Approvato il “Piano garanzia giovani” per aiutare chi non studia e non lavora
Il Piano per la "Garanzia Giovani" è stato approvato dalla Struttura di Missione istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (DL76/2013), cui partecipano il Ministero e le sue agenzie tecniche, il MIUR, il MISE, l'INPS, il Dipartimento della Gioventù, le Regioni e Province Autonome, le Province, le Camere di Commercio. Il Piano definisce i principi e i criteri che regoleranno l'attuazione del programma "Garanzia Giovani", la cui programmazione operativa verrà completata nelle prossime settimane.
Allo scopo di definire interventi efficaci e basati sulle migliori pratiche, il Ministro Giovannini sta incontrando i rappresentanti delle imprese, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni non-profit. Oggi ha incontrato numerose associazioni rappresentative dei giovani per chiedere il loro contributo e la collaborazione attiva affinché il Piano tenga conto anche delle loro esperienze ed esigenze specifiche.
"L'emergenza occupazionale del nostro Paese chiama ognuno a fare la sua parte. Oltre alle istituzioni, il Piano per la "Garanzia Giovani" richiede la mobilitazione di tutte le componenti sociali e quindi è imprescindibile la presenza dei giovani, che coinvolgeremo per la parte più operativa, a partire da oggi. Ci aspettiamo da loro un contributo importante affinché l'attuazione del Piano segni una svolta culturale e ci aiuti a realizzare gli interventi necessari per innovare il nostro mercato del lavoro e rispondere all'emergenza occupazionale".
Coerentemente con la Raccomandazione Europea del 22 Aprile 2013, attraverso il Piano per la Garanzia Giovani l'Italia attuerà misure volte ad assicurare che i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni ricevano una formazione adeguata alle loro attitudini e vengano opportunamente sostenuti ed indirizzati verso il mondo del lavoro. Oggi, infatti, sono circa 1 milione e 300 mila i giovani italiani sotto i 25 anni che non lavorano e non studiano (Neet) ed è in particolare a loro che guarda la riforma contenuta nel Piano italiano: a partire dal 2014 i giovani saranno coinvolti, tra l'altro, in attività di sensibilizzazione, informazione e orientamento fin dalle scuole, verranno rafforzate le azioni nei confronti di coloro che hanno abbandonato, o rischiano di abbandonare, la scuola, verrà garantito un colloquio personalizzato sulle prospettive di studio e di lavoro, non solo dipendente. Con i fondi europei della Youth Employment Initiative e del Fondo Sociale saranno poi attivati percorsi di alternanza studio/lavoro, di avviamento al lavoro, di apprendistato, di tirocinio e di auto-imprenditorialità, in un quadro di forte collaborazione tra autorità nazionali, regionali e territoriali. Un sistema di banche dati integrate, di piattaforme per l'incontro domanda/offerta e di comunicazione consentirà anche un continuo monitoraggio degli interventi e una loro valutazione.
Nelle prossime settimane, e comunque entro il 31 dicembre 2013, sulla base del presente documento verrà definito il Piano nazionale, da approvare in Conferenza Stato-Regioni e da presentare in sede europea. Si concorda che tale Piano preveda un organismo di governance strategico-politico unitario e individui tempi e modalità con le quali siano rese disponibili le condizioni di sistema indispensabili a dare attuazione
alla “Garanzia per i giovani”.
Inoltre, la Struttura di Missione, attraverso specifici gruppi tecnici di lavoro, definirà:
a) le Linee Guida per l’attuazione del Piano nelle quali siano individuati: i target con riferimento ai giovani cui offrire un’offerta di buona qualità di impiego, proseguimento degli studi o tirocinio, le prestazioni essenziali/servizi minimi, gli standard minimi di servizio relativi, gli output, gli indicatori di monitoraggio, le regole di cooperazione al fine di garantire un flusso ordinato e puntuale delle informazioni necessarie;
b) il Piano degli obiettivi e per la gestione delle risorse della “Garanzia per i Giovani”, articolati per Regioni e Province Autonome, in coerenza con il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale, che preveda l’assegnazione di parte delle risorse europee previa verifica del raggiungimento dei target di spesa e degli obiettivi;
c) il target minimo di giovani cui offrire la Garanzia. La definizione dei destinatari dell’intervento sul piano qualitativo e quantitativo è strettamente connessa alla quantificazione delle risorse economiche disponibili. Tale individuazione si rinvia ad una fase successiva nella quale saranno note le risorse, concordati i destinatari e la copertura delle platee.
Il Piano nazionale e i Piani attuativi delle Regioni assumono il principio della universalità dell’accesso alla “Garanzia per i giovani”, da assicurare prioritariamente tramite la rete dei servizi per l’impiego, così come articolati nei diversi ambiti regionali, al fine di non sottrarre a nessun giovane la possibilità di ottenere la
maggiore informazione possibile sulle opportunità che il sistema di servizi al lavoro, alla formazione e all’istruzione, può mettergli a disposizione. In tale contesto, dovranno essere previsti meccanismi atti a consentire ai giovani la fruizione dei servizi essenziali su tutto il territorio nazionale, oltre quello di residenza.
Nell’ambito di quanto stabilito dalle Linee Guida, nella definizione dei propri Piani, le Regioni si impegneranno ad adottare tutte le possibili opportunità di semplificazione procedurale e a orientare le azioni al conseguimento del risultato atteso anche attraverso un approccio basato sulla premialità. Nell’ambito del Piano nazionale saranno definiti i tempi e le modalità di misurazione delle performance ottenute, di
monitoraggio delle azioni promosse nonché di diffusione dei risultati.
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