Partite Iva iscritte all'Inps, congelato per un anno l'aumento dei contributi di Matteo Prioschi
Congelato per un anno l'aumento dei contributi a carico delle partite Iva iscritte alla gestione separata dell'Inps. Nel maxi emendamento alla legge di stabilità votato dal Senato è stato inserito un comma che blocca gli effetti degli incrementi previsti dalla legge 92/2012 e dal Dl 83/2012 dopo. Anche nel 2014, quindi, i liberi professionisti non iscritti ad altre forme previdenziali e non pensionati continueranno a versare il 27% invece del 28 per cento.
La decisione è stata presa per tutelare una fascia di lavoratori che nella sostanza già oggi è chiamata a pagare di tasca propria tutti i contributi, mentre per i parasubordinati l'onere è suddiviso con il committente, che si fa carico dei due terzi dell'importo. Il tutto a fronte di un reddito medio procapite che nel 2012 è stato pari a 15.511 euro in calo di quasi il 18% rispetto all'anno precedente. Si tratta di una platea relativamente limitata, che conta circa 180mila persone, mentre la gestione separata dell'Inps conta quasi 1.7 milioni di iscritti. Tuttavia il rinvio consente alle partite Iva di tirare un sospiro di sollievo per il 2014, ma non risolve il problema nel suo complesso, con la prospettiva di arrivare al 33% di contribuzione nel 2018 come previsto dalla legge Fornero. Già l'anno scorso, infatti, dopo il rinvio degli aumenti per il 2013 stabilito con il Dl 83/2012, si sarebbe dovuto rimettere mano all'intero sistema definendo un sistema di contribuzione sostenibile per i professionisti, ma ciò non è avvenuto. Quindi tra un anno ci si potrebbe ritrovare nella stessa situazione.
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