Poesia "Il Contabile"




Poesia "Il Contabile"

- Sei sempre lì a fare conti
- Per forza, sono il contabile!
- Ah! … Ma che conti fai? Che contabilità tieni?
- Conti di tanti tipi, ma sempre “Contabilità Umana”.
- Come sarebbe a dire “Contabilità Umana”?
- Eh! Contabilità umana! I conti degli uomini, bilanci di ogni tipo, bilanci di vita, bilanci d’amore, bilanci degli affetti, insomma di tutto un po’.
- Ma chi ti dà questi incarichi?
- Gli uomini. Tanti uomini di ogni genere, ma tutti accomunati da un unico problema.
- E cioè?
- Chiamano me perché a loro i conti non tornano.
- E tu riesci a farli tornare? Riesci a far quadrare i loro bilanci?
- No. Praticamente mai. Io sono solo un’ illusione.
- Ma come? Ma allora perché ti chiamano?
- Perché a loro i conti non tornano, ma cercano ugualmente qualcuno che provi a farglieli tornare, e allora, chiamano me.
- Ma tu dici che non riesci a farli tornare…
- In realtà quelli che mi chiamano, i conti li hanno già fatti, e anche bene. Mi chiamano perché a loro non piace il risultato finale.
- E tu cosa fai?
- Niente. Dico loro che il risultato è giusto, che le cose stanno così, che i conti non tornano ma che non ci si può far nulla.
- Ma perché?
- Per un motivo semplicissimo.
- E cioè?
- Il motivo è che non si può tornare indietro. Non si può andare nel passato a modificare gli addendi e quindi i totali negativi non possono cambiare.
- E allora cosa si può fare?
- Niente! Si può solo provare a prenderne atto e ad accettare la cosa. Si deve cercare di capire perché i conti sono negativi, per provare ad avere migliori risultati da lì in avanti… sempre che avanti ci sia ancora qualcosa. Questi uomini dovrebbero pensarci prima, ma prima non lo sanno. Nessuno glielo spiega…. Anzi, a volte qualcuno che prova a spiegarglielo ci sarebbe anche, ma loro all’ inizio non ci credono mai! Non lo sanno e non possono nemmeno immaginarlo!
- Cosa?
- Che prima o poi arriva per tutti il “Momento del Contabile”.
- Ma cos’è?
- E’ quel momento in cui tutti cominciano a fare i conti. Il tempo passa, ma all’ inizio non ci pensi. Vivi senza avere la più pallida idea che quei momenti non li avrai più. E così, spesso, il tempo lo butti via. Non lo coltivi. Non ti preoccupi delle emozioni perché sei convinto che possano durare in eterno, ma quando non le senti più e incominci a fare i conti, spesso è troppo tardi e non c’è più niente da fare.
- Ma questo è molto triste.
- Sì, è molto triste, ma non ci si può far nulla.
- Ma ne sei sicuro?
- Certo! Succede spesso sai? Molto più spesso di quanto non si possa immaginare.
- Ma proprio non c’è niente da fare?
- No. E’ la vita umana che è così. Non si possono fare miracoli. Io poi non posso proprio. Se i conti non tornano… è così e basta!
- Ma perché?
- Perché io… sono solo il contabile!

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