“Ti amo mamma”, poi Nolan ha chiuso gli occhi per sempre

https://www.vanityfair.it/news/storie-news/2017/04/28/cancro-bambini-nolan-strong

Dopo mesi di cure, a 4 anni è morto di cancro. Accanto a lui c'è stata ogni istante sua madre Ruth, che in un post su Fb ha raccontato gli ultimi giorni di Nolan. E come si sopravvive alla scomparsa di un figlio
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«Sono passati due mesi da quando ti tenevo stretto fra le mie braccia, mi dicevi che mi volevi bene e io baciavo le tue labbra. Due mesi da quando stavamo rannicchiati. Due mesi di puro, assoluto inferno». Ruth è una giovane madre americana, sta affrontando la prova più dura per un genitore: sopravvivere a un figlio. Nolan, aveva 4 anni, quando si è addormentato per sempre, lo scorso primo febbraio, dopo avere lottato per un anno contro il cancro.

Da qualche settimana Ruth, che ha lanciato una raccolta fondi per sostenere la ricerca, ha deciso di raccontare su Facebook, nella pagina «Nolan Strong», dedicata a suo figlio, gli ultimi giorni vissuti insieme a lui.

«Voglio descrivere gli ultimi giorni di vita di mio figlio, che mostrano quanto Nolan fosse straordinario, bello, fatto di puro amore. Può essere un racconto lungo, ma vi chiedo di soffrire con me in questa agonia che non ha pari».

Per un anno Ruth e suo figlio hanno combattuto insieme contro il rabdomiosarcoma alveolare metastatico, un tumore raro che colpisce il tessuto connettivo, soprattutto nei bambini. Analisi, tac, chemioterapia e dolori profondi non hanno mai tolto il sorriso al piccolo Nolan che non perdeva occasione per ricordare a sua madre Ruth quanto l’amasse e per baciarla sulle labbra prima di ogni anestesia.

«Quando ho portato Nolan in ospedale l’ultima volta sapevo che qualcosa non andava: non mangiava e beveva da due giorni ma vomitava continuamente. Il primo febbraio eravamo seduti con l’intera equipe di medici intorno a noi. Quando l’oncologa ha preso la parola, ho visto nei suoi occhi il dolore assoluto. Era sempre stata sincera con noi, aveva sempre combattuto al nostro fianco. L’ultima Tac mostrava grandi masse tumorali crescere e premere contro i polmoni e il cuore, dopo solo 4 settimane dall’intervento chirurgico. Le metastasi ai polmoni erano aumentate e il cancro era diventato resistente a ogni tipo di trattamento. L’unica cosa possibile era alleviare il suo dolore e confortarlo».

Ruth sapeva che Nolan sarebbe morto di lì a poco ma ha trovato la forza per tornare da lui e spiegargli quello che sarebbe successo. Con queste parole.

«Amore, ti fa male respirare, non è vero?»
«Beh… sì»
«Provi tanto dolore, non è vero piccolo?»
«Sì»
«Tesoro, questo cancro fa schifo. Non devi più combattere»
«Non devo? Ma lo farò per te mamma!»
«No tesoro! È questo quello che hai fatto fino ad ora? Hai combattuto per la mamma?»
«Certo!»
«Nolan Ray, qual è il compito della mamma?»
«Proteggermi!»
«Tesoro… non posso farlo più qui. L’unico modo per tenerti al sicuro è in cielo»
«Allora andrò in Paradiso a giocare fino a quando non mi raggiungerai! Verrai, giusto?»
«Assolutamente! Non puoi sbarazzarti della mamma così facilmente!»
«Grazie mamma! Andrò a giocare con Hunter, Brylee e Henry!».

Il giorno successivo Ruth era pronta a riportare a casa Nolan, per trascorrere insieme, ancora un’ultima notte. Ma Nolan, poco dopo essersi svegliato le ha detto che potevano restare in ospedale, che andava bene così. Nelle 36 ore successive mamma e figlio sono rimasti insieme distesi nel letto a parlare, ridere e guardare filmati su YouTube. Nolan, che da grande sognava di diventare un poliziotto per aiutare gli altri, ha pensato a come organizzare il suo funerale, a come prepararsi per salutare tutti gli amici.

Prima di cambiarsi per la notte, Ruth ha chiesto a Nolan se poteva assentarsi alcuni secondi per fare una doccia. Lui è rimasto con lo zio e i medici. Quando Ruth è uscita dal bagno l’ha trovato addormentato in un sonno profondo, si è stesa accanto a lui e con la sua mano l’ha accarezzato. «In quel momento è avvenuto il miracolo che non scorderò mai. Il mio angelo ha fatto un grande respiro, si è girato, mi ha sorriso e mi ha detto “Ti amo mamma”. Si è addormentato per sempre mentre gli sussurravo all’orecchio la canzone You are my Sunshine».

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