Circolare esplicativa della Fondazione studi Cdl su IL DECRETO DIGNITA'

 La Fondazione studi consulenti del lavoro, con la circolare n.15/2018, analizza il decreto legge 12 luglio 2018 n. 87, il cosiddetto ‘decreto Dignità’, convertito con modificazioni dalla legge n. 96 del 9 agosto 2018, soffermandosi sulle novità riguardanti gli aspetti fiscali, economici e amministrativi del provvedimento. Nei prossimi giorni, con un’altra circolare, saranno analizzate le novità in materia di lavoro. La conversione in legge del decreto ha confermato l’impianto generale presente nella versione iniziale, ad eccezione di alcune modiche e integrazioni ex novo.

Nel documento, la Fondazione Studi segnala in particolare che “è stata rinviata al 1° gennaio 2019 la decorrenza dell’obbligo, previsto dalla manovra finanziaria 2018, di fatturazione elettronica per la vendita di carburanti ai soggetti Iva presso gli impianti stradali di distribuzione; sono stati ridisegnati il perimetro e i termini di alcuni adempimenti posti a carico dei contribuenti relativi al redditometro, spesometro e split payment ed è stato prorogato al 2018 il regime di compensazione delle cartelle esattoriali in favore delle imprese titolari di crediti commerciali e professionali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti della pubblica amministrazione, con riferimenti ai carichi affidati agli Agenti della riscossione entro il 31 dicembre 2017”.


E ancora, spiega: “Con l’abrogazione delle norme introdotte dalla legge di Bilancio 2018, è stato ridefinito il regime giuridico e fiscale dello sport dilettantistico ed istituito un nuovo fondo destinato ad interventi a favore delle società sportive dilettantistiche; è stata coniata la locuzione ‘disturbo da gioco d’azzardo’, posto il divieto di pubblicità anche indiretta su giochi e scommesse ed innalzato il prelievo erariale unico sulle vincite da apparecchi da gioco”.

“Dal 1° gennaio 2019 -ricorda- il divieto di pubblicizzare giochi e scommesse è esteso anche alle sponsorizzazioni; con l’esclusione di taluni costi di acquisto, anche in licenza d’uso, di beni immateriali, connessi ad operazioni infragruppo, quali le spese relative a competenze tecniche e privative industriali, sono stati posti dei limiti più stringenti al credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo”.

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