lasciato campo libero al governo, che ha fatto passare il messaggio in base al quale semplificare l’apparato fiscale significhi limitare l’intermediazione del commercialista o del professionista in genere. Ma stiamo scherzando??? A parte che, fatti alla mano, il 730 precompilato non limita le nostre consulenze, in quanto i contribuenti purtroppo non riusciranno a gestirlo da soli.
Ma andiamo per gradi! Ora, non so se sia meglio essere populista e pressapochista o avere dimenticato abbastanza in fretta i problemi della categoria non appena si ha avuto accesso alle alte sfere. È certo che per lui sarà stato comunque difficile anche prima del grande salto conoscere queste criticità, in quanto ha avuto la fortuna di fare ‘alta’ consulenza vivendo per anni nei corridoi del Consiglio nazionale. Pertanto è chiaro che gli risulti complicato prendere per vere le nostre insoddisfazioni. E in ragione di ciò, tenterò di spiegarle ancora una volta.
Il 730 precompilato non è una vera semplificazione fiscale. Lo potrebbe essere, ma nella sua veste attuale non lo è. Perché? Dunque, se semplificare significa davvero non dover ricorrere a un professionista, allora la misura va per la strada sbagliata, poiché già il prossimo anno i contribuenti dovranno tornare, quasi tutti, dal proprio consulente di fiducia a chiedergli una mano per integrare e controllare, dal momento che tanti dati ancora mancano.
Del resto diciamolo chiaramente, tale necessaria assistenza al contribuente, a mio dire, non sarà necessaria solo nel 2015, ma anche negli anni successivi, conoscendo bene ormai i rapporti con l'Amministrazione Finanziaria.
E poi, considerando che il modello sarà disponibile online dal 15 aprile, a partire da quella data, tutti i contribuenti, il pensionato o il dipendente (ricordiamo che il ricorso al professionista non serve!) potranno scaricarlo, in maniera totalmente autonoma, con i dati inseriti automaticamente dall’Amministrazione Finanziaria.
Scaricato il modello (da solo), il contribuente dovrebbe verificare l’esattezza dei dati ed eventualmente procedere all'inserimento di quelli mancanti. Stiamo parlando sempre del pensionato o del dipendente...vi ricordo.
Ora, se il contribuente, dopo aver effettuato le opportune verifiche, si accorgesse che è tutto in ordine, non dovrà fare nessuna comunicazione chiudendo la partita direttamente con l'Amministrazione Finanziaria.
Se invece il contribuente, con il necessario ausilio di un professionista, si accorgesse che i dati inseriti nel modello non sono corretti, apportando le dovute correzioni iniziano i problemi!
Infatti, se a seguito delle modifiche apportate l'Amministrazione Finanziaria riscontrasse degli errori, questi saranno tutti a carico del professionista che sarà chiamato al pagamento non solo delle sanzioni ma addirittura delle imposte che ne derivano.
Ma siamo impazziti? E quanti professionisti, nelle condizioni in cui siamo costretti a lavorare, saranno disposti a farsi carico di tali responsabilità?
Ecco, qui mi sarei aspettato un intervento dell'onorevole collega, invece che soffermarsi sul mio essere (a suo dire) POPULISTA E PRESSOCHISTA. Qui si difende la categoria, quella categoria che, lo ripeterò fino alla nausea, vive anche di 730.
Sarò populista e pressapochista, ma a me tutto questo nuovo sistema di snellimento, che evidentemente all’onorevole collega sfugge, sembra un cane che si morde la coda!! Non se ne esce! E la cosa che davvero mi dà amarezza è che coloro che sono delegati a difenderci e tutelarci anche dagli scranni parlamentari, non lo fanno! Tecnici prestati alla politica che di tecnico non hanno più niente. Purtroppo!
Hanno dimenticato da dove provengono, se mai lo hanno saputo. E mi dispiace. Per questo dico che preferisco essere accusato di populismo ma far parte di quella schiera di professionisti che vive anche di 730 e di modelli ISEE. Un’appartenenza che mi rende orgoglioso!
A volte par di parlare coi muri quando ci si rivolge a determinati soggetti, che per ruoli e cariche dovrebbe afferrare al volo il concetto. Mi fa sorridere pensare che qui si sta verificando una triste scenetta commentabile con poche parole prese in prestito dall’intellettuale Leo Longanesi: “Non capisce, ma non capisce con grande autorità e competenza”.
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