Pubblicato il bando del concorso di idee “Scuole Innovative” aperto a ingegneri, architetti, singoli o associati, società di ingegneria e società professionali.
La procedura si svolgerà online attraverso la piattaforma ‘Concorrimi’ operativa a partire dal 18 maggio. Ci sarà tempo fino al 29 luglio alle 13 per inviare eventuali richieste di chiarimento, cui il Ministero risponderà entro le 23.59 del 5 agosto.
Le proposte progettuali relative alle 52 scuole all’avanguardia individuate dal Miur potranno essere presentate fino al 30 agosto.
Il concorso di idee, che avrà una portata internazionale, prevede tre premi da 25mila, 10mila e 5mila euro per ogni scuola (mappa delle 52 scuole innovative).
Gli istituti dovranno essere innovativi da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, ma anche ripensare gli spazi, favorendo l’apprendimento e l’apertura al territorio.
Il Miur potrà mettere a disposizione degli Enti locali richiedenti le idee premiate per consentire l’eventuale affidamento dei successivi livelli di progettazione.
Scuole innovative, gli obiettivi del concorso di idee
- realizzazione di ambienti didattici innovativi;
- sostenibilità ambientale, energetica ed economica, cioè rapidità di costruzione, riciclabilità dei componenti e dei materiali di base, alte prestazioni energetiche, utilizzo di fonti rinnovabili, facilità di manutenzione;
- presenza di spazi verdi fruibili;
- relazione con l’ambiente naturale, il paesaggio e il contesto di riferimento anche in funzione didattica;
- apertura della scuola al territorio perchè la scuola deve diventare un luogo di riferimento per la comunità;
- permeabilità e flessibilità degli spazi;
- attrattività degli spazi per contrastare la dispersione scolastica;
- concezione dell’edificio come strumento educativo finalizzato allo sviluppo delle competenze sia tecniche che sensoriali;
- presenza di spazi per la collaborazione professionale e il lavoro individuale dei docenti;
- presenza di spazi dedicati alla ricerca, alla lettura e alla documentazione;
- concezione e ideazione degli spazi nell’ottica del benessere individuale e della socialità.
Chi può partecipare al concorso per progettare le scuole innovative
Possono partecipare al concorso di idee ingegneri, architetti, società di ingegneria e società professionali. La partecipazione al concorso può essere individuale o in gruppi pluridisciplinari.
I professionisti devono essere cittadini italiani o di altro Paese dell’Unione Europea, iscritti presso i rispettivi Ordini Professionali, ai quali non sia inibito l’esercizio della libera professione al momento della presentazione della domanda di partecipazione al concorso, sia per legge sia per contratto sia per provvedimento professionale.
Scuole innovative, valutazione dei progetti
Una Commissione giudicatrice, nominata con decreto del Miur, esaminerà i progetti in base ad una serie di criteri, che sommati possono portare a una valutazione massima di 100 punti:
- qualità architettonica, che da diritto ad un massimo di 20 punti;
- qualità dell’inserimento nel contesto urbano ed ambientale: massimo 10 punti;
- qualità e novità delle soluzioni architettoniche in riferimento alla didattica e alla relazione con l’ambiente naturale e progettazione di spazi verdi: massimo 20 punti;
- funzionalità e flessibilità nella definizione e distribuzione degli spazi: massimo 10 punti;
- accessibilità, fruibilità e sicurezza della struttura: massimo 10 punti;
- qualità delle soluzioni tecniche e tecnologiche e scelta dei materiali in riferimento alla sostenibilità ambientale ed alla facilità nella manutenzione: massimo 15 punti;
- qualità delle soluzioni tecniche e tecnologiche e scelta dei materiali in riferimento al benessere degli occupanti: massimo 5 punti;
- sostenibilità economica: massimo 10 punti.
Scuole innovative, le risorse disponibili
A disposizione dell’iniziativa ci sono 350 milioni di euro messi a disposizione dall’Inail per la costruzione degli edifici. Sono invece a carico degli Enti locali le spese per le indagini preliminari, la progettazione, gli arredi, gli allestimenti e le attrezzature per la didattica, l’eventuale demolizione di fabbricati, la bonifica dell’area, la collocazione temporanea degli alunni durante i lavori. Gli immobili, quindi, resteranno di proprietà dell'Inail, che stipulerà contratti con il Miur e con gli enti fino all’ammortamento dell'investimento. Il Miur pagherà all'Inail il canone di affitto affinché il Comune, o la Provincia gestore, possa utilizzare il bene senza oneri.
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