venerdì 13 giugno 2014

COMMERCIALISTI: TUTTI IN CHIESA

Cari amici e colleghi,
ad appena un giorno lavorativo dalla scadenza del versamento UNICO 2014, non abbiamo ancora l’ufficialità dell’annunciata proroga. Un gesto dovuto soprattutto a causa del’ingorgo normativo e del ritardo con cui sono stati messi a disposizione gli studi di settore.

Inoltre, nei giorni passati abbiamo assistito al peggio che potevamo vedere. Se lo scorso anno il caos si chiamava Imu, quest'anno cambia solo il nome, ma la condizione è la stessa. I guai forse possono considerarsi raddoppiati, in quanto oggi abbiamo a che fare sia con l’Imu che con la Tasi.

Quello che vedo intorno a me, per quel che concerne la nostra categoria, è raccapricciante. Studi aperti anche nel fine settimana, massima confusione tra gli addetti ai lavori e nuovi adempimenti sempre meno chiari e più complicati. Si tratta di ostacoli che si riversano in maniera negativa sia sui contribuenti che sui commercialisti che nonostante tutto sono lì ad abbassare la testa e a cercare di rimediare e applicare norme sempre più assurde e sempre meno comprensibili.

Si consideri infatti che oltre alla Tasi o l'Imu ci sono anche gli altri adempimenti, vale a dire qualche bilancio ancora da chiudere e le dichiarazioni dei redditi. A ciò si va ad aggiungere lo studio delle ultime circolari dell’Amministrazione Finanziaria, che dovrebbero sciogliere qualche nodo in merito a Imu e Tasi, ma che invece non fanno altro che alimentare ulteriori dubbi.

Per quel che concerne le dichiarazioni, abbiamo altresì visto che neanche su questo fronte le cose vanno bene. Ma di quale credibilità parliamo se, a ridosso della scadenza ufficiale, non si è ancora emanato nulla di concreto in merito alla proroga annunciata?

Il Consiglio dei ministri di venerdì pomeriggio dovrebbe essere risolutivo (il giorno prima della scadenza!!). È stato scelto questo giorno perché il capo del governo è in visita all’estero e tornerà proprio per il Consiglio dei ministri. A questo punto mi chiedo se sia proprio necessaria la presenza del premier per questa proroga!! E se Renzi si dovesse ammalare, non potendo quindi presenziare al Consiglio, niente proroga? Bene! Se queste sono le prospettive, si annuncia un inizio d’estate davvero spettacolare! Il presidente del Consiglio deve firmare il decreto che dispone la proroga e affinché ciò avvenga tutti noi dovremo stringerci in preghiera, chiedendo che il numero uno della squadra esecutiva venga preservato da eventuali acciacchi o impegni straordinari. Insomma, Renzi, copriti bene e non farti venire l’influenza, perché al tuo ritorno noi saremo qui a pretendere questa (tardiva) proroga!!

In ogni caso la situazione è davvero paradossale. Ci riempiono di parole vuote e ci promettono il mondo, salvo poi non riuscire a emanare la più banale delle disposizioni. Che poi banale per modo di dire, perché sembra una cosa da poco, ma per commercialisti e contribuenti il posticipo della deadline è un’ancora di salvezza da problemi e difficoltà che non hanno certamente creato loro.

Il punto è che da diversi anni operiamo al buio, con norme e adempimenti che ci sottraggono tempo e salute. A che pro? Quanto tempo durerà questo stato di cose? Perché continuiamo a farci trattare così? E per quale motivo dobbiamo arrivare a ridosso della scadenza senza il necessario per lavorare? Le nostre pretese, in fondo, non mi sembrano esorbitanti.

E poi mi dicono che non ci saranno sanzioni nel caso di eventuali errori sulla Tasi. Dobbiamo anche ringraziarli? E sì, magari gli manderemo il regalo a casa per questa concessione!!

Ma non è forse arrivato il momento di provare un po’ di vergogna? Mi riferisco a politicanti e governanti di varia natura, spessore e appartenenza politica. Quando prenderete atto che siete degli incompetenti in materia? Noi saremo anche dei caproni, che alla fine abbassiamo la testa e lavoriamo persino di notte, ma voi siete INCOMPETENTI IN MATERIA, oltreché arroganti.

L’intellettuale italiano Arturo Graf scriveva che “l'alterigia e l'arroganza possono, agli occhi dei meno esperti, somigliare alla dignità, ma della dignità non sono neanche parenti lontane”. E noi, che esperti lo siamo davvero, ce ne siamo accorti!

Autore: Antonio Gigliotti

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