Ristrutturazione edilizia e bonus mobili 2015: detrazioni fiscali e novità
All'interno della Legge di stabilità 2015 sono state confermate le detrazioni fiscali al 50% e al 65% per i bonus ristrutturazione casa e al 50% per il bonus mobili per tutto il 2015. Si tratta di una decisione attesissima che sventa il rischio di vedere le detrazioni fiscali al 65% ridotte al 50% e quelle sulle ristrutturazioni e il recupero edilizio calare di 10 punti. Inoltre restano in piedi le detrazioni fiscali Irpef al 50% del 2014 su mobili ed elettrodomestici, con bonus che resterà come sempre correlato a quello sulle ristrutturazioni edilizia, in assenza del quale non potrà essere richiesto. L'ottima notizie giunta con la presentazione della Legge di stabilità non si accompagna tuttavia alla sperata riduzione dell'Iva al 4 per cento per il bonus su ristrutturazioni e risparmio energetico: la Ragioneria di stato ha infatti di recente bocciato la proposta: l'idea di portare l'Iva al 4 con contestuale innalzamento della stessa al 10 per le nuove costruzioni vendute da imprese è pertanto sfumata.
Ricapitolando, le detrazioni fiscali al 65 e 50% dell'ecobonus e su mobili, elettrodomestici e recupero edilizio, restano in piedi: le riduzioni previste dalla legge sono state sventate con la Legge di stabilità, e pertanto il calo si dovrebbe avere a partire da inizio 2016 (a meno che nel corso del prossimo anno non giungano delle nuove proroghe). Si faccia attenzione all'ecobonus per le parti in comune dei condomini, per il quale era prevista la possibilità di beneficiare di agevolazioni fiscali al 65% non fino al 31 dicembre 2014, ma fino al 30 giugno 2015. In questo caso con la Legge di stabilità del Governo Renzi si allunga la possibilità di beneficiare delle detrazioni fino al 31 dicembre del prossimo anno, ma dal primo gennaio del 2016 si avrà poi un calo diretto dal 65 al 36 per cento di detrazioni, senza quindi passare dallo step intermedio del 50 per cento. A tutti gli interessati ricordiamo che le agevolazioni fiscali sulla casa al 65 e 50% hanno la forma della detrazione in fase di dichiarazione dei redditi, e che gli importi incentivabili devono essere spalmati in dieci rate annuali di pari importo. Per ulteriori informazioni segnaliamo infine l'utilissimo sito creato dal Ministero appositamente per questa forma di incentivi: Casa.governo.it, dove si potranno consultare anche tutte le guide dell'Agenzia delle entrate in materia.
Dal 2016, invece, le cose cambieranno e in questo articolo discuteremo in che misura e su quali basi. Intanto, si tratta di una buona notizia, anche e soprattutto perché permette di rilanciare un settore, quello dell'edilizia, tra i più colpiti dalla presente crisi economica. Secondo alcune stime della Camera dei Deputati, la fruizione dei vari bonus per il 2014 è stata pari a una spesa complessiva di più di 30 miliardi di euro, il che fa comprendere come esista una sorta di indotto e dunque di migliaia di posti di lavoro che andavano salvaguardati. È possibile che sia stata anche una considerazione di questo genere a far sì che venisse approvata la proroga, il settore edilizio è stato infatti uno dei più colpiti dalla crescente disoccupazione.
Come abbiamo visto, la Legge di stabilità ha prorogato per il 2015 le detrazioni fiscali del 50% per il recupero edilizio delle case e del 65% per quanto riguarda il risparmio energetico degli edifici.
Dal 2016, però, tutto cambierà nuovamente.
Si tratta dell'abolizione delle aliquote intermedie previste dalla legge: la normativa prevedeva infatti per il 2015, l'abbassamento delle detrazioni rispettivamente al 40% e al 50%. Con la presente finanziaria, invece, l'anno prossimo tutto risulta invariato, ma dal 2016 si ritorna di un sol colpo all'aliquota minima. Infatti, sia per gli interventi di ristrutturazione sia per il cosiddetto Ecobonus le detrazioni fiscali saranno fissate al 36%.
Intanto, però, è stato confermato anche il bonus mobili che invece sarebbe dovuto scadere con la fine del 2014.
Le detrazioni fiscali restano inalterate per tutto il 2015 e cioè al 50%. Ricordiamo che per poter accedere a questa agevolazioni, la spesa non deve superare i 10mila euro e deve essere contestuale a interventi di ristrutturazione edilizia dell'abitazione.
Una brutta notizia arriva invece per quanto riguarda il bonus antisismico per gli edifici che si trovano nelle cosiddette zone di pericolosità di grado 1 e 2. Per questo tipo di lavori, l'aliquota scenderà a partire dal 2015 dal 65% al 50%.
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