Casse e istituzioni. Più collaborazione, meno controllo Di Gioia: “non si può essere allo stesso tempo controllati e controllori".
Maggiori certezze - Il presidente della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale; Lello Di Gioia, ha le idee abbastanza chiare per quel che concerne il rapporto tra istituzioni e Casse di previdenza professionali. Lo stesso, in un’intervista rilasciata all’organo di stampa della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri presieduta da Luigi Pagliuca, ha infatti spiegato che “tra le idee sviluppate in Commissione c'è quella di poter ridurre il numero di controlli delle Casse di previdenza, che però devono dare maggiori certezze per gli investimenti da loro effettuati”.
Le Casse e i Ministeri – In generale, è opinione comune nel mondo professionale che sia opportuno per gli istituti di previdenze ai quali fanno riferimento gli iscritti alle categorie ordinistiche uno sganciamento dal controllo diretto dei dicasteri. Questi ultimi infatti sono attualmente presenti, tramite propri rappresentanti, in seno ai rispettivi consigli di amministrazione. Sul punto, Di Gioia non ha dubbi, sottolineando l’anomalia insita proprio nel fatto che “all'interno dei consigli di amministrazione delle Casse vi siano i rappresentanti del Mef e del ministero del Lavoro: non si può essere allo stesso tempo controllati e controllori".
La sinergia – Pur non avendo un controllo diretto sulle Casse, è auspicabile che però le istituzioni collaborino con questi enti previdenziali così come sta accadendo tra tali Istituti e la Cassa Depositi e Prestiti. In merito a ciò, Di Gioia ha spiegato che tra le intenzioni della Commissione da lui presieduta ci quella di “costruire un percorso di garanzia che possa permettere di investire sull'economia reale italiana e costruire sviluppo e condizioni di occupazione".
Autore: Redazione Fiscal Focus
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