ABI: SABATINI, CREARE CONDIZIONI PER NUOVI INVESTIMENTI
Stabilita' istituzionale per le riforme (Il Sole 24 Ore Radiocor) -
D- A cosa si riferisce quando parla di iniziative uniche?
R - Ammontano a oltre 119 miliardi di euro le quote di debito residuo sospese a Pmi e famiglie, dal 2009 a oggi, con le varie moratorie sulle rate dei finanziamenti per affrontare il protrarsi della crisi. A questo vanno aggiunti i dati in via di elaborazione dell'Accordo per il credito 2013, tra l'Abi e le altre Associazioni di impresa e operativo dal settembre 2013, i 3 miliardi del plafond Progetti Investimenti Italia, previsto nello stesso accordo per il 2013 e le risorse movimentate con recenti convenzioni tra Abi e Cdp su finanziamenti agevolati per lo sviluppo e mutui casa. Il frutto concreto di un grande spirito di collaborazione tra banche, istituzioni, settori produttivi e consumatori
D - Con l'avvio della vigilanza bancaria europea cosa cambia?
R - E' un passo fondamentale nella costruzione dell'Europa. Le banche italiane metteranno in campo la loro solidita' attraverso il completamento dei processi di ristrutturazione e patrimonializzazione. Si tratta di un passaggio storico, che insieme a Basilea3, fissa e riafferma la possibilita' di credito sano e redditizio solo di fronte al rispetto di regole di trasparenza e legalita' fiscale da parte delle imprese. Inoltre e' un importante risultato che per il mondo bancario italiano: significa risolvere le disparita' competitive che derivano dalla presenza di diversi approcci di vigilanza nell'ambito del mercato unico dei servizi finanziari
D - Cosa dovrebbe fare la politica per rilanciare la crescita?
R - Occorre innanzitutto una stabilita' istituzionale come premessa di quelle necessarie riforme e azioni da avviare urgentemente. Mi riferisco ai tagli alla spesa pubblica e, anche, a privatizzazioni, dismissioni, fiscalita' e regolamentazione. Servono ambiziose e coraggiose strategie di riforma che alimentino un rinnovato clima di fiducia, altrimenti la mancata crescita dell'economia restera' a lungo uno dei principali problemi con cui confrontarci. Con il risultato di un'ulteriore perdita di competitivita' internazionale e, soprattutto, di posti di lavoro
D - E per le banche cosa chiedete?
R - Riteniamo ingiustificabile e insostenibile il regime fiscale sulle banche che si esplica in una smisurata distorsione nella normativa italiana, penalizzando l'erogazione del credito. A tal proposito, l'introduzione dell'addizionale dell'8,5% sull'Ires 2013 e' un'aliquota spaventosa che pesera' su tutto il sistema produttivo. Questa dannosa novita' va ad aggiungersi all'anticipazione di liquidita' del 130% dell'Ires stessa allo Stato, sottraendo risorse alle banche e quindi all'economia.
Red-Man
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