Spunta la Tuc :mini-guida per districarsi all'interno delle sigle che ruotano intorno alle nuove tasse comunali, nate per sostituire l'Imu
Dal 2014 arriva il "Tuc", il Tributo unico comunale, in sostituzione dell'Imposta municipale propria (Imu) e della Trise (tributo sui servizi). Il nuovo tributo, per ora proposto con un emendamento del Pdl alla Stabilità e in attesa di discussione alla Commissione Bilancio del Senato, avrà una misura massima del 10,6 per mille della rendita catastale da applicare agli immobili anche a copertura dei servizi comunali indivisibili (le attività che non vengono offerte "a domanda individuale", dall'illuminazione pubblica alla sicurezza, dall'anagrafe alla manutenzione delle strade). L'emendamento prevede anche la riduzione della rivalutazione delle rendite catastali di 10 punti per ogni categoria sia per il 2014 che per il 2015.
Il Tuc ha due componenti: da un lato sostituisce quella immobiliare dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) e le relative addizionali dovute per i redditi fondiari relativi ai beni non locati (le rendite degli immobili di proprietà), e l'imposta comunale sugli immobili (l'ex Imu); dall'altro, per la parte dei servizi, i costi relativi alla gestione dei servizi indivisibili.
Come si arriva al 10,6 per mille? Con il Tuc, che riscrive la tassazione immobiliare, si stabilisce che la componente patrimoniale del tributo unico è corrisposta dai proprietari a qualsiasi titolo nella misura massima dell'8,1 per mille per
anno, ma non è dovuta per le prime case e per i terreni agricoli e fabbricati rurali. Il pagamento del Tuc dovrebbe avvenire in tre rate entro il giorno 16 dei mesi di aprile, agosto e dicembre. Un ulteriore 1,5 per mille è dovuto da tutti gli utilizzatori - a qualsiasi titolo - degli immobili; nel caso gli utilizzatori fossero anche i proprietari dovrebbero corrispondere un ulteriore 1 per mille. L'aliquota dell'1 per mille, così come quella dell'8,1 per mille, non è dovuta per prime case, dei terreni agricoli e dei fabbricati rurali.
Trise. Sembra così destinata ad andare anzitempo in pensione la Trise, il tributo sui servizi nato a sua volta per sostituire la Tares (ex Tarsu, tassa sui rifiuti) e l'Imu sulla prima casa non di lusso. Nella definizione della Legge di Stabilità, la Trise si sarebbe composta di due componenti: la Tari sui rifiuti e la Tasi, sui servizi indivisibili. Una costruzione che non ha mancato di suscitare polemiche: se è vero che l'aliquota di partenza dell'1 per mille la rendeva conveniente rispetto al 4 per mille della vecchia Imu, la possibilità delegata ai Comuni di alzare l'asticella apriva a un conto più salato.
Nella nuova formulazione, la componente dedicata alla copertura dei costi per la gestione dei rifiuti è, quindi, dovuta da chiunque produca rifiuti urbani nella misura dei quantitativi e delle tipologie dei prodotti misurabile anche in relazione al possesso e alla detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani. La componente sui rifiuti per il 2014 non potrà superare quella del 2013 e sarà ridotta di un 10% nel 2015 e di un ulteriore 10% nel 2016.
La tassazione sulla casa potrebbe cambiare ancora. Dal 2014 potrebbe arrivare il Tuc, il Tributo unico comunale, in sostituzione dell'Imposta municipale propria.
Sarebbe così decretato lo stop alla Trise (composta di Tari e Tasi) e ci sarebbe un nuovo successore dell'Imposta municipale propria.
Lo prevede nel dettaglio un emendamento del relatore del Pdl, Antonio d'Alì, che elimina gli articoli da 19 a 23 dell'articolato sulla riforma della tassazione immobiliare e stabilisce che "in attesa del riordino complessivo dell'imposizione immobiliare, a decorrere dall'anno 2014, l'imposta municipale propria è sostituita dal Tributo unico comunale", denominato Tuc, "in misura del 10,6 per mille da applicare sugli immobili e sui servizi indivisibili articolato in due componenti.
Il Tuc - si legge nell'emendamento del relatore - sostituisce, per la componente immobiliare, l'imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati, e l'imposta comunale sugli immobili; per la parte dei servizi, i costi relativi alla gestione dei servizi indivisibili".
Inoltre, l'emendamento stabilisce che la rivalutazione delle rendite catastali è ridotta di 10 punti per ogni categoria per il 2014 e di altri 10 punti per il 2015.
NEL DETTAGLIO
Il Tuc ha due componenti: da un lato sostituisce quella immobiliare dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) e le relative addizionali dovute per i redditi fondiari relativi ai beni non locati (le rendite degli immobili di proprietà), e l'imposta comunale sugli immobili (l'ex Imu); dall'altro, per la parte dei servizi, i costi relativi alla gestione dei servizi indivisibili.
Con il Tuc, si stabilisce che la componente patrimoniale del tributo unico è corrisposta dai proprietari a qualsiasi titolo nella misura massima dell'8,1 per mille per
anno, ma non è dovuta per le prime case e per i terreni agricoli e fabbricati rurali.
Un ulteriore 1,5 per mille è dovuto da tutti gli utilizzatori - a qualsiasi titolo - degli immobili; nel caso gli utilizzatori fossero anche i proprietari dovrebbero corrispondere un ulteriore 1 per mille. L'aliquota dell'1 per mille, così come quella dell'8,1 per mille, non è dovuta per prime case, dei terreni agricoli e dei fabbricati rurali.
Il pagamento del Tuc dovrebbe avvenire in tre rate entro il giorno 16 dei mesi di aprile, agosto e dicembre.
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